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mercoledì 2 dicembre 2015

Papa Ratzinger aveva visto giusto nel suo discorso di Ratisbona

Una puntualizzazione da non trascurare, insieme a tutte le altre che ci aiutano ad approfondire sempre ulteriormente.
Aggiungo, per completezza, che a ben vedere il problema sta nel fatto che, se anche esiste qualche islamico non fanatico, alla resa dei conti dovrebbe allinearsi con l'integralismo intrinseco all'islam per non fare la stessa fine degli infedeli. Il problema è più ampio e non si può fronteggiare l'islam con gli pseudo-valori illuministi. In termini di fede non si possono fare sconti o compromessi e bisognerebbe continuare l'annuncio e la difesa della nostra Fede nell'Unico Vero Signore. In termini di convivenza civile, bisognerebbe pretendere il rispetto reciproco, nella speranza che quella ragionevolezza raggiunta nel medio evo e distrutta senza ulteriori appelli da Al Gazali sia possibile anche oggi. Con l'aria che tira e i nostri calabraghismi, uniti al prevalere degli pseudo-valori illuministi al posto del Logos, non vedo sbocchi se non nella preghiera e negli sforzi educativi per quanto possibile. Ad ulteriore approfondimento aggiungo il pertinente commento di un lettore e vi rimando alla discussione.
Come ha scritto recentemente Blondet in un suo articolo, se i tedeschi erano colpevoli in quanto solidali con il loro capo (Führer), allora lo sono anche gli statunitensi solidali con il loro capo (presidente) per quanto riguarda lo sterminare anche degli innocenti in nome della "esportazione della democrazia", e non si dica che è differente perché, se quello era programmato e voluto, questo lo è alla stessa maniera ed in nome sempre di una ugualmente ideologia aberrante, in quanto negatrice, al pari di quella, della Verità su Dio e quindi sull'uomo. E la colpevolezza e la "bastardità" (uso questo termine per allinearmi allo "stile" dello scritto, per estensione si allarga agli "alleati" degli USA, complici alla pari moralmente.
Questo per non parlare dello sterminio programmato di altri milioni di innocenti, che sono persone, che sono uniche, che sono volute da Dio, che sono amate da Dio e che però non potranno goderlo per l'eternità, in quanto destinate al Limbo, e questo grida vendetta al Cielo, grida tutta l'ingiustizia, grida tutto l'orrore che sgorga dalle più profonde fibre di ognuna di quelle povere anime: sto parlando dei bambini abortiti per volontà di leggi volute, ispirate, desiderate, amate direttamente dal demonio e dai suoi agenti materiali, che sono qui tra noi, come la gramigna è in mezzo al grano. E quindi tutti noi saremmo complici di questo orrore ?
No, perché la complicità da potenziale diventa reale quando si condivide, anche in minima parte, il principio che muove a queste azioni, quindi se si aderisce anche minimamente alle motivazioni degli abortisti, o se si aderisce anche minimamente alla ideologia mondialista e democraticista, o se si aderiva, anche minimamente alla ideologia nazista, o se si aderisce, anche minimamente a quella comunista, etc etc.
Il parallelo tra tedeschi e islamici "moderati" è inopportuno, inappropriato e fuorviante. Tutti gli islamici aderiscono all'islam, non tutti i tedeschi aderirono al nazismo. Leggendo tra le righe, la condanna in blocco del popolo tedesco fa il paio con la condanna degli sciiti iraniani e con l'esaltazione di Ataturk, tutto va in una unica direzione.

Papa Ratzinger aveva visto giusto nel suo discorso di Ratisbona.
Anche Samuel Huntington aveva capito tutto già nel 1993
Premetto che, secondo me, certi titoli a effetto in momenti così drammatici andrebbero molto meglio calibrati: oggi infatti si tratta di isolare il nemico principale, cioè al momento i jihadisti sunniti che animano lo Stato islamico e al Qaida, e che stanno sviluppando le loro reti in Medio Oriente, in Asia, in Africa e in Europa. Questo obiettivo deve essere sempre ben tenuto presente da chi si mobilita per quella che dal settembre del 2001 è una guerra dichiarata all'Occidente. La guerra che si prolunga dal 2001 ha obiettivamente fondamenti anche religiosi (oltre quelli geopolitici provocati dalla mancanza di un equilibrio post Guerra fredda in Medio oriente). C'è qualche stupidotto che cataloga l'islamismo come una religione che mette al centro la sacralità della vita. In verità nella predicazione musulmana sono presenti con nettezza i concetti di Dar al-Islam, la«terra della pace» dove lo Stato è ordinato da leggi musulmane, e Dar al-Charb, la «terra della guerra» quella dominata dagli infedeli che non può non essere considerata virtualmente da conquistare.

