Il vescovo Athanasius Schneider è stato indotto a fornire "chiarimenti" in seguito ai commenti pubblicati da Adelante la Fe, versione spagnola di Rorate Caeli, dei quali - in attesa della traduzione integrale - abbiamo riportato un interessante stralcio qui.
Evidentemente, c'è chi è ancora inesorabilmente fermo e focalizzato senza appello sul termine "scisma", che appare ben lontano dalla realtà ed anche dalla visione del vescovo Schneider sulla FSSPX. Il che viene confermato nei chiarimenti che seguono, che mons. Schneider ha espresso via mail, chiedendone la diffusione.
Richiamo la vostra attenzione sul punto 9 che mostra consapevolezza della gravità della crisi attuale e dell'inanità, per non dir peggio, delle lotte fratricide tra componenti ecclesiali....
Questo discorso dovrebbe valere per tutti coloro - e sono di solito tra i più accaniti "normalisti" - che si ostinano a spargere veleni contro l'opera di mons. Lefebvre, così drammaticamente provato nella sua responsabilità di vescovo fedele alla Verità. Traduco di seguito i 'punti chiave' dei chiarimenti riportati da Rorate Caeli :
Chiarimenti a Michel Voris sulla questione della Fraternità San Pio X:
Vi do il permesso di usare queste mie precisazioni e diffonderle. Dio vi benedica,
- Non ho detto che non ci sono ragioni che impedirebbero un riconoscimento canonico della Fraternità San Pio X, ma ho detto più cautamente: "A mia conoscenza non ci sono ragioni pesanti".
- Non ho detto che l'attuale situazione canonica della Fraternità San Pio X è OK. Al contrario, a causa del loro status è necessario che essi ricevano il riconoscimento canonico da parte della Santa Sede.
- Ho detto che la Fraternità San Pio X dovrebbe essere accolta, nel frattempo, così com'è. Il mio pensiero è questo: per ragioni pedagogiche e pastorali dovrebbe essere nel frattempo accettata così com'è, al fine di correggere per tempo le cose che devono esservi corrette.
- Non ho mai detto che sostengo le posizioni della Fraternità San Pio X sul Vaticano II. Ho solo detto che c'è da entrambe le parti, vale a dire Santa Sede e FSSPX, una sopra-valutazione e sovrastima del Concilio Vaticano II, ma su punti di vista opposti. La questione è la giusta misura, cioè dobbiamo avere una stima ed una buona valutazione del Vaticano II, ma non in modo esagerato. Non dobbiamo fare del Vaticano II un Concilio isolato da tutti i Concili precedenti o una specie di super-Concilio.
- La tragedia della storia è che in tempi confusi come il nostro, le forze buone della Chiesa, che vogliono restaurare la vera fede e il culto divino spesso combattono una contro l'altra, a scapito del vero rinnovamento e per la gioia dei nemici fuori e dentro la Chiesa.
- Naturalmente, la FSSPX deve formulare le proprie critiche con maggiore rispetto verso l'autorità suprema della Chiesa e deve evitare espressioni e giudizi errati ed esagerati. Si deve agire con il principio del «veritatem facientes in caritate» (difendere la verità con amore). Questo ho spesso detto ai rappresentanti della Fraternità San Pio X.
- Bisogna avere abbastanza onestà intellettuale e obiettività per ammettere che la Fraternità San Pio X formula alcune critiche teologiche, che devono esser prese sul serio, su alcune affermazioni non strettamente dogmatiche dei testi del Vaticano II e di alcuni documenti postconciliari. Purtroppo la critica a volte manca della dovuta forma rispettosa. Tuttavia, alcune obiezioni teologiche della Fraternità San Pio X possono essere un contributo costruttivo per un maggiore approfondimento teologico di alcuni temi, come ad esempio la collegialità, la libertà religiosa, la riforma liturgica.
- Ogni vero cattolico dovrebbe soltanto esser contento e grato a Dio, quando la Fraternità San Pio X con tutti i loro sacerdoti e famiglie cattoliche, che per la maggior parte sono i fedeli cattolici, fosse riconosciuta dalla Santa Sede, in modo che ci sia una nuova forza rilevante per un rinnovamento della Chiesa secondo il pensiero dei Santi, dei nostri padri e secondo la vera intenzione di Papa Giovanni XXIII, intenzione dimostrata nei suoi discorsi e soprattutto nelle bozze di documentazione (schemata) che questo Papa ha ordinato di preparare e che ha personalmente approvato.
- La situazione attuale della Chiesa è simile a quella della crisi ariana nel 4° secolo: assistiamo ad una battaglia navale nella notte, dove i nemici della Chiesa attaccano con veemenza la grande nave della Chiesa, mentre nello stesso tempo piccole navi di diversi gruppi cattolici sferrano veri attacchi l'un l'altro, invece di fare una difesa comune contro i nemici.
+ Athanasius Schneider
Punto 3 - al fine di correggere per tempo le cose che devono esservi corrette. - gergo modernista, accuse generiche, non specifiche. Rispetto al tentativo fallito del papa emerito di insaccare la FSSPX all'ultimo momento facendola sottoscrivere l'"insottoscrivibile", la nuova strategia appare ancora poco chiara. Intanto si manda un vescovo filotradizionale (sembra) per dire alla Fraternità quanto cattolica è. Tanta carota per ora, il bastone sarà tirato fuori più tardi.
RispondiEliminaUna vera delusione. Bisogna pregare di più.
Mi ripugna attribuire a mons. Schneider un "gergo modernista", che non gli riconosco in assoluto. E' solo accorta prudenza. Vedremo il seguito...
RispondiEliminaIn ogni caso notate che si è esposto su temi precisi e ha fatto dichiarazioni, sul concilio, che chiunque di noi sottoscriverebbe e che nessun curiale finora aveva fatto. Devono essere arrivare a segno molte comunicazioni.
RispondiEliminaLa differenza è che la nostra minore esposizione ci induce, a volte, ad essere molto più crudi nel linguaggio.
Allora Monsignore ci dica chiaramente cosa sono le cose che devono esservi corrette senza buttarci una frase del genere. Altroché accorta prudenza: "pazienza" tanto pastorale verso la Fraternità per cuocerla a fuoco lento (per ragioni pedagogiche e pastorali dovrebbe essere nel frattempo accettata così com'è). Bisogna rileggere e rileggere questa frase.
RispondiEliminaHo capito che è duro, anche per me era un punto di riferimento. Ormai sono rimasti pochi.
Ho stima per mons. Schneider che ho conosciuto come persona molto umile ed onesta. Purtroppo però qui mi pare di notare una visione poco realistica della sittuazione della Chiesa. Pare non abbia visto abbastanza bene cosa dice e fa il Papa, cosa dicono e fanno tanti eminenti prelati. Non si nota dove stanno i problemi? Da dove viene la cisi? Siamo sicuri che è la FSSPX a dover essere corretta? (certo tutti siamo imperfetti). Siamo certi che una volta dentro non gli faranno fare la fine di Padre Manelli e frati a seguito? Non so, perchè ancora questa titubanza a dire pane al pane? Papa Francesco, i prelati che lo circondano sono coloro che dovrebbero correggere la FSSPX?(mica per dire che la FSSPX sia impeccabile) E chi corregge loro? No, perchè certamente il Papa è sempre l'uomo più importante del mondo, il Cristo in terra, ma prima non dovrebbe ricordarselo il Papa stesso e agire e parlare come deve? Un Papa che ragiona come un modernista, che non onora più la Madonna nemmeno nel giorno dell'Assunzione, che tiranneggia chi vuole rimanere cattolico, che sbeffeggia chi fa figli e parla di conigli senza vergognarsi di assimilare le anime di bambini fatte ad immagine di Dio e fatte per Dio (immortali) ai conigli, che da dei guerrafondai a chi deve subire con poca gioia all'invasione di immigrati, come se fosse colpa nostra se muoino in mare, che dice cose assurde sulla Madonna ai piedi della croce degradandola. Insomma un Papa tanto poco dotto e poco santo, potrebbe in qualche modo servirsi per il bene della Chiesa (che per altro non mi pare ami molto)della FSSPX, potrebbe resistere alla tentazione di demolirla definitivamente? Sono quesiti che sorgono solo nella mia mente? Mons. Schneider non teme la corruzione di queste poche anime, che con fatica, fatta anche di miserie proprie, cerca di salvare il seme della Fede, il sacerdozio, la S.Messa? Non vede nessun pericolo quando parla di correzione? In certi posti si è visto come vengono corrette le persone, i gulag non sono anch'essi luoghi di correzione?
