Apprendiamo da Zenit: Cantalamessa al Sinodo anglicano: "Stiamo affrontando un mondo post-cristiano". Ma vediamo come. Di seguito il commento.
“Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano”. Lo ha detto padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che è intervenuto con la predicazione di un sermone all’apertura del Sinodo della Chiesa di Inghilterra a Londra, nella Westminster Abbey. Una presenza - riporta l'agenzia Sir - che è stata accolta con grande calore anche dalla Regina Elisabetta che nel suo saluto all’Assemblea ha sottolineato come “la presenza tra noi oggi del predicatore della Casa Pontificia non sarebbe stata possibile senza i progressi avvenuti dal 1970 nella cooperazione tra le grandi tradizioni cristiane”.
Padre Cantalamessa ha ricordato nella sua predica che il mondo cristiano si sta preparando alla celebrazione del 500.mo anniversario della riforma protestante[1] ed ha detto:
“È di vitale importanza per tutta la Chiesa che questa opportunità non sia sprecata da persone rimaste prigioniere del passato, cercando di stabilire chi ha avuto ragione e chi torto. Piuttosto, facciamo un salto di qualità, come quello che succede quando le chiuse di un fiume o di un canale vengono aperte per consentire alle navi di continuare a navigare a un livello d’acqua più alto. La situazione è radicalmente cambiata da allora. Abbiamo bisogno di ricominciare a partire dalla persona di Gesù e aiutare umilmente i nostri contemporanei a sperimentare un incontro personale con Lui”.
Al termine del suo sermone padre Cantalamessa ha rivolto un augurio all’Assemblea in vista del Sinodo, ma anche “in vista della riunione prevista per il prossimo gennaio tra i leader di tutta la Comunione anglicana”: “Coraggio, Maestà – ha detto il predicatore vaticano - sovrano di questa nazione; coraggio, Justin, arcivescovo di Canterbury; coraggio Sentamu, arcivescovo di York; coraggio, voi vescovi, clero e laici della Chiesa d’Inghilterra! Lavorate, nella consapevolezza della parole del Signore: sono con voi!”. (Fonte: Zenit]
Nota di commento
Cantalamessa è sulla stessa lunghezza d'onda del resto della Curia, compreso il Capo.
Nell'affermazione: “Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano” risuona il pallino di Lutero nel secolo XVI: tornare alla Chiesa primitiva. Forse Lutero pensava che il mondo cattolico fosse un mondo "post-cristiano". Il problema è che siamo davanti ad espressioni da Chiesa post-cattolica, che non appartengono a pastori de La Catholica.
Mi sovviene, e cito, il card. Koch (da Radio Vaticana) [ne abbiamo parlato qui e qui] in occasione del Concilio ecumenico delle Chiese finlandesi sul tema “L’anniversario della riforma come opportunità ecumenica”:
Cantalamessa è sulla stessa lunghezza d'onda del resto della Curia, compreso il Capo.
Nell'affermazione: “Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano” risuona il pallino di Lutero nel secolo XVI: tornare alla Chiesa primitiva. Forse Lutero pensava che il mondo cattolico fosse un mondo "post-cristiano". Il problema è che siamo davanti ad espressioni da Chiesa post-cattolica, che non appartengono a pastori de La Catholica.
Mi sovviene, e cito, il card. Koch (da Radio Vaticana) [ne abbiamo parlato qui e qui] in occasione del Concilio ecumenico delle Chiese finlandesi sul tema “L’anniversario della riforma come opportunità ecumenica”:
“Una commemorazione comune della Riforma nel 2017 sarà una buona opportunità se quell’anno non sarà la conclusione, ma un nuovo inizio negli sforzi per la piena comunione tra le Chiese e le comunità ecclesiali”. Così il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, che da domenica si trova in Finlandia, intervenendo all’Assemblea di primavera del Concilio ecumenico delle Chiese finlandesi sul tema “L’anniversario della riforma come opportunità ecumenica”.
