Rimane il problema dell'adesione ad insegnamenti dubbi. Resta comunque fermo che nelle questioni de fide tenenda non si può invocare il principio di autorità perché l'infallibilità non riguarda tutto il munus docendi (Magisterium) della Chiesa. Non si dà infallibilità ove non siano formulati principi dogmatici su questioni di fede e di morale (espressi dal Magistero straordinario e definitorio) che, del resto, la pastorale fluida post conciliare rifugge. Quanto al Magistero ordinario, "autentico", esso non richiede adesione di fede, ma ossequio della volontà e dell'intelletto. Adesione da parametrare sul contenuto degli insegnamenti espressi e sulla loro corrispondenza al precedente Magistero infallibile.
LA QUESTIONE DEL PAPA DUBBIO
Papa dubbio Papa nullo?
Se si dubitasse dell’elezione di un Papa (per esempio l’elezione del cardinal Bergoglio dopo le dimissioni di Benedetto XVI, v. gli argomenti, non senza fondamento, sollevati da Antonio Socci [qui - qui]) o del fatto che sia veramente Papa poiché non ortodosso (Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I) la soluzione data dalla sana teologia (della seconda Scolastica e del post-Tridentino e del post-Vaticano I) è che “l’accettazione pacifica di un Papa da parte di tutta la Chiesa docente e discente è il segno e l’effetto infallibile di una elezione e di un pontificato validi”[1].
Il cardinal Louis Billot (il Principe dell’Ecclesiologia post-Vaticano I, come il Gaetano lo era della seconda Scolastica e del Tridentino) insegna: “nel caso dell’ipotesi della possibilità di un Papa ritenuto eretico[2], l’adesione della Chiesa universale sarà sempre in se stessa, il segno infallibile della legittimità di tale o tal altro Pontefice”[3] (De Ecclesia Christi, Roma, Gregoriana, 1903, vol. I, pp. 612-613).
Le prove i teologi le trovano nella S. Scrittura corroborata dalla Tradizione patristica e specificatamente nella promessa di Gesù del primato a Pietro: “Le porte dell’Inferno non prevarranno contro la Chiesa” (Mt., XVI, 25; XVII, 18; Gv. XXI, 15); “Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo” (Mt., XXVIII, 20). Infatti se la Chiesa nella sua totalità morale (non matematica[4]) poiché l’erronea adesione ad un falso Pontefice sarebbe la stessa cosa di una erronea adesione ad un falsa regola della Fede, poiché il Papa e il Magistero vivente nel papa regnante son la regola prossima dell’atto di Fede[5] Dio può permette un dubbio (e di fatto è successo varie volte) sull’elezione di un determinato Pontefice, ma non potrebbe permettere che la Chiesa intera accetti come Papa colui che non lo è realmente[6] è quella che i teologi chiamano “infallibilitas Ecclesiae in discendo”, che preserva tutta la Chiesa dei fedeli e dei sacerdoti dall’aderire ad un errore.
d. Curzio Nitoglia
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1. F. X. Wernz – P. Vidal, Jus canonicum, Roma, Gregoriana, 3 voll. 1923-1938, tomo II, p. 437, nota 170; cfr. F. Suarez, De Fide, disp. X. Sez., V, n. 8, p. 315, L. Billot, De Ecclesia Christi, Roma, Gregoriana, 1903, vol. I, p. 624.
2. Anche se l’Ecclesiologia reputa tale opinione una pura ipotesi possibile o non ripugnante, poco probabile, anzi molto improbabile e per nulla certa, per cui non la si può prendere come punto di partenza di una seria tesi teologica che deve partire da una certezza e non da una mera non-assurdità, non-ripugnanza o non-contraddizione.
3. Per esempio anche se ciò che scrive e documenta Antonio Socci è molto probabile, il fatto che la Chiesa gerarchica (Cardinali, Vescovi) e della Chiesa discente (preti e fedeli) lo abbia accettato come Papa “è segno infallibile della sua legittimità” (L. Billot).
