"Riprendiamoci il potere". Ma non basta scriverlo sul selciato... |
Alla complessità dei problemi (e dei poteri) che stanno dietro a simili tragici eventi ce n’è uno da mettere in particolare luce. Ciò che disarma l’Occidente è la sua filosofia di vita e in particolare il modo in cui considera la religione e le religioni. E’ questo che lo rende debole e vulnerabile e che spiega come sia possibile che esso si sia creato dei nemici in casa e accetti di essere colonizzato dall’interno.
L’Osservatorio Cardinale Van Thuân ha appena pubblicato due testi sul problema delle “Nuove guerre di religione”, il VII Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dal titolo “Guerre di religione, guerre alla religione” e il libro Le Nuove guerre di religione (Cantagalli). La tesi generale che vi si sostiene è proprio questa: l’occidente fa una sua guerra alla religione e, in questo modo, si disarma di fronte agli attacchi terroristici a sfondo religioso, soprattutto quelli di matrice islamica. Si sa che dietro questi fenomeni non c’è solo la religione, ma è superficiale negare che lo jihadismo sia una religione.
L’Occidente, e l’Europa in particolare, ha condotto una guerra contro la religione cristiana e cattolica in particolare. Ha lavorato sodo per espellere Dio dalla pubblica piazza. Ha approvato leggi e prodotto politiche di vera e propria messa fuori legge del cristianesimo. In cambio, si trova il territorio delle proprie città occupato da gruppi religiosi e nei quartieri delle sue metropoli si formano le leve dei suoi giustizieri. In ciò l’Occidente è stato anche fortemente aiutato dai cattolici stessi che hanno interpretato tutto ciò come esempio di una sana laicità. Si sono limitati a denunciare le forme più estreme di laicismo e intanto la laicità si trasformava in laicismo sistematico sotto i loro occhi e con la loro collaborazione.
La lotta alla religione cristiana e cattolica in particolare è stata condotta in nome di un indifferentismo religioso secondo cui tutte le religioni sono uguali, perché tutte sono scelte immotivate e non conformi a ragione, quella ragione tanto cara all’Occidente che però ora non sa dare ragioni delle stragi terroristiche. Se tutte le religioni sono uguali, tutte hanno diritto di accesso nel nostro Continente e tutte hanno diritto di sistemarsi nei quartieri delle nostre città. Tutte hanno anche diritto a non integrarsi e a condurre vita propria come delle isole nel mare. Il fallimento del multiculturalismo ha origine proprio nel nostro indifferentismo religioso.
Le richieste fatte ai nuovi arrivati sono sempre più ridotte, quasi minime o addirittura inesistenti, perché la ragione politica occidentale, non più sostenuta dalla religione cristiana alla quale ha dichiarato guerra, ha perso la passione della verità e non riesce più a pretendere dai nuovi arrivati il rispetto di nessuno dei suoi valori legati alla persona, alla famiglia, alla vita sociale e politica. Anzi, cede e riforma le proprie stesse leggi in funzione delle esigenze religiose dei nuovi cittadini d’importazione, al punto da immettere elementi di legge islamica nei propri ordinamenti giuridici. Del resto come potrebbe essere altrimenti se a demolire i propri valori è stata dapprima proprio la nostra società occidentale? Dopo aver distrutto la famiglia con quali argomenti si può dire no alla poligamia?
Come nei precedenti attentati terroristici di matrice islamica, i politici europei ostentano decisione e fermezza nella difesa dei nostri valori, ma nessuno sa ormai quali essi siano. Al centro delle loro dichiarazioni di questi giorni c’è il valore della libertà. Ma la concezione occidentale della libertà è proprio il nostro tallone d’Achille, é lì il varco non controllato dove passa di tutto. Altro che Schengen. E’ impossibile trovare la forza morale per difendere una libertà vuota di contenuti come la nostra. Nessuno è disposto a soffrire, lottare o morire per un involucro vuoto. Se la difendiamo così com’è, non riusciamo a fare altro che contribuire ulteriormente alla nostra dissoluzione. Essa infatti non ci permette di arginare altre visioni della vita perché in questo caso negheremmo proprio il principio della libertà. Per valutare le religioni la libertà non è sufficiente, ci vuole la verità, un concetto che l’occidente ha dimenticato ormai da molto tempo. Per la verità sì che la gente può essere disposta a soffrire, lottare e anche morire. La verità sì ci permetterebbe di accogliere e di integrare veramente. In questo modo, invece, si crea un panico che va a discapito della vera accoglienza e della vera integrazione. Non c’è integrazione senza porre dei limiti all’integrazione. Se non ci sono limiti vuol dire che non ci sono nemmeno criteri. E i criteri, come i limiti, sono prima di tutto interiori. L’Europa è debole dentro.
Stefano Fontana - Fonte
Come cambiare una visione del mondo, dell'uomo, quando ognuno è nemico di se stesso?
