2769 anni dalla Fondazione della Città eterna. Il 21 aprile è una festa pagana. Tra l'altro guardate la potente simbologia, indice di ars e saggezza non solo architettonica, e cosa succede al Pantheon in questo giorno quando il sole di mezzogiorno colpisce una griglia metallica sopra la porta, saturando di luce il cortile esterno. Ma per noi non è soltanto questo. Nonostante questo la Provvidenza ha reso Roma Caput mundi una città già sacra, centro spirituale, culturale e politico del mondo. Ed è per questo che Pietro vi si è recato per annunciare Cristo e vi ha fatto la sua Sede. Dunque, non a caso, questo è il centro da cui ancora oggi si dipartono e nel quale si incrociano, nell'ordine spirituale, le vicende dell'intero genere umano.
Massimo Viglione ha tracciato poche vivide parole, che riprendo per quanto le ho sentite anche mie e condividerle con voi:
« ...È ovvio che tutto quanto avvenne, avvenne perché era idea della Mente divina. E perché Dio ebbe questa idea? La risposta, per noi che viviamo dopo, è altrettanto ovvia. Risiede tutta nei secoli successivi a quegli 800 anni, sia quando ancora l'Impero era in vita, sia soprattutto dopo la sua caduta (nella parte occidentale), sia, ancora più, con la sua rinascita. La risposta risiede appunto in ciò che esso doveva contenere. Come il popolo eletto fu eletto - nonostante tutti i suoi continui e brutali tradimenti - da Dio per conservare il "gene" da cui doveva nascere il Salvatore e per dare al mondo il Decalogo della Legge divina e naturale, così Roma fu voluta e permessa per creare la "casa" della Chiesa del Salvatore e "conservare" il Deposito della Fede e della Verità. Come privilegio ulteriore, le fu dato quello di donare al mondo il Diritto, la civiltà, la gloria, il senso della comune esistenza, l'eredità culturale della classicità, come sintesi anche della spiritualità di Gerusalemme e del Logos di Atene.Tutto quanto ho scritto in poche righe, che meriterebbe centinaia di libri di esplicazione, oggi è sentito solo come una ridicola barzelletta di visionari patetici come il sottoscritto (e immagino quanti ora stiano sorridendo ironicamente). Perché oggi sono i giorni del rinnegamento di tutto questo. Sono i giorni dei barbari, infinitamente peggiori dei barbari che posero fine all'Impero per poi farlo rinascere ancora più bello e divino, come Sacro Romano Impero.Noi invece siamo figli di tutto questo. Ma non solo e non tanto per nascita, quanto per adesione dell'anima. Chi comprende e aderisce, è figlio. Chi non comprende o non aderisce, è figlio di altro ».
Agostino adottava l'uso onnicomprensivo del termine «Catholica» nel presupposto che fosse inequivocabilmente riferito all'«Ecclesia», non in quanto sinonimo, ma nella consapevolezza della «ratio Ecclesiae», perché la Chiesa -lasciando da parte la vexata questio tra substistit in ed est- o è cattolica oppure non è Chiesa. Anche al tempo di Sant'Agostino non mancavano le eresie che rendevano cogente il problema: basti ricordare donatisti, manichei, pelagiani; ma allora la Chiesa non era inquinata dal suo interno e le eresie erano riconosciute e rigorosamente condannate.
Mons. Gherardini ha avuto l'abilità di riaffermare la dottrina di sempre proprio attraverso il vigore e la capacità intellettuale, illuminata dalla 'Sapienza', del vescovo di Ippona. Tant'è che l'Autore stesso dice: «Ho voluto, infatti, un’esposizione “ordinaria” insieme e “cursoria” del pensiero agostiniano sulla Chiesa, per non sovrapporre nessun altro pensiero ad esso e per non filtrarlo al setaccio degl’interpreti. A tener banco è Lui, Agostino».
Ed è così che emerge in tutta la sua trasparenza e autenticità il volto della Chiesa, detentrice e custode della Verità, che nell’universalità di tempo e di spazio[1] realizza l’assoluta compresenza fra se stessa e Cristo Signore, il «Christus totus» di Agostino.