RispondiEliminaSperiamo in Gesù e Maria tempi migliori.
Prima uscita: FSSPX OK SUBITO! Seconda uscita: FSSPX NON E' SCISMATICA! OK Atanasio OK. Non tocca a lui dire che apostati ancor più che scismatici sono coloro che sostituiscono la Croce con la Falce e il Martello, partecipano a riti pagani e fanno dare la comunione ad un sodomita durante i funerali religiosi di un prete abortista. Tocca a noi, prima di avere il cervello bruciato dalla coca comunista di Morales.
RispondiEliminascusa mic, ma pensi che sia ancora ora di prudenza? Nel senso che le anime dove vanno a cercare la Verità e sotto quale comandante continueranno a battagliare, se tutti presi dalla prudenza non dicono precisamente le cose come stanno? Sbaglierò, ma questa prudenza che da anni noto, non mi pare abbia portato buoni frutti. I FFI sono prudenti e le anime si devono sorbire la messa nuova e certi aggiustamenti delle sciocchezze che si odono dal Vaticano, con epurazioni varie di chi osa dire cose troppo evidenti. Mons .Schneider (che stimo molto) dice, certo, ma senza condannare apertamente e fino in fondo, ciò che è condannabile. Mi viene il dubbio, l'unico imprudente è stato mons. Lefebvre? I frutti però sono la Messa secondo il cuore di Dio e buoni sacerdoti che trasmettono la dottrina della Chiesa. La prudenza va bene, ma se le anime sentono solo sciocchezze e chi potrebbe dire loro la Verità fa il prudente, a mio parere qualcosa non va. Non so da chi andiamo a sentire la Verità? Il Papa la nasconde, i vescovi pure, chi ce la dice? Credo che sia ora di avere prelati imprudenti, che sappiano resistere in faccia a Pietro, se Pietro dice e fa sciocchezze.
RispondiEliminaHo detto che la Fraternità San Pio X dovrebbe essere accolta, nel frattempo, così com'è. Il mio pensiero è questo: **per ragioni pedagogiche e pastorali** dovrebbe essere nel frattempo accettata così com'è, al ***fine di correggere per tempo le cose che devono esservi corrette******.
RispondiEliminaC.V.D.
Lo scopo è dare corso ad una "Operazione Manelli".
Non condivido affatto le conclusioni e la delusione di Moretto.
RispondiEliminaTra l'altro Mons. Schneider è tra coloro che si esprimono più chiaramente e in modo più trasparente.
Ritengo pure che se si è trovato nella situazione di dover dare delle gistificazioni e dei chiarimenti è perché i lupi lo stanno accerchiando. Cosa doveva fare? Rinunciare all'incarico per non sporcarsi le mani? Aderire alla FSSPX per essere sicuri che non tramasse qualcosa?
Siamo sinceri il suo lavoro è sincero, le sue parole chiare, la sua situazione agli occhi della gerarchia sicuramente sempre peggiore.
Ma qui non si tratta di fare politica, innanzi tutto si tratta di piacere a Dio ed agire di conseguenze, con astuzia se del caso, ma senza indietreggiare o tradire il Vangelo. E non mi pare che lui stia facendo niente di questo.
E forse è giusto ricordare anche a tanti tradizionalisti che la FSSPX è nella Chiesa, già adesso, ma non per starsene in un angolo. La FSSPX ha sicuramente contribuito a conservare il seme della fede e a trasmetterlo alle future generazioni. Forse oggi, vista la situazione sempre peggiore nella chiesa conciliare, è chiamata a dare un contributo ancora maggiore. E questo è quello che sostiene anche Mons. Schneider quando dice, al punto 5: La tragedia della storia è che in tempi confusi come il nostro, le forze buone della Chiesa, che vogliono restaurare la vera fede e il culto divino spesso combattono una contro l'altra, a scapito del vero rinnovamento e per la gioia dei nemici fuori e dentro la Chiesa.
Ma questo è un monito gravissimo anche per tutti coloro che si dicono legati alla Tradizione, ma che sembrano vomitare quando si parla di FSSPX, mentre non hanno nessuno scompenso medico per concelebrare, ad esempio al Giovedì Santo, anche con preti e vescovi a volte dichiaratamente eretici.
Mic, dici.
RispondiElimina"La differenza è che la nostra minore esposizione ci induce, a volte, ad essere molto più crudi nel linguaggio."
Ma proprio perché la "loro" posizione è maggiore si devono esporre con maggior fermezza e non rimanere "tra color che son sospesi" o, peggio, nascondersi dietro il pedissequo "una cum Papa nostro" perché è quello che passa il convento o per timore di qualche suo strale.
Quando uscirà da questo piattume alla Don Abbondio, uno che dirà: "Sono convinto che hanno ragione" invece di dire: "A mia conoscenza non ci sono ragioni pesanti che impedirebbero un riconoscimento canonico della Fraternità San Pio X", usando, finalmente, un "crudo linguaggio"?
E, finalmente, ci sarà mai qualcuno nei Sacri Palazzi che oserà dire: "Questo Papa non ci piace"?
@Carissimi Mic e Viandante,
RispondiEliminami fa piacere per voi, che siete, nonostante tutto, rimasti fedeli a quel passo dimenticato del Catechismo, quello che dice che va data per scontata la buona fede altrui, fino a prova contraria. Io, purtroppo per me, credo che dovrò render conto della mia insufficiente adesione a questo articolo del Catechismo. E' più forte di me. Vedo, se il Signore non interviene in modo prodigioso, trattamenti "Manelli" ovunque.
A me sinceramente non sembra impellente più di tanto la definizione della condizione canonica della FSSPX e prendendo spunto proprio dal commento di @Viandante che parla con diretta semplicità e veridicità di vescovi e preti palesemente eretici, dico fuor di metafore che il punto gravissimo da affrontare
RispondiEliminaal momento non è neppure il Vat2, bensì il sinodo eretico che si profila
indetto da un sedente eretico anch'esso. L'eventuale e devastante scisma che si profila e che speriamo sia scongiurato non si rischia per le obiezioni alla Gaudium et Spes, alla Lumen Gentium o alla Nostra Aetate, ma per l'attacco frontale sferrato alla dottrina cattolica, ai sacramenti del Matrimonio, Confessione ed Eucarestia e al Depositum Fidei irreformabile.
Mi pare che siano queste le urgenze assolute, il resto è tragicamente secondario e il problema dopo lo scellerato sinodo potrebbe essere proprio questo: Scisma o non scisma?
Per restare cattolici sarà necessario diventare protestanti? Io non credo proprio.
Questo è il punto, altroché!