RispondiEliminaI valori dell`Europa?
RispondiEliminaQuali sono o sarebbero?
Libertà, uguaglianza, come quella fra uomini de donne, fratellanza, tolleranza, rispetto dei diritti umani, della donna, della differenza, parole, parole e nei fatti come si son tradotte quelle parole?
La libertà che sbandiera l`Occidente è
la libertà di essere, fare, pensare e dire come e quel che si vuole nei limiti che impone la legge, una legge che si è piegata ai desideri diventati diritti di chi si reclama di quella libertà,
la libertà è sessuale e arriviamo anche ma non solo all`aberrazione dei diritti concessi alla potente lobby lgbt alla quale bisogna aggiungere gli intersessuali(!),
la liberà è d`espressione salvo a punire chi va contro il politicamente e socialmente corretto e osa mettere in naso delle élites pensanti nel caos nauseabondo che hanno creato.
I valori non sono più etici, in nome della libertà e del diritto della donna di disporre del proprio corpo son autorizzati crimini come l`aborto (salvo che la vita che è nel suo corpo non le appartiene ), in nome del rispetto della libertà e di una sedicente dignità vengono autorizzate l`eutanasia, anche dei bambini, aberrazioni come l`utero in affitto e l` abominio della mercificazione della vite umana.
Egoismo, individualismo, relativismo, valori materiali, slegati dalla Verità, dal soffio dello Spirito, oscuramento dei valori etici , viviamo in un società secolarizzata che ha gettato Dio fuori dalle sue frontiere Dio, che ha assolutizzato una libertà slegata dalla verità, dalla retta nozione di bene e male, una società malata, materialista e consumista che nasconde dietro una sedicente libertà un vuoto abissale, quel vuoto di cui approfittano e approfitteranno i nuovi arrivati che hanno, si reclamano, e finiranno per imporre, i valori forti della loro religione.
l`Europa non è più cristiana e al passo a cui andiamo finirà per diventare musulmana.
Situazione complicata:
RispondiElimina-quelli guidati da "ideali" scadono nel fondamentalismo e non lesinano violenza
-quelli che hanno azzerato ogni "oltre", sono egoisti e tendono alla disperazione
-quelli che conoscono i difetti degli uni e degli altri ne fanno leva per altra confusione
Chi potrebbe rimettere al centro la Verità, rendendoLe culto, pare proteso al culto dell'uomo.
Tirando il filo sbagliato di una matassa ingarbugliata i nodi diventano indistricabili.
Diventano tutti nemici, persino chi ti vuole bene! Dividere è la specialità del Maligno.
Districare il nodo gordiano attraverso il metodo di Alessandro Magno fa usare la spada.
Gesù ha detto, nel momento più" logico" per sguainarla, che l'uso della spada non va bene.
Ci fideremo di Gesù o di qualche acclamato emulo di Alessandro Magno?
Smaschereremo, anche tra chi ritiene di rendere culto a Dio, i cultori della spada?
Smaschereremo, anche tra chi rende culto all'uomo, la propensione a "darci un taglio"?
Situazione rischiosa. La vita salvata dalla verità che rende liberi, unica Via.
Luce nelle tenebre. Per amare anche i nemici rendiamo culto al Signore risorto.
Questo non significa rinunciare alla verità: vanno dette le cose con il loro nome.
I morti di Lahore sfidano la nostra voglia di spada e smascherano i falsi culti.
Preghiamo per le loro anime e per le nostre, portate a sciogliere i nodi senza preghiera.
FORMIDABILE INTERVISTA DELLA "NAZIONE".
RispondiElimina"AMMETTETELO, E' GUERRA DI RELIGIONE"
Ha 42 anni, dirige Le Monde des Livres, il suo ultimo saggio (Un silenzio religioso) esamina le tragiche derive dell'Islam. Ne parliamo con l'autore, Jean Birnbaum.
Che cosa induce dei giovani europei a diventare jihadisti e a compiere attentati?
«Possiamo trovare spiegazioni nella geopolitica, nella storia, nel sociale, nell'economia. Ma se non siamo riusciti ad arginare il fenomeno, è soprattutto perché non abbiamo voluto decifrarlo per quello che è. Dietro gli attentati, gli attacchi dei kamikaze, le gesta sanguinarie di giovani killer pronti a immolarsi, c'è soprattutto l'aspetto religioso. Ma noi continuiamo a occultare questa realtà».
Noi chi?
«Tutti noi, rappresentanti dei media e della politica. Pensi agli attentati di Parigi: gli assassini sono entrati in azione invocando il nome di Allah, ma il presidente socialista della Francia straziata dagli attentati ha sostenuto che i killer non hanno niente a che vedere con l'Islam. E un errore imperdonabile, tipico della gauche. Si vogliono affibbiare per forza etichette geopolitiche, post-colonialiste e socio-economiche a un fenomeno che è invece espressione della potenza autonoma della spiritualità».
