Ricevo e pubblico il messaggio di un lettore da Verbania. Una testimonianza eloquente. Prendiamo atto di una dicotomia drammatica e sempre più evidente e pervasiva nella nostra Chiesa. Continuiamo a denunciare, riaffermare, pregare, resistere non senza attingere agli aiuti di grazia che ancora il Signore ci assicura attraverso i nostri sacerdoti. Che li e ci custodisca nel Suo amore...
Domenica scorsa abbiamo visitato un’altra chiesa dove si celebra la Messa Tridentina, ma prima di andare nella chiesa di nostra destinazione, visitando i dintorni del quartiere siamo entrati dapprima nella chiesa parrocchiale.
Ecco cosa veniva offerto al banco della “buona stampa”. Estraggo qualche riga dal file che allego:
“...troppo spesso si assimila il celibato alla castità, dimenticando che il celibato è una situazione che si vive, mentre la castità è a un’altro livello: non è una situazione, ma una dinamica che non raggiunge mai pienamente il suo obiettivo. Noi umani siamo così deboli, conosciamo così poco le nostre profondità, non abbiamo presa sul nostro intimo più nascosto e siamo abitati da pulsioni e desideri non sempre distinguibili. Proprio per questo oso dire che chi fa professione di celibato può promettere davanti a Dio ed esprimere con i voti questa situazione, mentre la castità non dovrebbe essere una promessa, perché a essa il soggetto può tendere, ma mai viverla senza incrinature né contraddizioni. Il celibato cristiano richiede la castità ma non si identifica con essa. Del celibato si può forse dire che è “grandezza”, ma si deve dire che è anche “miseria”, quella miseria che ognuno conosce nelle sue contraddizioni alla castità. Ecco perché credo sia bene che papa Francesco abbia ricordato ai giovani le esigenze della castità, tensione interiore preziosa in ogni scelta di vita legata all’amore e impossibile da raggiungere senza un cammino di umanizzazione” (Enzo Bianchi, in “la Repubblica” del 1° luglio 2015).
“Un altro ragazzo: “L’omofobia è divisione, è Satana, e questa divisione l’abbiamo anche nella pastorale per gli omosessuali: sei omosessuale, io ti accetto, però non fare l’omosessuale. Ma la nostra non è una scelta, non si può accostare a chi fa la scelta di fare del male a qualcun altro. È Dio che ci ha intessuto così e ci ama per come ci ha pensati da sempre”. Anche il versetto del Salmo “ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi” torna più volte nelle risonanze di chi va al microfono.” (Luigi Accattoli, in “Il Regno” Attualità, n° 6 del 15 giugno 2015)
Da una chiesa all’altra...
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Sul portale campeggia un vistoso cartello:
“PREPARAZIONE ALLA S.MESSA”
La S.Messa è la rinnovazione incruenta (senza spargimento di sangue) del sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce.
- Unico celebrante è il sacerdote (che agisce in persona di Cristo).
- Tutti, sacerdote celebrante e fedeli presenti siamo rivolti verso il Crocifisso che è il centro della celebrazione.
- I fedeli presenti partecipano con la consapevolezza di fede di essere sul Calvario ai piedi della croce.
- Recitando insieme le preghiere comuni (vedi foglietto e altri sussidi),
- rispondendo agli inviti del celebrante,
- in devoto silenzio quando il celebrante prega in silenzio (offertorio, canone, prima della comunione).- Ascoltando la parola di Dio annunciata e spiegata.
- Esprimendo con il corpo la propria fede (segni di croce, battersi il petto, in piedi, seduti, in ginocchio).
- Soprattutto facendo la SANTA COMUNIONE:
- in ginocchio alla balaustra o inginocchiatoio
- diretta in bocca con il supporto del piattino
- senza rispondere “Amen”.N.B. Come insegna la Parola di Dio in S.Paolo 1° Corinti 11, 10-16 e secondo la millenaria tradizione della Chiesa, è bene che le donne si coprano il capo con un velo durante la celebrazione.
Il divario è abissale. È come se fossimo stati confrontati nel giro di pochi minuti con due religioni completamente diverse.
Nel primo caso abbiamo sperimentato cosa offre la chiesa postconciliare nella sua attuale forma così come scoppiata recentemente sotto l’attuale pontificato.
Nel secondo abbiamo riconosciuto la vera chiesa cattolica di sempre, e abbiamo intravisto quella del futuro, che non vi è ancora ma che fin da oggi è rintracciabile (col lanternino) dal cattolico di buona volontà alla ricerca della verità.
In un certo senso era un curioso “già e non ancora”.
Una prefigurazione del post-sinodo del prossimo ottobre?
Tra poco dovrai aprire un nuovo blog intitolato : “Chiesa e post sinodo” ;-)
Un caro saluto
il primo pezzo di Enzo Bianchi è uno dei soliti deliri:
RispondiElimina_"la castità è a un’altro livello: non è una situazione, ma una dinamica che non raggiunge mai pienamente il suo obiettivo."
in pratica dice che impossibile essere casti. Totale sfiducia della Grazia, non conoscenza della potenza di Dio e dell'opera dello SS.
_"la castità non dovrebbe essere una promessa, perché a essa il soggetto può tendere, ma mai viverla senza incrinature né contraddizioni."
appunto, sfiducia in Dio e nella Grazia.
_"Ecco perché credo sia bene che papa Francesco abbia ricordato ai giovani le esigenze della castità, tensione interiore preziosa in ogni scelta di vita legata all’amore e impossibile da raggiungere senza un cammino di umanizzazione”
impossibile da raggiungere senza un sincero cammino spirituale assistito dalla Grazia santificante, ma non "cammino di umanizzazione".
E' chiaro che se fai solo "un cammino di umanizzazione", ovvero l'opposto di quel che dovresti fare, cadrai.
Non vivete secondo la carne, ma secondo lo Spirito, diceva S. Paolo.
Enzo Bianchi e il vdr spingerebbero allora a vivere secondo la carne.
sul 2ndo stralcio tratto da Accattoli evito di commentare a lungo, perchè è un elogio dell'inversione, senza nemmeno tenere conto, visto che si cita la S. Scrittura, cosa essa proibisce poco più in là.
RispondiEliminaSenza infingimenti, quel Salmo parlava in profezia di Cristo, Dio Incarnato, intessuto nel seno della Vergine, non di un omosessuale voluto come tale....
nel NT leggiamo poi il consueto verso che si ricorda spesso per la sua completezza di situazioni; 1 Corinzi 6, 9-11:
"O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!"
per la dodicimilionesimavolta, cosa vuol dire? esistono tanti tipi di peccati e di erranti. Dio chiama a sè tutti, anche gli omosessuali, affinchè si convertano a Gesù Cristo e ovviamente abbandonino i peccati, compreso quel peccato.
