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mercoledì 2 settembre 2015

Danilo Quinto. «Due etti all’amatriciana»

La Lettera indirizzata a Mons. Rino Fisichella, presidente del Consiglio pontificio per la promozione della nuova evangelizzazione presenta diversi risvolti oltre a quello riguardante la FSSPX. Oggi Danilo Quinto si lascia interpellare dall'accenno all'amnistia, che evoca sull’agenda istituzionale la politica carceraria e possibili provvedimenti di clemenza. Certamente non è un appello di ordine giuridico, ma porta comunque acqua al mulino di uno dei 'pallini' dello storico leader dei Radicali, la cui esultazione, ampiamente pubblicizzata, la dice lunga sull'impatto provocato da ogni esternazione papale.

«Evviva Papa Francesco, per il coraggio, soprattutto quando si esprime per dare forza alla legalità». Così, Marco Pannella, dopo aver appreso della lettera scritta da Bergoglio a Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione e responsabile del Giubileo che si aprirà il prossimo 8 dicembre: 
«Il Giubileo ha sempre costituito l'opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell'ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l'indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà». 
Padre Lombardi, il portavoce, che ha il compito improbo d’interpretare Bergoglio, sostiene: «Non è un appello di carattere giuridico: si tratta di una lettera indirizzata a mons. Fischella, quindi interna alla Chiesa, non alle autorità italiane. Se volesse chiedere l'amnistia, lo farebbe con altre modalità». Quali? Telefonate a Mattarella o al Ministro della Giustizia o a Pannella? Inviti in sala Nervi alla Bonino insieme ai bambini? Conversazioni con Scalfari? Messaggi al Parlamento? Encicliche? Forse è un’idea. Meglio, d’altra parte, parlare di giustizia piuttosto che di condizionatori d’aria, come nell’ultima.

Vero è, caro Padre Lombardi – anche lei estimatore di Pannella, con il quale s’intrattiene in lunghe conversazioni «storiche», così come sono state definite dal leader radicale - che se Bergoglio dice «Il Giubileo ha sempre costituito l'opportunità di una grande amnistia», non c’è alcun bisogno che dica altro, o faccia qualche altra cosa in diversa modalità. Ha già detto politicamente tutto, anche per quel ragazzo ivoriano – «migrante», come lo chiama la Chiesa della Misericordia – che dopo aver sgozzato un uomo, ha pensato bene di buttare dalla finestra sua moglie. Il «nuovo olocausto» in atto, come lo definisce Pannella, riferendosi alla tratta degli esseri umani in atto nel Mediterraneo e in Europa, prevede anche «gesti» di questo tipo. «Incidenti di percorso», null’altro, rispetto ai quali non c’è esigenza di sicurezza che tenga. C’è solo da declamare un pietismo d’accatto, insulso e criminale, che si vorrebbe amministrare in aperta violazione del buon senso, della legalità e del rispetto della sovranità statuale.

In un video che appare sul sito www.radioradicale.it – da vedere (!) - Marco Pannella è davanti ad un piatto di pasta. Tra un boccone e l’altro, si rivolge a Bergoglio e afferma: «Papa Francesco, visto che tu mi alimenti, ti seguo. Grazie. Oggi mi hai alimentato in modo abbondantissimo e quindi non potevo continuare a dire che facevo lo sciopero della fame. Ecco qua, quindi, anche in tuo onore, grazie! Oltre quelli che mi hai dato tu oggi in abbondanza come regalo, io seguo anche un po’ così. Due etti di matriciana. Ciao».