Lei vuol dire che gli assassini dell'Isis sono spinti dalla fede?
«Il collante che li tiene insieme è lo spirito religioso. Non appartengono a un milieu comune, vengono da città e ceti sociali diversi, ma compiono gli stessi gesti e usano le stesse parole ovunque, ad Aleppo come a Parigi, in Kenya come a Bruxelles. Parole e gesti ispirati a un'energia profondamente religiosa. Si richiamano ad Allah, agli angeli protettori, alle rivelazioni profetiche, ai versetti del Corano. Alcuni sono eruditi, altri che erano ignoranti si sono fatti una cultura. Un rapporto della polizia ha dimostrato che a casa dei fratelli Kouachi e di Coulibaby, gli assassini di Charlie Hébdo e dell'Yper Cacher, c'erano gli stessi libri: non dei manuali che insegnano a fabbricare bombe, ma le esegesi del Corano e altri testi religiosi».
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Stiamo vivendo una guerra di religione?
«E questo l'aspetto centrale: se i governi che debbono fronteggiare la minaccia continueranno a dire che quel che sta succedendo non ha niente a che fare con l'Islam, non ne usciremo. Tanto più che lo slancio religioso è venuto a mancare nelle nostre società: i giovani jihadisti hanno la fede, noi no. Dunque sono più forti loro. Ed è impressionante vedere che le altre religioni si mostrano intimidite, come se l'islamismo fosse ormai la forma dominante del desiderio religioso. L'Islam ha una capacità di attrazione incredibile presso i giovani, peggio di una calamita: non esiste niente del genere per le altre dottrine».
Che cosa possiamo fare per difenderci?
«Prima di tutto chiamiamo le cose col loro nome: parlare di 'barbari' e di mostri' non aiuta a capire. Poi facciamo l'esame di coscienza: è ammissibile vendere armi all'Arabia Saudita, come ha fatto la Francia, nel momento stesso in cui autorità civili e religiose saudite lanciano appelli alla Jihad? Bisogna finirla con la realpolitik. Aiutiamo invece i giovani occidentali a ritrovare i valori perduti, primo fra tutti quello della spiritualità».
intervista di Giovanni Serafini a Jean Birnbaum, dalla NAZIONE di oggi, 25/03/2016, pag.6, titolo: " Ammettetelo, è guerra di religione".
RispondiElimina@ Non e' cieco solo il potere laico
Non sono solo gli Hollande a glissare sull'ispirazione "religiosa" cioe' coranica in senso stretto del terrorismo di matrice islamica. Anche la Gerarchia della Chiesa cattolica non e' da meno, a cominciare dal Sommo Pontefice regnante. A. R.
L'Europa è questa:
RispondiElimina"Il Mastino - blogger
26 marzo alle ore 8:41 ·
Elio Di Rupo (ex primo ministro belga) difende il suo Belgio dalle critiche che in questi giorni arrivano da più parti:
«Non è uno Stato fallito e non è un Paese debole. Sono analisi troppo superficiali. È un Paese di libertà totale, è fantastico. Rispetta la libertà delle donne, degli omosessuali, rispetta la libertà di pensiero. In Belgio si può essere blasfemi. Sono rispettate le scelte individuali. C’è l’aborto e c’è l’eutanasia»".
E' lo stesso primo ministro che riteneva che il governo Berlusconi non avesse titolo di esistere nè di esprimersi. Per rendere il loro concetto di "libertà".
Ed è quella Europa della ipocrisia che fa indignare i salotti buoni per i fatti francesi e belgi. Gli stessi salotti che non si indignano affatto quando i LORO tagliagole sterminano e perseguitano quotidianamente, da anni, i cristiani in medio oriente. Un cristiano dell'Iraq o della Siria conta di meno di un europeo? O per loro conta solo se si trasforma in un LORO "migrante"?
Che poi si tratti della solita manipolazione da 1984 orwelliano lo conferma la rigorosa assenza, anzi il divieto, di ragionamenti su chi sono i mandanti e su quali sono i fini. Che invece sarebbe la prima cosa da fare.
Miles
PS: ovviamente la chiesa bergogliana come su tutto il resto è perfettamente allineata e conforme con i Poteri del mondo e annessi straricchi salotti e mezzi di informazione.
RispondiEliminaMiles
Birnbaum, che ovviamente non appartiene a nessuna religione, ha detto che c'è una guerra di religione tra cristiani e musulmani. È quello che Austin direbbe un enunciato performativo. La soluzione naturalmente è una solo: sopprimere le due religioni.
RispondiEliminaCertamente, A.R.
RispondiEliminaSe poi anche sacerdoti cattolici, come noto, invocano quotidianamente più moschee e più migranti, vien da chiedersi:
è un prete o un ayatollah?
Credono in S. Bibbia, S. Magistero, S. Tradizione Cattolica o nel corano?
Gesù o maometto?