Come aveva cercato di spiegare, in mezzo a un coro di imbecilli che lo contestò, a Ratisbona Joseph Ratzinger il fatto che una religione consideri strutturalmente la guerra come strumento della propria espansione (insomma che ritenga che uccidere in nome di Dio non sia una bestemmia), pone grandi problemi alla convivenza globale e in particolare a quella tra diverse fedi. [vedi anche] Problemi che per lunghi periodi possono essere pragmaticamente rimossi (così quando prevaleva il colonialismo occidentale, o quando lo scontro tra democrazie occidentali e movimento comunista, allineava tutto il mondo) ma che permangono nelle pieghe della storia e si riaffermano quando le condizioni internazionali non li contengono più: come lucidamente aveva previsto Samuel Huntington nel 1993 con il suo (anche esso contestato dai più o meno soliti imbecilli) The clash of civilizations (saggio che non invita al conflitto tra le civiltà – come sostengono i soliti imbecilli - ma che prevede che questo possa scoppiare quando non c'è più un qualche equilibrio nei rapporti internazionali che lo impedisca).

Che il problema «religioso» sia uno dei problemi principali in campo l'ha spiegato con perfetta lucidità al Abd al-Fatta al Sisi (si sente nelle sue parole l'eredità di un grande statista come Atatürk). Così il presidente dell'Egitto: se una parte dei religiosi musulmani predica che un miliardo di islamici debba conquistare un mondo di una decina di miliardi di persone, predica una follia ma se questa follia ha delle basi religiose può ugualmente fare danni incalcolabili e quindi si tratta di rivedere anche elementi teologici strutturali. Anche perché oggi il nemico principale è la jihad sunnita ma i primi a teorizzare la necessità di una nuova «guerra santa» contro l'Occidente sono stati gli ayatollah iraniani, che oggi sarebbero diventati buoni: a parte quella loro fissa un po' hitleriana di voler eliminare dalla faccia della terra Israele.

Avendo ben presenti i problemi tattici, isolare i veri nemici del momento, e quelli strategici, invocando un atteggiamento generale che aiuti questi obiettivi urgentemente tattici e strategici, bisogna anche spiegare ai musulmani moderati che la guerra in atto non concede posizioni intermedie. Se la grande massa di persone islamiche laboriose, moderate, generose non aiuterà a isolare i fanatici e a superare le radici religiose del fanatismo, è bene che i «moderati» studino come sono stati trattati (da bastardi?) dopo il 1945 i tedeschi che pur non aderendo al nazismo non avevano «visto il fumo che usciva dai camini dei campi di concentramento», non avevano «visto sparire il loro vicino di casa ebreo» e non avevano visto analogamente le altre mille infamie del nazismo. Così il popolo di Beethoven, Goethe, Hegel, che tanto aveva dato all'Europa, è stato marchiato a fuoco come incivile per decenni, recuperando solo recentemente una maggiore pace morale ma portandosi dietro sempre un senso di colpa obiettivamente difficilmente rimovibile in tempi seppur medi. Insomma, è senza dubbio sbagliato dare dei bastardi indifferentemente a intere comunità etnico-religiose, è infinitamente più sbagliato però chiudere anche solo mezzo occhio sui bastardi (non privi peraltro di qualche fondamento teologico nella propria fede) che operano nella tua comunità etnico-religiosa.
Lodovico Festa [Fonte]

25 commenti:

  1. Lodovico Festa è un sionista. Ancora non avete capito come vanno le cose?

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  2. http://interviste.sabellifioretti.it/?p=612

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  3. Ringrazio Stefano per le segnalazioni.
    Ciò non toglie che il contenuto dell'articolo pubblicato sia condivisibile. E i nostri lettori sono in grado di fare la 'tara' dei vari punti di vista proposti, al di là delle possibili 'dietrologie'.

