Katholisch.de [Sito ufficiale della Conferenza episcopale tedesca]
3 agosto 2015
3 agosto 2015
Esclusivo: il Cardinale Müller in un'intervista con katholisch.de [estratto]
[Fonte: Rorate Caeli]Domanda: Il clima recente in ordine alla Fraternità San Pio X è sorprendentemente tranquillo. Ci sono forse tentativi di trovare un accordo sospeso o rinviato?Müller: Sulla domanda, non c'è nessun nuovo sviluppo sostanziale. Il Santo Padre auspica che continuiamo a provare: "Con risolutezza e pazienza" - "con tenacia e pazienza". Il presupposto per una completa riconciliazione è la firma di un preambolo dottrinale al fine di garantire un pieno accordo nelle questioni essenziali della Fede. Negli ultimi mesi, ci sono stati incontri di vario genere, che hanno lo scopo di rafforzare la fiducia reciproca.
Mettiamo che al sinodo la facciano proprio proprio grossa e Bergoglio (magari mostrando riluttanza e "sottomissione alla collegialità " o similia) non condanni. Dia l'impressione di, in tesi, non approvare (così farà contenti "normalisti", "isolani" e qualche conservatore), ma nella realtà proporrà l'attuazione di qualche cosa che sarà presentata per una "terza via", meno esplicita, ma non meno cattiva. A questo punto, mattiamo che un vescovo diocesano, magari proprio uno dei più progressisti o dei più "normalisti", per un miracolo della grazia si converta. Si converta proprio alla Tradizione. Mettiamo che vada ad Econe. Stante che ci sono "incontri di vario genere, che hanno lo scopo di rafforzare la fiducia reciproca" con la FSSPX, come si potranno comportare?
RispondiEliminaCi risiamo con il déja vu:
RispondiEliminafirmare un preambolo dottrinale.
Non si dice per accettare il CVII, ma "al fine di garantire un pieno accordo nelle questioni essenziali della Fede."
Chi dovrebbe firmare un siffatto preambolo? Mueller non lo specifica, ma noi non abbiamo dubbi, n'est-ce pas ? ;-)
http://apostatisidiventa.blogspot.ch/2015/08/la-coppia.html?m=1
RispondiEliminaSoloviev sta sussultando
Non verrà chiesta l'adesione ai documenti conciliari ma al 'Capitale' di Marx.
RispondiEliminaMons. Lefebvre grande eroe Non della Tradizione MA della Chiesa cattolica.
http://apostatisidiventa.blogspot.ch/2015/08/cosa-non-si-fa-per-la-cassetta.html?m=1
RispondiEliminaPadre Pio testimonial della misericordia bergogliana.
Chissà che ne pensa padre Manelli?
C'è tanto tempo per trovare un accordo ,non c'è proprio premura.Dialoghiamo .....Bobo
RispondiEliminasegnalo
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-sinodo-e-medjugorie-le-anticipazioni-del-cardinale-mller-13449.htm
http://sinodo2015.lanuovabq.it/il-papa-ai-cavalieri-di-colombo-testimonianza-profetica-per-il-sinodo/
RispondiEliminaAspettiamo - pregando anche noi - e vedremo
RispondiElimina" è la firma di un preambolo dottrinale al fine di garantire un pieno accordo nelle questioni essenziali della Fede
Chi dovrebbe firmare un tale preambolo lo vediamo oramai quasi quotidianamente sui vari media del mondo, compresi quelli che si presentano come cattolici, chi è in disaccordo sui fondamenti della nostra fede da decenni agisce e lavora il terreno in profondità per seminare e far crescere nuove piante geneticamente modificate se non totalmente altre, la FSSPX non fa altro che essere fedele ai e difendere i contenuti essenziali della nostra fede.
Poi resta da vedere quali sono per Bergoglio e Müller le "questioni essenziali della Fede".
Da la bussola:
RispondiElimina....