Un elemento messo in risalto da Mons. Gherardini è l'intuizione di Agostino sulla genesi della Sposa di Cristo dal costato trafitto del Signore, con una immagine significativa: come Eva fu tratta dalla costola di Adamo dormiente, così dal fianco squarciato di Cristo morente scaturì la Chiesa con i suoi sacramenti dai quali essa è formata o, per dirla con san Tommaso, «è fabbricata». È così che l’Ecclesia divenne Sposa diletta di Cristo, suo Capo: «un medesimo colpo di lancia determinò la presenza della Chiesa nella sua qualità di corpo».
Ed è così che recuperiamo, in tutta la sua ricchezza semantica e misterica, l'immagine della Chiesa come Corpo Mistico di Cristo nel Chritus totus: due parole chiave per esprimere il Mistero che condensano gli insegnamenti del Santo vescovo, ben consapevoli della limitatezza e del sapore tutto vetero-testamentario di quella di Popolo di Dio, privilegiata dal Concilio.
La Chiesa è Una, Santa, Cattolica e Apostolica, nonché Romana
Una: unica la Chiesa come unigenito è il Figlio di Dio, avente un’unica Sposa
Santa: «Chiesa [...] santa, la madre vostra, che dovete onorar amar e predicare come la Gerusalemme celeste, la città santa di Dio». La Chiesa è Corpo, ma è anche Madre Santa che esige figli santi di ogni popolo e nazione, che ricevono non più un'identità etnica, ma teologale: «la Chiesa dei santi e non degli eretici: dei santi, designata da Dio prima che facesse la sua comparsa, e additata poi perché fosse riconosciuta [...] Prima nei Libri Sacri, poi fra le genti».
Cattolica: universale, che significa essere dovunque, con tutti, per tutti, sempre e per sempre, in eterno… «Gli eretici son su tutta la faccia della terra, ma non tutti dappertutto. Gli uni qui, gli altri là. Tuttavia non mancan mai […]. La superbia è la loro unica madre, così come la madre di tutt’i fedeli cristiani, sparsi in tutt’il mondo, è la nostra Chiesa cattolica. Nessuna meraviglia: la superbia ingenera lacerazioni, la carità produce l’unità» . Nessuna meraviglia: la superbia è sempre presente, lo sarà ancora, fino alla fine dei tempi e con essa gli errori e purtroppo anche gli orrori, da quelli generati. La gramigna mischiata al grano, le tenebre coabitanti con la luce.
Apostolica: è la Chiesa degli Apostoli che è giunta fino a noi e permane in eterno: un unico corpo, un'unica Fede, un unico Capo. Una realtà oggettiva, viva e organica, custode e, quindi, trasmettitrice (missionaria) dell’integrità dottrinale. «L’esser e il rimanere apostolica è dunque la condizione per la quale la Chiesa è e resta una santa cattolica».
Romana: la Chiesa ha sede a Roma per volontà del suo Fondatore e per le vicende storiche nelle quali è entrato il Provvidente Progetto di Dio.
Poter attingere con fedeltà assoluta alle fonti Agostiniane ci permette di comprendere il presente alla luce del passato e del futuro sapientemente prefigurati e ci aiuta a sciogliere dubbi e interrogativi particolarmente drammatici, oggi.
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1. dove il tempo non è più importante dello spazio secondo un afflato Heideggeriano et alii (Amoris Laetitia, n.3) tutto da approfondire per le nefaste conseguenze.
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1. dove il tempo non è più importante dello spazio secondo un afflato Heideggeriano et alii (Amoris Laetitia, n.3) tutto da approfondire per le nefaste conseguenze.
Oggi è anche la data del mio Battesimo.
RispondiEliminaAve Maria!
Bravissima Mic !!!
RispondiEliminaArticolo stupendo !!!
A volte si può essere in disaccordo tra di noi su modi, metodi o altro. A volte le incomprensioni paiono prendere il sopravvento e soffocare l'anelito all'unità, ma poi bisogna saper tornare a dimenticarsi ognuno un po' di se stesso perché la posta in gioco specie in questi tempi angosciosi e' troppo alta per stare separati. Grazie quindi per aver creato questo spazio.