Pannella «non poteva continuare a dire che faceva lo sciopero della fame» (!). Excusatio non petita, accusatio manifesta. Mangia, quindi, in onore di Bergoglio. Dice lui. Poco prima, in una dichiarazione alle agenzie di stampa aveva detto:
«Non so se le vie di quale Signore sono davvero infinite, dobbiamo prenderne atto che potendolo, rispetto a tutti quelli che lo potevano, solo Papa Francesco ha fatto vivere e ha tradotto in una realtà che investe l'Italia e gli italiani, questa ottemperanza a quanto il Capo di Stato Italiano (il messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano ottobre 2013, n.d.r.) ha formalmente chiesto a istituzioni che sono le istituzioni non a mio avviso tanto dello Stato Italiano quanto del regime che lo soffoca, regime che rischia di distruggere non solo lo stato italiano ma direi la civiltà contemporanea». 
Il ri-don-dan-te leader 85enne, malato di due tumori, che sul letto d’ospedale riceve, ad aprile del 2014, una telefonata di Bergoglio, sollecitato da Emma Bonino – in seguito, riceverà la visita di Mons. Paglia, Presidente del Consiglio per la Famiglia, che qualche mese fa ha ricevuto dalla Procura di Terni l’avviso di chiusura delle indagini e il rinvio a giudizio per una serie di operazioni immobiliari, che gli dirà «Bravo Marco, continua così. Abbiamo tutti bisogno di te» – dice entusiasta:
«Evviva Papa Francesco, stavo per chiederti sii coraggioso, ma avevo un pò di pudore, speravo che arrivasse, è arrivata, e quindi chiederò nelle dovute formule di essere ricevuto dal Segretario di Stato Vaticano per rendere grazie formalmente allo stato di Città del Vaticano e a Papa Francesco perchè interpreta sicurissimamente non solo i sentimenti comuni a coloro che conoscono e sanno, ma in realtà i sentimenti che le giurisdizioni massime hanno, appoggiando le nostre richieste fatte proprie». Prosegue entusiasta: «Evviva Papa Francesco, sei stato coraggioso, è un valore il coraggio che sta molto più a cuore a te di quanto non lo sia personalmente a me e a noi, ma soprattutto coraggio, quando il coraggio si esprime per dare forza alla legalità, alla legge che invece viene umiliata, negata da coloro che hanno la funzione di farla vivere, è davvero un gran bel momento. Papa Francesco, così per me corrisponde alla 'spes contra spem', a quelli che per ragioni delle loro funzioni avrebbero dovuto anticipare, muoversi nella direzione nella quale si è espresso oggi Papa Francesco abbiamo chiesto di essere speranza e non l'hanno fatta. E allora grazie Papa Francesco perchè i vicini a te sanno che avevo auspicato con te che venisse l'anno santo con l'obbiettivo 'spes contra spem'. Tu sei speranza perchè questa amnistia vale per quello che crea e produce, quello che rafforza e quello che indebolisce. Grazie Papa Francesco, in condizioni di desolante assenza, sei in questo momento spes, speranza, dai corpo all'essere spes, all'essere speranza. Papa Francesco, grazie di averci ascoltato, sono sicuro di questo, ma sono anche sicuro di non poter dire che questo è stato il motivo determinante ma certo ha concorso con tanti altri motivi a che tu dessi voce alla speranza, alla necessità di far vivere quello che si spera e si scegliere di sperare».
So che molti diranno: è Pannella a strumentalizzare il Papa. Bergoglio non c’entra. Provo solo a chiedere: se sono Eugenio Scalfari e Marco Pannella gli esegeti del pensiero e degli scritti di Bergoglio e suoi (non smentiti) stimati interlocutori, si pone o no un problema? Non mi si risponda che Gesù incontrava i peccatori e parlava con loro. Il Figlio di Dio lo faceva per convertirli, non per essere da loro corteggiato e adulato. Dopo aver incontrato Gesù, uomini e donne si pentivano dei loro peccati. Gli adulatori di oggi di chi dovrebbe essere il Vicario di Cristo, non danno alcun segno pubblico del loro ravvedimento. Ammettiamo pure che strumentalizzino gli incontri e le interlocuzioni che hanno. In questo caso, c’è chi li accetta, così come ha accettato il Crocifisso con la falce e il martello. Potrebbe respingere gli interlocutori interessati, così come avrebbe potuto rispedire al mittente quel Crocifisso blasfemo. 