In un'intervista che affronta molti temi, non è mancata anche la domanda sui rapporti tra il Vaticano e la Fraternità S. Pio X, il gruppo sacerdotale fondato da monsignor Marcel Lefevbre che da tempo è impegnato in un confronto con la Santa Sede quanto alla piena comunione con Roma. Il cardinale Müller ha risposto dicendo che «non ci sono novità sostanziali» e il Papa vuole che si prosegua con «tenacia e pazienza» (in italiano nel testo in tedesco a indicare le parole precise del pontefice). Negli ultimi mesi, ha specificato Müller, «ci sono stati incontri di vario genere, volte a migliorare la fiducia reciproca». In questo ambito negli ultimi tempi vi sono stati effettivamente alcuni fatti interessanti tra cui la nomina di monsignor Fellay, superiore generale della Fratermità, a giudice di prima istanza nel procedimento contro un prete lefebvriano macchiatosi di un grave delitto. Tale nomina è stata formalmente ratificata proprio dalla Congregazione della Dottrina della Fede e, al di là della questione specifica, mostra comunque di essere un «segno di benevolenza e magnanimità», come ha dichiarato al proposito monsignor Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
Un altro fatto interessante arriva dalla diocesi di Buenos Aires da cui proviene papa Francesco. In questo caso l'attuale arcivescovo, Aurelio Poli, che ha sostituito il cardinale Bergoglio dopo l'elezione al soglio di Pietro, ha dato il via libera perché i lefebvriani venissero registrati dal governo dell'Argentina come “associazione diocesana”. Nel caso della Fraternità S.Pio X «l'esigenza di una completa riconciliazione”, ha specificato Müller a katolische.de, «è la firma di un preambolo dottrinale, per garantire la piena conformità alle questioni essenziali della fede». Ma i segni di “benevolenza”, con papa Francesco regnante, non mancano affatto.
Avanti con tenacia... perché ingoino il Sacrosanto Scompiglio...
RispondiEliminaDirei che, in questa fase, è interesse di tutti tacere e tenere ferme le bocce. Meglio essere generici altrimenti di scoprirebbe che fra le questioni essenziali della fede il nuovo prembolo dovrebbe contenere il declassamento della seconda persona della Trinità,e buona parte della professione di fede cattolica. E' interesse di Bergoglio, nel momento in cui si accinge a sopprimere, oltre che pastoralemente come ha gia fatto, anche formalmente Santa Romana Chiesa ed il Papatp, non avere un fronte aperto in cui potrebbero confluire una percentuale "pericolosa" di sacerdoti. In questa fase è però ancor più importante per la Fraternità non essere dipinta dai media come gruppo pericoloso lontano dalla Chiesa. Come ho già detto il lavoro sporco non tocca a loro, tocca a noi. A loro tocca garantirci i sacramenti merntre noi andiamo alla battaglia, porta a porta, contro l'apostata Bergoglio. Sacramenti che la Nuova Chiesa 2.0 non potrà più garantire nella loro piena validità molto presto. Già oggi per territori di diverse centinaia di Km l'unica messa VO è garantita dalla FSSPX. Per trentanni "altri" hanno beneficiato delle torture loro inflitte, ora tocca a loro aprire il cesto sotto l'albero che la motosega di Bergoglio ha cominciato ad abbattere da cui cadranno inevitabilmente molte mele. A noi tocca invece "giustamente" stavolta salire pericolosamente sull'albero in corso di abbattimento per favorire la caduta delle mele sane prima della loro distruzione al suolo coi trattori dopo l'estirpazione del tronco. Certo, anche a me piacerebbe sentire Fellay dichiarare l'apostasia di Bergoglio... invece che sentire chiamarlo papa. Tuttavia, anche per noi "commandos oltre le linee, purtroppo va maledettamente bene così. Anch'io a volte mi chiedo "E se fosse diversamente?" Se davvero si fidassero di Bergoglio e ostacolasero, stoppandoli come qualche commento adombra, coloro che dall'interno si espongono combattondo l'apostasia in atto? La loro storia di martirio e sofferenze e l'assoluta fedeltà al Santo Sacrificio nella forma di S.Pio V sono per me garanzia piena, ma se così non fosse, e penso se ne rendano conto, sarebbero spazzati via assieme al comunista (sono stato ancora bravo..) Bergoglio. Dunque molto presto!
RispondiEliminaE nel frattempo altre chiese in Francia vengono demolite... - sempre da Rorate coeli, chiesa intitolata a N.Signora degli Angeli, in Francia, preso il Reno.
RispondiEliminaRR
RispondiElimina@ Non ci sono "sostanziali novita'", questo e' il punto essenziale.
La dichiarazione del card. Mueller fotografa esattamente la situazione. Il presente Pontefice continua nei gesti di benevolenza nei confronti della FSSPX, in fondo proseguendo nella linea di Papa Ratzinger, i cui gesti di "benevolenza" nei confronti della Fraternita' possiamo dire siano stati clamorosi (remissione delle scomuniche, "sdoganamento" della Messa OV, etc.). L'atteggiamento di questi ultimi due Papi e'importante perche' e' la conferma di un fatto che tutti hanno capito (almeno tutti quelli in buona fede) ossia che la Fraternita' fa parte (da sempre) della Chiesa e non e' ne' eretica ne' scismatica.
