Nell'Ordinamento Liturgico riformato oggi si celebra Cristo Re.
Riproponiamo un testo da rivisitare per i lettori abituali e da meditare per i nuovi per meglio comprendere ciò che sta avvenendo della Tradizione, ma soprattutto della Regalità di Nostro Signore, universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose. E non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del NO, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno...
Può essere interessante riprendere anche questo testo, ponendo attenzione all'Inno Te sæculórum Príncipem, e all'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla!
Riproponiamo un testo da rivisitare per i lettori abituali e da meditare per i nuovi per meglio comprendere ciò che sta avvenendo della Tradizione, ma soprattutto della Regalità di Nostro Signore, universorum Rex = Re di tutti e di tutte le cose. E non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del NO, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno...
Può essere interessante riprendere anche questo testo, ponendo attenzione all'Inno Te sæculórum Príncipem, e all'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla!
La festa di Cristo Re nella storia, nella liturgia, nella teologia
di Daniele Di Sorco
di Daniele Di Sorco
1. Uno spostamento apparentemente irrilevante.
Non mancano coloro che, in nome di una maggiore uniformità tra le "due forme dell'unico rito romano", insistono per una revisione del calendario che garantisca per lo meno la coincidenza delle feste maggiori (revisione che de facto è stata già compiuta per il rito ambrosiano antico, non però de iure, visto che le norme del diritto richiedono per qualunque modifica liturgica, anche relativa a riti diversi dal romano, l'espressa approvazione della Santa Sede). I più, tuttavia, considerano questo spostamento della festa di Cristo Re come irrilevante: dopo tutto, la ricorrenza è rimasta, anche se leggermente modificata nel titolo (non più "Cristo Re" simpliciter, ma "Cristo Re dell'universo"), e il fatto che sia assegnata ad una data piuttosto che ad un'altra non ne altera la sostanza. Alcuni, sebbene legati al rito antico, giungono a preferire la scelta del nuovo calendario: la festa della regalità di Cristo, infatti, costituisce il perfetto coronamento dell'anno liturgico, mentre non si vede il motivo di collocarla in una posizione apparentemente priva di significato come la fine del mese di ottobre.
E' da notare che, proprio per ribadire la deliberata negazione della Regalità Sociale di Nostro Signore, confinandola ad una dimensione escatologica, la liturgia riformata ha adottato la sequenza Dies Irae (soppressa dalla liturgia dei defunti) come inno per le ore minori della festa di Cristo Re, spezzettandola. Così non solo in questa festa è sconfessato un dogma che contraddice chiaramente alla laicità dello stato di matrice conciliare, ma viene anche eliminato un chiaro riferimento ai Novissimi nella Messa esequiale, la cui celebrazione secondo il novus horror è privata di un richiamo al Giudizio finale e a quello particolare.
RispondiEliminaAppare evidente che, come in mille altri casi, la riforma conciliare non ha voluto semplicemente tradurre i testi latini dell'antica liturgia cattolica, ma che ne ha di fatto tradito il senso, stravolgendolo.
Si colloca in questo medesimo solco anche la deliberata soppressione del riferimento al popolo ebraico nella consacrazione del genere umano al Ss.mo Cuore di Gesù, fu voluta da Roncalli: "Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, un lavacro di redenzione e di vita, il Sangue già sopra di essi invocato". Anche qui la Nostra Aetate, ch'era ancor di là da venire, mostrava già la direzione che i Papi conciliari volevano imprimere alla nuova chiesa conciliare.
Diceva bene mons. Lefebvre: "Ils l'on découronné", Lo hanno detronizzato.
RispondiEliminaDel resto emblematica fu anche la deposizione del Triregno da parte di Paolo VI.
(vedi nota dell'articolo di cui a questo link) : http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/03/con-una-mano-invisibile.html
Beh, Mic, se sei un borghese nato e rifinito, nel senso deteriore del termine, non puoi avere una corona, anche se in realtà quella è simbolo della Corona dell'Altissimo. Ma è la borghesia, inglese prima, francese dopo, ad aver decapitato (in senso materiale e figurato) i Monarchi, unti col crisma e simboli, seppur indegni, del Re dei re. Se poi sei un popolano intriso di modernismo e marxismo, peggio ancora.
RispondiEliminaRR
Diceva bene mons. Lefebvre: "Ils l'on découronné", Lo hanno*detronizzato*.
RispondiEliminaDel resto emblematica fu anche la deposizione del Triregno da parte di Paolo VI.
(vedi nota dell'articolo di cui a questo link) : http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/03/con-una-mano-invisibile.html
Carissima & bravissima Dottoressa Mic,
*detronizzato* è la versione italiana di "découronné". Purtroppo in italiano non è esiste (o, per meglio dire, è cacofonico)un più letterale "SCORONATO", però sarebbe il termine per descrivere, nel modo più rigoroso, cosa è avvenuto.
"Gli hanno tolto la corona"
RispondiEliminaLo hanno detronizzato è il titolo della traduzione italiana (evidentenente la più corretta) di un testo di mons. Lefebvre che è possibile trovare nei Priorati della FSSPX.
RispondiEliminaSì Baronio, letteralmente era chiaro. Ma è più efficace Lo hanno detronizzato...
RispondiEliminaInteressante: in Italiano non esiste"decoronare", pur esistendo " incoronare". in Francese si: forse perché loro al re non solo lo han " decoronato", ma l' han direttamente decapitato?
RispondiEliminaSe Raoul ci legge, forse potrebbe spiegarcelo.
Rr
Ho fatto circolare sia questo post, sia quello affine, dell'anno scorso, su Cristo Universorum Rex presso buona parte di amici e conoscenti, che iniziano a spiegarsi un po' di cose, anche chi non si era mai posto il problema.
RispondiEliminahttp://www.iltimone.org/33908,News.html
RispondiEliminaNoi lo crediamo .
Mercoledì 25.Novembre.2015 invito tutti a 24 ore di digiuno per riparare a questo indegno sacrilegio del Corpo di Cristo :
RispondiEliminaUn"artista" dissacra 248 ostie.consacrate.. Un satanista medio è nulla in confronto. E: noto un silenzio che è veramente imbarazzante . Armin Schwibach
http://www.iglesianavarra.org/noticias/2015/11/profanar-a-jesus-eucaristia-es-un-sacrilegio-gravisimo/
RispondiElimina"Artista" spagnolo ruba 242 ostie prendendo la comunione in mano, per usarle per scrivere artistiche offese ai preti :
http://www.libertaddigital.com/espana/2015-11-23/querella-contra-una-exposicion-en-pamplona-con-hostias-consagradas-1276562176/
Desidero appellarmi ai Sacerdoti che transitano in questo blog perche' aggiungano una loro Messa di riparazione oltre quella che si terra' a Pamplona alle ore 19:00 del 25.xi.2015 .
Amati Sacerdoti della Chiesa Cattolica , difendiamo Gesu'dalle grinfie di Erode !
http://www.corrispondenzaromana.it/il-sacrilegio-piu-grave-mai-osato-fortissima-reazione-di-chiesa-e-fedeli/
RispondiEliminaGrazie a Dio per aver suscitato reazioni di sdegno in tante persone . e per il Suo buon Ministro Mons.Perez che ha reagito come si deve in questi casi ! Nel mio piccolo sono riuscita a far celebrare una S.Messa di riparazione . Dio sia lodato .
....e qui il sito :
RispondiEliminahttps://respetopornavarra.wordpress.com/