«Come, come? Anteporre la misericordia al giudizio?
Sapete, questa cosa mi piace assai, ma proprio assai...»
Un tale chiamato Barabba
al processo contro Gesù Nazareno Re dei Giudei
Maurizio Blondet: Sono quasi contento. Tutto ciò sta per finire. Buon giubileo
Maurizio Blondet: Sono quasi contento. Tutto ciò sta per finire. Buon giubileo
Lo schifo è lo schifo...
RispondiEliminaQuando monta in scranno pretendendosi bellezza non può che far pena, o danno.
Ogni peccato ha in sé la conseguenza della pena e del danno.
Eppure la misericordia di Dio, quella genuina, può trasformare lo schifo del peccato nella vera bellezza. Non accade "magicamente" e nemmeno "automaticamente": è affidato ad un'attesa, che deve essere tanto paziente quanto umile.
L'umile sa di essere un "vuoto a perdere" se non si lascia riempire dalla bellezza divina.
Chi prega chiede e chi chiede ha bisogno. L'umile si sa bisognoso di pietà.
Ma mentre chiede pietà e misericordia, mentre chiede guarigione e liberazione, ha compiuto un passaggio decisivo: ha riconosciuto il peccato ed ha scelto di detestarlo; ha riconosciuto la Verità e ha scelto di servirla; ha riconosciuto l'esistenza del demonio ed ha scelto di starne in guardia; ha riconosciuto l'amore di Dio ed ha scelto di fidarsi.
Nella fede di queste scelte (o nelle scelte di questa fede) la croce è stretta forte tra le mani e non aggirata o ritenuta maledizione, proprio perchè è il trono di Cristo, la luce che squarcia la tenebra e smaschera la falsità.
Le Giovanna d'Arco che vivono il martirio e vengono bruciate dai roghi del mondo, sprigionano la santità che evita loro roghi eterni che il mondo non teme.
Le verginità fisiche e morali con cui ci si sottrae all'orgia del nulla, sono mille volte più sane e belle delle tante ossessioni complessate e depravate di deliri freudiani, con i quali dei malati pretendono di curare ammalando chi si fida di loro, ignorando il Medico.
Lo schifo resta schifo anche quando applaudito per lunghissimi minuti.
Lo schifo non è nel canto o nella musica, ma nell'intenzione dei soliti registi.
Lo schifo non è nel giaguaro o nell'elefante, ma nell'intenzione e nella "linea" di sponsor e sponsorizzati, che confondono ambiente e creazione, creature e Creatore, Chiesa e mondo.
La misericordia non è il lavaggio di denaro sporco con cui le mafie "riciclano" valori disonesti per poterli spendere lecitamente.
La misericordia non è un giudice che chiude il Codice, per compiacere l'imputato.
Scrisse l'allora Cardinal Ratzinger: "Un vero perdono è qualcosa del tutto diverso da un debole "lasciar correre". Il perdono è esigente e chiede ad entrambi -a chi lo riceve ed a chi lo dona- una presa di posizione che concerne l'intero loro essere".
"Un Gesù che approva tutto è un Gesù senza la croce, perché allora non c'è bisogno del dolore della croce per guarire l'uomo. Ed effettivamente la croce viene sempre più estromessa dalla teologia e falsamente interpretata come una brutta avventura o come un affare puramente politico"
"La croce come espiazione, la come come forma del perdono e della salvezza non si adatta ad un certo schema del pensiero moderno. Solo quando si vede bene il nesso fra verità ed amore, la croce diviene comprensibile nella sua vera profondità teologica".
"Il perdono ha a che fare con la verità e perciò esige la croce del Figlio ed esige la nostra conversione. Perdono è appunto restaurazione della verità, rinnovamento dell'essere e superamento della menzogna nascosta in ogni peccato. Il peccato è sempre, per sua essenza, un abbandono della verità del proprio essere e quindi della verità voluta dal Creatore, da Dio".
Altra levatura. Inarrivabile per i mestieranti della chiacchiera.
La speranza è attesa. L'attesa è speranza.
C'è una misericordia da accogliere, malgrado chi la fa diventare uno schifo, mescolandola al desiderio di ridurre il cristianesimo a fratellanza massonica, filantropia e umanesimo e la misericordia a tolleranza, quasi che l'uomo fosse diventato "dio"...
L'avvento è attesa. Attendiamo che finisca lo schifo. Viene la Bellezza. Torna la Luce.
Sì, ottimo, e infinitamente triste l'articolo di Blondet (come la situazione, del resto), ma quanto veritiero.
