Mai così segreti i lavori dell'assise. Inservibili le notizie fornite dai canali ufficiali. Inesistenti le traduzioni per i padri che non conoscono l'italiano. Il simbolico gesto di rottura dei vescovi polacchi[1]
Prendo spunto dall'articolo di oggi con cui Sandro Magister puntualizza con molti e precisi dettagli le dinamiche presenti nello svolgimento del Sinodo in corso e i loro aspetti più rilevanti emersi fino ad oggi. Cito Magister:
Già il Concilio Vaticano II aveva mostrato come il controllo delle procedure sia un fattore decisivo per governare e indirizzare un'assemblea.
Per far tacere la protesta, la mattina del secondo giorno del sinodo è intervenuto papa Francesco in persona. Che ha rivendicato a sé la decisione sulle procedure adottate e ha chiesto ai padri di "non cedere all'ermeneutica cospirativa, che è sociologicamente debole e spiritualmente non aiuta".
C'è voluto però un tweet di un gesuita membro del sinodo, padre Antonio Spadaro, direttore de "La Civiltà Cattolica", perché si avesse notizia di queste precise parole di Francesco, che padre Federico Lombardi, il portavoce autorizzato, anche lui gesuita, s'era guardato dal citare, nel riassumere alla stampa l'intervento papale. [...][Nei precedenti Sinodi] uno squadrone di parecchie decine di traduttori, molti chiamati apposta da fuori d'Italia, era messo all'opera 24 ore su 24 per assicurare un'istantanea versione in più lingue di tutti i testi sinodali, ma proprio tutti, dalla relazione introduttiva ai rapporti dei "circuli minores" alle proposizioni finali, comprese le sintesi scritte di ciascun intervento in aula.Oggi, di questo cantiere non c'è più nemmeno l'ombra. La relazione introduttiva del cardinale Erdõ – pur avvertita di capitale importanza da favorevoli e avversari – è stata letta in aula in italiano. E così è rimasta, nonostante molti dei 270 padri sinodali non siano affatto a loro agio con la lingua di Dante. Se alcune ore dopo è stata messa in rete una sua traduzione integrale in inglese, lo si deve non agli uffici vaticani, bensì alla Catholic News Agency, degli Stati Uniti.Molti padri sinodali temono che lo stesso avverrà per i rapporti dei circoli linguistici minori, redatti ciascuno nella rispettiva lingua e destinati a restare così, senza traduzioni di sorta.Ma il peggio avverrà con la relazione finale, da votare punto per punto nelle convulse battute conclusive del sinodo. "Se sarà letta e messa ai voti solo in italiano, in tanti rischiamo di non essere ben sicuri su ciò che andremo a votare", ha lamentato in conferenza stampa l'arcivescovo di Philadelphia Charles Chaput.Già nel sinodo dell'ottobre del 2014 accadde questo. Per non dire delle scorrettezze che avvennero dietro le quinte nel pieno dei lavori, quando chi aveva il controllo delle procedure – la segreteria speciale del sinodo in primo luogo – si avvalse di questo per produrre quell'artefatto documento che portava il titolo di "Relatio post disceptationem", poi smascherato in pubblico dallo stesso cardinale Erdõ e travolto in aula dalle successive discussioni [vedi].Una più dettagliata ricostruzione di quella e di altre manovre è in questo E-Book di Edward Pentin, edito da Ignatius Press: The Rigging of a Vatican Synod? [vedi]"L'ermeneutica cospirativa" contro cui papa Francesco si è scagliato non è purtroppo priva di appigli.
Sarebbe auspicabile che le proteste dei Padri sinodali, che risultano mosse fin dalla prima congregazione generale e diffuse attraverso i loro siti o altri luoghi della Rete, fossero formalizzate con più coesa determinazione (analogamente a quanto avvenne nel Vaticano II con il rigetto degli Schemi preparatori redatti dalla Curia) e venisse creato il 'caso' : sarebbe forse l'unico modo di uscire da una situazione anomala e rischiosa per una autentica continuità.
Siamo forse di fronte ad una minoranza non altrettanto determinata quanto la "Scuola renana", artefice di quel comportamento rivoluzionario che cambiò le sorti del Concilio e della Chiesa?
Di fatto invece, più realisticamente, dobbiamo considerare che la Scuola renana - come del resto il manipolo progressista oggi - era forte dell'appoggio del Papa (sia in quel momento topico Giovanni XXIII, che nel prosieguo e in conclusione Paolo VI; mentre nel post-concilio sono stati determinanti anche i successivi applicatori). Credo che sia questo l'elemento che discrimina e rende meno efficace ogni attuale iniziativa di chi vive ed esprime la fedeltà al Depositum fidei.
A questo si aggiunge una osservazione di non poco rilievo, già formulata, che giova ribadire. Alcune figure di riferimento della gerarchia ecclesiale, che si sono levate focalizzando il discorso sui noti temi caldi del sinodo, giustamente sottolineano che non si può sganciare la morale dalla verità dalla quale la morale scaturisce e affermano che la pastorale non può essere sganciata dalla dottrina; ma ignorano completamente le distorsioni innescate dai punti controversi del Concilio. Non saprei dire se per prudenza – vista l’aria che tira – o per assuefazione da mitridatizzazione. E quindi c’è da chiedersi se e quando potranno venire al pettine i nodi, generati proprio da quei semi di trasformazione subdolamente indotta in chiave di una 'continuità' dichiarata ma in termini sofisti, oggi ben individuati (più volte espressi, sviluppati e documentati), sui quali tuttavia, in ambito ecclesiale, è di fatto preclusa ogni discussione e rifiutato il confronto. È evidente che se non si riconoscono le radici del male non si possono attuare i rimedi [vedi].
Le analogie della Sinodalità recidiva con alcune distorsioni conciliari erano state messe bene in evidenza qui - qui - qui - qui. Ma senza alcun effetto, come senza effetto sono rimaste le 'suppliche' di varia estrazione e provenienza. La tattica è quella di ignorare e lasciar cadere tutto ciò che non rientra nell'ottica rivoluzionaria in corso; e così vanificarlo, delegittimando con le emarginazioni e procedendo senza remore con ostinazione invincibile (umanamente). Del resto per Bergoglio, nell'Evangelii Gaudium: "Riformare vuol dire avviare processi aperti...". Cos'altro è se non l'ermeneutica della continuità storicista?
Maria Guarini
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1. Leggiamo sul Secolo XIX del 9 ottobre che i padri sinodali polacchi sono stati richiamati all’ordine dal segretario generale, Lorenzo Baldisseri, perché avrebbero vìolato la riservatezza sui lavori del Sinodo: secondo quanto spiegato dal portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, «la pubblicazione di sintesi degli interventi fatti dai padri sinodali per iniziativa di altri non è permessa. Ognuno può pubblicare il suo intervento autonomamente, ma non è previsto che faccia conoscere gli interventi degli altri. Si tratta di una norma comune, e tutti debbono rispettarla».