Lo scoglio e' rappresentato sempre dal "preambolo dottrinale", che, a quanto si e' capito, contiene un riconoscimento della piena conformita' alla Tradizione del Vaticano II. La mancata adesione da parte della Fraternita' a quel preambolo fece fallire le trattative con Roma, circa tre anni fa. Sulla questione dottrinale non mi sembra si possano vedere segni di cedimento alcuno da parte della Fraternita'. Dove sono? Non bisogna prestare attenzione agli esaltati che gridano al tradimento gia' per il solo fatto che mons. Fellay o altri si incontrino con le autorita' romane a discutere o sono contenti se un vescovo, come mons. Schneider, visita il loro seminario nordamericano. Forse che mons. Lefebvre si e' mai rifiutato ad incontri con le autorita' vaticane? Mai. Perche' allora scandalizzarsi se mons. Fellay o chi lo rappresenta fa lo stesso?
La questione essenziale, lo sappiamo tutti, e' rappresentata oggi da quello che succedera' al Sinodo della Famiglia, il cui risultato potra' certamente influire sui rapporti tra la Fraternita' e Roma. E' sulla battaglia in corso per difendere il matrimonio cattolico in tutti i suoi aspetti, dottrinali e pastorali, che si deve continuare a concentrare le forze, anche le nostre, per quanto modeste siano. Su quest'ultimo punto credo ci sia, comunque, un sostanziale accordo di tutti.
Francesco ha fretta di chiudere il contenzioso perchè non ha molto tempo a disposizione e si rende conto che la controparte ha tutto il tempo che vuole .Quindi offerte sempre più irrinunciabili ....da non accettare assolutamente.Dialogo,dialogo ed ancora dialogo.Per la prima volta in vita mia uso questa parolaccia con piacere.Bobo
RispondiEliminaUDIENZA DEL MERCOLEDI
RispondiEliminahttp://ilsismografo.blogspot.it/2015/08/vaticano-i-divorziati-risposati-e-la.html#more
"Queste persone non sono affatto scomunicate, - non sono scomunicate! - e non vanno assolutamente trattate come tali: esse fanno sempre parte della Chiesa." Detto questo dal Papa ( sui divorziati risposati) non mi aspetto nulla di buono dal Sinodo di Ottobre. A volte qui leggo che i modernisti sono alla frutta, che la Fraternità di Msg. Lefebvre in crescita e li si rifugeranno i veri cattolici ma la realtà un altra: siamo una sparuta minoranza, basta frequentare una qualsiasi parrocchia per rendersene conto, anche i siti internet della Vera Chiesa sono frequentati più o meno sempre dalle stesse persone. Io confido in Dio e nella preghiera, trovo irrealistici certi proclami di prossime vittorie, ed un vero cristiano non vive di illusioni. Prego per il Santo Padre e trovo scandaloso che si usino epiteti ed offese contro di Lui in tanti siti che si rifanno alla sana Tradizione. Ma forse e per questo che NSGC ci punisce.
RispondiEliminaDomanda a chi ne sa più di me: se si e' divorziati e risposati si e' in peccato mortale, no? E quindi automaticamente scomunicati, oppure solo, si fa per dire, in peccato mortale?
RispondiEliminaGiuro, non ci capisco più niente, e le mie lezioni di catechismo somo ormai lontane mezzo secolo
Rr
Concordo con Paolo Pasqualucci, la sua mi sembra una analisi assai realistica oltre che equilibrata.
RispondiEliminaUn problema che io constato è l'atteggiamento ostile di molti sacerdoti legati alla Tradizione nei confronti della FSSPX, ciò che evidentemente indebolisce il fronte tradizionale, o meglio che indebolisce la Chiesa cattolica.
Eppure è assai evidente che alla fraternità si chiede la sottoscrizione di un preambolo dottrinale che sicuramente non potrebbe essere sottoscritto all'unanimità da tutti gli altri gruppi o associazioni che si definiscono ancora cattoliche.
Ebbene, quanti di questi sacerdoti "tradizionalisti" che amano distinguersi dalla FSSPX, concelebrano o si trovano a collaborare regolarmente con sacerdoti modernisti ed eretici!
Il rigore e la correttezza è certo importante, ma non esclude la coerenza. Svegliamoci!
A noi tocca invece "giustamente" stavolta salire pericolosamente sull'albero in corso di abbattimento per favorire la caduta delle mele sane prima della loro distruzione al suolo coi trattori dopo l'estirpazione del tronco.