RispondiElimina“San Tommaso spiega che la misericordia senza la giustizia è il principio di ogni dissoluzione. Equivale a un pensare come eguali il malfattore e il santo, la vittima e il suo carnefice, il bene e il male. Una falsa carità che senza giustizia né giudizio assolve il colpevole e non gli impone alcuna pena, è il cuore di un’età anticristica”.
Una piccola riflessione su Santa Giovanna d'Arco, per avere uno sguardo che non sia quello della fornicazione coatta ma, lo sguardo che legge gli eventi nella loro proiezione storica, cioè Provvidenziale, allora si vedrebbe nel sacrificio di Santa Giovanna non solo la salvezza immediata della Francia,ma l'Inghilterra stessa venne messa dalla giovane Pulzella di Orlèans sulla propria strada quella del mare: mai più la terra europea sarebbe stato il campo delle fatiche inglesi ma il mare l'avrebe condotta ad assolvere il suo compito.
RispondiEliminaleggi:avrebbe,ultima riga.
RispondiEliminaHa ragione Blondet, mancano le parole per mettere la gente in guardia, i Pastori che il papa bastona ( dando di loro al popolo una ben pietosa immagine) se ne stanno muti o se aprono la bocca è per lodarlo enfaticamente, la massa che oramai ignora la dottrina cattolica non è in grado di cogliere la realtà della Verità calpestata e applaude il papa supestar, il novello Francesco, il profeta.
RispondiEliminaDifficile dunque se non impossibile far capire " a tutta “questa generazione” il pericolo estremo che rappresenta per loro la finta misericordia sentimentalista ed ecologista bandita dal Vaticano."
Segnalavo oggi la "LETTERA APERTA" di un ex-curiale a Bergoglio, vedo che Magister la pubblica in italiano, ecco il link:
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/12/11/la-curia-avra-quindici-malattie-ma-anche-lui-sta-poco-bene/
OT per Mic e gli altri che sanno:
RispondiEliminaCome si chiama correttamente la tavola dell'altare, cioè il piano su cui si poggia tutto, calici, libro, ecc.?
Grazie
Rr
@ Rosa. En français "table d'autel" est le terme correct. On peut aussi dire, en latin, "mensa".
RispondiEliminaAnora sull'articolo di Blondet, intelligente e mai scontato, lo stimo. Molti ne parlano come di complottista; lui vede delle tracce, fa delle ipotesi che poi i fatti confermeranno o no. Non mi sembra essere un peccato, è parte del processo conoscitivo. Come le ipotesi scientifiche fanno parte del processo conoscitivo della scienza. Forse anche, per essere al passo dei tempi nuovi, una visione insiemistica dei fatti e delle loro relazioni. Bene, procedo.
RispondiEliminaNella sintesi dell'articolo in questione è entrato il regista ateo dell'opera di Verdi. Ora bisogna riconoscere che, dove più dove meno, i teatri sono il punto di incontro, mediamente, di quelle che Messori definisce frange lunatiche. Come già scrissi in un altro commento, la gran parte di coloro che approdano al teatro vi entrano per la porta larga quindi demoratica della sregolatezza,fidando che poi per grazia verrà loro donato il genio. Così non accade, ma non hanno modo di accorgersene perchè hanno tutti, più o meno, gli stessi convincimenti sulle porte di accesso alla ribalta e, poverini non hanno modo di sentire una qualsivoglia voce fuori dal coro. Ma perchè dovrebbero credere di ricevere per grazia se mediamente sono atei dichiarati? Perchè un dio lo hanno anch'essi, il dio anoprepuziovulva, a cui sono devoti e tributano ogni sorta di culto personale e collettivo.Non solo sono suoi strenui devoti ma in esso sono avvolti, attraverso di esso leggono il mondo. Non esiste, per lo più, personaggio storico e non che sul quel palcoscenico non sia diventato frxcxx, mxgnxttx o lxsbxcx foss'anche in pectore. Tant'è che strettamente coerente con la sua visione del mondo il regista che cosa consiglia oggi a Santa Giovanna d'Arco? Di scopare. Naturalmente tutti de sinistra. A tutti costoro auguro di dare una bella ramazzata al loro cuore ed alla loro mente, di abbandonare gli dei falsi e bugiardi, di studiarsi le vite dei grandi artisti, vite intessute di ferrea disciplina, grandissima umiltà e desiderio di imparare il proprio mestiere da Dio appunto e non da buffoni.
Sagace irina,
RispondiEliminacome sai bene ci potrebbe essere detto: "chi siamo noi per giudicare?".
