FdS - NEWSLETTER 2015-12
Nel cattolicesimo il sacerdote è una figura molto importante, anche se spesso la sua vera importanza è misconosciuta o fraintesa. Infatti al di là dell’umana simpatia che una persona può suscitare o meno in noi, anche nelle nostre parrocchie i giudizi sulla persona del parroco sono a volte molto contraddittori e spesso celano una inconsapevole ignoranza riguardo alla sua vera missione.
“Questo sì che è un bravo prete!”. D’accordo, ma in base a cosa esprimiamo questo giudizio? Domanda sicuramente insidiosa, alla quale però non ci si può sottrarre, pena il pericolo di finire tra le fauci di cattivi pastori, di santoni o di eretici di qualsiasi possibile sorta.
Iniziamo però la trattazione premettendo che la Chiesa non è nata dal basso, per usare un termine tanto di moda, ma è stata costituita partendo dal vertice, che è Cristo stesso. Nostro Signore Gesù Cristo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e fattosi uomo ha scelto degli apostoli costituendoli suoi “ministri”. Se la Chiesa è sorta per iniziativa di Cristo, che ne è il capo, è dunque a Lui che dobbiamo guardare per capire perché Gesù si è scelto degli apostoli e per vedere quali sono i “compiti” che loro affidò. A loro sono infatti stati conferiti vari poteri, ad esempio quello di andare a battezzare le genti o quello di rimettere i peccati in Suo nome. In particolare però ordinò loro di celebrare in perpetuo il suo Santo Sacrificio e per questo il Giovedì Santo, durante l’ultima cena (preludio e anticipazione del suo cruento sacrifico sul Calvario), li costituì veri sacerdoti.
Ma perché? Perché Gesù, venuto sulla terra per redimerci dal peccato e donarci la salvezza eterna per mezzo del suo sacrificio salvifico, testimoniato dalla sua vittoriosa Risurrezione dalla morte, voleva, per mezzo loro, portare la salvezza (liberazione dal peccato e dalla morte) al maggior numero possibile di uomini. Come? Conferendo agli apostoli la potestà di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, di ricondurre alla fonte dell’Amore chi fosse nuovamente caduto nel peccato (confessione) e di rendere tutti sempre più forti e santi nella fede per mezzo della vita di grazia donata in modo particolare coi sacramenti.
In poche parole gli apostoli ed i loro successori hanno il compito di invitare al banchetto nuziale il maggior numero di persone possibile. E naturalmente hanno il compito di indicare agli invitati quale sia l’abito idoneo da indossare al banchetto per non essere cacciati, come nella parabola, dal Padre dello sposo. (Matteo: 22, 1-14)
Sembra banale ed evidente quanto detto: 100 anni fa queste cose le sapevano tutti a partire dalla prima comunione! Ora invece si apprende che la missione principale del sacerdote non è quella di donare Dio e la sua grazia alle anime redente dal Sangue di Cristo, ma quella di fornire a quanti li incontrano un di più di umanità (Convegno nazionale di Firenze del prossimo novembre). Si può a lungo discutere su cosa sia questo di più di umanità, ciò che fa rabbrividire è il sapere che i nostri sacerdoti non avrebbero quale compito prioritario quello di donarci e farci partecipi della divinità di Cristo! Questo è il punto sostanziale. Senza la grazia soprannaturale il nostro essere può essere più o meno umano, ma sempre e solo umano resta e come tale incapace di accedere da solo alla beatitudine celeste del Paradiso. Uomini, scelti da Dio per essere suoi sacerdoti, ma che non ci trasmettono l’invito concreto ed efficace alla vita eterna, sono per noi inutili. Saremo esigenti ma le lauree in psicologia, in sociologia, gli studi sulle dinamiche di gruppo e le tante nuove discipline nelle quali vengono formati i sacerdoti non ci soddisfano: pretendiamo di più, molto di più. Vogliamo sacerdoti che nei sacramenti ci donino la grazia di Dio! Sacerdoti che ci insegnino la grandezza del dono della grazia. È quanto a gran voce invochiamo quando diciamo:
Signore donaci sacerdoti! Signore donaci tanti sacerdoti! Signore donaci tanti santi sacerdoti!
Oratio Sanctissimi Domini Nostri Pii PP. XII per la santificazione dei sacerdoti
da recitarsi da parte del clero
Domine Iesu, Pontifex aeterne, Pastor bone, fons vitae, qui nos, nullis nostris suffragantibus meritis, ex peculiari Sacratissimi Cordis tui munere in sacerdotum tuorum ordinem aggregasti, ad illa implenda vota, quae gratia tua mentibus nostris aspirat, auxiliantis misericordiae tuae nobis larga dona concede. Tu qui pro nobis sanctificasti teipsum, ut simus et ipsi sancti in veritate (cfr. Io. 17, 19), fac, ut a via, quae tu es, numquam digredientes, in doctrina tua sollertes, in exsequendis legis tuae praeceptis fideles, suavissimi Cordis tui imaginem in nostros mores referamus, et in te et per te in omnibus rebus Patri placeamus caelesti.
Resplendeat in nobis cum prudentia omnis forma iustitiae, et castae temperantiae moderationi fortitudinis robur adiungatur. Pectori nostro sincera fides insideat, immortalium bonorum spes solacii rorem infundat; ibique caelestis ignis fiammescat, quem Cor tuum fornax ardens caritatis accendat. Fac ut in verbis tuis, in quibus aeterna sapientia refulget, iugis meditatio nostra versetur, et unde ipsi pascimur, oves gregis tui, curam nostram, pascamus. Qui Evangelio tuo adversantur, unitatis nostrae vereantur compaginem, neque ullo modo in nobis quidquam deprehendant, quod Ecclesiae tuae, Matri nostrae, experti rugae et maculae, imputent. Fac denique ut non nostras utilitates, sed tuam gloriam sectantes, usque ad extremum halitum in officio nostro, rectae voluntatis conscientia pura, perstemus; et cum corpus nostrum morietur, te, quem in terris habemus ductorem et comitem, in Sanctorum splendoribus aeternum praemium sortiamur. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti per omnia saecula. + Amen.