RispondiEliminaCosì è. Si tratta di rimanere ben saldi nella Barca di Pietro nonostante i sommovimenti e si tratta anche del cosiddetto 'lavoro sporco' dall'interno, che difende e riafferma la Verità (il maiuscolo è dovuto) dagli ingravescente tradimenti, a causa del quale siamo tacciati da cripto-lefebvriani e altro ancora.
Ma andiamo avanti per la nostra strada, talmente 'piccoli' che gli strali che piovono da ogni direzione non ci sfiorano. E senza neppure perdere un'oncia di tempo per respingerli, per non disperdere preziose energie necessarie per continuare ad essere assertivi e soprattutto impegnati non solo nelle denunce, nell'informativa, nei testi propositivi e nelle discussioni che alimentiamo per il bene di molti che hanno ancora orecchi per intendere, ma anche nel concreto (a partire da noi stessi e dal nostro contesto), fino a dove e fino a quando il Signore vorrà.
RispondiElimina@ OT (ma fino ad un certo punto)
Sul Corriere della Sera di oggi, a proposito delle ultime dichiarazioni del Papa sui divorziati risposati, che sembrano spingersi ancora piu' in la' rispetto al passato, in pratica all'accettazione pura e semplice della loro situazione di peccato in nome della supposta "misericordia", mi ha colpito il commento anonimo di un "lettore", veramente folgorante, purtroppo :
"nemmeno nei loro sogni piu' arditi quelli che odiano la religione avevano mai sognato un papa come questo".
RispondiElimina@ Mazzarino, Mic
"Noi cerchiamo di non dare a nessuno motivo di scandalo...ma anzi sotto ogni aspetto ci sforziamo di renderci raccomandabili...con molta pazienza nelle tribolazioni, nelle necessita', nelle angustie...in mezzo alla gloria e all'ignominia, alla cattiva e alla buona reputazione, creduti impostori mentre siamo veraci, quasi fossimo sconosciuti pur essendo notissimi, come gente che sta per morire e intanto siamo vivi...come gente che non ha nulla, noi che possediamo tutto "(2 Cr 6, 3-10, estratti). A. R.
Cara Rr,
RispondiEliminai divorziati risposati sono pubblici peccatori. Nel codice del 1917, erano ANCHE scomunicati. Con quello del 1983, non sono più scomunicati, ma sono colpiti da un'altra censura, più "leggera", l'infamia. Comunque sono persone che, pubblicamente, si sono candidate alla dannazione eterna. E non è solo questione di "ginnastica da camera", come ha scritto qualcuno. Anche coloro che hanno fatto la scelto di astenersi dagli atti coniugali (dagli atti, e dai pensieri?) commettono un peccato, questo non contro il sesto comandamento, ma contro il Quinto (pertanto, per certi versi, persino peggiore). Un peccato di cattivo esempio.
@Rosa
RispondiElimina"se si e' divorziati e risposati si e' in peccato mortale, no? E quindi automaticamente scomunicati, oppure solo, si fa per dire, in peccato mortale?
Giuro, non ci capisco più niente, e le mie lezioni di catechismo somo ormai lontane mezzo secolo"
se si è divorziati e risposati si è in peccato mortale...e ci si resta finchè non si risolve la "nuova" situazione, illegittima in termini di riconoscimento sacramentale.
non si è letteralmente "scomunicati", ma si è fuori dalla S. Comunione, cioè non si può riceverla. la scomunica in sè è leggermente diversa.
Ciò detto, il vdr non manca occasione per rimestare l'argomento dai tg sottilizzando e lubrificando certi pareri e posizioni, mantenendosi al limite. Salvo rappresentare un teatrino che ha visto solo lui composto di ipotetici cattolici sadici che perseguiterebbero cattolici divorziati e pure risposati emarginandoli. In realtà se ci sono cattolici a cui il matrimonio è andato male, e a un certo punto hanno divorziato, non ho mai conosciuto un cattolico che dopo aver divorziato si è anche voluto risposare, sapendo di non poterlo fare, e che pretendesse pure di essere approvato nel suo peccato, e che chiedesse di esser benedetto nella nuova unione, sapendo che non è possibile, e che pretendesse pure di ricevere la Comunione. Si tratta di una categoria inesistente, e di un argmento cavallo di Troia per distruggere tutto l'edificio dottrinale tramite mille capziosità.
A meno di non considerare "cattolici", e solo nel senso fuorviato di "universali", tutti gli abitanti del pianeta, compresi atei e professanti altre religioni.