E' la frase-mantra che ha condensato l'antico testamento, quattro vangeli, gli atti, tutte le lettere cattoliche, apocalisse e diciannove secoli di cristianesimo in un bigliettino dentro i cioccolatini e in un non senso logico divenuto programmatico più dei dieci comandamenti e di tutta la dogmatica.
Sulla facciata della basilica di San Pietro si proietta il culto di Gaia: la piazza assiste (da mesi, da ben prima dei tragici fatti di Parigi) a un crollo di affluenze all'udienza e all'Angelus domenicale, nonché al crollo dei matrimoni celebrati "in chiesa": il giubileo non ha mosso nessuno, se non i giornalisti e gli apparati che ne devono parlare per indottrinare chi ha smesso di avere un giudizio, credendolo addirittura un peccato...
Adesso c'è una Porta Santa da attraversare: la misericordia di Dio si rende disponibile. Ancora una volta. Forse l'ultima. A noi tocca di sentirci bisognosi di questa mano tesa.
Ci tocca persino di pregare per tutti gli infelici che ci giudicano. Eccome se ci giudicano, a cominciare dall'uomo che sta dissolvendo la logica del Logos, Dio fatto carne!
Attraversiamo una porta santa, senza concorrere al business degli apparati.
Abbiamo un giudizio, che non è una condanna per gli altri, ma è una porta verso il Cielo.
Abbiamo un giudizio, che ci costringe a non confondere diavolo e acqua santa e persino a non gettare perle ai porci. Ci fa astenere dallo strappare la zizzania, ma non dal riconoscerla. Ci fa colmi di grazia, perchè vuotati di mondo... In dialogo con Dio. Non con chi Lo bestemmia, irridendo chi Lo adora.
Il "proselitismo" è una sciocchezza per chi lo pensa una mano armata, fatta di minacce. La "missione" è esattamente ciò che il Signore ha comandato alla Chiesa. Chi non sa giudicare non coglie la differenza. Infatti per lui ogni religione è ugualmente buona. Specie se ha soldi da dare: banche, potentati, auto di lusso. Tutto fa brodo, per ricevere l'applauso.
E se noi giudichiamo tutto questo uno schifo, in fondo a lui basta dire: Chi sono io etc?"
Infatti il punto è quello... Chi rappresenta quest'uomo? Quale "chiesa"?
C'è una croce, un segno di croce, un battesimo in quel nome, una presenza reale nel sacramento. Accostarsi a questo mistero è diverso dal dire buongiorno e buonasera, come in ufficio o al centro commerciale. Se si rinuncia a lodare Gesù Cristo, tutto va ben.
La Porta Santa aperta da chi non piega il ginocchio a Dio, ma si piega al pensiero unico globale, guadagnandone l'elogio e la pax mediatica è pur sempre aperta a Cristo.
Forse non lo sa chi usa la Chiesa cattolica per tradirne la missione e svenderla.
Chiedo a Dio la grazia di saperlo ancora io, che sto vivendo male questo "mercato di fede".
E così potrò essere il mendicante che mi so essere, bisognoso di una misericordia che non si limita a coprire i peccati lasciandoli moltiplicare, ma me li fa detestare, perchè sono i chiodi del Cristo in croce.
Per Rosa
RispondiEliminaA me risulta che storicamente l'altare fisso sia dotato di mensa altaris; l'altare portatile, invece, è senza mensa.
Quindi, come dice Raoul, il termine che cerchi è mensa, in italiano come in latino.
humiltas
A Raoul e Humilitas, grazie. Io l'ho sempre chiamato "tavolo" (cfr tableau).
RispondiEliminaRr
Irina,
RispondiEliminala coppia della Prima alla Scala sono insieme il riassunto di tutto ciò che è oggi minoranza protetta ad alla moda: uno francese, l'altro belga (ricordo da dove arriverebbero gli attentatori del Bataclan), entrambi omosessuali e "coppia" nella vita, uno ebreo. Peccato che l'altro non è africano, se no sarebbe stato perfetto. Chiaramente hanno fatto strada nel mondo dell' arte ed in particolare dello show biz non per meriti artistici, ma di altro genere ed origine.
Da milanese d'adozione speravo che con la dipartita per Parigi di Lissner (costato milioni) e per latri innumerevoli lidi di Barenboim (che non c'era quasi mai) e con l' arrivo di Chailly si ritornasse a regie più tradizionali e fedeli alle opere ed ai sui autori, ma invece mi devo ricredere.
