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UNO SCEMPIO CHE DEVE FINIRE! |
Son cose che abbiamo dette e ripetute nei commenti ad articoli precedenti e su Fb.
La bussola quotidiana lo esprime chiaro e forte in un articolo. Dunque lo ripetiamo qui, per contribuire a ripristinare quanto esige la dignità del culto dovuto al Signore (
che non è lo stesso dio dei musulmani) e anche la nostra dignità di Cristiani nonché di Veneziani e di Italiani.
Che l’arte sia ormai diventata il pretesto per giustificare qualsiasi nefandezza ideologica, non è certo una novità. Ma la vicenda della chiesa di Santa Maria della Misericordia a Venezia, trasformata in moschea come espressione artistica della lotta all’islamofobia, supera qualsiasi limite. Solo un idiota può seriamente pensare che trasformare in moschea una chiesa (seppure chiusa al culto) possa essere considerato un invito al dialogo. È invece un invito alla guerra in un momento in cui di queste provocazioni non c’è proprio bisogno.
Il Patriarcato di Venezia ha finalmente deciso di protestare non solo per un gesto che basterebbe il buon senso a sconsigliare, ma soprattutto per il fatto che esso va contro la legge. La diocesi avrebbe dovuto dare eventualmente l’assenso su richiesta, ma nessuna richiesta è pervenuta; e anche fosse stata inviata, la Curia avrebbe negato il permesso. Così ci dice il Patriarcato. Ergo, quella installazione lì non ci doveva stare.
Bene. Dirlo però non basta. La provocazione non può passare così, qualche giorno di polemica e tutto rimane com’è; troppo forte la carica simbolica per farla andare liscia.
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Chi può tollerare questo scempio? |
Nessuna violenza, ci mancherebbe: però, visto che è stato commesso un abuso, il Patriarcato ora dovrebbe esigere la rimozione immediata della installazione. Senza se e senza ma. Immediata.
E anche promuovere sit in di preghiera davanti alla chiesa di Santa Maria della Misericordia se la direzione della Biennale continuasse a difendere la presenza di questa provocazione. Magari si potrebbe addirittura copiare lo stile delle Sentinelle in Piedi, “occupando” la chiesa per una veglia silenziosa. E se il Patriarcato non si muove, lo facciano i laici.
Lasciare che l’abuso venga consumato significa mandare un segnale di resa incondizionata che farà solo il gioco dell’ala più radicale dell’islam.
Mi piacerebbe tanto vedere cosa accadrebbe se in Arabia trasformassero (per esclusivi fini(?) artistici) una moschea in una Chiesa.
RispondiEliminaEn effet, mais il est à craindre que les catholiques (et notamment les clercs) ne soient déjà prisonniers, mentalement, de l'Islam, en attendant de l'être physiquement et d'être traités, sur une quelconque place de Venise, comme ceci :
RispondiEliminahttp://www.padremarcelotenorio.com/2014/03/
COMUNICATO DEL PATRIARCATO DI VENEZIA
RispondiEliminaChiesa di S. Maria della Misericordia (Venezia): nota del Patriarcato versione testuale
Venezia, 8 maggio 2015
In riferimento alla vicenda della chiesa veneziana di S. Maria della Misericordia e all’allestimento lì predisposto dal padiglione islandese nell’ambito della nuova edizione della Biennale d’Arte, si precisa quanto segue.
L’edificio in questione, chiuso al culto, non appartiene più a realtà ecclesiastiche ma è proprietà di privati dal 1973.
Per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico va richiesta autorizzazione all'autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario; tale autorizzazione, per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa.
Nello scorso mese di febbraio, inoltre, era stata richiesta al Patriarcato di Venezia la concessione di altri edifici sacri situati in città da mettere a disposizione per questa stessa installazione artistica; tale concessione non fu accordata per le stesse motivazioni che oggi vengono qui confermate.
La singolarità dell'intervento proposto - ora realizzato nella chiesa di S. Maria della Misericordia - comportava, infatti, maggiore attenzione e richiedeva il coinvolgimento delle comunità religiose interessate e non solo la valutazione dell'intervento artistico e l'eventuale autorizzazione all'uso di uno spazio, a chiunque esso appartenga.