Die 14 Maii 1956. Ssmus D. N. Pius div. Prov. Pp. XII benigne tribuere dignatus est partialem mille dierum Indulgentiam, a sacerdotibus saltem corde contrito acquirendam, quoties supra relatas preces devote recitaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus. N. Card. Canali, Paenitentiarius Maior. S. Luzio, Regens
Preghiera di Sua Santità Pio XII per la santificazione dei Sacerdoti
da recitarsi da parte dei fedeli
O Gesù, Pontefice eterno, Pastor buono, Fonte di vita, che per singolare munificenza del tuo dolcissimo Cuore ci hai dato i nostri Sacerdoti a fine di compiere in noi quei disegni di santificazione che la tua grazia ispira ai nostri cuori, noi ti preghiamo: vieni in loro aiuto con la tua misericordia soccorritrice.
Sia in essi, o Gesù, viva nelle opere la Fede, incrollabile nelle prove la Speranza, ardente nei propositi la Carità. La tua parola, raggio dell'eterna Sapienza, divenga, per la continua meditazione, l'alimento perenne della loro vita interiore; gli esempi della tua vita e della tua Passione si rinnovino nella loro condotta e nelle loro sofferenze a erudizione nostra, a luce e conforto nei nostri dolori.
Fa', o Signore, che i nostri Sacerdoti, distaccati da ogni mondano interesse e unicamente solleciti della tua gloria, persistano fedeli al dovere con pura coscienza fino all'estremo anelito. E quando con la morte del corpo rimetteranno nelle tue mani la ben compiuta consegna, abbiano in Te, Signore Gesù, che fosti in terra loro Maestro, l'eterno premio della corona di giustizia nello splendore dei Santi. + Così sia.
Die 17 Iulii 1956. Ssmus D. N. Pius div. Prov. Pp. XII benigne tribuere dignatus est partialem mille dierum Indulgentiam, a christifidelibus saltem corde contrito acquirendam, quoties supra relatam orationem devote recitaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus. N. Card. Canali, Paenitentiarius Maior. S. Luzio, Regens.
Il concetto di "supplemento d'anima" risale a "Le due sorgenti della morale e della religione" ( 1932 ) del filosofo francese Henri Bergson; opera tarda, in cui il pensatore, grande di per sè e allora molto alla moda ( Nobel 1928 ) si volgeva verso il Cattolicesimo, ma con movenze e istanze che lo apparentavano al Modernismo. Di fatto si può definire Teilhard de Chardin come "evoluzionismo bergsoniano non meccanicistico + geologia, biologia e paleoantropologia". A mio parere Bergson ( che comunque finì all'Indice ) è un filosofo che non si deve nè demonizzare totalmente, nè esaltare incondizionatamente. Alla base della recezione di B. da parte dei pensatori cattolici c'è l'esigenza impellente di conciliare visione cristiana del mondo ed evoluzionismo; esigenza che ritengo valida ma a cui occorre rispondere in modo sagace e guardingo. Tanto per dirne una, è l'istanza principale di Vito Mancuso, come nel recente "Il principio passione". Piuttosto mi meraviglio che tanti cattolici conservatori non abbiano la minima idea di quanto complessa e urgente sia questa problematica.
RispondiEliminaRiassumendo, l'appello al "supplemento d'anima" rappresenta un pelagianesimo neanche tanto velato.
Invece il "di più di umanità" non può essere altro (ma bisogna esplicitarlo) che l'umanità restaurata per effetto della Redenzione operata dal Signore, nella quale si ritrova l'uomo perché è davvero non solo orientato al suo fine che è Dio, ma Lo ha accolto in Cristo Signore.
RispondiEliminaDove si espelle Dio, sparisce anche l'uomo, come sembra stia tragicamente avvenendo con l'arrembaggio delle inedite antropologie alla riscossa.
Gentilissima e benemerita signora Guarini, vorrei che si capisse quali siano a mio parere i termini delle questione, su cui mi arrabatto da decenni di studi, e non per il gusto di un sottilizzare narcisistico.
RispondiEliminaTramite la tecnoscienza l'uomo occidentale oggi ritiene di poter risolvere da solo i problemi per cui un tempo ci si confidava alla Divinità, grazie alla sua capacità di riorganizzare le strutture sociali e - quel che più conta - manipolare la materia e ultimamente il bios ( utero in affitto e quant'altro ). Al centro di questa visione del mondo c'è il pensiero di Darwin ed epigoni, che sembrano aver tolto alla credenza in Dio ogni residua ragion d'essere, dal momento che l'emergere delle "forme" dei viventi, così complesse, sofisticate e anche belle o bellissime, possono, a loro detta, essere spiegate con il gioco delle combinazioni casuali.
La risposta a questa sfida da parte del mondo culturale cattolico è stata insufficiente: si gioca per lo più di rimessa, offrendo risposte per lo più generiche ed evasive per quanto riguarda le connessioni tra i contenuti dogmatici della
fede e i dati della scienza. Clamoroso il caso del concetto-pilastro del Peccato Originale, di cui non si dice mai
quando e dove sia stato compiuto nel corso della storia naturale, come fatto preciso e determinato; di fatto alcuni intellettuali "cattolici" a gran tiratura, come lo storico francese Jean Delumeau ( "Guetter l'aurore") e il noto teologo italiano Vito Mancuso proclamano la necessità di abolire questo dogma.
A questo punto è pressochè inevitabile lo scigolamento in un "umanesimo cristiano" in cui si afferma che l' homo
sapiens e "faber" ( tecnologico ) può creare una società funzionante anche senza Dio; però con Dio le cose possono
andare un poco meglio; insomma Dio e le religione non come centro vitale e ineliminabile del sistema, ma come una
bella aggiunta, un insieme di ciliegie che rendono più bella la torta, buona di per sè, oppure come un lubrificante che rende più svelto il funzionamento della macchina sociale... ed ecco il "supplemento d'anima", in quanto AGGIUNTA MIGLIORATIVA UTILE E BELLA MA IN FONDO NON ESSENZIALE.