Non so se sapete, ma mentre calava il sipario e tutti applaudivano, dietro le quinte si complimentavano tutti con Chailly. Il regista (quello francese, ebreo ed il più chiaramente "checca" dei due) ha gridato all'indirizzo del Direttore d'orchestra e "padrone di casa" "brutto stronzo di merda", e subito prima "asshole" (chi conosce l'Inglese apprezzerà l'ironia) a voce così alta da essere regisitrato dalle telecamere di Rai Tre che trasmettevano in diretta. Pare infatti che tra i tre, Chailly da un alto ed i due dall'altro, ci fossero state prove burrascose. Ma allora uno si chiede: da chi erano protetti i due ? Chi li ha imposti ?
RR
Rosa, riesco a risponderti solo adesso sull'altare (ieri avevo cominciato senza poter completare):
RispondiEliminalntroibo ad altare Dei..., «Verrò all'altare di Dio»: il versetto del salmista che apre la messa ci pone, sin dall'inizio della santa funzione, di fronte a questo prestigioso oggetto del culto. L'altare è la tavola, la pietra del sacrificio, quel sacrificio che costituisce - per l'umanità caduta - il solo mezzo di prendere contatto con Dio. L'altare è il luogo di questo contatto: attraverso l'altare Dio viene verso di noi e noi andiamo a Lui. Esso è l'oggetto più santo del tempio, perché lo si riverisce, lo si bacia e lo si incensa. È un centro di raggruppamento, il centro dell'assemblea cristiana; e a questo raggruppamento esteriore corrisponde un raggruppamento interiore delle anime e dell'anima, il cui strumento è il simbolo stesso della pietra, uno dei più profondi - come l'albero, l'acqua e il fuoco - che raggiunge e tocca nell'uomo qualcosa di primordiale.
È tanto la tavola del sacrificio (solo alla Comunione diventa “mensa escatologica”) che, ponendo sull’altare la Vittima — il sacerdote depone l’oblata sul Corporale* chiamato anche sindone —, è come se si ripetesse la deposizione dalla Croce e in quel momento si dispiegano gli effetti del Sacrificio già compiuto e quindi subentra anche la funzione della Chiesa con la sua Offerta nell’Hostia< pura santa e immacolata, che include non solo il mistero della passione e morte, ma anche quello della Risurrezione e Ascensione.
* Il corporale è un panno di forma quadrata di tela di lino inamidato che viene appoggiato piegato sopra al calice e disteso sull’altare durante l’Offertorio per posarvi l’Ostia, la patena e il calice con il vino. Con la deposizione dell’Ostia transustanziata che è diventata il corpo Cristo, esso sostiene il corpo stesso del Signore. Tant’è che nei vecchi sacramentari ambrosiani è denominato sindone.
C'mon, Rose, a Lady like you.....no more 4 letter words, please, bullshit is perfect 4+4, a masterpiece.....tornando seri, mensa eucaristica la chiamava il mio vecchio parroco che ha profuso tutte le sue energie per farmi imparare il catechismo, come vedi qualcosa rimane sempre, nonostante tutto. Un plauso al bellissimo post di Tralcio, altre altezze, distanze siderali dal buttasu qualunquista dove qualsiasi guitto sgallettato e sgangherato pontifica e da' lezioni di tuttologia nientologica e tutti pendono dalle loro labbra come dicessero chissà che, sempre più convinto che Ratzinger sia stato un'infinita collana di perle calpestata da porci, con le ali o senza, cambia poco, noterella a piè pagina (quelle che ti fregavano sempre a scuola perché quasi mai le leggevi, e invece erano fondamentali per la comprensione) lo show delle luci era perfetto se proiettato sul lato quasi intatto del Colosseo, su S.Pietro è un'appropriazione indebita di edificio adibito al culto, chissà che effettaccio sulla Kaaba tutta nera.....ah, già ma lì si offendono le sensibilità altrui, il senso religioso, del sacro, l'osso sacro, su cui assesterei volentieri un robusto calcione. Lupus et Agnus.
RispondiElimina@ tralcio
RispondiElimina"Dio è la condizione trascendentale del nostro schifo."
Da: Nicolàs Gòmez Dàvila, In margine a un testo implicito, pag.122
Buon Giubileo!
Come al solito, Maurizio Blondet riesce a far emergere "il generale da un particolare". L'arte moderna, espressione del nostro tempo, è afflitta da una tensione al brutto, allo sporco, all'informe, all'irrazionale, al demoniaco. Ciò che è bello, ideale, armonico va pervertito, negato e sporcato.
RispondiEliminaLa regia della "Giovanna d'Arco" di Moshe Leiser (ehm, che dire?) e del suo compare non solo tradisce Verdi, il librettista Solera e il dramma di Shiller, da cui l'opera è tratta. Poi questo "regista" si è persino permesso di esprimere pesanti giudizi, (con quale diritto? con quale competenza? con quale coerenza di contesto?) sul Front National, che ogni 1° omaggia la Patrona di Francia.