E' dai tempi della Rivoluzione francese che, se t' impadronisci delle procedure, riesci a far vincere le tue idee in un' assemblea. E' noto fin dalle scuole superiori. Strano che Magister si meravigli.
RispondiEliminaAi " sinistri" glielo insegnano fin da bambini, come si fa.
E non vorrei essere fissata, ma di certo i " talmudici" lo sanno fare molto meglio degli altri, perché lo fanno da millenni.
Rr
Rr, have a calm down....da Rorate The sick game of the Synod, poi un sito chicca per te, http://300spartans.au. bisogna fare il loging che io non posso fare, dimmi come è. Anonymous.
RispondiElimina"Già martedì scorso il Pontefice aveva parlato dei rischi di una «ermenutica cospirativa», alludendo in modo trasparente a chi gli attribuisce (su blog e siti) retropensieri e intenzioni irresponsabili; oggi, pure senza citare esplicitamente il Sinodo, ha spiegato che «interpretare male chi fa il bene, calunniare per invidia, tendere trappole per fare cadere... tutto questo non viene da Dio, ma dal Diavolo».
RispondiEliminaCommentando l’episodio di Gesù che, scacciando il Diavolo, restituisce la parola a un muto, ma viene accusato di agire «per mezzo di Belzebù», Bergoglio ha spiegato che «alcuni per invidia, altri per rigidità dottrinali, altri perché avevano paura che venissero i romani e facessero strage: per tanti motivi cercavano di allontanare l’autorità di Gesù dal popolo, anche con la calunnia»; secondo il Papa, la fede autentica aiuta a «sapere discernere le situazioni»: ciò che viene da Dio e ciò che viene dal Diavolo, che «sempre cerca di ingannare» e «di farci scegliere una strada sbagliata»". Sinodo, il Diavolo è nelle indiscrezioni. “Sgridati” i vescovi polacchi
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2015/10/09/ARBeZkFG-sgridati_indiscrezioni_polacchi.shtml
Poverello Francesco! Viene da Dio un sinodo per "definire" ciò che da Dio già possiede definizione?
Molto interessante quanto pubblica l'arcivescovo di Brisbane su ciò che avviene al sinodo:
RispondiEliminahttp://brisbanecatholic.org.au/articles/on-the-road-together-relatores/
The relatores in motion
http://brisbanecatholic.org.au/articles/on-the-road-together-rough-shape-emerges/
http://brisbanecatholic.org.au/articles/on-the-road-together-some-questions-and-answers/
Qualcuno ha risposto alla domanda del card. Pell: «Perché la commissione che deve redigere il testo finale è stata scelta con questa composizione?»
RispondiEliminaAncora Magister:
RispondiEliminaSinodo in confusione. La "Relatio finalis" tra gli oggetti smarriti
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/10/sinodo-in-confusione-la-relatio-finalis-tra-gli-oggetti-smarriti/
RispondiElimina"intercomunione"??!
Sinodo, le sorprese non finiscono mai: quel «cavillo» per permettere di fare la Comunione anche i protestanti
http://www.iltimone.org/33750,News.html
Magister ci ricorda che il primo a mettere in dubbio una "Relatio finalis", al termine del sinodo, è stato il card. Tagle, noto per la sua estrazione dalla "Scuola di Bologna", con queste precise parole: "In passato i circoli minori proponevano proposizioni per il Santo Padre, che poi scriveva una esortazione post-sinodale, ma i primi sinodi di Paolo VI non finivano con una esortazione papale. Paolo VI permise al sinodo di pubblicare il proprio documento finale, e solo con la 'Evangelii nuntiandi' iniziò la pratica delle 'propositiones' per l'esortazione papale, ma suppongo che non sia obbligatorio. Oggi, a questo riguardo, attendiamo la decisione del papa".
RispondiEliminaIn effetti è il papa in persona che il 2 ottobre ha nominato, per la redazione della relazione finale, la commissione dei 10 (tutti progressisti) contestata dal card. Pell.
Nessuna relazione = nessuna contestazione. Forse è questa la risposta che ci chiede Anonimo 18:33?
D'altronde, se il Sinodo - a detta del papa e secondo quanto ribadito da Spadaro - è un "processo aperto", che senso hanno le conclusioni?
Il link segnalato da il foco mostra che il il nuovo Instrumentum Laboris è la tela degli inganni. In questo caso con la scorrettezza, gravissima, di un'aggiunta che "Si trova nella parte dell’Instrumentum Laboris sui matrimoni misti, al paragrafo 128, e non era presente nel documento finale dello scorso Sinodo, così come non sembra che il tema trattato sia stato particolarmente dibattituto in quell’assemblea. La proposta sembra essere stata aggiunta dal cardinale Lorenzo Baldisseri o dal suo staff nella segreteria del Sinodo, e non ci vuole molto a capire che è stato fatto su richiesta di alcuni vescovi tedeschi, che da anni stanno discretamente spingendo in questa direzione".
RispondiElimina[...] Se uno però legge con attenzione il testo e i suoi riferimenti, capisce come esso introduca un principio rivoluzionario. In superficie richiama le disposizioni che attualmente permettono di fare la Comunione nei riti cattolici ai fedeli delle Chiese ortodosse. Ma poiché appunto la legislazione della Chiesa regola già questa questione per quanto riguarda gli ortodossi, i principali beneficiari della nuova proposta sarebbero i protestanti. In sostanza, la proposta è che i protestanti che professano la fede nell’Eucaristia e vivono un matrimonio “misto”, cioè hanno un coniuge cattolico, possano essere ammessi alla Comunione durante la Messa […] è aggiunta la condizione «in mancanza dei propri pastori», ma è una condizione nella pratica sarebbe interpretata in modo piuttosto disinvolto.
Questi non sono pastori, sono biechi manipolatori, oltretutto di ciò che abbiamo di più sacro!
LA cosa divertente di tutti questi maneggi dei cardinali tedeschi, che vogliono salvarsi il portafoglio, è che i pochi, autentici, cattolici che ci sono pure là non li seguiranno più, andranno alla FSSPX o troveranno comunque un modo per non pagare più la Kirchenstauer. Gli altri, cattolici per modo di dire, così come i luterani ed evangelici per modo di dire, smetteranno tout court di pagarla, perchè io non ci credo che nella secolarizzatissima Germania ci siano coppie divorziate e risposate che vogliono la Comunione o coppie omo che vogliono la benedizione. A parte che se la Germania continua con la sua politica d'accoglienza suicida, il problema sarà far pagare la tassa ai musulmani
RispondiEliminaCome dico sempre , è un Cicero pro domo sua, rovinare il Matrimonio e l'Eucaristia, per poi rovinare l'Ordine.
E magari tra due anni riappacificarsi con i luterani ed evangelici, così da dividersi meglio la torta hce va rimpicciolendosi.
RR
PS: Anonynmous, quel sito non si apre. Non viene riconosciuto il server. Controlla se è esatto.
Peggio dei famigerati schemata del vat2.......mi sembra una riunione del Soviet supremo di trista memoria....