..... qui il resto
http://www.patriarcatovenezia.it/patriarcato_venezia_hpnew/segnalazioni/00002348_Chiesa_di_S__Maria_della_Misericordia__Venezia___nota_del_Patriarcato.html
Oltre alla saggia osservazione espressa dal primo commentatore delle ore 7,47 aggiungo che questa vicenda è frutto della violenta sopraffazione di un "artista" che ha una ben precisa connotazione politica. Provocazione indegna e arrogante naturalmente contro la fede cattolica e i suoi simboli.
RispondiElimina"Per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico va richiesta autorizzazione all'autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario; tale autorizzazione, per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa."
RispondiEliminaQuesta cosa mi suona molto strana. Il mio pensiero vola a tutte quelle chiese in Olanda ma non solo lì che sono state vendute a privati i quali ne dispongono come meglio credono.
Qui il patriarca, subito dopo aver riconosciuto la vendita dell'edificio a privati, sbotta con un'affermazione lapidaria senza però motivarla. Forse che nel contratto di compravendita vi era una clausola in tal senso? Altrimenti è incomprensibile. Significherebbe allora che anche in tutti gli altri casi analoghi varrebbe la stessa dinamica?
Si dà il caso che in quell'edificio, anche se non più ammesso al culto ci fossero simboli potenti della nostre Fede che dovrebbero rimanere al loro posto per ragioni di rispetto (che altri esigono ma non concedono) se non per ragioni spirituali... E, invece, non solo sono stati rimossi, ma sostituiti...Ragioni artistiche? Almeno non facciamoci prendere per i fondelli. E' per questo che il Patriarcato dovrebbe comunque entrarci. E, se non è stato interpellato e non ha dato il suo placet, niente lo esime dalle possibili azioni successive, comprese le preghiere di riparazione pubbliche, così come pubblico è l'oltraggio!.
RispondiEliminaCaterina,
RispondiEliminati sarei grata se non venissi qui soltanto per dirci quel che già sapevamo, e guardassi anche un attimo al di là dell'ecclesially correct.
Abbiamo espresso delle osservazioni, inviti e proposte che mi pare vadano oltre l'evento puntuale. O siamo troppo "lagnosi" perché la nostra fede (e ciò significa nostro Signore) è così disprezzato?
Certo c'entra la secolarizzazione della quale siamo tutti responsabili. Ma chi ha occhi per vedere e cuore per rispondere, non tace e non resta inerte...
Chiedo con filiale devozione al Patriarca di Venezia di volere andare personalmente e con le insegne della sua dignità di Vescovo di Santa Romana Chiesa nella chiesa in questione e di entrarci personalmente per pregare e celebrare una S. Messa in riparazione di questa offesa all'Unico Dio.
RispondiEliminaLui come suo ministro consacrato ne ha il diritto, ma di più ne ha il sacrosanto dovere.
Il Signore lo guiderà, la Madonna lo proteggerà sotto il suo Manto la Comunione dei Santi pregherà per lui ed il popolo cattolico lo seguirà.
Questo sarà un atto di vera Misericordia: insegnare agli ignoranti (gli atei), ammonire i peccatori (gli infedeli maomettani), consolare gli afflitti (i cattolici)
Non è con i comunicati che si rimettono a posto le offese al Signore e che si combatte satana.
La "mitica libertà religiosa" vaticanosecondista produce i "suoi frutti" amari.
RispondiEliminaLa setta dei Kate Kum Enal in azione in Glasgow (Scozzia).
RispondiEliminahttp://gloria.tv/media/UgZqyj293K4
Fin li portano le loro eresie anti-cristiane
Signore liberaci dal Maligno !
Per Marius e altri,
RispondiEliminacertamente questa situazione è comune a molte chiese cattoliche finite in mano a privati o consacrate benché di privati.
Il problema è che la vendita o comunque il possesso di questi edifici sacri deve sottostare a regole e concessioni precise.
Se le autorità religiose non si trovano nella possibilità di controllare e garantire un uso approppriato delle stesse, meglio sarebbe sconsacrarle e asportarne gli elementi più sacri contenutivi (es. reliquie).
O ancora meglio affidarle a gruppi cattolici che ne hanno grande necessità, come i gruppi tradizionalisti...