Un vero e proprio revisionismo pervenuto alle sue fasi conclusive. Oltre a ricordare il documento congiunto sulla giustificazione, Koch sottolinea le nuove prospettive su Lutero e la Riforma e, in riferimento agli sviluppi cattolici, cita
- il Vaticano II e la sua continua riforma,
- Giovanni Paolo II attribuendogli una valutazione nuova della sua cattolicità, che si è concretizzata nel contesto del riconoscimento che la sua intenzione era quella di riformare, e non di dividere, la Chiesa e
- Benedetto XVI nel discorso pronunciato nel 2011 a Erfurt (commentato in diretta qui).
Non ci sono più parole. Giova ricordare, oltre alle riflessioni di cui ai link segnalati sopra, la distinzione tra vero e falso ecumenismo [vedi].
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1. Un evento che si prepara da anni. Ne abbiamo parlato qui
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1. Un evento che si prepara da anni. Ne abbiamo parlato qui
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Di seguito l'indice di alcune delle nostre numerose precedenti riflessioni sul tema, che non tutti riconoscono come vero epocale problema, quello del 'falso ecumenismo'. Può essere interessante ripercorrerlo per chi ci leggesse solo ora:
- Cattolici e Luterani. Verso il 2017: dichiarazioni Cardinal Koch. Falso ecumenismo e protestantizzazione
- L'influsso di Lutero dietro la tesi-Kasper?
- Bisogna proprio dar soddisfazione a Martin Lutero?
- La logica del Cardinal Koch. Un caso preoccupante
- Cos'abbiamo da festeggiare per il 500.mo anniversario delle tesi di Lutero?
- Il Cardinal Koch sul V Centenario della Riforma: «non possiamo celebrare un peccato»
- Ci risiamo. A furia di parlarcene, intendono mitridatizzarci?
- Ginevra. Documento sul dialogo cattolico-luterano "Dal Conflitto alla Comunione". Quid?
- Cattolici e luterani stanno per pubblicare un documento comune :« Dal conflitto alla comunione »
- Riflessione sul "dialogo dottrinale" e sul Documento "Dal conflitto alla comunione" (con i luterani)
- Ci risiamo col falso ecumenismo?
- Duetto Koch-Müller: Ebrei e Luterani affratellati dal Concilio, Tradizione cattolica out...
- La loquela del papa in Santa Marta. Perplessità e problemi.
- Sulle esternazioni del Card. Koch
- Celebrazioni Lutero: Card. Koch, il Papa non andrà in Germania (ma eravamo nel 2012...)
- Benedetto XVI sulle questioni dottrinali e l'ecumenismo
- Benedetto XVI, una sintesi purificatrice con i luterani (nella fede)
- Note su Benedetto XVI, Erfurt e Lutero
- Card. Giuseppe Siri. Il falso ecumenismo
- Come accogliere calvinisti, luterani, ortodossi, anglicani - e la FSSPX
- Il Cardinal Koch, Lutero e la Fraternità di San Pio X
- Torna a riecheggiare la celebrazione dell'anniversario della Riforma...
OT
RispondiElimina.............
Oggi, il Corriere intervista per ben due pagine John Bolton – ebreo, neocon, che fu ambasciatore all’Onu ai tempi di Bush jr., quando i neocon guidarono la superpotenza per Sion – e Bolton propone che cosa? “Uno stato sunnita per battere l’ISIS”: Ossia: uno stato dell’ISIS per battere l’ISIS. Bolton naturalmente concede che nella Siria smembrata vi sarà un “Alawistan” , una stretta striscia sulla costa con il porto russo di Latakia e Tartus”, dove forse potrà sopravvivere Assad; poi un “Kurdistan” ritagliato da Siria e Irak (Israele gliel’ha promesso, ai curdi) e un “Irak sciita” diviso dal “Sunnistan”, la parte del leone, in mano al Califfato. Insomma è pari pari il piano Kivunim, lo smembramento degli stati attorno ad Israele secondo linee di frattura etnico-religiose. Nel groviglio inestricabile, questo capo del filo almeno è chiaro. Il piano Kivunim si sta realizzando, fra fiumi di sangue e di odio.