Dovrebbero porgli più spesso questo aut aut.
Io penso che credano al conto in banca ed ai valori ecologici e P.C, nient'altro, tutto il resto è relativizzato e relativo,l'Eurabia è già venduta e non ha valori se non quelli economici e di tecnologie che servono, essendo gli islamici incapaci di produrre alcunché che non sia odio feroce e fanatismo religioso portato alle estreme conseguenze, i 70 morti in Pakistan erano Cristiani, e lo dica una buona volta l'omarino col vestito bianco di nylon, minoranza religiosa, senza specificare, può volere dire tutto e niente, come gli appartenenti a certe religioni, che si fanno esplodere, hanno un nome, una identità religiosa ben precisa, certe cose vanno dette, sennò, per favore, tornare a casa, non serve un vago discorsetto annacquatissimo......cattiveria post pasquale, oggi a S.Pietro si contavano i sanpietrini che era un piacere ed anche ieri, di sfuggita, la piazza non straboccava e nemmeno la Via Crucis era fittissima, dove sono finiti i milioni? Stiamo tollerando fin troppo queste solenni idiozie che ci propinano, se non ci si da una scossa, in pochissimo tempo dovremo fare i conti con la shaaria, e a me personalmente non piace affatto, altro che 8 x 1.000 per le moschee, li tirino fuori i bobos gauchistes nostrani e ci vadano loro. Anonymous.
RispondiEliminaInvito tutti a leggere e rileggere il post di Luisa delle 9:38. C'è tutto. Grazie Luisa.
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2016/03/28/il-divieto-choc-dei-capi-islamici-non-pregate-per-vittime-infedeli/1239884/
RispondiEliminaAnonymous,
RispondiEliminaVisto che tu sei un altro che legge molto e di tutto, sapevi che Maritain e Alinaky (!) erano amici?
Luis,
Brinbaum, con quel cognome, puo' dire quel che dice. Se lo dicessimo io o lei, saremmo denunciati per "hate crime". Ma che almeno lo si dica.
Miles,
Di Rupo è cosi contento della loro g n liberta'...peccato non aver ottenuto anche la libertà alla pedofilia e pederastia., reato e peccato del quale fu pubblicamente accusato in Parlamento da un deputato belga, che però non fu MAI querelato.
Ricordiamoci che il Belgio è anche il paese di Dutroux.
Rr
RispondiElimina@ Il divieto choc dei capi islamici: non pregate per vittime infedeli
Il divieto e' choc per chi non si e' studiato l'islamismo. E' perfettamente in linea
con il Corano. Il musulmano puo' pregare solo per i musulmani, per chi professa come lui la fede in Allah e fa parte della Ummah che costituisce il "partito di Allah" e si contrappone come un esercito a tutto il resto del mondo, territorio da conquistare e da sottomettere, in ogni modo. Non puo' comunque pregare per i non-musulmani, per gli "infedeli" perche' costoro sono gia' condannati all'inferno. In quanto infedeli sono gia' predestinati alla dannazione. L'inferno e' eterno per gli infedeli, solo temporaneo per i musulmani. Il "divieto choc" e' solo normale teologia musulmana. parvus
A parer mio il problema è l'ignoranza, sia mancanza di istruzione sia di educazione. Non credo neanche che abbiano una sufficiente istruzione religiosa, quel tanto che basta forse per mandarli a morire suicidi. Quando molti di costoro realizzeranno che sono stati loro per primi mandati allo sbaraglio, senza arte nè parte, per fare da apripista ad altri di loro che avrebbero dovuto fare le sardine nelle periferie per una melting-pot ideologica di fosennati in libera uscita; quando si renderanno conto che con i soldi, gestiti dai loro maggiorenti e/o i petroldollari dei principi della sabbia usati per farli saltare in aria quà e là nel mondo;quando si renderanno conto che tante altre risorse avrebbero potuto trasformare tutti i loro paesi in giardini, case, scuole, università ospedali,lavoro, commercio, industria; quando si renderanno conto di essere stati traditi dai loro stessi fratelli, come tante volte è successo anche a noi, torneranno sui loro passi, alla loro gente, e metteranno mano a trasformare la terra per renderla sempre più ospitale e sulla quale educare i propri figli insegnando loro la storia del loro risveglio; finchè non inizieranno a considerare che loro sono le prime vittime di questa follia, loro ci precederanno o ci seguiranno a ruota nella morte.
RispondiEliminaPour faire écho au commentaire de Luisa de ce matin, (« l’Europa non è più cristiana e al passo a cui andiamo finirà per diventare musulmana »), voici la "prière" que, toute chemise dehors et perdant son pantalon, le dénommé Jean-Louis Debré, arrière-petit-fils du rabbin Salomon Debré, ancien ministre de l’Intérieur sous Jacques Chirac et ex-magistrat, a récitée, sur un ton de cocotte des Folies-Bergères, devant les caméras de la télévision française, au moment de quitter ses fonctions de président (sic) du Conseil Constitutionnel, le 5 mars dernier :
RispondiElimina"Salut, Marianne, pleine de force,
le peuple est avec toi.
