Di seguito la recente analisi pescata su uno dei siti più diffusi nel mondo anglosassone in ordine alla notizia che nelle prossime settimane – forse per la festa di San Giuseppe – dovrebbe essere pubblicata l’Esortazione post-sinodale del papa in relazione alla famiglia e ai problemi ad essa collegati.
1 marzo 2016 ( LifeSiteNews ) - Il dibattito tra cardinali e vescovi cosiddetti progressisti e tradizionali, che si era spento alla conclusione del Sinodo sulla famiglia sta per scatenarsi di nuovo. Molti si sono interrogati sul silenzio in merito, anche a fronte dei significativi passi falsi papali come le osservazioni sulla contraccezione durante il volo di ritorno dal Messico e la lode alla principale promotrice dell'aborto in Italia.
L'attenzione alla tempistica è una chiave per comprendere lo stato attuale delle cose. Come accennato in precedenza, Papa Francesco sta per emanare l'Esortazione Apostolica post-sinodale entro il mese. Secondo il biografo papale Austen Ivereigh, la data della firma - non la data di uscita - è il 19 marzo.
Posta la polemica sui Sinodi e sul documento finale, le questioni controverse che stanno per essere lanciate sono: un decentramento dell'autorità dottrinale alle conferenze episcopali nazionali, la questione della supremazia della coscienza applicata alla contraccezione e ad altri aspetti della sessualità umana, le unioni civili omosessuali e l'indissolubilità del matrimonio, per non parlare della Santa Comunione per i divorziati risposati.
Mentre la questione della Comunione per i divorziati risposati è stato il punto focale di gran parte del dibattito apparso sui media, l'esortazione non concederà un'autorizzazione generale ed immediata per tale ricezione. In quel fatidico volo di ritorno dal Messico che ha scatenato la crisi sulla contraccezione, Papa Francesco ha dichiarato chiaramente che mentre lui è favorevole ad "integrare" i divorziati risposati nella Chiesa, ciò "non significa ricevere la comunione". Ha aggiunto:
Conosco cattolici sposati in una seconda unione che vanno in chiesa una volta o due volte l'anno e dicono "voglio la comunione", come se la comunione fosse un premio. È un lavoro di integrazione... tutte le porte sono aperte, ma non si può dire, da ora in poi "possono fare la comunione". Questo sarebbe una ferita anche al matrimonio, alla coppia, perché non consente loro di procedere in questo percorso di integrazione. E quei due erano felici. Hanno usato espressione molto bella: non riceviamo la comunione eucaristica, ma riceviamo la comunione quando visitiamo gli ospedali e in questo e questo e quello.... ". La loro integrazione è rimasta lì. Se c'è qualcosa di più, il Signore lo dirà loro, ma è un percorso, una strada.
Che la situazione di fatto stia riattizzando il fuoco tra la gerarchia lo si può cogliere dal primo colpo di avvertimento in una intervista pubblicata oggi dal più grande quotidiano di Colonia, in Germania. Il cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), ha detto che in ragione delle chiare parole di Cristo in materia di matrimonio, “non possiamo fare compromessi con i quali noi uomini trasformeremmo la chiara parola di Dio in qualche cosa di vago”.
Quando il giornale, Kölner Stadt-Anzeiger, lo ha interpellato sulla possibilità di ammettere alla santa Comunione le coppie divorziate risposate, il Cardinale Müller ha citato Papa San Giovanni Paolo II, sottolineando che potrebbe essere consentito se la coppia "vivesse insieme come fratello e sorella". La giornalista replica con l'idea del cardinale Reinhard Marx presidente della Conferenza episcopale tedesca che una tale pratica - vivere come fratello e sorella - non sarebbe possibile.
Müller ha risposto che sembrava impossibile anche agli apostoli, quando Gesù ne parlò; ma “quello che appare impossibile agli uomini è possibile con la grazia di Dio” (cfr Mt 19,10).