http://www.maurizioblondet.it/erdogan-se-vendicato-per-le-sue-autobotti-incendiate/
Cara Maria ti ho mandato due emai ( ieri e poco fa). Ciao
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminal'intervento di Padre Cantalamessa al Sinodo è molto più articolato rispetto alle frasi riportate.
il testo inglese è qui:
https://www.churchofengland.org/media/2409301/london_general_synod_of_the_anglican_church_2015.pdf
Scusate il fuori tema ma necessario; in diretta la messa dal santuario dei Martiri Ugandesi di Namugongo. È il momento della Comunione, che edificazione! Il 99% dei fedeli si comunica in bocca e in ginocchio. I sacerdoti son composti, e le donne coperte ed eleganti, nonostante ci sarà caldo. I canti in latino e nella lingua locale. Davvero l'Africa il giovane continente ci da una lezione di fede. Ma d'altra parte sapevamo come la pensavano e la pensano i Vescovi Africani. Ora siamo noi ad essere evangelizzati da loro.....Senza dimenticare la Santa Madre Russia.
RispondiEliminahr ha detto...
RispondiEliminaMic,
l'intervento di Padre Cantalamessa al Sinodo è molto più articolato rispetto alle frasi riportate.
il testo inglese è qui:
https://www.churchofengland.org/media/2409301/london_general_synod_of_the_anglican_church_2015.pdf .
Il fatto stesso che non abbi fatto riferimento veruno ALL'APOSTOLICAE CURAE è il vero scandalo. Ma forse meglio così. Se avesse fatto riferimento, sarebbe stato solo per prenderne le distanze.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaScusate il fuori tema ma necessario; in diretta la messa dal santuario dei Martiri Ugandesi di Namugongo. È il momento della Comunione, che edificazione! Il 99% dei fedeli si comunica in bocca e in ginocchio. I sacerdoti son composti, e le donne coperte ed eleganti, nonostante ci sarà caldo. I canti in latino e nella lingua locale. Davvero l'Africa il giovane.
Chissà cosa ne sarà, se il gruppo di San Gallo la rovisterà da cima a fondo, come sta facendo con la Chiesa Universale.
Certo l'Africa dà una lezione di Cattolicità alla massa conciliare che si stà preparando alla commemorazione del 500 anniversario del protestantesimo.
RispondiEliminaMa la chiesa due di Roma deve pensare al falso ecumenismo, senza del quale non può respirare; non si ricorda invece che nel 2017 dovrebbe festeggiare la Madonna di fatima.
Attenzione che Gesù, parlando di Gerusalemme diceva: ""Gerusalemme, Gerusalemme, Io
ho fatto dei tuoi figli, come fa la chioccia con i pulcini, e tu mi ripaghi in questo modo"" (sono i canti del Venerdì Santo), ma oggi ricordano alla gerarchia il tradimento - festeggiamenti pagani con tutti, protestanti, ebrei, massoni, islam, buddismo, ma non si ricorda che invece il vero Signore e l'unico è Cristo, e che la Madonna stà di nuovo attraversando i dolori come sotto la Croce, per ciò che stà avvenendo dal 1960 in quà fino ad oggi.
Qui ritorno all'Africa, alla giovane Chiesa Africana, che si raccoglie davanti a Gesù in ginocchio e vuole la comunione in bocca.
Che differenza tra i vescovi Africani e quelli europei proto/eretici. Infatti i Vescovi africani non conoscono la TDL ma la Dottrina Cattolica, e continuiamo a dire che non sono pronti a prendere in mano la Chiesa di Roma.
Guardate cosa dicono al sinodo i vescovi africani e quello che dicono gli europei ed latino/americani.
Comunque Cantalamessa ribadisce quello che sarà in seguito, e nessuno li fermerà.
segue -
RispondiEliminaChissà che in seguito e tra non molto il Signore non darà l'Autorità di guidare la Chiesa di Roma proprio ai vescovi africani? Mi sembra che il Card. Sarah a volte ha parlato molto chiaramente.
Si, peccato che il mondo post cristiano abbiano zelantemente contribuito a crearlo loro in collaborazione con i loro sodali dei salotti laici e stiano continuando rincarando la dose.
