Stralcio dal messaggio inviato dal cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ai partecipanti al convegno Sacra Liturgia Usa (New York 1-4 giugno). [Traduzione dall'originale inglese, a cura della redazione]
«[…] Poiché la Sacra Liturgia è la fonte autentica dalla quale la Chiesa trae ogni suo flusso di energia come insiste il Concilio Vaticano II (cfr Sacrosanctum Concilium, 10), dobbiamo fare tutto il possibile per far tornare la Sacra Liturgia al cuore del rapporto tra Dio e l'uomo, riconoscendo il primato di Dio Onnipotente in questo luogo privilegiato e unico in cui noi, individualmente ed ecclesialmente, incontriamo Dio all'opera nel nostro mondo. Non si può incontrare Dio, sorelle e fratelli miei, senza tremare, senza timore reverenziale, senza profondo rispetto e santo timore. È per questo che dobbiamo considerare la prima tra le nostre preoccupazioni ciò che il cardinale Ratzinger ha definito "il modo giusto di celebrare la Liturgia, interiormente ed esteriormente" (card. Joseph Ratzinger, Lo spirito della liturgia, Ignatius Press, San Francisco 2000, p. 9).
Quando il Santo Padre mi ha chiesto di accettare l’incarico di prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ho chiesto: “Santità, come vuole che eserciti il mio ministero? Cosa vuole che faccia come prefetto di questa Congregazione?”. La risposta è stata chiara. “Voglio che continui a implementare la riforma liturgica del Concilio Vaticano II”, ha detto, “e voglio che continui la buona opera nella liturgia iniziata da Benedetto XVI”.Amici, voglio che mi aiutiate in questo compito. Vi chiedo di continuare a lavorare per raggiungere gli obiettivi che il Concilio si era prefisso nella liturgia (cfr. Sacrosanctum Concilium I), e per portare avanti il rinnovamento liturgico promosso da Benedetto XVI, specialmente attraverso l’esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis del 22 febbraio 2007 e il motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007 [...]».
“Voglio che continui a implementare la riforma liturgica del Concilio Vaticano II”, ha detto, “e voglio che continui la buona opera nella liturgia iniziata da Benedetto XVI”
RispondiEliminaNon sembrano parole che corrispondono ai fatti. Abbiamo più bisogno di atti che di parole.
Quanto all'"implementazione della riforma liturgica del concilio Vaticano II": aiutooooo!!!
I due poli del discorso non sono contraddittori? Gesuitico gesuitante gesuita?
RispondiEliminaOT: Vorrei chiedere a Mic se anche questa è onestà intellettuale (perchè, forse, è effettivamente coraggio):
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/ma-quale-blasfemia-qualla-di-castellucci-davanti-a-gesu-e-preghiera/
In effetti, dette così le due frasi possono sembrare in contraddizione tra loro.
RispondiEliminaL'unico modo di tenerle insieme è nell'ottica dell'ermeneutica della continuità, alla Ratzinger.
Ergo, Sarah dovrebbe, in ordine sparso:
-sistemare la liturgia NO ripulendola da ogni inutile e dannosa creatività, per la serie stick to the Missal and shut up
-rimettere certe parti in latino, tipo il Canone! e lasciare in vernacolo letture et alia varia; e dove c'è il vernacolo, controllare che ciò che dicono i fedeli sia correttamente e non corrottamente tradotto dal latino
-chiarire la questione del Sacrificio mandando a stendere i fautori dell'assemblea conviviale
-revocare l'indulto della Comunione sulla mano
-far celebrare tutti ad orientem
-ridimensionare o megli abolire i ministri straordinari dell'Eucaristia e le "chierichette".
Dimenticavo: pretendere che nei seminari si studi obbligatoriamente il VO, così magari i preti riusciranno a celebrare in NO senza diventare (e far diventare) protestanti.
humilitas
Angelo,
RispondiEliminaquella è una grossa boiata, se non un'inconcepibile insensibilità.
Socci non è immune da errori, come chiunque. Di solito l'errore è reso meno grave dalla buona fede. In questo caso non lo capisco, ma nemmeno è da sommergere di disprezzo come non manchi occasione di fare tu nelle centinaia di messaggi che non pubblico.
