Antonio Socci, nel testo che leggete di seguito, compendia un'analisi condivisibile. In essa cita anche l'ultimo articolo di Vittorio Messori per la Bussola sul quale, in una discussione, avevo espresso la stessa impressione (Messori, in realtà, dice e non dice...). Ho una sola incertezza sulla opportunità di queste nostre puntualizzazioni che vogliono essere al servizio della verità. Temo infatti che, accendendo troppo i riflettori sulle personalità coinvolte, si possa correre il rischio di contribuire, per effetto di una deprecabile eterogenesi dei fini, alla loro penalizzazione. Ciò che mi 'disturba' è l'accenno alle indiscrezioni vaticane all'origine della notizia. Mi ricordano troppo Vatileaks, al pari del 'dossier' del quotidiano tedesco Die Zeit, rimbalzato su molti blog, del quale mi è stato ripugnante parlare proprio per via del solito vigliacco anonimato...
Circola un’indiscrezione su un presunto scontro fra papa Bergoglio e Benedetto XVI, ma io ritengo che non possa esserci stato. Se non altro per il carattere dei due, politico-gesuitico il primo, mite e gentile il secondo. Entrambi molto attenti ad osservare forme rispettose.
Può essersi trattato di una lamentela, con il sapore della velata critica, da parte di Bergoglio, ma lì in Vaticano anche un lieve sussulto è il segnale di un sommovimento profondo.
Sembra infatti che Bergoglio non abbia gradito l’elogio pubblico che Benedetto XVI ha fatto del cardinale Robert Sarah, il prelato africano che ha appena pubblicato in varie lingue il libro “Dio o niente”.
Ratzinger ha cortesemente risposto all’invio del volume con questo biglietto:“Ho letto ‘Dio o niente’ con grande profitto spirituale, gioia e gratitudine. La vostra testimonianza della Chiesa in Africa, della vostra sofferenza durante il tempo del marxismo, e di una vita spirituale dinamica, ha una grande importanza per la Chiesa, che è un po’ spiritualmente stanca in Occidente. Tutto ciò che avete scritto per quanto riguarda la centralità di Dio, la celebrazione della liturgia, la vita morale dei cristiani è particolarmente rilevante e profondo. La sua coraggiosa risposta ai problemi della teoria del ‘genere’ mette in chiaro in un mondo obnubilato una fondamentale questione antropologica”.
Non c’è neanche una parola che possa giustificare il disappunto di Bergoglio. Oltretutto è proprio Francesco che, nel 2014, ha chiamato il cardinale Sarah in Vaticano come Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
Ma a papa Bergoglio fanno ombra tutti coloro che spiccano per autorevolezza spirituale e, in effetti, la stima generale per Sarah si è ingigantita in questo anno, sebbene lui non ami affatto la ricerca della popolarità e faccia vita riservata, dai tratti fortemente ascetici (sono noti i suoi digiuni per il suo paese poverissimo).
SARAH, UOMO DI DIO
Sarah si caratterizza per l’assoluta fedeltà alla dottrina cattolica. Egli ripete che la verità va testimoniata e non può essere sottoposta a sondaggi d’opinione o mode ideologiche.
Anche le parole di Ratzinger fanno trasparire la generale stima su di lui che del resto il papa emerito manifesta verso tutta la Chiesa africana di cui ha elogiato la testimonianza, mentre quella occidentale (perlopiù progressista) è stata da lui definita “spiritualmente stanca”.
Proprio questa Chiesa africana di Sarah si sta dimostrando un’intransigente oppositrice alle “rivoluzioni” vagheggiate da Bergoglio e Kasper nei due Sinodi su famiglia ed eucarestia.
E’ un’opposizione molto scomoda per il cattoprogressissmo perché, mentre quella tedesca di Kasper è una Chiesa ricchissima di soldi e povera di fedeli, quella di Sarah è una Chiesa del Terzo Mondo, povera di beni, ma giovane ed ardente di fede, fiorita in questi decenni grazie ai grandi viaggi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e gioiosamente fedele al loro magistero.
Contrariamente alla Chiesa latinoamericana che è al tracollo (per emorragia di fedeli) ed è influenzata da ideologie laiciste e marxisteggianti, la Chiesa africana è una Chiesa in crescita e non succube delle ideologie.
Anzi, Sarah è un simbolo di coraggio cristiano perché da vescovo della Guinea si è opposto apertamente, correndo gravi rischi, sia alla dittatura comunista che alla dittatura militare. Atteggiamento di opposizione frontale che non risulta sia stato tenuto da Bergoglio. Sarah ricorda per molti versi Karol Wojtyla.
Anche – come scrive Ratzinger – per “la sua coraggiosa risposta ai problemi della teoria del ‘genere’ ” che “mette in chiaro in un mondo obnubilato una fondamentale questione antropologica”.
L’elogio ratzingeriano a Sarah per “la centralità di Dio” e “la celebrazione della liturgia” è come fumo negli occhi per i progressisti. I quali parlano dei poveri come se ne parla nei salotti, cioè in modo ideologico. Mentre Sarah letteralmente viene dalla povertà.
Quando Benedetto XVI lo nominò al Pontificio consiglio “Cor Unum” motivò così la sua scelta: “Perché so che, fra tutti, lei ha esperienza della sofferenza e conosce il volto della povertà. Lei sarà il più capace di esprimere con delicatezza la compassione e la prossimità della Chiesa ai più poveri”.
Dunque l’elogio di un tale uomo di Dio fa ombra all’attuale vescovo di Roma.
Oltretutto perché si sovrappone alla questione tuttora irrisolta della strana “rinuncia” di Benedetto XVI e della sua presenza in Vaticano come “papa emerito”, con la veste e la qualifica da papa. Caso unico nella storia della Chiesa.
Sempre più – con il calo dei consensi nei sondaggi di opinione su Bergoglio – cresce la nostalgia per la mite sapienza di papa Benedetto.
UNA LUCE NELLE TENEBRE
Va detto che egli fa la sua appartata vita di preghiera e non interferisce mai, in nessun modo, nella vita della Chiesa. Ma tale è la sua autorità che tutti ne spiano i più piccoli sospiri: i suoi estimatori per trovare conferme, i suoi nemici per sospettarlo di congiurare, sognando magari di espellerlo dal Vaticano.
Già attorno al Sinodo dell’ottobre scorso ci fu chi favoleggiò di complotti immaginari e però dovette riconoscere che Ratzinger non partecipava a nessuna “fronda”.
Ma che si censuri ogni posizione difforme come congiura la dice lunga su questa stagione e sulle fobie della tifoseria bergogliana.