Il problema è che gli uomini di Chiesa sono apostati e alla meglio disertori, per questo ormai si può fare scempio di tutta la nostra fede. Finchè avremo un papa che dice banalità (quando non dice cose gravi)dalla mattina alla sera, cosa possiamo aspettarci? Credo in effetti che la Chiesa oggi abbia bisogno di laici forti, formati e oranti per contrastare lo scempio fatto in primo luogo dai nostri ministri. La lotta credo sarà efficace solo quando cominceremo in massa a rifiutare tutto ciò che riguarda il modernismo e per prima cosa la messa nuova anche se detta con rispetto da qualcuno. Bisogna lasciare soli coloro che non hanno a cuore la nostra anima, che facciano i buffoni da soli. Bisogna far resistenza seria. Finchè si darà ascolto e si farà numero attorno a coloro che parlano a seconda delle circostanze e non dicono più la verità intera, si potrà fare poco.
RispondiElimina"Se le autorità religiose non si trovano nella possibilità di controllare e garantire un uso approppriato delle stesse, meglio sarebbe sconsacrarle e asportarne gli elementi più sacri contenutivi (es. reliquie).
RispondiEliminaO ancora meglio affidarle a gruppi cattolici che ne hanno grande necessità, come i gruppi tradizionalisti"
Grazie, Viandante, la tua puntualizzazione è la risposta adeguata al mio sconcerto.
Ciò che fa la differenza è dunque se chiesa rimane consacrata oppure viene sconsacrata.
Nel secondo caso la situazione è drammatica: l'unica soluzione sarebbe quella di non vendere a nessuno. Ma ormai si sa, pecunia non olet.
Ma S.Maria della Misericordia in Venezia è consacrata o sconsacrata?
RispondiEliminaSe disgraziatamente fosse il secondo caso, quelle del Patriarca, se non vi sono altri aspetti reconditi, sarebbero parole al vento, perché è la legge dello Stato che ha il sopravvento.
Una battaglia allora andrebbe piuttosto fatta con maggior vantaggio verso quei casi in cui è l'autorità ecclesiastica stessa a consegnare o ad affittare i propri edifici sacri ai nemici di Cristo (o anche ad eretici di denominazione cristiana).
Dal punto di vista squisitamente legale a Venezia si direbbe che è la nuova destinazione de facto ad edificio di culto moamettano a dover essere contestata.
I piani regolatori dei Comuni infatti regolano la destinazione degli edifici: uno non può cambiare di sua iniziativa la destinazione p.es di una sua proprietà da abitazione privata ad azienda, ecc...
Così suppongo per una chiesa sconsacrata: per adibirla di nuovo al culto (o a un nuovo culto) è molto probabile che si debba chiedere alle autorità civili il permesso formale di cambiamento di destinazione.
Bisogna dunque stigmatizzare con forza l'assurda operazione pseudo-artistica dell'installazione, tenendo però ben distinti il piano culturale da quello squisitamente legale.
Mi torna in mente e mi sta sul gozzo l'altro recente caso di prepotente sopraffazione islamica al Sacro Monte di Varese
RispondiElimina"L'Europa è diventata Eurabia, una colonia dell'Islam, nella quale l'invasione islamica non procede soltanto in senso fisico, ma penetra anche nelle menti e nella cultura. Il servilismo nei confronti degli invasori, ha avvelenato la democrazia, con ovvie conseguenze per la libertà di pensiero e per lo stesso concetto di libertà". O. Fallaci.
RispondiElimina...ed in tutto questo marasma, il cosiddetto papa tace.
RispondiEliminaAnzi, no: telefona alla Bonino!
„La chiesa trasformata in moschea? Niente di nuovo, anche Santa Sofia a Costantinopoli è stata trasformata in moschea - commenta il critico d'arte Vittorio Sgarbi all'Adnronos - L'adattamento di un edificio da un culto a un altro è sempre avvenuto. E, una volta stabilito che vanno difesi i valori cristiani e la nostra identità, non si può dire di no. Sono convinto che dallo stesso papa Francesco verrebbe un 'non possiamo dire di no perchè non sarebbe cristiano'. In questo senso credo che sulla vicenda il più 'laico' di tutti sarebbe il Papa".“
RispondiEliminahttp://www.veneziatoday.it/cronaca/chiesa-moschea-venezia-patriarcato-critico.html
Queste signori sono le parole uscite da Sgarbi che personalmente ho ammirato per tante sue prese di posizioni.