RispondiEliminaEvitassero almeno le lacrime di coccodrillo e le prese per i fondelli.
Miles
RispondiElimina@ OT per OT
Comunque un alto esponente del governo israeliano ha mostrato pubblico apprezzamento per l'intervento di Putin (dopo l'incidente del jet abbattuto dai turchi) e ha concluso dicendo: "la Russia non e' il nemico". Forse bisognerebbe rivedere certi rigidi schemi "ermeneutici". A.R.
“Dobbiamo tornare ai tempi dei primi cristiani: loro affrontavano un mondo pre-cristiano; noi stiamo affrontando largamente un mondo post-cristiano”.
RispondiEliminaQuesto era o pensamento di Lutero nel secolo XVI: tornare alla Chiesa primitiva. Forse, credeva che il mondo cattolico era un mondo "post-cristiano". Il problema è che siamo davanti ad una Chiesa post-cattolica.
A proposito della Chiesa africana, qui potrete trovare un commento pieno di disprezzo da parte della Conferenza Episcopale tedesca
RispondiEliminahttp://infocatolica.com/blog/archipielago.php/1511260650-pobres-ignorantes-interesados
"Facciamo un salto di qualità" (Cantalamessa).
RispondiEliminaParoles de saltimbanque aveugle, entraînant d'autres aveugles avec lui dans l'abîme.
On ne peut, en effet, imaginer cécité plus totale à la Vérité et à ses exigences : “È di vitale importanza per tutta la Chiesa che questa opportunità (?) non sia sprecata da persone rimaste prigioniere del passato, cercando di stabilire chi ha avuto ragione e chi torto.”
Nouvel écho du “Chi sono io”…
Pour Cantalamessa comme pour la bande d’antichrists qu’il a rejoints, l’histoire de l’Église n’est, finalement, plus rien d’autre, pour reprendre le mot fameux de Shakespeare parlant de la vie elle-même, qu’“une fable, racontée par un idiot, pleine de bruit et de fureur, qui ne signifie rien” (“a tale, told by an idiot, full of sound and fury, signifying nothing”).
Ou, pour user d’une comparaison plus prosaïque, un combat de nègres dans un tunnel… Qui a raison ? Qui a tort ? Aucune importance. Il ne nous appartient pas de juger. Et au Pape moins qu’à personne. Dieu reconnaîtra les siens…
Chez ces gens-là le catholicisme est vraiment mort.
RispondiElimina@ La proposizione ereticale nel sermone di P. Cantalamessa
Egli dice, ad un certo punto: "dobbiamo cominciare a ritornare alla persona di Gesu'". Chi? Noi tutti, cattolici e protestanti. E' una frase ricorrente questa, la si sente dire da tanti anni, cucinata in tutte le salse. "Tornare a Cristo, tornare a Gesu', mettere Cristo al centro". Ma che significa, esattamente? L'ho trovata sempre oscura. Forse che fino al Vat. II l'insegnamento della Chiesa si era allontanato da Cristo, non metteva Cristo al centro? Solo una persona in malafede potrebbe affermarlo. Ma proprio questo (alla fine l'ho capito) e' il senso della frase: bisogna "tornare" a Cristo, mettendo da parte l'insegnamento del Magistero preconciliare, reinterpretare l'insegnamento di Cristo alla luce di un nuovo sentimento, che e' quello delle aperture ecumeniche, del dialogo, dell'aggiornamento ai "valori" del mondo, come vuole il Vat. II.
Questo e' un modo di intendere "la persona di Cristo" ossia il suo insegnamento, tipico dei modernisti eretici, che facevano dipendere la verita' della Rivelazione dal sentimento storicamente determinato con il quale la si intendeva, secondo i (supposti) bisogni dei tempi. Il termine "insegnamento" oggi non piace ed e' ovvio. E' troppo preciso. Dire invece "tornare alla persona di Cristo", significa mantenersi nel vago, in quella sfera nebulosa che permette tutti i compromessi. Cosi' vi sono preti oggi, nella Chiesa, che sostengono, contro l'evidenza dei Vangeli, non aver mai Nostro Signore costituito una Chiesa gerarchica o non aver mai condannato il vizio contro natura. In questo modo essi "tornano alla persona di Cristo", facendogli dire quello che piace a loro.