RispondiEliminaE tanti auguri per la ricorrenza del tuo battesimo, Maria.
Cercasi 10 giusti per salvare la città eterna...
RispondiEliminaNon la cattedra di vescovo di Roma, ma quella di professore di teologia. Una inattesa lezione del papa emerito sulle questioni capitali del pensiero cristiano d'oggi . Il testo di Joseph Ratzinger non è inedito. Era già stato letto dal suo segretario Georg Gänswein durante un convegno organizzato a Roma dai gesuiti della Rettoria del Gesù, tra l'8 e il 10 ottobre 2015, mentre in Vaticano era in corso il sinodo sulla famiglia.
Ma fino a due giorni fa questo testo, che ha la forma dell'intervista, era noto soltanto a pochissimi. Mentre ora sta per uscire in un libro che raccoglie gli atti di quel convegno.
Il testo era originariamente in lingua tedesca, ma è stato reso pubblico in italiano, tradotto dall'intervistatore con la revisione ultima dello stesso papa emerito.
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Bastano dieci giusti a salvare l'intera città
di Joseph Ratzinger
IL MISTERO DEL MALE E LA MEDICINA DELLA MISERICORDIA
"Per l’uomo di oggi, rispetto al tempo di Lutero e alla prospettiva classica della fede cristiana, le cose si sono in un certo senso capovolte, ovvero non è più l’uomo che crede di aver bisogno della giustificazione al cospetto di Dio, bensì egli è del parere che sia Dio che debba giustificarsi a motivo di tutte le cose orrende presenti nel mondo e di fronte alla miseria dell’essere umano, tutte cose che in ultima analisi dipenderebbero da lui."
Ieri è iniziata la novena a Santa Caterina da Siena
RispondiEliminaNOSTRA PATRONA D'ITALIA compatrona d'Europa e.... Dottore della Chiesa
E' possibile recitare la Preghiera composta sotto il Pontificato di Pio XII ( quando la proclamò Patrona d'Italia ), per nove giorni consecutivi (novena), da sola o, meglio se, dopo un rosario.
Preghiera a Santa Caterina da Siena Patrona d'Italia e Compatrona d'Europa
O Caterina santa, giglio di verginità e rosa di carità, eroina di cristiano zelo che fosti eletta al pari di Francesco singolare Patrona d'Italia, a te noi fiduciosi ricorriamo, invocando la tua potente protezione sopra di noi e sopra tutta la Chiesa di Cristo, tuo Diletto, nel cui cuore bevesti alla inesauribile fonte di ogni grazia e di ogni pace.
Da quel Cuore divino tu derivasti l'acqua viva di virtù e concordia nelle famiglie, di onestà nella gioventù, di pace fra i popoli, insegnando con l'esempio a congiungere l'amore di Cristo con l'amore di Patria.
O celeste Patrona d'Italia, difendi, soccorri e conforta la tua patria e il mondo.
Sotto la tua protezione siano posti i figli e le figlie d'Italia, i nostri travagli e le nostre speranze, la nostra fede e il nostro amore; quell'amore e quella fede che ti fecero immagine di Cristo crocifisso nello zelo intrepido per la Santa Chiesa.
O Caterina Santa, dolce sorella patrona Nostra, vinci l'errore, custodisci la fede,
infiamma, raduna le anime intorno al Pastore. La Patria nostra, benedetta da Dio,
eletta da Cristo, sia per la tua intercessione vera immagine della Celeste nella carità
nella prosperità, nella pace.
O eroica e santa messaggera di unione e di pace che restituisti al seggio apostolico romano il Successore di Pietro, proteggilo e consolalo nella sua paterna e universale sollecitudine, per la salvezza e per la pace dei popoli; e ravviva, conserva ed accresci in noi e in tutti i fedeli cristiani l'affetto e la sommissione per lui e per l'ovile di Cristo.
Così sia.
Un Pater Noster, Ave Maria, Gloria Patri....
- Ora pro nobis, santa Catharina.
- Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus
Da, quaesumus, omnipotens Deus; ut qui beatae Catharinae Virginis tuae natalitia colimus; et annua solemnitate laetemur, et tantae virtutis proficiamus exemplo.
Per Christum Dominum nostrum.
Amen
Grazie, Andrea Carradori
RispondiEliminae Anonimo 15:00. Ma perché resta Anonimo?
RispondiElimina@ Una famosa pagina dello Jhering sul significato di Roma
Allora, celebrandosi la romanita' nei suoi aspetti positivi, rileggiamo una pagina di un grande giurista tedesco (protestante) dell'Ottocento, Rudolf Jhering, nel suo classico testo: "Spirito del diritto romano" (Geist des roemischen Rechts, 1873 3a ed.)/
"Roma ha imposto leggi al mondo per tre volte, per tre volte ha unito i popoli. La prima volta, quando il popolo romano era nel pieno della sua forza, nell'unita' dello Stato; la seconda, scomparso quel popolo, nell'unita' della Chiesa; la terza, con la recezione del diritto romano nel Medio Evo, con l'unita' del diritto. La prima volta con il giogo esteriore della potenza delle armi; le altre due con la potenza dello spirito. Detto in breve, il significato e la missione di Roma nella storia mondiale consiste nel superamento del principio di nazionalita' in una visione universale. I popoli hanno sofferto duramente sotto il peso del giogo materiale e spirituale con il quale Roma li ha irretiti, giogo che ha potuto esser spezzato solo dopo lotte durissime. Ma il vantaggio che la storia ed essi stessi ne hanno tratto, controbilancia i pesi che hanno dovuto sopportare. Il risultato della prima lotta, sostenuta vittoriosamente da Roma, fu la realizzazione dell'unita' del mondo antico. Le correnti della cultura antica dovevano fondersi a Roma, affinche' la storia potesse far nascere da questo punto nevralgico la nuova cultura cristiana: il dominio mondiale romano trovo' la sua giustificazione nel Cristianesimo, al quale apri' la strada. Infatti, senza la Roma pagana e accentratrice non ci sarebbe nemmeno stata la Roma cristiana.
Il risultato della seconda signoria mondiale esercitata da Roma fu l'educazione religiosa e morale dei nuovi popoli. Il popolo romano era scomparso da molto tempo ma era proprio dal medesimo luogo che il mondo riceveva per la seconda volta le proprie leggi, le quali nulla avevano in comune con le leggi della Roma antica [erano infatti le leggi del Vangelo, della morale cristiana - ndr]. Ma la terza volta, quando i nuovi popoli presero da Roma le loro leggi, era la Roma antica che le dava [si tratta della rinascita del diritto romano nel M. Evo]. Era una parte dell'autentica vita e mentalita' romane che ritornava a nuovo splendore, la parte piu' valida ed originale di tutto cio' che il popolo romano ha lasciato ai posteri nell'arte e nella scienza...Un fenomeno veramente singolare! Un diritto morto che rinasceva a nuova vita; un diritto in lingua straniera, accessibile solo ai dotti, che incontrava dappertutto resistenza e che tuttavia riusciva ad aprirsi la strada con forza e a trionfare..." historicus
Buon anni ersario, Mic.
RispondiEliminaSu quello che hai acritto, 100% d'accordo
"Sole che sorgi, libero e giocondo..."
RispondiEliminanuovi imperi... abbiamo un vindice.
RispondiEliminahttp://yournewswire.com/putin-russia-warns-it-will-restore-istanbul-back-to-christianity/
Da augurarsi che non entri mai in azione. Non possiamo neppure immaginare a che prezzo!
RispondiEliminaAlme Sol, curru nitido diem qui promis et celas aliusque et idem nasceris, possis nihil urbe Roma visere maius.
RispondiEliminaQuinto Orazio Flacco
http://www.uccronline.it/2016/03/16/benedetto-xvi-sostiene-papa-francesco-del-tutto-daccordo-con-lui/
RispondiElimina
RispondiEliminaPutin fa grandiose dichiarazioni pero' la guerra in Siria, per quel che se ne sa, langue.