Quali sono i criteri di discernimento del Papa? Ne ha? Se fossero determinati dal Vangelo, sappiamo che Gesù ama coloro che amano il padre Suo. Ama gli uomini di buona volontà che amano Suo Padre. E solo quelli. Degli altri dice che «i morti seppelliscano i loro morti». Stiamo parlando del Figlio del Dio cattolico, che per Bergoglio non esiste (intervista a Scalfari del primo ottobre 2013: «E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio (…)». È quanto aveva affermato Carlo Maria Martini: «Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di là dei limiti e delle definizioni che noi stabiliamo». 

Sarà forse per questa ragione che si sprecano le strumentalizzazioni? Siamo forse di fronte ad un esempio di pontefice che sta operando il tentativo di distruggere una storia bimillenaria, fondata sulla Rivelazione che deriva dal Vangelo, dal «Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi»? Ho usato a proposito i termini «tentativo» e «distruzione». Sui quali, a me pare che debbano riflettere bene gli ignavi e i tiepidi: nessuno, neanche Bergoglio, potrà portare a compimento un disegno diverso da quello indicato da Gesù per fondare la Sua Chiesa. Che cosa diranno, dunque, gli ignavi e i tiepidi, quando si troveranno davanti a Dio, se Dio glielo consentirà? Di essersi dimenticati di difendere e custodire la Chiesa di Suo Figlio? Di lasciarla vagheggiare mete sentimentali e buoniste, valide per tutti, anche per i miscredenti (nel Dio cattolico)? Se li tenga pure, Bergoglio, Scalfari e Pannella e tutti coloro che tacciono rispetto a queste nefandezze e miserie umane.
Danilo Quinto

23 commenti:

  1. Giovanni Sartori oggi:

    "In una intervista al Messaggero Sartori critica apertamente l'idea lanciata da Bergoglio per un’amnistia nell’anno del Giubileo. "Bergoglio è sempre vago e generico - sottolinea - Amnistia perchè? E di chi? E a che titolo? Sono solo formule evasive quelle usate, anche in questa occasione, dal Papa". "L’amnistia sana i reati - precisa il politologo - il Papa dovrebbe occuparsi dei peccati. E poi ripeto e lo ripeterò fino alla noia: perché non fiata sugli eccidi dei cristiani nel mondo? Lo sa che ne vengono compiuti ogni giorno? Non lo informa nessuno? Non vede i telegiornali? Non legge i giornali? E Internet?". Secondo Sartori, il Pontefice "continua ad evadere tutti i problemi relativi alla cristianità e interviene su tutte le questioni concernenti lo Stato laico. Ingerisce troppo su tutti i problemi che competono alla politica. E così facendo li complica".

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  2. C`è proprio bisogno di tirare in ballo Pannella per esprimere le proprie inquietudini sul presente e futuro della Chiesa?
    Posso permettermi di dire che trovo leggermente stucchevole questi straschici di querelles personali e politiche ?
    Chi è Pannella anch`io che non sono Italiana lo so, quanta poca importanza e peso abbiano le sue "pannellate" dovrebbe piuttosto incitare a lasciarlo nel suo succo.
    Che Bergoglio, con lui, con Scalfari e con tanti che sono nemici della Chiesa e della sua Dottrina, abbia contatti regolari in via privata, salvo poi a dare loro la dovuta pubblicità, non è un segreto, ieri ad esempio ha ricevuto in forma privata "mons" Gaillot, "vescovo" che definire eretico per le sue poszioni è solo rispecchiare la verità, Gaillot ha chiesto di incontrarlo e Bergoglio ha accettato, il tutto privatamente bien-sûr; solo Bergoglio conosce la sua agenda privata, la gestisce a modo suo, incontra e parla con chi vuole, quando vuole e come vuole.
    Se è vero che quel che esce da quegli incontri, come sono strumentalizzati, contribuisce ampiamente al clima deleterio e confusionale che stiamo vivendo, se penso che Bergoglio sia tutto salvo inconsapevole di tutto ciò e che forse anche ci giochi, penso anche e sopratutto che Bergoglio ci dà abbastanza materiale "inquietante" su cui discutere senza ravvivare querelles politiche, ancor meno mi sembra su sun bog come questo.
    Come spesso dico, è solo la mia opinione, ma per rispetto e stima per questo spazio, per chi lo gestisce e anima con tanto impegno e competenza, ho preferito condividerla con voi.