Del resto che il papa emerito possa essere – come dire – sotto osservazione, lo fa pensare anche un fatto curioso di questi giorni.
Lo scrittore cattolico più noto e autorevole, Vittorio Messori, il 9 settembre scorso, ha incontrato Benedetto XVI, su richiesta di quest’ultimo, nella sua abitazione vaticana. Un dialogo cordiale per l’antica stima e l’amicizia che li lega (insieme realizzarono il libro intervista “Rapporto sulla fede”, che fece epoca).
L’altroieri, su un sito cattolico, “La Nuova Bussola quotidiana”, Messori ne ha dato notizia. Ma si ha l’impressione che avrebbe volentieri fatto a meno di parlare di questo incontro personale fra vecchi amici e che lo abbia dovuto fare per prevenire – come lui dice ironicamente – “chi si ostini a pensare all’incontro tenebroso tra congiurati”.
I complottologi mormorano lo stesso, ricordando che Messori, il 24 dicembre scorso, osò firmare un commento critico su papa Francesco, sul “Corriere della sera”. Ma in realtà Messori, con rispetto ed eleganza, si limitò a esternare alcuni motivi di perplessità, insieme a qualche apprezzamento e fu egualmente bombardato a tappeto dall’establishment bergogliano.
In ogni caso ciò non ha impedito a Benedetto XVI di invitarlo a conversare con lui e Messori – nel suo resoconto – avverte che non ha voluto “metterlo in imbarazzo con domande da giornalista indiscreto, come i suoi rapporti col suo successore o come i motivi ‘veri’ della sua rinuncia”.
Messori tace sul loro colloquio. Due cose però le dice. La prima: “Su sua richiesta, ho cercato di fargli una sintesi della situazione ecclesiale, almeno così come la avverto. Alla fine non ha detto che: ‘Io posso solo pregare’ ”.
Resoconto stringato. In apparenza dice poco. Ma in realtà fa molto riflettere chi sa leggere tra le righe (nemmeno un accenno a Bergoglio).
C’è poi un altro passo che sorprende (per la scelta dei termini) e fa pensare. Scrive Messori: “mentre mi inchinavo per baciargli la mano (come vuole una tradizione che rispetto, soprattutto da quando si cerca di declassare il ruolo e la figura del Supremo Pontefice), Sua Santità mi ha messo una mano sulla testa, per una benedizione”.
Sempre di più oggi guardano a lui, da tutti gli schieramenti, ma lui guarda solo al Cielo. Per salvare l’unità della Chiesa Bergoglio oggi avrebbe un modo geniale: invitare Ratzinger al Sinodo (ma a parlare, altrimenti sarebbe usarlo).
In fondo era stato proprio Bergoglio a dire, di papa Benedetto, “che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa”.
Sarebbe meglio per tutti.
Antonio Socci
Da “Libero”, 18 settembre 2015
RispondiElimina@ Socci non demorde
Continua a proporci la "mite sapienza" (?) dell' ex-Papa quale alternativa alla presente deriva, capace di guidarci nella tempesta, grazie ad un possibile "ritorno" di Ratzinger sulla scena, par di capire. Ma se la sua cosiddetta "mite sapienza" Ratzinger non e' riuscito a farla fruttare nel modo dovuto per la Chiesa quando era Papa, come potrebbe farlo adesso, che non e' piu' Papa, ed inoltre ha quasi 90 anni? Ma quand'e' che si affrontera' con il dovuto realismo la grave crisi della Chiesa, della quale i principali responsabili sono stati e sono proprio tutti gli ultimi Papi, da Roncalli in poi?
In effetti l'eventualità di un 'ritorno' di Benedetto XVI manca di realismo per molti motivi.
RispondiEliminaCerto la posizione di Socci è in parte condizionata dalla sua tesi della 'irregolarità' del Conclave e dunque dal mettere in discussione la validità dell'elezione.
Vediamo che da un lato ci sono molte questioni sul tappeto e diverse voci a portarle avanti e dall'altro, esse vengono inesorabilmente ignorate e lasciate cadere nel nulla mentre prosegue la marcia rivoluzionaria...
Concordo con Paolo Pasqualucci sull'attribuzione di responsabilità condivise ai papi precedenti. Ma oggi siamo ad punto in cui la macchina della 'pastorale' innovativa (altro che "aggiornamento"!) marcia a velocità esponenzialmente crescente schiacciando o addirittura sorvolando ogni ostacolo.
Che volto assumerà la Provvidenza?
Che volto assumera' la Provvidenza ?
RispondiEliminaQuello del Cristo giudicante del Giudizio in Cappella Sistina ?
Rr
Seguebdo il mio ultimo commento:
RispondiEliminaDue gg fa ho letto su Corrispondenza romana l' articolo su una nuova regolamentazione dell' aborto in Cile, con la quale si permette l' aborto in caso di stupro.
Ieri sento alla radio alle 7.30 del terremoto in Cile, fortunatamente con pochissime vittime.
Ho pensato: il Cile ? Di nuovo? O non era il Cile il paese del quale ho letto sull' aborto, e la cui presidentessa è figlia di un famoso e notorio massone ? ?
E tutti si sono scandalizzati quando De Mattei ha parlato di castighi di Dio. La California( lo Stato americano piu liberal, provressive, marxist, pro LGBT che ci sia) è in fiamme, il Giappone, ma non solo, è sotto acqua, il Cile ha l ennesimo terremoto... Ma è colpa del "climate change", una cosa ancor meno razionale e più irreale di qualsiasi divinità l' uomo abbia mai concepito. E non mi riferisco ovviamente a Nostro Signore.
Ecco perché potrebbe essere che il volto della Provvidenza abbia appunto il Suo volto. E speriamo sia clemente.
Rr
RispondiElimina@ Che volto assumera'?
Fuor di metafora, da quanto si e' visto finora l'unica personalita' in grado di fare un'opposizione forte al Sinodo sembra esser quella del cardinale Sarah. Appare anche ben sorretto dall'episcopato africano. Bisognerebbe concentrare su di lui le preghiere e gli
incitamenti. Altrimenti, quale potrebbe essere un'alternativa? Al momento non la vedo.Che nel frattempo un ecclesiastico di alto rango attacchi il motu proprio e' tuttavia difficile. Ci dovrebbe comunque esser la critica di un qualche canonista coraggioso, una critica ben costruita. Sarebbe assai utili anche a Sinodo iniziato. Noi laici, semplici fedeli, facciamo quello che possiamo, senza mollare, ma non basta di certo.
Tout à fait d'accord avec Rosa, 17:33.