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  4. Senta, non usiamo le parole a caso. Quali dietrologie? Le mie non sono ipotesi: sono fatti. Festa è come Ferrara, di cui è grande amico: prima comunista, poi iperliberista, sionista e gran figlio di buona donna. Bisogna vedere quali sono i loro obiettivi: e i loro obiettivi sono totalmente in antitesi col cattolicesimo. Grazie per la pubblicazione.

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  5. Intanto la Merkel si affretta a far entrare la Turchia (fondamentalista, persecutrice dei cristiani e finanziatrice dell'ISIS)in Europa. Così i mussulmani potranno venire indisturbati ancora meglio di oggi. L'importante per Merkel è eseguire gli ordini di USA (sappiamo chi comanda veramente)che fa entrare in Europa tutti i Paesi nemici della Russia e dei cristiani. Che il buon Dio abbia pietà di noi e scongiuri queste ulteriori iniziative contro la Chiesa, contro la Verità e il Bene. Che la Madonna ci salvi ancora contro i turchi come fece più volte nella storia e anche contro i massoni, che tutto questo vogliono.

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  6. Stefano, per 'dietrologie' non intendevo le sue affermazioni. Intendevo e intendo, più genericamente, cosa c'è dietro ogni contenuto che si esamina.

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  7. Ma quali dietrologie ? Ma come si fa a passare Samuel Huntington e compagnia cantante confidando nelle 'puntualizzazioni'? Ratzinger rispose 'picche' da subito a coloro che da un discorso teologico intendevano intruppare i cattolici "identitari" nelle guerre sante del XXI secolo.

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  8. Un pensiero, fuori tema, su BXVI. Anche lui di critiche ne ha sempre avute molte, non solo dalle opposizioni ma anche dai simpatizzanti. Di svarioni ne ha fatti anche lui tanti. E allora che cosa ci porta a tornare spesso a lui? Considerate l'umiltà, la preghiera,la semplicità, l'aver voluto credere ad oltranza nella Chiesa malgrado la sporcizia che ha visto e poi anche denunciato, l'essere fondamentalmente un mediatore, a mio avviso però il suo punto di forza è la capacità di connettere, di vedere nel mondo presente, passato e futuro quelle connessioni viventi con la Dottrina, via via sempre meglio interiorizzata.Questa non facile lezione di Ratisbona è un esempio della sua capacità di connessione e quindi capacità di centrare il bersaglio. Questa capacità ammiriamo e ammirano tutti senza riserve.

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  9. Non conoscendo l`autore dell`articolo non mi interesso sedicenti dietrologie, mi interesso a quel che leggo, Festa ha ragione quando scrive che la follia che arma i terroristi islamici ha basi religiose, una follia criminale, non ha torto quando afferma che "si tratta di rivedere anche elementi teologici strutturali" e ha ancora ragione quando scrive che è compito dei cosidetti musulmani moderati di "isolare i fanatici e a superare le radici religiose del fanatismo", tutto giusto salvo che il Corano non si tocca, è un libro divino, è la parola di Allah, i suoi sono dogmi, è legge per ogni musulmano.
    Per questo, per non correre il rischio di doverlo ammettere, di dover riconoscere che la loro è una religione bellicosa e conquistatrice, sono stati inventati i mantra del "non facciamo amalgame", "l`islam è una religione di pace", vengono organizzate riunioni per mostrare quanto e come i musulmani siano ben assmilati, ecc, tutti paraventi più o meno ipocriti che coprono la realtà.
    E così vediamo delle donne musulmane che, discutendo sulla condizione della donna in islam, e non sto qui riportare certi versetti, proclamano che il Corano non c`entra per niente, che è tutta colpa degli uomini.

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  10. "Che differenza passa tra il Vaticano II e l'Islàm?
    NESSUNA. Entrambi, ciò che dicono di buono, NON è nuovo e ciò che dicono di nuovo, NON è buono".

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  11. il motore di ricerca interno non funziona.