Ora dopo questa uscita di notevole ignoranza storico culturale, lo accantonerò come tanti altri/e di cui non sopporto nemmeno la vista. Ciò non di meno questo signore che dicasi critico d'arte, non incide al partito politico a cui appartiene, perchè mille volte più pulito dei comunisti nascosti da varie sigle tra cui la più numerosa è il PD.
Costoro e non altri ci hanno fatto invadere da una masnada di gente pericolosa anticristiana e assetata di sangue. Non bisogna mai dimenticarlo.
Tuttavia la mia osservazione verte su un'altro punto, ossia le parole di Sgarbi che sono il risultato dell'eresia ecumenista che ammorba la Chiesa vaticanosecondista che certo cattolica non è.
Nella storia millenaria di Venezia NON vi è mai stata una moschea porla ora è un violento sopruso alla sua storia e come ben dice Cascioli un invito alla conquista e alla sottomissione islamica sarebbe come costruire una Chiesa vicino al loro cubo alla mecca.
Per quanto riguarda la Chiesa di S. Maria della Misericordia sfregiata offesa NON poteva non essere sottoposta a tutela poichè la sua edificazione risale tra la fine del XIII secolo e il XV: e dunque di valore etnoantropologico ed artistico.
Il vero colpevole di tutto ciò è colui che vestito di bianco ovvero l'innominabile (assieme al suoi predecessori) che ha voluto e firmato il nuovo patto lateranense nel 1984, nel quale ha svenduto allo stato massone comunista e anticlericale tutti i Beni Ecclesiastici che apppartengono al popolo di Dio e ha cancellato la priorità della religione cattolica ponendo le basi a questa grave e pesante situazione che, diciamolo pure, stanno preparando il genocidio del popolo italiano ed europeo.
A seguire poi i suoi pessimi successori.
Che telefona, la riceve in pompa magna, ieri all'incontro dei bambini il vdr faceva coreografie al suono di We are the world, we are the children.....qualcuno avrebbe dovuto dire agli innocenti che la 'signora' con l'orrendo turbante per fortuna non ha incrociato le strade delle loro mamme, sennò sarebbero dentro al barattolo di marmellata.....alla fine dell'indegno show, il vdr se ne andava con la musica e bersagliato dai flash dei cellulari, ma un'anima pia gli ha ricordato che, forse, era il caso di dare la benedizione, ah, già, presto fatto e oplà tutti felici e contenti, hay lìo, siempre.....P.S. La 'cerimonia' era sponsorizzata da una nota lobby lgbt ed altre majors tutte contro il pensiero cristiano.....ma esiste ancora un pensiero tale?
RispondiElimina[Off-topic]
RispondiEliminaHanno letto "DIALOGO DEL PAPA CON I BAMBINI PRESENTI ALL'INCONTRO" -http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/may/documents/papa-francesco_20150511_bambini-la-fabbrica-della-pace.html
La pace è stata una domanda frequenti tra gli bambini, ma Francesco non parla a loro della pace del Signore. Guardate tre domande (che io ho scelto) dei bambini e la risposta del Papa:
1)“Vorrei recitare una poesia al Papa. Il titolo della poesia è “La pace si costruisce”.
E’ vero, la pace si costruisce ogni giorno. Non vuol dire che non ci siano le guerre. Con dolore ci saranno le guerre… Pensiamo che un giorno non ci siano guerre, e poi?, per non cadere in un’altra guerra si costruisce la pace ogni giorno. La pace non è un prodotto industriale: la pace è un prodotto artigianale. Si costruisce ogni giorno con il nostro lavoro, con la nostra vita, con il nostro amore, con la nostra vicinanza, con il nostro volerci bene. Capito? La pace si costruisce ogni giorno!
2)Tu: “Caro Papa, come può aiutarci la religione nella vita?”.
La religione ci aiuta perché ci fa camminare in presenza di Dio; ci aiuta perché ci dà i Comandamenti, le Beatitudini; soprattutto ci aiuta – tutte le religioni, perché tutti hanno un comandamento che è comune – ad amare il prossimo. E questo “amare il prossimo” ci aiuta tutti per la pace. Ci aiuta tutti a fare la pace, a andare avanti nella pace. Ci aiuti a tutti.
3)“Ma secondo te, Papa, un giorno saremo tutti uguali?”.
