Se, come è possibile, il Sinodo terminerà con la vittoria delle tesi dei vescovi fedifraghi, quelli esperti in "teologia dell'orgasmo" (vedi riunione clericale segreta del maggio scorso, con la partecipazione di un giornalista di Repubblica -sic- come riportata dai giornali), cosa potrà accadere? Di fronte alla possibilità del prevalere delle tesi del clero deviato, cosa che non si può affatto escludere e che anzi appare al momento assai realistica, che possiamo fare, oltre alle preghiere? Pregare non basta, bisognerebbe anche menare. Naturalmente, "menare" in senso figurato.
Darsi da fare, per esempio, chiedendo in tono deciso che le discussioni del Sinodo siano pubbliche, che possano partecipare (al Sinodo) anche rappresentanti qualificati di movimenti cattolici laici orientati in difesa della famiglia secondo natura e del matrimonio cattolico; diffondendo l'idea di una manifestazione pro-matrimonio cattolico indissolubile a ridosso del Sinodo. Ma fatta da chi?
Non la "solita" manifestazione, non una manifestazione pubblica con famiglie, palloncini colorati, canti, musiche, sorta di kermesse che alla fine lascia il tempo che trova. Ci dovrebbe essere una "manifestazione" al chiuso, un "convegno"di sacerdoti, di preti che uscissero allo scoperto per difendere con gagliardi interventi il vero matrimonio cattolico. Preti e frati, esattamente. Un "convegno" di uomini di Dio, aperto anche ai laici si intende, ma soprattutto di sacerdoti, dei sacerdoti che "non hanno piegato il ginocchio di fronte a Baal".
Sicuramente ci sono, anche se si tengono ancora nascosti. "E se non ora, quando?" Se non vengono allo scoperto adesso, quando allora? Non lo sentono il grido angosciato delle anime? E non vedono come siamo da tempo tutti sotto l'ira tremenda di Dio? Si potrebbe cominciare a discutere e proporre quest'idea, anche sui blog della "parrocchia virtuale". Di che si occupa questa "agorà" ecclesiale? La "scure di Elia" affronta la situazione di degrado della Chiesa da un punto di vista altamente spirituale, ed è giusto.
Bisogna continuare. Bisogna però anche impugnare "la scure" della controversia su argomenti specifici, in difesa del dogma della fede attaccato gravemente proprio dall'interno della Chiesa, senza guardare in faccia a nessuno e senza pensare alle conseguenze pratiche. Dove sono i predicatori di un tempo? Preghiamo il Signore perché ce li mandi di nuovo ma nello stesso tempo incitiamoli ad uscire allo scoperto, a lanciarsi nella lotta, ad essere i nostri condottieri.
Collegato al tema di questo post vi propongo la lettura della reazione di Elizabeth Yore, avvocato internazionale dei diritti dei bambini, all`enciclica "Laudato sii", comincia con il dire che il documento conferma i suoi peggiori timori e continua spiegandone i motivi:
RispondiEliminahttp://benoit-et-moi.fr/2015-I/actualite/laudato-si-et-lagenda-mondialiste-.php
Solo un picolo estratto:
"La pubblicazione della Laudato Sii porta l`autorità morale tanto attesa alla strategia "environnementale" immorale e radicale delle Nazioni Unite di riduzione della popolazione mondiale grazie alle tattiche elaborate dello sviluppo duraturo sull`aborto, la sterilizzazione e altri servizi della "salute riproduttiva"
Quello che accade nella Chiesa non ci può certo far sorridere e rallegrarci. Non condivido tuttavia questa agitazione, questo voler a tutti i costi fare qualcosa e peggio ancora questo voler dimostrare in massa le proprie convinzioni.
RispondiEliminaL'ho detto e lo ripeto: i tempi sono tali che purtroppo se qualcuno vorra affrontare il problema dal punto di vista numerico potrebbe anche essere sommerso dai suoi oppositori!
Se capita tutto questo nel mondo e nella Chiesa dobbiamo iniziare chiedendo a Dio perdono dei nostri peccati, prima ancora di quelli degli altri. Dobbiamo crescere tutti spiritualmente e così lieviterà anche la pasta informe attorno a noi. Ognuno poi ha le sue responsabilità e le sue grazie di stato da "sfruttare" fino in fondo: lo faccia. È quanto, molto meglio di me, scrive il padre Calmel:
Andare fino in fondo alla propria grazia e alla propria autorità
Ciò che sarà sempre possibile nella Chiesa, ciò che la Chiesa assicurerà sempre, nonostante i tentativi diabolici della nuova Chiesa post-vaticanesca, è questo: tendere alla santità realmente, potersi istruire, in un gruppo reale anche se molto piccolo, sulla dottrina immutabile e soprannaturale, sotto un'autorità reale e conservando la sicurezza che resteranno sempre dei veri sacerdoti e dei Vescovi fedeli, che non avranno dimissionato (forse anche senza accorgersene) nelle mani delle commissioni e della collegialità.
Mi sembra che il mezzo per permettere alla battaglia cristiana di raggiungere la sua massima espansione, evitando i conflitti interni e le rivalità esterne, è quello di condurla per piccole unità, che si aiutino se necessario, ma che si rifiutino di far parte di non so quali organizzazioni sistematiche e universali. In queste varie unità, come una modesta scuola, un umile convento, una confraternita di pietà, un piccolo gruppo di famiglie cristiane, un organizzazione di pellegrinaggi, l’autorità è reale e indiscussa; il problema del capo praticamente non si pone; l’opera da svolgere è precisa. Si tratta solamente di andare fino in fondo alla propria grazia e alla propria autorità nella piccola sfera della quale si ha certamente la responsabilità, tenendosi uniti, senza grandi organizzazioni amministrative, a coloro che fanno la stessa cosa.
Il Signore sfalderà la collegialità; accorderà dei Vescovi che eserciteranno personalmente e santamente i loro poteri; susciterà un grande e santo Papa quando vedrà dei gruppi sufficientemente ferventi per accoglierli. Fino a quel momento, il Signore non permetterà mai alla collegialità e alla democratizzazione di prevalere. Non lo permetterà perché concederà sempre alla sua Chiesa, per restare santa, cioè per fare i Sacramenti e santificare le anime, la quantità indispensabile di potere gerarchico e di potere sacerdotale ordinario. La Vergine innalzata ai cieli, e che non cessa di intercedere per la Chiesa del suo Figlio, è sempre sicura di essere esaudita. Ci è concesso di dirLe: “Regina pastorum omnium ora pro nobis”, “Regina di tutti i pastori, prega per noi”.
(R. T. Calmel, Breve apologia della Chiesa di sempre, Editrice Ichthys, pag. 51-52).
Non sarei così catastrofico come Pasqualucci. I polacchi e gli africani di certo non si piegheranno. Comunque se si dovesse tenere codesto incontro pro Vangelo e pro indissolubilità a fine settembre, assicuro la mia partecipazione
RispondiEliminaTranquillo, viandate. Gli oppositori del Vangelo all'interno della Chiesa non sono così numerosi. Sono i servi dei media atei, ecco perché hanno così tanta visibilità.
RispondiElimina@Alessandro Mirabelli
RispondiEliminaIo sono sereno, ma la realtà non è per nulla rallegrante.
Al Sinodo dello scorso ottobre molte proposte non "passarono" semplicemente perché pur superando il 50 % dei voti non ottennero i 2/3 richiesti.
Nella Chiesa, Africa e forse alcune altre regioni a parte, la globalizzazione e le conseguenze nefaste di certe decisioni e applicazioni conciliari ha portato allo sfacelo: molti si ritengono ancora cattolici, ma nei fatti e nella realtà lo sono ancora? Strana domanda vero? Ma rieccheggia quella evangelica di Gesù che si chiedeva se al Suo ritorno Cristo avrebbe ancora trovato la fede!
Concordo sul discorso sui media: sono da tempo al servizio del principe di questo mondo!
Sono però sereno, perché chi vuole può già sin d'ora sapere il nome del vincitore di questa immane battaglia. Alla fine vincerà Cristo! Costi quel che costi è con Lui che potremo vincere anche noi.