RispondiElimina@ Le nuove e positive dichiarazioni di mons. Schneider
A me sembrano contenere elementi della massima importanza. Pur nella necessaria prudenza di linguaggio, c'e' il riconoscimento del fatto che le critiche teologiche della FSSPX al Concilio possono fornire elementi utili ai fini di un approfondimento sui temi della "collegialita', liberta' religiosa, riforma liturgica". Non mi sembra poco. Si tratta di tre autentici pilastri della "riforma" imposta dal Concilio alla Chiesa. Certo non possiamo pretendere che mons. Schneider si esprima come mi sto esprimendo io o come, in modo ancor piu' esplicito, si esprimono altri, sul Concilio. A mio avviso, il coraggioso vescovo esprime qui un'opinione che sicuramente non e' solo la sua, nella Gerarchia: su questi tre temi fondamentali bisognerebbe riaprire il discorso e il contributo critico della FSSPX e'stato utile in questo senso. Ora, riaprire il discorso ("approfondire", in termini prudenti) su questi tre temi significa rimettere oggettivamente in discussione l'intero "pastorale" Vaticano II o quasi.
Va poi valutata in tutta la sua gravita' l'affermazione secondo la quale siamo come ai tempi della crisi ariana del IV secolo, finora considerata la crisi piu' grave attraversata dalla Chiesa, poiche' Ario negava la natura divina di Cristo, in pratica privando la Chiesa della sua stessa ragion d'essere. Non mi sembra che siano stati tanti i vescovi a fare una dichiarazione del genere, cosi' coraggiosa e cosi' vera, purtroppo. Colleghiamo quest'ultima dichiarazione di mons. Schneider a quella sui tre punti del Concilio da approfondire e tiriamo le somme.
Comunque, l'importante e' che al prossimo Sinodo si riaffermi la vera natura del matrimonio e della morale cattolica, contro le eresie dilaganti di tra il clero, passando oltre le ambiguita' del Concilio. La speranza piu' audace (e quelli che vogliono affidarsi solo alla preghiera potrebbero pregare anche per questo) e' comunque la seguente: che al Sinodo scoppi il bubbone che sta facendo marcire la Gerarchia da 50 anni, che esploda una argomentata contestazione dell'andazzo finora dominante, che si riproponga ed imponga con ferrea determinazione il ritorno ai fondamentali della Fede. Subito. Perche' di tempo per cambiar rotta ne e' rimasto assai poco. Tutto cio', al Sinodo, lo puo' fare anche una minoranza determinata, nella sua qualita' di "pars sanior", assistita dallo Spirito Santo.
I FFI sono prudenti e le anime si devono sorbire la messa nuova e certi aggiustamenti delle sciocchezze che si odono dal Vaticano, con epurazioni varie di chi osa dire cose troppo evidenti.
RispondiEliminaI FI non sono "prudenti". La loro è oblazione orante e silenziosa... Ma questo è il "loro" carìsma e nella Chiesa c'è bisogno anche di chi denuncia, difende, resiste attivamente, non senza pregare e adorare profondamente.
Ma credo che dalla loro "offerta" ed altre che ci sono sconosciute, nella Chiesa fluisca molta grazia soprannaturale. Il Signore non abbandona la Sua Chiesa, non abbandona noi...
Monsignor Schneider è vescovo ausiliare di Astana, una città che passa da 50 gradi d'estate a -40 gradi d'inverno. Ma sempre meglio della Kolyma. Se non è prudente lo spediscono lì, magari chiedendo a Putin di riaprire solo per lui le miniere d'oro. Altro che crisi del IV secolo vissuta sulle rive del Mediterraneo !
RispondiEliminaHa ancora un madre a carico, credo. Volete che faccia la fine del povero Monsignor Livieres ?
Burke è pur sempre americano, e non si può spedire un Americano in Siberia. Ma Schneider è russo-kazako di origine tedesca, quindi Kolyma è perfetta.
RR
Concordo con Pasqualucci. Certo che sarebbe bello se il bubbone scopiasse veramente!
RispondiEliminaNon per nulla si ha l'impressione che i progressisti stiano facendo di tutto per cambiare la prassi senza mutare la dottrina e senza sollevare troppi malumori. Da qui il dire, non dire, suggerire, invitare alla moderazione, preparare il clima opportuno, ecc.
È che un po' tutti (i progressisti) hanno la sensazione che il tempo stringe e non vorrebbero perdere la preda proprio ora che la stanno afferrando come non mai.
E però vi sono ancora sacerdoti, sicuramente santi altrimenti non si porrebbero il problema, che tremano al pensiero di sconvolgimenti ecclesiali che potrebbero portare ancor più anime a perdersi: è l'eterno dilemma della zizzania che cresce nel campo seminato.
In questo senso è vero, non è questione di scisma o non scisma; la difficoltà è quella di come cercare di far rientrare la crisi e come correggere i numerosi errori commessi (che tutti i prelati cattolici sinceri ed intelligenti conoscono, anche se per i più disparati motivi non lo dicono) senza causare troppi "danni collaterali" alle anime.
Credo che questo della salus animarum sia un aspetto importante anche in questa crisi: come fare a salvare il maggior numero di anime durante la tempesta? Me lo sono chiesto spesso anch'io, e anche se propendo per una sana potatura, la risposta non è inequivocabile. Speriamo di riuscire a leggere i suggerimenti che la divina Provvidenza ci darà strada facendo.
Certo comunque che se Mons. Schneider fosse il semplice ventriloquo della FSSPX, non gioverebbe molto alla causa della Tradizione: servono prelati che con sincerità sappiano creare dei ponti, più che di gente che pensa solo a tagliare i cavi portanti. Poi si discuteranno anche i "dettagli".
@RR
RispondiEliminaNon condivido questo commento, che anzi trovo di cattivo gusto.
Penso che questo vescovo sappia far uso di prudenza per fini molto più elevati. Per il resto conosce molto meglio di noi cosa sia il martirio e da buon cattolico sa che sarebbe un biglietto di entrata sicuro per il Paradiso. Lo sa e l'ambiente in cui ha vissuto glielo ha insegnato!
... D'accordissimo con Viandante e Pasqualucci ...
RispondiEliminaNon dimentichiamoci che sarà il Papa ha dare il placet ...
Va bene, l'oblazione orante e silenziosa se è il loro carisma, mic, resta purtroppo il fatto che tra prudenze e carismi le anime dei fedeli rimangono senza tante buone cose, che dovrebbero essere date loro da chi ha innanzi tutto il carisma sacerdotale di salvare anime ed onorare Dio in modo dovuto nella santa liturgia. Per fortuna c'è stato chi ha sentito la necessità di salvare la Messa e il sacerdozio, forse era il suo carisma, o probabilmente ha avuto la prudenza di lanciare un salvagente per le anime che anche oggi si ytovano a nuotare in acque torbide e burrascose. Questo vescovo di cui parlo forse poteva essere prudente, per salvare la sua posizione e fare del bene lavorando da dentro. Ma si poteva non denunciare l'eresia che veniva avanti?
RispondiEliminaCerto la preghiera è l'arma migliore e più potente, però si può continuare a servire l'errore?
Intanto a Roma... una piazza per Martin Lutero: http://www.faz.net/aktuell/gesellschaft/rom-eine-piazza-fuer-martin-luther-13758747.html
RispondiEliminaCerto la preghiera è l'arma migliore e più potente, però si può continuare a servire l'errore?
RispondiEliminaL'arma della preghiera è la migliore e più potente, ma non ci esime dall'azione. E la nostra azione ognuno sa qual è.
Credo che i FI (parlo di quelli fedeli al carìsma originario) stiano subendo oblativamente, più che servendo, l'errore. E questo a chi non fa parte di ordine religioso non è richiesto.
Riconosco però che è probabile che si avvicini il momento in cui ad ognuno sarà chiesto di prendere parte. E noi già sappiamo qual è il nostro posto nella Chiesa, Deo adiuvante.
Ma con un papa che sembra incarnare alla perfezione lo spirito del concilio, che ha in più occasioni mostrato non il suo disinteresse ma il suo disperezzo per discussioni intellettuali, culturali, ideologiche ( come se il suo dire e fare non lo fosse) che considera vane, sterili, al limite di chicchiere per "specialisti del logos" (che decisamente gli stanno molto antipatici), con un papa per il quale l`annuncio del Vangelo è questione di cuore più che di ragione, di Logos e che viene da un mondo in cui si vivono gli effetti della deculturazione del religioso, da un papa come Jorge Bergoglio come si può pensare di riaprire una discussione su collegialità, libertà religiosa o riforma liturgica?