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  12. Me ne sono accorta, perché sono solita servirmene. Spero sia unna debacle momentanea. Tuttavia invito i lettori interessati a ricerche sui contenuti del blog a servirsi di google premettendo, alle parole chiave della ricerca, chiesa e post concilio.

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  13. A parte la distribuzione di patenti di imbecille a destra e a manca che rende antipatico ed spocchioso il testo e chi lo ha scritto, si vuol far passare per vera per l’ennesima volta l’esistenza della categoria degli islamici moderati ma tale categoria è presente solo nella fantasia di qualcuno (purtroppo il numero di questo qualcuno è enorme, alimentato continuamente dalla disinformazione massmediatica nella quale si ingloba anche questo articolo); poiché islam è sottomissione, non può esserci una sottomissione moderata, uno o è sottomesso o non lo è, non può esserlo a metà o ad un terzo. Una religione non può avere una versione moderata, una religione è integrale per definizione, altrimenti è snaturata e diventa un’altra religione. Lo stesso vale per il mondialismo-globalismo imperante: è una religione e non è assolutamente moderata, si fonda su sui dogmi precisi, rigorosi, escludenti.
    Così lo scopo di un islamico sarà sempre conquistare e sottomettere un infedele, è lo stesso articolista che lo dice riportando la distinzione tra Dar al-Islam, e Dar al-Charb caratterizzante questa (falsa) religione. Quindi anche un musulmano moderato ha questa distinzione, oltre a tutto il resto, nel proprio credo.
    Rimettere qualche speranza nel "dialogo" con i musulmani "moderati" è stoltezza: se un musulmano diventa veramente "moderato" allora non è più musulmano, quindi non può essere un interlocutore per i suoi ex-correligionari per i quali è diventato un infedele.

    Il problema vero non sono né gli islamici moderati, né gli integralisti ma coloro ai quali questi (gli uni e gli altri) fanno comodo.

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  14. Anonimo Anonimo ha detto...
    Perfidus non si puo' evidentemente tradurre con "incredulo". Lo aveva, tale senso, nel latino più arcaico. In tale sfumatura, però, era presente un particolare che lo distingueva da "infidus" o da "incredulus".
    Mentre questi altri due vocaboli indicavano chi *NON* aveva la fede, "Perfidus", conteneva il concetto di chi la fede un tempo la aveva, ma la aveva persa, o, per essere più precisi, la aveva rinnegata. Anzi, gli altri significati che abbiamo visto visto, si aggiunsero in seguito. Se proprio vogliamo rispettare il senso originario, la traduzione corretta dovrebbe essere "Apostata".

    28 novembre 2015 14:15

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  15. Anch'io, come altri che mi hanno preceduto nei commenti, ho forti perplessità sul pensiero di Ludovico Festa. In questo articolo manifesta pienamente il suo filo-sionismo, attacca l'Iran scita in cui, bene o male, i cristiani possono sopravvivere (e hanno anche una quota fissa di rappresentanti in parlamento), Iran che appoggia le milizie di Hezbollah in cui combattono anche cristiani, e che comunque li difende. Iran che, con la Russia, è l'unico a combattere seriamente lo Stato Islamico. Ancora: Ataturk "grande statista"? Costui era massone, antireligioso, proveniente da quei "Giovani Turchi" che avevano scatenato il massacro contro gli Armeni, i Greci, i cristiani assiri e caldei. Centinaia di migliaia di Greci dell'Asia Minore furono costretti, con i massacri, la violenza, la pulizia etnica ad abbondonare le terre dell'Asia Minore in cui vivevano da millenni. Grazie anche ad Ataturk.
    Ancora: quanto è odioso il suo mal nascosto compiacimento per come sono stati calunniati e trattati i tedeschi nel dopoguerra.
    Conclusione, con immutata stima a Mic: liberissima (ovviamente) Mic di pubblicare chi vuole, compreso un Ludovico Festa, altrettanto liberi noi (mi auguro), di criticarlo.

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  16. Ancora: quanto è odioso il suo mal nascosto compiacimento per come sono stati calunniati e trattati i tedeschi nel dopoguerra.

    Francamente questo compiacimento non lo vedo. Prendo atto di tutte le puntualizzazioni. Penso che comunque il testo sia interessante e per molti aspetti condivisibile, al di là di chi l'ha scritto e delle sue idee.

