Prima o poi doveva succedere – ed è successo. No, l’autore di questo irriverente sito di invettive (come è stato qualificato da un giornalista dell’autorevole quotidiano Avvenire) non è stato ancora scoperto; si è solo fatto cacciare dalla diocesi che lo aveva accolto per motivi apparentemente ben più banali. I crimini irremissibili di cui si è macchiato sono legati alla sua fede nei Sacramenti: dare l’Eucaristia soltanto sulla lingua, dichiararsi pronto a negarla a chi fosse in stato di peccato mortale manifesto nonché – e qui Caifa si strappi le vesti – dir Messa in privato (si badi bene: in privato) secondo il rito di san Pio V! Ebbene sì: celebrare il Sacrificio redentore nella forma straordinaria è per certi Vescovi, a quanto pare, l’atto più nefando ed esecrabile che un sacerdote possa commettere. In confronto, l’immoralità diffusa in ampi strati del clero è una bazzecola: basta andare avanti come se non ci fosse – purché non ci si mettan di mezzo i Carabinieri o i giornalisti…
Si direbbe che il motu proprio di papa Benedetto XVI – sempre che non sia una leggenda inventata dai tradizionalisti – non fosse altro che un lontanissimo ricordo, un imbarazzante incidente legato a un passato ormai irraggiungibile, un’imprevedibile anomalia nell’inarrestabile processo, avviato dal Vaticano II, delle magnifiche sorti e progressive… Il medesimo Vescovo di cui sopra, redarguendo un suo sacerdote in procinto di passare alla Fraternità San Pio X, ha bloccato qualsiasi obiezione possibile sentenziando che «il problema della Tradizione, certo, c’è stato fino a qualche anno fa, ma oggi non sussiste più». Tanta spudoratezza è appena velata dall’ipocrita sottinteso che, regnante il Papa precedente, i presuli modernisti han dovuto mordere il freno con stizzosa impazienza, mentre con quello attuale han potuto abbandonare ogni remora.
Il fatto è che il Summorum Pontificum è sempre in vigore e che bisognerebbe abrogarlo per renderlo inefficace (cosa assolutamente improbabile da parte di qualcuno che vuol piacere a tutti…). Allora si procede ignorandolo ed evitando di rispondere in proposito – come del resto si fa da decenni con tutte le leggi ecclesiastiche a cui non si vuole obbedire. Poi però si pretende obbedienza assoluta e incondizionata ad una norma inesistente, secondo la quale i fedeli avrebbero il diritto inalienabile di ricevere la Comunione sulla mano. Basta una rapida ricerca per rendersi conto che non esiste alcun documento che fondi tale presunto diritto; ci sono soltanto dei rescritti con i quali il dicastero competente della Curia Romana ha concesso come un’eccezione, alle conferenze episcopali che ne hanno fatto richiesta, la possibilità di distribuire la santissima Eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli. Peraltro nessuno degli ultimi Papi canonicamente eletti ha mai approvato questa prassi; anzi, l’hanno costantemente e manifestamente scoraggiata.
Se è ancora lecito ragionare, una concessione non stabilisce alcun diritto, né tanto meno costituisce un obbligo per il sacerdote che – ut aiunt – presiede l’assemblea. Secondo il vocabolario Treccani della lingua italiana, presiedere significa «essere a capo in qualità di presidente o di preside, e più genericamente esercitare funzioni direttive, sovraintendere». Tralasciamo il fatto che il sacerdote, quando celebra la Messa, non si limita a dirigere un gruppo di convenuti, ma ripresenta il Sacrificio della Nuova Alleanza in persona Christi. In ogni caso, per un minimo di coerenza, gli accaniti difensori del Novus Ordo dovrebbero almeno rispettare il loro proprio linguaggio: se è vero che il sacerdote presiede la Messa, non può farsi dettar legge dal primo venuto, ma sarà libero di scegliere tra le possibilità che gli sono consentite.
Ma la logica e il diritto non sono più di casa nelle parrocchie e nelle curie diocesane: valgono unicamente l’arbitrio, l’abuso, l’imposizione e la pretesa. Così, con la logica e il diritto, se n’è andata anche la fede. Chi si accosta all’Eucaristia dovrebbe pensare non alla maniera pratica in cui gli è porta, ma ben più a ciò che riceve, cioè a Chi si dona a lui gratuitamente in corpo, sangue, anima e divinità; per questo ha l’obbligo di esaminarsi se è in stato di grazia (per poterlo ricevere degnamente piuttosto che a propria condanna) e se possiede le disposizioni interiori necessarie per poterlo ricevere con frutto. Se, al momento della santa Comunione, il non essere accontentato dal sacerdote in un dettaglio del tutto secondario fa sentire un fedele respinto e giudicato, ciò è segno che la sua mente è ormai annebbiata da quel soggettivismo morboso che tiene le persone ripiegate su sé stesse e sulle proprie fisime, impedendo loro di lasciarsi afferrare dall’esultante e riverente stupore che prova chi, al contrario, è concentrato sulla realtà oggettiva del dono immenso che gli viene offerto senza merito alcuno.