RispondiEliminaA propos, Rosa, — et pour revenir au thème de ce "post" — connaissez-vous ce mot de Jacqueline Pascal à son frère Blaise, au plus fprt de la crise de Port-Royal, en 1661 :
« Je sais bien, écrit-elle, qu’on dit que ce n’est pas à des filles de défendre la vérité; quoiqu’on pût dire, par une triste rencontre du temps et du renversement où nous sommes, que puisque les évêques ont des courages de filles, les filles doivent avoir des courages d’évêques. Mais si ce n’est pas à nous à défendre la vérité, c’est à nous à mourir pour la vérité. »
Et elle mourut effectivement quelques mois plus tard…
Pas mal, non ? En tout cas, cela donne à réfléchir.
Che cosa non le va bene P.P. nei termini "mite sapienza" riferito a Benedetto XI? È la sapienza o è il mite, o tutti i due i termini? O è la nostalgia per quella mite sapienza?
RispondiEliminaSì, che le piaccia meno, Benedetto XVI è mite e sapiente.
Appunto perchè è mite non ha voluto usare il suo potere come un`arma e una scure, non lo ha mai fatto come Prefetto della CDF privilegiando la discussione, la conciliazione quando possibile, non lo ha fatto da Papa, quando ha dovuto non solo assumere la pesante eredità lasciatagli dal suo predecessore, e si è trovato a dover affrontare una Curia inzuppata di privilegi con le sue correnti e cordate, ma ha dovuto, usando allora il suo potere, lottare con coraggio contro lo scandalo della pedofilia nel clero (crimini che chi c`era prima di lui ha messo sotto i tappeti), affrontare l`ira dei suoi nemici a causa del Summorum Pontificum, e la revoca della scomunica dei vescovi della FSSPX ( vi ricordate la sua famosa lettera ai vescovi ?), ma questo lo si dimentica, nevvero?
Quell`uomo mite e sapiente ha dovuto affrontare scandali, tradimenti, opposizioni, complotti orditi alle sue spalle, i vatileaks.
Sì, l`ipotesi di un ritorno di Benedetto XVI è irrealista, ciò non toglie che in molti cuori e menti resta vivo il dolore della sua rinuncia, la nostalgia della sua presenza e del suo Magistero.
RispondiElimina@ Luisa
Eccellentissima, dell'ex-Papa non vorrei parlare piu', e'diventata una discussione infinita, che non porta in nessun luogo, un dialogo tra sordi. L'ho detto altre volte: lasciamolo in pace, a Mozart e ai suoi gatti. Rispettiamo la sua serena vecchiaia. Nell'intervento di cui sopra mi sono limitato a ribadire il concetto.
Noi laici, semplici fedeli, facciamo quello che possiamo, senza mollare, ma non basta di certo.
RispondiEliminaMa, in definitiva, cosa abbiamo fatto finora noi laici, semplici fedeli, oltre le "suppliche"?
Suppliche indirizzate a chi, apertamente, si adopera per la distruzione di ciò che rimane della Chiesa cattolica.
Per quanto riguarda l'attuale gerarchia non sarebbe doveroso concludere, visto lo stato in cui versa la fu Chiesa cattolica e in vista del suo totale smantellamento, che la totalità dell'attuale gerarchia si presti a un gioco delle parti finalizzato ad una più efficace gestione del "gregge"?
Quella attuale non è più la Chiesa fondata da Gesù Cristo.
Il primo dovere di chi vuole rimanere fedele a Nostro Signore è quello di prendere le distanze da essa.
Meglio soli che male guidati o anche solo accompagnati.
Cesare
Eccellentissima !?! :) :)
RispondiEliminaA dire il vero è lei che sovente parla di Benedetto XVI e in termini non proprio simpatici e elogiosi, non posso che incoraggiarla a non più parlarne, in attesa vedo che non può evitare di lasciar trasparire il suo pre-giudizio anche per dire che bisogna lasciarlo in pace. :)
Su quest'argomento, mi trovo d'accordo con il professor Pasqualucci. Totalmente e incondizionatamente, soprattutto quando ci ricorda "la grave crisi della Chiesa, della quale i principali responsabili sono stati e sono proprio tutti gli ultimi Papi, da Roncalli in poi." Indiscutibile e inappuntabile. Anche perché la preparazione del professor Pasqualucci, e i suoi testi, massime il magistrale Unam Sanctam, danno legittimazione e credibilità alle sue ragioni.
RispondiEliminaSpiace veramente che alcuni bravi e storici partecipanti al sito non capiscano le sue argomentazioni.
non posso che incoraggiarla a non più parlarne
RispondiEliminaSono d'accordo.
Lo si consideri come defunto. Il cielo ha già dato un segnale inequivocabile la sera stessa delle sue dimissioni.
Cesare
Sarebbe bene parlare di Benedetto XVI senza che la minima osservazione debba rappresentare un tabù. Nel primo post, Pasqualucci ha sottolineato la particolare angolazione di Socci, giustamente definita irrealistica e accennato a responsabilità, sia pure diversamente ripartite, da parte dei papi post- conciliari, che rappresentano le basi ormai innegabili e ben note della crisi odierna.
RispondiEliminaDunque vogliamo tornare al tema della discussione che si è focalizzata sulle possibilità di uscirne attraverso un'autorevole efficace contestazione delle ultime derive non ignorabili?
Ci vorrebbe un canonista teologo che fornisse modalità operative focalizzando i punti controversi.
Non disperiamo... arriverà!
RispondiElimina@ Cesare
Be', oltre le suppliche, mi sembra che, nel nostro piccolo, abbiamo anche scritto qualcosa. De Mattei ha appena pubblicato un articolo su CR nel quale analizza, anche storicamente, la possibilita' di abrogare il motu proprio sciagurato di Papa Francesco sulla nullita' dei matrimoni. Non e' un documento dogmatico, lo puo' abrogare quando vuole, se vuole. E' un contributo di idee a chi di dovere. Bisogna studiare e trovare argomenti che possano esser utili alla battaglia per la Buona Causa. Questo, diversi laici, a partire da Amerio, il primo e il piu' illustre, l'hanno fatto e cercano di farlo. Mi sembra che contributi, su una gamma anche ampia, ci siano, pensi solo agli scritti di Maria Guarini e alla colonna che contiene "documenti rilevanti" di una serie di autori ospitata su questo blog. E'un contributo sempre perfettibile, ovviamente, e bisognerebbe impegnarvisi, invece di mettersi a criticare alla maniera dei Sedevacantisti, che creano solo confusione e fanno senza volerlo il gioco dell'avversario. Tra i chierici, si staglia l'opera di mons. Gherardini, esempio luminoso per tutti noi.