RispondiEliminaDa una parte i progressisti, che sentono che il tempo stringe, dopotutto Bergoglio non corrisponde veramente al ritratto del papa giovane e forte e in piena salute che dicevano voler eleggere dopo la rinuncia di Benedetto XI, moltiplicano incontri segreti e no, conferenze, inviti, lettere pastorali, ecc, per far passare in forza il loro programma, dall`altra parte con un papa pragmatico e molto astuto, a parte le tanto temute soluzioni gesuitiche al Sinodo, potremmo avere anche una "soluzione" al problema FSSPX che potrebbe essere una sorta di beneficio secondario di quella sua allergia a discussioni teologiche.
conclude monsignore con queste parole:
RispondiElimina"....mentre nello stesso tempo piccole navi di diversi gruppi cattolici sferrano veri attacchi l'un l'altro, invece di fare una difesa comune contro i nemici."
:-( da quando lo vado dicendo?
spero che la voce di Monsignore, questa supplica finale del suo intervento di specificazione, sia accolta pienamente specialmente da noi tutti....
Scusate, io non gioisco per quello che sta capitando ai FI, ma credo che non sia corretto paragonare il loro caso a quello di una eventuale FSSPX regolarizzata canonicamente.
RispondiEliminaMons. Lefebre ha combattuto e lo strazio che provava nel dover prendere certe decisioni é ben documentato. Certo, poi presa la decisione che doveva prendere, la sua anima si pacificò, ma il dolore per il passo che dovette fare a causa delle manchevolezze degli uomini di Chiesa è innegabile. Questo sentimento mi pare ancora presente nella fraternità.
Certamente non è questo lo stesso spirito che anima i FI. Non dico che facciano male a comportarsi come fanno (anche se ho molte riserve) e sicuramente soffrono anche loro, comunque non si possono paragonare alla FSSPX.
Poi è un dato di fatto che l'azione e la reazione relativi a una determinata situazione sono spesso interdipendenti e a volte se uno si fa agnellino, sicuramente troverà chi si fa lupo.
Comunque è evidente che la fraternità deve rimanere salda nei suoi principi e sempre disposta a prendere le distanze da ordini o inviti non giustificati: in questo senso sanno di avere di fronte l'esempio dei frati francescani dell'Immacolata e uomo avvisato mezzo salvato...
Ma poi non mettiamo nemmeno il carro davanti ai buoi, per ora la regolarizzazione con eventuali clausole o condizioni non c'è ancora.
Concordo, in linea generale, con Viandante e Pasqualucci.
RispondiEliminaDice Monsignore: "al fine di correggere per tempo le cose che devono esservi corrette."
La domanda su quali siano queste cose è superflua. Monsignore specifica bene che il contributo della critica Teologica della SPX è prezioso. Dunque non si riferisce certo alle critiche pertinenti mosse dalla SPX al Concilio e alla Riforma. Lo dice CHIARO.
Invece ci sono ECCOME delle cose da correggere nella SPX, come in tutti noi. Perché non siamo infallibili. Primariamente, quello per cui vengo attaccato di continuo quando lo dico, sono i METODI. Di cui parla anche il Monsignore. I metodi hanno bisogno di essere duttili e non monolitici e aspri, quali quelli che sono sempre stati usati dalla SPX. In secondo luogo Monsignore ha focalizzato benissimo il vero punto di "rottura" tra Santa Sede e SPX: l'eccessiva considerazione del Vaticano II. Per versi opposti, ENTRAMBI lo considerano un Concilio-dio! Sembra che dal riconoscimento della divinità di questo concilio, dipenda davvero la Fede Cattolica! Così la SPX si affanna ad affossarlo completamente per farlo sparire o la S. SEDE si affanna ad esaltarlo come dio! Così se sparisce la SPX si sentirà a posto, mentre se si divinizza la S SEDE potrà scrollarsi la SPX! Monsignore ha fatto centro! Come aveva fatto centro quello contro cui maggiormente la SPX si è scagliata con VEEMENZA, ovvero Benedetto XVI. Il quale aveva per tempo relativizzato il Concilio, cercando con la sua contestatissima "ermeneutica", di spogliarlo del dogma! E quindi inserirlo in una critica costruttiva. Poi, l'odiatissimo Benedetto, aveva visto la possibilità di un accordo pratico. Al momento dell'invenzione del "Preambolo dottrinale", la comunicazione della CDF ancora visibile, recitava che "è ammessa una critica costruttiva al concilio"! SI doveva firmare SUBITO! Invece, tira e molla la tonaca di Fellay e la riottosità dei "radicali" ha allungato. Fino ad arrivare all'ultimo colpo di mano, dove Benedetto XVI è stato esautorato e la "trattativa" l'ha presa in mano la CDF! Arrivando a proporre l'infirmabile.
Dunque la SPX ha da correggersi. Prima di tutto deve ritrovare il tempismo delle scelte. E poi DOVEVA cambiare metodo. Diciamo che l'aggressività di prima è inversamente proporzionale al SILENZIO DI TOMBA di ora. La cosa potrebbe anche far piacere, se non fosse che è abbastanza strana. L'ho già detto. Non conoscono misure "mediane", per cui o si attacca o si tace. Probabilmente perché la venuta di Bergoglio gli ha fatto arrivare da qualche uccellino che avrebbe risolto il problema canonico. Il che è anche possibile, perché Bergoglio non è un Curiale, come Ratzinger, che aveva la PIOVRA intorno (e nessuno l'ha nemmeno aiutato!). Io credo che il riconoscimento canonico verrà, ma nell'ottica di Francesco. Che è ECUMENISTA. Il che potrebbe anche non essere rilevante, purchè arrivi. Paradossalmente era meglio il "preambolo", che dava occasione di discutere e chiarire (se ce ne fosse stato il clima), piuttosto che il riconoscimento canonico ECUMENICO
@Caterina
RispondiEliminada quando lo vado dicendo?
E' vero e io concordo e ho sempre concordato.
Ma dire questo non vuol dire ANNULLARE le furbizie di chi di lavoro fa il pompiere buttando acqua su incendi di cherosene!!!
Capisci a me ;)
Proviamo a riflettere in modo razionale sulla eventualità che la FSSPX rientri in piena comunione. Nel migliore dei casi otterrebbe una prelatura personale tipo
RispondiEliminaOpus Dei, oppure verrebbe a trovarsi come la Fraternità San Pietro.
A quel punto però che cosa si sarebbe risolto a livello ecclesiale?
Cosa cambierebbe oggettivamente per il fedele qualunque? Nulla, cosa cambierebbe
per il fedele "tradizionalista"? Nulla.
Cosa cambierebbe invece per la Fraternità?
Sarebbe soggetta all'autorità pontificia e rischierebbe di essere commissariata
e distrutta esattamente come avvenuto per i FFI. Seminari chiusi da oggi a domani
senza alcuna accusa specifica, trasferimento dei sacerdoti in sedi improbabili
e conseguente massacro.
La verità è che non ci sono oggi i presupposti ambientali in ambito ecclesiale per un ritorno della FSSPX in piena comunione, il rischio comunque è troppo alto e comporta la completa distruzione.
Al momento i sacramenti che grazie alla Fraternità si ricevono sono validi, non dipendono economicamente dalle losche grinfie CEI, la loro missione è al sicuro. Almeno così vanno avanti, mentre
vescovi e cardinali si apprestano a discussioni inutili e dannose in un sinodo
il cui unico senso è quello di fare danni.
Certo come dicono anche altri commentatori, il bubbone dovrà scoppiare e infatti
presto o tardi scoppierà, ma non vedo perché nello scoppio la FSSPX debba trovarsi
anch'essa in mezzo alla deflagrazione, dopo essere rimasta 50 anni al sicuro,
lontana dalla apostasia strisciante e dalla protestantizzazione che ha devastato la Chiesa.