Non parliamo poi della caduta – inevitabile con la nuova prassi – di frammenti che finiscono sotto i piedi dei fedeli o del rischio, tutt’altro che trascurabile, di trafugamento delle sacre specie a scopo di profanazione. Più ancora, l’abitudine di distribuire l’Eucaristia come una caramella o un biscottino ha provocato una crisi generalizzata della fede nella Presenza reale. Se la Comunione, allora, è un mero segno di appartenenza, posto al termine di una semplice rievocazione protestante dell’Ultima Cena, perché non ammettervi indistintamente chiunque capiti? Alla fine hanno ragione i vescovi tedeschi – tolto il fatto che non sono più cattolici… A forza di andare con lo zoppo luterano, hanno imparato a zoppicare e, quel che è peggio, sono finiti completamente fuori strada trascinando dietro di sé il loro gregge – almeno quello che ancora paga l’esosa Kirchensteuer per finanziare le diocesi più ricche del mondo. Noi non vogliamo finire come loro: vogliamo la fede, la grazia, la santità… e – se lo avremo meritato – il Paradiso.
Ma di tutto questo, ai nostri Vescovi, sembra che non importi nulla. Per tale motivo lo scrivente, accogliendo dalle mani della Provvidenza la disposizione gerarchica, ha offerto il giorno stesso una santa Messa di ringraziamento in rito antico. Con tanti altri sacerdoti e fedeli, non si riconosce più nell’assetto odierno della Chiesa terrena, che sotto molti aspetti non milita più per Cristo, ma per qualcun altro. Per quanto indegno – ciò che il Messale di san Pio V gli ricorda continuamente – egli è convinto di aver ricevuto il dono inestimabile e la temibile missione del sacerdozio per portare le anime in cielo, non per aiutarle a dannarsi. Per questo, continuando gioiosamente sulla via di sempre (l’unica che conduca lui e gli altri alla vita eterna), si sente finalmente liberato da un sistema perverso nel quale, tra “formazione” e “ministero”, ha boccheggiato per trent’anni cercando di sopravvivere allo scempio. Nei primi tempi si chiedeva perplesso come mai gli attuali metodi della gerarchia cattolica assomigliassero tanto a quelli propri del totalitarismo sovietico. Ora l’ha capito: i Pastori formatisi negli anni ’70 hanno le stesse idee e gli stessi obiettivi; lo dichiarano essi stessi.
Concludendo, vi propongo di unirvi alla mia gioia (temperata dal dolore, di un’intensità mai provata prima, per le lacrime dei buoni parrocchiani che patiscono il distacco), chiedendovi in pari tempo preghiere perché il Signore mi mostri come vuole servirsi di me d’ora innanzi. Una cosa è certa: potrò dedicare più tempo alla parrocchia virtuale, i cui fedeli, grazie agli incontri avvenuti nel corso dell’estate, stanno diventando reali. Con un po’ d’aiuto materiale, sono pronto a muovermi in Italia e nel mondo: potremo rinfrancarci a vicenda in vista della dura battaglia che ci attende. Ma niente paura: il nostro Signore ha già vinto il mondo; il santissimo nome della Madre nostra ha già sbaragliato più volte i nemici della vera fede e della santa Chiesa.
Ed eccoci al dunque! Lo strappo ci è stato. Ci era stato assicurato che non vi erano sacerdoti della San Pio X, che la "parrocchia virtuale" era un'iniziativa lodevole e disinteressata. Dopo tutto "che male c'è"? E invece quanto avevo preannunciato, si è verificato e continuerà a verificarsi. Questo fantomatico don Elia, si sta costruendo la "sua" Chiesa, infischiandosene di quella di Nostro Signore. Questo don Elia è un mistificatore! E lei, dott.ssa Guarini, è in GRAVE ERRORE! Non dica un giorno che non lo sapeva, che non le era stato detto. Non ha scusanti. Se vuole fare effettivamente un buon servizio alla Chiesa, si dissoci da questo ambiguo personaggio. E non tiriamo in ballo la "persecuzione dei Tradizionalisti nella Chiesa attuale". Qui non c'entra nulla il tradizionalismo, c'entra un tizio che si dirige verso il baratro tirandosi dietro un bel po' di gente. Ciechi che guidano altri ciechi. Meditiamo e preghiamo per questa penosa vicenda.
RispondiEliminaAntonello
"mourir pour Bergoglio?!" si accomodi. Ella sarà il Protomartire della Chiesa del Mate.
EliminaUna cosa è certa: potrò dedicare più tempo alla parrocchia virtuale, i cui fedeli, grazie agli incontri avvenuti nel corso dell’estate, stanno diventando reali.