Altro che discrezione, mitezza , riservatezza. La posta in gioco sono le anime e questi ci hanno spalancato gli abissi sotto i nostri piedi.
RispondiEliminaEn lisant Cesare (19:39) je me disais que je me sens de plus en plus Japonais… Qu'en tout cas je me sens de plus en plus proche d'eux.
RispondiEliminaJe m'explique.
Les catholiques japonais célèbrent, cette année, le 150e anniversaire de la « rencontre » des chrétiens cachés de Nagasaki.
"Chrétiens cachés " ?
Oui. Il faut rappeler que la première évangélisation du Japon est due à l’arrivée de saint François Xavier, au XVIe siècle.
Il y laisse une mission florissante, mais le contexte politique change et l’Edit impérial du 27 janvier 1614 vise l’éradication totale du catholicisme en plein essor depuis quelques années. Commence alors une ère de persécutions. Pendant deux siècles, le Japon vit coupé du monde. Durant cette période de fermeture, le culte chrétien s’exerce sans prêtres, sans sacrements, sans écrits. Pour subsister, les chrétiens (les « kirishtans ») usent de subterfuges de toute sorte…
Dans les années 1840, les autorités japonaises laissent à nouveau accoster les navires occidentaux. Les prêtres des Missions étrangères de Paris sont parmi les premiers à entrer au Japon, dont le père Petitjean qui fait bâtir à Urakami, près de Nagasaki, non pas une synagogue ou une mosquée, mais une église dédiée aux martyrs.
Le 17 mars 1865, un mois après la consécration de l’église, des villageois d’Urakami se présentent de leur propre initiative au père Petitjean. Le missionnaire français n’en croit pas ses yeux : il se trouve en présence de « chrétiens cachés » ! En dépit des persécutions et en l’absence de tout clergé, des « kirishtans » ont réussi à se transmettre, de génération en génération, pendant deux cents ans, l’essentiel de la foi chrétienne…
Ce sont les 150 ans de cette "rencontre" qui sont célébrés cette année à Nagasaki.
Si le pire devait nous arriver, ici en Occident, aurions-nous la force d'âme des « kirishtans » de Nagasaki ?
Mi dispiace mic ma non si tratta affatto di tabù, si tratta di osservare un pregiudizio evidente che Paolo Pasqualucci ha nei confronti di Benedetto XVI in particolare, a questo fine servono anche Mozart e i gatti (gatti che sono loro, sì ,un mito, per riprendere un termine da lui usato in un altro post), un pre-giudizio ancor più evidente quando si vede passare sotto silenzio tutto quel che di positivo per la Chiesa, e in particolare per i cattolici detti tradizionali e la FSSPX, ha fatto Benedetto XVI, malgrado il clima ostile in cui si trovava.
RispondiEliminaAllora mi dispiace, ma fin quando scriverò qui, anche se è un "dialogo di sordi", mi sarà difficile restare indifferente ad un`ostilità senza sfumature nei confronti di Benedetto XI.
Mi dispiace mic ma non si tratta affatto di tabù, si tratta di osservare un pregiudizio evidente che Paolo Pasqualucci ha nei confronti di Benedetto XVI in particolare
RispondiEliminaLuisa,
a me dispiace questa tua insistenza anche se ti conosco e conosco i tuoi sentimenti.
Però devo dirti che Pasqualucci non parla per pregiudizio e nei suoi scritti ha sempre più che motivato e sviluppato le sue puntualizzazioni, come del resto ho fatto anch'io in tutte le diverse occasioni, che del resto conosci.
Qui non c'è nessuna 'ostilità' nei confronti di Benedetto da parte di nessuno. E vorrei davvero che se ne potesse parlare sine ira nec studio senza provocare queste diatribe che non ci portano da nessuna parte.
http://www.maurizioblondet.it/un-apologeta-fuor-di-misura/
RispondiEliminaPasqualucci parla su dati di fatto, su cose avvenute, fatti e scritti. A noi popolo di Dio serve conoscere la verità, anch'io fino a pochi mesi or sono difendevo l'apparente ortodosso e mite dimissionario(???) ma grazie a persone, anche se trattati maluyccio, che hanno il coraggio di dire la verità scomoda ho aperto gli occhi e li ringrazio. Anche Gesù e Maria SS li ringraziano. Al momento scrive Magister ci sono 17 cardinali antikasper (ci rendiamo conto che è nuova religione quindi!!!!!!!!!) ma solo 6 saranno al sinodo.
RispondiElimina"Per salvare l’unità della Chiesa Bergoglio oggi avrebbe un modo geniale: invitare Ratzinger al Sinodo (ma a parlare, altrimenti sarebbe usarlo).
RispondiEliminaIn fondo era stato proprio Bergoglio a dire, di papa Benedetto, “che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa”.
Sarebbe meglio per tutti."
(Antonio Socci - Da “Libero”, 18 settembre 2015)
^__^ la straquoto!!!
è quello che ho pensato subito dopo aver letto il resoconto della visita di Messori a Benedetto XVI, stessa scena del baciamano, stesso pensiero ho avuto: ma perchè Papa Francesco non lo invita al Sinodo? ;-)
Al momento scrive Magister ci sono 17 cardinali antikasper (ci rendiamo conto che è nuova religione quindi!!!!!!!!!) ma solo 6 saranno al sinodo.
RispondiEliminaSotto questo aspetto mi pare irrealistica anche la conclusione di De Mattei sugli zelanti sinodali che dovrebbero contestare : " Il motu proprio di Papa Francesco, che è fino a questo momento il suo più rivoluzionario atto di governo, non è ancora in vigore, fino all’8 dicembre 2015. E’ illegittimo chiedere che nel Sinodo si discuta di questa riforma matrimoniale e che un gruppo di cardinali “zelanti” ne chieda l’abrogazione?"
Non è illegittimo chiederlo è irrealistico pensare che in quella sede una sparuta minoranza possa avere voce in capitolo... anche se la verità non è appannaggio delle maggioranze.
Come dicevo sopra, ci vorrebbe un canonista teologo (o un'azione congiunta di teologi e canonisti) che fornisse modalità operative focalizzando i punti controversi.
A Caterina
RispondiEliminaGià chissà perché????
Domanda retorica. La risposta è evidente.
è quello che ho pensato subito dopo aver letto il resoconto della visita di Messori a Benedetto XVI, stessa scena del baciamano, stesso pensiero ho avuto: ma perchè Papa Francesco non lo invita al Sinodo?
RispondiEliminaVedo che non hai letto il primo commento di Pasqualucci.