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  3. Non è papa. Se si continua di far finta di non vedere questa ovvia verità la morte della fede è molto prossima, se non è già arrivata, con o senza FSSPX riconciliata (insieme agli abortisti), Pannela, Bonino e Scalfari consiglieri papali, parrucchini cardinalizi, crocifissi\falci e martello, peccatori senza pene, Francescani dell'Immacolata perseguitati, anime che muoiono, comunione di risposati e sodomiti passivi, Santissime Vergini che bestemmiano, messe con tango, bingo e happy birthday to you, elezioni papali che non rispettano le regole, musulmani consigliati a rimanere nella loro fede, rinuncie papali liberissime ma sotto altissima pressione, due papi in Vaticano, apologetiche che sono una solenne sciochezza, coriografie gay per vescovi e tante altre opere di "misericordia".

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  4. e è vero che quel che esce da quegli incontri, come sono strumentalizzati, contribuisce ampiamente al clima deleterio e confusionale che stiamo vivendo, se penso che Bergoglio sia tutto salvo inconsapevole di tutto ciò e che forse anche ci giochi, penso anche e sopratutto che Bergoglio ci dà abbastanza materiale "inquietante" su cui discutere senza ravvivare querelles politiche, ancor meno mi sembra su sun bog come questo.

    Luisa,
    su un blog come questo si parla soprattutto di fede e di teologia; ma non guasta, quando se ne dà l'occasione, allargare l'orizzonte. E dunque si può parlare di politica (l'essere credenti non esclude dall'impegno civile e il fronte politico di questi di tempi di argomenti ce ne pone su molti versanti). Così come si parla di storia, di sociologia, di altre scienze ed altro...
    Poi non racchiuderei l'impegno di Danilo Quinto nel'ottica della "querelle" o della rivalsa. Lo conosco e non è certo questo che lo muove: non scrive solo da politico (dove ha da dire la sua), ma da credente...

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  5. Non è papa. Se si continua di far finta di non vedere questa ovvia verità la morte della fede è molto prossima, se non è già arrivata, con o senza FSSPX riconciliata (insieme agli abortisti), Pannela, Bonino e Scalfari consiglieri papali,

    Tante cose anomale e inedite non le ignoriamo. Ma da qui a dire che non è papa...

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  6. Ti ringrazio mic per la tua reazione, so bene che quando l`occasione si presta, ed molte sono le occasioni in quasti tempi in cui leggi e progetti di legge sovvertono i valori e le struuture fondamentali di una società civile, la discussione si allarga, vi ho anche talvolta partecipato, ho semplicemente espresso quella che è e resta solamente una mia impressione.

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  7. Una sola cosa, Luisa

    "quanta poca importanza e peso abbiano le sue "pannellate" dovrebbe piuttosto incitare a lasciarlo nel suo succo..."

    una cosa però va detta.
    Un partito come il suo, che ha sempre raggranellato percentuali da prefisso telefonico, è però da sempre misteriosamente (per via di appoggi da certe consorterie internazionali intoccabili) in grado di influenzare con continui clamori e ossessioni mediatiche una gran massa dell'opinione pubblica sui soliti temi: aborto, eutanasia, omosessualismo, gender, immigrazione, "laicità" dello stato, rivoluzioni "colorate" coatte dall'alto, sorosianesimo etc

    L'impatto sul formarsi dell'opinione con le loro martellanti campagne teleguidate, pur se al voto non sempre si ravvisa, è enorme. Ecco perchè ha senso parlarne, specie in decenni in cui la Chiesa non è più nè Mater e men che mai Magistra.