RispondiEliminaSull'esperienza del ritiro estivo è arrivata la prima testimonianza che pubblicherò tra breve. In questi giorni la cronaca incalzante ha avuto il sopravvento.
Assicuriamo a don Elia la nostra vicinanza e la nostra preghiera, in vigile orante fiduciosa attesa di quel che il Signore ci mostrerà.
..non si riconosce più in questa chiesa... perchè vogliamo la UNA SANTA CATTOLICA Apostolica Romana Santa Madre Chiesa di 2000 anni.....grazie . E' bello vedere dei superstiti alla nuova chiesa cattoprotestante
RispondiEliminaCi era stato assicurato che non vi erano sacerdoti della San Pio X, che la "parrocchia virtuale" era un'iniziativa lodevole e disinteressata.
RispondiEliminaAntonello,
lei è in errore, perché NON HA VOLUTO comprendere ed ha completamente frainteso le affermazioni di don Elia.
il nostro don non è passato alla FSSPX, ha solo accennato all'esperienza di un altro sacerdote, di un'altra parrocchia, che lo ha fatto.
In ogni caso i sacerdoti FSSPX non sono certo degli appestati o altro. Tra l'altro, se lo dice anche il papa...
E comunque non capisco questo suo tono di intollerante insistenza su intenzioni che sono solo nella sua maldisposta testa e corrispondente tastiera...
Vediamo se qualcuno mi aiuta a capire:
RispondiEliminaUn sacerdote è stato cacciato dalla propria parrocchia, per ordine del suo vescovo:
-non si è macchiato di plateali e deprecabili peccati contra questo o quel comandamento
-non ha minacciato di incendiare la canonica piuttosto che accogliere migranti
-non ha celebrato funerali chiacchierati con svolazzo d'elicotteri e petali di rosa
-nemmeno ha dato la comunione a ex presidenti del consiglio pluridivorziati o trans
Sempre se non ho capito male, è stato cacciato in quanto:
-porge la santa eucaristia solo ai fedeli che mostrano la lingua (lecito, a volte persino richiesto e legittimamente dal celebrante), in quanto a chi non fosse d'accordo è stato negato un "diritto inalienabile" (?)
-non comunica (o dice che non avrebbe comunicato) chi in palese violazione delle norme stabilite dalla Chiesa circa lo status di pubblico peccatore
-celebra in privato il vetus ordo missae (lecito, secondo motu proprio Summorum Pontificum)
Sorvolo sul lessico caro ai censori di questa sacerdote, che trapela dall'articolo.
Noto solo che si direbbe molto "mondano", mentre il sacerdote censurato utilizza un vocabolario proprio... Evidentemente c'è un problema di parlare lingue diverse.
Forse la mancanza del "latinorum" è un falso problema. Qui non è più un problema di idioma, ma di religione. Quel sacerdote e il suo vescovo appartengono a due religioni differenti.
Chissà adesso che cosa succederà... Fosse stato coinvolto in qualche scandaletto rosa la misericordia sarebbe stata tanta, ma -insegnano i FFI, se si pestano certi calli ti trovi di fronte il peggio della Gestapo, della Stasi, del KGB e chi più ne ha, più ne metta.
Al sacerdote che vive questa umiliazione, giovi guardare all'umiltà di Maria: vergine fu ritenuta persino prostituta. Rischiò la lapidazione, diede alla luce e visse con il Verbo incarnato per vederselo massacrato dagli uomini... L'umiltà è necessaria a purificarci e ad unirci a Dio. E l'umiltà si accresce di più quando la mortificazione ci viene imposta, immeritata. Viene ancora in mente Maria sotto la croce.
C'è chi ha fatto della cristianità un caleidoscopio di diritti, convegni, documenti, fazioni e cordate, contendendosi il favore della maggioranza utilizzando i mass media ed appoggiandosi ai potenti del mondo, secondo le loro voglie, barcamenandosi tra lobbies e ricattucci... Posso solo pregare, per intercessione della Vergine, che il Signore conceda a questo sacerdote tanta umiltà, così che- nell'assenza di un ripiegamento su di sè- possa stare in ginocchio davanti al Signore, senza paura, senza ansia, senza vantaggi per se stesso. E così, uniti in preghiera, preghiamo per quel vescovo e quelli come lui...
Magari è parzialmente fuori tema con l'articolo ma oggi dopo l'ennesima omelia-comizio con la bava alla bocca inneggiante a tutto il repertorio politico politicamente corretto e conforme della chiesa di Bergoglio e dei Poteri del mondo, dopo l'ennesima omelia propagandistica tutta centrata sulla materia, sulla micragnosa divisione ideologica tra "buoni e cattivi", senza mai alcuna traccia di anima, spirito, oltre, Paradiso, Inferno, peccato. Condita, come sempre, di strali contro la Chiesa di prima e il mondo cattolico di sempre colpevoli naturalmente di qualsiasi nefandezza mi sono sentito un traditore a partecipare a un rito simile. Un traditore che ha tradito i milioni di Martiri che hanno dato la vita per la Chiesa dei millenni. Chiesa ora rinnegata e disconosciuta dagli attuali Padroni.