Visto che i pezzi sono stati per tempo posti opportunamente e abilmente in posizione di vantaggio sulla scacchiera e visto il recente fatto compiuto del divorzio cattolico è ragionevole pensare, almeno in termini umani, che l'esito del Sinodo sia scontato. E altrimenti non poteva essere vista la enorme sproporzione delle forze in campo.
RispondiEliminaQuesta fase finale della Chiesa Cattolica, almeno per come l'abbiamo conosciuta, ha molte analogie con quella dell'URSS, mi si perdoni l'irriverenza, dove la maggior parte dei capi comunisti saltò sul carro liberista e ad essere estromessi e considerati eretici furono quelli, pochi, rimasti comunisti fino in fondo. Loro ebbero un Gorbaciov noi indovinate chi. Per una beffa della storia sembrerebbe sia stato usato lo stesso manuale. O forse le cose non sono così casuali.
Miles
A me, mic, dispiace l`insistenza di Pasqualucci, pretendere che Pasqualucci non ha nessun pre-giudizio nei confronti di Benedetto XVI è una contro-verità, basterebbe per prova il primo commento di questo post (ma non è la sola ), che bisogna egli aveva di mettere fra virgolette la "mite sapienza", di parlare di Mozart e dei gatti, l`ironia non è nememno all`angolo, è palese, e perchè istruire un processo unicamente a carico, perchè tacere quel che Benedetto XVI, uomo mite e sapiente, ha dovuto affrontare, perchè tacere ciò per cui Paqualucci, come tutti coloro che si dicono cattolici tradizionali, dovrebbe essere solo grato a Benedetto XVI?
RispondiEliminaNon si tratta, mic, solo di sentimenti, ma di osservazione, di ragione, di giustizia, di equilibrio, prima di prendere congedo, perchè purtroppo osservo che "il tema Benedetto XVI" ritorna sovente e in termini che non possono lasciarmi indfferente, e dunque per non più tediarvi con la mia insistenza, mi permetto di riportare qui un mio precedente commento:
Vorrei chiudere dicendo che mi riesce difficile capire questa insistenza a dissecare il Magistero e l`opera di Joseph Ratzinger-Benedetto XI alla ricerca di quel che non va, di quel che non quadra, di ciò che sarebbe modernista se non eretico, come qualcuno ha fatto.
Si cerca quel che si vuol trovare con il micrcoscopio, con la lente di ingrandimento e..si finisce per trovare, eureka!
O per lo meno si crede, o si è certi, di aver trovato.
Solo che se è normale studiare un`opera, ancor più quando come per Benedetto XVI si svolge su più di 50 anni, un`opera che si è sviluppata, approfondita, che è maturata lungo gli anni, che è arrivata al suo apogeo nel Magistero donato alla Chiesa durante otto anni, mi sembrerebbe normale farlo senza pregiudizi troppo evidenti, senza andare a cercare la parola che c`è o non c`è, per oscurare il tutto, per arrivare a generalizzazioni e riduzioni svianti.
L`opera teologica di Benedetto XVI è immensa, direi gigantesca, non pretendo affatto che sia al di sopra di letture e analisi critiche, non è affatto questo che voglio dire, semplicemente mi risulta assai incomprensibile la ricerca affannata in quell`immensa opera di quel che "non va" per discreditare e farlo SENZA mettere in luce tutto il resto, tacendo la bellezza, la profondità, la perfetta ortodossia del Magistero di un Papa il cui Magistero comporta diverse pietre miliari per la nostra vita, per la nostra fede.
E mi risulta ancor più incomprensibile quando ad illustrarsi in quel tipo di esercizio sono cattolici detti "tradizionali", o membri della FSSPX, che sanno quel che devono a Benedetto XVI.
Si è trovato anche qualcuno per dire che in realtà Benedetto XI ha fatto il Summorum Pontificum per "fregare" la FSSPX, per toglierle dei fedeli!
O quando il pregiudizio è troppo evidente.
Buona notte.
Luisa,
RispondiEliminami pareva che potesse bastare!
Non si va a cercare con la lente di ingrandimento quello che non quadra. Purtroppo si è incontrato e dimostrato quel che non quadra, pur in mezzo a molte perle. Ma, diceva PIO X (non io né Pasqualucci o altri) che questa è una caratteristica del modernismo...
Ma l'ho detto diecimila volte e l'ho motivato, così come lo ha motivato Pasqualucci.
Quanto alla miriade di ipotesi, l'ambiguità purtroppo non consente di dirimerle tutte, anche quelle che non si vorrebbero vere!
Realismo? Ma con due papi, uno dei quali si chiama Jorge Bergoglio, e cardinali come Braz de Elvis e Walter Kasper, viviamo una situazione surrealista, comparata alla quale Dali e Artaud sono dei saggi risparmiatori piccolo borghesi.
RispondiEliminaO sarà il realismo di Pietro col suo realistico "non andare a Gerusalemme"?
Per un cattolico serio, viviamo oggi una situazione metafisica anni luce al dilà di ogni realismo.
E perchè l'ipotesi dell'invalidità della rinuncia di Benedetto XVI - che implica che sia lui de jure il papa - per assenza di libertà sarebbe "irrealistica"? Dire che era sotto pressione è "irrealistico"? Questo veramente non lo posso capire, scusate.
Ho visto che Lei ha definito “irrealistica” la richiesta finale del mio articolo “che nel Sinodo si discuta di questa riforma matrimoniale e che un gruppo di cardinali “zelanti” ne chieda l’abrogazione “. In realtà Le posso assicurare che nel Sinodo si discuterà della riforma matrimoniale e che se è forse irrealistico immaginare che Papa Francesco faccia un passo indietro, non è affatto irrealistico che un gruppo di cardinali chieda l’abrogazione o la modifica del motu proprio. Questi cardinali e vescovi infatti esistono, si stanno muovendo e bisogna incoraggiarli. La Chiesa è una società visibile e se ritenessimo, ad esempio, che il Papa sia caduto o cada in eresia, solo un gruppo di cardinali e vescovi potrebbe dichiararlo con autorità. Ritengo che noi laici abbiamo il dovere di difendere e trasmettere la fede, con la parola e con lo scritto, ma non possiamo sostituirci alla Chiesa docente e governante, che può essere ridotta ai minimi termini, ma mai completamente oscurata. Per questo dobbiamo avere fiducia nella reazione di alcuni vescovi e cardinali e sostenerla, senza pensare che ciò è irrealistico, perchè tutto è possibile a Dio.