@una nonna
RispondiElimina"Prego per il Santo Padre e trovo scandaloso che si usino epiteti ed offese contro di Lui in tanti siti che si rifanno alla sana Tradizione. Ma forse e per questo che NSGC ci punisce."
senz'altro è buona cosa pregare sempre per il Santo Padre. Soprattutto confidando nella potenza infinita di Dio, che mediante la fede (quando si cerca retta fede con coscienza in ascolto di Dio) possa illuminare col Suo Santo Spirito (quando non si resiste allo Spirito Santo) il papa in questo difficile periodo, creato proprio dalla schiatta modernista alleata col mondo, da cui gli stessi papi escono da decenni.
Forse alcuni epiteti che si leggono altrove sono pesanti, ma è pesante anche pervertire con comunicati biorari o ancor più martellanti la Santa Dottrina di Cristo, per la quale ha già versato il Suo Preziosissimo Sangue.
Non credo che NSGC ci punisca, pur non avendo nemmeno io vita facile, anzi tutt'altro. Ci mette alla prova e vuole che la fede rifulga nella prova, senza cedimenti. Ma questo è chiesto a tutti, perchè si è destinati alla santificazione (almeno chi cerca veramente Dio e le cose di lassù) e l'oro si prova col fuoco, è scritto...
Non confonderei invece la prova, permessa dal Signore o per nostra purificazione o per domandarci una testimonianza più viva,
con gli ostacoli alla Tradizione, alla S. Scrittura, all'etica di sempre e in definitiva contro la Verità di Cristo, posti da apostati e infedeli travestiti da cattolici: questa non è una punizione di NSGC, invece è proprio l'opera distruttrice del demonio...
Le parole del papa su divorziati risposati: ecco una prima presa di posizione del vescovo di Roma alla filiale supplica di 400'000 fedeli. Ed è solo la prima.
RispondiEliminaScusate, si parla sempre di divorziati risposati che soffrirebbero le pene dell'inferno per non poter ricevere la Comunione, pertanto si cerca di accoglierli per non farli...soffrire ecc ecc ecc, ma tutti di divorziati che semplicemente convivono, e quelli non sposati che convivono ugualmente (ora va di moda fra i giovani), sono anche esclusi dalla Comunione, si cercherà di fare qualcosa anche per questo tipo di...."sofferenti"? Teresa
RispondiEliminaMa quanti saranno questi divorziati risposati, o semplicemente conviventi, che soffrono le pene dell'inferno per il fatto di non potersi accostare alla Comunione? Ma siamo seri, su, non costruiamoci una realtà a nostro uso e consumo, a sostegno di un'ideologia devastante: tutti quelli che conoscono non si sognano nemmeno di sposarsi, nemmeno in Comune, ecco cosa gli importa dei doveri, del pubblico riconoscimento della loro unione: meno di 0; e il tanto richiesto "registro delle unioni di fatto?", c'è già, è il registro comunale delle unioni civili. Non gli basta? e perché, di grazia? vogliono solo diritti, e niente doveri? troppo comodo, cari miei. In verità, gli unici a richiedere un pubblico riconoscimento con il vincolo matrimoniale sono gli omosessuali, maschi e femmine, che aspirano ad un vincolo, ad un riconoscimento pubblico che dai loro coetanei etero è snobbato alla grande (statisticamente parlando, s'intende). Infine: quando mai i divorziati risposati sono stati scomunicati? non mi risulta. Pertanto, l'ultima uscita di Bergoglio mi sembra proprio un depistaggio, una preparazione psicologica per far accettare il deragliamento del magistero dalla retta via, l'imposizione dell'apostasia, del tradimento di Cristo (già in atto da parte di quasi tutto il clero, purtroppo). Pace e bene.
RispondiElimina
RispondiEliminaLe parole di Bergoglio a proposito dei divorziati risposati hanno fatto il giro del mondo in pochi minuti con titoli prevedibilmente enfatici:
" il papa difende i divorziati risposati", titola il Figaro, più sottile John Allen, Introvigne, sulla Bussola, contribuisce, senza volerlo, a mettere in luce il sapiente metodo Bergoglio.
Dico e non dico, non dico tutto ma dico abbastanza per far capire dove voglio arrivare.
Affermo che quella dei divorziati risposati è una "situazione che contraddice il sacramento cristiano" e non cito il tema della loro eventuale ammissione all'Eucarestia, dico che non bisogna venire meno all'«amore per la verità» quanto alla loro condizione, ma arruolo Giovanni Paolo II e Benedetto II e ricordo che non sono scomunicati, avvolgo infine il tutto con il dolce manto della misericordia, dell`amore, dell`accoglienza raccogliendo lo scontato e fragoroso applauso finale.