RispondiEliminaPer cui a fronte di tutto questo ben vengano cento, mille FSSPX.
Miles
L'intervento di tale anonimo delle 19:33, così pronto, così tempestivo, non merita ovviamente alcuna risposta, sia per la vacuità dei suoi argomenti, sia per l'astio manifestato per quei cattolici che vogliono rimanere fedeli alla Chiesa, che obbligatoriamente, è la Chiesa di sempre, non quella del Vescovo citato nell'articolo.
RispondiEliminaPure, questo capzioso intervento ha una sua utilità: serve, nel suo piccolo e nella sua piccineria, a farci riflettere sul misero stato della Chiesa attuale, che non solo usa mezzi sovietici, ma, di più, ha talmente condizionato i fedeli da convincerli ad approvare il sacrilegio della S. Comunione nelle mani e l'ammissione a questo Sacramento anche di coloro che sono in peccato mortale. Ancora: è utile perché svela l'astio di molti nei confronti del pur timidissimo Summorum Pontificum. Più in generale dimostra l'approvazione o l'indifferenza di molteplici fedeli nei confronti dello stravolgimento della Verità operato dalla Gerarchia nell'ultimo cinquantennio. Di più: interventi come quello di anonimo dimostrano che il confine tra l'ortodossia e l'eresia - in precedenza solo prudentemente sfiorato dai modernisti-, dopo il nefasto concilio è stato, da questi, superato. Abbondantemente.
Caro Antonello, io sono molto amico di alcuni sacerdoti della FSSPX, e ne vado orgoglioso. Uno di loro vale più di tutti i preti modernisti messi assieme, alla faccia della sua obbedienza alla falsa Chiesa vaticansecondista (protestante, comunista, ecumenista, massonica). La segua lei, vedrà dove la condurrà. Le dirò di più: ammiro molto anche l'IMBC ed il santo Mons. Michèl Guearrd del Luisiere. Le fila della Resistenza antimodernista sono variegate, come del resto lo erano anche quelle della Resistenza antifascsta, e con ciò? ben vengano tutti coloro che si oppongono a questi rivoluzionari, diventati dittatori intolleranti. Cristus Vincit !
RispondiEliminae se la Chiesa attuale, da Lei così vituperata, non potesse comportarsi diversamente, per evitare danni peggiori? Ci avete mai pensato?
EliminaAntonello
Cattolico,
RispondiEliminaTolta la FSSPX, Antonello e l'IMBC rappresentano due estremi: progressismo e sedevacantismo.
Né l'uno né l'altro si confanno al nostro sentire.
@ Cattolico
RispondiElimina"Mons. Michèl Guearrd del Luisiere"…, hum… piuttosto : Mons. Michel Guérard des Lauriers…
Don Elia fa riferimento a questo articolo
RispondiEliminahttp://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/WikiChiesa/Visita%20a%20due%20parrocchie%20virtuali%20nome%20improprio%20%20ma%20suona%20bene_20150531.aspx?Rubrica=WikiChiesa
WikiChiesa A cura di Guido Mocellin: Visita a due parrocchie virtuali: nome improprio, ma suona bene
Direi che ci siamo. Anzi che siamo in ritardo. Lo dico da gennaio che ogni sacerdote deve scegliere. Anzi deve aver già scelto. L'estate è finita e... chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori . Il povero Antonello purtroppo resterà fuori con un ritardo di oltre due anni. Prima dell'estate il vdr ha consapevolmente e scientemente deciso di alterare il depositum fidei. E lo ha fatto secondo il massimo sfregio possibile alla Beata Vergine. Non ha celebrato l'Assunta ma le ha datato il documento magisteriale di facile annullamento costituendo di fatto l'autostrada divorzista. Di più tutto ciò entrerà in vigore la festa dell'Immacolata Concezione. Il vdr ha scelto la rottura prima dell'estate ed entro l'estate ogni sacerdote doveva scegliere. Ben altro, con lo stesso metodo seguirà. Perfino Kasper viene superato da tanta protervia. Conosco molti sacerdoti che seguiranno Don Elia. E probabilmente anche diversi Vescovi che sono stati presi ridicolmente in giro da Bergoglio con la panzanata del Sinodo. Diocesi per diocesi, i vescovi che hanno giurato per la Chiesa divorzista 2.0 sottoporranno a tortura non solo i sacerdoti che apprezzano il VO ma anche quelli che si rifiuteranno di comunicare chi è in peccato mortale secondo Santa Romana Chiesa 1.0 e dunque divorziati risposati e sodomiti.Tutti sacerdoti dovranno dedcidere da che parte stare! E noi laici prepariamoci ad aiutarli! La Chiesa 1.0, se Bergoglio dura, rifiorirà in breve in "Parrocchie" tutt'altro che virtuali.