RispondiEliminaComplimenti per il suo ottimo lavoro e un cordiale saluto
In unione di preghiere
Prof de mattei, Mic ha detto che il numero dei cardinali presenti che ancora seguono la sacra dottrina è insufficiente perchè ci sia un ribaltone, non che non si discuterà al Sinodo del MP
RispondiEliminaAngelo
@ Mi sento di dover reagire a Silente che dice:
RispondiElimina"Spiace veramente che alcuni bravi e storici partecipanti al sito non capiscano le sue argomentazioni."
Per quel che mi riguarda, Silente, non si tratta di "capire" le argomentazioni di Pasqualucci , al limite si può condividerle, totalmente e incondizionalmente, o condividerle ma non totalmente su certi punti, chi, come me, su un punto o metodo preciso, critica non lo fa perchè non ha capito.
Si direbbe che ci sia un bisogno impellente, quasi un dovere, di abbattere il "mito" di un Benedetto XVI "tradizionalista", maestro di fede, dottore della fede, a quel fine si va a dissecare la sua opera per provare il contrario.
Quando ho letto che secondo Pasqualucci Joseph-Ratzinger-Benedetto XI non ha mai detto che Gesù è risorto con il Suo Corpo, ho dovuto rileggere, certa di non aver ben letto, basterebbe ripercorrere, con un occhio libero da pregiudizi, le sue omelie durante il Triduo Pasquale, o il suo libro " Lo Spirito della Liturgia", per vedere quanto quelle affermazioni, a mio avviso, non "tengano la strada" come si dice da noi, l`ho già detto e mi ripeto è appunto grazie alla predicazione di Benedetto XI sulla Risurrezione che ho sbloccato i miei dubbi e avuto risposta alle mie domande.
È evidentemente la mia opinione, quella di una semplice fedele.
Io non ho mai detto e preteso che Benedetto XVI fosse un tradizionalista, anzi chi mi "conosce" sa che a suo tempo non son mancate le mie domande e perplessità, ho letto molti dei suoi libri, ho visto l`evoluzione, l`approfondimento, il filo rosso che tutto percorre e collega, la Fede, il radicamento nel Vangelo, l`amore per la Chiesa, che poi in quell`immensa opera si posano trovare luci e anche ombre non mi pone problema.
Quel che invece non posso condividere è il partito preso, ad personam, per "déboulonner" la statua, il "mito" Benedetto XVI, per mettere tutti i papi postconciliari nello stesso sacco, senza distinzione alcuna, SENZA, in particolare per Papa Benedetto, sottolineare o anche solo ricordare tutto il bene che ha fatto, e in che condiziioni lo ha fatto.
Voilà, Silente, questo commento era per lei, penso aver detto tutto quel che avevo da dire sull`argomento.
Buona giornata!
Caro professor de Mattei, è per me un grande piacere leggerLa su questo blog.
RispondiEliminaCara Luisa,
RispondiEliminatemo di non poter rispondere alle sue cortesi argomentazioni delle 10:40, visto che già Mic ha censurato un mio post di ulteriori precisazioni successivo a quello delle 20:37 di ieri, a cui lei sta rispondendo. Temo che una mia nuova, pur argomentata risposta faccia la stessa fine. Tale censura, non lo nego, mi ha irritato, perché credo di esprimermi sempre (o quasi) con garbo e rispetto. Inoltre, mi illudo che una civile e argomentata discussione tra partecipanti al sito possa essere di qualche interesse anche per alcuni altri lettori e partecipanti. Anche considerato che tra lei, cara Luisa, e il sottoscritto c'è un idem sentire su molti argomenti, se non su quasi tutti.
E penso che sia vano, se non forse inelegante, appellarsi alla "storicità" (ahimè) della nostra partecipazione attiva (mia e sua, cara Luisa) a questo sito e ad altri in precedenza, a cui pure Mic partecipava.
Pazienza: come ho sempre sostenuto, il sito è di Mic e le riconosco il pieno e incondizionato diritto di pubblicare chi e cosa vuole. Pure, sarebbe cortese, nulla di più e nulla di meno, da parte sua spiegare certe censure. Come, ça va sans dire, è un diritto dei "censurati" di riflettere bene prima di parteciparvi ancora, soprattutto se la stesura di un argomentato intervento (che non sia un'invettiva estemporanea) necessita di qualche investimento in tempo, ricerche di fonti, di documentazioni e di citazioni.
Una buona giornata anche a lei, cara Luisa.
Silente,
RispondiEliminase non ho pubblicato il suo precedente intervento credo che le ragioni siano più che evidenti nelle mie precedenti comunicazioni.
Gli interventi di Luisa non 'passano' dalla moderazione ab immemorabile e speravo fosse lei ad autocensurarsi...
Vogliamo finirla con comunicazioni di questo tipo?
Smettiamola di metterla sul personale e torniamo ai problemi scottanti che ci vengono quotidianamente incontro, senza mettere la testa sotto la sabbia riguardo a pregresse responsabilità, che non vengono sottolineate per accusare questo o quel papa (Benedetto compreso), ma per trovare le radici prossime e remote dei problemi di oggi, nella speranza che non debbano essere anche di domani. La ragione è lapalissiana: se non si enucleano i problemi, non si possono attuare le soluzioni.
Voi vi irritate spesso, noto. Io non mi irrito, perché cerco di andare oltre e di ricentrare i discorsi. Ma vi esorto a comprendere meglio.
E oltre ad esortarvi a comprendere meglio, vi esorto anche a rispettare le mie indicazioni, soprattutto quando siete troppo centrati sul personale...
RispondiEliminaForse non vi rendete conto della mia fatica nel 'filtrare' e nello smussare gli spigoli, oltre che nello scansare molti e pesanti massi erratici che non pubblico, mentre cerco di andare avanti con gli argomenti e costruire altri discorsi che ci riguardano tutti...
Mic,
RispondiElimina...speravo fosse lei ad autocensurarsi.... La frase è ambigua, Mic. Se Lei (Mic) si riferisce con quel "lei" al sottoscritto, visto anche che è passata dal "tu" di precedenti nostre corrispondenze al "lei", Le assicuro che lo farò. E non si tratta né di "personalismi", né di permalosità. Ma solo di buona educazione. Non mi sono mai "imbucato" in nessuna casa, figurarsi in un sito, se non sono gradito. Come già dicevo, peccato. Veramente, perché a questo sito mi sono affezionato. Pazienza, non ci metterò molto a farmene una ragione.
Buon pomeriggio,
Silente
Silente,
RispondiEliminaQuell'autocensurarsi, se fai l'analisi grammaticale e logica del testo, tutto è tranne che ambiguo.
Vedo che continui a rimanere centrato su te stesso... Io passo facilmente al tu, ma al momento non mi ricordavo.