Le fruit de tes entrailles, la République, est béni.
Sainte Marianne, mère du droit, aie pitié de nous.
Sainte Marianne, vierge de la liberté,
délivre-nous des rois et des papes !
Sainte Marianne, vierge de l'égalité, délivre-nous des aristos !
Sainte Marianne, vierge de la fraternité, délivre-nous des soldats !
Sainte Marianne, vierge de la justice, délivre-nous des juges !
Ainsi soit-il !"
Pauvre France, mon pays, détruite de l'intérieur par ces marioles anarchistes… Pauvre France !
D'Alema contro il terrorismo propone anche l'8 per mille alle moschee con i soldi pubblici:
RispondiEliminahttp://www.avvenire.it/Politica/Pagine/Alle-moschee-l8-per-mille-Alfano-boccia-lidea-di-DAlema-.aspx
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dalema-istituire-8xmille-anche-moschee-1238970.html
come passare dall'eskimo al burqa
Senora,
RispondiEliminaUna buona continuazione, en la parola de Dios, en Sua vece, la voluntade del pueblo, Sua
Jill
Segnalo due articoli:
RispondiEliminahttp://www.riscossacristiana.it/i-terroristi-possono-essere-di-tutto-ma-non-islamici-cosi-vuole-il-politicamente-corretto-di-paolo-deotto/
http://www.riscossacristiana.it/le-parole-che-ti-fregano-mini-dizionario-semiserio-del-pensiero-ecclesialmente-corretto-ai-tempi-di-francesco-di-marco-manfredini/
Gentile Jill, buona continuazione di festività anche a lei....
RispondiEliminain questi giorni la Liturgia ricorderà le numerose apparizioni del Risorto ai primi discepoli, con testimonianze oculari, oltre alla testimonianza interiore di chi crede senza aver visto, e all'unzione nello SS che Lo testimonia.
non capisco bene la sua lingua, potrei anche aver preso uno sfondone, per cui mi scuso anticipatamente per un mio eventuale errore. Abbia pazienza....
mi sento di fare un distinguo (rispondendo anche a un altro suo intervento passato, oltre che a questo):
Un conto è avanzare nella Parola di Dio, che è a dire, crescere nel Signore, nella fedeltà, nel frutto santo che comunque ci è chiesto;
un conto è avanzare secondo la volontà o il gusto della gente...
Volontà di Dio e volontà della gente non sono sempre la stessa cosa.
Un esempio di quanto sia falso il detto "vox populi, vox Dei" fu la stessa richiesta di liberazione di Barabba al posto del Grande Innocente che divenne il Grande Arrestato e l'Agnello Pasquale della nostra Redenzione.
Aggiungo che la Verità di Dio, l'unica Verità per noi credenti, non è tale per plebiscito, per referendum, ma perchè Dio l'ha donata dall'alto, l'ha rivelata:
la S. Bibbia la custodisce, il S. Magistero l'ha conservata e commentata e la S. Tradizione l'ha tramandata.
Così la Chiesa non è di B XVI nè di Francesco nè di San PIo X nè di Gregorio XVI ma è di Cristo che l'ha riscattata col Suo Sangue, e di nessun altro.
I Suoi decreti non sono modificabili a seconda dei desideri e delle debolezze delle persone, non è il pueblo che sceglie i decreti di Dio o addirittura se li fa su misura.
Assolutamente vero che Dio è anche Misericordia, e non solo Giustizia, ma l'una non va a discapito dell'altra:
la misericordia non si limita poi ad accogliere il peccatore e lasciarlo così; non lo lascia nella sua condizione, ma lo vuole redimere e fino santificarlo, e questo implica la richiesta di un cambiamento di condotta, dire che ciò che male è male, ma grazie all'assistenza del Risorto sappiamo che abbiamo la forza per cambiare, forza non nostra, ma Sua, che ha vinto peccato, morte, tenebre e ogni genere di dipendenza. La misercicordia è dunque in funzone del nostro ravvedimento e per la nostra santificzione e salvezza, ma non è mai un'approvazione per continuare una vita lontana da Dio.
Questo lo scrivo perchè talvolta il desiderio diffuso della gente, recentemente, pare sia cercare una sorta di benedizione o di nulla osta per continuare a peccare in libertà.
Volontà di Dio e volontà della gente non sono sempre la stessa cosa.
RispondiEliminaNo, senore, i poveri sono la carne di Cristo (papa Francesco, udienza a Gaudagualquil). Grazie, Sua
Jill
che i centri culturali siano in pratica luoghi di "preghiera" come nelle moschee è risaputo, non si sa invece cosa si nasconde ancora in Vaticano e dintorni
RispondiEliminaok Jill:
RispondiEliminala ringrazio del suo insegnamento e consiglio,
d'ora in poi chiederò direttamente ai poveri cosa Dio vuole, e butterò Bibbia, Magistero e Tradizione nella pattumiera.