[Traduzione di Chiesa e post-concilio]
Segnalo sul blog di Béatrice ( che fa per la Francia l`encomiabile lavoro di traduzione che mic fa con questo blog mettendo a disposizione dei lettori articoli che passerebbero altrimenti inosservati anche perchè non ripresi dalla stampa di regime) diversi articoli interessanti fra i quali un colloquio con mons. Schneider decisamente molto coraggioso, al giornalista che gli domanda se non ha paura delle reazioni risponde:
RispondiElimina"Je n'ai ni craintes ni préoccupations, au sujet de possibles transferts ou attaques, car le sens de ma vie et toute mon ambition, ce sont les vérités du Christ et d'être fidèle à Dieu, et d'être reconnu par Dieu, et non pas par les évêques, les médias, même pas par le pape, mais en premier lieu par ma conscience et par mes vœux donnés au Christ par le Baptême et la consécration épiscopale, de garder la vérité pure et intègre, et même d'être prêt à donner ma vie pour elle. Ceci est mon désir et mon but, je ne me soucie pas de ce que les gens diront. Il est ridicule de craindre l'opinion humaine car demain elle change. Je dois me soucier de ce que Dieu pense. Les gens passent très vite, l'opinion de Dieu reste, je me soucie de plaire à Dieu d'abord.
Je suis un évêque auxiliaire dans un diocèse, je suis heureux, et lorsque le pape me transférera, je m'en acquitterai et j'obéirai, et j'amènerai partout en tout lieu le désir de défendre la vérité. "
http://benoit-et-moi.fr/2016/
http://benoit-et-moi.fr/2016/actualite/un-entretien-avec-mgr-atanasius-schneider.html
La "mania" per le date mariane (utilizzando il 15 agosto e l'8 dicembre per precedenti documenti magisteriali non cristallinamente in linea con la dottrina di sempre) stavolta resta "in famiglia" per usare il 19 marzo, festa di San Giuseppe?
RispondiEliminaLa famiglia di Nazaret (citata a sproposito persino da chi in queste ultime settimane vi ha visto "concepimenti surrogati" e "irregolarità" varie a supporto di certe unioni "civili"...) non era una famiglia "standard", ma restava lontana mille miglia dalle voglie e le pretese dei "talebani dell'ammore" che "sposano" soprattutto il proprio io e peccano chiamandolo con il nome di un sacramento.
A Nazaret infatti nella Santa Casa c'erano:
-Gesù come Dio fatto carne,
-Maria con la sua immacolata concezione e
-Giuseppe con il suo peccato originale. Come ce l'ho io.
Non banale, per nessuno dei tre, vivere con gli altri due.
Gesù dovette sottostare a un padre umano, imparando tante cose.
Maria, una creatura umana, ma speciale, ebbe a che fare con un Figlio divino e uno sposo umano: casto, ma comunque presente in casa, tra assi, corde e chiodi, l'asino, la biancheria da lavare e le tasse da pagare...
Giuseppe stette lì e non da comprimario, ma a prendere decisioni!
Erano differenti per indole e grazie, talenti e missione e furono subissati di prove. Oggi diremmo che era una famiglia "a rischio", eppure c'erano unità e amore inossidabili.Infatti erano uniti dal desiderio di fare comunque tutti e tre la volontà di Dio, non la "loro".
In quella comunione familiare SOPRATTUTTO non regnava il peccato.
Tra i tre componenti della sacra (che riporta anche al sacrificio=fare sacro qualcosa, vissuto per ogni cosa) famiglia il peccato non portava divisione e l'amore e il perdono scaturivano naturalmente in quelle occasioni in cui poteva subentrare la tentazione di qualche insofferenza.
Gesù è Dio,
Maria santissima la piena di grazia Regina del Cielo,
Giuseppe un santo...
Lo Spirito Santo là era di casa.
Certi (s)ragionamenti sulla famiglia sono evidentemente diabolici.