RispondiEliminaSe il sinodo non confermerà la dottrina di sempre, sarò io il primo a dissociarmi
EliminaAntonello
Ella, come molti altri, pretenderebbe dunque che l'astuto Bergoglio e i poteri occulti che lo sostengono, si rivelassero così idioti da rivelare apertamente i loro scopi? Aspetta che il provocatore argentino firmi una dichiarazione di acattolicità? È dai frutti che si riconosce l'albero, non dal suo nome botanico.
EliminaIn effetti c'è un "accanimento" sospetto:
RispondiElimina-il 15 agosto la firma
-l'8 settembre l'annuncio
-l'8 dicembre l'entrata in vigore
-il sinodo nel mese mariano (ottobre)
La Madonna non sarà una "postina", ma qui c'è l'impressione che venga usata come paggetta...
Paradossalmente la chiesa 2.0 protestantizzata ricorre alle date mariane per sentenziare...
Poi, al momento di "stringere" ti resta un pugno di mosche in mano, come il 13 ottobre 2013, quando si era sparsa la voce che Francesco avrebbe consacrato il mondo al Cuore Immacolato di Maria, davanti alla statua della Madonna di Fatima giunta dal Portogallo.
I devoti di Fatima restarono delusi dal tono dimesso di una invocazione ancor più vaga di quelle usate in precedenza, tacendo persino le parole Fatima e consacrazione, Cuore immacolato e mondo... Insomma, se ne è ben guardato!
Aggiungiamo il trattamento riservato ai Frati francescani dell'Immacolata, nonchè all'infelice appellativo di "postina" che riguarderebbe la Vergine quale latrice di messaggi, specie quelli -abbondantissimi ovunque- che mettono in guardia dalle spavalde derive dell'umanità, ma frettolosamente tacciate "profezie di sventura" dagli ottimisti e positivi(sti) palafrenieri delle magnifiche sorti e progressive, Chiesa inclusa.
In effetti a chi è adogmaticamente ecumenico la Madonna "sta stretta".
Anche su chi vorrebbe serpeggiar indisturbato, quel calcagno penzola come spada di Damocle.
Però a chi fa marketing per acquisire simpatie cattoliche serve frequentare date e luoghi che sembrano onorare la Vergine Maria.
circola da almeno vent'anni questo dettame massonico:
RispondiEliminaDichiarate falsi i Dogmi precedenti, tranne quello dell’infallibilità pontificia...
Soltanto l’antipapa eletto deve essere obbedito.
Se è vero, è "profetico" come può essere profetico un programma deliberato e perseguito con zelo e determinazione.
Se fu frutto di "fantasia", diciamo che la realtà ha compiuto quella fervida immaginazione.
Altro che "Parole, parole...": La canzone è: "E qui comando io, e questa è casa mia..."
Vi segnalo questo articolo di Camillo Langone che merita, a mio avviso, attenzione:
RispondiElimina"C'è chi lascia la chiesa a causa di Papa Francesco
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/09/09/c-chi-lascia-la-chiesa-a-causa-di-papa-francesco___1-v-132538-rubriche_c190.htm
Mi dicevo appunto l` altro giorno che sono ritornata alla pratica della fede con e grazie a Benedetto XVI mentre oggi con il suo successore ritrovo i sentimenti e pensieri sulla Chiesa e la sua gerarchia che mi avevano allontanata tanti anni fa, ma se me ne vado oggi, dove vado?
Molto di quel che c`è fuori dalla Chiesa cattolica l`ho già incontrato e anche studiato, mai ha saputo trattenermi, mai ho potuto dire: ho trovato, questa è la mia "casa", questi sono i miei compagni di viaggio, non ho fatto che cercare e ripartire, poi è arrivata la morte di Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI sono tornata a casa, nella mia casa.
Purtroppo ho trovato alla potenza massima lo scempio dottrinale e liturgico che mi aveva fatto partire ma Benedetto XVI mi ridava speranza, fiducia e gioia.
E poi patatrac, la rinuncia e arriva Bergoglio con il suo "buonasera".
È vero la mia fede non deve dipendere da una persona, ma come faccio a sterilizzare la mia mente e la mia coscienza?
Non si tratta di sentimenti, questo papa non mi piace, mi sta antipatico, si tratta di ragione, un papa potrebbe essermi antipatico ma essere un faro, una guida sicura che mi conferma e rinforza nella fede , questo chiedo al Successore di Pietro.
È la ragione che reagisce e suggerisce che c`è "qualcosa che non va", è osservando le parole e azioni di Bergoglio che vedo come e quanto non solo stia focalizzando l`attenzione sulla sua persona, quanto sia abile e astuto nel manipolare, quanto continui con i suoi aut aut caricaturali che dividono i cattolici a secondo delle sue simpatie, quanto e come egli ami il potere e se ne serva per dividere, tutto ciò non può passare, e non passa oramai, inosservato, ma quel che più colpisce è osservare come Bergoglio stia agendo con tutto il suo potere per fare della Chiesa di Cristo una chiesa a sua immagine, che rispecchia le sue idee, la sua esperienza, la sua lettura del Vangelo, del resto non si parla della "chiesa di Francesco"?