RispondiEliminaTagle e Lombardi, il primo e' anche presidente delegato, non sanno se ci sarà la relazione finale. La confusione mentale che regna da anni nella testa di Qualcuno si è' riverberata sui lavori del sinodo. Non sa più come concluderlo, considerando che in molti ormai hanno voltato i denti a chi l'ha proposto in conclave. Se codesto qualcuno non è neppure in grado, nonostante i suoi lecchini, di dirigere un sinodo, per favore, prenda esempio da Papa Benedetto e tolga il disturbo.
RispondiEliminaRR prova 300spartans.com.au. si dovrebbe aprire poi selezioni le news. Anonymous.
RispondiEliminahttp://gloria.tv/media/QAzbZqpQgEf
RispondiEliminachiedo scusa se arrivo buon ultimo a segnalare questo link, ma potrebbe esserci qualcun altro come me, che non ne aveva mai beneficiato prima.
In questo momento, giova ricordarlo.
Leggendo quel passaggio de’ “Il Timone”, nel quale si prende di mira la disciplina della Chiesa sulla Comunione, mi viene da pensare che la situazione presente, e le sue conseguenze, alle quali si rischia di pervenire per inevitabile accelerazione, possano essere sintetizzate da questo celebre brano manzoniano:
RispondiElimina“Signor curato,” disse un di que’ due (bravi di don Rodrigo), piantandogli gli occhi in faccia.
“Cosa comanda?” rispose subito don Abbondio, alzando i suoi dal libro, che gli restò spalancato nelle mani, come sur un leggìo.
“Lei ha intenzione,” proseguì l’altro, con l’atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull’intraprendere una ribalderia, “lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella!”
“Cioè...” rispose, con voce tremolante, don Abbondio: “cioè. Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c’entra: fanno i loro pasticci tra loro, e poi... e poi, vengon da noi, come s’anderebbe a un banco a riscotere; e noi... noi siamo i servitori del comune.”
“Or bene,” gli disse il bravo, all’orecchio, ma in tono solenne di comando, “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai.”
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Renzo: Cristo
Lucia: la Chiesa
Il Matrimonio: le Nozze escatologiche
La fede nuziale: l’Eucaristia
Don Rodrgio: Satana
I bravi: i cardinali traditori
Don Abbondio sarebbe il vdr, se non fosse che la parte gli sta stretta assai …
Anonymous, grazie. Una miniera.
RispondiEliminaRr
Magari la mia è una visione troppo limitata ma a sentire i media radiofonici cattolici ufficiali e semi-ufficiali in questi giorni si direbbe che l'unica linea presente al Sinodo sia quella "progressista" indicata contemporaneamente oltre che come unica anche come giusta.
RispondiEliminaInoltre come ha ben notato Gederson viene letteralmente demonizzato direttamente dal papa usando il Vangelo chiunque sia su posizioni diverse cioè quelle fedeli alla Chiesa di sempre.
Però se i prelati presenti al Sinodo che dissentono dalle sua impostazione e conclusione progressista già predisposta (se mai ce ne sono naturalmente...) non manifestano apertamente il dissenso per esempio andandosene finiscono per avallare la frode.
Miles
RispondiEliminaSulle manovre per manipolare il Sinodo il blog di Béatrice ha tradotto un articolo di E. Pentin, un giornalista inglese il cui libro (Ignatius Press, 2015) è passato quasi inosservato in Italia come in Francia.
C`è il rischio, per me è una certezza, che, anche se non adottando gli stessi metodi del Sinodo 2014 , cioè la Relazione intermediaria, quella manipolazione è programmata e in corso.
La relazione intermediaria resta la "pietra miliare" di quella manipolazione, il cavallo di Troia, con cui son stati introdotti temi non voluti e nemmeno discussi dai padri sinodali, un colpo di forza preparato con cura e pianificato che non poteva essere l`opera di Forte e Baldisseri da soli, e in effetti quattro mesi dopo il Sinodo Baldisseri ha ammesso che Bergoglio l`aveva letta e approvata.
Una relazione data in pasto ala stampa prima ancora che ai vescovi e che ha permesso ai media del mondo intero di dire che la Vhiesa aveva cambiato la sua dottrina sugli omosessuali.
Pell aveva dichiarato che quella Relazione presentava una visione idealista di ogni situazione imperfetta, e il vescovo polacco Gadecki che que rapporto intermediario dava l`impressione che l`insegnamento della Chiesa era stato senza misericordia fino a quel momento e che la misericordia cominciava solo ora .
Manipolazione resa evidente anche dal fatto che 48 ore dopo la sua pubblicazione era già sta tradotta in diverse lingue, era dunque stata preparata già prima della fine settimana se non prima del sinodo.
Chi sta manipolando il sinodo non agirà nello stesso modo, ma gli stessi uomini sono ancora lì, allo stesso posto e con le stesse responsabilità, messi di fronte all`irrigidimento dei padri sinodali affineranno i loro metodi, ma non siamo ciechi e non lo sono gli esperti, Magister ha già detto molto, comunque loro sono solo gli esecutori, gli ordini sappiamo da dove vengono.
http://benoit-et-moi.fr/2015-II/actualite/ces-manuvres-pour-manipuler-le-synode-ii.html
http://www.catholicworldreport.com/Item/4131/the_rigging_of_a_vatican_synod.aspx
Segnalo:
RispondiEliminaLa dissoluzione della famiglia nella “nuova chiesa cattolica”
di Patrizia Fermani
http://www.riscossacristiana.it/la-dissoluzione-della-famiglia-nella-nuova-chiesa-cattolica-di-patrizia-fermani/
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/linganno-pastorale/
RispondiEliminaEnrico Maria Romano così conclude:
Dire che il matrimonio resta indissolubile”, ma in certi casi e dopo certe prassi (come il cammino penitenziale proposto dal Kasper), esso può essere di fatto abolito con la stipulazione di un secondo matrimonio è parlare a vanvera e auto-contraddirsi. Aristotele infatti nota che l’uomo riesce a dire perfino ciò che non riesce a pensare come ad esempio un cerchio-quadrato. Oggi il cerchio-quadrato nella Chiesa è il matrimonio indissolubile-dissolubile.
Spiace quindi in questo contesto che, ancora una volta, Lucetta Scaraffia scrivendo sull’Osservatore Romano in prima pagina sostenga apertis verbis la tesi del primato della pastorale, tesi che si pone come un arpione per incrinare e spazzare via la dottrina di Cristo e della Bibbia. La storica, femminista e aperta al sacerdozio e al cardinalato femminile, recensendo un libro a più mani redatto in Francia e appena tradotto in italiano (La famiglia tra sfide e prospettive, Qiqajon, 2015), mostra tutto il suo compiacimento per il testo in questione poiché “apre prospettive diverse e fa pensare. In particolare colpisce la nutrita presenza di donne, teologhe e bibliste, che fanno sentire la loro voce” (OR, 2.10.15, p. 1).