Dio non dice "continuate pure", ma li chiama a ravvedimento, vita nuova e santificazione. La Grazia li aiuterà ad abbandonare il loro peccato e ad ottenere il perdono, se ci si incammina in una vita rinata di obbedienza.
Incredibile che in Chiesa si trovino interpretazioni fortemente ideologiche e invertite delle cose sacre. Ma ormai non ci stupiamo più di niente.
L'odierna generazione post-conciliare ormai "non conosce" più il rito Antiquior. E sono proprio i vescovi e sacerdoti modernisti che disattendono il Summorum impedendo che i fedeli lo conoscano (le parrocchie lo ignorano) e vengano in contatto con la sacralità e la diversa teologia ed ecclesiologia che esso mette in atto e trasmette. Tuttavia sono proprio i giovani, assetati di verità, i primi ad apprezzarlo e a riconoscere il "tesoro per tutta la Chiesa" quando lo incontrano.
RispondiEliminaE' grande la responsabilità della maggior parte del clero di questa generazione frutto del concilio, in parte ideologizzato, in parte adagiato nella propria disinvolta orizzontale "creatività"...
E ora e' grande anche la responsabilita' di queste piccole suore :(
RispondiEliminahttp://www.crisismagazine.com/2015/court-rules-against-little-sisters-of-the-poor
@ Mic
RispondiElimina"Una Chiesa a due corsie, purtroppo parallele...."
Cara Mic, che siano parallele non c'è dubbio, infatti convergenti non appaiono di certo.
Sul "purtroppo" non saprei.
Se fossi stato al tuo posto nel scegliere un titolo sarei stato combattuto tra il "purtroppo" e il "fortunatamente". Mi spiego.
"Purtroppo", perché i contenuti della seconda chiesa (quella della Messa tridentina) sarebbe di certo una gran bella cosa che confluiscano alla prima (quella del parroco-fans di Bianchi e Accattoli).
"Fortunatamente", perché il cammino inverso con ogni evidenza non è per nulla augurabile.
Tuttavia il pericolo in tal senso è sempre presente, magari in modo velato, soprattutto per il fatto che le Messe Summorum tendono ad essere confinate un po' come una sorta di isola liturgica.
Che ne è della Dottrina e della Morale cattoliche di sempre?
Al momento presente è tollerata, e in futuro sarà tollerata una predicazione dove la Lex orandi sia ESPLICITAMENTE collegata con la Lex credendi e di conseguenza con la Lex vivendi?
La seconda chiesa, tramite il bel cartello esposto sul portale, ha in modo molto esplicito proclamato la Lex orandi, ed è già una gran bella cosa, un chiaro edificante esempio da imitare: non avevo mai visto finora una dichiarazione del genere in quella guisa.
Al fedele comune che vi si imbattesse dovrebbe pur fare una certa impressione al confronto con il prosaico vissuto del NO della prima chiesa.
In quest'ultima però non ci si fa scrupolo alcuno di propagandare la corrispondente Lex vivendi, quel deprecabile indottrinamento fruibile nel banco della "buona" stampa, che poi si prolunga durante l'attività pastorale che ne ricalca fedelmente gli orientamenti.
La mia domanda è questa:
si fa altrettanto nelle Messe Summorum Pontificum? Evidentemente con la Dottrina e la Morale di sempre.
È concesso? È tollerato? È pericoloso? Manda forse a rischio la possibilità stessa di celebrare quella Messa?
Nel caso potessimo rispondere negativamente allora potremmo confermare nel titolo la parola "parallele" con un bel "purtroppo" davanti, altrimenti c'è il rischio di una perniciosa convergenza che si spera mantenga un'angolazione il più possibile rasente ai 180°.
Perché è infinitamente più facile che l’inquinamento contamini le acque chiare piuttosto che quest’ultime purifichino quelle scure.
Scrive il noto esegeta conciliare Melloni Alberto:
RispondiElimina.....Quella del Sinodo, invece, è una partita tutta diversa e rappresenta uno stacco enorme rispetto a quanto è accaduto fino alla sua elezione. Bergoglio ha attivato un meccanismo sinodale che non aveva mai funzionato. Una trasformazione che non è ancora stata completata, ma il Papa ha già ottenuto una vittoria indiscutibile perché finalmente al Sinodo si confrontano posizioni diverse e c’è discussione vera. Nell’idea di Francesco non esiste una spaccatura tra due differenti chiese. Per lui la Chiesa è una e il Sinodo è il luogo in cui si confrontano le diverse sensibilità e si possono confrontare posizioni tra loro lontane....La cosiddetta fronda dei conservatori sosteneva che al Sinodo non ci fosse nulla da discutere, ma solo da aderire a posizioni immutabili. Un punto di arresto che oggi è del tutto superato. Al Sinodo, infatti, si possono affrontare liberamente le questioni sulla famiglia. E ciò rappresenta un evidente successo per il Papa
Da un paio d'anni a questa parte ho sempre più evidenza di una perniciosissima divisione inrerna alla Chiesa. Idee diverse ce ne sono sempre state, ma non c'era la tracotanza attuale nell'imporne una come "l'unica". Soprattutto non c'era il concorso esterno di forze storicamente avverse nel far sì che una sia "giusta" (secondo il mondo) e l'altra irricevibile. I maledetti e le maledizioni fanno sì che si possa essere bellamente espulsi dalle proprie comunità (sedicenti accoglienti e aperte) se appena si osa remare contro.
RispondiEliminaAccattoli scrisse un libro "Io non mi vergogno del vangelo".
Altri tempi: ora mi vergogno io per lui, dato che "vangelo" è diventato non Cristo, ma Bergoglio.
Enzo Bianchi è un prodotto mainstream infiltrato nella chiesa fino ad essere "consultore".
La Chiesa conciliare e sinodale si specializza: sempre meno clericale, sempre più desacralizzata, sempre più "inclusiva", soprattutto con chi è conveniente includere.
La croce vera fa paura, mentre quella con falce e martello fa audience... Piace.
Una chiesa così ha bisogno di "consultori".
Forse anche di "consigliori"...
La strada di chi non paga il pizzo è irta di ostacoli.
Ed è bene che sia così. Guai se esistesse la croce in cui si prendono applausi dal mondo...
La strada in discesa ha una caratteristica sospetta: va in direzione opposta al Cielo!
Al Sinodo, infatti, si possono affrontare liberamente le questioni sulla famiglia. E ciò rappresenta un evidente successo per il VdR.
RispondiEliminaE già solo tale fatto, è la conferma che la mutazione genetica si è compiuta.