4. Vi son sempre le eccezioni che confermano la regola.
5. J. Bainvel, De Magistero vivo et Traditione, Paris, 1905.
6. Cfr. S. Alfonso Maria de’ Liguori, Verità della Fede, in Opera Omnia, Torino, Marietti, 1887, vol. VII, p. 720, n. 9. Cfr. Gaetano, De Comparata Auctoritate Papae et Concili, ed. Pollet, 1936, p. 295 ss.
Può darsi che la gerarchia l'abbia accettato supinamente, in buona o mala fede, ma ai fedeli e' stato imposto, con un lavaggio del cervello da parte della gerarchia e dei media, prima con il "mantra" " che bello che Bendedetto, essendosi accorto di essere un peso, si ritiri. Tutto va ben", poi con quello del" Francesco, l'umile, il povero per i poveri, l'umile, il rinnovatore, la primavera" e tutte le altre panzanate in piedi da 2anni e mezzo. I media l'hanno accettato e proclamato Papa, ma da quando in qua sono "vox populi"? Di sicuro non sono " vox Dei".
RispondiEliminaE' pazzesco, più i laici ci vedono finalmente chiaro, più i religiosi cercano di intorbidare le acqua. Ccapisco che loro devono pur campare, e guai a perdere il posto di lavoro, ma diamine, un minimo di coraggio, no?
Cos'altro aspetteranno, prima di svegliarsi e denunciare, che le bestie le facciano entrare sul serio in S.Pietro ?
Rr
Non mi sembra molto chiaro.
RispondiEliminaCosa si potrebbe dire della crisi ariana a questo riguardo?
“l’accettazione pacifica di un Papa da parte di tutta la Chiesa docente e discente è il segno e l’effetto infallibile di una elezione e di un pontificato validi”
RispondiEliminaNon sono certo che a questo giunga l'estensore del testo ma io concludo così:
Evidente e dimostrato è che nel caso di Bergoglio l'accettazione pacifica di tutta la Chiesa docente e discente non c'è. Per cui prepariamoci a gestire la sede vacante alla morte di Papa Benedetto XVI. Prepariamoci fin d'ora con le nostre opere a garantire la continuità della chiesa cattolica 1.0 quando arriveremo a quel bivio.
@ Rr 'Può darsi che la gerarchia l'abbia accettato supinamente, in buona o mala fede'.....
RispondiEliminaPermettimi di dissentire, raro che accada, lo hanno scelto 10 e passa anni fa e tu,da milanese, lo sai chi fu, l'hanno tenuto a bagnomaria finché Ratzinger ha finalmente gettato la spugna, poi l' hanno trionfalmente issato sul trono, a noi pitocchi pesa parecchio sullo stomaco il continuo parlare di lui, che non se ne può letteralmente più, ma adesso tocca sorbirlo. Auguro a S.Santità papa Benedetto XVI altri anni di vita, perché lui è l'ultimo papa, l'ho pensato subito dopo aver visto il fulmine dell'11 febbraio, lì è morta la CC, la prossima 1.0 sarà di Cristo e sarà Cristo a decidere, convengo anch'io che essere sedevacantisti e sedeprivazionisti serve a nulla, questo passa il convento, aspettiamo in preghiera il 2° ritorno di NSGC. Anonymous.