Che ne e' stato della riconquista di Aleppo? A. P.
Historicus , da tempo volevo dirti che e' un piacere leggerti .
RispondiElimina@http://www.uccronline.it/2016/03/16/benedetto-xvi-sostiene-papa-francesco-del-tutto-daccordo-con-lui/
RispondiEliminaMa non le pubblicate queste manipolazioni, perché fate il gioco del Nemico! Chi ha letto tutta l'intervista concessa a Jacques Servais sa che Benedetto XVI dice cose esattamente opposte. Liscia il pelo a Bergoglio - è vero - ma poi gli dà una botta in testa. In senso metaforico, s'intende ...
Tantissimi AUGURI.
RispondiEliminaGratia Plena!
E non dimentichiamo che è anche Sant'Anselmo da Aosta.
Anonimo 19:24
RispondiEliminaHo pubblicato perché ho qualcosa Da dire in merito. Appena posso lo farò.
E non dimentichiamo che è anche Sant'Anselmo da Aosta.
RispondiEliminaEd anche il molto miracoloso San Corrado da Porzman, francescano. Santo cui ho bisogno di chiedere una grande grazia. Molto simile a quella che fece ad una figlia spirituale di padre Pio.
RispondiElimina@ Historicus ringrazia per il generoso apprezzamento
Con l'occasione, sempre sul tema della "romanita'", su Roma come portatrice di una "idea universale", segnalo (per chi volesse approfondire) anche l'interessantissma parte introduttiva di Ferdinand Gregorovius, un altro luterano tedesco: "Storia della citta' di Roma nel Medio Evo", 1856-1872. Si tratta della traduzione di A. Casalegno, pubblicata da Einaudi, in tre volumi, I: "Disegno dell'opera. Roma nell'Antichita' e nel Medio Evo", pp. 5-15.
Historicus
Mah, io direi:liscia il pelo a Bergoglio e poi fa una battuta che l'altro manco capisce .E' come voler mettere fuori combattimento un rinoceronte punzecchiandolo con uno spillo.Il paragone col rinoceronte a me sembra calzante. Guardiamo avanti che è meglio.bobo
RispondiEliminaUn lettore mi scrive:
RispondiEliminaLa c.d. “buona stampa” (esemplare questa pagina blog: http://www.luigiaccattoli.it/blog/centralita-della-misericordia-benedetto-loda-francesco/) l’ha letta come un sostegno al 100% della linea Bergoglio.
Così pure alcuni tradizionalisti…
Che così non sia lo si vede invece dalla attenta lettura di tutta l’intervista.
Infatti, Benedetto critica [con molta ragione] sia la teoria dei “cristiani anonimi”, che la teoria del “pluralismo delle vie di salvezza”.
Tutte due le teorie non sono senza padre e senza madre: sono capisaldi della teologia gesuitica contemporanea (Rahner e Dupuis), mai contestati non so dal papa attuale, ma certo non dal cerchio magico che lo circonda (che traduce quelle teorie in versione esplicita e tecnica, ma allusiva e sentimentale…).
Benedetto, in modo certo implicito, sta avvisando chi di dovere della deriva teologica cui è fatalmente esposto il nuovo corso ecclesiastico?
Questo dimostra che la “centralità della misericordia” non è un'invenzione di papa Francesco, ma è il FONDAMENTO del messaggio cristiano come è sempre stato testimoniato dalla Chiesa da duemila anni a questa parte, ben prima di questo pontificato. E la misericordia non è neppure una “riscoperta” da parte di papa Francesco di qualcosa che era stato dimenticato visto che i suoi immediati predecessori sia San Giovanni Paolo II sia Benedetto XVI con le loro encicliche “Dives in misericordia” e “Deus caritas est” hanno proclamato la centralità della misericordia come nucleo del messaggio cristiano.
Questo dimostra quanto è falso definire Bergoglio “il papa della misericordia” quasi che i suoi predecessori non fossero stati anche loro i papi della misericordia, ma papi senza misericordia o contro la misericordia..