Guardando intorno durante l'ora di punta,nella calura estiva dove tutto si scioglie cercavo di dire almeno qualche giaculatoria.In tram i più con l'occhio fisso sul telefonino, in canottiera e mutande, altri eleganti forse alcuni dal mattino.Il mio stupore invero l'hanno suscitato quelli che a fine giornata tornavano a casa come se allora ne uscissero.Si formeranno due chiese,un po' come in Inghilterra, una High Church, cattolica cattolica e una Low Church,catto-protestante. In fondo è gia avvenuto, vicino a quel strasbordo di cui parlava Don Nitoglia.Ma credo ci sarà un passaggio continuo dalla Low Church alla High Church man mano che si apriranno gli occhi di ciascuno secondo i suoi tempi.Per questo motivo, chi vuole e può, deve mantenere in ordine la sua Fede in tutte le sue sfaccettature.Non credo si possa tornare indietro con un colpo di spugna per tutti.Si può portare il proprio tesoro di cose vecchie e nuove con gioia ed intima compostezza.Per quando riguarda la guida suprema, certamente BXVI con il Summorum ha fatto diga contro uno scisma, ne fosse o no consapevole allora, l'attuale è in canottiera e mutande e così lo teniamo.
RispondiEliminaLa sponda piemontese del Lago Maggiore viene definita "la sponda grassa" - per la sua ricchezza turistica - in contrapposizione alla "sponda magra" lombarda. E, in termini di "ricchezza" liturgica, questo bel litorale lacustre offre la S. Messa sia a Verbania sia ad Arona. Ringraziamo il bravissimo don Marco e tutti coloro che lo assistono nella sua santa opera.
RispondiEliminaA proposito del nuovo dogma della "fallibilità papale" qui la riflessione di Béatrice che traduce anche un articolo di John Allen:
RispondiEliminahttp://benoit-et-moi.fr/2015-II/actualite/le-dogme-de-la-faillibilite-du-pape.html
Certo che sentire un papa dire che ha "una grande allergia alle questioni economiche" dopo che ha firmato la "Laudato Sii" fa un pò disordine e pone domande sull`influenza esercitata da chi lo ha consigliato nella redazione di quel testo.
La sua confessata ignoranza su certi temi d`attualità è vista come segno della sua umiltà e espressione del dogma della fallibilità(!), altri potrebbero vederla come un`inquietante leggerezza, da parte di un papa si aspetta un altro livello di riflessione.
Don Bosco un giorno disse: "Se Dio è con noi siamo la maggioranza"
RispondiElimina
RispondiEliminaA proposito delle due dichiarazioni riportate da Mic.
Sulla castita'. Sembra scritta all'insegna del "vorrei ma non posso". E' il sentimentalismo morboso dei modernisti, che si piangono addosso convinti di far in tal modo fesso Nostro Signore, come certi personaggi di Fogazzaro, ne "Il Santo", per esempio. (Da ricordare la stroncatura che di questo autore fece Giovanni Gentile). Al balbettio di queste false "anime belle" e' tutto sommato da preferire (dovendo scegliere) il "pecca fortiter" dell'eseriarca alemanno.
Sull'omovittimismo. Ma chi li perseguita? Nessuno. Sono tollerati come non mai nella storia e persino vezzeggiati in tutti i modi. E allora, che vogliono? Comandare, vogliono. Come dice l'antico proverbio napoletano: "e' chiu' bbello cumanna' che f...". Vogliono imporre la loro perversione come cosa non solo normale ma come cosa bella [sic] che deve essere insegnata, diffusa, ammirata... Naturalmente anche loro si sono fabbricati il loro mito pseudoscientifico, quello di esser nati cosi', con un DNA fatto in un certo modo. Sono tutte balle, il gene dell'omotendenza non e' mai stato trovato, non esiste. Bisognerebbe diffondere in italiano gli studi dello psicologo olandese Van Aardweg, un'autorita' in materia della cura delle persone omosessuali (ne ha guariti tanti, di entrambi i sessi): ha confutato ampiamente la falsita' scientifica della pretesa tendenza innata all'omosessualita'. Scrive in inglese e tedesco. In internet si trova in inglese.
Secondo lui, la radice psichica dell'omosessualita' e', in generale, in una forma esasperata di narcisismo.
RispondiElimina@ Irina.
Profezia per profezia. Non ci saranno Due Chiese, una alta e una bassa. Se non si riesce a rimettere la barca sulla giusta rotta, ci sara' un castigo paragonabile a quello che si abbatte' sui Giudei nel 70 d.C. La distruzione del Tempio, ci sara' e lo sterminio del popolo. L'apostasia attuale della Chiesa cattolica, a partire dai suoi vertici, e' del tutto paragonabile a quella della classe sacerdotale giudaica quando rifiuto' e fece mettere a morte Nostro Signore.
Quella di Irina non è una profezia, è una considerazione molto pertinente, tratta dall'analisi della realtà che è sotto i nostri occhi.
RispondiEliminaNessuno di noi è in grado di fare 'profezie'. Né amiamo dare per scontate quelle di Anonimi buttate lì con enfatica convinzione.
Anonimo 23:09
RispondiEliminaIl tutto è nato da considerazioni sgorgate in un tardo pomeriggio estivo su un mezzo pubblico, mentre gocce di sudore scendevano sulla schiena e cercavo di rivolgere il mio pensiero al Signore. Davanti a me snudati , tatuati, auricolati, più in là qualcuno vestito, in piedi, dritto, ancora pettinato, composto. Questi due gruppi umani variamente assortiti, mi hanno riportato ai pensieri che andiamo e vado facendo. Signore che ne sarà di noi? La Chiesa e le periferie, i pastori pastori e i pastori svagati. Tornando a casa a piedi poi i pensieri si allargavano, gli inglesi
pragmatici, volevo fermare il pensiero e l'ho fatto sul post che avevo letto già prima. Associazioni di idee. Avevo pensato di scrivere questa precisazione ieri sera stessa ma non mi era parso importante perchè chiunque avrebbe potuto fare, e chissà quanti l'hanno fatte, le stesse associazioni in modo diverso ma con le stesse conclusioni.
Grazie Mic, per l'intervanto da pastora.
Perché intervento "da pastora", irina?
RispondiEliminaÈ comune discernimento quello che permette di riconoscere le "enfatizzazioni" inadeguate che spesso caratterizzano anche il nostro contesto.
@ Irina
RispondiEliminaAnch'io spesso traggo spunto da immagini che mi stimolano un paragone con la situazione reale. Ho trovato molto interessante il Suo confronto con la high e low church anglicana. Effettivamente richiama bene la situazione apparsa in questo thread della chiesa a due corsie parallele.