A questa domanda si può rispondere in due maniere: tutti siamo uguali – tutti! –, ma non ci riconoscono questa verità, non ci riconoscono questa uguaglianza, e per questo alcuni sono più – diciamo la parola, ma fra virgolette – felici degli altri. Ma questo non è un diritto! Tutti abbiamo gli stessi diritti! Quando non si vede questo, quella società è ingiusta. Non è secondo giustizia. E dove non c’è la giustizia, non può esserci la pace. Capito? Lo diciamo insieme, vediamo se siete bravi, mi piacerebbe ripeterlo insieme più di una volta… State attenti, è così: “Dove non c’è la giustizia, non c’è la pace!”… Tutti!
Sull' avvenimento di ieri a Roma, cfr il blog Benoit et mio. E in francese, ma molto facile da capire.
RispondiEliminaRr
Punto 1 = la proprieta' e' di privati dal 1973 (chi?)
RispondiEliminaPunto 2 = l'autorizzazione non e' stata richiesta ne'
concessa,
Punto 3 = lo spazio viene usato per forme d'arte ?
In tal caso serve o non serve l'autorizzazione ?
Punto 4 = Viene o non viene usato de facto
come spazio per un altro culto ? Se sì
ne hanno diritto ?
Punto 5 = In che modo noi cattolici possiamo aiu tare il Patriarca affinche' si rispettino
gli accordi attualmente ancora in vigore ?
Grazie a tutti ed a ciascuno per il proprio apporto alla
comprensione della vicenda e grazie a Lei Gentile Signora ( appassionata e intrepida come Giuditta ), che mette a disposizione di tutti tanti succosi argomenti di discussione . Restiamo uniti , compattiamoci , tolleriamoci , per difendere le nostre RADICI .
Dio vi benedica !
Ciò che più mi fa andare in bestia è la bugia che don Gianmatteo Caputo, delegato patriarcale per i beni culturali ecclesiastici ha detto: afferma che gli islamisti non sarebbero stati coinvolti per l'allestimento dell' orrendo ed esecrabile gesto di esproprio della Chiesa di S. Maria Misericordiosa.
RispondiEliminahttp://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/12-maggio-2015/patriarcato-forzatura-uso-inopportuno-chiesa-2301376651347.shtml
Risulta incece l' opposto e qui riporto le parole dei vergognosi organizzatori islandesi:
(...)E così ci ha “pensato” Christoph Büchel che, con l’aiuto della comunità musulmana ha riscostruito tutti i dettagli per trasformare la chiesa in una “perfetta” moschea. Ci sono i lampadari appesi, il tappeto per terra orientato verso La Mecca, lo spazio per la preghiera, le entrate diverse per donne e uomini, i muri barocchi adornati con scritte in arabo e i mosaici della croce nascosti dietro a dei drappi. Quando si entra si devono lasciare le scarpe negli armadietti, indossare il velo. Il contenitore dell’acqua santa all’ingresso giace dimenticato accanto al distributore di foulard per i turisti. Nella chiesa della Misericordia, ora, si prega Allah. E sarà così per sette mesi.(...)In febbraio era stata richiesta la concessione di altri edifici sacri e anche a quelle richieste era stato risposto negativamente. “Non ci hanno mai detto di no palesando il motivo del dinniego che tutti abbiamo capito qual è – dice Nina Magnusdottir, la curatrice della mostra – ma di fatto ci hanno negato l’autorizzazione”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/09/biennale-venezia-2015-una-chiesa-non-sconsacrata-si-trasforma-in-una-moschea-al-suo-interno-si-preghera-allah/1667530/
Amin Al Adhab, «c’è un tacito riconoscimento tra le comunità italiana e musulmana, si cammina assieme, ma non ci si rende conto dei cambiamenti demografici, si rimanda sempre. Gli artisti islandesi hanno puntato i riflettori su questo problema, hanno capito, hanno spolverato un gioiello e l’hanno fatto diventare un luogo di vita. Era una chiesa, adesso è chiamata moschea, ma è nuovamente un luogo per pregare lo stesso Dio perché ci dia più pace». Aggiunge: «È un progetto temporaneo, e sento già la tristezza nel cuore per quando non ci sarà più, ma la comunità islamica continua a vivere». Lezione di civiltà. Da qui l’appello del presidente: «Collaboriamo tutti per trovare un luogo qui a Venezia che diventi il faro dell’umanità, spero che tutti abbiano capito il senso del progetto, una lezione di civiltà e un’arte all’avanguardia, gente che viene da terre fredde ha scaldato il cuore dei musulmani».