In merito poi al riconoscimento "ecumenico" di cui parla @stefano, si guardi quanto "ecumenismo e misericordia" si sono usati coi FFI e si provi solo ad immaginare cosa potrebbe accadere rientrando sotto le grinfie di questa misericordia a senso unico, tenera coi peccatori impenitenti, gli atei, i musulmani, gli indù e i buddisti, ma spietata e arbitraria coi cattolici.
In momenti gravi come questo è necessaria la massima prudenza e bisogna stare ai fatti e non cedere ai sentimentalismi o farsi illusioni, il momento è tragico e sinceramente il riconoscimento canonico della Fraternità al momento mi pare una questione assai secondaria rispetto alle posizioni eretiche che si profilano al sinodo.
Forse ancora pochi si sono resi conto con Chi hanno a che fare, qui mi sembra di tornare ai tempi di Dionisio tiranno di Siracusa, con annesse latomie, in piccioli, se la fanno tutti sotto perché il tipo non ammette la benché minima critica, obbedire a testa bassa senza diritto di replica, o fuori a calci dove non batte il sole.....da esterno, dico meglio fuori che dentro, prima di essere sparpagliati per ogni dove, non c'è trippa per gatti di 'sti tempi, non era quello che volevano 10 anni fa? Adesso ce l'hanno e fa quello per cui è stato chiamato.No comment.
RispondiEliminaStefano78 ha detto...
RispondiEliminaE' vero e io concordo e ho sempre concordato.
Ma dire questo non vuol dire ANNULLARE le furbizie di chi di lavoro fa il pompiere buttando acqua su incendi di cherosene!!!
Capisci a me ;)
e ti capisco eccome ^__^ e concordo
ciò che intendevo è quello che dice proprio mons. Schneider ;-)
da due anni a questa parte si sono aperti nuovi siti e blog di tradizionalisti che denunciano Benedetto XVI di eresia...
l'attuale Pontefice - discutibile nei modi e nel parlare quanto vogliamo - è definito anticristo o antipapa....
e quando si invia materiale da condividere UNITO ALLA COMUNE BATTAGLIA, non lo si condivide...
Stefano ... non si fa una comune battaglia, a parole forse si, ma nei fatti ogni blog o sito che vorrebbe impegnarsi a questa materia, di fatto finisce per curare i propri interessi, questo sta dicendo mons. Schneider ^__^
Anonimo 20.26:
RispondiEliminama i concetti "ironia" e "sarcasmo" (e non nei confronti del Monsignore, ci mancherebbe, ma delle autorità romane e di qualche blogger) sono ormai sconosciuti ai più ?
RR
PS: mai firmarsi con un nickname, eh?
e quando si invia materiale da condividere UNITO ALLA COMUNE BATTAGLIA, non lo si condivide...
RispondiEliminaPremetto che non penso che in altre espressioni Caterina si riferisca a questo blog, che pure ha espresso critiche argomentate e motivate sul piano teologico anche su Benedetto XVI, nell'incontrare - con doloroso rammarico - alcune sue affermazioni di conio modernista sia pur temperato da uno stile ancora "romano".
Per quanto mi riguarda non ho condiviso un solo contenuto di quelli segnalatimi. E per una ragione molto precisa: citava Plinio Correa de Oliveira. Ebbene, è un personaggio che rimanda ad un contesto (TFP) nel quale non posso riconoscermi. Sono selettiva? Sì Ma non tanto per fare i miei interessi, che non ne ho, quanto quelli dei lettori da non coinvolgere in contenuti, anche condivisibili, ma alla fine riferiti ad aree estranee... Evitatemi di approfondire. Serve solo a perdere tempo prezioso. L'ho fatto unicamente per dare le ragioni di una mia scelta.
Per contro, la Caterina-pompiere (a volte con coraggioso equilibrio, altre arrampicandosi sugli specchi) è intervenuta come niente fosse in contesti dove mi avevano fatto a pezzi, commentando le virgole da "pompiere" del calunniatore di turno ed ignorando le evidenti e pesanti calunnie nei miei confronti.
Ora è un po' che mi ricontatta e ne sono felice. Non dimentico i momenti belli di un incontro personale che non rinnego. E, al di là di tutto, diciamoci: coraggio avanti. In effetti siamo sulla stessa barca, che sta facendo acqua da tutte le parti. Ma il Signore non dorme e ci esorta ad aver fede costi quel che costi... e cerchiamo di concretamente attivare quelle "sinergie" che sono anni che vado faticosamente cercando di realizzare.
Maria... ^__^ non attribuirmi pensieri che non ho concepito...
RispondiEliminaTu mi hai detto di attendere, ed io ho terminato lì la richiesta, il mio ardire è generale proprio come si esprime mons. Scheneider e se proprio vogliamo dirlo mi riferisco anche a Riscossa Cristiana la cui fraternità completamente assente mi ha davvero delusa e amareggiata, e non parlo di fatti personali.
Ma senza dubbio OGNUNO è libero di agire come vuole, non è questo il punto, il punto è quello chiaramente descritto da mons. Schenider e lungi da me l'andare oltre quanto ha così chiaramente espresso.
Quanto al contenuto dell'intervista del prof. Loredo si parla di un libro che per altro mi è sembrato di aver visto da te pubblicizzato qui mesi fa ^__^ è anche per questo che ti avevo inviato l'onore che il professore ci aveva fatto di rilasciarci una intervista che non c'entra affatto con Plinio Correa, ma che parla della NUOVA FORMA della TdL forse ancora più grave di quella precedente e di cui nessuno parla o si è accorto e che è quella che sta sostenendo le lobby del gender...
Quanto ai miei presunti silenzi alle offese che ti hanno rivolto o ti rivolgono, sai, ognuno porta la propria croce... in fondo alla fine non si pensa mai alle offese rivolte a Benedetto XVI, uno dei motivi per cui vi ho sempre letto ma non intervenivo più nè per difendere te, nè per difendere Benedetto XVI che non ha bisogno che gli faccia da pompiere!
^__^ non faccio da pompiere a nessuno, concordo semplicemente con l'appello di Mons. Schneider che spero venga accolto, questo è il vero ed unico senso del mio intervento.
Un abbraccio.
Ma Dorotea, dove sei finita? Non vieni più a San Simeon Piccolo 2.0?
RispondiElimina"Quanto ai miei presunti silenzi alle offese che ti hanno rivolto o ti rivolgono, sai, ognuno porta la propria croce... in fondo alla fine non si pensa mai alle offese rivolte a Benedetto XVI, uno dei motivi per cui vi ho sempre letto ma non intervenivo più nè per difendere te, nè per difendere Benedetto XVI che non ha bisogno che gli faccia da pompiere!
RispondiEliminaIntervengo sulla punta dei piedi per dire a Caterina che i suoi non presunti ma effettivi silenzi mi hanno a suo tempo molto sorpreso perchè la vedevo intervenire in contesti, che non sto qui a nominare, come se niente fosse mentre Maria veniva infangata in modo odioso, non ho letto una sola parola in difesa di Maria ma al contrario testimonianze di amicizia per e da parte di quei personaggi tutti al maschile.
Ma sono ben lieta se, tirati gli insegnamenti di certe esperienze, le si lascia dietro di sè e si va in avanti su altre e nuove basi coltivando il dono prezioso dell`amicizia.
Quanto alle offese a Benedetto XVI dal momento che Caterina legge questo blog sa che qui c`è chi pensa alle offese rivolte a Benedetto XVI e c`è anche chi ne "prende la difesa" non per fare il pompiere ma per ricordare certe semplici verità.
RispondiElimina@ Sugli attacchi a Ratzinger etc.