Se non sarò bannato potrò specificare meglio a proposito di Bergson e di Teilhard de Chardin, vero ispiratore dello "spirito del concilio" come congedo dalla Tradizione.
Clamoroso il caso del concetto-pilastro del Peccato Originale, di cui non si dice mai quando e dove sia stato compiuto nel corso della storia naturale, come fatto preciso e determinato
RispondiEliminaSe è per questo non si dice mai nemmeno come fece Gesù ad incarnarsi in Maria, né come avvenne la Resurrezione. Gettiamo tutto solo perché non accettiamo il mistero o perchè pretendiamo di dover sapere tutto?
Estremamente significativo il fatto che si parli anche ad alto livello di "credenti e non credenti" uniti nello sforzo
RispondiElimina( magari un po' tanto pelagiano ) di fare il bene in quanto accomunati dallo stesso SFORZO DI BUONA VOLONTÀ; il che farebbe fremere di sdegno le ossa di sant'Agostino a Pavia se non fosse che, come santo, è già in cielo; ed è significativo che si trovino nella basilica di SAN PIETRO ( la roccia del dogma ) IN CIEL D'ORO.
Agostino fu il grande Dottore della Grazia e dell'umanità senza Cristo Redentore come MASSA DAMNATA; il suo pensiero costitusce il cuore della visione del mondo cristiana medievaĺe, quello dell'"EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS".
Mic. A mia figlia i bambini hanno chiesto "Scusa, maestra, è venuto prima Adamo oppure l'Uomo di Neanderthal?".
RispondiEliminaProvi lei a suggerire una risposta convincente e appagante, tali da renderli in futuro sicuri del fatto che scienza e fede non solo non entrano in conflitto, ma in qualche modo si saldano nei punti cruciali; io personalmente mi attengo a quella già riferita di Gianni Bagrt Bozzo ( stimatissimo dall roccioso conservatore card. Siri ) e prima di lui da personaggi di grande levatura come il teologo russo ( ex marxista ) Serghej Bulgakov ne "La sposa dell'Agnello".
Da Gianni Baget Bozzo "L' Anticristo" 2001, pag. 98:
RispondiElimina"Il quadro del Concilio è la comunità mondiale come si stava organizzando allora sotto l'egida dell'ONU: e la Chiesa intendeva proporsi come una visione religiosa funzionale a un'etica politica omogenea a quel modello. IN QUESTA VISIONE IL PECCATO DIVIENE UN FATTO ETICO O POLITICO, ciò che non permette di organizzare una società mondiale ordinata. Che questo fosse al di fuori delle intenzioni teologiche dei padri conciliari non fa dubbio. Ma che il desiderio di porre fine alla grande controversia della Chiesa con il mondo conducesse ad accettare alla fine un progetto politico che si poneva per la prima volta in forma non anticristiana e non antiecclesiastica non è dubbio. Lo prova la visita di Paolo VI al'ONU in tempo conciliare, che aveva presentato la Chiesa come ESPERTA IN UMANITA'.
"La Chiesa poteva diventare parte di quel contesto solamente nella misura in cui rinunciava di fatto a qualcosa che era presente nel patrimonio cristiano e che da solo dava alla parola cristiana la densità escatologica, IL DIAVOLO. Paolo VI avrebbe potuto parlare dell'Eucarestia all'assemblea dell'ONU, ma qualcosa non avrebbe potuto assolutamente nominare: IL DEUTEAGONISTA, SATANA."
Non c'è il minimo dubbio che le apparizioni mariane siano in funzione ANTISATANICA; per questo piacciono tanto poco ai pelagian-progressisti, come nel caso del teologo Herbert Vorgrimler, amico di Karl Rahner, che nella sua "Storia
RispondiEliminadell'Inferno" oggi in edizione pocket si fa beffe della terrificante visione dei bambini di Fatima.
Un tempo si parlava di sviluppo: dal seme il filo d'erba e dal filo d'erba la pianta, dalla pianta di nuovo il seme. Così per l'uomo. Questo gli uomini l'hanno scoperto da subito e la Chiesa anche lo sapeva, l'ha studiato, ha fatto scoperte essa stessa importantissime che ha messo a disposizione di tutti. Questo per quel che riguarda il mondo vivente esterno.Tanto più per il mondo interiore dove sapeva per Rivelazione quasi tutto il necessario per ben vivere e ben morire.
RispondiEliminaOra si parla di evoluzione che ha in sè un che di misterioso che non si sa bene dove porti. Si è rimediato a questa incertezza accostando ad evoluzione involuzione.La prima è buona, la seconda no. La prima progredisce, la seconda regredisce. Lo sviluppo è quello che è, non esiste in italiano un termine che ne indichi il lato oscuro,l'opposto di se stesso, ci si aiuta aggiungendo aggettivi, suffissi, altre parole. E' un termine fisso, quasi una regola in sè.
Oggi però evoluzione si adatta meglio alla nostra mentalità possibilista: tutti possiamo tutto, ci evolviamo senza tante scosse verso un futuro radioso, multiforme, glorioso.Tutto quel becerume legato allo sviluppo, che c'è o non c'è nei tempi e modi dati, lo abbiamo lasciato alle spalle menomale.Siamo in evoluzione. Anche Dio si evolve con noi, in noi e per noi. E' Tutto una grande sorpresa gioiosa, positiva, piena di vita. Le ricadute in campo morale poi sono fantastiche:tutti quei divieti basta. E' proprio degli ultimi tempi: ex sacerdoti hanno affermato che il sesso ha molto giovato al loro pensiero. Allora dunque evolviamoci anche noi nel pensiero sessofacendo.
In effetti in questo mondo liquido, tuttopotendo, evolvente, il grande propellente, onnipotente, onniscente è proprio il sesso, a lui nulla si nega, ogni sacrificio umano è nulla pur di ottenere tutto da esso.
Molti uomini e donne di Chiesa sono rimasti abbacinati da questa marcia gloriosa, hanno gettato alle spalle le vecchie scartoffie e si sono uniti al corteo dell'Uomo Evoluto. Questo non sa dove va, ma non importa si va, si va. Non sa cosa fa, non importa si fa, si fa.