Che devo dire? Alzo le mani!
fa bene a non pubblicare "molti massi erratici" infatti bastano e avanzano i suoi sproloqui sig.ra "teologa"!
RispondiEliminaAvanti un altro o un'altra! ;)
RispondiEliminaE, nel frattempo, uno dei problemi più scottanti sul tappeto segna il passo...
RispondiEliminaSpero molto in qualche teologo e anche canonista che ci dia un supporto quanto mai necessario.
Al prof de Mattei tengo a ribadire che il succo della mia perplessità non riguarda la non opportunità di intervenire al Sinodo, ma l'obiettiva enorme difficoltà in un contesto pesantemente minoritario, pur nella consapevolezza che la verità non appartiene alle maggioranze. Tenendo poi conto che l'aria che tira non sembra spirare nel verso che noi spereremmo.
Dunque torno a invocare la necessità che "exurgant" interventi autorevoli e ben costruiti anche "fuori" dall'Assise sinodale, dalla quale risultano esclusi brillanti e competenti rappresentanti della linea della fedeltà a Cristo, che non scinde la prassi dalla dottrina.
RispondiElimina@ Mozione d'ordine, se mi e' concesso
Silente - I suoi interventi sono sempre molto apprezzati. Non deve prendersela per la "censura" di Mic. Sono "censure" inevitabili e necessarie per ricondurre la discussione nel suo alveo naturale o per impedire che degeneri in personalismi. Fa parte della regola del gioco. A volte mic non ha pubblicato qualche mio intervento. 'mbe', dovrei offendermi? Suvvia. Il blog richiede un pizzico di spirito sportivo. Mi sembra che Mic svolga molto bene il suo compito di "moderatrice", non lo dico per piaggeria. E non e' facile mantenere il giusto equilibrio, lo sappiamo tutti. PP
Riassumendo:
RispondiElimina-Il disastro attuale ha le sue radici nell' improvvida, per non dire diabolica, decisione del " Santo" GXXIII, di formazione verosimilmente modernista, ma sfuggito alla"scure" antimodernista, di indire un Concilio che, da bravo bergamasco gran lavoratore, ma non molto intelligente, voleva fosse un Sinodo, ma e' stato invece un lunghissimo, prolississimo e soprattutto disgraziatissimo Concilio
- il quale CVII fu "scippato" all' ortodossia da un manipolo di cardinali, vescovi ed esperti- beh, forse più di un manipolo- modernisti e marxisti, che operarono secondo le norme comportamentali dei rivoluzionari del' 17 e seguenti ( cfr Alisnsky) in parte per pura convinzione ideologia, in parte per tornaconti e vendette personali, in parte per trovare una giustificazione ai peccatucci e peccatoni loro
(Rahner non si spreto' per una donna?)
- il debole, per non dire peggio, " beato" Paolo VI, che manco prete voleva diventare!, non ebbe ne' la voglia (anche lui sassolini nelle scarpe da levarsi e vendette da cogliere, specie col S. Uffizio), ne' la forza di contrastare adeguatamente il satanico " spirito del Concilio", che "tanti lutti addusse" alla Chiesa cattolica
-nonostante molti meriti dei suoi successori, troppo legati pero' per la loro esperienza di vita in Polonia e Germania al "secolo breve" e quindi sinceramente desiderosi di un generale "volemose bene" con tutti, meriti in particolare di BXVI, che ha fatto ritornare alla Fede
avita alcuni dei loggers qui, che gliene sono ovviamente grati e debitori, mentre ha in parte deluso altri di noi, che dalla Fede dei padri non si erano allontanati, il "fumo di Satana" ha finito per corrompere tutto o quasi
- cosicche' oggi la Chiesa ha come capo qualcuno che molto probabilmente non è neanche legittimo, di fronte al quale non essere sedevacantisti è dura. Se la Chiesa non fosse il Corpo mistico di NS, ma solo il "popolo di Dio in cammino" per non si sa dove ( il punto omega di Teilhard?) sarebbe gia' nel baratro, o abisso della desolazione. Ma essendo appunto il Corpo mistico, per quanto Bergoglio,
Kasper, Ravasi, Galantino e chi più ne ha, più ne metta, dicano, facciano e "motupropriano" , resterà viva, vera e santa.
Magari di quattro gatti, ma poca brigata , lieta serata, e pochi, ma buoni.
Ora, possiamo smetterla di bisticciare su BXVI e "stare sul pezzo"?
Mic, non censurare più bloggers come Silente che scrive sempre cose sensate ed istruttive, mica come me, che tendo al caz..gio, e umagari non pubblicare più nulla sull' Emerito, al limite inserisci un link, che chi vuole può andarsi a leggere per suo conto. Se no, non se n' esce più. Il "di funesto" dell' 11/2/13, seguito dal pessimo13/3/13, è ancora troppo recente ed ulcerante. Soprassediamo ed " ai posteri l' ardua sentenza".
Rr
Rr
Caro PP, cara Rosa
RispondiEliminagrazie per la vostra comprensione, anche perché viene da partecipanti che apprezzo molto.
Non è certo gradevole, oltre a essere censurato dopo aver investito del tempo per argomentare in modo razionale, pacato e documentato, sentirmi anche accusato di "rimanere centrato su me stesso". Per il momento, almeno, intendo rendere operativo il mio "nickname". Un cordiale saluto a tutti.
Mic, non censurare più bloggers come Silente che scrive sempre cose sensate ed istruttive
RispondiEliminaSi possono scrivere cose serie e istruttive anche caz..giando.
In ogni caso Silente non è l'unico blogger abituale che mi capita di censurare talvolta.
Ho sempre apprezzato e apprezzo i suoi interventi. Ma mi cascano le braccia se c'è qualcuno che mostra di non comprendere o di infischiarsene di tutte le ampie motivazioni che ho fornito.
Questo strumento falsa di certo la comunicazione in molti modi e a seconda degli stati d'animo degli interlocutori: la tastiera, insieme alla rapidità con cui si è sollecitati a intervenire. in gran parte imprigiona o deforma alcune espressioni del nostro pensiero. Per questo, se si riconosce che i contenuti sono importanti e in molti casi ci superano, riusciamo ad andare oltre invece che alimentare diatribe inconcludenti che non sono altro che la prova che si resta "centrati su se stessi". O no?
Comunque questo articolo è nato male. Mi è costato anche un litigio (via Fb) con Socci ;)
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminasai, scusa se insisto, ma a volte ho l' impressione che tu censuri interventi che, proprio perché ben argomentati e documentati, potrebbero irritare qualcuno che ti e ci legge. E che, per tuoi motivi che ovviamente sono tuoi, e tu sei la padrona di casa, non vuoiappunto irritare, offendere, "scatenare".