Ma dal momento che io sono di fatto del tutto squattrinato, quindi povero, posso interrogarmi da me stesso come povero e come periferia esistenziale:
e da povero e periferico quale sono, arrivo alle stesse conclusioni del mio post precedente.
Romani 6,22
"Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna."
tutto il resto son chiacchiere vane.
Prendo atto invece dei frutti (??) della "neopredicazione", e a parte un revanchismo terreno e materiale dei poveri, che non dico certo non debbano essere aiutati (ma dovrebbero essere individuati bene anche chi sono questi "poveri": da noi si dice che i poveri non sono più quelli evangelici, ma sono omosex, anche miliardari, sono divorziati rispsoati, sono credenti di altre fedi a cui viene dato un credito maggiore dei cristiani, anzi di Dio stesso) non trovo alcuna traccia di fede e ricerca di soprannaturale.
Ci sarà chi dice, come nel 68, prima il pane e poi la Parola, ma da squattrinato le dico "prima la Parola... e poi il pane arriverà" perchè come è scritto, Parola di CRISTO in persona, "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte le altre cose vi saranno date in sopraggiunta".
RispondiElimina@ La "Chiesa dei poveri" non e' la vera Chiesa cattolica
a. Intanto il Vangelo parla anche di "poveri di spirito" o "nello spirito". Questo concetto sembra del tutto scomparso. In passato piu' che di "poveri", si parlava di "poveri nello spirito", nel senso (credo) di anime pronte ad accogliere la parola del Signore con umilta' e a cercare di metterla in pratica. Gesu' ha nominato sia i poveri che i poveri nello spirito. Con "poveri" voleva intendere solo quelli "nello spirito"? In ogni caso ne' Lui ne' gli Apostoli incitano mai i poveri alla ribellione o comunque alla lotta per una maggior giustizia sociale. Gli schiavi sono sempre incitati ad obbedire ai padroni mentre questi ultimi sono incitati a trattare bene gli schiavi. La maggior giustizia deve venire dalla conversione dei cuori a Cristo non dalla rivoluzione sociale. Gesu' inveisce ad un certo punto contro i ricchi e ci da' la parabola del "ricco Epulone", che va all'Inferno, non perche' ricco ma perche' duro di cuore nei confronti del povero. Aveva impiegato male le sue ricchezze, offendendo Dio nel povero. E fa capire che per i ricchi e' piu' difficile la salvezza, perche' la ricchezza corrompe maggiormente: difficile ma non impossibile. Il ricco, in quanto tale, non e' dannato.
b. Cristo NS e' venuto a salvare i peccatori, poveri o ricchi che siano, non "i poveri", in quanto tali, come se l'esser povero costituisse gia' motivo di privilegio e salvezza agli occhi di Dio. Anche i poveri sono peccatori e devono salvarsi con la conversione a Cristo in fede e opere. I poveri che vendevano colombe e cianfrusaglie nei cortili esterni del Tempio, facendone luogo di mercato, Nostro Signore li caccio' a frustate, alla faccia della loro poverta', che non era evidentemente tale da giustificare un comportamento che offendeva la maesta' del luogo sacro, il luogo ove allora era presente il Dio vivente, nel Santo dei Santi.
Questa retorica della "Chiesa dei poveri", che sarebbe la vera Chiesa cattolica, tutta intesa alle riforme sociali, a far avanzare "i poveri", quali che siano le loro credenze religiose; i poveri visti non solo come individui ma anche come popoli cosiddetti poveri contro popoli ricchi; sta distruggendo il vero Cattolicesimo facendone un surrogato della Rivoluzione in marcia, di un marxismo mescolato alle istanze del socialismo umanitario, inseriti entrambi nell'utopia millenaristica, tipica di un certo cristianesimo deviato e riapparsa in forma aggiornata con il Concilio Vaticano II, presentato addirittura come "Nuova Pentecoste" della Chiesa (dopo duemila anni, una Nuova Pentecoste!). parvus
Confusione di parole anche nell'articolo:
RispondiEliminaa) Gli attentatori non erano europei. Lo saranno stati per l'anagrafe ma essere Europeo non è una caratteristica geografica o politica. E' una caratteristica morale e spirituale, in questo senso gli attentatori non erano europei, e di europei veri ce ne sono pochi, pochissimi.
b) la religione sotto attacco (da qualche secolo) in Europa è quella cattolica che coincide con quella cristiana. Le altre "religioni" cristiane che non sono quella cattolica sono false, ripeto: false (perché non vengono dalla Verità), ad iniziare da quelle di conio protestante perché rifiutano verità rivelate o perché (dall'altro lato) rifiutano il governo della Chiesa divinamente istituito.