Revocare l'indulto della Comunione in mano non sarebbe difficile ne' impossibile. Codesto indulto non e' universale ma concesso su richiesta delle diverse conferenze episcopali. Mai e poi mai la conferenza episcopale cattolica della Russia chiederebbe l'indulto. La' e' severamente vietato ai turisti non russi cattolici prendere la Comunione in mano. Perché gli ortodossi soffiano sul collo. Ecco, un Paese ha l'indulto e l'altro non. Questo fenomeno si chiama disintegrazione della liturgia cattolica.
RispondiEliminaLa Riforma Liturgica DEL Concilio Vaticano II DOVEVA essere portata avanti alla luce ed in applicazione del Sacrosantum Concilium. La Commissione Bugnini ha fatto questo? Mi pare proprio di avere capito che NO, non lo ha fatto. Anzi: vi è stato un tradimento del Documento magisteriale del Concilio. Dunque, dal "combinato disposto" espresso dal Cardinale Sarah (che fin qui si è espresso in modo sempre rigoroso, limpido ed assai rassicurante), credo di poter sperare e credere che non vi sia contraddizione (non certo in Sarah), ma buona disposizione a proseguire il leale e prezioso cammino intrapreso da Papa Benedetto XVI (la cui ratio ed il cui spirito è ben rinvenibile nei suoi interventi papali sulla Sacra Liturgia: inoppugnabile la sua critica verso la distorsione della Liturgia e soprattutto l'individuazione delle cause della crisi della Chiesa e della fede nel "crollo della Liturgia"). Questo Bergoglio è il papa delle contraddizioni e dei contrasti. Ma stiamo attenti, vegliamo e preghiamo, perché le "risposte" più spontanee e più "semplici" non sempre sono le più corrette, o quelle che preservano dalle scelte sbagliate. Se così fosse, la prova a cui è sottoposta la Chiesa, sarebbe ben poca cosa, e l'astuzia del maligno sarebbe "facilmente" inquadrabile e fronteggiabile. Ma così non è!
RispondiEliminaSognare non costa nulla, ma mi pare che i desiderata di Humilitas siano difficili da esaudire, ricordo che per il 'molti' al posto di 'tutti' qua, e non solo qua, scoppiò una specie di guerra mondiale e mi risulta che sia stato adottato solo in UK, ed era il papa a chiederlo.......bisognerà attendere che passi l'onda dei preti 68ini, che sono ancora la maggioranza, per il resto si può ben poco, a parte non entrare nella transumanza dello scambio del segno della pace e ricevere la comunione in bocca......strano a dirsi, ma qua chierichette non se ne vedono.....neanche chierichetti in verità, il prete fa tutto da solo, i brani da leggere sono stampati ogni domenica e sono letti dai fedeli e dal prete sullo stesso foglietto.....ma io scrivo da un posto particolare che non ha mai brillato per ortodossia, in ogni senso. Gesuitico, gesuitante, gesuita? tutti e 3 in uno........chi vuol intendere.....Lupus et Agnus.
RispondiEliminaTendenzialmente spero bene e che tutto vada per il meglio .
RispondiEliminaPer il momento concordo con le stesse proposte della gentile Humilitas , con l'aggiunta del ripristino del ringraziamento finale per Sacerdote e fedeli, sia che si usi la lingua latina sia che si usi la lingua volgare . Spero proibisca (non me ne vogliano i Vescovi ) la celebrazione delle Messe continue , ad ogni ora, senza che i fedeli abbiano la possibilita' di prepararsi almeno 15 minuti prima e di restare in adorazione almeno 15 minuti dopo . Spero vieti ai laici di mettere le mani sull'Eucaristia sia fuori che dentro al Tabernacolo .
I BAMBINI e i laici potrebbero inserirsi negli orari rimasti liberi per la recita dei 4 Rosarii e/o per le altre Coroncine .
Oppure prima di ogni Messa . Basta mezz'ora !
Nel frattempo rileggero' sia la Sacrosanctum Concilium che la Sacramentum Charitatis .
Bergoglio, un colpo al cerchio ed uno alla botte.