    Grazie per i vostri contributi.

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  17. Non vedo compiacimento, è vero che i Tedeschi si tramballano una colpevolezza che può anche spingere una Merkel ad aprire le porte del suo Paese mettendo l`Europa tutta in imbarazzo e facendo poi marcia indietro dopo essersi resa conto delle conseguenze del suo impeto sragionato, apro e poi chiudo, non è essere contro i tedeschi descrivere una semplice realtà, quella di un popolo che non poteva ignorare quel che il loro Führer diceva e faceva, non poteva ignorare la persecuzione contro gli ebrei, le persone che sparivano, i folli discorsi.
    Festa, che si consideri appropriata o meno la sua analogia vuol dire che anche i musulmani che sanno, vedono, e tacciono, si rendono complici delle infamie compiute i mome della loro religione, e non basta distanziarsene, dicendo che quello non è l`islam, che quei criminali non sono musulmani, che "io non ho nulla da vedere con loro", è solo nascondersi il viso, coprire, mentendo, una realtà che conoscono perfettamente.

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  18. @ Luisa ha detto .. "Festa ha ragione quando scrive che la follia che arma i terroristi islamici ha basi religiose, una follia criminale, non ha torto quando afferma che "si tratta di rivedere anche elementi teologici strutturali" e ha ancora ragione quando scrive che è compito dei cosidetti musulmani moderati di "isolare i fanatici e a superare le radici religiose del fanatismo"...

    Io invece credo che ha torto. Questo é il mantra del Pensiero Unico. E forse é anche la ragione di quegli eventi. L'islam non va "moderato" alla luce della Dea Ragione, perché "eccessivo", "bellicoso" ecc, ma va combattuto, con la parola, la croce, la preghiera, le opere e il martirio, se necessario, perché é falso. Come le altre religioni,soprattutto quelle "pacifiste", che sperando in un mondo senza religioni, senza Dio, quelle che si cantano tanto in questi giorni .... quelle religioni che sono peggio dell'islam, perchè uccidono le anime e non i corpi ...

    Questo é il mantra della pericolosità delle religioni. Del fanatismo religioso come male assoluto. A prescindere dalla Verità. Questo é il mantra che crocifigge ancora una volta nostro Signore. Che non é "moderato", ma é scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani . E' la Verità che dobbiamo cercare e difendere. Anche se sconvolge il nostro tollerante e moderato modo di pensare (come é successo a me).



    Anna

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  19. Come ha scritto recentemente Blondet in un suo articolo, se i tedeschi erano colpevoli in quanto solidali con il loro capo (Führer), allora lo sono anche gli statunitensi solidali con il loro capo (presidente) per quanto riguarda lo sterminare anche degli innocenti in nome della "esportazione della democrazia", e non si dica che è differente perché, se quello era programmato e voluto, questo lo è alla stessa maniera ed in nome sempre di una ugualmente ideologia aberrante, in quanto negatrice, al pari di quella, della Verità su Dio e quindi sull'uomo. E la colpevolezza e la "bastardità" (uso questo termine per allinearmi allo "stile" dello scritto, per estensione si allarga agli "alleati" degli USA, complici alla pari moralmente.
    Questo per non parlare dello sterminio programmato di altri milioni di innocenti, che sono persone, che sono uniche, che sono volute da Dio, che sono amate da Dio e che però non potranno goderlo per l'eternità, in quanto destinate al Limbo, e questo grida vendetta al Cielo, grida tutta l'ingiustizia, grida tutto l'orrore che sgorga dalle più profonde fibre di ognuna di quelle povere anime: sto parlando dei bambini abortiti per volontà di leggi volute, ispirate, desiderate, amate direttamente dal demonio e dai suoi agenti materiali, che sono qui tra noi, come la gramigna è in mezzo al grano. E quindi tutti noi saremmo complici di questo orrore ?
    No, perché la complicità da potenziale diventa reale quando si condivide, anche in minima parte, il principio che muove a queste azioni, quindi se si aderisce anche minimamente alle motivazioni degli abortisti, o se si aderisce anche minimamente alla ideologia mondialista e democraticista, o se si aderiva, anche minimamente alla ideologia nazista, o se si aderisce, anche minimamente a quella comunista, etc etc.