Si faccia attenzione ai sottili sofismi. “La riflessione teologica avviata [dagli autori del citato libro] vuole considerare la famiglia a partire dalla parola di Dio, non dimenticando però [ecco l’avversativa] i bisogni del nostro tempo, senza quindi cadere in astrazioni”… Il Vangelo è un’astrazione! Bella la trovata e inaudito l’insulto allo Spirito Santo che ne è l’autore (DV 11).Dire che “il matrimonio resta indissolubile”, ma in certi casi e dopo certe prassi (come il cammino penitenziale proposto dal Kasper), esso può essere di fatto abolito con la stipulazione di un secondo matrimonio è parlare a vanvera e auto-contraddirsi. Aristotele infatti nota che l’uomo riesce a dire perfino ciò che non riesce a pensare come ad esempio un cerchio-quadrato. Oggi il cerchio-quadrato nella Chiesa è il matrimonio indissolubile-dissolubile.
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/il-caso-dei-carmelitani-scalzi-di-santa-teresa-davila-a-roma-il-silenzio-assenso-che-favorisce-il-dilagare-dellomoeresia/
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/ipocrisia-sistemica/
http://www.corrispondenzaromana.it/sinodo-card-de-paolis-oggi-parliamo-tanto-di-compassione-di-amore-e-di-misericordia-ma-senza-verita-siamo-fuoristrada/
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/il-bergoglismo-sta-affondando-al-sinodo-e-non-solo-imporra-il-diktat-alla-maniera-argentina/#more-3970
RispondiEliminaPer anonimo delle 22.09
RispondiEliminaI cardinali alla Kasper li assocerei maggiormente agli Azzeccagarbugli.
I bravi mi sembrano quelli che gestiscono il "diritto" di parola, Forte e Baldisseri...
Per il personaggio di don Rodrigo intanto starei tra i poteri di questo mondo. Diabolici, ma solo dei burattini del burattinai: lobbismo intra-extra ecclesiale in gran spolvero...
Manca l'Innominato, destinato alla conversione.
Forse Bergoglio? Se no gli resta effettivamente solo Don Abbondio... Troppo poco.
Viste le tendenze, si potrebbe anche individuare persino una "donna" Prassede.
Accanto però ai maneggi dei personaggi, avanza la peste.
Monatti ce ne sono in abbondanza.
Per "dare all'untore" abbiamo dei mass media specializzati.
Il matrimonio tra Renzo e Lucia è destinato a resistere a tutto, ma passando dal Lazzaretto.
Ben detto, tralcio. Grazie!
RispondiEliminaPuò essere utile leggere, per nulla scontato:
RispondiEliminahttp://ilsismografo.blogspot.it/2015/10/vaticano-la-prima-settima-del-sinodo_54.html
La prima settimana del "Sinodo mediatico" e le "tre forze" in campo:
- critici a prescindere
- sostenitori a prescindere
incluso sottogruppo dei "polemici comunque"
- non-allineati.
Post scriptum. Mentre nel terzo gruppo primeggiano singoli autori, firme autorevoli e riconosciute, nei primi due, tranne qualche autore prestigioso, c’è parecchia manovalanza per l’occasione, a volte “a cottimo”. Sempre in questi due gruppi sono in crescita gli “autori ventriloqui”, e cioè, che cercano qualcuno per farli dire ciò che pensano loro. Spesso gli intervistati cascano nel tranello salvo poi restare allibiti dai titoli e dalle sottolineature date alle loro risposte. Sono in crescita negli ultimi giorni i “saccenti ben informati” che ostentano erudizione e informazioni “insider” a prova di cannoni.
"Bergoglio lo sa. Alcune volte ne ha parlato in privato. Altre volte lo ha lasciato intendere in pubblico. Dentro e fuori la Chiesa ci sono ostacoli, resistenze, lotte. I serpenti si annidano negli ambienti curiali come nei centri di potere internazionali."
RispondiEliminaIn libreria dalla prossima settimana il saggio di Nello Scavo «I nemici di Francesco»:«chi vuole screditare il Papa», chi «vuol farlo tacere» e non manca «chi lo vuole morto». dall'attentato progettato nelle Filippine ai gruppi di potere e di pressione insofferenti verso il magistero sociale del Pontefice
er, le analisi fatte dai responsabili del Sismografo sono da leggere con la chiave di lettura che sono degli ultra papisti=bergogliani, è Badilla il suo responsabile ad aver scritto ieri che :
RispondiElimina"Il Papa è una forza gigantesca di fede, libertà e parresia, riconosciuta dai suoi critici più feroci, come non si vedeva da molti anni non solo nella Chiesa cattolica",
Considero quelle analisi utili solo nel senso che mi mostrano fin dove può spingersi l`adulazione evidentemente acritica e imbarazzante di certi commentatori vaticani per Bergoglio.
E Badilla in quale gruppo si colloca? Forse dovrebbe ammettere che lui stesso fa parte dei sostenitori a prescindere.
Detto questo il Sismografo è una fonte, questa volta utile, di informazioni che dà spazio anche a Magister....
Sulla "torniellata" del giorno:
RispondiEliminaDovrebbe esserci un limite anche alla piaggeria! E quali sarebbero i poteri deboli dalla parte del Papa? L'ONU e Obama? Ma mi faccia il piacere!
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-43877/
http://www.laciviltacattolica.it/it/quaderni/articolo/3667/matrimonio-e-conversione-pastorale-intervista-al-cardinale-christoph-sch%C3%B6nborn
RispondiEliminaIl Card. Schönborn è oggettivamente un eretico e dovrebbe seduta stante abbandonare il governo dell'Arcidiocesi di Vienna e il cardinalato. Poco importa se non vuole che si chiami matrimonio. Ma se "si deve rispettare la decisione di creare un'unione con una persona dello stesso sesso, di cercare gli strumenti nella legge civile per proteggere la propria convivenza e la propria situazione con leggi che assicurino questa protezione", allora non ha capito niente della fede cattolica, e di che cos'è il peccato.
RispondiEliminahttp://www.laciviltacattolica.it/it/quaderni/articolo/3667/matrimonio-e-conversione-pastorale-intervista-al-cardinale-christoph-sch%C3%B6nborn
Sulla "torniellata" citata sopra.
RispondiEliminaCome mai Tornielli applica in una sola direzione quel che ha detto Bergoglio: "l'ermeneutica cospirativa è sociologicamente debole e spiritualmente non aiuta"?
I bari, guidati dall'augusto inquilino di Casa Santa Marta, in azione...
RispondiEliminapurtroppo socci nell' articolo citato alle 10.52 censura una parte della dichiarazione dell'arcivescovo Coleridge. Coleridge dice che se la questione della Comunione ai divorziati fosse messa ai voti finirebbe 65 contro e 35 a favore, ma poi continua ( e questo Socci lo tace) e dice che se però il tutto fosse affidato ai vescovi, quindi non una regola valida per tutti, ma i vescovi che decidono caso per caso, allora il risultato secondo lui sarebbe di 50-50.( mamma mia !!) E stato John Allen a intervistare l'arcivescovo, linko sotto l'intervista. Trovo brutta la maniera di procedere di Socci.