Satana è il maestro del dubbio. TUTTE LE TENTAZIONI ORIGINANO DAL DUBBIO.
Oggi molti, nella Chiesa, sono in dubbio che la dottrina nasconda una mancanza di carità. C'è il dubbio che la dottrina o il dogma escludano qualcuno dal perdono di Dio. C'è il dubbio che la misericordia divina debba manifestarsi in una maggior "elasticità" verso le realtà esistenziali dell'uomo.
In pratica NON MI FIDO delle parole di Gesù e NON MI AFFIDO a Dio per quanto rivelato nella Scrittura. Così succede che il consigliare i dubbiosi (opera di misericordia), o l'istruire gli ignoranti (idem), o l'ammonire i peccatori (idem ancora) e altre opere correlate alla misericordia spirituale, siano considerate "mancanze di carità". Slegate dalla Verità (che rende liberi) la misericordia smette di essere medicina per trasformarsi in veleno...
Ogni dubbio sulla bontà altrui è una potenziale tentazione: potrei cadere nel giudizio temerario, potrei non avere sufficiente umiltà per ascoltare, o per cambiare idea dopo aver verificato che il dubbio non era fondato. In famiglia, al lavoro, in parrocchia, in condominio potrebbe essere un rischio. E bisogna vigilare
Con Dio invece il rischio non c'è: è buono ed è amore.
SfiduciarLo per dubbio è grave. E immotivato.
Gesù è morto in croce, a motivo dei peccati. Dubbi su di Lui? Nessuno.
Ma in realtà è proprio Lui ad essere messo in dubbio!
Ritenuto quasi di troppo con quella pretesa di essere Verità.
Finito in croce "per volontà della maggioranza": non ha cercato il "consenso". Forse proprio per quella Sua pretesa di essere necessario e indispensabile per essere salvi. Ecco dove si può finire, anche il 15 agosto, l'8 dicembre o il 19 marzo: utilizzare i protagonisti della Sacra Famiglia e usare Gesù per dire ciò che di sacro non ha nulla.
Mons Schneider potrà anche essere trasferito e silenziato ma cambierà molto poco perchè ci saranno altri che diranno le stesse cose che egli dice e ripete ad ogni occasione.Bobo
RispondiEliminaun colloquio con mons. Schneider decisamente molto coraggioso, al giornalista che gli domanda se non ha paura delle reazioni risponde:
RispondiEliminaIl nostro traduttore è al'opera. Lo pubblicheremo presto.
Non è terribile però che un vescovo debba temere delle sanzioni perchè fedele alla Verità?
RispondiEliminaChi conosce Mons. Schneider sa che non indietreggerà di un passo.
RispondiEliminaMi permetto di raccontare un aneddoto: un mio amico ha portato mons. Schneider dall'aereoporto alla Chiesa dove sarebbe stato presentato un suo libro e celebrata la Messa.
Durante tutto il tragitto quando mons. Schneider vedeva una Chiesa, si segnava e faceva una preghiera (non corta).
UN VERO UOMO DI DIO!
-Giuseppe con il suo peccato originale. Come ce l'ho io.
RispondiEliminaPER FAVORE! RISPETTATE SAN GIUSEPPE!
Esiste tutta una scuola teologica che segue la tesi secondo la quale San Giuseppe era anch'egli senza il peccato originale. Ed io vi credo. Riguardo la Madonna è DOGMA. Circa San Giuseppe è sentenza pia e probabile. Non vi sembra strano che nella Sacra Famiglia, proprio il CAPO e SOLO il capo, sia stato, anche per un unico istante, schiavo del demonio? A me sembra strano!
AVE GIUSEPPE
Ave, o Giuseppe,
uomo *giusto*,
sposo verginale di Maria
e padre davidico del Messia;
tu sei benedetto fra gli uomini
e benedetto è il Figlio di Dio, frutto del seno della tua sposa Maria,
che a te fu affidato,
GESU'.