Vista la mia ignoranza sull'argomento mi sono dato un'infarinatura di documentazione su Wikipedia senza per altro trovarvi un gran ché. Lei Irina conosce l'argomento? come funziona il rapporto tra le due correnti ecclesiali anglicane? Come riescono a "tenersi insieme" malgrado differenze non solo liturgiche ma anche dottrinali e morali?
Ritorno sull'interrogativo che mi sono posto e che conseguentemente rivolgo a voi:
quella che, a partire dalla Sua immagine potrebbe essere ipoteticamente prefigurata come una sorta di high church cattolica, qui da me considerata limitatamente nella sua componente Summorum Pontificum, mi sembra che abbia facoltà di esistere solo per la sua caratterizzazione liturgica. Certo, dalla liturgia (lex orandi) implicitamente discende tutto il resto. Ma esplicitamente?
(Tutt’altro presso realtà come la SPX dove la Tradizione è vissuta indiscutibilmente in modo integrale)
Se per esempio un giorno a Messa dovesse essere commentato il famoso brano di S.Paolo dove dice che i sodomiti non erediteranno il regno dei cieli, è possibile che si cristallizzi una situazione in cui nella medesima Chiesa Cattolica presso una corrente della medesima lo si faccia in un modo schiettamente coerente mentre nell'altra si inventino accomodanti ermeneutiche per non offendere gli eventuali soggetti coinvolti seduti in navata?
Per questo motivo mi interessa molto capire come funziona nella pratica il sistema della high-low church. Si continuerebbe all’infinito con una situazione scismatica latente? Dobbiamo forse cominciare ad abituarci all’idea? Poveri noi!
Deus in adjutorium meum intende.
Domine ad adjuvandum me festina.
RispondiEliminaAncora sulle "profezie"
Che il castigo sara' terrificante, sul tipo di Israele 70 d.C, lo si capisce dalle visioni fatte avere alle veggenti di Fatima. Non c'e' di bisogno di improvvisarsi profeti per capirlo o di inventarsi chissacosa.
Ancora sulle "profezie"
RispondiEliminaQui si dimentica che le cosiddette 'profezie' legate alle apparizioni, più che 'profezie' sono "avvertimenti", tipo: "questo è ciò che accadrà.... se non rinsavirete...".
Ovvio che più la situazione degenera più c'è da aspettarsi una purificazione attraverso castighi. Quindi chi insiste su questo non si inventa nulla; ma c'è chi inzuppa il pane sui castighi e sul loro essere "terrificanti", piuttosto che sulla preghiera e la penitenza che possono allontanarli o attenuarne la severità.
Non voleva essere nè irrisione, nè ironia un po' tagliente. Il termine preso sì dall'attualità, con un sorriso sì, ma nella sua valenza di cura e accudimento delle pecore anonime e non.
RispondiEliminaNel frattempo mi sono fatta un ripasso alta velocità della storia inglese Chiesa Alta e Bassa. Risultato dentro abbiamo tutto:rapporti stato chiesa;regimi fiscali;Curia romana; Rota romana;matrimoni;divorzi(udite,udite);figli e figlie di padri e madri allargati;eredità e successioni; persecuzioni;passioni umane non domate, debolezze non rinforzate; proibizioni alla vita pubblica ed alla proprietà privata di chi non riconosce gli usurpatori del momento ; traditori ed eroi; martiri e santi che oggi ancora giganteggiano su questa Europa di cui non consciamo la storia, che volutamente dimentichiamo, che non sappiamo interpretare, che non ci è stata maestra.
@ Marius, no. Non conosco l'argomento tanto da rispondere alle sue domande.
RispondiEliminaDa quella scorsa che ho dato ora ne discende il commento precedente e in modo particolare la conclusione.
P.S. al commento 11:40
RispondiEliminail tutto intessuto dalle Riforme che come torrenti in piena si riversavano qua e là in Europa travolgendo, innalzando, sommergendo, mettendo in fuga ed infrangendosi sulle rocce conosciute o sconosciute che fossero allora come ora.
segnalo a MIC l'articolo sul Corsera in cui si dice chiaramente che Benedetto XVI
RispondiEliminaè stata "caldamente" consigliato di dare le dimissioni dal card. Martini in persona.
http://www.corriere.it/cronache/15_luglio_16/quando-martini-disse-ratzinger-curia-non-cambia-devi-lasciare-39c20eba-2b83-11e5-a01d-bba7d75a97f7.shtml
ritengo che le cose che si apprendono siano molto gravi e che vi sia un bisogno di "riflessione".
Discepolo
ritengo che le cose che si apprendono siano molto gravi e che vi sia un bisogno di "riflessione".
RispondiEliminaChe le cose siano gravi non c'è dubbio.
Quanto a questa specifica notizia, bisogna tener conto della "fonte": quanto attendibile?
Riflessioni ne abbiamo fatte a iosa sul gesto (e modalità e conseguenze) completamente anomalo e inedito...
S.Atanasio ai cattolici fedeli alla Tradizione
RispondiEliminahttp://unafides33.blogspot.ch/2015/07/parole-di-s.html?m=1
Mic, anch'io ieri segnalavo quell' articolo su un altro post.
RispondiEliminaCome ho letto il titolo, ho pensato a quel che esclamai a mio marito quel giorno, ricordando proprio Martini. Forse non mi ero sbagliata poi tanto!
Rimetto qui il commento messo più sotto.
RispondiEliminaE così dunque emergerebbero:
"nuovi particolari e retroscena sulle motivazioni che spinsero Benedetto XVI a lasciare il suo incarico".
Rivelazioni?
Elezione e dimissione di Benedetto XVI entrambe concordate con il card. Martini?
La rinuncia di Benedetto XVI già progranmmata dalla sua relazione con Martini che avrebbe detto all`allora card. Ratzinger : "tu sei onesto e conosci la Curia, se non riesci a riformarla te ne vai" e a Milano gli avrebbe detto: " non ci sei riuscito è ora che te ne vai?" e Benedetto XVI avrebbe obbedito?
Ma vogliamo essere seri?
Vogliamo far uso del nostro cervello e non cadere in certi giochetti che in questo caso farebbero di Benedetto XVI un giocattolo nelle mani di Martini?
Ridicolo .
Ho letto quell`articolo e ho scelto di non riportarlo qui, mi rifiuto in effetti di dar credito alle parole di una persona, definito tra le figure più significative del cattolicesimo progressista post-conciliare, molto vicino al cardinl Martini, che per di più sembra aver tradito la sua fiducia rivelando particolari ricevuti in confidenza se non in confessione, e niente e nessuno per confermarli visto che Martini stesso è morto.
Siamo seri!