Ma questi blog che attaccano a spada tratta Benedetto XVI sono quelli della FSSPX? Sono quelli ufficiali della Fraternita'? Mi sembra di no, da quello che ho capito. Bisogna poi distinguere le legittime critiche dalle "offese" o dalle critiche indiscriminate, dal partito preso. La "tradizione" di cui si fa paladina la FSSPX e' la Tradizione cattolica, consolidata in duemila anni di magistero, non il "tradizionalismo", nelle sue variegate forme, troppo spesso inquinate da filoni esoterici, "brasiliani" od "indo-europei" che siano. PP
Cara Mic,
RispondiEliminanon ho nessuna intenzione di riaprire vecchie discussioni, ma quando tu scrivi: "...Plinio Correa de Oliveira. Ebbene, è un personaggio che rimanda ad un contesto (TFP) nel quale non posso riconoscermi." affermi, ovviamente, un tuo legittimo diritto. D'altronde, neanch'io sono un fanatico di Plinio. Ci sono aspetti del personaggio e del suo pensiero che mi hanno lasciato talvolta perplesso e che risentono del contesto sociale e familiare in cui è cresciuto, la piccola nobiltà d'origine lusitana del Brasile: il suo filo-americanismo, ad esempio, una limitata, ma non assente, "sensibilità sociale" (qualunque cosa voglia peraltro dire questa, abusata, espressione), qualche bizzarria estetica, la sua avversione per il Movimento Integralista Brasileiro, che coniugava l'esperienza dei movimenti fascisti europei con la tradizione cattolica brasiliana.
Ma i suoi meriti sono innegabili: il suo libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione rappresenta tutt'ora uno dei migliori testi del pensiero politico cattolico contemporaneo, con una chiarezza divulgativa e una periodizzazione logica e storica dell'attività della rivoluzione che sono ancora magistrali.
Per non dimenticare la sua attività durante il concilio, a favore del Coetus Internationalis Patrum, che tentò, purtroppo tardivamente, di frenare l'organizzata minoranza modernista, che sciaguratamente prevalse.
E l'attività della da lui fondata TFP è altrettanto meritoria, nelle Americhe e non solo, per la sua lotta contro il comunismo, la teologia della liberazione, le aberrazioni contro la vita e la famiglia e per la difesa della liturgia tradizionale.
Ecco, mi piacerebbe che ci si avvicinasse al pensiero di Plinio Correa de Oliveira sine ira et studio, senza prevenzioni e senza pregiudizi, capitalizzando e utilizzando al meglio il molto che c'è di buono.
Già che ci sono, mi permetto di consigliare a tutti il testo di un esponente della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP) in Italia: Julio Loredo, Teologia della liberazione. Un salvagente di piombo per i poveri, Cantagalli 2015. Un ottimo testo per capire quanto aberrante sia la teologia della liberazione da punto di vista dottrinario, pastorale, politico e sociale. E capire anche le origini di un certo pensiero bergogliano.
Ecco, mi piacerebbe che ci si avvicinasse al pensiero di Plinio Correa de Oliveira sine ira et studio, senza prevenzioni e senza pregiudizi, capitalizzando e utilizzando al meglio il molto che c'è di buono.
RispondiEliminaE' un atteggiamento da cui non rifuggo a priori. Ma, avendo altre fonti cui attingere, preferisco soffermarmi su quelle...
Vi sarò grata se chiuderete qui l'argomento perché non ho intenzione di approfondire. Non ne ho il tempo né l'energia né penso sia utile a chi cerca di districarsi nel ginepraio in cui siamo.
in fondo alla fine non si pensa mai alle offese rivolte a Benedetto XVI, uno dei motivi per cui vi ho sempre letto ma non intervenivo più nè per difendere te, nè per difendere Benedetto XVI che non ha bisogno che gli faccia da pompiere!
RispondiEliminaTea, due parole per chiarire a chiudere spero senza ulteriori fraintendimenti.
Perché mi metti sullo stesso piano di Benedetto XVI?
Dici che non ha bisogno di essere difeso, ma ricordo con che vigore e con che espressioni mi hai apostrofata per un mio articolo sul concetto di "espiazione", che andava letto e meditato prima di sparare a zero.
In altri contesti non pretendevo che tu intervenissi per difendermi. Mi ha semplicemente meravigliato il tuo dialogo in sintonia con l'autore, come niente fosse, proprio nel contesto dell'offesa, che era anche qualcosa di più: un vero e proprio anatema in un mare di calunnie. Mi spiace averlo tirato fuori; ma prima di oltrepassare, come spero, e anzi proprio per questo, non sono riuscita ad ignorarlo. Punto e stop. Chiuso.
Quanto ai "difensori" e ai "denigratori" di Benedetto XVI, ne ho fin sopra i capelli di entrambe le categorie. Io difendo la verità e quel che ne conosco e, se c'è qualcosa che se ne allontana, non riesco a tacere, chiunque sia chi la tradisce.
Tra Benedetto e l'attuale 'regnante' c'è un abisso di cultura e di stile. Il primo tuttavia l'impronta modernista ce l'ha - sia pur temperata e diluita in una miriade di 'perle' che hanno sedotto me per prima. E quando mi ci imbatto e la riconosco non taccio. Il secondo ormai ha superato ogni limite e sono troppi ormai i dirottamenti per i quali non riesco a tacere.
Quanto a questo blog, credo che la varietà di caratteri e di stili sia tenuta insieme da un comune sentire e anche da un percorso di condivisione e di approfondimento che coinvolge e fa bene a tutti.
Per il resto e per il futuro ripeto: coraggio, avanti!
Come la pensavo su BXVI e come la penso da gennaio 2013. E' noto. Soprattutto a Mic che, quando ricevette un mio post di quei momenti, dopo aver fatto un salto sulla sedia di tre metri, all'atterraggio mi ha "giustamente" scappellottato. Oggi mi guardo ben dal ribadirlo perché in questo momento rischierebbe di favorire solamente rigidezze e rimpalli mentali. Prima o poi anche chi riesce ancora a chiamare papa colui chi ha manifestato soddisfazione di fronte alla blasfemia di Nostro Signore sulla Falce e il Martello ed ha pubblicizzato a livello planetario l'assunzione di stupefacenti, dopo averlo accuratamente concordato, capirà. Lo capirà, purtroppo pagando un prezzo molto più alto di chi ha capito ed agito prima. In quarantanni ho vissuto da vicino tanti atti di divisione seguiti dalla deflagrazione di società di uomini, mai avrei pensato che sarebbe toccato a Santa Romana Chiesa, perché mai avrei pensato che potesse essere trasformata in mera società di uomini, cioè in un partito politico. Ogni persona inevitabilmente arriva a "capire" e decidere in tempi diversi. Ed arrivandoci in tempi diversi chi, con la forza dall'alto, detta tempi, modi ed atti, riesce ad imporsi perché gode temporaneamente anche del peso di chi non ha ancora capito. E così l'evoluzione, la distruzione, l'apostasia, chiamatele come volete, con lo strappamento stupito dei capelli di tutti, può avanzare. Che stia arrivando lo tsunami sulle coste della Chiesa ex cattolica lo dicono tutti. Molti cattolici veri, urlano preoccupazione ma sotto sotto non ci credono, agitandosi, però sbattono, si confondono, si combattono non riuscendo ad individuare una guida alla salvezza. Addirittura alcuni si affidano e sperano che possa fermare l'onda proprio chi l'ha provocata. I non cattolici, su altre coste, sono più lucidi ed attendono, credo molti sinceramente dispiaciuti la fine di una civiltà che in fondo era anche la loro. Se arriva uno tsunami non si entra in porto. Se si ha avuto la grazia di essere fuori dai moli. Ci si allontana un po'. Si aspetta.(sarà una cosa breve) Poi si entra e si ricostruisce. LA FSSPX SULLA PROPRIA PELLE LO SA. Tutto il resto attiene all'amarcord ed alle "pie" illusioni o delusioni.