Rr
sai, scusa se insisto, ma a volte ho l' impressione che tu censuri interventi che, proprio perché ben argomentati e documentati, potrebbero irritare qualcuno che ti e ci legge.
RispondiEliminaApprezzo la tua franchezza.
La tua impressione è esatta quando dici che non voglio irritare e offendere, ma questo è un mio 'habitus' e dunque non è rivolto ad un interlocutore preciso. Sullo "scatenare", ti capisco meno...
RispondiElimina@Rr
Da cosa può pensare che mic sia eterodiretta?
Non ha mai tirato fuori alcuna velina vaticana, ad esempio. Sulle orme di Socci, Tornielli, Colafemmina, Mastino e compagnia cantante.
Non ho scritto che Mic sia eterodiretta. Ho scritto che a volte sembra censurare per prudenza, sec. me eccessiva, ma io non sono lei, per non irritare qualcuno che ci legge.
RispondiEliminaMic,
" scatenare" le ire di uno che si e' irritato.
Rr
Concordo pienamente con la posizione espressa sul suo articolo- e qui ribadita- dal Prof. De Mattei. Definire "irrealistica" la possibilità che nel Sinodo alcuni Vescovi e/o Cardinali pongano in discussione anche i Motu Proprio sulla "nullità matrimoniale" è semplicemente un errore. Nel merito, e quanto alla strategia. Anche se fosse UNO solo, il Vescovo che tuonasse contro tali "rivoluzionari" documenti, ciò non sarebbe inutile, e sarebbe REALE. Non mi pare che il Vescovo Atanasio avesse tanti supporti e confratelli alleati, quando resistette all'eresia. L'errore è il considerare "realistica" od "opportuna", o "utile", una presa di posizione coraggiosa e pubblica (fosse di uno, di due, o di n. Vescovi), dal solo fatto che essa sia o meno portata avanti da un "buon numero" o addirittura da una "maggioranza". Tutti gli incendi partono da una scintilla. Non solo è opportuno e realistico che chi lo ha nel cuore, "impugni" i motu proprio: è nondimeno auspicabile e necessario. Pare che a volte serpeggi tra le fila cattoliche quasi più fiducia nei tecnicismi, che nella Provvidenza e nei Testimoni della verità, (quand'anche fosse uno solo, novello Atanasio). Sosteniamo CONVINTAMENTE una presa di posizione critica dei padri sinodali sui Motu proprio, anche se del caso attraverso la diffusione di una specifica supplica a LORO rivolta!!!!Questo, oltre alla preghiera, è il ruolo dei laici.
RispondiElimina
RispondiElimina@ La proposta del prof. De Mattei-Lo scetticismo di Mic
La proposta di mettere in discussione al Sinodo il motu proprio del Papa e' di per se' giustissima ed andava fatta, tanto piu' se inquadrata in un articolo nel quale si portavano esempi storici di motu proprio dei quali i Papi si erano pentiti, ponendovi riparo. Va pero' compresa anche l'osservazione di Mic: dati i precedenti, da 50 anni a questa parte, non e' realistico porre effettive speranze in una mossa del genere. Sarebbe meglio auspicare l'intervento pubblico di qualche canonista sul motu proprio. Personalmente, appoggio tutte e due le proposte, per quello che puo' valere il mio sostegno. Tutto cio' che puo' smuovere le acque, come si diceva una volta, va bene. Certo, anche l'ipotesi che qualche canonista si esponga pubblicamente attaccando il Papa sul motu proprio tanto realista non e', a ben vedere. E comunque va fatta, assieme all'altra e speriamo nella Provvidenza. Si integrerebbero.
Quanto alla Supplica nei confronti dei Padri Sinodali, io la farei cosi', se mi e' consentito: "Reverendi Padri, picchiate duro, anche fisicamente se necessario, contro la marmaglia arcobaleno che vuol distruggere il matrimonio e la nostra fede sin dalle fondamenta! God Bless You All, Hit hard!" Spero a questo punto molto negli Africani del Sinodo, gente giovane, robusta, piena di fede, determinata e combattiva, non ancora corrotta dalla nostra decadenza, tra i quali ex giocatori di rugby: spero che gliele suonino a dovere a chi sappiamo, in tutti i sensi. Buona Domenica. PP
Oltre all'intervento pubblico di qualche canonista, che anch'esso potrebbe lasciare il tempo che trova, occorre un'azione energica e risolutiva di un alto prelato che condanni esplicitamente e pubblicamente il dettato dei motu proprio e quanto c'è dietro.
RispondiEliminaÈ questo che manca fino ad ora.
ilfocohadaardere ha detto...
RispondiElimina"Pare che a volte serpeggi tra le fila cattoliche quasi più fiducia nei tecnicismi, che nella Provvidenza e nei Testimoni della verità, (quand'anche fosse uno solo, novello Atanasio)"
Non è questa la posizione di questo blog, tanto meno di mic.
Può darsi che qualche Vescovo che sin'ora ha parlato in convegni o ha pubblicato libri, prenda la parola al Sinodo e denunci. MA CHI LO SAPRA' ? Al Sinodo non sono ammesse telecamere, nè giornalisti, nè, pare, ci saranno conferenze stampa, nè un documento finale. Faranno DI TUTTO per mettere la sordina. Del resto, basta vedere come TUTTA LA STAMPA e la TV si sono comportate con l'immigrazione: per giorni solo le stesse immagini, mai altre, solo le stesse notizie, mai altre. Chi sa che alcuni testimoni hanno affermato che lo scafista era il padre del bambino? chi sa che la foto era "shoppata"? chi sa come vanno le cose veramente in SIria o Ucraina o in Russia, o anche negli USA se per questo ? chi mi sa quanti bianchi vengono aggrediti solo perchè bianchi dai neri in USA, e nessuno ne parla? potrei andare avanti a lungo. E Socci col suo libro ? silenziato anche in Italia, non parliamo all'estero.
RispondiEliminaL'unica speranza è che uno o più Monsignori con o senza laici di supporto trovino l' umano coraggio, assistiti da NS, per organizzare una conferenza stampa e le sparino così "grosse" in termini chiari e semplici da far per forza parlare i madia.
DEVE AVVENIRE UNO SCANDALO !! nel senso evangelico del termine.
RR
DEVE AVVENIRE UNO SCANDALO !! nel senso evangelico del termine.
RispondiEliminaDel resto è Cristo Signore la pietra di "scandalo" sulla quale si infrangono le eresie e le menzogne!
Al punto in cui siamo ogni incertezza e o lassismo diventa connivenza.