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  8. Da qui a dire che non è papa è una conseguenza logica. Ancora un antipapa nella lunga serie di antipapi nella storia della Chiesa. Un vero papa ma eretico, eletto irregolarmente dopo una rinuncia anche essa irregolare sarebbe,lui, qualcosa di inedito nella storia.
    Per non parlare degli effetti sulla interpretazione delle promesse di Cristo a Pietro e ai suoi successori e, dunque, della stessa credibilità delle parole del Verbo.

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  9. Luis, ne abbiamo già molto discusso e a lungo. Ci mancano alcuni elementi e l'autorità per trarre conclusioni. Io personalmente non me la sento; anche se tanti interrogativi continuo a pormeli.
    Continuiamo a navigare a vista col cuore radicato nel Signore e in ciò che dalla Chiesa abbiamo ricevuto di perenne...
    Non so se l'immediato futuro, soprattutto attraverso guide illuminate e autorevoli, potrà chiarirci qualcosa. Nel frattempo andiamo avanti per la strada intrapresa.
    Tra breve entreremo più nel concreto.

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  10. Caro Luis, il suo commento dell 11:19 è un vero "J'accuse" degno di una "lectio magistralis": non c'è assolutamente niente di falso, di confutabile. Solo una cortigianeria papolatrica (più o meno interessata) potrebbe contestarlo, con i triti e ritriti slogan sessantottini (immannetisti, antropocentrici, anticattolici) e on la solita demonizzazione dell'avversario, un trucco per evitare di dover "rispondere punto su punto" (ricorda lo scritto di San Pio X con questo titolo?). Un volta lette e meditate attentamente le sue parole, non si può che concludere con le: Bergoglio e i suoi gerarchi occupano posti che non dovrebbero occupare, non avendone titolo dal punto di vista della fedeltà a Cristo ed alla Sua dottrina (anche se non si vuol tirare in ballo la Tradizione ed il Magistero preconciliari della Chiesa Cattolica). Quindi complimenti, Luiz, bravissimo: Dieci e lode !

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  11. Caro Catholicus,
    non ho pubblicato una marea di interventi anonimi che danno per scontato tutto il peggio che possa accadere e anche di più...; il che mi sembra quanto meno eccessivo.
    Quanto alla situazione, noi potremmo esprimere tutti i "J'accuse" di questo mondo; ma, se mancano delle motivazioni documentate e davvero non confutabili nonché dell'autorità gerarchica dell'estensore, servono solo a porci su una strada senza via d'uscita...
    Per questo mi limito a esprimere, e anche abbastanza chiaramente e approfonditamente, orientata secondo la Tradizione perenne (non quella "vivente" storicista), quanto mi consta e mi compete come credente.

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  12. Capisco il suo punto di vista, cara Mic, ma vorrei puntualizzare: le motivazioni documentate non sono forse le stesse esternazioni del VdR?, del tipo "andate avanti" detto alle due lesbiche autrici del "Piccolo uovo", o alla Bonino, a Pannella, a Scalfari; il fatto di aver rifiutato di definirsi cattolico, così come di aver negato tale attributo alla Chiesa e a Nostro Signore, ecc. Quanto all'autorità gerarchica dell'estensore (delle accuse), ritengo che qualunque battezzato ce l'abbia, specie se dotato di santo zelo ed assistito dallo Spirito Santo; altrimenti, per non porci in una via senza uscita dovremmo farci fare il lavaggio de cervello? applaudire alle eresie manifeste? Se i preti tacciono, per paura, viltà, opportunismo, carrierismo, e tacciono anche i laici impegnati (tipo Gnocchi, De Mattei, lei, ecc.), allora veramente "grideranno le pietre" e il castigo sarà tremendo, per tutti. Grazie della sua cortese attenzione.