Ancora una volta l'uomo è stato raggirato dal diavolo che lo illude,imprigionandolo in se stesso; lo libera dal senso, rendendolo schiavo del senza senso (sostantivo che non ha contrario in se stesso); e l'uomo cade sempre negli stessi errori.
Un tempo si parlava di sviluppo: dal seme il filo d'erba e dal filo d'erba la pianta, dalla pianta di nuovo il seme. Così per l'uomo. Questo gli uomini l'hanno scoperto da subito e la Chiesa anche lo sapeva, l'ha studiato, ha fatto scoperte essa stessa importantissime che ha messo a disposizione di tutti. Questo per quel che riguarda il mondo vivente esterno.Tanto più per il mondo interiore dove sapeva per Rivelazione quasi tutto il necessario per ben vivere e ben morire.
RispondiEliminaOra si parla di evoluzione che ha in sè un che di misterioso che non si sa bene dove porti. Si è rimediato a questa incertezza accostando ad evoluzione involuzione.La prima è buona, la seconda no. La prima progredisce, la seconda regredisce. Lo sviluppo è quello che è, non esiste in italiano un termine che ne indichi il lato oscuro,l'opposto di se stesso, ci si aiuta aggiungendo aggettivi, suffissi, altre parole. E' un termine fisso, quasi una regola in sè.
Oggi però evoluzione si adatta meglio alla nostra mentalità possibilista: tutti possiamo tutto, ci evolviamo senza tante scosse verso un futuro radioso, multiforme, glorioso.Tutto quel becerume legato allo sviluppo, che c'è o non c'è nei tempi e modi dati, lo abbiamo lasciato alle spalle menomale.Siamo in evoluzione. Anche Dio si evolve con noi, in noi e per noi. E' Tutto una grande sorpresa gioiosa, positiva, piena di vita. Le ricadute in campo morale poi sono fantastiche:tutti quei divieti basta. E' proprio degli ultimi tempi: ex sacerdoti hanno affermato che il sesso ha molto giovato al loro pensiero. Allora dunque evolviamoci anche noi nel pensiero sessofacendo.
In effetti in questo mondo liquido, tuttopotendo, evolvente, il grande propellente, onnipotente, onniscente è proprio il sesso, a lui nulla si nega, ogni sacrificio umano è nulla pur di ottenere tutto da esso.
Molti uomini e donne di Chiesa sono rimasti abbacinati da questa marcia gloriosa, hanno gettato alle spalle le vecchie scartoffie e si sono uniti al corteo dell'Uomo Evoluto. Questo non sa dove va, ma non importa si va, si va. Non sa cosa fa, non importa si fa, si fa.
Ancora una volta l'uomo è stato raggirato dal diavolo che lo illude,imprigionandolo in se stesso; lo libera dal senso, rendendolo schiavo del senza senso (sostantivo che non ha contrario in se stesso); e l'uomo cade sempre negli stessi errori.
Franco
RispondiEliminaLe conquiste della scienza e della tecnica, sono opera dell'uomo aiutato tacitamete dal suo angelo custode, quando e dove Dio ha voluto.
Su questi quiz scolastici io, per mio convincimento personale, per quello in cui credo, per quello di cui sono certa per fede, perchè non sono illuminata, perchè ho un cervello di gallina, dico Adamo. SE poi non sono di buon umore dico all'allievo che suo papà ed io possiamo incontrarci in qualsiasi momento , per affrontare tra noi questioni intorno alle quali si lavora da tempo e sempre con precomprensioni.
Franco, lei è così sicuro della bontà, non dico teologica, ma scientifica dell'evoluzionismo? La vera scienza non contraddice la verità, ma quella che ci circonda è ancora vera scienza? Quella che cerca di sostenere le teorie del gender o quella che legge i presunti cambiamenti climatici in chiave ideologica? O la scienza medica che si appoggia quasi solo su studi sponsorizzati da case farmaceutiche?
RispondiEliminaLa scienza se non supportata da grande umiltà diventa solo menzogna: quando qualcosa non si sa o non si riesce a spiegarlo, meglio fermarsi e dirlo con grande umiltà e semplicità!
Spero però non abbia veramente avuto difficoltà a rispondere a sua figlia, altrimenti la discussione si fa veramente lunga!
Franco
RispondiEliminaPer essere convincenti, non possiamo che dire quello di cui siamo convinti.
Io dico:ADAMO.
@ Viandante. Non sono affatto convinto della validità della teoria evoluzionistica in generale; quanto al darwinismo puro, lo considero una bufala contraria al semplice buon senso tenuta in piedi per motivi ideologici. Su questo "Dopo Darwin" di Giuseppe Sermonti, che all'inizio degli anni '80 gettò in primo sasso nello stagno stagnante dello "scientificamente corretto" ( e per questo, a quanto ho letto e riferisco con beneficio di inventario, gli fu impedito di occupare la cattedra universitaria a Roma che gli era stata assegnata ). Utile l'intervento di Rosa Giannetta, docente universitaria e moglie del noto sociologo Francesco Alberoni "Il Dio di Mosè e la barba di Darwin". Esistono però altre forme di evoluzionismo finalistico o "teleologico", come quello sostenuto all'inizio degli anni '50 dal gesuita prof. Vittorio Marcozzi; una di queste, direi la più nota è quella di Henri Bergson ne "L'Evolution Creatrice", che fu un libro davvero epocale. Comunque la sfida posta dall'Evoluzionismo è cruciale: basta pensare alle concessioni fatte da Pio XII nell'enciclica "Humani Generis" del 1950 ( in cui però si dichiarava irrinunciabile il Monogenismo ), alla dichiarazione di Giovanni Paolo II sul'Evoluzionismo come spiegazione assodata e al seminario tenuto a Castel Gandolfo dal Circolo dei discepoli di Ratzinger. In ogni caso il problema non può essere tranquillamente bypassato; va piuttosto affrontato nei termini più appropriati. Segnalo il pensiero di Rupert Sheldrake ( Wikipedia e conferenze su Youtube sui "dieci peccati originali dello scientismo ). Si tratta di un biologo inglese ( è l'antidawkins en titre ) con vasta esperienza sul campo, oltrechè interessi spirituali, tanto da mettersi in contatto in India con il monaco cattolico Beda Ghriffits. La sua teoria dei "campi morfici" in qualche modo di ricollega al discorso aristotelico sulle "entelechie". aprendo forti spiragli di credibilità al pensiero antico e medievale, oggi ritenuto irtilevante, anzi irriso.