Complimenti, poi vedremo se e come dal testo finale post-sinodale uscirà la soluzione miracolo che (riprendo Introvigne) "salvaguarderà insieme le ragioni della verità e quelle della misericordia".
Le ragioni della verità? Scritto in minuscolo bien entendu.
Arriverranno ad un compromesso alla svizzera? E sarà il "cammino penitenziale" il grimaldello che scassinerà le porte rigide e ingessate, senza cuore e misericordia, della Dottrina, dunque della Verità rivelata?
RispondiElimina@ Teresa - Certo che si cerchera'
Lo si capisce dallo "Instrumentum Laboris" diffuso qualche tempo fa. Il "mettersi in ascolto", per "aprire un percorso" etc., nel linguaggio caramelloso del testo, si articola su diversi fronti: -divorziati - divorziati risposati - coppie in situazioni di fatto o conviventi - famiglie monoparentali (le "madri singole", spesso di fatto conviventi di fatto) - coppie sposate solo civilmente. Non si parla apertamente delle partnership omosessuali ma si possono certamente includere nelle "coppie di fatto conviventi". L'omosessualita' e' ricordata soprattutto nel caso delle famiglie nelle quali si trovino persone omosessuali. Il documdento di preoccupa soprattutto di ribadire che devono esser trattate con grande delicatezza nel rispetto della loro dignita' umana.
E' chiaro che il documento oggettivamente conduce a legittimare in qualche modo, cioe' con una opportuna autonomia "pastorale" da giustificarsi con qualche dichiarazione studiata ad hoc inserita nel futuro documento finale : - l'adulterio - la fornicazione secondo natura - la fornicazione contro natura - il concubinaggio - l'introduzione di una forma di "divorzio cattolico" dietro il paravento della semplificazione e accelerazione delle procedure di dichiarazione di nullita' del matrimonio cattolico (punto ricordato nel documento). Tutto cio' comporta evidentemente l'annientamento del matrimonio e della famiglia cattolici come li conosciamo da duemila anni.
Ancora riguardo all'ostensione di San Pio da Pietralcina, interessanti e caustiche osservazioni su:
RispondiEliminahttp://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/08/05/padre-pio-aggrappati-al-corpo-del-santo___1-v-131534-rubriche_c198.htm
Salvo rappresentare un teatrino che ha visto solo lui composto di ipotetici cattolici sadici che perseguiterebbero cattolici divorziati e pure risposati emarginandoli. In realtà se ci sono cattolici a cui il matrimonio è andato male, e a un certo punto hanno divorziato, non ho mai conosciuto un cattolico che dopo aver divorziato si è anche voluto risposare, sapendo di non poterlo fare, e che pretendesse pure di essere approvato nel suo peccato, e che chiedesse di esser benedetto nella nuova unione, sapendo che non è possibile, e che pretendesse pure di ricevere la Comunione. Si tratta di una categoria inesistente, e di un argmento cavallo di Troia per distruggere tutto l'edificio dottrinale tramite mille capziosità.
RispondiEliminaGRAZIE, a Josh e Seraafino.
Concordo con Josh al 100%. Nella mia, ammetto limitata, conoscenza di divorziati risposati NON CE N'E' UNO CHE FOSSE CATTOLICO PRIMA O CHE LO SIA DIVENTATO DOPO; a meno che non li si consideri tale solo perchè battezzati (ed alcuni di questi miei conoscenti NON lo erano, provenendo da famiglie atee o di altra confessione religiosa).
RR
Vi interesserà forse leggere il documento pubblicato sul sito della Conferenza episcopale tedesca che riassume l`incontro dell`alleanza franco-svizzera-tedesca:
RispondiEliminahttp://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/dossiers_2015/2015-05-25_Dokumentation_Studientag_zur_Bischofssynode_FR_DE_IT.pdf
Basta leggere gli ultimi paragrafi per inorridire :
" Non si tratta di abbassare il livello dell'etica cristiana di fronte alle mode del tempo rendendo le cose più facili. Al contrario, si tratta di scoprire matrimonio e famiglia nella loro forma attuale quale forma di vita nella fede, senza discriminarne altre.
Ma è chiaro che il prossimo Sinodo non può limitarsi a confermare ciò che già esiste e ciò che è già stato detto. Testi religiosi che non parlano al cuore delle persone e che quindi non invogliano a pensare e ad agire, non realizzano il loro obiettivo.
E così dunque per quei cardinali, vescovi e teologi, la Chiesa non può limitarsi a confermare quel che Gesù ha detto, per loro Gesù non ha parlato al cuore delle persone!