Ebbene io nella chiesa di Francesco non sto bene, sono sul sagrato, e poi?
So che la sola soluzione sarebbe di disinteressarmi di quel che viene da Roma, di quel che la mia povera gerarchia, ammalata e protestantizzata, dice e fa, so che dovrei nutrirmi della Messa e restare a pregare ai piedi della Croce con il cuore triste e anche inquieto, ma manca la condivisione, la guida fidata.
Sembra stiano usando i capisaldi della fede di sempre per fargli dire quello che vogliono per ottenere il consenso del popolo. Hanno arruolato Padre Pio per l'Anno della Misericordia, ho perfino sentito dire da un sacerdote che Padre Pio detestava confessare! Ora usano la Madonna per avallare il divorzio. Con questo sistema faranno dire a qualsiasi amato Santo ad alta devozione popolare qualsiasi cosa per i loro fini. Come nella neolingua del 1984 orwelliano la "guerra è pace" ...
RispondiEliminaMiles
Ad esempio, quando come oggi sono fuori dalla città la domenica, che faccio?
RispondiEliminaVado a quella che si osa chiamare "messa"?
Devo subire tutto quel che vedo sul e attorno all`altare e all`ambone, il prete che scende per dare la mano a tutti al segno della pace, le preghiere dei fedeli che preferisco non qualificare, devo tenere la mano del mio vicino per il Padre Nostro, non devo inginocchiarmi e prendere la Comunione sulla mano, pena altrimenti di sentirmi osservata non certo con benevolenza, ecc. ecc. e alla fine al momento di uscire salutare il sacerdote E la o il rappresentante laico dell`asseemblea e dell`équipe dell` animazione liturgica?
No, non ci vado.
Non sono protestante.
Mazzarino: E probabilmente anche diversi Vescovi che sono stati presi ridicolmente in giro da Bergoglio con la panzanata del Sinodo
RispondiEliminaVeda di convincere, lei che è tanto più ascoltato in questo blog, il prof che per mesi ha scritto, e ancora scrive, che quella del Sinodo sarebbe stata una battaglia campale, dal cui esito sarebbe derivato il destino ultimo della Chiesa, e che pertanto sarebbe stato necessario studiare le mosse opportune per contrastare le tesi del card. Kasper & accoliti. Si vede che egli non ha mai avuto a che fare con una mente luciferina, che della lealtà, all'interno di uno scontro dialettico, se ne impipa. Con questo motu proprio Bergoglio ottiene anche un secondo risultato: censisce i vescovi che sono dalla sua parte, mentre quelli che non lo accoglieranno saranno marchiati a vista.
Lo scisma - dico io - che è stato aperto con la cacciata di Benedetto XVI, si produce per volontà di questi calpestatori della Verità; e tuttavia, ritengo che nessuno di noi dovrebbe abbandonare la Casa, la quale non è né sarà mai la loro. Se ti occupano la casa, cosa fai, te ne scappi? E no! Ti rintani in uno sgabuzzino, ti fai maltrattare, ma rimani tra le tue quattro mura. E' indispensabile rimanere, anche perché noi sappiamo che verrà il Liberatore, che si riapproprierà della sua Casa, della quale Lui solo ha le chiavi, quelle vere, che mai nessuno potrà strapparGli di dosso.
Dice ancora Mazzarino: Ben altro, con lo stesso metodo seguirà.
Certo che è così. Allentato il vincolo matrimoniale, con questo stratagemma diabolico che è il motu proprio, ne seguirà inevitabilmente un "allentamento" del vincolo indissolubile tra Cristo e la sua Chiesa, il quale si avvera mediante il suo sangue. E' facilmente prevedibile che, durante il cosiddetto Anno della Misericordia, Bergoglio e i suoi padroni/padrini escogiteranno una trovata altrettanto mefistofelica, per assestare un colpo micidiale alla Santa Eucaristia, ed anzi al Rito stesso della Messa, perché il piano inclinato lungo il quale essi stanno facendo rotolare la Santa Ecclesia non può che far precipitare verso questo infausto traguardo.
Vedremo cosa accadrà. Temo però che al minimo dissenso manifestato da qualche vescovo o cardinale, avremo a breve una durissima reazione, tanto per mettere in chiaro chi comanda; ed allora fioccheranno i provvedimenti disciplinari e le scomuniche. Ovviamente, sarebbero dei "trofei" di cui andare fieri.
Danni peggiori?
RispondiEliminaquali? lo scisma "dei iure" anzichè "de facto"?
Il principio del "male minore" a cos'ha condotto fin'ora?