San Giuseppe,
prega per noi peccatori,adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.
"Il est ridicule de craindre l'opinion humaine car demain elle change. Je dois me soucier de ce que Dieu pense. Les gens passent très vite, l'opinion de Dieu reste, je me soucie de plaire à Dieu d'abord" (Mgr Schneider).
RispondiEliminaTrès bien, à un mot près, que l'on me permettra de corriger : "l'opinion [sic] de Dieu reste". Ce n'est pas l'opinion de Dieu qui reste, c'est sa VÉRITÉ, qui, elle, est immuable, contrairement à l'opinion…
Concordo con rafminimi. l'altro giorno un'amica mi disse ch e bergolgio era bravo(e si tratta di una persona che cerca di vivere santamente) e che in fondo anche il centurione era omosessuale, caddi dalle nuvole prima id comprendere che si trattava di telogia neomodernista (fa un corso su theillard de C.)riferita al centurione che dice "non sono degno.." sarebbe l'amante del servo di cui chiede la guarigione. Non frequentando più l'ambiente mi perdo le ultime chicche.Questo per dirvi di quanto ci hanno de-formato il cervello tanto da ridurre S.Giuseppe a uno qualunque.Ho comprato un libricino stampato da Salpan ed. nel 2003 Grandezza di San Giuseppe e... ho trovato scritto quanto dice Rafminimi, la tradizione lo colloca tra i nati senza peccato originale (se il Battista fu santificato nel grembo che sarà stato di colui che fece da padre a Gesù?). Si parla di transito di San Giuseppe e rifletto che non esiste tomba di San Giuseppe come neanche di Maria, non a caso, immaginiamo se ci fosse stata la devozione dei primi cristiani e di Gesù e Maria in merito. A fatima non a caso la Sacra famiglia apparve completa. Si parla anche (oltre a cose che devo ancora leggere) di Giuseppe come di palma necessaria per la nascita di Gesù, come il maschio della palma deve stare vicino alla palma femmina perchè avvenga senza contatto l'inseminazione. La Chiesa una volta di cose ne sapeva tante che ora abbiamo smarrito e mai saputo.
RispondiEliminaInfatti San Giuseppe dopo la sua morte è andato immediatamente in Paradiso. Scusate, ma vpi credete che a Nostro Signore Gesù Cristo non fosse possibile compiere nei confronti del suo padre terreno un gesto di misericordiosa redenzione ante mortem? Lo crede la Tradizione. È logico. Mandarlo al limbo dei Santi Padri sarebbe stata un'ingiustizia da parte di Dio. Ora Dio non può commettere ingiustizie dunque San Giuseppe è stato redento in vita e ha goduto la pienezza della visione beatifica sempre in terra, ne era il padre-custode! Sarebbe assurdo pensare il contrario. Ergo San Giuseppe nato col peccato originale che gli è stato cancellato nel momento in cui fu scelto da Dio per essere il padre putativo e custode della Divina Famiglia. Inoltre come poteva un peccatore qualsiasi stare accanto alla Purissima Madre di Dio e a Dio stesso? Dunque è come si dice nei commenti su. Cuore purissimo del castissimo Sposo della Vergine, padre putativo di Gesù Cristo Nostro Signore, intercedi per noi e per la Santa Madre Chiesa di cui sei Patrono, presso il tuo Divin Figlio.
RispondiEliminaUn santo come Massimo il Confessore non avrebbe mai attribuito a Dio delle "opinioni", dal momento che "opinare" è il processo cognitivo tipico dell'uomo, non di Dio.
RispondiEliminaSan Massimo ne parla in modo affascinate e profondo, ma la sua teologia è ritenuta "archeologia" da la gran totalità dei cosiddetti credenti odierni.