Quello che nessuno- neppure don Nitoglia nell'articolo- ha fino ad oggi affrontato in profondità (non so se per oggettiva mancanza di mezzi e strumenti teologici, o di coraggio), è il reale significato, e la portata ecclesiologica, delle (per me, clamorose) parole pronunciate da Papa (ancora in carica, per un giorno ancora) Benedetto XVI il mercoledì 27 febbraio 2013 alla sua ultima udienza generale in piazza san Pietro (qui: http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227.html ).In quell'occasione, fra le altre cose, disse: "Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, NON REVOCA QUESTO. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.". Dopo che dal Vaticano avevano "escluso" la possibilità di assumere il titolo di "Papa Emerito", puntualmente Benedetto XVI, smentendo ciò, assumeva proprio tale innovativo titolo, conservando le vesti papali e addirittura le sue insegne araldiche papali. Ciò nonostante il cardinale Montezemolo gli avesse offerto delle insegne che "tenessero conto" del suo "nuovo status": Benedetto ringraziò, e declinò,con la seguente (anch'essa carica di possibili significati) spiegazione: «Benedetto XVI, manifestando all’Autore vivo gradimento e sentita gratitudine per l’interessante studio fattogli pervenire, ha fatto sapere che preferisce non adottare un emblema araldico espressivo della nuova situazione creatasi con la sua rinuncia al Ministero Petrino» (qui Antonio Margheriti Mastino sulla vicenda: http://www.qelsi.it/2014/benedetto-dal-gran-rifiuto-al-piccolo-rifiuto-dello-stemma-di-emerito/ ). Da notare- ancora- che il cortigiano Tornielli esibì con aria di trionfo una "risposta" scritta avuta (così sembra) da Benedetto XVI in cui egli, a domanda rispondeva di avere conservato la veste bianca "perché in quel momento non ne ve ne erano altre a disposizione" (scatenando le giustificate ironie di A. Socci, che riteneva tale risposta una plateale "boutade" di chi, evidentemente, non poteva o non voleva dire di più, essendo platealmente ridicola....). Tutto ciò, ha un significato? Le parole di Benedetto XVI, soprattutto, quale messaggio portano con se? Tutto ciò- non lo nascondo- dopo i retroscena svelati e sollevati da Socci, ed insieme a certe dichiarazioni pubbliche di un personaggio del calibro (e della prudenza) di Vittorio Messori (che ha scritto clamorosamente sul Corriere della Sera "E' vero, ci sono DUE PAPI", citando uno studio canonistico), ha ingenerato nel sottoscritto più di un DUBBIO sulla realtà della situazione venutasi a creare con il 28/2/2013 e dopo il 13/3/2013. E ho l'impressione che nessun altro precedente della storia della Chiesa valga per comprendere davvero ciò che attualmente viviamo. Trattasi di un unicum, e di una situazione NUOVA E GRAVE (per utilizzare sempre le parole di Benedetto XVI del 27/2/2013): tutti aspetti non sufficientemente trattati ed affrontati sino ad oggi,tanto meno dall'articolo del pur sempre interessante e rigoroso don Nitoglia. Questo il mio parere.
RispondiEliminagrazie Rr
RispondiEliminaQuanto precede, anche per affermare che non credo che siano affatto "poche" le persone, cioè i cattolici (e quindi la "chiesa discente" menzionata da D. Nitoglia) che NUTRONO, NELL'INTIMO DEL PROPRIO ANIMO, da mesi e mesi, una spiacevole sensazione ed un PERSISTENTE DUBBIO su QUALE SIA LA VERITA' della situazione agli occhi di Dio. Ciò non sarebbe, se sussistesse "solamente" un papa "stravagante e complesso" (diciamo così) come J.M. Bergoglio, ma non si avesse, contemporaneamente, la inedita e NON SPIEGATA situazione dei "due papi", che è la vera e più profonda origine di tutti i "DUBBI" e di tutte le angosce dei cattolici a cui è davvero cara la Chiesa Cattolica. Tali animi non possono ingoiare questo "rospo", perché non è possibile farlo: volerci propinare- come a più riprese è stato fatto dall'apparato comunicativo- il quadretto dei "due papi" ritratti nella loro cordiale e fraterna "convivenza", è semplicemente grottesco e inaccettabile...E' un'offesa alla ragione ed alla fede cattolica, io almeno la sento tale. Una situazione che NON PUO' ESSERE così come viene presentata. Nel mio intimo avverto la sensazione che il ruolo di benedetto XVI non è affatto concluso.