La speranza della comunità è che la chiesa in disuso possa restare moschea e che con l’aiuto dei Paesi arabi rappresentati in Biennale, si crei una catena di solidarietà: «Ci piacerebbe molto», dice Abdallah, «che questa installazione-moschea diventasse fissa». I musulmani chiedono una moschea a Venezia. «Casson ce l’ha promessa», ripete Abdallah sorridendo, «il traghetto è partito».
http://www.dagospia.com/rubrica-31/arte/venezia-islam-shocking-prima-moschea-trova-spazio-chiesa-100162.htm
E dunque gli islamisti anche questa volta sono giustificati da uomini di chiesa? Guardate che ne abbiamo piene le tasche di una chiesa che si preoccupa di questi individui che ci stanno togliendo tutto: dignità, spazi, storia e memoria, non tirare troppo la corda. Aiutate i cattolici vostri veri figli ad essere uomini liberi e prolifici iniettando loro la linfa vitale che gli è stata rubata, insegnate loro ad essere genitori e a desiderare figli e vedremo sin da subito i risultati.
Concordo con Giustina: i Patti Lateranensi dell'anno 1984, hanno dato inizio alle danze.
A sentire giornalisti ripetere la menzogna di una pseudo eredità artistica di origine islamica a Venezia fa rabbrividire.
Il gotico veneziano è unico e non ha ereditato nulla dagli islamisti, anzi è l'opposto.
I cronisti o critici d' arte del passato non erano nè ebeti ne bugiardi mentre per quei di oggi si può affermare lo stesso?
RispondiElimina" Ciò che più mi fa andare in bestia è la bugia che don Gianmatteo Caputo, delegato patriarcale per i beni culturali ecclesiastici ha detto: afferma che gli islamisti non sarebbero stati coinvolti per l'allestimento dell' orrendo ed esecrabile gesto di esproprio della Chiesa di S. Maria Misericordiosa.
Ma perchè stupirsi?
È un`evidente e deplorabile menzogna ma oggi il diktat, e la Chiesa non fa eccezione, è che i musulmani sono sempre e comunque innocenti vittime, bianchi come neve e la loro religione solo pace e amore, se osi dire il contrario, sei un islamofobo.
La menzogna di don Caputo non solo è grossa ma prende sopratutto la gente per i frondelli, partecipa al calabraghe generale nei confronti di quella religione che sta invadendo un`Europa suicidaria e si ritornerà contro di noi e le generazioni future
Una volta i cristiani facevano due cose concrete:
RispondiElimina1. andare nei Paesi pagani e barbari a portare la parola salvifica di Dio e li spesso morivano martiri
2. difendevano con armi la propria terra dalle invasioni islamiche.
Oggi perso lo spirito missionario, tanto ci si salva in tutte le religioni (dunque Gesù non è colui che ci ha salvato con il proprio sacrificio), si è perso pure l'amore per la propria Patria, per la propria Fede, per la propria cultura e non sono più gli islamici che ci strappano le chiese, sono i cattolici che gliele danno.
Se il buon Dio non ci ha ancora polverizzati (ma potrebbe ancora farlo) significa che la sua Misericordia è veramente grande e che la Madonna prega incessantemente per i suoi miseri figli.
Punto 5 = In che modo noi cattolici possiamo aiu tare il Patriarca affinche' si rispettino
RispondiEliminagli accordi attualmente ancora in vigore ?
a)Invito TUTTI, SINGOLI & CIASCUNO i preti del Triveneto ha, se non impediti, dedicare la Messa del venerdì (giorno consacrato al Sacro Cuore, al ricordo della Passione e giorno della preghiera islamica) all'intenzione di riparare i peccati contro la fede ed in particolare tale profanazione. Almeno fino a quando quella moschea non sarà smontata;
b) associamoci alla proposta di Radio Spada
http://radiospada.org/2015/05/crociata-santo-rosario/
La zone di S. Maria della Misericordia è tra le più antiche e suggestive del sestiere di Cannaregio, proteso sull'incrocio di due rii.