RispondiEliminaLaura
http://www.cruxnow.com/church/2015/10/07/archbishop-coleridge-says-synod-6535-against-communion-for-the-divorced-and-remarried/
Laura,
RispondiEliminaA prescindere da Socci, il problema non sono tanto le percentuali, ma il fatto che poteri decisionali su questioni fondamentali e da deliberare universalmente urbi et orbi, possano essere affidati ai vescovi... Non è altro che malsana e nefasta collegialità nonché ulteriore diluizione del primato petrino; il che non è solo scorretto, ma in contrasto con l'istituzione divina di Cristo Signore.
Analizziamo l'argomentazione:
RispondiEliminala teoria (cioè l'ipotesi) di una cospirazione (il gombloddo, l'intrigo e la macchinazione) è debole per lo studio della società e non aiuta la spiritualità.
Il ragionamento è questo:
Evitiamo di pensare che ci sia "qualcosa" (es. Giuda e il Sinedrio nella settimana santa).
Se c'è, non possiamo farci niente (es. Gesù lasciò fare). Se non c'è, perchè parlarne?
Le motivazioni dei cospiratori (Giuda, Caifa...) possono essere persino "ben intenzionate".
Avevano "studiato la società" e avevano individuato la soluzione: eliminare Gesù, ma in modo da non guastare la festa e facendo fare a Cesare secondo la legge (non di Dio)...
E' "debole" mettersi contro il mondo, bisogna anzi assecondarlo, la ggggente è con noi.
Un bel sondaggio (pilotato) tra Gesù e Barabba e a larga maggioranza urleranno "crucifige"!
Tutto questo "aiuta la spiritualità". Fiducia nel manovratore, l'uomo al centro, va tutto ben madama la marchesa, spegnete i condizionatori, rispettate scarafaggi e violette...
E' lo "spirito del concilio": indietro non si torna (più...). Sociologicamente è forte.
O è Forte come quello della relatio intermedia... Macchinazione? Non aiuta lo spirito.
In effetti questa Via Crucis è necessaria: se la Chiesa è diventata questo, nessuno può tirarsene fuori. C'è molta sporcizia. Serve la purificazione. Unirsi alla Vittima.
Non certo a chi è il vincitore secondo il mondo... Un povero malato di sè, "ad interim", che per sistemare le cose con le varie Kirchensteuer necessarie agli spiritualmente falliti preferisce gli Obama e gli Scalfari per laurearsi con un trenta (monete) e lode.
Il giorno della resurrezione verrà. Almeno per chi non ha finito il percorso ad Akeldamà.
Proporrei per mr.X un altro personaggio manzoniano il Conte del sagrato o lo spadaccino Lodovico, senza pentimenti e/o conversioni postumi, ovvio.......la peste è conclamata, ma non è quella bubbonica, quindi più difficile da diagnosticare, ma sempre di peste si parla, dagli ai ratti tiberini.....
RispondiEliminaSocci: IL BERGOGLISMO STA AFFONDANDO (AL SINODO E NON SOLO). IMPORRA’ IL DIKTAT ALLA MANIERA ARGENTINA?
RispondiElimina...
Del resto la parte cattolica del Sinodo, maggioritaria numericamente (quella che si rifà al magistero di sempre e specie a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), ha fatto anche energiche proteste contro la minoranza bergogliana al potere, che sta imponendo le sue procedure, i suoi metodi e i suoi uomini nei posti chiave, ma di tali proteste non si sa nulla fuori o vengono rappresentate dalla macchina della propaganda in modo caricaturale (i cattivi conservatori contro gli illuminati progressisti).
Sebbene il Sinodo discuta di famiglia, quei milioni di famiglie cristiane che stanno fuori – secondo i bergogliani – non devono sapere niente (a differenza degli altri Sinodi) o devono avere un’informazione filtrata e “impacchettata” da loro.
Il partito bergogliano è come una squadra di calcio che sta perdendo 5 a 0 sul campo di gioco (e quindi rosica), ma può impunemente assestare calci, provare a fare gol con le mani (alla maniera argentina) e ostentare arroganza perché sa che l’arbitro è il loro leader e alla fine darà loro partita vinta a tavolino contro ogni regola (infatti Bergoglio si riserva pure di cambiare le regole a partita in corso – per esempio sulla relazione finale – in base alla convenienza della sua squadra).
...
http://www.antoniosocci.com/il-bergoglismo-sta-affondando-al-sinodo-e-non-solo-imporra-il-diktat-alla-maniera-argentina/
"Bergoglio lo sa. Alcune volte ne ha parlato in privato. Altre volte lo ha lasciato intendere in pubblico. Dentro e fuori la Chiesa ci sono ostacoli, resistenze, lotte. I serpenti si annidano negli ambienti curiali come nei centri di potere internazionali."
RispondiEliminaSolo che per Bergoglio (e ovviamente per i suoi corifei) "i serpenti" sono quelli che non la pensano come lui, qualunque responsabilità abbiano e a prescindere da quel che dicono. E lui continua ad ignorarli, salvo lanciare strali ogni tanto, e a procedere come uno schiacciasassi... (in romanesco molto efficacemente: incarcaserci)
....Alla fine dei lavori, di fronte alla stampa Erdo (nella foto sopra) e il cardinale Vingt-Trois fanno dichiarazioni molto chiare, riprendendo il magistero di Giovanni Paolo II, e contraddicendo ogni apertura kasperiana e marxiana. Ci si aspetterebbe, da un quotidiano cattolico ufficiale [ si tratta di Avvenire], una cronaca fedele e serena dei fatti. Ce ne sono già troppe parziali e viziate dall’ideologia, sui media laici. Invece Falasca interviene con la bacchetta alzata, e non risparmia le manine dei due cardinali.
RispondiEliminaScrive infatti il 6 ottobre: “Al brifing di ieri alla Sala Stampa vaticana il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi ha detto: «Se siete venuti a Roma con l’idea di un cambiamento spettacolare della dottrina, ve ne andrete delusi. Bastava ascoltare le udienze generali del Papa». Chi infatti all’interno dell’assemblea sinodale trascorsa lo ha mai paventato? Si è parlato sì di approfondimento e di sviluppo della dottrina e questo, come fin dal IV secondo la tradizione sostiene, non significa affatto “cambio” della dottrina. Il cardinale ungherese Péter Erdo ha quindi ribadito che il matrimonio è indissolubile. Perché c’è stato forse qualcuno dei padri sinodali che lo ha mai messo in dubbio?“.
Si noti il modo con cui le frasi di Erdo e di Vingt-Trois vengono confutate e derise, senza molte remore, quasi fossero fesserie, affermazioni espresse non da due padri sinodali di quel rango, ma da passanti ignari di tutto ciò che è avvenuto ed avviene.
Davvero il lettore rimane interdetto, e si chiede “con quale autorità” una giornalista possa ridicolizzare in tal modo affermazioni delle più alte autorità della Chiesa, su un giornale della Chiesa? Tanto più che la posizione dei due cardinali è piuttosto simile a quella del cardinal Bagnasco, presidente della Cei, cui Avvenire appartiene.