Non dobbiamo "tornare alla persona di Cristo" nel senso di P. Cantalamessa. Dobbiamo tornare ad applicare gli insegnamenti bimillenari del Magistero e della vera Tradizione cattolica, oscurati dalle ambiguita' e dagli errori diffusi nei testi del Vat. II, che e' la vera Bibbia di coloro che vogliono "tornare alla persona di Cristo". Tornare all'insegnamento bimillenario implica in primo luogo restaurare la vera liturgia cattolica.
PP
Conseil culinaire au père Cantalamessa : pour le pudding œcuménique, remplacer le sang de bœuf par le sang des martyrs de Grande-Bretagne et d'Irlande. Il n'en aura que plus de goût.
RispondiEliminaConcordo con PP e anche con la sua conclusione. Il cuore di tutto è la liturgia.
RispondiEliminaBen centrata l'osservazione di Gederson. Elementi significativi anche negli altri commenti.
RispondiEliminaRingrazio chi ha messo i link al testo più ampio. Tuttavia, per qualificare l'intervento e l'arua che tira, basta quanto riportato da Zenit...
RispondiEliminaDi ritorno alla pratica della fede ho voluto andare a Roma per la Settimana Santa e pregare con Benedetto XVI, a parte la ressa per entrare in San Pietro e a dover fare attenzione che i giovani dell`Opus Dei non ti gettino a terra nella loro foga di arrivare per primi ed avere i migliori posti, mi ricordo della sorpresa quando per l`omelia del Venerdì Santo ho visto arrivare un frate che non conoscevo, una sorpresa che si è trasformata in incomprensione dopo averlo ascoltato, non riuscivo a capire come quell`uomo potesse essere il predicatore della Casa Pontificia.
RispondiEliminaVi ricordate quando sempre durante un Venerdì Santo davanti a Betgoglio nel 2013 ha detto:.
"Dobbiamo fare il possibile perché la Chiesa non divenga mai quel castello complicato e ingombro descritto da Kafka, e il messaggio possa uscire da essa libero e gioioso come quando iniziò la sua corsa.
Sappiamo quali sono gli impedimenti che possono trattenere il messaggero: i muri divisori, a partire da quelli che separano le varie chiese cristiane tra di loro, l’eccesso di burocrazia, i residui di cerimoniali, leggi e controversie passate, divenuti ormai solo dei detriti".?
Ho poi saputo che è membro del rinnovamento carismatico e che conosceva Bergoglio con il quale ha condiviso le multibenedizioni in ginocchio:
http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSpydmvhtedPzdQ_aDQUdRciqFyPRkft2xnKC9FS3uzSUnUKtJ7hQ
http://nicolaiannazzo.org/wp-content/uploads/2013/03/BergoglioEcumenico06.06.jpg
I fonti antichi francescani dicono che l'Anticristo verrà dall'Ordine dei Frati Minori...questo è il suo predicatore e precursore...
RispondiEliminaRomano
Mi vien da,ridere...padre Cantalamessa( nomen omen?) parla di mondo postcristiano agli Anglicani che ne sono stati tra i primcipali promotori con il loro asservimento "ab origine" al potere monarchico e quindi a quello della "ruling class" inglese, MAI opponendosi ne' al suo imbastardimento con elementi non cristiani, ne' alle loro tante imprese sciagurate, anzi cavalcandole, promuovendole, piegandosi spesso e volentieri a tutte le loro ubbie, fantasie e capricci. Una "ruling class" spesso marcia fin nel midollo, compartecipando a questo marciume e laidita'.
RispondiEliminaIl mondo postcristiano: le nazioni piu secolarizzate e piu' postcristiane al mondo sono innanzitutto i paesi scandinavi, luterani, gli USA, ufficiosamente WASP, la Gran Bretagna, gli altri paesi di lingua inglese e quindi i paesi cattolici un tempo come la Spagna, il Portogallo, il.Belgio,l'Italia. Senza dimenticare la calvinista Olanda e la massonica ( criptougonotti) Francia.