Usare bene il tempo che ci separa dal Sinodo. Direi la porcata scientifico economica culturale di "Laudato Si" accoppiata alla valorizzazione di sodomia ed adulterio già delineata nei documenti preparatori riconosciuta e tracciata quale linea del segretario politico della Chiesa 2.0 ormai rimuove i veli ed ogni più o meno interessato rinvio delle scelte. E' già ora arrivato il momento della scelta per ogni vero sacerdote di Santa Romana Chiesa. Sw vorrà continuare ad essere vero custode dei sacramenti entro l'estate dovrà decidere con chi stare, dove abitare, come sostenersi economicamente. Ciò che invece dovrà accuratamente evitare è di arrivare impreparato ad una tappa chiamata Sinodo ma che invece sarà un congresso violento di svolta e tradimento. Chi non avrà già deciso subirà tempistiche, pressioni e condizionamenti temporalmente gestiti da altri e potrebbe trovarsi in empasse e difficoltà anche materiali. IL coordinamento, la raccolta di cellulari coperti, la logistica va preparata prima, ma se non si sceglie prima fra Chiesa Cattolica 1.0 o Chiesa Mondialista Bergogliana 2.0, non si parte. La sopravvivenza della Chiesa di Cristo si gioca tutta sui suoi veri sacerdoti cattolici non sugli attuali vecchi gerarchi. Sui gioca tutta su quei sacerdoti che entro l'estate, magari anche in segreto, avranno deciso. E magari su chi su internet farà girare le informazioni .......
RispondiEliminaPotrebbe interessarvi:
RispondiEliminahttp://www.dici.org/documents/entretien-mgr-fellay-a-present-27-juin-2015/
@ Viandante e Mirabelli
RispondiEliminaRingrazio Maria Guarini per aver pubblicato la mia modesta proposta. P. Calmel, un grande sacedote, ha scritto la sua "apologia" 45 anni fa, quando la situazione non si era cosi' deteriorata. Si poteva ancora sperare in una ripresa dall'interno della Chiesa. Oggi, non sembra che "la collegialita' e la democratizzazione" abbiano prevalso e nel modo peggiore? E che dire della devastazione liturgica? Circa i temi del Sinodo: - si legge che in varie parti della cattolicita' sacerdoti e vescovi se ne freghino completamente della retta dottrina e gia' pratichino comunione ai divorziati risposati, etc. -- come ricorda Mirabelli, al Sinodo certe proposizioni obbrobriose non passarono solo perche' non raggiunsero i 2/3 non perche' una grande maggioranza le avesse sdegnosamente respinte. Coagularono anzi una bella maggioranza, se mi ricordo bene. Se ne dovrebbe dedurre che la parte deviata
dell'episcopato era gia' in maggioranza. Allora, con questi precedenti e vista la situazione generale della Chiesa, dobbiamo forse essere ottimisti sull'esito del Sinodo? Ci salveranno gli Africani e i Polacchi. Speriamo. Da soli, comunque, ce li hanno i numeri, anche aggiungendo qualche americano? Ricordiamoci che nelle votazioni decisive di questi organi, le loro eccellenze ed eminenze tendono sempre a votare per la parte che sembra avere l'appoggio del Papa. Vaticano II docet. Per questo, dico: in una situazione di tale gravita', dove sono "i settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio di fronte a Baal"? La Scrittura l'ho sempre presa molto sul serio, come voi del resto e come tutti quelli che seguono questo blog. Cio'che valeva ai tempi di Elia e di Nostro Signore non vale anche per noi oggi? L'opposizione alle tesi deviate insinuate nel Sinodo non e' ancora sufficiente, tende ad essere troppo accademica, secondo me, pur avendo ribadito in modo egregio punti dottrinali fondamentali. Bisogna cdhe il popolo dei fedeli si mobiliti, si intende in modo ragionato, studiando per esempio il modo di far intervenire anche i sacerdoti rimasti fedeli al dogma nella mischia. Anche la rete e' una piazza in cui mobilitarsi, tanto per cominciare. La preghiera e' indispensabile, tutti preghiamo ogni giorno. In certe situazioni pregare pero' non basta. Bisogna passare all'azione, cominciando per esempio a pungolare i sacerdoti a muoversi ("Perche' chi chiede riceve, chi cerca trova, e a chi bussa verra' aperto", Lc 11, 10)
@Pasqualucci
RispondiEliminaLa ringrazio anzitutto per lo spunto che ci dà per affinare le nostre posizioni e per cercare assieme un modo d'agire condivisibile, anche se poi ognuno avendo propri particolari talenti che altri non hanno, sarà maggiormente portato per certe cose rispetto ad altri: è la creatività della santità che si manifesta in ognuno di noi in modo diverso ma non contradditorio.
Calmel è vero è vissuto agli inizi della riforma conciliare e non ha visto le devianze che ne sono seguite. Ne è però stato uno dei primi profeti. La santità, la capacità di leggere la storia con gli occhi di Dio, gli ha permesso di vedere ed intuire ciò che sarebbe avvenuto. Proprio per questo non ritengo per nulla esaurita la portata dei suoi scritti, anzi la loro attualità è forse maggiore oggi di allora.
Come scrivevo ad un amico in questi giorni, prima della mobilitazione è necessaria, anche all'interno della Chiesa e non solo in campo liturgico, una corretta partecipazione attiva, che, come ben sappiamo, è anzitutto interiore!
Io ai sacerdoti rimasti fedeli al dogma dico anzitutto di continuare a custodire e anche ad accrescere la loro fede, perseverando nella carità nei confronti dei fedeli loro sottoposti e agendo come la Provvidenza suggerirà loro. Certo anch'io desidererei che nella mia regione vi fossero più sacerdoti che prendono l'iniziativa di uscire allo scoperto, dicendo Messe VO e diffondendo la vera dottrina cattolica. Ma questo è e rimane un mio desiderio e non lo posso paragonare alla volontà di Dio. Solo Lui sa quali saranno i tempi opportuni per ognuno e per la Chiesa nel suo insieme.
Le sottopongo una mia idea o ipotesi che sempre più mi sembra trovare conferme nella realtà. E se la Provvidenza preservasse questi santi sacerdoti tenendoli nascosti fino a quando le varie anime del modernismo e conservatorismo si saranno vicendevolmente annullate? O se le preservasse per una maggiore e più fruttuosa semina dopo un probabile castigo divino?
Siamo in grado noi, umili e semplici fedeli di dare una risposta a questi interrogativi? Non credo proprio, ma di sicuro, come ben scriveva Guareschi, nostro imprescindibile compito ora, prima ancora di mobilitarsi, è quello di conservare il seme: la fede.
Condivido pienamente e profondamente la proposta di Paolo Pasqualucci, nella sua essenzialità e semplicità. E’ giunto il momento – ora, subito, senza alcun tentennamento – di gridare dalle terrazze.
RispondiEliminaI segni sono innumerevoli, chiarissimi e questo pontificato rappresenta la sintesi estrema di quello che è avvenuto nella Chiesa negli ultimi sessant’anni. La cultura e l’ideologia anti-umana e contraria ai principi della legge divina è penetrata al suo interno in modo massivo, formando un pensiero unico, di origine demoniaca, che intende eliminare il rapporto con Dio per assecondare i desideri mondani, che sono opposti a quelli del Creatore. Da subdola, questa cultura è divenuta esplicita, iattante. Vuole eliminare il sacrificio del figlio di Dio, che si compie ogni giorno con la Santa Messa, per offrire agli uomini la dannazione eterna. E’ evidente che il burattinaio di questa cultura è Satana ed è del pari evidente che occorre scegliere se stare dalla parte di Satana o dalla parte di Dio. Compromessi, infingimenti, pusillanimità, non vi possono essere, perché qui è in gioco il Paradiso e la salvezza eterna.
Compito dei Ministri di Dio, in questo momento, è uno solo: difendere la fede, la parola di Dio, la Verità, senza alcuna paura di offrire anche la loro vita terrena per questo. Certi che, del resto, questo tempo arriverà. Lo dicono le scritture.
Non servono più le manifestazioni, ha ragione Pasqualucci. Servono proclamazioni pubbliche, forme di resistenza nuove e antiche nello stesso tempo. I lupi sono scesi dalle montagne e sono in mezzo a noi. C'è ulteriore tempo da perdere?
Occorre, in una parola fare luce, portare e condividere la Croce come la portavano i martiri cristiani dei primi secoli. Occorre indicare la strada retta, non solo per supplire alla mancanza di una guida, ma per intimare a questa guida – in maniera documentata, rigorosa, rispettosa, ma ineccepibile – di rinsavirsi e di svolgere il suo compito primario: essere custode e difensore della parola di Dio e della Tradizione. Nei secoli passati, questo compito se lo sono assunti grandi Santi. L’esempio, quindi, c’è e va seguito. Sarebbe un grave peccato di omissione non farlo.
