« Che Dio vi consoli! ... Quello che rattrista ... è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. È un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta - quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo ... Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. Anche se i cattolici fedeli alla tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo ». (Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412).
Preghiamo intensamente per la (vera) Chiesa. Per quei pastori che conservano la fede, la proclamano e sono perseguitati. Per quelli che conservano la fede nel silenzio, paralizzati dalla paura. Preghiamo per quei pastori che hanno perso la fede, che hanno dimenticato che la Chiesa l’ha istituita Cristo, dando il compito a Pietro e agli altri apostoli di preservarla, di nutrirla e difenderla e non di modificarla per renderla gradita al mondo. E testimoniamo la Verità con semplicità, mitezza e fermezza, con e per amore, offrendo il disprezzo, lo scherno, la rabbia, l’allontanamento che spesso comporta la Verità intera, così poco politicamente corretta. (Anna)
http://www.riscossacristiana.it/la-difesa-della-verita-rivelata-da-gesu-lettera-enciclica-mortalium-animos-di-papa-pio-xi/
RispondiEliminaVeramente consolanti queste parole, in quest'epoca così buia e ingannatrice. Anche stamattina il sacerdote, dopo aver letto il passo di Geremia che parla dei pastori che ingannano le pecore e le mandano fuori dalla retta via, ha ripreso il tormentone dell'aiuto materiale ai poveri, come unico computo della Chiesa e dei cristiani, quasi a volerli porre al posto di Nostro Signore, come meta della nostra venerazione e adorazione. Ma si possono sentire queste cose qui? un clero a cui hanno fatto il lavaggio del cervello (ed era un pretino negro, bravo e buono, ma già indottrinato alla Bergoglio)
RispondiEliminaPurtroppo oggi siamo costretti a confrontarci con una Chiesa appiattita sull’orizzontale, sull’immanenza, sul sociale, fortemente politicizzata e ideologizzata (oggi su Avvcenire: pag. 7 Mons. Perego, direttore fond.ne Migrantes: 2nessuna invasione, proteste di irresponsabili", cioè le mamme con bambini a Quinto di Treviso, gli abitanti di Casale San Nicola, di Eraclea, ecc.), una Chiesa che ha rinunciato a svolgere il proprio dovere di evangelizzatrice di tutte le genti, con la scusa del dialogo ecumenico, di un ecumenismo suicida, in base al quale rinnega Cristo Re, l’Extra Ecclesiae nulla Salus (…c’è un solo nome nel quale tutti possiamo essere salvati…), il proprio carattere missionario, il proselitismo, l’annuncio della Verità tutta intera (cioè del Cristo, Via, Verità e Vita), l’ammonimento dei peccatori impenitenti, con l’invito al pentimento, al ravvedimento operoso, al cambiamento di vita. Basta uscire (di senno?, o ci sono già usciti, questi pastori?), andare nelle periferie, incontro ai fratelli, per dialogare con loro, per curare le loro ferite (solo corporali, sociali? non anche spirituali?), senza però portar loro fardelli inutili, precetti, dottrine, comandamenti (inutili orpelli di un mondo sorpassato, morto e sepolto, secondo i modernisti).
RispondiEliminaDinanzi a questo quadro desolante dell’attuale Chiesa Cattolica (o, meglio, ex Cattolica, e adesso di fatto protestante, comunista, ecumenista e massonica) non ci resta che consolarci con le parole di questo grande santo, anch’egli costretto, a suo tempo, a misurarsi con una gravissima crisi della Chiesa.
Perego ,galantino e quì mi fermo ,al tempo di Pio XI° o XII° avrebbero fatto al massimo i sacrestani. Bobo
RispondiEliminaAnonimo delle 20.41: sei anche generoso. Solo 50 anni fa, per frequentare le parrocchie occorreva essere rigorosamente fedeli alla dottrina (oltre ad avere un comportamento moralmente ineccepibile non solo personalmente, ma anche da parte dei familiari). E con i sagrestani erano ancora più severi. Un parroco che conoscevo, negli anni sessanta, che dalla Sardegna andava in vacanza nelle Alpi, durante una escursione nei pressi di un rifugio, indossava i pantaloni e, un poco scherzando e un poco seriamente, mi diceva:! Giorgio
RispondiEliminaPotete tradurre cosa dice lo speaker ?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?t=179&v=qCtMAH0KTmU