Per il divieto "choc": è "choc" solo per chi vede la realtà deformata con le lenti rosa, come i gessetti colorati, stupidamente irritanti, con i quali si "protesta"; sono "choc" solo per chi crede che siamo tutti fratelli. Sono "choc" per chi crede al mito del buon selvaggio e non crede al dogma del peccato originale. In una parola, è "choc" per gli stolti.
X.RR beh, non c'è da stupirsi più di tanto, piuttosto ho scoperto che Otto Skorzeny poi è finito al Mossad.......non c'è più religione, cara Rosa, complottando complottando, prima o poi il bubbone esploderà, mentre l'Eurabia canterà la lisergica Imagine there's no Europe and no Christians too, imagine all the people (muslim) living all in peace......weed weed weed.Anonymous.
RispondiEliminaUna buona continuazione, en la parola de Dios, en Sua vece, la voluntade del pueblo, Sua
RispondiEliminaJill
Ringrazio di cuore Josh, Marco P., Parvus, per le loro puntualizzazioni che hanno anticipato opportunamente una mia replica e che condivido toto corde. La nostra sintonia, nel Signore e nelle verità cattoliche che ci sono state consegnate dalla Chiesa, è ormai più che collaudata.
Non so se Jill è un provocatore/ice isolato o fa parte di coloro che stanno cercando di intimidirmi. Ma, mentre affermo e confermo che mi affido al Signore e vado avanti in questo impegno che non mi sono scelta, che in questo momento sta dando diversi frutti da un lato e destando opposizione e fastidi dall'altro, noto una grande polarizzazione delle problematiche in campo. Il che fa sì che molti nodi vengano al pettine.
Continuiamo a tenere il fronte, nella Pace (quella che può venire solo dal Signore) Speranza e Fiducia (quelle teologali, cristiane) e nella preghiera/offerta incessante di tutto ciò che siamo e possiamo per grazia cercando di non venir meno nella buona volontà a partire dal nostro quotidiano.
Il Signore provvederà. Uso consapevolmente il futuro in senso biblico, che non è altro che il Suo eterno presente senza fine.
Tuttavia, su quella "voluntad del pueblo en Sua vece", oltre a ciò che è stato efficacemente puntualizzato, devo concludere che Gesù Signore non ha nominato il popolo come suo Vicario, ma Pietro (anche se mai manca quella porzione del popolo di Dio che, guarda caso, è il pusillus grex che custodisce la fedeltà e che più precisamente è il corpo mistico di Cristo). Ed è Pietro, non il popolo che deve 'pascere' (governare-nutrire) e 'confermare' nella fede affinché nella Chiesa non venga mai meno il munus docendi, regendi e Sanctificandi: cioè il compito di insegnare. governare, santificare prima i Suoi e, attraverso essi, tutte le genti...
Ed è il compito che riconosciamo ai nostri sacerdoti (per i quali non ringrazieremo mai abbastanza), che vigorosamente ci sostiene. Non diciamo mai nulla da noi stessi. Non facciamo altro che condividere l'un l'altro e con chi lo desidera, ciò che abbiamo ricevuto nella e dalla Chiesa e dunque dal suo e nostro Signore.
RispondiEliminaCosì devono parlare i Vescovi
RispondiEliminaIl Vescovo ora parla chiaro: “Islam e Corano violenti”
di Claudio Cartaldo - 29/03/2016
Monsignor Pieronek, Vescovo polacco: “Non credo sia corretto distinguere tra Islam buono e Islam cattivo. L’Islam si basa sul Corano un testo nel quale la violenza esiste ed è contemplata”.
Non usa mezzi termini, monsignor Tadeusz Pieronek, Vescovo già segretario della Conferenza episcopale polacca.
“Non escludo che possa esserci un piano per cancellare la identità dell’Europa, collegato al flusso di migranti”, ha detto in una intervista al quotidiano online cattolico lafedequotidiana.it.
Parole dure, dirette, contro l’Islam che continua ad insanguinare l’Occidente.
Altro che dialogo, altro che integrazione.
“L’Occidente -sentenzia Mons. Pieronek- da molta parte degli islamici è visto come nemico e questo abbiamo il dovere di considerarlo.
Certamente esistono islamici bravi e non violenti, e con loro dobbiamo dialogare e convivere, ma per tanti di loro eravamo e siamo infedeli da sottomettere”.
Infatti “non credo che sia corretto fare la distinzione tra Islam buono e Islam cattivo. L’Islam si basa sul Corano un testo nel quale la violenza esiste ed è contemplata. Semmai esistono singoli islamici buoni e cattivi come dappertutto. Questo non elimina il mio giudizio sul Corano che è la base dell’Islam, siamo al cospetto di un libro nel quale si predica la sottomissione con la forza degli altri, tra i quali ci sono i cristiani”.
Quei cristiani “abbandonati” anche nel loro Continente, con il rischio che diventino minoranza.