RispondiElimina... Oggi mi guardo ben dal ribadirlo perché in questo momento rischierebbe di favorire solamente rigidezze e rimpalli mentali...
RispondiEliminaCapisco e condivido. Io, fin dall'inizio delle dimissioni mi sono posta interrogativi cocenti e dubbi inquietanti e non riesco ad eluderli. Da quel nefasto 11 febbraio 2013 li ho espressi a ripetizione sul blog. Tuttavia non ho risposte ma soprattutto non mi do' l'autorità per esprimere alcune ipotesi che sono solo tali e potrebbero creare scandalo.
Il problema è la mancanza di guide autorevoli capaci di prendere in mano una situazione inedita e devastante. Ma non mancano gli indicatori di direzione nei nostri sacerdoti e nella Chiesa di sempre...
Condivido l'analisi di Mazzarino, ma non chiamatela Santa, chiesa romana basta ed avanza, fra illusioni e delusioni, comunque si dovrebbe fare riferimento all'unica vera Guida della chiesa, gli altri sono sempre uomini, fallaci, traditori, deboli, offuscati dal potere e dal delirio di onnipotenza, il resto è silenzio.....
RispondiEliminaAnonimo Moretto ha detto...
RispondiEliminaMa Dorotea, dove sei finita? Non vieni più a San Simeon Piccolo 2.0?
Siamo stati trasferiti a Trento dal 24 giugno ^__^
e qui siamo messi malissimo.... il 19 settembre TUTTI i parroci sono stati OBBLIGATI a rendere ossequio a Enzo Bianchi..... una settimana dopo la notizia è andata a fuoco la Torre civica che appartiene alla diocesi ^__^
un segno? ma questi son talmente ciechi da non vederli come tali!
Salutami tutti a Venezia, è stato un trasloco duro e a maggio sono anche finita in ospedale, mi è dispiaciuto non essere potuta passare a salutarvi come avrei voluto...
"Fiat Voluntas Tuas...."
Adelante Pedro ...con juicio.Di questi tempi calamitosi bisogna stare ben coperti ed aspettare.Cosa fece la Sacra Famiglia quando erode ammazzava con metodo e grande soddisfazione? Andò in Egitto e se ne stettero tranquilli.Andare all'attacco adesso è da sciocchi.bobo
RispondiElimina"Quanto ai "difensori" e ai "denigratori" di Benedetto XVI, ne ho fin sopra i capelli di entrambe le categorie."
RispondiEliminaWow:):), sono una di coloro (pochi) che "difendono" Benedetto XVI ma non appartengo a nessuna categoria parlo a mio nome personale e lo sento come un dovere, a modo mio mi importa ristabilire certe semplici ma importanti verità, quando vedo che le si calpesta o le si ignora, anch`io, mic, non riesco a tacere.
@Luisa
RispondiEliminaa modo mio mi importa ristabilire certe semplici ma importanti verità
Si concordo. Per quanto concordi, in linea generale, con le precisazioni doverose di Maria, bisogna stare attenti a seguire l'equilibrio che La Nostra richiama nel suo intervento. Se no si rischia di esser squilibrati, reclamando l'equilibrio! E' un cane che si morde la coda. Come non è giusto perseguire la "manie delle etichette" decontestualizzando continuamente frasi o interventi e inserendoli di imperio in un partito (quale che sia), non è giusto nemmeno definire variamente "difensori di" questo o quello chi, proprio per ONORE DI VERITA', sottolinea ALTRO rispetto a ciò che si sta criticando di "questo o quello". Se di Verità si tratta, si deve solo constatarla!
Ed io ho sempre detto che, come è vero che Ratzinger abbia abbracciato un certo tipo di modernismo (comunque diverso da quello ufficiale), è altrettanto vero che abbia compiuto cambiamenti importanti nella sua formazione teologica! Di questi cambiamenti (come per esempio aver espunto dalla sua opera omnia la frase sui divorziati che molti stanno strumentalizzando ORA) si ha riscontro diretto ed effettivo. Cambiamenti che hanno riguardato anche la rivalutazione della Tradizione come radice della vita della Chiesa, anche se in un modo ancora da chiarire.
Invece questi cambiamenti, spesso sono IGNORATI. A riguardo della SPX, la cristallizzazione delle posizioni fa il resto. In certi casi si ragiona come se gli anni 80 fossero ETERNI.
Inoltre, alcuni atti di governo di Benedetto XVI avrebbero dovuto essere accolti con maggior entusiasmo. Cosa che invece è risultata quasi assente. Si è fatto molto sul piano della critica, a volte andando oltre il lecito e in alcuni casi essendo impietosi (parlo dei media tradizionali in generale), ma poco sul piano della diffusione effettiva. Per cui anche noi, abbiamo sperimentato il radicalismo della chiusura addirittura organizzando un incontro di preghiera!
La colpa non può essere solo dei "pompieri", perché i "pompieri" giocano dove c'è il fuoco. I destri si danno spesso, c'è poco da fare. E se ne potrebbe fare a meno. E sto parlando non di questo media in cui scrivo, che forse è uno dei pochi "luoghi" meno "veementi". Ma in generale.
Poi si può polemizzare con chi, in situazioni allucinanti come questa, fa assurde forzature alla realtà e alla Verità pur di NEGARE l'evidenza, pensando (magari in buona fede) di fare un servizio alla amore per il Papa e la Chiesa.
Personalmente mi sono dato una regola. In situazioni in cui potrei causare maggiore confusione, taccio e prego. Dipende dal temperamento. Meglio tacere, pregando, che forzare e deformare la Verità. L'ideale sarebbe criticare con "magnanimità", che è ciò a cui siamo chiamati dal VANGELO! Tutti dovremmo farlo, e Tea, QUESTA dovrebbe essere la base su cui primariamente unirci, ognuno secondo la propria possibilità e per il proprio stato di vita. Senza presumere troppo. Se si rischia lo Zelo amaro, meglio tacere. Se si rischia l'adulazione irrealistica e deformante, meglio tacere. Se si rischia la confusione, meglio tacere.
Perché San Paolo rimprovera i Cattolici che si dicono chi "di Paolo", chi "di Apollo", chi "di Pietro"! C'è un "essere di Pietro" che giova, e c'è un "essere di Pietro" che non giova. Né al Cattolico, NE' A LUI IN PERSONA! Il Papa non gioisce di chi si fa portavoce perpetuo e megafono adulante, piuttosto che servitore SINCERO davanti alla Verità dei fatti.
Quindi da un lato non si deve essere zelanti amari. Dall'altro manco PARTIGIANI che al primo squillo di tromba (della critica) arrivano con gli idranti! L'equilibrio va trovato nel VANGELO!
Anche perché, Tea, NON SI PUO' SENTIRE che i Papi debbano avere degli "ermeneuti" che fanno la PROSA dei loro discorsi o insegnamenti! GIA' QUESTO E' INASCOLTABILE E INACCETTABILE! I Papi DEVONO essere chiari, netti. Non è possibile negare che anche Benedetto XVI, sebbene abbia cominciato a invertire la tendenza (vedi Ratisbona), abbia avuto episodi di ambiguità innegabili (vedi le situazioni ricordate da Maria). In questo pontificato, siamo ritornati al passato (precedente a Benedetto), peggiorato. Non si può sentire che ci debba essere Caterina, o Mastino (ora in anno sabbatico), che vanno distorcendo la Realtà per ficcarla dentro il Cattolicesimo, o facciano gli ermeneuti non ufficiali del Vaticano! Arrivando a forzare talmente tanto le parole, da far quasi sorridere! Ripeto: meglio il silenzio orante! I Papi devono essere chiari! E' UN SACROSANTO LORO DOVERE, E DIRITTO DEI FEDELI!