Questo dimostra che nella Chiesa non vi sono né vi possono essere balzi, rivoluzioni, scoperte dell’ultima ora, rivolgimento di 180 gradi, ma esiste ed è sempre esistita solo la testimonianza di un messaggio, quello di Gesù, che è già stato dato, dai Vangeli, dalle testimonianze degli apostoli, dei Padri della Chiesa, dei santi, dai papi e dai Concilii , da TUTTI i Concilii non solo dal CVII.
Questo dimostra che lo spreco di parole come “rivoluzione” “cambiamento epocale” “nuova chiesa” che si sono pronunciate su tutti i giornali parlando del pontificato di papa Francesco sono assurde e blasfeme da un punto di vista cristiano.
La centralità della misericordia è la centralità del messaggio cristiano.
Benedetto XVI non appoggia “a sorpresa” Francesco, quasi ci si aspettasse che Ratzinger sia “contro la misericordia” ma appoggia, senza alcuna sorpresa, il messaggio cristiano per eccellenza: quello della misericordia.
Ma oggi è tutto centrato sulla figura idolatrata di papa Francesco e quindi sembra che il messaggio della misericordia sia una invenzione speciale di Bergoglio, una sua “trovata” e che la Chiesa prima di lui non sapesse neppure cose fosse la misericordia.
L’intervista a Benedetto sfata questo mito.
A.R.,
RispondiEliminase leggesse un po' di siti NON main stream media, saprebbe che Aleppo va presa con l'astuzia e con azioni mirate di guerriglia, se no si scatena veramemte la III Guerra mondiale. Ma Blondet non lo legge mai?
A me non dispiacerebbe vedere Costantinopoli di nuovo Costantinopoli e S.Sofia riconsacrata, seppur ortodossa.
Ma oggi come oggi sembra piu probabile vedere Roma musulmana che Costantinopoli cristiana. Ma non mettiamo limiti alla Provvidenza.
RispondiElimina@ IL punto e' un altro
Non consiste nel fatto che anche prima di Papa Francesco i Papi parlassero di misericordia nelle loro Encicliche o Esortazioni. Consiste nel fatto che Papa Francesco sembra aver
allargato il concetto della misericordia in modo tale da consentire, a giudizio dei pastori nel caso singolo, che possano ricevere la Comunione anche i divorziati risposati, ossia fedeli che oggettivamente vivono in una situazione di pubblico adulterio! Un tale allargamento costituisce sicuramente un fatto epocale nella storia della Chiesa! Fedeli che devono ritenersi non pentiti del loro peccato, altrimenti non chiederebbero di fare la Comunione, sapendo con cio' di violare le leggi perenni della Chiesa, ma cercherebbero di seguire la via della "porta stretta" (castita' e penitenza, pentimento effettivo) da quelle leggi sempre indicata.
Questo, dal punto di vista del concetto della cosa.
Poiche' pero' ci dicono che questa prassi sacrilega della Comunione concessa a chi vive pubblicamente in peccato mortale e' gia' diffusa, allora l'allargamento papale del principio della misericordia equivale di fatto ad un sanzionare l'abuso sacrilego esistente, invece di reprimerlo, come sarebbe dovere del Papa. Che in tal modo viene meno al suo ufficico.
parvus
Che ne e' stato della riconquista di Aleppo?
RispondiEliminaPer Alep sembra si debba aspettare.
Sul televideo poco fa leggevo la notizia che Palmira è stata completamente liberata dalle mine da parte dei soldati russi.