RispondiEliminaVa detto però che la visione tradizionale e direi semplicistica a cui lei si attiene pone questioni molto gravi di teodicea: la predazione crudele ( ad esempio quella dei Dinosauri ) esisteva molto prima dell'apparizione di un Adamo neanderthaliano; argomento di cui gli atei militanti fanno larghissimo uso nel loro annuale "Darwin Day". Io trovo che la soluzione di Bagrt Bozzo, discepolo di Siri ( lui stesso molto ferrato su Darwin ), che si richiama alla Patristica Greca, soprattutto a Massimo il Confessore, sia davvero risolutiva e per così dire tagli la testa al toro.
@ Viandante. Era imbevuto di evoluzionismo bergsoniano, tramite il colto mons. Pouget, il filosofo Jean Guitton, il più noto apologeta francese del secondo novecento, amico personale di Paolo VI, con cui aveva un colloquio annuale
RispondiElimina( "Dialoghi con Paolo VI" ). Accademico di Francia, frequentava la grande mistica stigmatizzata Marthe Robin
( "Portrait de Marthe Robin") che si nutriva solo dell'Ostia Consacrata ed era già considerata santa in vita. Per me personalmente preziosa la sua "Filosofia della Resurrezione" che mi fornì a suo tempo elementi decisivi per comprendere l'altrimenti incomprensibile morale sessuale cattolica; questo in sinergia con i testi di quel grand'uomo che fu il cardinale Fulton H. Sheen, laureato a Lovanio, la cui carta vincente era il collegamento fra le categorie del pensiero scolastico con quelle del pensiero contemporaneo: attaccato a san Tommaso, ma capace di confrontarlo con Freud. Ecco un autore che andrebbe assolutamente ristampato!
Ecco l' errore, voler confrontare un filosofo ed un teologo, oltre che santo, con un ciarlatano rancoroso, vendicativo, dogmatico e talmudico. Oltre che, molto probabilmente, arci complessato.
RispondiEliminaRR
@ Rr. L'uomo di cui sopra ora ha in mano le leve del comando, per cui in un attimo potrebbe far saltare padre Livio e con lui Radio Maria, nonchè tutte le direzioni dei movimenti. Per cui, se c'è da contestare, tocca ai laici, meglio se formati culturalmente, meglio ancora se sinceramente devoti ( la cosa essenziale! )
RispondiElimina@ La formazione dei sacerdoti, che dovrebbero ora darci un 'supplemento di umanita'", qualsiasi cosa cio' voglia dire.
RispondiEliminaLe lauree in psicologia, psicoanalisi, sociologia, "dinamiche di gruppo" (ma che vuol dire?) e quant'altro cui sono costretti oggi i sacerdoti (effetto del nuovo concetto di cultura propalato dal Vaticano II, aperto al pensiero moderno) fanno solo ridere. Si tratta di materie da ridere, scientificamente modeste o irrilevanti. Di peggio ci sono solo, credo, le "lauree" in "Women's Studies", fucine di femministe e lesbiche (oltre che di pseudocultura) impiantate nelle universita' americane, inglesi, irlandesi, etc. Le lauree, in materie serie, le prendevano una volta sacerdoti particolarmente dotati per gli studi, con il permesso dei superiori, al fine di apportare contributi scientifici di rilievo in un certo campo, utili anche per la Chiesa. Il sacerdote non ha ricevuto da Cristo NS il compito di darci un di piu' di umanita' bensi' quello di salvarci dalla dannazione incombente su di noi per via del peccato d'Adamo e di Eva. Di farci diventare gli "uomini nuovi" di cui al Vangelo di S.Giovanni non mediante la sua (del sacerdote) cultura profana (se ce l'ha) bensi' mediante l'esempio innanzitutto della santita' della sua vita, della sua vocazione a servire il vero Dio ogni momento e ogni giorno, la sua capacita' di essere la nostra "guida spirituale", il pastore che ci conduce alla vita eterna. Rileggere le frasi profonde che scriveva l'incolto santo curato D'Ars. Il resto, sono solo chiacchere. A. R.
@Franco
RispondiEliminaVa detto però che la visione tradizionale e direi semplicistica a cui lei si attiene pone questioni molto gravi di teodicea: la predazione crudele ( ad esempio quella dei Dinosauri ) esisteva molto prima dell'apparizione di un Adamo neanderthaliano
Qui stiamo facendo un'insalata russa! Da dove sbuca l'Adamo neanderthaliano? Mi va bene che si prenda la sacra Scrittura per indagare anche su questioni non propriamente legate alla religione, ma non la si prende con termini ibridi che le fanno violenza. L'uomo di Neanderthal non ha niente a che vedere con la Bibbia, Adamo sì. Ora, premesso che ciò non sia per forza impossibile, su che base lei affibbia l'aggettivo neanderthaliano ad Adamo? E poi come detto in precedenza tra i molti falsi storici e paleontologici, che valore scientifico reale possiamo dare al termine "uomo di Neanderthal"?
E poi la predazione dei Dinosauri chi ha detto che esisteva per forza prima di Adamo? Di teorie evoluzionistiche ce ne sono talmente tante che effettivamente si può trovare di tutto.
Ma in fin dei conti la domanda centrale è secondo me la seguente: su questioni centrali che riguardano l'esistenza umana, preferiamo rincorrere la scienza ed i suoi progressi (veri, presunti o immaginari) o preferiamo affidarci alla Rivelazione cristiana? Io scelgo la seconda per l'autorità di Gesù Cristo e della Chiesa da Lui fondata che ce l'ha tramandata!