Volutamente, la regia si è data come obiettivo l'obiettivo di sporcare e insozzare una delle più belle figure di sante del Medio-Evo, patrona della Francia (già, quel Medio-Evo in cui le donne non contavano nulla, secondo la vulgata illuminista).
Tutto, nella pura e splendida figura di Giovanna, viene ridotto e pervertito a "visione onirica", a pulsione sessuale mal repressa, a desiderio erotico. Non solo una calunnia storica (i minuziosi atti del processo inglese alla Santa lo dimostrano) ma il ricorso a psicologismi di bassa lega, a una psicanalisi da bar, indegno della Scala. Ma questa - una volta - prestigiosa istituzione si è data da tempo l'obiettivo di rovinare lo stomaco dei cultori della lirica. Ha pervertito Mozart, Puccini, persino Wagner (così difficile da falsificare).
L'arte moderna (ammesso che la regia sia arte) è figlia del suo tempo: tempo di demoni, dell'oscurità, di una decadenza cupa e feroce. E' la terra di Mordor di tolkieniana memoria.
@Rosa
RispondiEliminaSiamo oltre, molto oltre in tutto ed in tutti i campi. Questo ambiente è proprio esemplre,raccoglie casistiche amplissime, naturalmente molti altri ambienti non gli sono secondi. Adesso anche nella scuola i bambini devono essere testimoni del gender-trasformismo degli insegnanti. Cerchiamo con tutta la nostra forza di essere positivi ma,a modo nostro per Fede, NSGC non ci abbandona, ci ha sempre custodito, come ognuno di noi sa dalla sua stessa vita.
Sulla pietra dura s'abbatte il martello più duro,ricorda il poeta.
RispondiElimina@ Il termine esatto
Se Messori ha tradotto "lunatic fringe" con "frangia lunatica" ha fatto un calco che non rende bene il senso dell'originale. Il "lunatic" e' infatti il pazzo, anzi il pazzo furioso, onde il termine in questione andrebbe reso, credo, con: "frangia folle".
GRAMATICUS
RispondiElimina@ Il termine esatto
Se Messori ha tradotto "lunatic fringe" con "frangia lunatica" ha fatto un calco che non rende bene il senso dell'originale. Il "lunatic" e' infatti il pazzo, anzi il pazzo furioso, onde il termine in questione andrebbe reso, credo, con: "frangia folle".
GRAMATICUS
Il regista di cui sopra - leggasi intervista sul "Corriere della Sera" - ha voluto specificare la sua idea del "caso clinico" Giovanna d'Arco dando perentoriamente dell'isterica a Bernadette Soubirous, accomunata nel suo dire ai nevrastenici curati da Charcot perchè vedeva la Madonna.
RispondiEliminaComunque mi chiedo: qualcuno dell'istituzione ecclesiastica ha protestato? Quale il commento do "Avvevire"?
Sur l'art dit "contemporain", dont on aura noté que Fisichella et Ravasi (et ceux qui leur ressemblent) sont de fervents adeptes, je recommande vivement la lecture du livre de Jean Clair, "De Immundo : apophatisme et apocatastase dans l'art d'aujourd'hui" (Paris, Galilée, 2004), où tout est dit…
RispondiEliminaOvviamente Schiller (Friedrich Schiller), non Shiller. Chiedo scusa.
RispondiEliminaSilente, avevamo capito che volevi scrivere Schiiler ( ulteriore motivo, questo, perché i due deficienti desiderassero sporcare l.'opera. Schiller, uno delle figure più illustri della Germania !)
RispondiEliminaFranco, se lei aspetta che qualcuno dall' Arcivescovado dica qualcosa contro quei due imbecilli, chi li ha assunti ed ha permesso un insulto alla Santa, alla Fede, alla Storia, alla Letteratura ed alla Musica, puo attendere a lungo.
Io ormai non mi aspetto più nulla. Mi limito a non finanziare con i miei soldi( la Scala riceve soldi dalla citta' quindi dai suoi cittadini) simili sconcezze. Non le guardo in TV, ed appena posso, ne parlo male.
Rr
Mic,
RispondiEliminaGrazie !
Rr
Due imbecilli che sono un'ulteriore dimostrazione di una mia sempre più porfonda convinzione: non sono malati di mente perche' omosessuali, sono omosessuali perche' malati di mente. Prima gli si storce il cervello, poi gli attributi.
RispondiEliminaRr