(segue)
Ai Ministri di Dio, mi permetto di dire di avere coraggio e di infonderlo nel loro gregge smarrito e insieme attratto da falsi profeti e da false verità. Non hanno nulla da temere. Devono solo esercitare la loro libertà, mettendo nel conto le conseguenze, ma certi che avranno accanto in quest’opera necessaria Maria Santissima. «Forse, un giorno, nella nostra vita», diceva Don Oreste Benzi. «il pentimento più grande non sarà quello di aver fatto il male, ma sarà quello di avere omesso il bene». I soldati di Gesù Cristo non sono scomparsi. Sono per la maggior parte silenti, intimiditi da una cultura che li vuole soggiogati, tiepidi, insignificanti agli occhi di Dio. La loro è una responsabilità grande, perché Colui che fa nuove tutte le cose, alla fine, li giudicherà e «la sorte dei vili sarà lo stagno ardente di fuoco e di zolfo, cioè la seconda morte, come per i rinnegati, i depravati, gli omicidi, i fornicatori, i venefici, gli idolatri e tutti i bugiardi» (Apocalisse, 21, 7-8). C’è una sola meta per coloro che su questa terra vogliono combattere: la Città santa, Gerusalemme. «In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume sta un boschetto di alberi della vita, che fruttificano dodici volte, una volta al mese. Le foglie degli alberi servono a guarire le nazioni. Non ci sarà più nulla di maledetto. In lei sarà il trono di Dio, e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno, vedranno la sua faccia e porteranno in fronte il nome di lui. Non vi sarà più notte; non hanno più bisogno né della luce d’una lampada, né di quella del sole, perché il Signore Iddio splenderà su di loro e regneranno nei secoli dei secoli» (Apocalisse, 22, 2-5). Quel tempo dove non vi sarà più notte è vicino, dice l’Angelo, ma per viverlo il giusto deve continuare a combattere nel bene. La sua attesa non può essere inerte, perché l’ingiusto ha ancora spazio per commettere ingiustizie e non convertirsi. Qualunque sia la condotta dell’uomo, il piano di Dio non si arresterà. Stare dalla parte del bene o del male corrisponde ad una libera scelta dell’uomo, che riceverà la ricompensa secondo la sua opera.
RispondiEliminaCome scrivevo ad un amico in questi giorni, prima della mobilitazione è necessaria, anche all'interno della Chiesa e non solo in campo liturgico, una corretta partecipazione attiva, che, come ben sappiamo, è anzitutto interiore
RispondiEliminaGrazie a Viandante e a tutti per le riflessioni sentite e utili per districarsi nel ginepraio in cui siamo.
Mi permetto di osservare che nessuno di coloro che hanno maturato l'idea della necessità di una mobilitazione dal basso e che qui la esprimono pensa di potersi e poter esimere qualunque tipo di mobilitazione da una fedele partecipazione attiva nella propria comunità e non solo in campo liturgico. Ma è dalla liturgia, dalla preghiera, dall'adorazione, dalla vita sacramentale che la partecipazione nasce si alimenta e cresce in qualità che è purificazione e maturazione della fede.
Le sottopongo una mia idea o ipotesi che sempre più mi sembra trovare conferme nella realtà. E se la Provvidenza preservasse questi santi sacerdoti tenendoli nascosti fino a quando le varie anime del modernismo e conservatorismo si saranno vicendevolmente annullate? O se le preservasse per una maggiore e più fruttuosa semina dopo un probabile castigo divino?
Anch'io comincio a pensare che il castigo divino con quel che si sta manifestando nella chiesa e nel mondo sia inevitabile. Ma sappiamo anche che lo stesso castigo può esser mitigato e il Signore (l'unico che può mettere i confini al male) se chi ha occhi per vedere e orecchi per intendere cerca di fare del suo meglio nell'azione e non solo nell'orazione per il bene di molti che stanno andando alla deriva ch'è il preludio della rovina.
Finalmente una bella notizia.... L'incontro mondiale delle famiglie sara' aperto anche a coppie gay....
RispondiEliminahttp://www.lafedequotidiana.it/monsignor-paglia-incontro-mondiale-delle-famiglie-aperto-anche-a-coppie-gay/
Chiediamo al Signore, e facciamo discernimento con l'aiuto dei nostri pastori, per distinguere la viltà dalla sana prudenza - quando è il caso - e la parresia dall'orgoglio e dal volontarismo, quando si rende necessario.
RispondiEliminaLe singole situazioni non sono tutte uguali. Di uniforme e ormai capillarmente diffusa c'è, però, l'apostasia. Come chiamarla diversamente?
Ad ottobre la Chiesa sarà scossa.
RispondiEliminaSe questa è la volontà di Dio (è necessario che si sveli ciò che era nascosto, ma c'era già)
le preghiere al Signore non sono quelle che rifiutano la realtà, ma quelle umili che si affidano a Lui nell'accettarla, mantenendosi saldi nella fede.
Gesù -luce- non è venuto a condannare; ma chi non accoglie le sue parole ha chi lo condanna.
(Gv 12,35-50).
Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va.
Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga.
Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno.
delirio
RispondiEliminahttp://www.lafedequotidiana.it/don-mazzi-se-uno-e-divorziato-o-omosessuale-ma-e-buono-gli-do-lo-stesso-la-comunione/
Chère Mic,
RispondiEliminaDepuis deux jours, je n'arrive plus à poster de commentaires.
Le réponse du système, au moment d'envoyer le texte, est, à chaque fois, "Not Found / Error 404".
Est-ce général ?
Est-ce seulement pour moi ?
Sabotage ?
Simple dysfonctionnement ?
Que faire ?
De toute façon, union de prière et d'amitié.
Così mi scrive Raoul e, con lui altri cinque collaboratori tra i più attivi. Alcuni di loro mi hanno inviato il testo via mail e io l'ho inserito col loro nick.
Non so spiegarmi il disservizio; ma non è la prima volta che su blogger ci sono inconvenienti che poi si sono rivelati temporanei. Vorrei pregarvi di insistere, (provate a cambiare browser) sperando che l'inconveniente rientri. Oppure inviatemi i vostri messaggi via mail. Nel frattempo, insieme a E.P. che è il nostro informatico più dotato, vedrò di capirne di più.
Foto arcobaleno su Fb? Prete: "Al battesimo non potete più fare i padrini" (gli cancellano il profilo)
RispondiEliminaUn parroco pugliese guida la crociata contro la moda di "colorare" le immagini profilo di Facebook a sostegno di nozze ed adozioni Lgbt
Quasi tutti i lettori iscritti su Facebook avranno notato la nuova moda di "colorare" la propria foto profilo con i colori della bandiera arcobaleno, simbolo dell'orgoglio Lgbt.
La tendenza è stata notata anche dal vice parrocco di Spongano nel Leccese, che sul proprio profilo Facebook ha lanciato un vero e proprio anatema contro i fedeli che volessero "colorare" la propria immagine personale.
"I parrocchiani che coloreranno le foto arcobaleno a sostegno delle organizzazioni Lbgt non sapendo nemmeno cosa sono e quali sono le teorie gendere non avranno da me il certificato per fare i padrini o le madrine, né incarichi come educatore o catechista. Perché in contrasto con il Santo Vangelo".
Una presa di posizione molto netta, quella del trentatreenne Don Emiliano De Mitri, da tempo schierato apertamente contro la teoria del gender e i suoi sostenitori. Eppure la sua opposizione frontale alla nuova moda lanciata da Marc Zuckerberg a sostegno dei diritti di gay e lesbiche ha provocato un putiferio: nel giro di poche ore, il suo profilo è stato cancellato.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/foto-arcobaleno-su-fb-prete-battesimo-non-potete-pi-fare-i-p-1145980.html
@ Bravo Don Emiliano, e' cosi' che bisogna fare
RispondiEliminaNon bisogna credere che la mia "proposta" miri a costringere le anime pie a scendere in piazza per assediare Santa Marta o invadere Piazza S. Pietro, che oltretutto e' extraterritoriale! Vuol innanzitutto incitare apertamente i sacerdoti in generale, dai cardinali al parroco di campagna, a scendere in campo apertamente in difesa delle verita' di fede apertamente minacciate da una parte della Gerarchia, fatto del quale e'impossibile dubitare, purtroppo! Mira ad organizzare un dibattito serio e serrato che serva (magari con una varieta' di iniziative) da pungolo efficace nei confronti dei suddetti per spingerli all'azione. E questo proprio perche' noi laici non possiamo avere l'autorita' dei sacerdoti. Ricordiamoci che il Papa non ha ancora preso posizione.