Gli Anglicani.: a prte i pagliacci che eelggono come loro " vewcovi", ogni volta che si riuniscono a sinood( parola,sempre piu infausta) fanno un passo avanti vero la scomparsa e l' ulteriore decristoanizzazione: dalle pastore alle vescove lesbiche ai pastori e vescovi gay e pederasti ai matrimoni tra omosessuali. Congratulations and Jubilations!
rr
Il mio commento sul duo Bergoglio-Cantalamessa p qui:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2015/11/a-grandi-passi-verso-la-religione.html
Robertus ha detto...
RispondiEliminaCantalamessa esortdisce: “È di vitale importanza per tutta la Chiesa che questa opportunità non sia sprecata da persone rimaste prigioniere del passato, cercando di stabilire chi ha avuto ragione e chi torto.."
Intanto l'artificio retorico, squalifica preventiva: chi non è d'accordo con ciò che dice è un bigotto chiuso di mente prigioniero nel passato...bello in invece il presente post-cristiano...
Poiché la forma è sempre sostanza, ecco la sostanza coerente con la sua forma retorica, avere ragione e torto: il problema di sempre che la Chiesa si pone è la Verità di Cristo, non chi ha ragione e torto! Pure i filosofi pagani si ponevano il problema veritativo e disprezzavano i retori che usavano il linguaggio e il metodo d'indagine della filosofia per prevalere e vincere nei tribunali, loro sì che si occupavano di ragione e torto (ancora oggi si dice "avere ragione di un avversario" nel senso di vincerlo).
Infine esclama "Forza Maestà sovrano di questa nazione"... il predicatore si dimentica che alla Regina non ci si rivolge in maniera informale, anzi non ci si rivolge per primi, si risponde se lei domanda qualcosa...inoltre la Regina è anche Capo della Chiesa d'Inghilterra...chi vuol capire capisce, vero?!?
Cara Mic,
RispondiEliminaQuesta teologia dell'incontro personale con Gesù, ricorda le parole di Pio XII:
«Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto, anzi: Dio non è mai stato»
Chi ha cominciato questo grido "Cristo si, Chiesa no" è stato il protestantesimo. Se oggi ascoltiamo questo nel seno della Chiesa è sinale che non è più quella cattolica. Anche il modernismo ha dato questo grido. Loisy diceva:
« Gesù annunciava il Regno, ed è la Chiesa che è venuta »
Tutti i regni hanno una Città da dove partire. Difficile è per i progressisti spiegare un regno che parte senza un luogho fisico, come spiegare un regno che parte di una democracia come la nostra.
Cantalamessa con quel sorriso ebete stampato in faccia non mi è mai piaciuto.bobo
RispondiEliminaHo riscritto interamente il mio commento qui:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2015/11/a-grandi-passi-verso-la-religione_29.html
Ci sono inquietanti analogie tra un intervento di Kiko Arguelo del 2006 e quello di Cantalamessa al Sinodo.
Vi invito a leggerlo e a diffonderlo (magari anche a pubblicarlo qui)
Grazie
https://www.facebook.com/AmiciDellaTradizioneCattolicaForli/photos/a.554452004582275.87433956.544137242280418/1140119646015505/?type=3&theater
RispondiEliminaLa storia del protestantesimo dimostra che questa teologia dell'incontro personale con Gesù, diventa un culto del personalismo. I Padri della Chiesa in 700 anni hanno diffeso una sola Chiesa, dopo gli scolastici hanno seguito la testimonianza dei Padri. La pluralità delle "chiese" erano creazione degli eretici. La Chiesa luterana, ad esempio, non è il corpo di Cristo, ma di Lutero. In questo ha molto di personalismo avendo come principio l'incontro personale di Lutero con un Gesù sconociuto della Tradizione cristiana.
RispondiEliminaIl Padre Giovanni Perrone S.J. (secolo XIX) ha scritto un libro dal titolo "l Protestantesimo e la Regola della Fede" dove se può leggere tantissime cose che accadono oggi nella Chiesa. Ad esempio, nella PARTE I. SEZIONE II. CAPO III.