RispondiEliminaSottoscrivo coloro che si sentono arrabbiati dalle dichiarazioni di don Caputo responsabile del Beni Culturali del Patriarcato. Non è affatto vero che gli islamici o maomettani non siano stati coinvolti in questo abuso, ci sono le dichiarazioni degli interessati alle agenzie di stampa che lo smentiscono.
Di fatto non è credibile che un pinco pallo islandese conoscesse così bene la zona, il numero di Chiese in disuso o quelle votate ai loro tenebrosi progetti. Ciò che preme rilevare è la scelta scientemente oculata di questi signori e non poteva non essere stata suggerita da coloro che da anni continuano a far pressioni sulla comunità veneziana e sulla Chiesa affinchè venga concesso di installare una moschea nel cuore di Venezia arrecandole così uno sfregio mortale alla sua millenaria storia e lanciare l'avvenuta conquista della mezzaluna sulla Croce.
Come si fa poi ad accettare inermi le reiterate menzogne di questi maomettani che occupano il suolo italiano e la politica (grazie ai comunisti=PD) quando affermano che non possono essere in alcun modo paragonati agli estremisti macellai.
Ah si?
Vabbè che per voi noi Cristiani siamo delle bestie e dunque senza intelletto e senza ragione....
La Chiesa di S. Maria della Misericordia è stata una scelta oculatissima anche e soprattutto perchè a fianco vi è l'altro enorme edificio di pregio della scuola che ora è a dibita a mostre. Dunque due piccioni con una fava e grazie al sedicente artista che ha "scaldato il cuore" ai maomettani da li a breve sarebbe sorta la più grande e moschea in un luogo simbolico e suggestivo.
Oltre tutto, Venezia proprio per il suo delicato equilibrio fluviale non può sopportare la violenta presenza dei maomettani che accorrono in massa a conquistare i luoghi con la scusa della "preghiera".
FERMATE QUESTI SCEMPI QUI E ALTROVE. IN ITALIA CI SONO 800 E PASSA MOSCHEE. PREGHINO A CASA LORO LO SPAZIO CE L'HANNO. LE NOSTRE CHIESE NON SI TOCCANO SONO STATE COSTRUITE DAI SACRIFICI DEI CRISTIANI.
Chi spera che la Curia veneziana faccia qualcosa di CONCRETO temo si stia "mettendo un dito nell`occhio", non hanno fatto niente prima, ed è ingenuo chi crede che in Curia non si sapesse niente di quel che era previsto, a male fatto hanno partorito un comunicato di protesta per la forma, e poi?
RispondiEliminaE poi tutto finirà in un abbraccio e sorrisi, in un dialogo caloroso e comprensivo, magari in un compromesso, e i musulmani resteranno là dove sono.
Ma forse sono abbastanza furbi per abbandonare il luogo e mostrare così quanto e come sono artefici di pace per poi reclamare un vero luogo di culto, definitivo quello.
Se avessero voluto, un qualsiasi pretesto per farli sloggiare, con le buone o cattive, lo trovavano: autorizzazione non richiesta, danno al patrimonio artistico, problemi D' igiene pubblica, concessione alla mostra non richiesta, disturbo alla quiete pubblica, cambiamento d'uso non richiesto...quando vogliono, con chi vogliono, i nostri magistrati s' inventano di tutto.
RispondiEliminaRr
Dopo l'invito agli islamici (da parte del Patriarca di Venezia) a prendere le pubbliche distanze da questo gesto di occupazione di una Chiesa Cattolica, all'oggi dai 'poveri ignari ed innocenti' rappresentanti maomettani il silenzio più totale.
RispondiEliminaCome volevasi dimostrare ma non c'era bisogno. Chi conosce il maomettanismo non si fa prendere gioco. Il loro intento è eliminare il Cristianesimo e le Nazioni Cristiane e questo sin da quando è sorto, usando tutte le armi a disposizione: il vittimismo usato in casa d'altri è una di queste.
l'intento dei maomettani è noto da sempre;
RispondiEliminapurtroppo le nazioni cristiane è da un pezzo che non ci sono più;
anche l'euro dei massoni delle nazioni ex cristiane dicono che farà un bel crash in ottobre
http://www.welt.de/finanzen/geldanlage/article140550440/Es-wird-zu-einem-grossen-Crash-kommen.html