Da qui gli scivoloni di attribuire a Dio quanto è invece tipoco dell'uomo. Questo tipo di scivoloni indicano anche in chi è tra i più pii una potente influenza antropocentrica, ossia si pensa a Dio in termini umani, non come Egli è.
Viceversa il santo, che è il vero teologo, sa per esperienza che Dio è il totalmente altro, a differenza di chi, pur pio, è in una condizione lontana da lui.
Ma oramai pure la cosiddetta "santità" è divenuta qualcosa di molto, troppo umano...
Andateci piano con le critiche, si tratta della traduzione francese letterale di un testo inglese. La frase intera è: "È assurdo temere l'opinione umana perché domani cambia. Devo preoccuparmi di ciò che Dio pensa. Le persone passano in fretta, il pensiero di Dio rimane, mi preoccupo innanzitutto di piacere a Dio".
RispondiEliminaHo già pubblicato la traduzione integrale dell'intervista.
Infatti San Giuseppe dopo la sua morte è andato immediatamente in Paradiso.
RispondiEliminaScusate. Con tutto il rispetto per San Giuseppe, che interceda per noi... Ma la piantate con questi discorsi?
Atanasio... quando si dice "In nomen homen"!!!
RispondiElimina
RispondiElimina@ L'ennesima falsificazione dei Vangeli, con l'impostura del "centurione omosessuale"
E' una infamia apparsa piu' volte anche sulla stampa anglosassone, in lettere di omosessuali che volevano dimostrare come il Vangelo non condannasse il vizio contro natura [sic]. L'impostura si basa sul fatto che Matteo, per indicare il servo malato del Centurione, usa il sostantivo "fanciullo " (pais mou, puer meus, Mt 8, 5 ss.). "Fanciullo", quindi "amante", e' ovvio no? Luca,che riferisce lo stesso episodio, usa anch'egli il termine "puer", dopo aver precisato che si trattava di un"servo" del Centurione (cuiusdam servus; doulos in greco) (Lc 7 lss). Ora, se andiamo a vedere su un vocabolario greco-italiano, p.e. sul Gemoll, troviamoche pais, paidos, puer, poteva significare: 1. fanciullo/a, giovinetto/a; 2. figlio o figlia; 3. schiavo, servo (servus, famulus). Veniva quindi usato anche nel senso di giovane schiavo, giovane servitore. Probabilmente la precisazione di Luca vuol ricordare che non si trattava di un figlio del centurione ma di un suo servo, anche se vi teneva molto. Per le conferme dell'uso del termine nella letteratura greca e nei Testi Sacri, vedi Zorell, Lexicon Graecum Novi Testamenti, voce: pais.
Luca ci testimonia anche che gli Anziani ebrei che pregavano Gesu' perche' guarisse il servo del centurione romano, dissero a NS: "Egli merita che tu gli faccia questo perche' ama il nostro popolo ed e' stato lui che ci ha costruito la sinagoga" (Lc 7, 4-5). Il centurione era di sicuro un uomo pio e quasi sicuramente un proselito del giudaismo. Sicuramente non un pederasta come cerca di insinuare l'infame "ermeneutica omosessualista" che sta penetrando da per tutto (forse anche nei Seminari?) e tutto cerca di falsificare e corrompere. A. R.
Nei seminari e' da mo' che c'è , A.R.
RispondiEliminaGli omosessuali da anni attribuiscono tutto e tutti a se stessi: quello non si è sposato, quindi è omosessuale, quella sta in casa, quindi e' lesbica, Shakespeare, Michelangelo, Leonardo, tutti omosex, Achille e Patroclo due amantiq, quando Omero Non dice nulla al riguardo, ma era noto che i due erano cresciuti insieme come fratello, e quindi il gRande affetto poteve benissimo essere di tipo fraterno, ma no, se loro vedono due uomini insieme, sono senz'altro amanti, ecc.ecc. Proiettano la loro anormalità su tutti e tutto.
Del centurione...veramenta mai sentita. Non se ne può più.
Rr