Tutto il resto è un affannarsi che può risultare fuorviante e anche terribilmente dannoso per la nostra vita eterna: ad esempio il non credere all'esistenza del peccato originale (non importa per qual motivo e non importa come avvenne) ha conseguenze che possono costarci la vita eterna!
Stabiliamo i fatti: nonostante i luoghi comuni, l'evoluzionismo non è mai stato scientificamente dimostrato. Lo scientismo contemporaneo non è mai riuscito a dimostrarlo, alla luce dei suoi stessi principi. Se liberi di esprimersi, al di là del dogma scientista che intimidisce chi avanza dubbi, i genetisti e soprattutto gli esperti in statistica ridicolizzano le stesse basi delle teorie evoluzionistiche.
RispondiEliminaOpportunamente, è stato citato Giuseppe Sermonti che ha smontato, da genetista, le fole evoluzioniste.
E, visto che parliamo di Sermonti, voglio qui ricordare suo fratello Rutilio, deceduto qualche giorno or sono, patriota e intellettuale perseguitato perché fedele all'Idea. Qui habet aures audiendi audiat.
@ viandante. La differenza fra conservatore e reazionario consiste nel fatto che il primo si sforza di cercare e proporre agli altri le ragioni del suo attaccamento all'antico dal nucleo sempre valido, il secondo respinge le obiezioni sulla base delle sue conoscenze limitate e approssimative, senza rendersi conto della vastità e complessità delle sfide. Mi spiace di dirlo, ma proprio questo mi sembra il suo caso. Tenga presente che i Modernisti si fanno forti della loro creduta superiorità intellettuale, a cui solitamente le persone attaccate alla tradizione non sanno rispondere se non con deprecazioni, sospiri e preghiere "O tempora, o mores!"
RispondiEliminaLa invito a leggere la preziosissima testimonianza della "crisi della fede" di inizio '900 negli intellettuali nati ed educati come cattolici che si trova in "Letteratura moderna e Cristianesimo" di Charles Moeller, ed. Vita e Pensiero. Particolarmente significativi gli articoli su Miguel De Unamuno, Roger Martin Du Gard ( "Jean Barois") e Joseph Malegue ( "Augustin Meridier"). Vedrà che un ruolo centrale hanno le obiezioni di tipo scientista e quelle proposte dalla critica biblica... ma lei ha un'idea di quello che indicano queste espressioni? Quanto ai Dinosauri, le dico chiaro e netto che ci sono dei limiti all'ignoranza delle materie scientifiche, oltre i quali si fa la figura degli acchiappafarfalle di fronte agli atei che ci sguazzano. Un solo esempio: il grande storico inglese Arnold Toynbee e Oriana Fallaci consideravano insuperabile o quasi l'obiezione alla religione basata sullo spettacolo della violenza predatoria presente a tutti i livelli e in tutte le fibre dell'universo. Risponda lei se ne è capace sulla base del suo vantato buon senso, magari ricordandosi del brano della Lettera ai Corinzi in cui san Paolo dice che l'universo, sottoposto alla vanità, soffre le doglie del parto in attesa della liberazione.
La fregatura di molti, troppi tradizionalisti deriva dallo scambiare per pia adesione al Mistero l'incompetenza e la
superficialità culturale, accompagnate dal rifiuto di impegnarsi nello studio con tutta la dedizione necessaria.
@ Silente. Se Giuseppe Sermonti e dopo di lui altri come Sergio Pennetta non si fossero massacrati nello studio, disporremmo degli argomenti antidarwinisti di cui abbiamo bisogno?
RispondiElimina"La fregatura di molti, troppi tradizionalisti deriva dallo scambiare per pia adesione al Mistero l'incompetenza e la superficialità culturale, accompagnate dal rifiuto di impegnarsi nello studio con tutta la dedizione necessaria."
RispondiEliminaLa cultura è una buona cosa; ma quando viene assolutizzata e la si appiccica dappertutto diventa stucchevole!
L'amore allo studio appartiene a molti; ma la dedizione agli studi di una vita intera appartiene ai maestri, non a noi.
@ Franco
RispondiEliminaCerto, mettere sullo stesso piano Toynbee e Oriana Fallaci...Non so se mi spiego...La spiegazione del "mistero dell'iniquita'" c'e' per il credente: e' colpa del peccato originale e del fatto che il mondo resta "il regno del Principe di questo mondo". E' una spiegazione che non soddisfa del tutto la ragione, certamente. Ma, rifiutando la spiegazione religiosa, la "ragione" che spiegazioni ha poi dato? Non si e' fabbricata il mito dell'uomo buono per natura e corrotto unicamente dalla societa'? Oppure e' caduta nell'irrazionalismo piu' completo, facendo dipendere tutto dal caso e negando la distinzione dell'uomo dall'animale (evoluzionsimo di specie in specie, albero della vita, etc.). Anche gli animali soffrono allora per colpa del peccato d'Adamo? Sembra di si'. Tuttavia molti di loro fanno una vita abbastanza comoda e quando muoiono vanno nel nulla, se muoiono male non hanno un al di la' nel quale ricordarsi della passata sofferenza. Alles Kaputt! O forse lei crede all'anima mundi che trasmigra anche in tutti gli animali? Il brano di S. Paolo cui lei fa riferimento e' in realta' Rm 8, 18-23. Ma e'sicuro che S. Paolo si riferisca a tutta la natura, che deve esser liberata dalla sofferenza, incluso l'uomo? Il brano inizia con questa frase: "Stimo che le sofferenze del tempo presente non possano esser paragonate alla gloria futura che si rivelera' a noi [quae revelabitur nobis]": a noi, non anche agli animali o al "cosmo" in generale. S. Paolo non era Teilhard de Chardin. Su', alegher! A. R.