Ha mantenuto un atteggiamento ambiguo, non lo si puo'negare, il che non induce all'ottimismo. Tuttavia ha ancora la porta ben aperta per intervenire nel senso della retta dottrina. Il rivelarsi di un'opposizione alla tendenza deviata, che fosse di una certa consistenza nell'ambito del clero, potrebbe farlo riflettere e incoraggiarlo a prendere la giusta strada.
Non bisogna poi aver paura di uno scisma. Questo lo dico a beneficio di tanti ecclesiastici cui questa paura impedisce di prendere posizione. Il cardinale Marx agita la minaccia di uno scisma in Germania? Che lo faccia, se ne ha il fegato! Quid ad nos? Anzi, se i rami corrotti si tagliano via da soli, non e' un guadagno per tutti? I neomodernisti hanno ricattato la Chiesa con la minaccia dello scisma, se non venivano accolte le loro richieste, sin dai tempi del Concilio. Questa paura frenava personalita' eminenti (come il cardinale Siri ad esempio) dal prender aperta posizione contro la crisi della Chiesa, gia' devastante. La paura e' da sempre cattiva consigliera mentre, come si suol dire, la fortuna (la vittoria) premia gli audaci.
Infine, chi per sua disposizione personale e temperamento e' portato piu' alla preghiera che all'azione, deve naturalmente continuare sulla sua via di santificazione, con la preghiera e la mortificazione al centro. Le sue preghiere e intenzioni saranno di validissimo sostegno agli altri, a quelli cioe'che si saranno impegnati nell'azione. Anche la preghiera e' parte dell'"opera della fede" che il Signore richiede da noi in questo momento, in modo differenziato secondo le capacita' di ciascuno. Anzi e' proprio con la preghiera che chiediamo allo Spirito Santo il coraggio necessario per affrontare il mondo che ci odia e che ci perseguitera' "perche' come ha odiato Me cosi' odiera' voi"; per affrontarlo proclamando alta la parola del Verbo incarnato.
Anch'io ho avuto stamattina lo stesso problema di Raoul per quattro o cinque volte
RispondiEliminaLeggete Socci, please, ed avrete news sorprendenti sul vdr...
RispondiEliminamm
RispondiEliminaMi allaccio all'ultimo commento di Paolo Pasqualucci e all'articolo con le affermazioni di don Mazzi che giustamente Josh definisce delirio.
RispondiEliminaEbbene ai cattivi maestri come don Mazzi e ad una pletora di altri che non nomino ma che tutti conoscete viene data la massima visibilità e diventano incisivi su un'opinione pubblica sempre più accecata sulle verità fondanti della nostra fede.
E' per questo che c'è bisogno che si desti lo spirito profetico dei sacerdoti secondo il cuore del Signore, costi quel che costi. Di certo non li lasceremo soli.
Sono 3 giorni che E 404 impedisce qualsiasi entry, ma ci e vi leggono attentamente, siatene certi .....preti in tv non se ne può più, a proposito qualche giorno fa la tv dei vescovi trasmetteva filmati su scuole islamiche non coraniche, attenzione, in Italia, tutto bello, lodevole, accogliente, maschietti e femminucce debitamente bardate da strettissimi veli.......e mi fermo qua; siamo ai deliri lisergici veri e propri, PP dice che il vdr non ha ancora preso posizione, tranquillo, non la prenderà, mai lo fa e mai lo farà, lascerà volutamente ad altri il modo di farlo e di dirlo apertis verbis, la DKK minaccia ben sapendo che le sue ricchezze, che mantengono praticamente il Vaticano, non lasceranno indifferenti i porporini ed affini, pecunia non olet, numquam, alla faccia delle 'proteste' di Lutero..... che possiamo fare noi? Aspettare e pregare, fra un po' dovremo stare attenti a dove farlo.....se il Signore avesse voluto castigarci l'avrebbe fatto già e saremmo come Marte, ma non lo fa perché siamo bravissimi a punirci da soli, peggio di così non si poteva finire, in Te speravi, Domine, non confundar in aeternum. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaLa famiglia vagheggiata :
RispondiEliminahttp://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2015/06/29/difendere-famiglia-ormai-reato/
E ci tocca anche di leggere queste notizie :
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/esteri/2015/06/28/news/il_papa_mastichera_foglie_di_coca_in_bolivia-117898677/
E così il papa avrebbe( preferisco usare il condizionale) chiesto di masticare le foglie di coca, è facile immaginare come il popolo beota masticherà questa informazione, se lo fa il papa... ci sono cose ben più gravi, ok, ma ogni tanto riflettere alle conseguenze prevedibili di gesti che fanno andare in estasi i media, no?
Queste sono le posizioni che finiranno per imporsi se il Signore non ci metta la mano, se Pastori fedeli alla Sua Parola non si ribelleranno, ecco le ultime esternazioni di Kasper che parla di
RispondiElimina"teologia del matrimonio realistica" che " deve considerare il fallimento e la possibilità del perdono"
Teologia realistica !?!
Peggio, molto peggio:
Kasper pretende che
la parola di Cristo «non è una “sentenza legale”, ma piuttosto un principio che la Chiesa, con l’aiuto dell’autorità, datale da Cristo, di legare e sciogliere, deve applicare nel contesto delle situazioni culturali mutevoli».
E continua dicendo che
«la parola di Cristo non può essere interpretata in maniera fondamentalistica».
E chi sarebbero i fondamentalisti? Coloro che non la tradiscono quella Parola?
Coloro che si limitano a ricordarla così come ci è stata trasmessa, donata da Cristo stesso?
E l`indissolubilità del matrimonio?
Kasper afferma che
«Questo è un grande convincente concetto. Comunque, non dovrebbe condurre a un’idealizzazione che è lontana dalla vita di tutti i giorni"
E, aggiunge riferendosi al matrimonio cristiano così come è insegnato e concepito da parte della Chiesa, che
" il matrimonio cristiano, rispetto al legame di Cristo con la Chiesa, «non può pienamente realizzare questo mistero, ma può farlo solo in una forma frammentaria… gli sposi rimangono sul cammino, e sono sotto il segno della gradualità»,"
e che
«Non si può parlare di stato di peccato oggettivo senza considerare la situazione del peccatore nella sua unica personale dignità». In questo senso nasce la proposta di risolvere ogni caso sul piano individuale, comprensivo di «un processo di chiarificazione e ri-orientamento dopo la catastrofe del divorzio»
Il relativismo dottrinale e morale assunto a principio, la Parola del Signore obbligata a piegarsi ai desideri del mondo e all`ideologia di chierici traditori.
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-42048/
Vuol innanzitutto incitare apertamente i sacerdoti in generale, dai cardinali al parroco di campagna, a scendere in campo apertamente in difesa delle verita' di fede apertamente minacciate da una parte della Gerarchia, fatto del quale e'impossibile dubitare, purtroppo!
RispondiEliminaCondivido. Anzi noi tutti abbiamo bisogno di questo incitamento. Ma ognuno di noi ha il suo campo in cui scendere e agire, che non è per forza la piazza del paese. Ognuno di noi deve fortificarsi e ha bisogno di umiliarsi e purificarsi.
Ma attenzione, non tutti anche nel passato si facevano uccidere pur di testimoniare ad alta voce in piazza la loro fede. Anzi, direi che la maggioranza non avrebbe esitato a testimoniare la propria fede col sangue, ma il proprio apostolato lo svolgeva spesso con discrezione e di nascosto.
Le nostre armi, non sono quelle del mondo. Il mondo mobilita le masse, noi dobbiamo curare e stare vicini ai singoli individualmente. Il mondo grida e bestemmia ad alta voce, noi dobbia sussurrare preghiere e consolare con parole di vita eterna le anime sfinite che ci circondano. Il mondo perde la testa per tutto ciò che è virtuale, noi abbiamo bisogno la concretezza dei sacramenti che ci danno la grazia. Il mondo ha bisogno di divertirsi e di evadere i molti problemi che l'affliggono, noi vogliamo capire nel silenzio dell'adorazione e della meditazione ciò che Dio ci vuole dire per poter agire efficacemente.