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  13. Catholicus,
    molte delle "accuse" (preciso che per quanto ci riguarda non lanciamo accuse, segnaliamo distorsioni e riaffermiamo la nostra fede) riguardano atti informali e nessun documento di magistero infallibile (la stessa EG è dichiaratamente il programma del pontificato non un atto di magistero). Manca una formalizzazione, che certo la prassi liquida rende sempre più improbabile. E' proprio prima che la de-formazione raggiunga livelli di più difficile ritorno che è bene salire (o rimanere) a bordo piuttosto che tenersi ai margini...
    Inoltre un battezzato ha tutto il diritto di denunciare e riaffermare, ma non quello di compiere atti nei confronti della persona del papa: la Chiesa è gerarchica.

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  14. tornando al post, nella parte del comunicato di Bergoglio ai carcerati, si dice che è concessa l’indulgenza nelle cappelle dei penitenziari “rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre”, e basta passare la porta della cella come fosse la porta Santa.

    Quale preghiera? L'atto di dolore, vera contrizione o che? Si parla di vero pentimento?
    E poi: il Padre? mancando riferimenti dichiarati, quale Padre?

    Anche dove si dice della misericordia del Padre, nel testo non si specifica Padre, Figlio e Spirito Santo, non si spiega che la misericordia che Dio concede, la offre in virtù del Figlio, Gesù Cristo, per la Sua Passione e Resurrezione;
    la Trinità non è nominata, Cristo non è nominato, la Sua opera alla Croce non è nominata, ma c'è solo un generico quanto anonimo Padre.

    Magari la denominazione "il Padre" va bene anche per i carcerati di altre religioni, l'islam, per esempio (che non ha il Figlio nè lo SS), e di cui le carceri sono piene. Così si è tanto ecumenici. Sempre a spese del Figlio.

    Si afferma infatti che il “Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto”.

    Lì si poteva approfondire il discorso propriamente cristiano, agganciandosi ai temi colpa, pena, espiazione, riparazione, opera di Gesù, pentimento, santificazione, salvezza, ma NON lo si fa.
    (Rm 3,23 "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù.")

    Invece non mi pare si parli di perdono sacro in Cristo che ci riammette alla vita spirituale in vista della santificazione, dopo un vivo pentimento,
    ma di amnistia (terrena e sociopolitica) che ci riammette nella vita terrena della società.

    Ma questo è davvero lo scopo del Giubileo, un fine terreno?

    Allora non è solo Pannella che strumentalizza, qui c'è proprio l'influsso del rapporto di B. con Pannella, che di amnistia ai cercerati ha sempre tanto parlato e che per questo ringrazia Bergoglio.

    Così poi sembra che basti uscire dalla “cella santa”, en passant nella cappella del penitenziario e tutto torna a posto. In virtù di Chi? E' sminuito il senso della colpa, del peccato e della pena, e banalizzata la Redenzione, costata il Sangue del Figlio di Dio, scambiata con un laissez-faire generale.