“Io credo che ci sia un rischio di islamizzazione nel continente europeo -continua il Vescovo- una sorta di invasione insidiosa da non sottovalutare. Mentre gli islamici pregano cinque volte al giorno e sono costanti nella loro fede, i cristiani, meglio l’Europa, ha smarrito le sue radici e non ha il coraggio di manifestare in pubblico la Fede e di testimoniarla nella vita di ogni giorno. La sola vera risposta all’ Islam, senza scontri di civiltà, è il rafforzamento della identità cristiana”.
Poi l’affondo contro i flussi migratori: “Noi per loro siamo degli infedeli. Non escludo affatto che dietro questi enormi flussi migratori si nasconda un piano studiato per cancellare le origini e la identità del continente europeo, un piano gradito e probabilmente promosso da grandi potenze e dalla finanza. Chiudere le frontiere è un errore, però qualche cosa va fatta realisticamente”.
Non è possibile accogliere tutti.
“L’accoglienza e la solidarietà -dice Pieronek- sono valori cristiani da coltivare e non possiamo negare questo a chi soffre. Penso ai polacchi e dico loro che non devono dimenticare quando emigravano e cercavano aiuto. Tuttavia occorre controllare i flussi migratori in modo responsabile.
Chi è in grado di escludere che tra i migranti non si nascondano anche terroristi? Allora, bisogna avere cautela nell’accogliere e senso di responsabilità, usare criterio”.
"Non so se Jill è un provocatore/ice isolato o fa parte di coloro che stanno cercando di intimidirmi."
RispondiElimina???
Anonimo 18:24
RispondiEliminaNon rispondo, per ora ai suoi interrogativi. Ma cito Oriana Fallaci:
«Il segreto della felicità è la libertà. E il segreto della libertà è il coraggio», diceva Pericle. Uno che di queste cose se ne intendeva. (Tolgo la massima dal secondo libro della mia trilogia: La Forza della ragione. E da questo prendo anche il chiarimento che oltre centocinquanta anni fa Alexis de Tocqueville fornì nel suo intramontabile trattato sulla democrazia in America). Nei regimi assolutisti o dittatoriali, scrive Tocqueville, il dispotismo colpisce il corpo. Lo colpisce mettendolo in catene o torturandolo o sopprimendolo in vari modi. Decapitazioni, impiccagioni, lapidazioni, fucilazioni, Inquisizioni eccetera. E così facendo risparmia l’anima che intatta si leva dalla carne straziata e trasforma la vittima in eroe. Nelle democrazie inanimate, invece, nei regimi inertamente democratici, il dispotismo risparmia il corpo e colpisce l’anima. Perché è l’anima che vuole mettere in catene. Torturare, sopprimere. Così alle sue vittime non dice mai ciò che dice nei regimi assolutisti o dittatoriali: «O la pensi come me o muori». Dice: «Scegli. Sei libero di non pensare o di pensare come la penso io. Se non la pensi come la penso io, non ti sopprimerò. Non toccherò il tuo corpo. Non confischerò le tue proprietà. Non violenterò i tuoi diritti politici. Ti permetterò addirittura di votare. Ma non sarai mai votato. Non sarai mai eletto. Non sarai mai seguito e rispettato. Perché ricorrendo alle mie leggi sulla libertà di pensiero e di opinione, io sosterrò che sei impuro. Che sei bugiardo, dissoluto, peccatore, miserabile, malato di mente. E farò di te un fuorilegge, un criminale. Ti condannerò alla Morte Civile, e la gente non ti ascolterà più. Peggio. Per non essere a sua volta puniti, quelli che la pensano come te ti diserteranno». Questo succede, spiega, in quanto nelle democrazie inanimate, nei regimi inertamente democratici, tutto si può dire fuorché la Verità. Perché la Verità ispira paura. Perché, a leggere o udire la verità, i più si arrendono alla paura. E per paura delineano intorno ad essa un cerchio che è proibito oltrepassare. Alzano intorno ad essa un’invisibile ma insormontabile barriera dentro la quale si può soltanto tacere o unirsi al coro.
tutto si può dire fuorché la Verità. Perché la Verità ispira paura. Perché, a leggere o udire la verità, i più si arrendono alla paura. E per paura delineano intorno ad essa un cerchio che è proibito oltrepassare. Alzano intorno ad essa un’invisibile ma insormontabile barriera dentro la quale si può soltanto tacere o unirsi al coro.
RispondiEliminaBeh, finché potrò e con l'aiuto del Signore, farò di tutto -per quanto mi riguarda- per non tacere e per non unirmi al coro, se è quello degl'inganni o delle strumentalizzazioni.
Anonymous,
RispondiEliminaSkolzeny è chiaramente una bufala, basta vedere chi la pubblica, quella di Alinsky e Maritain è vera e documentata. Paolo VI li avrebbe ricevuti insieme.
Rr