Già che si fa dire "n`importe quoi" ai vivi ai morti poi...come se Benedetto XVI ci avesse mostrato nella sua vita di essere persona suscettibile di lasciarsi influenzare, come se avesse avuto bisogno di Martini per maturare una decisione che solo lui nel suo foro intimo sa quando ha preso origine, la storiella poi del conclave del 2005 viene ad aggiungersi a tutte le altre, gossip che non ha più valore per il fatto che è un gesuita, ora deceduto, a farlo.
Fantareligione, se volete qui i video dell`intervista data da Silvano Fausti, nel secondo video, dal minuto 6 parla di Bergoglio e poi dal minuto 11 fa quelle "rivelazioni".
http://www.glistatigenerali.com/religione_teologia/lultimo-incontro-con-silvano-fausti-un-maestro-cristiano/
Premessa: Silvano Fausti era una mente molto lucida e anche un brav'uomo, anche se con delle idee sulla Chiesa poco condivisibili da molti di noi, ma "puro", rigorosamente ignaziano. Ha vissuto felicemente l' era ambrosiana martiniana, lungamente contrapposta allo "stile Wojtyla" (e poi -morto "troppo tardi" per Martini il papa polacco), continuo cilicio e controcanto per il tentativo ratzingeriano di riformare la riforma modernista della Chiesa postconciliare.
RispondiEliminaBenedetto XVI è troppo intelligente per non stimare un avversario di valore. In comune con Martini aveva il dolore per certi figuri a spadroneggiare indecorosamente in Vaticano negli ultimi anni di vita di Giovanni Paolo II): divisi da molto altro, almeno uniti su questo.
Non mi sorprende che Fausti, morto con un gesuita in Vaticano (sia pur a Santa Marta) in questi ultimi mesi possa aver svelato qualche retroscena trapelato da confidenze di primissima mano.
Tra il vero, il verosimile e il totalmente inventato a volte ci sono solo dei dettagli difficili da verificare. Diciamo che è verosimile che la fronda martiniana a Benedetto XVI (nelle sue due componenti: "lecita" nel desiderare un altro tipo di Chiesa e "illecita" nell'appoggiarsi ad ambienti totalmente anticristiani per portare avanti le proprie eresie) abbia potuto indebolire e sfinire il pontificato di un sant'uomo come Papa Benedetto XVI, che alla fine ha rimesso tutto nelle mani di Dio.
E' evidente che il "candidato Bergoglio", l'uomo di Martini già nel 2005, sia di una levatura teologica infinitamente inferiore a Carlo Maria e di pericolosità e autoritarismo sconosciuti al Martini che a Milano educò, ma non comandò (tratto comune a Ratzinger).
Intanto spopolano i trafficoni. L'hanno fatto negli ultimi anni di Wojtyla, l'hanno continuato a fare (gli stessi) con Benedetto XVI, fino a mettere uno che li lascia fare (Bergoglio), felice di farsi aiutare a dissolvere ciò che resta di fieramente cattolico, un po' per subalternità culturale a certi poteri e un po' per superbia di potere nel fare della propria ideologia una fede e della propria umanità un idolo nell'antropocentrismo dilagante. Uno così la Curia la frusta a uso stampa, per far sembrare che tutto cambi.
Può cambiare la pastorale, persino la dottrina, persino le facce dei più scomodi, ma di certo non vengono toccati quelli che nella Chiesa fanno lobbismo contro la retta fede.
Fausti, che invece era un puro e un buon cristiano, seppur modernista, avrebbe perciò detto qualcosa di verosimile. E anche di molto grave. C'è del marcio in Vaticano. C'è un giro di interessi e di lobbies che riportano evidentemente al principe di questo mondo e ai burattini che sa fare propri servitori, tra gli ecclesiastici, come tra i laici.
Dove si posizionasse esattamente Martini non è facile dirlo, perchè comunque c'era un'intelligenza cattolica, almeno negli anni di Milano (molto meno nel crepuscolo della sua vita, tra Mancuso, Marino, don Verzè e certi loschi prelati spadroneggianti in Curia).
Quello che ne' Fausti ne' Martini, ne' Benedetto XVI hanno mai fatto sono i nomi.
Nomi che hanno fortemente voluto Bergoglio, un uomo psicologicamente complesso, assai narciso, ambiguo e furbacchione... ma più scaltri ancora certi "innominati" decani...
Poi però c'è la Verità, la perla del pontificato di Benedetto XVI, concluso con l'anno della fede. C'è un uomo che ha affidato la soluzione a Dio. Poveraccio chi confida nell'uomo. Il tempo stringe. Padre Fausti e Carlo Maria Martini hanno già fatto l'incontro con la luce che evapora tutti i dubbi e brucia, nel purgatorio, il peccato contro la Verità. C'è chi quell'incontro deve ancora farlo. E per come ha agito e sta agendo, ha bisogno di molta misericordia.
Ma avrà l'umiltà, visto che pare servire solo il padre della superbia?
Ricorderò sempre "... quanto un alto prelato ( d' impronta innovatrice ) mi disse pochi giorni dopo i funerali del Cardinale Martini ( provo a citare a memoria ) : “ I funerali – che videro un’enorme partecipazione di Cardinali, Vescovi e Sacerdoti – sono stati un concilio : il concilio di Milano !
RispondiEliminaQuesta E’ la chiesa : a Roma ne debbono prendere atto ! ”
Difatti ne presero atto e cinque mesi dopo Papa Benedetto XVI, Successore di Pietro e Vicario di N.S.G.C., rassegnò le dimissioni : l’ultimo atto di un Papa che aveva dovuto sopportare, per il supremo amore per la Chiesa e per la sua impossibile unità, una serie di imposizioni e di angherie che rimarranno sempre impresse nella nostra memoria come la via crucis di Papa Ratzinger !Per la verità, senza tenere conto del “ concilio milanese ” tenuto in concomitanza della morte del Cardinale Martini, l’uscita di scena di Papa Benedetto XVI era già stata annunciata nel febbraio 2012 con un’inquietante indiscrezione del Card. Paolo Romeo che forse venne interpretata erroneamente dalla stampa come “ la morte del Papa” a seguito di un complotto e di un attentato.
Ma il Cardinale forse non aveva parlato di morte ma di uscita di scena del Papa … ed anche le date “indicate” dal Cardinale Romeo coincidono più o meno con l’abdicazione del Papa". (Cit.)
(daTraditio Catholica)
Discepolo
Io direi che il matrimonio cristiayno è casto!
RispondiEliminaConcilio di Milano.
RispondiEliminaNon so. Il convenire di molti prelati e radunare molti prelati hanno lo stesso risultato apparente, molti, ma sono diametralmente opposti alla sorgente. La levatura degli alti prelati non dovrebbe essere una cunetta e credo non lo sia almeno per alcuni.Poi Milano non è mica arcidiocesi mondiale. Ritorniamo nei nostri panni.Certi alti prelati, con garbo,devono essere aiutati a planare, a Milano, appunto.