E non si vergognano.
Ma almeno è chiaro: o il Sinodo innova o è inutile.
Ma tranquilli, quei sedicenti custodi della dottrina non temono di arruolare Gesù nele loro battaglie facendogli dire quel che non ha detto, pretendendo di scoprire nel 2015 quel che veramente pensava, voleva dire e fare...."la teologia dell`amore"!
Ecco la loro soluzione:
" Il Sinodo ha la grande opportunità di scoprire e diffondere nuovamente il messaggio di Gesù sul matrimonio e sulla famiglia come teologia dell'amore.
A) Seraafino, scusa, ma non ho capito perché in quel caso (no atti sessuali) peccherebbero contro il V Comandamento.
RispondiEliminaB) Siccome LORO non riescono più ad essere fedeli alla loro Sposa, la S.Chiesa, allora vogliono sfasciare il matrimonio, così sarà poi più facile sfasciare l' Ordine. Poi sarà la volta della Cresima, della Confessione, dell'Eucaristia (già lo fanno e lo faranno ancor più, se ammettono alla Comunione i divorziati-risposati). Quindi cosa rimarrà ? Il Battesimo soltanto, come per i protestanti.
Et voilà, Nuova Religione Mondiale per un Nuovo Ordine Mondiale.
Infine faranno fuori anche il Battesimo
RR
senza discriminarne altre.
RispondiEliminaIl loro terrore: essere accusati di "discriminare", cioè di discernere, di valutare una situazione ed esprimere un giudizio intellettuale, ancor prima che etico, su una cosa.
Ciò che distingue l'uomo dall'animale (Aristotele) è la sua ragione, cioè la capacità di discernere. E noi dovremmo rinunciarci per cosa ? per il Politically Correctness di una classe politica MONDIALE corrotta, di un'intellighenzia marcia, di un'elite venduta al miglior offerente ?
NOI, I CATTOLICI ?
MA per favore !!
RR
"Io avevo due sogni, da piccola: battere le cinesi e sposarmi in chiesa, con l'abito bianco. Uno l'ho realizzato, l'altro l'anno prossimo, dopo le Olimpiadi" (Tania Cagnotto)
RispondiEliminaQueste frasi sarebbero da riprendere dalla nostra Gerarchia ed additare ad esempio ai nostri ragazzi: i sogni di una campionessa, che "dura" da più di 10 anni, figlia di un campione, evidentemente non solo nello sport !
Invece...i divorziati risposati, essenzialmente dei falliti.
RR
Io non capisco davvero , razionalmente, questa preferenza verso le attuali gerarchie, da parte della SPX, piuttosto che quelle precedenti.
RispondiEliminaORA, che c'è un disastro dottrinale in atto, vengono osservate tutte le doverose prudenze, silenzi, ecc. Prima no. Prima un attacco continuo, da parte di molti prelati di spicco della Fraternità. E prima si doveva firmare il famoso preambolo, che è stato cambiato all'ultimo secondo prima della firma. Ma che al suo annuncio da parte di Ratzinger era stato anticipato contenesse la facoltà di critica "costruttiva" del Vaticano II (il famoso e tanto disprezzato accordo pratico, la cui firma non arrivò per tempo. E che credo fece naufragare definitivamente tutto ). Ora mi domando perché l'esultanza all'elezione di Francesco; perché la prudenza ora (NON SI VEDONO E NON SI SENTONO!) e non prima. Se Ratzinger era disprezzato come modernista, ignorando la crescita che pure ha avuto nel tempo, Bergoglio che cosa dovrebbe essere? Che cosa sta succedendo nella Chiesa per confondere ancora di più noi fedeli?
RispondiEliminaPoi, chiaramente, meglio così. Va benissimo se si raggiunge l'accordo e lo spero sinceramente. Ma non capisco più nulla..
RispondiEliminaCaro Stefano raggiungere l'accordo vorrebbe dire fare la fine dei FFI con un commissario nominato dal papa a dirigere tutto.Non credo che ci sarebbe da brindare per un simile accordo.Bobo
RispondiEliminaAnonimo Rr ha detto...
RispondiEliminaA) Seraafino, scusa, ma non ho capito perché in quel caso (no atti sessuali) peccherebbero contro il V Comandamento.
L'aspetto carnale della convivenza è, per certi versi, l'aspetto che più attira l'attenzione, ma forse non è il più grave.