Non condivido invece gli appelli alla mobilitazione generale perentori di Danilo Quinto, che peraltro apprezzo e stimo in molte sue battaglie. Non si può dire in modo perentorio che si debba andare tutti a gridare dalle terrazze, perché altrimenti facciamo peccato d'omissione. No, questo atteggiamento da rivoluzionario non si addice al cattolicesimo, che è molto più sfumato e sensibile sia alla varietà delle anime che alla complessità delle situazioni.
La situazione vera sul campo di battaglia la conosce solo il Signore. Solo Lui conosce veramente le truppe che ha a disposizione, il loro ruolo e il loro compito. Egli non guarda solo al baccano imperante e non si lascia impressionare da colui che fa la voce grossa. No Lui conosce la forza che c'è nei nostri cuori, egli conosce la nostra fede, quella fede che da sola può veramente spostare delle montagne. Ed è quella la priorità, approfondire e rafforzare la nostra fede: è quella la nostra bomba atomica, è quella la nostra forza invincibile che se necessario ci permetterà pure di accettare il martirio.
E' ormai chiaro (per chi vuole vedere) dà che parte stà Bergoglio: di quella dei Kasperiani. Permane attualmente in questa fase di "offuscante ondeggiamento" proprio per non rendere manifesto lo scisma teologico e per poter dall'interno procurare il maggior danno possibile: è il tipico modus operandi modernista.
RispondiElimina"Non bisogna credere che la mia "proposta" miri a costringere le anime pie a scendere in piazza per assediare Santa Marta o invadere Piazza S. Pietro,"
RispondiElimina"Infine, chi per sua disposizione personale e temperamento e' portato piu' alla preghiera che all'azione, deve naturalmente continuare sulla sua via di santificazione, con la preghiera e la mortificazione al centro. Le sue preghiere e intenzioni saranno di validissimo sostegno agli altri, a quelli cioe'che si saranno impegnati nell'azione. Anche la preghiera e' parte dell'"opera della fede" che il Signore richiede da noi in questo momento, in modo differenziato secondo le capacita' di ciascuno. Anzi e' proprio con la preghiera che chiediamo allo Spirito Santo il coraggio necessario per affrontare il mondo che ci odia e che ci perseguitera' "perche' come ha odiato Me cosi' odiera' voi"; per affrontarlo proclamando alta la parola del Verbo incarnato."
Parole sacrosante.
Purtroppo però si incontrano anime pie particolarmente portate alla contemplazione, dei claustrali nel mondo, che assolutizzano la loro vocazione pretendendo che la stessa sia da applicare da parte di tutti i cattolici per il bene loro e della Chiesa soprattutto in questo delicato particolare momento.
Nel contempo stigmatizzano severamente coloro che sono attivi sul campo e che si sporcano le mani in un lavoro ingrato che essi non vogliono sfiorare neppure con un dito.
Invece di sostenere con la preghiera dalle retrovie coloro che combattono in prima linea, sprecano le loro energie per convincere il più possibile gli altri che questi stanno sbagliando tutto, perché l'unica cosa davvero da fare è solo pregare e convertirsi, mentre tutto il resto verrebbe dal maligno.
Se la prendono anche col fatto che si faccia uso dei media elettronici, perché per la preghiera ciò non è necessario. Quindi scelgono di non averne a che fare precludendosi un'adeguata e insostituibile informazione.
Inoltre preferiscono non sapere cosa sta accadendo per non restare turbati nella propria pace spirituale, ma piuttosto si affidano a Dio certi che Lui sarà il vincitore. Cosa di per sé verissima.
Ma il problema è che non si rendono conto che l'apostasia sta avverandosi proprio dal vertice al quale si affidano ciecamente, come sempre si faceva in tempi non sospetti, anzi non vogliono sapere cosa accade, perché non riescono e non vogliono credere che ciò sia possibile.
Quindi in sintesi abbiamo persone devote e pie che ci giocano contro. Come se non bastasse il nemico che circonda da ogni parte, si aggiungono anche questi.
Siccome nella loro vita non hanno fatto altro che meditare silenziosamente, sono persone tendenzialmente profonde ed ispirate e di conseguenza convincenti nel loro parlare denso di parole suadenti. Hanno dalla loro parte la tendenza generale degli esseri umani a desiderare la pace e a fuggire i conflitti, aggiungendo ad essa un malinteso senso della religiosità come uno spiritualismo astratto, un fideismo che attira perché fa sembrare di essere dei veri santi che si fidano veramente di Dio, e non in se stessi e nelle proprie azioni.
"E voi, figliuoli dolcissimi, ora che siamo al punto, è il tempo che vi affatichiate per la Chiesa di Cristo. Perciò vi conforto, voi che in essa siete stati piantati, d'essere come le sue colonne, e tutti insieme e bene uniti affatichiamoci... ma con i fatti, scacciando ogni amor proprio e ogni pigrizia". Santa Caterina da Siena
RispondiEliminaanch'io ho avuto questo problema , volevo intervenire sull'ultima Messa a Faieto . Anche qui sono state abolite due Messe ,ad Oneglia ,una delle due storiche città - l'altra è Porto Maurizio ,( patria di S Leonardo , indefesso predicatore fra l'altro , per toccare argomento di stretta attualità , anche autore in campo educativo , riedito dalla FSSPX),riunite a formare Imperia, e a Dolcedo , paese dell'entroterra . La prima per restauri , la seconda non so . Il recente arrivo del Vescovo coadiutore sarà solo un caso ? Mah...Resiste il Santuario della Rovere a S Bartolomeo al mare( vedremo fino a quando)e , naturalmente,i Benedettini dell' Immacolata a Villatalla , nell'entroterra . Grazie a mons Oliveri per aver propiziato la loro venuta dalla Francia , i frutti spirituali stanno incrementandosi . Fra l'altro , per quanto non ci sia un loro coinvolgimento , la retta predicazione loro e di altri ottimi sacerdoti ha risvegliato alcune famiglie sull'emergenza educativa , col progetto , ancora embrionale , di una scuola . Se qualcuno in zona fosse interessato , potrebbe segnalarlo qui , per avere ulteriori riservate informazioni .
RispondiElimina@Marius
RispondiEliminaQuindi in sintesi abbiamo persone devote e pie che ci giocano contro. Come se non bastasse il nemico che circonda da ogni parte, si aggiungono anche questi.
I meriti che queste persone devote e pie accumulano sa il Signore come investirle bene. Finiamola di vedere il nemico (io questa parola non l'ho usata) in coloro che non condividono i nostri mezzi d'azione. E comunque allo stesso modo si potrebbero stigmatizzare coloro che pensano di cambiare il mondo magari contro la volontà dell'Onnipotente o magari cercando di convincere anche Lui ai nostri metodi.
Ovviamente, ferme restando anche iniziative non specificamente correlate a questo blog, ma che si rivelano utili e significative nel rispettivo contesto e nascono dallo stesso spirito che ci anima tutti.
RispondiEliminaMe ne vengono in mente alcune in particolare: come i Gruppi Messa animati da iniziative che diventano anche formazione e condivisione sempre maggiore, col sussidio anche di risorse elettroniche (ricordate https://scholacantorumsummorumpontificum.wordpress.com/ ?) ; le riaffermazione e riflessioni sulla retta fede denominati "Fede di sempre", che ogni tanto inserisco anche qui e che mi riprometto di raccogliere sistematizzandole; i notiziari periodici come "Attualità cattoliche", che ricevo regolarmente ma che ancora non riesco ad organizzare per renderle più visibili a ancora più utili, visto che questa è un'Agorà molto frequentata; le Sante Messe del 1° venerdì del Mese di riparazione partite in sordina, a causa del contesto, ma continuate con determinata fiducia da parte del sacerdote e dell'esiguo gruppo. Credete che non siano germi di grazia che neppure possiamo immaginare le rive di quanti cuori raggiungono e su cui permettono che il Signore operi?
Vorrei dirvi altro, ma il mio tempo è tiranno. Per ora mi fermo qui. Ma non finisce qui...
Fra l'altro , per quanto non ci sia un loro coinvolgimento , la retta predicazione loro e di altri ottimi sacerdoti ha risvegliato alcune famiglie sull'emergenza educativa , col progetto , ancora embrionale , di una scuola
RispondiEliminaQuello della scuola è un problema cogente che richiederebbe iniziative supportate e coordinate a livello diocesano, se non avessimo i vescovi che abbiamo...