RR
Riesce difficile pensare quale possa essere un "danno peggiore" del completo rinnegamento di fede, dottrina, prassi e dogmi bimillenari messo nero su bianco negli ultimi due anni.
RispondiEliminaAh si! E' vero la dottrina rimane quella di sempre è solo la prassi che cambia...come dire è vietato rubare però rubate pure che non ci sono problemi, non pentitevi nemmeno. Anzi il problema sono quelli che non rubano. Cos'è? La fiera dell'ipocrisia e della truffa?
RispondiElimina@ Mic: "Antonello e l'IMBC rappresentano due estremi: progressismo e sedevacantismo.
Né l'uno né l'altro si confanno al nostro sentire" Per me l'"una cum" è con NSGC, dei papi da Roncalli in poi mi fido pochissimo, anzi non mi fido affatto. seguo il detto evangelico "maledetto l'uomo che confida nell'uomo" e rifuggo dalle parole di Paolo VI "anche Noi abbiamo il culto (massonico) dell'uomo". Quindi non vedo niente di male nel sedevacantismo, come nella Fraternità ed in questi siti tradizionalisti (inclusi "Acta Apostaticae sedis...", "Agere contra..." ecc.). Tutte le forze della resistenza contro la rivoluzione modernista mi vano bene. Grazie
@ Anonimo Suum quique "Mons. Michèl Guearrd del Luisiere"…, hum… piuttosto : Mons. Michel Guérard des Lauriers…": si, intendevo proprio lui. Mi scusi, ma con l'età la mia memoria comincia a perdere colpi, quella recente, però, perché quella remota funziona ancora benissimo: ricordo con gioia le belle messe cantate degli anni '50, quando servivo messa (tridentina) al mio parroco in talare, che mi catechizzò col Catechismo di san Pio X.
Antonello: la Chiesa, almeno in ciò che è dogmatico (ma non solo), non può seguire un presunto principio del "danno minore". La Chiesa è Verità, Verità perché di origine divina e quindi eterna, immodificabile. Come il principio dell'indissolubilità del matrimonio. La Verità non è negoziabile, non è riducibile, non è divisibile, non è discutibile. "La Verità, o tutta, o niente", diceva qualcuno. Una "verità" parziale non è Verità. Con l'errore, non ci sono compromessi possibili. Né vale il tentativo capzioso di separare la dottrina dalla "pastorale" (concetto recentissimo, strumentale, tradizionalmente inesistente). Qualsiasi cosa sia la "pastorale", questa deve essere soggiacente e coerente alla/con la dottrina.
RispondiEliminaNessuno sa come andrà il prossimo Sinodo. Certo, come ha ben dimostrato il Professor Pastorelli in un altro post,i due documenti di Francesco non sono semplicemente disciplinari e amministrativi, ma rappresentano un vulnus alla dottrina di sempre. Sono un atto di intimidazione nei confronti dei partecipanti al Sinodo. Una minaccia: "comunque decido io".
E lei, caro Antonello, ci chiede di convincerci che ciò che accade è per evitare "danni peggiori?" Non pensa, sinceramente, che ci sia una sottovalutazione della nostra intelligenza?
Magari è parzialmente fuori tema con l'articolo ma oggi dopo l'ennesima omelia-comizio con la bava alla bocca
RispondiEliminaA proposito di bava alla bocca, anche questo non scherza.
"...Padre Enzo Bianchi accusa apertamente la politica e la Chiesa di aver "iniettato nel tessuto sociale del territorio il veleno della xenofobia". Un'accusa che non chiama in causa papa Francesco ma che mira a colpire in particolar modo le autorità ecclesiali del Nord Italia a cui il priore della comunità di Bose, in una intervista a Repubblica sulla "chiesa del futuro", rinfaccia di non essersi opposte ad anni di centrodestra al governo. ..."
http://www.ilgiornale.it/news/politica/islam-non-religione-violenta-padre-bianchi-accusa-i-politici-1170214.html
Una curiosità: perché lo chiamano Padre? è coniugato con prole?
Cesare
Peccati originali...
RispondiEliminaLa Chiesa 2.0 è costruita sulle "percezioni rahneriane".
In pratica la coscienza del soggetto percepisce ciò che le pare giusto e vi si attiene.
Francesco parlò di questo persino con Scalfari: "è peccato andar contro la propria coscienza" e questo vale anche per chi non crede.
Al che Scalfari, che non ha mai nulla da rimproverarsi, potè esultare sermoneggiando su Repubblica: "è stato abolito il peccato!"
Seguirono vari distinguo normalisti atti a rintuzzare, ma mai una smentita secca.
Secondo infatti i nipotini di Rahner ci sono tante visioni del bene e del male,tante quante sono le coscienze.
Essi si smentiscono non appena un sacerdote non dà la comunionne sulla mano a un fedele, (allontanando quel sacerdote su due piedi), ma sui giornali affermano questo...