Anche SE Martini avesse detto quelle parole a Silvano Fausti,
RispondiElimina-in primis quest`ultimo ha rotto il dovere di confidenzialità che lo legava al cardinale, e questo già non è poco e strano che non venga sottolineato, il legame che lo univa a Martini non era una giustificazione,
- in seguito, sempre con i necessari SE, se non è Fausti ad essersi inventato quella storia, si può forse escludere che Martini si sia inventato tutto? No.
Devo forse ricordare che Benedetto XVI È VIVO e non è un oggetto su cui parlare e, ancora, sparlare?
Chi lo conosce come può accettare che un gesuita, ora deceduto, faccia di lui un burattino nelle mani di Martini che decide e della sua elezione e della sua rinuncia?
Insomma se dovessimo seguire il gossip di Fausti Benedetto XVI era solo un fantoccio, onesto sì, un brav` uomo, ma pur sempre un fantoccio che per di più non è riuscito nella missione-mandato datogli nel 2005 da Martini!
Non solo ridicolo ma pietoso.
Che poi attorno a Benedetto XVI ci siano stati delle serpi velenose che hanno fatto di tutto per ostacolarlo e combatterlo, e in seguito estenuarlo fisicamente e moralmente, questo lo sappiamo, non abbiamo certo bisogno di gossip che, in fondo, ha come scopo di aumentare l`aureola attorno al defunto cardinale Martini, e poco importa se, en passanz, ancora un volta si manca d rispetto a Banedetto XVI,
No Luisa, la conclusione non è che Benedetto fosse un fantoccio ma che, pur divergendo in stile e alcuni contenuti, fosse sostanzialmente d'accordo su molte cose.
RispondiEliminaD'accordo con Martini e i modernisti, intendo. A fiaccarlo e sostanzialmente bloccarlo è stata la lobby (gay e non solo) che tuttora infesta la curia e che il successore non ha rimosso (qualcuno ha più sentito parlare del dossier che faceva tremare molti?)
RispondiEliminaBenedetto XVI è vivo.
RispondiEliminaVivo materialmente e vivissimo spiritualmente.
Non è un fantoccio, non è d'accordo, non ha mai voluto imporre niente a nessuno.
Eppure, basta ricordarselo, la "grande stampa" l'ha sempre presentato come un feroce cane da guardia, fino a irriderlo come "pastore tedesco".
Benedetto XVI è un gigante di fede, coraggio e castità.
E' tutto abbandonato in Dio (a Dio), al contrario degli intrallazzatori e dei lobbisti.
Stimava Martini per l'intelligenza. Gli parlava per rispetto. Stop.
Benedetto XVI ha cercato di far capire la posta in gioco: teologica, liturgica, pastorale.
Ha cercato di unire, tanto quanto l'attuale pastore si compiace di dividere.
E' per questo che c'è rottura. Perchè ci si compiace di dividere.
La lobby non viene toccata e lui ha la libertà di dire quel che gli pare.
Sorride nel ricevere certi regali, non è possibile che non arrivi a capire l'enormità di certe immagini o di certe parole, ma gongola all'idea di poterle dire...
Benedetto XVI è vivo. E' vivo spiritualmente. E' il pastore.
Chi l'ha ridotto all'insignificanza mondana pensa secondo il mondo.
Gesù il mondo l'ha vinto. Non come pensa di vincere il mondo, trionfando.
Ma con un "sistema" che è stoltezza per i greci e debolezza per i giudei.
Altro che mettere un uomo sopra la falce e il martello.
O sotto le lenzuola pietose a coprire ogni voglia di qualsiasi gender...
I dogmi non sono idee: sono la rivelazione della condizione dell'uomo, schiavo di satana e amato da Dio.
Per chi ha fede si sa come finirà. Ma servono pazienza e abbandono, croce inclusa.
Benedetto XVI lo sa. I "dotti" del "concilio di Milano" sono un corteo funebre. Già morti.
Ora più che mai, visto che ritengono di comandare. Persino a Dio.
Chi fa quelle conclusioni?
RispondiEliminaMi sembra più che evidente che quel che questo nuovo e effimero gossip vuol fa passare, e nel video Fausti lo dice chiaramente, è che Martini ha fatto e ha disfatto, che è lui ad aver mandatato l`allora cardinal Ratzinger ed è lui che gli ha fatto capire che non avendo riempito il mandato era ora che togliesse il disturbo.
Ma si scherza?
Un burattino nelle mani di Martini, questo il ritratto di Benedetto XVI che esce dalla bocca di Fausti, e non dico di Martini, un brav`uomo onesto ma che ha fallito nel mandato confidatogli da Martini!
Benedetto XVI ha dovuto combattere, solo, durante 8 anni contro gli scandali e contro i suoi nemici, i più temibili e terribili i lupi travestiti in agnelli, troppo grande era il potere e il marciume di una certa Curia, troppi i privilegi raccolti durante il Pontificato di Giovanni paolo II, lui che, come Prefetto della CdF da quel marciume si era sempre tenuto a distanza, se lo è trovato davanti come Papa.
Il suo carattere mite e ostile ai conflitti aperti non lo ha certo aiutato, eppure con grande coraggio, e solo, lo ripeto, ha affrontato lo scandalo della pedofilia, i tradimenti, le opposizioni e le caricature grottesche che di lui facevano i suoi nemici, ha lottato per ridare dignità alla Liturgia, quella riformata, ok, ma lo ha fatto, ha indetto un Anno per il sacerdozio dando come modello il Santo Curato d`Ars (dubito che Martini avrebbe scelto lo stesso modello), e sappiamo che all`ultimo momento gli è stato impedito di dichiarare il Santo Curato come protettore dei sacerdoti( un affronto passato sotto silenzio), ha dato alla Chiesa tutta, e in particolare ai cattolici tradizionali, il Summorum Pontificum ( e si sa che cosa Martini ne ha pensato), non ho bisogno di aggiungere altro , avete come me vissuto quei momenti.
Allora ridurre Benedetto XVI ad un povero burattino agli ordini di Martini è non solo irrispettoso e non credibile, è disgustoso, che poi potesse condividere alcune "cose" con Martini è possibile, se non sicuro, come ne condivideva altre con altri pensatori e teologi, non si può rinchiudere Benedetto XVI in una gabbia, che sia una gabbia modernista o tradizionalista.
Perche' Martini non si e' proposto come Papa , avrebbe messo a posto tutte le cose , una Chiesa come lui la vedeva , avanti di 200 anni . Cosa ha spaventato i suoi sostenitori , forse il confronto con GPII ?