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/06/scuola-familiare-presso-il-priorato-di.html
E' della FSSPX, presso il priorato di Albano. Ma a questo punto ci mettiamo a sottilizzare? Se non favoriamo anche noi l'osmosi "dal basso", ho paura che il congelamento possa permanere non si sa fino a quando!
@ Marius - Viandante - Mic - Confessare la fede
RispondiEliminaGiustamente Mic ha fatto notare che la critica di Marius alla posizione reclusa che i piu' devoti sembrano voler mantenere e' eccessiva, nella misura in cui fa di ogni erba un fascio. Mi sembra tuttavia che colga un punto: e cioe' che da parte di coloro che privilegiano la preghiera (vedi Viandante) ci sia una sostanziale condanna dell'impegno che ci proponiamo, in quanto "agitazione" inutile e dannosa, che comunque non inciderebbe sui disegni della Provvidenza. Pregherebbero quindi per la sua riuscita? Credo di si' pero' la cosa non e' del tutto sicura. A parte quest'aspetto, perche' l'azione auspicata (in adempimento, ha fatto bene a ricordarlo Mic, di un impulso approvato da mons. Schneider, oggi uno dei pochi vescovi coraggiosi) dovrebbe essere inutile o addirittura dannosa? Forse bisognerebbe chiarire bene questo punto. Dannosa per la fede? Non vedo come.
Ricordiamoci di queste parole di NS : "Vi dico pure: Chiunque mi confessera' davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo confessera' dinanzi agli Angeli di Dio; ma colui che mi rinneghera' davanti agli uomini, sara' rinnegato dinanzi agli Angeli di Dio" (Lc 12, 8).
Si riferiva solo a chi l'avrebbe rinnegato in tempi di persecuzione? In ogni caso, questi sono gia' tempi di persecuzione,e tale che con una parte della Gerarchia e' schierata con il mondo persecutore, il clero dei Martini, dei Kasper,dei Forte, dei Marx, dei vescovi e preti "nicolaiti", che vogliono apertamente pervertire la dottrina e la prassi canonica della Chiesa sul matrimonio, nel silenzio ambiguo ed angosciante tenuto finora dal Pontefice!
Se non sono questi tempi nei quali bisogna "confessare la nostra Fede" apertamente, in faccia a tutti, affinche' i timidi si scuotano e scendano in campo per l'onore e la gloria di NS, allora quando? Attenzione a non cadere in un passivo "fideismo", venato di fatalismo. IL fideismo fatalista non e' mai stato una caratteristica cattolica.
Contro l'errore che distrugge la Vigna del Signore e manda le anime all'Inferno, bisogna lottare apertamente. Se l'autorita' legittima latita, devono farsi avanti i fedeli, non per sostituirsi ai Pastori ma per incitarli a fare il loro dovere. E quelli che privilegiano la preghiera, non dovrebbero pregare perche' Dio assista chi "ci mette la faccia" di fronte a tutti?
Immagine, quel di quel Crocifisso, e consimili, condannate da Pio XI.
RispondiElimina@Pasqualucci
RispondiEliminaSe l'impressione che ho dato è quella di condannare senza alcun distinguo l'impegno proposto, accetto la critica, anche se non è vero che io prediliga solo la preghiera. Anzi per me una forma molto importante di partecipazione attiva alla vita della Chiesa è rappresentata pure dallo studio e dall'accostarsi regolare ai sacramenti dell'eucaristia e della confessione.
Detto questo e accettata la critica nella misura espressa, l'impressione che facilmente possono ricavare persone poco pratiche di dettagli dalle sue parole, potrebbe essere quella opposta: andiamo a farci sentire e picchiare i pugni. E questo senza quella preparazione spirituale e dottrinale che invece lei, e altri come lei, può indubbiamente vantare. E mi creda non sono pochi i cattolici veramente coscienti della posta in gioco, anche perché la formazione religiosa è oramai da decenni in caduta libera con giovani che non conoscono né i sacramenti né i comandamenti e che a fatica riescono a recitare le preghiere quotidiane fondamentali. Non è una condanna nei loro confronti, ma sicuramente non sono le truppe meglio equipaggiate per queste battaglie.
Credo che sottolineati questi aspetti, sia da parte mia che sua, si possano condividere gli scopi della battaglia e quindi mi rammarica il suo dubitare che non si sia disposti a pregare per questa causa e per queste iniziative...
E mi creda non sono pochi i cattolici veramente coscienti della posta in gioco, anche perché la formazione religiosa è oramai da decenni in caduta libera con giovani che non conoscono né i sacramenti né i comandamenti e che a fatica riescono a recitare le preghiere quotidiane fondamentali. Non è una condanna nei loro confronti, ma sicuramente non sono le truppe meglio equipaggiate per queste battaglie.
RispondiEliminaLa media della cultura religiosa oggi diffusa, non va molto oltre:
I 4 EVANGELISTI, ERANO 3: MATTEO e Pasquale.
@ Viandante
RispondiEliminaUna spiegazione chiara e convincente. Come non detto. Era solo un'impressione. Conto e contiamo sulle preghiere sue e di tutti i veri devoti per il buon esito della "buona battaglia" volta soprattutto, lo ripeto ancora, non a sostituirci noi agli uomini di Chiesa ma soprattutto a pungolarli, a metterli sotto pressione (con modi legittimi, si intende, combattiamo sul piano delle idee) perche' facciano quello che devono fare, nel maggior numero possibile. Il tempo stringe, il caos sembra crescere da tutte le parti e sta aumentando anche l'esasperazione di tanti bravi fedeli. Ci troviamo in una situazione simile a quella della vedova che importunava con le sue continue e giustificate richieste il giudice che non voleva renderle giustizia ("..pure, siccome questa vedova continua ad importunarmi, le rendero' giustizia, perche' finalmente non venga piu' a rompermi la testa", Lc 18, 5).
@ Viandante
RispondiElimina"Finiamola di vedere il nemico (io questa parola non l'ho usata) in coloro che non condividono i nostri mezzi d'azione."
Dapprima su
"(io questa parola non l'ho usata)"
Queste tue parole tra parentesi mi fanno pensare che tu abbia inteso che io mi riferissi ad un qualche tuo intervento precedente. A scanso di equivoci chiarisco che non è così. Le cose sono andate in questo modo: nel momento in cui leggevo il brano del prof. Pasqualucci, che ho poi incollato in testa al mio post e virgolettato a mo' di spunto di riflessione, avevo ben chiara davanti agli occhi una tipologia di persona, corrispondente a un paio di donne consacrate laiche che vivono sole, una monaca di un ordine contemplativo e alcune consacrate pure laiche ma viventi insieme in una comunità appartenente ad un movimento con cui ho a che fare in parrocchia. Non stavo facendo di ogni erba un fascio, ho descritto soltanto la tipologia evitando accuratamente di fare nomi o descrizioni o riferimenti precisi che potessero rimandare chicchessia ad un eventuale riconoscimento. Tutte queste persone che mi si mostravano alla mente, con qualche differenza di nuances, presentano gli stessi salienti tratti comuni, e al riguardo non sto qui a ripetermi.
Io la parola "nemico" l'ho usata e la uso ancora (ci mancherebbe), perché chi combatte Cristo, la sua dottrina e i suoi fedeli non può essere definito con un altro nome. Oltre a questo "nemico" di cui tutti penso conosciamo l'esistenza, rilevavo la presenza anche di quello che comunemente viene chiamato "fuoco amico", indentificandolo in coloro che, con sussiego di autorevolezza dato dalla loro forza spirituale, dicono in giro che l'impegno sul campo per il trionfo della retta dottrina è disdicevole, da condannare, perché corrisponderebbe ad una plateale mancanza di fiducia verso il Sommo Pontefice, al quale si dovrebbe lasciare carta bianca in quanto ispirato dallo Spirito Santo, o al massimo pregare per lui come egli spesso chiede di fare.
Al momento di cliccare col mouse sul tasto "pubblica commento" io non avevo ancora visto il tuo commento che cronologicamente viene una mezzoretta prima del mio. Ci siamo incrociati: avevo caricato i commenti del thread quando il tuo non c'era ancora. Su quella finestra ho redatto il mio pezzo, l'ho riletto e corretto. Il tuo me lo sono trovato sullo schermo nell'attimo successivo nella pagina ricaricata così come avviene automaticamente dopo aver cliccato sul pulsante della pubblicazione.