Torniamo sull’articolo del 6 ottobre, e leggiamo l’incipit: “Il Sinodo reale è cominciato. E ieri alla porta è rimasto quello del pressing mediatico, quello che confonde il coming out dell’ultima ora con la Chiesa in uscita e quello altrettanto ideologico e lobbista che spaccia per difesa della vera fede certo settarismo «fondamentalista»“.
Qua le bordate lanciate dalla Falasca non sono contro i già citati Erdo e Vingt-Trois. Sono rivolte ad altri padri sinodali. A chi? A Kasper, il cardinale che deride i confratelli africani? A Marx, che ha spiegato che qualunque cosa decida il Sinodo, i tedeschi faranno ciò che vogliono?
No. I bersagli sono altri. Ma chi sarebbero i settari fondamentalisti? Coloro che rimangono sulle posizioni assunte dai papi da 20 secoli? Sembra proprio di sì. E’ evidente che Falasca le sta cantando ai cardinali “fondamentalisti” Caffarra, Mueller, Sarah, Cordes, Antonelli… e a tutti quelli che hanno abbracciato pubblicamente una posizione differente da quella di Kasper e Marx.
Per finire, veniamo all’8 ottobre. Falasca scrive che occorre “liberare il campo dalla gara a ricondurre tutto il dinamismo visibile della Chiesa a un enfatizzato “scontro tra agende”: agenda liberal e agenda neo-conservative“.
Il lettore trasecola: conosce bene l’agenda liberal, espressa in mille interviste da Kasper e compagnia; ma esiste anche una agenda neo-conservative? E neoconservative vuole avere qualche assonanza maliziosa con il movimento detto dei neo-con?
Ha davvero un qualche senso presentare la difesa di Familiaris consortio come la cospirazione di un gruppo connotato politicamente?
Davvero, se la qualità e la grazia dei commentatori sinodali cattolici, è questa, il popolo di Dio ne uscirà sconfortato e confuso.
Eppure Falasca, un tempo, era su altre posizioni. Come il noto vaticanista Andrea Tornielli, anche lei scriveva su un mensile, 30 Giorni, vicino a Cl
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/campane-kasperiane-stefania-falasca-1/#more-132592
....
tralcio: In effetti questa Via Crucis è necessaria: se la Chiesa è diventata questo, nessuno può tirarsene fuori. C'è molta sporcizia. Serve la purificazione. Unirsi alla Vittima.
RispondiEliminaVerissimo. Occorre prenderne atto e agire di conseguenza. "Unirsi alla Vittima" direi che è l'essenziale. Chi è unito alla Vittima si salva e aiuta altri a salvarsi.
Ancora tralcio: Il matrimonio tra Renzo e Lucia è destinato a resistere a tutto, ma passando dal Lazzaretto.
Appunto, passando dal Lazzaretto: "Serve la purificazione". Manzoni è attualissimo. Finisce bene il racconto degli "Sposi promessi" ab initio, ma un "bene" che non obbedisce alle categorie mondane, che non è di questo mondo, che abbisogna di un nostro "sacrificio", unito a quello della Vittima. Lo diceva, in fondo, la Madonna, conversando con dei bambini, un po' di anni addietro ...
Circa la segnalazione dell'Anonimo 13:57
RispondiEliminaLa Falasca non ci stupisce. Basta leggere qui:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/sandro-magister-lincantesimo-di-papa.html
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/214/03/magistero-fluido-e-neolingua-lidioletto.html
Riproduco il passaggio che segue da un altro post:
... Tant'è che lo stesso Socci, sempre molto "allineato", in un impeto di ragionevolezza, è arrivato a giudicare con allarme le critica di Stefania Falasca su Avvenire, che in un eccesso di zelo rivoluzionario, ha fatto da cassa di risonanza ad una delle più sferzanti invettive uscite dalla bocca del pontefice: quella sui "rigidi eticisti" sprezzantemente qualificati "specialisti del Logos".
Meditiamo sulle implicazioni di ciò che su Falasca che interpreta Bergoglio dice Magister:
"...A giudizio di Falasca, l'uso di tali formule da parte del papa "in termini letterari si chiama 'pastiche', che è appunto l’accostamento di parole di diverso livello o di diverso registro con effetti espressionistici. Lo stile 'pastiche' è oggi un tratto tipico della comunicazione del web e del linguaggio postmoderno. Si tratta dunque di associazioni linguistiche inedite nella storia del magistero petrino".
Lasciate perdere la signora Falasca, è da quando è stato eletto Bergoglio che non ha più freni, è una sua amica, come lo è Tornielli, Bergoglio era a cena da lei alla vigilia del Conclave e uno dei suoi primi telefoni, una volta eletto, è stato per lei.
RispondiEliminaLa loro oggettività e credibilità risentono di quella vicinanza.
RispondiEliminaSinodo in confusione. La "Relatio finalis" tra gli oggetti smarriti
"Sta di fatto che in nome di questa "vita vera" non solo non vi sarà più una classica esortazione post-sinodale del papa, ma forse nemmeno più una "Relatio finalis" dei lavori del sinodo stesso, votata punto per punto. In questo caso a chiudere tutto – per modo di dire, perché qui l'incompiutezza regna sovrana – sarà solo un discorso di papa Francesco."
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/10/sinodo-in-confusione-la-relatio-finalis-tra-gli-oggetti-smarriti/
RispondiEliminaArguto pezzo di colore di Mons Mark Coleridge: Roma piovosa e scivolosa (anche il Sinodo), la severità di Baldisseri, la registrazione elettronica, gli assenti... and so on
http://brisbanecatholic.org.au/articles/on-the-road-together-space-pastoral-creativity/
Il vangelo di oggi (Rito Ambrosiano) Matteo 13, 24-43 fotografa perfettamente il momento della Chiesa:
RispondiElimina«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio” ....
...i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Gesù ci invita ad essere come "granello di senape e lievito per la farina"
@ er, 10, 51,
RispondiEliminaEnrico Maria Romano così conclude:....... ""Oggi il cerchio-quadrato nella chiesa è....)
(Non vorrei offendere assolutamente il mondo femminile, ma da quando sono entrate nell'enturage e possono parlare certe donne che vogliono il sacerdozio femminile o eliminare il celibato dei preti, possiamo dire apertamente che la nuova chiesa 2.0
delle donne di nuovo stampo conciliare, e proprio una chiesa a cerchio-quadrato.)
Non che senza le donne era meglio. Ma certe donne come la Scaraffia mi fanno venire l'orticaria.
Bisognerebbe ricordare a Enrico Maria Romano che teste quadre ci sono tra le donne non meno che tra gli uomini. E comunque con la misoginia (di ogni tipo) che c'è in giro in certi ambienti clericali, credo che il cerchio quadrato sia proprio da quelle parti...