    Il parallelo tra tedeschi e islamici "moderati" è inopportuno, inappropriato e fuorviante. Tutti gli islamici aderiscono all'islam, non tutti i tedeschi aderirono al nazismo.
    Condivido in generale le considerazioni di Silente ed il suo leggere tra le righe, la condanna in blocco del popolo tedesco fa il paio con la condanna degli sciiti iraniani e con l'esaltazione di Ataturk, tutto va in una unica direzione.

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  20. @ Anna
    Infatti, Anna.
    Nessuno qui ha mai sostenuto che l'islam debba essere moderato alla luce della Dea Ragione.
    Il problema sta nel fatto che, se anche esiste qualche islamico non fanatico, alla resa de conti dovrebbe allinearsi con l'integralismo intrinseco all'islam per non fare la stessa fine degli infedeli.
    Il problema è più ampio. In termini di fede non si possono fare sconti o compromessi e bisognerebbe continuare l'annuncio e la difesa della nostra Fede nell'Unico Vero Signore. In termini di convivenza civile, bisognerebbe pretendere il rispetto reciproco, nella speranza che quella ragionevolezza raggiunta nel medio evo e distrutta senza ulteriori appelli da Al Gazali sia possibile anche oggi. Con l'aria che tira e i nostri calabraghismi, uniti al prevalere degli pseudo-valori illuministi al posto del Logos, non vedo sbocchi se non nella preghiera e negli sforzi educativi per quanto possibile.

    @ Marco P.
    D'accordo su tutta la linea. Non è la prima precisa tua puntualizzazione in questo senso, che è l'unico da noi condivisibile, peraltro affermato in diverse discussioni precedenti.
    Effettivamente il testo proposto afferma principi in termini ragionevoli, ma occorre approfondire e aggiustare il tiro dando ad essi il senso corretto per non rimanere invischiati in asserzioni ideologiche.
    E' evidente che la chiave di lettura non poteva e non può essere che questa. Ma avrei dovuto 'drizzare le antenne', ponendo fin dall'inizio i necessari distinguo che avete dimostrato - e vi ringrazio - non essere per nulla scontati.

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  21. dallo Spam:
    Sono d'accordo con Anna.
    Cominciamo a chiederci - sempre - quanti sono i battezzati e i praticanti tra coloro che invitano i cattolici a mettersi l’elmetto e a scendere in trincea contro l'Islam.

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  22. Rispondo ad Angheran che non è detto che anche ai cristiani e battezzati non debba esser richiesto di "mettersi l'elmetto e scendere in trincea". Questo già avviene in MO, dove il fronte è più drammaticamente caldo. Sta di fatto che certi 'ideologi' in realtà in Siria non combattono l'Isis, ma Assad. E che hanno contribuito alla nascita dello Stato islamico che tuttavia non possiamo ignorare tanto può esistere in quanto l'islam è quello che è senza farsi illusioni ed è sostenuto da paesi musulmani altrettanto integralisti, rispetto ai quali si usano cautele per via degli interessi economici che vi si intrecciano. E dunque bisogna vedere, eventualmente, con quali forze schierarsi, per non fare ancor peggio...

    Tutti gli 800 morti di Otranto o quelli che hanno combattuto a Lepanto, non erano cristiani e battezzati?

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  23. Il problema è da Otranto e Lepanto nell'islam non è cambiato nulla, mentre la cristianità si è imbastardita e consguentemente la civiltà che essa ha fecondato è in crisi per effetto dell'abbraccio mortsle col. 'mondo' e con gli pseudo-valori del modernismo.

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  24. "Tutti gli 800 morti di Otranto o quelli che hanno combattuto a Lepanto, non erano cristiani e battezzati"?

    Mi riferisco ovviamente al profilo culturale di quanti *oggi* suonano il corno nelle redazioni e a volte anche in parrocchia.

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  25. Eh, profilo culturale o no, qualcuno almeno il corno lo suona, qualcun altro invece lo sotterra bene in profondita'.
    A forza di distinguere, distinguere, e chiedere patentini di legittimità, si è finiti in 4 gatti. Et dum Romae consulitur...
    Rr

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