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  15. @ Catholicus - Mic

    La Chiesa e' gerarchica, ci ricorda opportunamente Mic. Inoltre, per dimostrare che Bergoglio non e' papa bisognerebbe dimostrare che e' eretico in senso formale, ossia che egli ha effettivamente l'intenzione (cosciente) di perseverare nel dubbio o nella negazione di fondamentali verita' di fede. Dimostrare che, insomma, vuole effettivamente distruggere la Chiesa. Ma basterebbe questa (non facile) dimostrazione? Nemmeno, perche' ci sarebbe un problema di competenza. Nei confronti di un Papa, ci vuole il soggetto o l'organo competente a dichiararlo eretico in senso formale. E quale sarebbe? Una parte del collegio cardinalizio o tutto, un concilio ecumenico, un altro papa, a posteriori? In ogni caso, non puo' essere il singolo fedele, il cui compito, piaccia o meno, non puo' andare al di la' della denuncia delle contraddizioni, incongruita', errori nella fede, quando si riscontrino ( a suo giudizio) nella dottrina e nella pastorale del papa sospettato.
    Ci sono ben noti precedenti storici. In quei famosi casi, sino a quello di Giovanni XXII, che dovette fare ammenda di un patente errore nella fede a proposito del giudizio individuale delle anime, il papa responsabile fu mai dichiarato eretico in senso formale e la sede vacante? Mai, mi sembra. E allora, perche' ci importunate di continuo, voi sedevacantisti a tutti i costi? Dire poi che il presente non e' Papa perche' la sua elezione e' stata irregolare e'assurdo, non essendo la cosa affatto dimostrata. O perche' non sono state regolari le dimissioni di Benedetto XVI, irregolarita' smentita espressamente da lui stesso: cosa ancora piu' assurda. Lasciamo perdere le chimere e concentriamoci invece sulla critica alle ambiguita', contraddizioni, possibili errori nella fede che alitano nella "pastorale liquida" di Bergoglio, al fine di rafforzare quel "partito della Tradizione della Chiesa" che, al prossimo Sinodo, potrebbe, con una decisa battaglia, far riflettere seriamente il Papa e o convincerlo o costringerlo a lasciar perire la fazione di Kasper e compagni. PP

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  16. Dicevo più sopra che Bergoglio ha ricevuto in forma privata un "vescovo" francese Gaillot, destituito per le sue posizioni eretiche, come c`era da aspettarselo, Gaillot si è fatto accompagnare e ha subito fatto il suo resoconto ai giornali, felice e commosso racconta i 45 (!) minuti passati con Bergoglio:

    " gli ho detto che mi succede di benedire delle coppie divorziate-risposate e anche delle coppie omosessuali. Ho aggiunto, si benedicono delle case si può bene benedire delle persone. Questa frase ha fatto sorridere il papa.
    Ha condiviso il mio parere e ha detto : la benedizione di Dio è per tutti.


    http://www.lepoint.fr/societe/le-pape-francois-a-mgr-gaillot-nous-sommes-freres-
    01-09-2015-1961114_23.php

    Bergoglio è veramente d`accordo con Gaillot? Ha veramente detto quella frase?
    O ancora una volta uno dei suoi invitati privati racconta quel che vuole senza temere di inventare e mentire?
    Quel che è certo è che Gaillot si è sentito confermato neu suoi errori e che nei media passerà l`info che Bergoglio sostiene Gaillot e è d`accordo con chi benedice quel tipo di coppie.
    Non è possibile che Bergoglio non si renda conto di come possano essere strumentalizzate le sue parole, sa che saranno usate e conosce perfettamente i media, è tutto salvo un ingenuo, sembra infischiarsene dell`effetto devastante delle sue parole in libertà.

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  17. Il pontificato di Jorge Bergoglio è una meraviglia probabilistica: sarebbe molto interessante calcolare esattamente la probabilità di tutte queste coincidenze, anomalie e teratologie che caratterizzano la sua "elezione", la "rinuncia" di Benedetto XVI e il suo "magistero". Purtroppo non ne ho la competenza, ma Bill Dembski lo potrebbe fare magistralmente. Così sarebbe possibile documentare il primo grande miracolo modernista, per gaudio di tutti i pompieri e nemici della Chiesa.