RispondiEliminaGia' non imitavano e davano retta a Benedetto per come celebrava, figurati lui. Ma vi ricordate Manila? uno show all' ammerrigana , pure di pessimo gusto, non una Messa cattolica. l
RR
Bè, già che ci siamo, andrebbero ripristinate anche le preghiere leonine.
RispondiEliminaAlmeno Sancte Michael Archangele etc., dico.
Mi pare ce ne sia un leggerissimo bisogno.
Lupus et Agnus, è vero ciò che lei dice, i miei desiderata sono probabilmente sogni... ma prima o poi si avvereranno, io continuo a sperarci lo stesso, ci sperava (e ci spera ovviamente ancora) Benedetto XVI, ci spero anch'io.
I preti sessantottini sono "in esaurimento" per motivi anagrafici, i loro allievi continuano nel solco disgraziato (in senso letterale) da loro tracciato, ma le generazioni fresche di sacerdoti mostrano un'inversione di tendenza.
Toccato il fondo (direi che ci siamo, non riesco a non ripensare a Marx che brandisce Vanity Fair col trans in copertina) si può solo risalire. Faticosamente.
humilitas
Sì , nel ringraziamento sono previste 3 AveMaria , 1 Salve Regina , 1 Oremus , 1 S.Michele A., 3 Cor Jesu Sacratissimum . Ovvero tutto cio' che non e' stato mai depennato . Bastano 15 minuti .
RispondiEliminahttp://www.iltimone.org/33219,News.html
Bastano 15 minuti, ma sembra che abbiano tutti fretta di tornare a casa per il pranzo, per cui anche il momento di riflessione post Vangelo ed omelia è ormai di secondi. Non dico debba durare mmzz'ora, ma almeno 2-3 minuti, no, eh ?
RispondiEliminaRR
---- Che orrore quell'"implementare". Viene poi dal latino implere (adempiere, attuare etc.), ci informano i vocabolari. L'implementazione (implement, implementum) e' dunque l'attuazione,l'adempimento, il compiere...Insomma, non mancherebbero parole italiane. Quando la si smettera' con questi brutti calchi dall'inglese?
RispondiElimina---- L'anonimo "humilitas" ha ragione: Bergoglio non si sente in contraddizione nel proporre il suo programma liturgico, egli agisce nella stessa ottica di Ratzinger.
---- L'ottica del Papa "emerito", lo sanno anche i sassi, e' quella di una concezione evolutiva della liturgia, parallela ad una concezione evolutiva della tradizione (ossia del dogma) per certi aspetti adattabile alla realta' del proprio tempo. L'ecumenismo attuale e' appunto un frutto di questa (falsa) concezione "evolutiva" della verita' di fede. Percio'puo' "evolvere" anche la liturgia naturalmente rispettando le forme del rito antico e riproponendole in quello nuovo in modo da arricchirlo. Visione storicistica, da dialettica hegeliana dello "Spirito", che nulla ha a che vedere con il vero cattolicesimo. Finche' non si capira' questo si continuera' nel culto improprio tributato all'Emerito (che se ne sta tranquillamente a studiare e a suonare Mozart mentre la Chiesa sprofonda sempre piu' nel baratro). A. R. (Anonimo Romano
" Ricordiamoci che il Cuore di Gesù vuol essere aiutato nella salvezza delle anime ". P.Pio
RispondiEliminaAnonimo romano,
RispondiEliminanoi non sappiamo quello che VERAMENTE fa il Papa emerito. Sappiamo SOLO quello che di lui viene fatto sapere, "ad usum Delphini". E del popolo bue.
Preghiamo il Signore di farci conoscere la verità sulla sua abdicazione, il prima possibile, perchè la Verità rende liberi.
Infine, nessuno qui ha "il culto" per BXVI. Il culto appartiene a Dio ed ai Santi, non agli uomini sulla Terra. Si può rispettare, ascoltare, essere educati, ispirati, edificati da un uomo. Il culto, la venerazione, ripeto, è un'altra cosa.
RR
PS: e tuttavia, se non altro per una questione estetica, perchè anche gli occhi e le orecchie vogliono la loro parte, alcuni di noi rimpiangono le celebrazioni solenni di BXVI rispetto alla SCIATTERIA di Bergoglio. Mozart versus tango portegno ? Non si pone la scelta