RispondiElimina
RispondiElimina@ Avvertimenti o Profezie, privati, si intende?
Giusta osservazione di Mic: non bisogna inzupparci il pane. Bisogna reagire alla corruzione presente innanzitutto con la preghiera e il digiuno, che significa evidentemente, l'esempio di una vita autenticamente cristiana e il sacrificio personale noto solo a Dio della nostra santificazione quotidiana. Aggiungerei pero' anche l'impegno pubblico nella disputa dottrinale e di costume, perche' la Chiesa si purifichi dagli errori dominanti.
L'avvertimento delle profezie private autentiche, ha comunque quasi sempre un significato profetico, pur non essendo ovviamente verita' rivelata. Faccio un esempio. S. Leopoldo da Padova, cappuccino, (il croato dalmata Leopoldo da Castelnuovo), predisse piu' volte negli anni trenta ai suoi figli spirituali la rovina che si sarebbe abbattuta sull'Italia con la II g.m. La cosa e' documentata e degna di fede. Cito da P. Pietro da Valdiporto, "Il servo di Dio P. Leopoldo da Castelnuovo, cappuccino", Padova, 1960, pp. 282-284: "Il signor L. Menegazzo di Padova scrive: "Nel 1935, andai a confessarmi da Padre Leopoldo. Ero richiamato alle armi e ne ero fortemente impressionato, tanto che piangevo davanti a lui come un bambino. Egli mi consolo', poi, consegnandomi una medaglia della Madonna, mi disse: -La guerra sara' terribile, ma tu non morirai" (p. 282). Ma soprattutto: il 23 marzo 1932, un suo figlio spirituale lo trovo' grandemente angosciato nel confessionale, al punto che scoppio' in lacrime, dicendo, infine, alle domande che il figlio spir. gli rivolgeva: "Questa notte, durante la preghiera, Dio mi apri' occhi e vidi l'Italia in un mare di fuoco e di sangue! Cio' detto si copri' gli occhi con le mani e continuando a piangere andava dicendo: - Voglia il Padrone Iddio che mi sia sbagliato! che mi sia sbagliato! Rimase cosi' per qualche tempo, poi, rizzandosi sulla persona e facendo un gesto risoluto con la mano, disse con fermezza: - NO, purtroppo non mi sono sbagliato! L'Italia sara' in un mare di fuoco e di sangue!..." (pp. 282-4, dai documenti del processo di beatificazione). Per gli amanti della cabala: il 23 marzo non furono fondati i fasci di combattimento? Determinismo e assoluto? No. Mussolini aveva pur avuto il grande merito di risolvere la Questione Romana e restituito alla Chiesa-istituzione la dignita' che le spettava nella societa'. Avrebbe potuto benissimo evitare l'errore dell'alleanza stretta con la Germania e dell'entrata in guerra, se avesse voluto, se verso la fine degli anni trenta non si fosse imbolsito nel culto della sua personalita' e nel miraggio di un'Italia "imperiale" e razzialmente superiore del tutto assurdo e sballato. Idem per le visioni di Fatima: ci fanno vedere quello che sicuramente succedera' se non si cambiera' rotta, appunto grazie alla preghiera, al digiuno + l'impegno pubblico e la denuncia degli errori che devastano oggi la Chiesa. "Denuncia" che solo da poco tempo sta prendendo forma.
@ anonimo delle 11.05
RispondiEliminaMartini era già malato di Parkinson, non poteva proporsi come papa
Angelo
I martiniani erano divisi tra chi votava Martini, chi votava Bergoglio e chi votava Tettamanzi.
RispondiEliminaTemo di non comprendere .
RispondiEliminaNon puo' essere eletto perche' affetto da malattia invalidante , pero' ottiene tanti voti quanti il suo avversario .
Perche' sprecarono il loro tempo , dono di Dio , per simili giochetti . Forse i Cardinali non sapevano che fosse malato o non ne furono informati ? Inoltre , non doveva essere esonerato dal partecipare al conclave stante le sue condizioni di salute così precarie ? Infine , considerando che il papato precedente e' durato 8 anni , beh , il suo sarebbe stato di 7 ! C'e' stato chi ha governato per molto meno . Vedi Papa Luciani .
Anonimo
RispondiEliminaMartini era già malato,ma non ancora invalido. La malattia è progressiva e lui era ancora agli inizi di questa. Martini non faceva mistero di avere il Parkinson, anche perché doveva camminare aiutandosi con un bastone.
I ricordi di padre Fausto mi sembrano imprecisi in un punto i progressisti votarono Martini, ma il maggior numero di voti li ebbe Bergoglio.
Angelo
Mi viene di dire una parolaccia, ma c....o quanti vedovi di Martini ci sono ancora in Italia?
RispondiEliminaHa distrutto la diocesi di Milano, che già non stava bene grazie a Montini, per cui per rimetterla in piedi ci vorra' un Leone Magno.
Era un piemontese falso e cortese, per di più gesuita, superbo nella sua " scienza" e reo di aver insinuato tanti di quei dubbi nei semplici fedeli ( una per tutti , mia cognata) che solo per questo spero sia non in Ppurgatorio, ma all' Inferno. Il solo fatto che pubblcasse sul Corriere, giornale " dei poteri forti", dice tutto. Del resto il G.O. D' Italia lo commemoro'. Certo non commemoro' GPII !
E dall' Inferno ha tramato con Satana per far " cadere" nell' insicurezza e nell' incertezza BXVI, l' ultimo vero papa. Ed ora ci ritroviamo con il pagliaccio mateinomane con tutti i vizl dei gauchos e senza i loro pregi.
Io spero e prego di assistere all' arrivo di un Leone, prima di morire, che salvi Roma( in tutti i significati del termine ) dai barbari, sempre più entro le mura!!
Rr
RispondiElimina1) Sa di avere una malattia progressiva pero' va ad un conclave , sapendo che potra' essere eletto. Perche' non se ne sta
a casa a pregare lo Spirito Santo ?
2) Dato che raccoglie parecchie preferenze e le indirizza altrove si evince che ha un certo seguito , una bella claque
3) Questo filosofoperaio preteperobbedienza racconta che così sono state "stornate le trame di uno strisciante"
4) I suoi voti sono quindi determinanti per la elezione del sedicesimo Benedetto ?
5) Il comportamento di questo principe della Chiesa e' stato molto diverso dallo " strisciante "e dalle sue architetture ?
6) Visto che ogni candidato giura sulla Bibbia per suo conto , non dovrebbe votare solo secondo la propria coscienza senza
avere l'imbeccata di chicchessia ?