Per costoro la coscienza è in piena autonomia di giudizio.
In realtà la coscienza retta è quella che non pretende di decidere cosa è bene e cosa è male, ma che si fa illuminare da una Verità che le è esterna e che la precede (naturale e soprannaturale).
La coscienza retta infatti non è quella che “percepisce” che cosa le pare bene e che cosa le pare male, bensì
1) a conoscere (innanzitutto, in astratto )
2) a distinguere (prima di agire)
cosa è bene e cosa è male.
La Veritatis splendor di Giovanni Paolo II aveva già chiarito bene il punto
Un caso a parte è il non sapere (cosa è bene o male), ma il mondo d'oggi è fatto soprattutto di "sapienti" che percepiscono e non di radi impongono...
Oggi ci si è sganciati dalla ricerca della Verità oggettiva, muovendo da dati assodati.
Restano molta psicologia, tanto esistenzialismo, la sensazione di poter guidare la storia.
Tutto cambia. Ciò che c'era va cambiato. Si va tutti "verso", ma non verso un fine già inscritto nell'inizio, bensì in una storia da inventare, dato che all'inizio ci sarebbe l'indistinto, un vago che sconfina nel nulla...
Dio è creatore di un uomo artefice del futuro. Nessun dogma ci vincoli, solo l'utopia dell'unità, del minestrone galattico, dell'onu delle religioni, e misericordia per tutti.
A prescindere. Basta "percepire". Non manca un certo pelo sullo stomaco, nel far un uso nominalista di concetti svuotati del loro significato.
Siamo teologicamente fuoristrada, su un fuoristrada guidato da un patito dell'uscita di strada. Se ci capotteremo avremo l'ospedale da campo... Che avventura... Avventure nel mondo! E chi non partecipa è un vecchio, un putrefatto, un omofobo, un razzista...
Caricheremo tutti, bambini e vecchi, sul fuoristrada e via cantando "quel mazzolin di fiori" "romagna mia" o "o surdato innamorato" sul pullman della gita parrocchiale.
Chi non sale non ama la comunità. E chi non paga il biglietto è un ladro, un corrotto...
Chi sono io per giudicare? Uno alza il ditino e dice: Tutto bene?. Risposta "Mai stati meglio!!"...
Vediamo bene che la realtà è un dettaglio. L'importante è percepirla... e c'è pirla e pirla. Non è una cattiveria. Eravamo in una gola. In montagna c'è l'eco...
RispondiElimina@ Anonimo delle 13:45
Chi se ne sta rintanato senza nemmeno pregare per quelli che si battono apertamente contro la "pastorale liquida" di Bergoglio, ha l'animo del perdente e concede all'avversario la vittoria ancora prima della battaglia. Oppure, piu' semplicemente se la fa sotto. Il motu proprio sulle nullita' matrimoniali sara' anche opera diabolica ma resta un documento sgangherato, il parto di una mente malata, che fa acqua da tutte le parti. Se l'opposizione fa il suo dovere e si mantiene compatta e picchia duro al Sinodo, forse si apre la possibilita' di cacciare Bergoglio nel senso di costringerlo alle dimissioni. Il precedente c'e'. Preghiamo per questo invece di portare sfiga a quelli che si battono apertamente, disposti a pagare di persona. Se poi si prega in attesa del Liberatore affidandosi a numerologie da strapazzo, ricordo che da qui al 2017 manca un anno e mezzo, nel quale puo' succedere di tutto, anche un attacco terroristico dell'ISIS in grande stile contro Roma, Dio non voglia. Quello sarebbe "il Liberatore" che Dio manderebbe a castigare gli ignavi. La possibilita' di una battaglia forse decisiva contro l'eresia e la corruzione che da 50 anni devastano la Gerarchia e' adesso. Chi non lo vuol capire, ha rinunciato a pensare. PP
Non temere le avversita' perche' esse mettono l'anima ai piedi della Croce .( S.Pio da Pietrelcina )
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=SMqRS7hJl9w
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RispondiElimina"ma resta un documento sgangherato, il parto di una mente malata...."
RispondiEliminaDire che quel documento è il parto di una mente malata è offrire una circostanza attenuante a chi lo ha pensato, voluto e partorito molto in fretta.
A me sembra che quel documento è il frutto ( marcio o maturo a seconda di come lo si vede) , consapevole e ragionato, di una volontà deliberata e forte che non ammette freni e opposizioni.
Comunque nei due casi nella Chiesa tutto è fuori controllo e il potere su questa Terra, nelle mani di un solo uomo.
Voglio sperare che questa ennesima censura nei miei confronti abbia una motivazione plausibile. Certe volte avrei tanta voglia di venire lì da voi a Roma e darvi quattro ceffoni salutari. Ma salutari. Dovevo una risposta a PP, ma non mi è stato possibile.
RispondiEliminaProprio non si vuole capire che non diamo spazio al sedevacantismo...
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