Articolo III. "La stessa regola (cioè la regola protestante di fede), considerata teologicamente, si dimostra menare al razionalismo" (http://www.progettobarruel.comlu.com/novita/12/Perrone_protestantesimo_razionalismo.html) dove se può leggere:
"E in verità i nostri razionalisti sostengono che il filosofo debbe dal proprio fondo, ossia dalla propria ragione unicamente trar fuori la sua religione. Ella basta a sè stessa senza che le sia d'uopo ricorrere ad alcun amminicolo esterno. La religione positiva, com'essi dicono, o rivelata, solo debbe lasciarsi pel non filosofo, cioè per quelli che pel grado loro di coltura non si lievano tanto da potersela formar da sè, ossia pel volgo, al quale convien lasciare la bibbia e un culto esterno qualunque qual supplemento alla incapacità di lui".
E anche:
"È cosa certa che il protestantesimo trasformatosi in razionalismo in forza di sua regola è precipitato in tali eccessi da far rabbrividire chiunque non abbia al tutto smarrito ogni avanzo di fede. La religione cristiana si è mutata in una mera filosofia, la ragione ha preso il luogo della rivelazione. Il Cristo sparì".
L'intero testo mostra ciò che nomina il capitolo di forma luminosa. Mostra come gli dommi cattolici sono contenuti nelle fonti di rivelazioni e come gli protestanti lo hanno riffiutato.
Esiste un paralelo tra protestantesimo e Concilio Vaticano II in ciò che dice rispetto la interpretazione del Concilio. Nel tempo del pontificato di Benedetto XVI, se è voluto obbligare la FSSPX alla accetazione del Concilio senza accetare la sua interpretazione. Questa è del tutto personale, perché nello stesso tempo delle conversazioni, se è parlato troppo dell'ermeneutica della riforma nella continuità che tutti noi dobbiamo fare, non è più un compiuto dell'autorità ma di ogni uno cattolico, l'interpretazione di un Concilio. Questa è una delle grande rottura conciliare, perché introduce nella Chiesa la Sola Scriptura e il libero esame, attraverso l'accetazione del Concilio per interpretarlo. La teologia delle fonti, la Nouvelle theologie, è solo una estensione della Sola Scriptura protestante, ma è anche una Sola Scriptura che comprende testi della Tradizione cattolica.
In ciò che riguarda i passagi citati, la prima è l'essenza del pontificato di Papa Francesco che disprezza la logica. Il suo cristianesimo è giustamente per il non filosofo è quello cristianesimo della Sola bibbia. Già nel secondo se constata ciò che è il protestantesimo: una "filosofia" dove la ragione ha preso il posto della rivelazione e Cristo è sparito. La storia del protestantesimo è la storia dell'incontro personale tra l'uomo e il Gesù che loro hanno inventato. Sono più di 33.000 "chiese" in 500 anni, una testimonianza totalmente diversa dai padri della Chiesa. È follia aspettare l'unità dove l'unità mai ha esistito, e questa è la speranza del Papa e di P. Cantalamessa.
RispondiEliminaNiente nel protestantismo è definitivo. Nel secolo hanno scopertp lo metodo storico critico che ha cambiato tutto che sapevano sul cristianesimo. Forse, in questo secolo possono scoprire un altro che cambie tutto che se è cambiato con il metodo storico critico. La libertà religiosa è essenziale in una credenza come il protestantesimo, perché siano dalla sua nascità fino ad oggi in ricerca della verità. Non può essere credente chi ricerca la verità. Ciò che il protestantesimo ha fatto è stato restaurare il paganesimo. I primi pagani creavano dei alla loro immagini e somiglianza e nuovi, ciò significa i protestante sono la sua continuazione con la differenza che chiamano Gesù i loro dei che creano. Anche il paganesimo era un incontro personale con Dio, con il dio che creavano e anche il paganesimo era una sorta di razionalismo.
Ho appena finito un altro articolo su Cantalamessa & C.
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2015/11/la-congiura-contro-la-chiesa-dei.html