7) Infine , e concludo , perche' nel corso degli anni a seguire , prima di restituire la sua anima a Colui che gliela aveva prestata , ha continuato a dividere lanciando continue sassate a Pietro ? E' stato un buon servitore dell'Unico Buon Pastore ?
Il giudizio spetta solo a Dio perche' ogni consacrato e' cosa Sua ed Egli e' geloso delle Sue cose . A noi non resta che pregare senza giudicare ! Volevo giungere questa conclusione .
Anonimo
RispondiEliminaPapa Giovanni Paolo II era, come sai gravemente malato di Parkinson, in base al tuo ragionamento doveva dimettersi e stare a casa a pregare lo Spirito Santo per la nomina del suo successore.
Lucia
RispondiEliminaMartini era malato soprattutto nell'anima. Bastava guardarlo in faccia, con quell'espressione sempre torva, l'occhio torbido. Perche' e' andato a passare gli ultimi anni in Israele? Doveva nascondersi? Un cardinale che istituisce la "CAttedra dei non-credenti", non per convertirli ma per capire la loro posizione, per lasciarsi insegnare da loro, mettersi "in ascolto" di quello che avevano da dire! La missione della Chiesa capovolta, completamente. E dalle colonne del "Corriere della Sera" quante volte non ha proclamato a chi ingenuamente gli scriveva che la salvezza era "universale"? Che era "per tutti", senza nessun accenno al passaggio obbligato della conversione e del mutamento di vita? Dubitava anche della storicita' dei Vangeli. Ha fatto danni immensi e nessuno nella Gerarchia ha avuto mai il coraggio di sbarrargli la strada.
GPII si e' ammalato DOPO essere diventato Papa. Quando fu eletto, era la salute in persona.
RispondiEliminaMartini si diceva fosse ammalato, si diceva si ritirasse a vita privata a Gerusalemme, si diceva...ed era un giorno si ed uno no sulle pagine dei giornali e non solo di Milano a " pontificare" , essendosi chiamato l' " antepapa".
Purtroppo continua a far danni anche da morto, anche perché ha lasciato molte vedove, a quanto pare ( senza virgolette apposta).
Fosse stato eletto lui al posto di Ratzinger - personalmente l' ho visto come un segno dello Spirito Santo - avremmo avuto il casino di adesso, ma in modo più raffinato e subdolo. Bergoglio e' una tale pena, che e' molto più facile capire e vedere la deriva che ha fatto prendere alla Chiesa. Non che non stesse già derivando, la barca di Pietro. Ma ora e' proprio nel filo della corrente sbagliata.
Cfr parroco toscano che caccia i " razzisti" da chiesa.
Rr
PS: con Martini Papa, ce lo scordavamo il Summorum!
Esattamente,GPII si e' ammalato Dopo essere diventato Papa . Perche' contribuire ad eleggere un "Papa che non ti piace " salvo poi colpirlo con arco e frecce un giorno sì e l'altro pure ? Perche' dividere la Chiesa , causando ulteriori strappi alla rete di Pietro ? Hai forse perso la fede ? O avevi una tua visione di chiesa che non si e' realizzata ? Allora volevi essere papa !
RispondiEliminaMa la Chiesa non e' di nessuno , e' Sposa solo di Cristo ! Noi siamo solo servi inutili .
Requiescat in pace !
PS: con Martini Papa, ce lo scordavamo il Summorum!
RispondiEliminaTutto vero ciò che scrive.
Paradossalmente, però, forse, non per quanto riguarda il Summorum. Da modernista estremista e coerente, Martini, non si poneva eccessivi problemi liturgici. Per lui tutto faceva brodo, tant'è vero che, immediatamente dopo l'indulto del 1984, ha concesso una Messa Ambrosiana tradizionale (o, almeno, ma queste sono problematiche più recenti, spacciata per tale). Tettamanzi, martiniano meno coerente e più moderato, ha stoppato il Summorum. Ha scoperto che non si applica al rito ambrosiano e, da Roma, sono stato costretti a dargli ragione..
Circa altre riflessioni, Le scriverò in privato.
A.
Tettamanzi NON era martiniano. Lo e' diventato, arrivando in Curia e comprendendo che, essendo infarcita di martiniani, modernisti, probabilmente massoni e forse pure peggio, o si adeguava, o lo avrebbero fatto fuori. E data la statura del personaggio ( ogni doppio senso e' voluto) si e' adeguato. Forse sperava di diventare cosi Papa...Ed e' ovvio perché blocco' il SP, non bisogqn qvere uan alurea in paicologai per capirlo.
RispondiEliminaA Milano tira un' aria malsana per gli Arcivescovi. Ammesso arrivino ortodossi, integri nellaFede ed in se stessi (forse l' ultimo e' stato Colombo) si ammalano subito di neomodernismo, conciliarismo, ecumenismo, tutti gli -ismi che volete.
Sara' l' inquinamento...
Ah, a proposito di " Milanesi", avete vsito il video postato su Rorate coeli con protagonista l' ineffabile Ravasi ?
Eh si, deve proprio essere l' inquinamento...
Rr
ho visto questa intervista a padre Silvano Fausti da parte di questo blog; gli stati generali,il filmato in alcuni punti mi è parso tagliato e rimesso insieme, l'audio non era dei migliori.
RispondiEliminaPadre Silvano Fausti era rigoroso, il suo testo base era "L'imitazione di Cristo",sosteneva che occorrevano nove anni per diventare sacerdote ignaziano ed anche il matrimonio richiedeva basi parimenti serie,sosteneva i divorziati ad intraprendere una conversione a Cristo ed una casta vita a Lui dedicata. Per non dire degli esercizi di S. Ignazio da lui guidati da un punto all'altro della terra,e tanto ancora, oltre Villapizzone.
Sia Martini che Ratzinger sapevano benissimo che i mali della Curia Romana non erano nati nel Novecento, che la Curia è stata sempre malata con fasi brevi di ripresa e lunghe ricadute. Può darsi che Martini abbia detto a Ratzinger,se non riesci tu, che ne hai una lunga praticaccia, chi?
E può darsi pure che, dopo un po'di tempo, gli abbia detto, eh, ma se non ci sei riuscito, dimettiti.
E può darsi anche che, stando con qualche confratello, abbia, in una sera d'inverno,
un pò drammatizzato, per ridere, la storiella. Storiella che poi ha fatto la sua strada fino ad arrivare ad orecchie interessate a farne un polpettone.
Ed e' ovvio perché blocco' il SP, non bisogna avere una laurea in psicologia per capirlo.
RispondiEliminaDella serie :"Questo dispetto posso fare e questo faccio"?
Anonimo 16.29: esatto. O meglio: -a me non m'han voluo, ed han scelto il tedeco?. Beh qui a Milano comando io e questa e' casa mia...-
RispondiEliminaRR