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  18. Si, mic ha, come di solito, ragione, col suo grande buon senso: la Chiesa è gerarchica, non possiamo deporre un antipapa e ovviamente le nostre parole non hanno nessun peso ufficiale. Ma possiamo e dobbiamo denunciare le eresie - si, le eresie formali - le bestemmie, gli scandali e i miracoli probabilistici di Jorge Bergoglio e dedurre di questi fatti le sue logiche conseguenze. Anzi, tacere in questo caso sarebbe peccato gravissimo. E è utile ricordare che in momenti importanti della storia della Chiesa, quando la gerarchia taceva, come oggi, sono dei laici che hanno suonato l'allarma, come quel fedele di Costantinopoli che fu il primo a denunciare Nestorio, o il grande Pascal, senza le cui Provinciali le teratologie protobergogliane dei casuisti gesuiti forse non sarebbero mai ufficialmente condannate.

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  19. Gentile Mic,

    Lei, spesso, adopera la locuzione "Tradizione perenne".

    Avendo il concilio V2 creato problemi nella trasmissione della Tradizione;

    Mancando di una guida certa a cui poter guardare e poter seguire,

    i battezzati tradizionali-sti si sono frammentati.

    Costatando questa frammentazione,bisognerebbe mettere almeno un punto fermo e specificare :
    -
    Tradizione pre-concilio e Tradizione post-concilio.

    Grazie dell'ospitalità

    Trizz




    :

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  20. Trizz,
    vedo che non demorde. Come se non avessi detto e ribadito e sottolineato che amare la tradizione non significa rinnegare il concilio; il che sarebbe oltretutto antistorico e irrealistico. Ciò non toglie che, del concilio, si debbano riconoscere, distinguere e rinnegare le innovazioni svianti che hanno inquinato l'insegnamento e la prassi odierni.
    Tolte quelle il concilio PUO' essere letto in continuità e anche nel magistero post-conciliare tutto ciò che non innova ma riprende, spiegando, la tradizione non è da buttar via.
    Il problema è che il vaglio, la cernita, non avviene a livello autoritativo come si dovrebbe; ma basta con queste esternazioni.
    Le guide, poche, ma ci sono...
    Sta facendo, dal versante negazionista, la stessa impropria assolutizzazione sommaria del concilio che fanno i progressisti per mitizzarlo...
    Il concilio non è un evento e non è un blocco unico; è la somma dei suoi documenti, che non hanno tutti lo stesso livello di validità. Si rilegga le pagine di Mons. Gherardini e Serafino Lanzetta su questo stesso blog.

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  21. Una considerazione aggiuntiva: la Chiesa difesa dai professori, che non vedono al di là del proprio naso, che architettano strategie umane per dare battaglia al Sinodo, contrastare Kasper e le sue strane teorie... Tempo perso, parole buttate al vento! Occorreva invece, se proprio vogliamo restare su un piano terra terra, non lasciare da solo Socci, andare a gridare sotto le finestre del "papa" - quelle della pensione Santa Marta, dico - che ci si aspettava da lui un chiarimento; tempestarlo di articoli, sollevare dubbi, non dargli insomma il tempo di consolidare il suo potere, che è oramai impressionante, benché i veri cattolici fatichino a stargli appresso.
    Avete lasiato corerre, perché ... non sta bene che in un blog per bene, ci si impicci di queste faccende plebee, non degne di cattedratici.
    A questo punto della faccenda, preso atto che la situazione è disperata, non occorre molta intelligenza per comprender quale sarà l'epilogo.

    Leggevo sempre con piacere gli interventi di tralcio, perché la sua visione delle cose, che sovrastava di una spanna l'altrui "cogitazione", collimava sotto molti aspetti con quella mia. Non vedo più da molto tempo la sua firma, e credo che a questo punto leggerò questo blog sempre meno. Gli darò un'occhiata ogni tanto, giusto per vedere a che punto del precipizio - purtroppo - vi trovate.

    Che pena!!

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  22. Ho letto l'articolo. Vorrei incoraggiare Danilo Quinto a continuare la sua battaglia, che è anche la nostra.
    Grazie ai responsabili del blog per l'ampiezza di vedute.

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