RispondiEliminaGesù ci invita ad essere come "granello di senape e lievito per la farina"
RispondiEliminaIl granello di senape, per fruttificare, dev'essere ben piantato nella terra senza che spine rovi lo soffochino o i sassi gli sconvolgano l'habitat. Il lievito, per far fermentare, dev'essere ben mescolato alla farina e confondersi nella pasta.
A proposito di ambrosiani: ho appena ricevuto lo "sfogo" di un conoscente che, proprio davanti alla porta della chiesa dove si era recato alla santa messa, ha visto in bella mostra il manifesto del film "Io e lei" (la Ferilli e la Buy) programmato dal locale cineteatro "parrocchiale, evidentemente in proiezione sinodale.
RispondiEliminaL'omelia, che riguardava il sopracitato passo del buon grano e della zizzania e le parabole del lievito e del granello di senapa, è misteriosamente scivolata sull'accoglienza (la logica: il granellino cresciuto diventa accogliente per il nido degli uccellini) e naturalmente sul fatto che chi giudica la zizzania è lontano dal comando di Cristo, sorvolando alcuni passaggi del vangelo, quali la fine che comunque farà la zizzania (bruciata) e che il giudizio finale non sarà poi così misericordioso...
Gli angeli infatti raccoglieranno gli scandali e quanti commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, tra pianto e stridore di denti. Se non ricordo male anche la seconda lettura ambrosiana finisce con il fuoco.
Naturalmente tutto questo è stato taciuto. I rimbrotti sono stati per quelli che criticano le scelte della parrocchia.
Magari anche sui film da vedere al cineteatro (intitolato a un santo).
Il mio conoscente è rimasto abbastanza sdegnato e lo posso capire.
Ma è colpa nostra: noi non abbiamo misericordia.
Noi non impariamo dal mondo, modificando la nostra mentalità guardando al "positivo" che ci circonda. Uno "spettacolo"...
Mic, non e' Enrico Maria Romano che fa quel commento sulle donne, ma Bernardono. E mi trova concorde.
RispondiEliminaMi darò la zappa sui piedi, ma troppe donne in ambienti maschili stroppiano.
Rr
http://www.lastampa.it/2013/11/29/esteri/russia-choc-s-a-adozioni-solo-in-italia-dove-non-sono-riconosciute-nozze-gay-LftvaV8Rnzw8WaSzQ4uBWN/pagina.html
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2015/10/11/blogs/san-pietro-e-dintorni/il-sinodo-parla-il-papa-decide-OjQ2GUEohguPTSYvbJszuL/pagina.html
RispondiEliminaOK. ho visto.
RispondiEliminaE' aumentata la presenza femminile in molti ambienti di lavoro non necessariamente 'maschili' e il fenomeno ormai sembrerebbe irreversibile con tutti i problemi che ne derivano su molti fronti. E' il "troppe in ambienti maschili" che non ho presenti.
Non sono scelte facili, soprattutto per le mamme.
Piuttosto la figura del capo-donna è quella che crea più problemi...
Il Corano dice che il paradiso consiste, per ogni uomo, nell'avere a disposizione 70 vergini (le uri'). Ma per i gay questo sarebbe un vero inferno, altro che paradiso!
RispondiEliminahttp://www.catholicnewsagency.com/news/disunity-in-the-church-is-perilous-archbishop-chaput-cautions-at-synod-38158/
RispondiEliminaTroppe, relativamente, in ambienti maschili: sport, politica, Chiesa, amministrazione di aziende ed organizzazione del lavoro...
RispondiEliminaPotessi tornare indietro, non so se farei Medicina, di sicuro non in ospedale, troppa lotta, troppi colpi bassi, troppe "donnine" ...
Meglio a casa con mia figlia.
Rr
Anonimo Nicola L. ha detto...
RispondiEliminaIl Corano dice che il paradiso consiste, per ogni uomo, nell'avere a disposizione 70 vergini (le uri'). Ma per i gay questo sarebbe un vero inferno, altro che paradiso.Esattamente 72.
http://synode-famille.blogs.la-croix.com/pastorale-de-la-misericorde-ou-pastorale-de-la-tolerance/2015/10/09/
RispondiEliminaDall`ultimo post di Toatti messo i link da hr:
RispondiElimina"Tanto è vero che due articoli del documento finale che toccavano i temi scottanti non avevano ottenuto il numero di voti necessari per essere inseriti nel documento finale. Il Papa ha compiuto un atto di forza e li ha inseriti."
"La commissione incaricata di stendere la Relazione Finale, cioè il bouquet di proposte e idee da consegnare al Papa, è composta quasi integralmente da novatori; di nomina pontificia. "
"Ma forse – lo hanno ipotizzato sia il cardinale filippino Tagle, vicino al Papa, e padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, la Relazione non ci sarà."
E c`è ancora chi si domanda se il Sinodo è pilotato?
Bergoglio farà ANCHE per il Sinodo "quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee."
A questo punto i vescovi riuniti nel Sinodo sarebbero solo delle pallide marionette che si lasciano manipolare, ma ci saranno pure dei vescovi responsabili, lucidi, coraggiosi, e capaci di vedere quelle manipolazioni e di resistervi!
Si farà sentire la loro voce?
Ascoltando per caso radio p. Livio sentivo che parlavano dell'editoriale di oggi su Libero di Socci . Dicevano che era un "complottista irrazionale", magari non ho colto bene quello che volevano dire,ma non si può certo attribuire a Socci questo aggettivo squalificativo.
RispondiEliminaAnche i normalisti cominciano ad esternare qualche velata paura?
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli--il-sinodo-pare-un-concilio-vaticano-iii-a-pezzi-tutto-e-in-discussione-e-allora-che-fare-14084.htm
Siamo a un terso del percorsone la sensazione è che si finisca nell'anarchia più totale.
humilitas
Segnalo:
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2015/10/synod-manipulators-reach-new-low.html#more
Leggo il tweet di p.Spadaro, ormai onnipresente, amico di Bergoglio fra l`altro fa anche passare i suoi messaggi indiretti,
ecco il cinguettio di Spadaro:
"Coloro che vogliono un Sinodo rigido e mummificato stanno attaccando il suo metodo e la sua comunicazione. Vuol dire che il Sinodo opera.
Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera
RispondiEliminaMa Francesco ha respinto in blocco le loro richieste. E intanto dal programma del sinodo è sparita la "Relatio finalis"
di Sandro Magister
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351154
La segnalazione di Magister è importante, perché si tratta di un documento ufficiale autorevole rivolto al papa che esigerebbe una risposta articolata e motivata (il papa è sempre tenuto a rispondere ad un vescovo che gli formuli domande. Figuriamoci a dei cardinali che sollevano una mozione ufficiale!
RispondiEliminaMagister è laconico, ma preciso: ""Ma Francesco ha respinto in blocco le loro richieste. E intanto dal programma del sinodo è sparita la "Relatio finalis" ""
Siamo in una neo-chiesa senza più legge. Ciò che regna sovrano è l'arbitrio...