RispondiElimina@ ilfocohadaardere
RispondiEliminaLei ha pienamente ragione, è un unicum mai accaduto prima d'ora e la cui gravità è stata sottovalutata da molti, sorvolando sulla 'lettera' la cui firma era talmente mal contraffatta da suscitare moltissimi dubbi, se non erro disse anche che lasciava la chiesa nelle mani di Cristo, in buone mani se non ricordo male, lo dico e lo ripeto, per me è l'ultimo Papa e Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa, poi ognuno ne tragga le proprie conclusioni, di segnali criptati ne lancia anche nelle pochissime parole filtrate, e nelle rarissime apparizioni in pubblico, anche se silenzioso o silenziato, Ratzinger manda un messaggio forte e chiaro : le Pape c'est moi....ai posteri l'ardua sentenza, io per conto mio prego che si giunga ala fine di questo tremendo tempo di prova, rimetto anch'io, umilmente, tutto nelle mani del Signore, che avrà sempre l'ultima parola.Preghiamo che ne abbiamo bisogno tutti quanti. Anonymous
Anonymous,
RispondiEliminaso benissimo chi c'è dietro tutto questo. Quando quella mattina ora di pranzo, tornando a casa dall'ambulatorio, mio marito mi disse : - La sai l'ultima ? - No, che c'è ? - Il Papa si è dimesso- Come, s'è dimesso ? -Eh, pare di sì - Ma è l'Anno della Fede...Questo è Martini, è la vendetta di Martini, dall' Inferno, il suo colpo di coda, se lo sta tirando giù -
Poi mi feci il segno della Croce, e chiesi perdono al Signore per aver osato. Ora non lo farei più.
Tuttavia, Anonymous, non tutti furono della congiura, e lo sappiamo. Ecco perchè ho scritto sulla gerarchia cosi.
Non c'è nè sedevacantismo, nè sedeprivazionismo: c'è l'occupazione illegittima del Trono di Pietro da parte di un impostore, eletto in modo truffaldino, dopo un' abdicazione forzata.
BXVI è ancora papa, "un sempre, che è anche un per sempre". Come nel matrimonio, checchè ne dicano i legulei del Vaticano.
RR
"Tali animi non possono ingoiare questo "rospo", perché non è possibile farlo: volerci propinare- come a più riprese è stato fatto dall'apparato comunicativo- il quadretto dei "due papi" ritratti nella loro cordiale e fraterna "convivenza", è semplicemente grottesco e inaccettabile...E' un'offesa alla ragione ed alla fede cattolica, io almeno la sento tale. Una situazione che NON PUO' ESSERE così come viene presentata."
RispondiEliminaConcordo.
Come concordo che Benedetto XVI è ancora e sarà sempre Papa, lo ha detto lui stesso, MA, e non è un piccolo ma, lo è in quella forma nuova e sconvolgente dell "esercizio passivo", mentre chi gli ha succeduto esercita attivamente, e a modo suo, il ministero petrino.
Se non sono fra coloro che considerano non valide e la sua rinuncia e l`elezione di Bergoglio, riconosco che la situazione che Benedetto XVI ha creato ritirandosi dall`esecizio attivo del suo mandato è catastrofica.
Se Benedetto XVI ha preso la sua decisione convinto di fare il bene della Chiesa per non esporla al rischio di avere un Papa nell`incapacità di condurla, e lo ha fatto nella convinzione che è Cristo a condurla, resta il fatto che mi risulta totalmente incomprensibile, e non potrebbe essere altrimenti, il disegno del Signore nel mettere alla testa della Chiesa un uomo che con le sue parole e la sua azione sta demolendo quel poco che di retto aveva resistito ala rivoluzione conciliare.
Perchè anche se Bergoglio è stato eletto da uomini, se la sua elezione è il frutto di trattazioni e comporta zone d`ombra, il Signore lo ha permesso, come quel passo si inserisca nel disegno divino non ci è dato di saperlo.
l'unico "dio" delle religioni monoteiste:
RispondiEliminahttp://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11859923/L-islam-si-prende-la-Madonna.html