Io reagivo a Paqualucci non a Viandante, che appunto non avevo ancora visto. Se avessi voluto riferirmi a Viandante in ogni caso l'avrei citato espressamente in testa, come sempre faccio.
Anche dal contesto del mio scritto dovrebbe essere evidente che non mi riferivo a te o alle tue parole, segnatamente quando dicevo p.es (ma anche in tanti altri passaggi): "Ma il problema è che non si rendono conto che l'apostasia sta avverandosi proprio dal vertice al quale si affidano ciecamente, come sempre si faceva in tempi non sospetti, anzi non vogliono sapere cosa accade, perché non riescono e non vogliono credere che ciò sia possibile."
Sono forse parole che si attagliano al tuo caso? mi pare lapalissiano che non è così, non credi?
Una considerazione su
"Finiamola di vedere il nemico in coloro che non condividono i nostri mezzi d'azione."
È proprio quello che io lamentavo nel mio intervento ispirato a Pasqualucci, ma detto da te in questo frangente e con questo tono di difesa e di contrapposizione potrebbe lasciare intendere che questo tuo invito diretto e lapidario sia rivolto al mio indirizzo.
Ma non capisco da quali mie parole si può dedurre che nella fattispecie io abbisognerei di un tal severo e puntuale richiamo.
Cordialmente
marius
Sono una di quelli che ha tentato invano di mandare un commento. Speriamo ora funzioni.
RispondiEliminaNel mio piccolissimo, l'andata a Roma, il 20 giugno, non è stata una scampagnata canti e mandolino(che poi non c'erano). E' stato un dovere categorico che ho adempiuto in serietà.Qui e altrove si è scossa la testa, gli amici pochi, ai quali ne ho parlato al ritorno,appena è stato possibile hanno tagliato corto o cambiato discorso. Mi spiace tornare sull'argomento, è solo per dare un esempio lieve di come, quando si decide di agire, si è soli. Lo tenga a mente ognuno.
Ho scritto anche della magnifica atmosfera che c'era a Piazza San Giovanni. Ho capito poi da dove è nato quello star bene di tutti: molti hanno pregato l'intera notte per questa "kermesse". E' stata la preghiera di costoro che ne ha fatto qualcosa di speciale. Di questo particolare ne sentii da sconosciuti, che parlavano tra loro, mentre mi spostavo da un lato all'altro della piazza.
E questo è l'altro punto importantissimo: la preghiera.In questo caso quei gruppi, quelle persone, durante la notte hanno tessuto quel tappeto, volante direi, sul quale tutti inconsapevolmente ci siamo accomodati.
Ritornando al nostro argomento: attenzione a non bruciare i buoni sacerdoti. Curino al meglio la Santa Eucarestia, la Riconciliazione e avanzino gradualmente, secondo le loro pecore e le proprie capacità attuali, nelle loro omelie. Il Signore guiderà ognuno di loro, se sapranno mettersi in umile Suo ascolto. Comizi non devono farne.
Per la preghiera sto ruminando questa ipotesi:invocare anche l'aiuto di un santo quando preghiamo per qualcuno. Esempio:nella preghiera per il Pontefice vuoi durante la Santa Messa, vuoi alla fine del Rosario si potrebbe invocare l'aiuto di Santa Gianna Beretta Molla, dei coniugi Beltrame Quattrocchi, di San Pio X e del venerabile Pio XII affinchè facciano quadrato intorno al Pontefice ed ai suoi molteplici impegni. Questa è un'ipotesi che può essere migliorata da ognuno di noi. Sarei felice di avere un vostro riscontro. Quante preghiere potrebbero essere così rinforzate, in modo particolare quelle per la conversione degli atei o per gli eretici o per quelli che sono diventati del mondo.
Mi piace il confronto civile tra persone che mostrano sensibilità e formazione diverse, ma hanno in comune una fede autentica e ben radicata. E dunque si ascoltano, si chiariscono, esprimendo le proprie convinzioni e il proprio sentire e con questo rendono accoglibili le reciproche differenze perché quel che più conta è l'obiettivo comune. Mettono anche in luce in questo modo la nostra complementarietà e la possibilità di imparare, ognuno dall'esperienza e dalla sensibilità nonché dalla profondità dell'altro.
RispondiEliminaVi ringrazio tutti perché ognuno di questi interventi mostra profondità indiscutibili e porta ragioni che fanno riflettere, chiariscono sfaccettature diverse, danno input di approfondimento anche a chi dovesse dissentire.
A la via così... :)
Grazie anche ad Irina. Capisco la sua esperienza e anche su questo tema occorrerà tornare: l'evoluzione della questione è sotto gli occhi di tutti in questi giorni e sarà bene fare un bilancio e trarre qualche conclusione.
Interessante e condivisibile la proposta di preghiera finale. La Comunione dei Santi è una cosa bellissima. Anch'io ho l'abitudine di ricorrere a qualche santo in particolare a seconda delle circostanze e in questo periodo, grazie anche a letture e approfondimenti suggeriti da mio marito, mi capita spesso di rivolgermi a Pio XII di cui sto approfondendo la figura e gli scritti, scoprendo tesori che non conoscevo e che sarà bene disseppellire in questi tempi di 'magra'.
Kasper non demorde
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-42048/
E Magister da' una lettura un po' diversa del documento presinodale
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351078
@ Mazzarino di 28 giugno 2015 20:56
RispondiElimina"Usare bene il tempo che ci separa dal Sinodo. Direi la porcata scientifico economica culturale di "Laudato Si" accoppiata alla valorizzazione di sodomia ed adulterio già delineata nei documenti preparatori riconosciuta e tracciata quale linea del segretario politico della Chiesa 2.0 ormai rimuove i veli ed ogni più o meno interessato rinvio delle scelte. E' già ora arrivato il momento della scelta per ogni vero sacerdote di Santa Romana Chiesa. Se vorrà continuare ad essere vero custode dei sacramenti entro l'estate dovrà decidere con chi stare, dove abitare, come sostenersi economicamente. Ciò che invece dovrà accuratamente evitare è di arrivare impreparato ad una tappa chiamata Sinodo ma che invece sarà un congresso violento di svolta e tradimento. Chi non avrà già deciso subirà tempistiche, pressioni e condizionamenti temporalmente gestiti da altri e potrebbe trovarsi in empasse e difficoltà anche materiali. IL coordinamento, la raccolta di cellulari coperti, la logistica va preparata prima, ma se non si sceglie prima fra Chiesa Cattolica 1.0 o Chiesa Mondialista Bergogliana 2.0, non si parte. La sopravvivenza della Chiesa di Cristo si gioca tutta sui suoi veri sacerdoti cattolici non sugli attuali vecchi gerarchi. Sui gioca tutta su quei sacerdoti che entro l'estate, magari anche in segreto, avranno deciso. E magari su chi su internet farà girare le informazioni ......."
Mi aveva colpito questo lucido intervento di Mazzarino al quale vorrei aggiungere un mio piccolo contributo. L'ho riportato per intero col rischio di allungare inusitatamente le citazioni di intestazione del post perché pur volendo scegliere una frase rappresentativa non ho potuto fare altro che constatare che ogni parola era importante per esprimere il concetto.
Posso cara Mic allungare la "vita" di questo thread? mi sembra che vi sia ancora materiale prezioso da elaborare. Il rischio della comunicazione sul web è purtroppo la velocità, la caducità e l'eccessivo avvicendamento degli argomenti.
Continua...
continuazione sull'intervento di Mazzarino 28 giugno 2015 20:56
RispondiEliminaMazzarino a mio avviso ha dimostrato un'acuta lungimiranza sulle cose spirituali legandole anche al punto di vista pratico. È molto realistico e prudente essere preparati al peggio. Quando all'orizzonte appaiono dei nuvoloni neri particolarmente minacciosi non si esce di casa non equipaggiati, e prima di partire magari si protegge anche l'orticello, perché non è detto che la tempesta sia solo un acquazzone, probabilmente sarà una grandinata con chicchi della dimensione di un uovo o perfino un tornado sotto il quale ci si può fare veramente male.
Come ho letto in un altro commento, è probabile che la chiesa africana e quella polacca non si adegueranno tanto facilmente. Ciò ci può lasciare tranquilli? se dovesse formalizzarsi lo scisma cosa faremo noi che ci troviamo in una zona geograficamente svantaggiata? Facciamo la valigia e ci trasferiamo là?