Il più grave, è il cattivo esempio che si da al prossimo chi (atti sessuali o no, e ripeto, ci dimentichiamo dei pensieri). E' chi è sposato con Tizio/a, che non può vivere sotto lo stesso tetto con Caio/a. Si è impegnato, davanti a Dio, ad avere verso il legittimo coniuge, le stesse attenzioni e gli stessi sentimenti che ha Gesù per la sua Chiesa. Ci possono essere motivi gravi che, eccezionalmente, possono rendere lecita una separazione (si spera) temporanea. MA NULLA PUò AUTORIZZARE a concedere gli stessi sentimenti e le stesse attenzioni che spettano di diritto al legittimo coniuge. Il sesso è una di questi, ma non è l'unica. Tale aspetto, ovvero il contribuire a far passare di fronte al mondo l'idea che il matrimonio sia una burletta, e che il beneficiario di esso (non solo dal punto di vista erotico) possa essere sostituto a capriccio, questo è violazione del Quinto. "NON AMMAZZARE", come dice il Catechismo, ci vieta anche il cattivo esempio che, in termine tecnico, si chiama SCANDALO.
Io non capisco davvero , razionalmente, questa "preferenza" verso le attuali gerarchie, da parte della SPX, piuttosto che quelle precedenti.
RispondiEliminaDavvero crede che sia una "Preferenza"? Forse. Ma forse è proprio l'opposto. Sa perche' Gesù se la prende tanto con i farisei, ma, stando al Vangelo, sembra che lesini le critiche ai Sadducei?
Circa i Farisei, Gesù, li attacca tanto, perché cerca di "recuperali", dato che sono già "materialiter" più vicini (o forse meno lontani) dalla Verità (almeno da alcuni suoi aspetti apparenti). Sembra che la predicazione di Gesù e degli Apostoli ne convertì davvero molti.
Circa i Sadducei ci dedica meno tempo ed energie, perché si tratta di figure TOTALMENTE fuori strada. Coloro che si convertiranno, lo faranno più per miracolo della Grazia, che per impegno umano, fosse anche quello degli Apostoli.
Tutti auspichiamo un accordo. Ma non a qualsiasi costo. Ci sono pre-condizioni che non possono essere negoziabili e auspico che non lo siano:
RispondiElimina1) nessuna dogmatizzazione del cvii, che deve rimanere criticabile in tutti gli aspetti che contrastano non solo con la Dottrina e la Tradizione di sempre, ma anche con la sensibilità storica della Cristianità; tale irrinunciabile diritto di critica e di non accettazione deve estendersi anche agli atti post-conciliari, passati, presenti e futuri;
2) autonomia canonica, non revocabile, della Fraternità. Il Vescovo che la regge deve essere nominato dalla Fraternità stessa, senza alcuna interferenza vaticana.
I programmi dei seminari di loro competenza devono essere stabiliti dalla Fraternità, così come l'attività liturgica e pastorale. I tradimenti e il non rispetto dei patti da parte del vaticano nei confronti dei Francescani dell'Immacolata e degli Istituti Ecclesia Dei non hanno insegnato nulla?
3) massima libertà d'azione della FSSPX in tutte le diocesi, che ai Vescovi piaccia o dispiaccia. Concessione obbligatoria di chiese ed edifici religiosi. Nessuna propaganda ostile;
4) inclusione di membri della Fraternità in tutte le istituzioni, congregazioni, commissioni vaticane.
Su queste basi, credo che un accordo possa essere accettabile e positivo. Non un millimetro di meno.
RispondiElimina@ Ancora sull'accordo con i "lefebvriani"
L'accordo e' certamente auspicabile in linea di principio, ma non e' obbligatorio. Avrebbe senso solo se non comportasse la firma di alcun "preambolo dottrinale" da parte dei "lefebvriani". Pero' un Papa puo' sempre cambiare la linea seguita dal predecessore, anche in nodo consistente. Finche' i Papi mostrano di muoversi nello spirito del Vaticano II su ogni accordo aleggerebbe la spada di Damocle di una possibile rimessa in discussione unilaterale da parte di un Papa piu' "ecumenico" del suo predecessore. Bisogna poi vedere che cosa succede al prossimo Sinodo sulla Famiglia. Se (Dio non voglia) ne uscisse una Chiesa che trova il modo di concedere la comunione ai divorziati risposati, di "accogliere" in qualche modo coppie di fatto, etero ed omo, di concedere un sostanziale "divorzio cattolico", non credo che la Fraternita' cercherebbe un "accordo" con una simile Chiesa. Anche perche' potrebbe di colpo diventare il polo d'attrazione di tutti quelli che in una "Chiesa" cosi' deviata non potrebbero piu' riconoscersi, nemmeno in fotografia, per cosi' dire.