@ Mic. Per cultura si intende l'"intellectum" della formula "fides quaerens intellectum" o la "ratio" dell'altra fides et ratio", così poco importante da essere stata usata come titolo di un'enciclica di Giovanni Paolo II, filosofo, poeta, studioso di mistica, drammaturgo, poliglotta. Se il sottoscritto, peraltro versato in attività molto concrete, dal tappezzare la casa al bricolage alla pittura, insiste, è perchè si sente come uno che dal Titanic vede avvicinarsi quel preciso iceberg, non un altro, e vuol dare l'allarme, passando per esagerato e afflitto da manie di protagonismo.. Non sarò un maestro, anche se sono professore, ma posso dire precisamente di aver dedicato agli studi la vita intera, notti comprese fino alle due, mentre avrei potuto fare altro che mi avrebbe dato emolumenti e successo mondano. Quello che propongo è nè più nè meno che l'ideale delle Università Cattoliche, un tempo tenuto in altissima considerazione ma evidentemente oggi disatteso, visto che filosofia, saggistica, letteratura, poesia, cinema, televisione annoverano pochissimi autori cattolici militanti... e poi ci si lamenta che la vita sociale si volge verso altri lidi.
RispondiEliminaCaro Franco,
RispondiEliminalo sa che la domanda "ci credi all'esistenza dei Dinosauri, sì o no?" è utilizzata da alcuni Ordinati (nello specifico: un Diacono) per tentare di dimostrare la fondatezza della loro posizione negatoria del Peccato Originale e del Monogenismo dell'Umanità?
Quanta pena che fanno costoro, nel loro essere modernisticamente SPROFONDATI nella negazione di quelle che verità di Fede e quindi OBBLIGATORIE da credersi per potersi dire cristiani cattolici ma, in alcuni casi, anche semplicemente cristiani: perché se "il Peccato Originale è un racconto simbolico" e la "storia di Adamo ed Eva una favoletta", allora viene meno anche quell'altra verità di Fede che ci fa dire di Cristo Gesù che è il nostro Salvatore ed il nostro Redentore.
Ma "Salvatore" di cosa: se il "Peccato Originale è un racconto simbolico" e se non è stato la causa dell'entrata della morte e del peccato nell'Universo Visibile e della chiusura del Paradiso?
Ma "Redentore" di cosa: se la "storia di Adamo ed Eva è una favoletta", come quella del "Peccato Originale" e quindi NON C'E' un UNICO Capostipite per l'Umanità TUTTA, il cui Peccato Originante ha costituito un Peccato Originato per TUTTI i suoi discendenti? Che si sino così ritrovati "prigionieri" sin dalla loro nascita: e quindi ABBISOGNANTI di un "Liberatore", ossia di un "Redentore".
E, visto e considerato che TUTTI erano "prigionieri": chi poteva liberare se non Dio stesso?
Da quando un prigioniero può liberare se stesso? (segue seconda parte)
(continua da prima parte)
RispondiEliminaMa, d'altro canto: quanta pena che fanno anche coloro che, pur consapevoli dello sprofondamento modernistico dei primi, restano tuttavia algidi, apatici ed inerti, per non dire accidiosi (e quindi si è arrivato ad un peccato capitale), quando non addirittura invidiosi (altro peccato capitale) e financo invidiosi della Grazia altrui (e qui siamo in zona off-limits: pericolo di MORTE, ossia di MORTE ETERNA... in quanto peccato IMPERDONABILE), appena gli si propone delle domande su cui appuntare l'attenzione ed esercitare, in modo squisitamente cattolico, Fides ET Ratio.
E, di fronte a tali domande: semprano essere buoni solo e soltanto a fare i "pii bovi" e quindi rimuginare formule dogmatiche che, seppur vere anzi verissime, NON SONO tuttavi risposte a "domande imbarazzanti" come quella fatta dai bambini a sua figlia maestra di scuola elementare ("Maestra, è venuto prima Adamo o l'uomo di neanderthal?")
Mio figlio, carissimo Franco: ha meno di 8 anni. Ed a questa domanda risponde SENZA ALCUNA ESITAZIONE: "Adamo!".
Lei potrà pensare che non sappia cosa sia, "l'uomo di Neanderthal".
E invece la devo disilludere: lo sa bene, e sa anche che di ominidi ve ne sono stati altri, anche più brutti, sgraziati ed animaleschi di lui.
Ma sa, a differenza di tanti cattolici "adulti" che sono in realtà solo "adulterati": che Dio ogni cosa la fa sempre AL MEGLIO. E quindi SENZA DIFETTO ALCUNO. E che "le schifezze" non vengono da Lui: bensì sono le conseguenze del Peccato Originale voluto da un solo Uomo... il Primo, appunto.
E tra le "schifezze" c'è anche l'orripilante "legge della giungla", o "legge del più forte" che dir si voglia: ad iniziare dal leone che mangia la gazella o dal lupo che mangia l'agnello.
Ecco quindi che, sistemate le cose a "Modo di Dio" e non a "modo degli uomini"... diviene molto più facile rispondere, o comunque indirizzarsi verso la risposta, a domande del tipo:
"Viene prima Adamo o l'uomo di neanderthal?"
"Perché Dio ha creato i Dinosauri se poi li ha fatti estinguere prima della Creazione dell'Uomo?"
"Perché Dio ha creato le zanzare e tutti gli altri animali che sono, oltre che BRUTTI: anche DANNOSI e RIBUTTANTI?"
"Perché in natura il più forte mangia il più debole? Dio non è Amore?"
Tutte domande "da bambini", carissimo Franco.
E il problema COMUNE, sia ai modernisti che ai tradizionalisti: è che entrambi paiono non aver mai letto, o se l'hanno fatto le hanno evidentemente dimenticate, o forse radicalmente fraintese, quelle Parole di Gesù laddove Egli dice: "Se non tornerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli"
Sono assai "scomode", le domande dei bambini, Franco: e lei ha dato mostra di saperlo.
E solo degli adulti che o sono "adulterati nella Fede" o che nella Fede si ostinano a restare bambini e pretendono di continuare a nutrirsi di "cibo liquido" quando dovrebbero aver iniziato lo svezzamento da ormai DECINE di anni: possono avere l'ardire di non prenderle con TOTALE ed INTEGRALE serietà, queste domande "scomode".
Che, da "bambino": pongo agli adulti di questa "piazza".