RispondiEliminaCome deve essere CERTA l'elezione! CERTA l'abdicazione (quando si ha). Tutte cose che NON LO SONO AFFATTO, e che non è certo l' idrante a poter fare chiarezza. A domanda pertinente, risposta pertinente. Non CAOS!
Ciao Mic,
RispondiEliminaTuttavia non ho risposte ma soprattutto non mi do' l'autorità per esprimere alcune ipotesi che sono solo tali e potrebbero creare scandalo.
1) Sulla validità o meno della rinuncia di Benedetto XVI e dell'elezione di Jorge Bergoglio: sono due le ipotesi, quella della validità e quella dell' invalidità, con la differenza che la prima ha argomenti chiari che non sono mai stati confutati;
2) lo scandalo è la nudità del re e non le parole del bambino che la costata;
3) per esprimere ipotesi non ci vuole autorità, ma soltanto per risolvere autorevolmente un problema - congedare un falso papa, per esempio;
4) la gravità del peccato di omissione è direttamente proporzionale alla gravità del male che non si combatte; e la gravità ell'eresia è direttamente proporzionale all'autorità di chi la propone; con l'eresia bergogliana - negazione delle pene eterne del peccatore impenitente - siamo all'apice del peccato contro la fede, dunque contro il primo comandamento. In questo caso, il silenzio non è una opzione.
Vale.
per esprimere ipotesi non ci vuole autorità, ma soltanto per risolvere autorevolmente un problema - congedare un falso papa, per esempio;
RispondiEliminaBentornato Luìs :)
Osservazioni calibrate, che condivido.
Anche in ciò che ho quotato, per la prima parte ti do' ragione. Mi sono espressa con la rapidità che fa mancare di precisione. In effetti alla formulazione di ipotesi non mi sono sottratta. E' in questo momento che, più che le ipotesi, mancano le conclusioni e conseguenti azioni autorevoli e, con le nostre 'ipotesi' potremmo rischiare di aumentare la confusione.
E' sul "congedare" un papa che non ci siamo...
Ma si rischia di arrivare alla situazione del cane che si morde la coda. Non assolutizziamo nessuna considerazione. Su ciò che accadrà continueremo a tenere una posizione netta parlando forte e chiaro secondo la nostra Chiesa di sempre, con l'aiuto del Signore e della preghiera.
Amen, Mic.
RispondiEliminaSolo una correzione in quello che ho scritto. Il giusto è: "...con la differenza che la seconda ha argomenti chiari..."
Grazie!
RispondiElimina@ Ratzinger a Ratisbona
Dice Stefano 78 che a Ratisbona Benedetto XVI "ha cominciato ad invertire la tendenza", poi pero' ci sono state delle ambiguita' anche da parte sua, etc.
Purtroppo, a Ratisbona, R. ha accennato a delle giustissime critiche all'islam (irrazionalita' del concetto di Dio e vocazione alla violenza di quella religione) che poi non e' piu' riuscito a mantenere, credo gia' nella redazione scritta di quel discorso, forse impaurito dalle reazioni negative su scala globale. Non ha percio' invertito un bel niente e si e' alla fine prestato anche lui ai riti apostatici dell'incontro ecumenico con "le tre grandi religioni monoteistiche", dichiarando piu' volte la sua stima per l'islam in quanto tale. Si e' trattato solo di un tentativo, rapidamente abortito. Questi i fatti, nudi e crudi, per quanti amari, anzi amarissimi. La deriva ecumenica e' alla fine continuata come prima. Se avesse davvero invertito la tendenza sarebbe successo il finimondo, pero' nella Gerarchia e tra i fedeli si sarebbe finalmente fatta chiarezza. Adesso stiamo aspettando tutti il Sinodo di Ottobre sulla famiglia, per vedere se qualcuno nella Gerarchia avra' finalmente il fegato di far chiarezza, una buona volta. PP
Ricordo, en passant, che dopo il discorso di Ratisbona ci furono violente proteste nei paesi islamici, con morti, ed un' alzata di scudi dei media internazionali contro il papa, che di fatto stroncarono sul nascere ogni tentativo posteriore di spiegare e spiegarsi, e alla fine Ratzinger fu costretto a piegarsi, come i vignettisti danesi e via via discorrendo, contro l'Islam non si può dire nulla, infatti il vdr dialoga, si prostra e si inchina, pianta alberi, e......tutto va bene madama la marchesa e sarà sempre peggio con tutti questi barbari invasori che arrivano peggio dei Vandali, ad ondate, irrefrenabili e tutt'altro che poveri cristi sfuggiti a guerre e persecuzioni, i poveri cristi siamo noi che ce li dobbiamo accollare, governanti laici e non, sbandierano la loro disponibilità all'accoglienza indiscriminata ed alla misericordia, il galante portavoce-pappagallo della Cei dovrebbe mordersi la lingua prima di sciorinare sesquipedali sciocchezze, tanto da far rimpiangere il perfido tarcisio che mai si era spinto tanto in là, il risultato un bagno di sangue, prima o poi.
RispondiEliminaE siccome sono violenti, gli islamici, tutti zitti, con la speranza che cosi non ci torceranno un capello.
RispondiEliminaAll' epoca di Ratisbona, il Papa era appena stato eletto, e non era ancora scoppiato lo scandalo pedofilia. Se avesse allora resistito un pochino, se avesse urbi et orbi dimostrato con i fatti alla mano (dalla presa di Medina all' ultimo attentato) che i musulmani sono violenti a prescindere da qualsiasi critica o satira si muova a Maometto, avrebbe suscitato un coro di sostegno da parte di molti suoi fedeli, e tutto il suo pontificato, forse, sarebbe andato diversamente.
Cosi come se avesse denunciato urbi et orbi chi c' era dietro la canea sulla pedofilia,
Mma se uno si fa agnello, il lupo se lo mangia. E se uno non nasce cuor di leone, non lo diventa. Anche se un conto e' essere prefetto di una congregazione, soggetto pur sempre al papa, un conto e' essere papa, soggetto solo a Nostro Signore.
Mma bisogna anche essere convinti di ciò che si dice e si fa, altrimenti non si riesce a resistere più di tanto.
Se non altro il VdR e' convinto di quel che fa. Perciò, forse, si arriverà allo showdown cosi a lungo rinviato da altri.
Rr
Devo scusarmi per il mio allarmismo istintivo e la mia ingiustizia verso Mons. Schneider. Se solo potessi cancellare quel mio intervento scritto in fretta e furia.
RispondiElimina2006 Regebsburg, 2007 revoca scomunica ai lefebvriani, 2010 scandalo pedofilia, 2012 vatileaks, e blocco dei movimenti di denaro, bancomat e quant'altro, era già game over ancora prima di avere passato 1 anno di regno, come la vogliamo mettere, qualcuno ha mai creduto che il povero GP2 esibito in ogni salsa, anche quando non si poteva guardare, ed il timido e troppo poco autoritario BXVI, avrebbero di fatto governato? Suvvia, non siamo allo show scemo + scemo, si sa chi tirava, e tira i fili, il vdr è furbo e non si espone mai, avrà vita lunga e gli altri buon gioco,Promontory gate permettendo......
RispondiEliminaInfatti, Anonimo 14.43, lo showdown o lo scandalo che non si e' voluto o non si e' avuto il coraggio di scatenare, si scatenerà a breve, oltre ai tanti piccoli scandali del VdR, ormai quotidiani ( se non sta sulle prime pagine dei giornali, non può stare. Narcisista all' ennesima potenza).
RispondiEliminaI Papi dovrebbero ricordarsi che esiste il popolo di Dio, e quando si accorgono di non riuscire a governare, chiamarlo a dare testimonianza.
Invece, nulla. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.. Se l' autorità legittima, legittimamente ottenuta, non viene esercitata, arrivera l' arbitrio ed il caos. E quindi il tiranno. Non lo dico io, lo insegna la storia antica e quelle più recente.
Rr