Eccoli i cardinali in ordine alfabetico
- Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, Italia, teologo, già primo presidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia;
- Thomas C. Collins, arcivescovo di Toronto, Canada;
- Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, Stati Uniti;
- Willem J. Eijk, arcivescovo di Utrecht, Olanda;
- Péter Erdõ, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Ungheria, presidente del consiglio delle conferenze episcopali d'Europa e relatore generale del sinodo in corso, come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- Gerhard L. Müller, già vescovo di Ratisbona, Germania, dal 2012 prefetto della congregazione per la dottrina della fede;
- Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, Sudafrica, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014;
- George Pell, arcivescovo emerito di Sydney, Australia, dal 2014 prefetto in Vaticano della segreteria per l'economia;
- Mauro Piacenza, Genova, Italia, già prefetto della congregazione per il clero, dal 2013 penitenziere maggiore;
- Robert Sarah, già arcivescovo di Konakry, Guinea, dal 2014 prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti;
- Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Italia;
- Jorge L. Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, Venezuela;
- André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, Francia, presidente delegato del sinodo in corso come già della precedente sessione dell'ottobre 2014.
Nella lettera, concisa e chiarissima, i tredici cardinali sottoponevano all'attenzione del papa le serie "preoccupazioni" loro e di altri padri sinodali circa le procedure del sinodo, a loro giudizio "configurate per facilitare dei risultati predeterminati su importanti questioni controverse", e riguardo all'"Instrumentum laboris", ritenuto inadeguato come "testo guida e fondamento di un documento finale".
il cinguettio di Spadaro:
RispondiElimina"Coloro che vogliono un Sinodo rigido e mummificato stanno attaccando il suo metodo e la sua comunicazione. Vuol dire che il Sinodo opera."
in realtà spadaro crede di parlare dei non novatores, ma sta parlando senza accorgersene di bergoglio.
E' lui che lo fa diventare sinodo rigido, avendo già predeciso col motu proprio per l'annullamento lampo, o avendolo blindato quanto a comuniczione con l'esterno, o avendo già sottolienato più volte che alla fine decide comunque lui. Non è il sinodo che opera, ma qualcun altro, che per di più lo mummifica nella propria caparbia direzione.
Ma insomma, è possibile che non ci siano tre o quattro vescovi o cardinali coraggiosi che dichiarino eretica tutta questa combriccola e ne chiedano la decadenza del capo? ed indìcano un nuovo conclave, buttando prima fuori tutti quegli apostati/ eretici, che potrebbero ancora complottare,
RispondiEliminasiano essi cardinali o vescovi di prim'ordine, per ristabilire il primato della Chiesa di Roma e la Dottrina su questa gerarchia imputridita?
Ma insomma vescovi e cardinali non dovrebbero mettere la loro vita al servizio di Cristo fino ad effusione sanguinis, altrimenti che successori degli Apostoli sono? Ma gli Apostoli pur di non rinnegare la Dottrina e le Leggi Divine, non sono stati forse martirizzati? che fine hanno fatto Pietro e Paolo?
Si dice ""aiutati che Dio ti aiuta"", ma se chi deve non lo fà.
Eppure il Vangelo parla chiaro del buon grano e della zizzania.
Non è forse giunta l'ora della mietitura? oppure dobbiamo aspettare che il Padrone della messe arrivi? in questo caso potrebbe dirci "uomini di poca fede, aspettate sempre Me per risolvere i vostri problemi""? certi problemi, se è volontà di Dio dobbiamo risolverli come uomini.
Vedete Magister cosa dice?
E' singolare che ora i cardinali elencati Da Magister siano scesi a 12. Manca Scola.
RispondiEliminaHo chiesto notizie direttamente all'autore.
Manca anche Vingt-Trois
RispondiEliminaJosh: Non è il sinodo che opera, ma qualcun altro, che per di più lo mummifica nella propria caparbia direzione
RispondiEliminaEcco, il problema è proprio questo. Quanto a Scola, mi pareva strana la sua presenza. Sparito il suo nome, vedremo quale sarà la motivazione addotta: 12 cardinali mi paiono in numero "significativo", bastevole ... . Convengo anche con quel che sostiene Bernardino: "Ma insomma, è possibile che non ci siano tre o quattro vescovi o cardinali coraggiosi che dichiarino eretica tutta questa combriccola e ne chiedano la decadenza del capo?".
Se non si arriverà a questo punto di chiarificazione - inevitabile, anche se magari lo si vorrebbe postposto all'infinito - non si potrà venire a capo di nulla.
@tralcio delle 19,54 di ieri:
RispondiEliminaa proposito di ambrosiani, di chiese parrocchiali sotto giurisdizione diocesana (meglio vescovile) di ambienti vari, ecc. ecc. e visti i vari manifesti che vengono affissi un pò dappertutto - portoni di chiese, cattedrali, oratori, conventi vari, ricordiamoci un che in altri tempi, quando la chiesa in generale era diretta da veri parroci, veri vescovi, veri preti, venivano affissi manifesti che riguardavano i festeggiamenti delle varie festività dell'anno, i tridui, le novene, i catechismi ed altro che riguardava la chiesa; oggi non meravigliamoci se vengono affissi manifesti delle varie case cinematografiche con titoli che riguardano tutto ciò che può essere contrario alla Chiesa e soprattutto viene sempre esposta la bandiera a duemila colori, per far capire con chi stanno.
Ma sapete il regista Damiano Damiani nel film ""il giorno della civetta"" come chiama questa gente? li divide in cinque categorie - uomini, mezzi/uomini, ruffiani e quacquaraquà - (scusate dimentico una categoria, ma potete trovarla anche da soli) - dovete capire che chi vuole fare carriera (e qui ritorna sempre la Via Crucis di B.XVI ""il carrierismo) ma non ha doti, intelligenza e gabbasisi, dice Montalbano, diventa una o più categoria del film di Damiani e cioè ruffiano e quacquaraquà.
Ora manca anche Piacenza
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-43910/
Sintomatico poi che chi riferisce un'ermeneutica della cospirazione agli oppositori della Rivoluzione, sia proprio lui un cospiratore contro la dottrina.
RispondiEliminaJosh,
RispondiEliminase "omnia munda mundis","omnia immunda immundis" ( speriamo Gramaticus non si adiri😉)
Bernardino,, l' altra categoria sono gli ominicchi. Il film e'tratto dall'omonimo romanzo di Lorenzo Sciascia. Come il "Gattopardo", la vera realta' italiana, e non solo.
L' Innominato si converte perche e' un uomo. Don Abbondio, ominicchio, non puo' comprenderlo, il Cardinale Federigo, invece, si.
11 han firmato, 17 hanno scritto. Prima o poi qualcun0 parlera'', urbi et orbi, ed anche il popolino se ne accorgera', quello che mette" mi piace" ad una foto del VdR che gira in mensa con il vassoio, perche' e' "uno di noi". Appunto.
Rr
Anche Erdo non conferma.
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-43910/
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/10/italia-e-ora-fuori-la-lettera.html
E ora fuori la lettera ... vogliamo vedere le firme , basterebbe chiederla al destinatario!.