Grazie in anticipo per le risposte meditate, al cattolico Lume di Fede e Ragione.
Un adulto che sta tornando bambino molto velocemente: perché ha preso sul serio le Parole di Gesù.
E che sperimenta ogni giorno la veridicità del detto antico: motus in fine velocior.
Cordialmente, vostro CAR
@Franco
RispondiEliminaLei è sicuramente molto dotto e ha letto molto, ma non sempre ciò è sufficiente per conoscere e capire le cose. Il problema evoluzionista l'ho studiato anch'io, anche se da un punto forse meno filosofico del suo e più scientifico.
Io non cerco di dimostrare scientificamente le Scritture, ma conosco molti fatti e spiegazioni scientiifici che la attestano. Se una cosa "scientifica" contraddice le Scritture, ebbene, qualcosa inizia a puzzarmi.
Perchè? Perché come detto all'autorità di certi scienziati (e a maggior ragione di certi divulgatori) preferisco l'autorità di Gesù Cristo e della Chiesa su aspetti che riguardano punti importanti della nostra esistenza.
Prendo atto che questo è essere reazionario secondo lei.
Mi permetto dirle però, che al di là delle sue dotte citazioni, su certi aspetti preferisco il genuino buonsenso dell'illetterato di evangelica memoria a cui il Signore si è degnato di rivelare cose che i sapienti non arrivano a conoscere.
@ La scienza d'oggi e' na bufala
RispondiEliminaChe ve devo di': l'ominide, porello, chi l'ha mai visto? Dice che sta ner mezzo,
tra l'omo e la scimmia; pijeno pezzettini de cranio, quarche ossetto raccattato
in do' ce stanno le scimmie, e te fanno l'ominide, che nun c'e' mai stato...
E se je chiedi: a sor dotto', se venimo tutti dalle scimmie com'e' che er monno
e' ancor pieno de loro? Queste qua, scimmie scannate, nun se so' volute "evolve"?
Ignorantoni, te dicheno, come osate? Non capite che e' stato l'ambiente?
NO, nun capimo, spiegatece un po' da cristiani che ragioneno
come Dio comanna...Ma se insisti te menano pure
PASQUINANTE
@ Franco. Lei dice:"La differenza fra conservatore e reazionario consiste nel fatto che il primo si sforza di cercare e proporre agli altri le ragioni del suo attaccamento all'antico dal nucleo sempre valido, il secondo respinge le obiezioni sulla base delle sue conoscenze limitate e approssimative, senza rendersi conto della vastità e complessità delle sfide."
RispondiEliminaSu questo, mi limito a citarle Nicolas Gomez Davila: "Il reazionario non è un conservatore, se non nelle epoche che custodiscono qualcosa che valga la pena di conservare". Nicolas Gomez Davila, Pensieri antimoderni, Edizioni di Ar, Padova, 2007, pag. 37. E questa maledetta ora presente non mi sembra che presenti molto da conservare.
Per il resto, riconoscendomi ignominiosamente nella categoria dei "reazionari" e quindi, per sua così amabile definizione, caratterizzato da "conoscenze limitate e approssimative" (già, e che dire allora, solo come esempio, di Monaldo Leopardi, ammesso che lei sappia chi fosse e quanto fosse vasta la sua cultura), non oso neppure competere con la sua strabordante ed enciclopedica cultura.
Continui quindi pure a giocare con lo scientismo e a pensare che lo scientismo possa rispondere alle aberrazioni dello scientismo stesso. Sbagliato: filosoficamente, dialetticamente, tatticamente. Scendere sul suo stesso piano (dello scientismo) significa accettare la sua logica aberrante e, implicitamente, ammettere la sconfitta. Significa riconoscergli una qualche forma di "verità", sia pure ipotetica, probabilistica, sperimentale. L'evoluzionismo non lo si sconfigge con un "evoluzionismo diverso", ma con il contrario dell'evoluzionismo. Questo è il grande insegnamento di Giuseppe Sermonti, che non è solo scientifico, ma anche poetico (e questo è molto reazionario), come dimostra il suo bellissimo testo, che lei certamente conosce, La luna nel bosco - Saggio sull'origine della scimmia, Rusconi, Milano 1985.
Poi, per chiudere e visto il suo astio per i reazionari, mi consenta di dedicarle un altro aforisma di Nicolas Gomez Davila. "Il vero reazionario non è un sognatore di passati soppressi, ma un cacciatore di ombre sacre sulle colline dell'eternità" (op. cit., pag. 82).
Silente,
RispondiEliminada quando ho in casa una tartaruga e la osservo quotidianamente, sono sempre meno convinta dell' evoluzionismo.
Sai che stamane m'e' venuta a salutare sulla porta? Certo non abbaia, non scodinzola, non fa le fusa., ma e' ormai del tutto domestica.
Rr
L'egregio Franco non mi vuole scrivere in privato. Liberissimo. Solo che potremmo confrontarci, senza tediare il nostro prossimo, forse non interessato. Non capisco però, perchè, a me sembra chiaro come il sole, che il nostro Franco, rifiuti il concetto che la morte entrata nel Creato con il peccato originale sia la morte come evento metafisico, cioè come separazione tra l'anima ed il corpo (o, se preferite, tra parte visibile e parte invisibile della persona umana). NON, quindi, la morte come evento meramente fisico, che, magari, c'era anche prima. E che, comunque il Peccato Originale è un evento STORICO e che si deve essere svolto, più o meno, nelle linee essenziali come narrato dalla Sacra Scrittura, senza i risvolti erotici immaginati da qualcuno, desumendoli da Maria Valtorta e da quel sacerdote che a lui sta tanto simpatico. La Chiesa festeggia il 24 dicembre i santi avi del Signore, cominciando da Sant'Adamo, PRIMO UOMO, Patriarca & Penitente. Penso che il disconoscimento/rinnegamento da parte dei MOLTISSIMI suoi pronipoti (inclusi alcuni che, per altro sono da ritenersi pii e devoti) sia parte integrante della punizione per il Peccato Originale di cui sopra.
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