Quello che è già stato dichiarato dai vescovi germanici è facile che abbia la sua influenza nelle zone limitrofe. Già sappiamo come la si pensa in Austria, Svizzera, Francia. Un prete fedele alla retta dottrina che si trova in una zona a rischio come potrà esercitare il suo ministero in modo coerente? Se lo farà riceverà in breve la convocazione del suo vescovo modernista che lo metterà alle strette: o ti adegui o ti tolgo ogni incarico pastorale.
Normalmente ad un prete problematico viene concessa ugualmente una sistemazione logistica ed una piccola sussistenza, ma non ne sarei così sicuro se c'è dietro un motivo che impropriamente qui chiamerò "ideologico".
Allora se un prete non è già benestante di suo e non ha più alcun parente che lo ospiti non solo potrebbe rimanere decurtato ufficialmente del suo ministero sacerdotale per il quale ha offerto la sua vita, ma anche in mezzo alla strada. D'altronde lo vediamo già adesso con i FFI che "non si sono messi in riga".
A quello che Mazzarino ha già ben detto sui sacerdoti io vorrei aggiungere uno spunto per noi laici: chi di noi ne ha la disponibilità dovrà in coscienza prevedere di dare un tetto e sussistenza a quei martiri della vocazione sacerdotale che, usciti allo scoperto armati di una fede incrollabile, si saranno beccati un'ingiusta stangata e saranno allo sbando materiale ma avranno bisogno anche del calore umano di una famiglia che condivida la sua estrema sofferenza.
A quello che Mazzarino ha già ben detto sui sacerdoti io vorrei aggiungere uno spunto per noi laici: chi di noi ne ha la disponibilità dovrà in coscienza prevedere di dare un tetto e sussistenza a quei** martiri della vocazione sacerdotale che, usciti allo scoperto armati di una fede incrollabile, si saranno beccati un'ingiusta stangata*** e saranno allo sbando materiale ma avranno bisogno anche del calore umano di una famiglia che condivida la sua estrema sofferenza.
RispondiElimina30 giugno 2015 09:39
Mi perdonate un po' di cinismo se vi dico che, (spero, prego e mi auguro di sbagliarmi) il numero di tali ** martiri della vocazione sacerdotale**, PROBABILMENTE si conterà sulle dita delle mani (di un monco)? Comunque, non per "alleggerire" la coscienza di noi laici,ma, già OGGI, (specie Oltr'Alpi e Oltre Oceano) la FSSPX (e non solo) ospita preti e religiosi NON dell'Istituto.
@ Preghiera - l'aspetto pratico, per i futuri sconquassi
RispondiEliminaAnch'io trovo molto belle ed utili le riflessioni di Irina sulla sua esperienza di preghiera.
Il culto dei Santi in che condizioni si trova oggi? Una situazione strana, secondo me: da un lato si e' proceduto a fare un gran numero di Santi, allentando la tradizionale severita' dei criteri di giudizio e delle procedure. Dall'altro, le tendenze razionaliste indubbiamente presenti della cattolicita' odierna tendono a relegare questo culto nella sfera della superstizione, dei residui di paganesimo. Una situazione contraddittoria, sempre a mio avviso. Correlativamente: molti cattolici non pregano piu' e non saprebbero nemmeno come farlo mentre, soprattutto attraverso i "movimenti", si mantiene questa importante pratica devota, ma in modo spesso atipico, per cosi' dire. E' giusto comunque pregare individualmente uno o piu' Santi anche perche', in tal modo, si rafforza la nostra fede nella Chiesa come Corpo Mistico di Cristo, comprendente ad un tempo la Chiesa visibile ed invisibile, che e' la vera concezione della Chiesa (non quella attualmente diffusa della Chiesa come Popolo di Dio, che scambia la parte, una parte, per il tutto e tende all'antropocentrismo). Nella Chiesa invisibile, nella parte del Corpo Mistico che e' gia' nella gloria, si trovano i Santi, che intercedono per noi, unitamente a Maria Mediatrice di tutte le Grazie.
Ci attendono prove assai gravi, lo sappiamo. Bisogna preoccuparsi sin d'ora anche di aspetti pratici dettagliati? Forse si'. O forse no. Rimettiamoci comunque alla Provvidenza, senza darci troppa pena oggi di questi aspetti pratici in senso stretto. Precedenti storici li abbiamo nei periodi di grande persecuzione dei cristiani. In Inghilterra, Irlanda, Paesi del Nord Europa al tempo della persecuzione protestante, nella Francia rivoluzionaria, nella Russia bolscevica, nella Spagna repubblicana, etc. Una persecuzione che viene dall'interno, dagli eretici e dal laicismo al potere, comprendente un coacervo di forze, palesi e meno palesi e comunque ben note. La tempesta nella Francia rivol. fu terribile. Iconoclastia capillare dei giacobini, massiccia defezione del clero (che giuro' la Costituzione civile del clero e a volte si schiero' con i persecutori), ex-preti che si sposavano. La minoranza rimasta fedele (in patria) riusci' sia pur stentatamente a sopravvivere mentre circa 30.000 sacerdoti (cito a memoria) si rifugiarono in Inghilterra, che l'avrebbe detto, paese governato dalla Loggia, come sappiamo (Burke, uno dei classici del pensiero conservatore e controrivoluzionario, era sicuramente massone). Ricordi angosciosi. E non c'era stata allora l'apostasia di oggi, con una parte consistente della Gerarchia che cerca di imitare il mondo nelle sue leggi consapevolmente rivolte contro l'ordine naturale stabilito da Dio! Ma l'Avversario non ha ancora vinto. Noi ci battiamo. Comunque. Se Kasper non demorde, nemmeno noi, per quanto limitate siano le nostre forze.
"Anonimo Danilo Quinto ha detto...
RispondiEliminaCondivido pienamente e profondamente la proposta di Paolo Pasqualucci, nella sua essenzialità e semplicità. E’ giunto il momento – ora, subito, senza alcun tentennamento – di gridare dalle terrazze."
Quoto in pieno quanto scritto da Pasqualucci e da Quinto.
Tempi eccezionali richiedono interventi eccezionali.
È vero si tratta di affermazioni forti, che però non ritengo debbano essere smorzate o relativizzate.
Senza voler nulla togliere all'impegno eminentemente intellettuale in cui eccelle il professor Pasqualucci che ho conosciuto su questo blog e che apprezzo al massimo grado, voglio attirare l'attenzione sulla testimonianza di vita di Quinto, il quale, da quel radicale che era, radicale, ma in senso cristiano, è rimasto. Le sue parole ne sono un chiaro riflesso diretto.
Ieri abbiamo festeggiato i santi Pietro e Paolo: radicali erano, radicali sono rimasti. In particolare penso al secondo, da fanatico persecutore è diventato zelante apostolo. Chi si sognerebbe di dire che era esagerato? (No, mi sbaglio, qualcuno effettivamente lo fa perfino nelle omelie)
Piuttosto che lasciarsi tentare di addomesticare le parole profetiche sarebbe molto più opportuno riflettere come ciascuno di noi potrebbe dar seguito all'accorato appello.
Allora qualcuno si scoprirà un'anima di combattente, un altro di soldato sanitario, un altro specializzato nelle truppe di comunicazione, un altro come cappellano, un altro come idoneo al comando, un altro in cucina per l'approvvigionamento e così via fino al ruolo che può sembrare il più ininfluente e insignificante ma che per un fedele cattolico è di fondamentale importanza: la preghiera, che accomuna tutti, sia nell'azione per chi può, sia e tanto più per chi non può.
RispondiElimina@ Marius - Padre Pio sulla preghiera
Grazie della stima, che contraccambio. Sulla preghiera, cito questa bella frase di Santo
Padre Pio, tratta da una cartolina che tengo nel mio studio, con un'immagine del Santo:
"La preghiera e' la migliore arma che abbiamo, e' una chiave che apre il cuore di Dio.
Devi parlare a Gesu' anche col cuore, oltre che col labbro".
So che non sempre leggiamo tutti i commenti, io per prima, ma vorrei segnalare a RIC che ho già messo in questo post il link per le esternazioni di Kasper con alcuni stralci che più chiari non possono essere, se giammai ci fosse ancora l`ombra di un piccolo dubbio, sul dove lui e suoi compagni di battaglia vogliono portarci.
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