Confermo che la prassi della comunione ai divorziati è diffusa da moltissimi anni , confermo che le eresie alla Rhaner,Kasper ecc. sono oggetto di (sotto Bergoglio anche in omelie) studio per catechisti, seminaristi,operatori parrocchiali da decenni, confermo che in consiglio pastorale ho richiamato che erano eresie già condannate dalla Chiesa (nessuna risposta e nessun cambiamento), confermo che il Vescovo confermò l'esattezza della predicazione di tali eresie, confermo che vengono insegnate nei seminari ( fin dal dopo-concilio o anche prima forse), confermo che la messa modernista è diventata un chiacchierio continuo, che i sacerdoti hanno il coraggio di scrivere che l'Eucarestia nei primi secoli era considerata Corpo mistico e la Chiesa corpo reale e poi si sono invertite le parti, confermo che ai fedeli queste cose vanno bene e non le trovano strane (sono l'unica a trovarle blasfeme), confermo che il viceparroco quando obiettai mi rispose che aveva studiato un libro di 5000 pagine (e questo basta!), confermo che il biblista chiamato per i corsi, sacerdote sposato alla mia domanda sul fatto che aveva messo in discussione i dogmi della doppia natura di Gesù e la trinità, non mi rispose ma disse a tutti i presenti, scegliete l'opinione che volete, ecc..... Questo può essere successo senza il consenso dei papi precedenti? Io vorrei capire veramente e lo dico col cuore. Aiutiamoci a capire cosa è successo nella Chiesa perchè nelle parrocchie NON SONO CATTOLICI e non VIVONO da CATTOLICI. Lo dico senza giudicare da peccatrice che cerca di salvare l'anima.
RispondiElimina
RispondiElimina@ All'anonimo impunemente sfottitore, senza sigla (ieri, 21:46)
No, non lo leggo (quasi) mai Blondet. Mi sembra uno fissato sul tema del "complotto" per spiegare tutto cio' che accade, cosa a mio avviso assurda. Anche se a volte dice cose giuste. Leggo pochissimo i blog in generale (tranne il presente) e anche la stampa, digitale e non. Cerco di limitarmi all'essenziale. Va via un sacco di tempo e ci sono certamente cose piu' interessanti da leggere e studiare.
Circa la liberazione di Palmira, ho capito (dalla stampa internazionale) che a Palmira l'apporto russo deve esser stato determinante anche a terra, non solo per lo sminamento. Il giornalista che scriveva l'articolo non faceva altro che parlare di soldati russi dei reparti speciali, con ufficiali russi che sembravano avere il comando della zona.
Sono piccoli reparti altamente addestrati che colpiscono scientificamente, con l'aiuto dell'aviazione. Se anche ad Aleppo, come rileva lei, occorrono azioni di guerriglia ossia del tipo di quelle viste a Palmira (dove pero' l'Isis si e' ritirata, non e' stata annientata, da quello che si e' capito), allora chissa' quanto tempo ci vorra' per la riconquista, se riuscira'.
Non si finira' mai, con questa guerra. L'isis si conferma un avversario difficile, questi sono i fatti. Anche l'offensiva irachena su Mossul, con l'aiuto americano, ha dovuto esser rinviata, occorrono piu' mezzi, dicono. Il fatto e', tra l'altro, che l'isis lancia spesso contrattacchi locali a base di autobombe kamikaze che scompaginano e terrorizzazno i suoi avversari. Gode di questo vantaggio, quello dei kamikaze. Non sanno, gli sciagurati, che appena morti, e in quel modo,si troveranno di fronte Cristo giudice e non le Uri', ma nessuno ha il coraggio di dir loro la verita', tanto meno il pretume mondanizzato e senza fede che ci affligge ormai da tanti anni.
Anche a me piacerebbe rivedere S. Sofia tornare al cristianesimo, sia pure "ortodosso". Ma che c'entra? Qui non si tratta di preferenze personali. Penso che quella di PUtin sia stata una battuta provocatoria, diretta ai turchi. Storicamente, tutti i tentativi russi di aprirsi la strada sino a Costantinopoli-Istanbul sono stati sempre bloccati dal concerto delle grandi Potenze. Non dimentichiamo poi (a prescindere dalla questione NATO) l'esercito turco, privo per sua fortuna di componenti femminili, e che si dice di buon livello, ben armato e fortemente motivato. A. R.
Ad Anonimo (A.R.?)
RispondiEliminaProvi a "perdere tempo" leggendo i report da questo sito aggiornatissimo, ora dopo ora, sulla guerra in Siria.
Saprà come stanno le cose a Palmira, capirà qual'è l'apporto della Russia ad Assad, comprenderà l'entità del tanto strombazzato "aiuto americano" e con quale stato fisico-psichico i tagliagole dell'IS "combattono".
http://palaestinafelix.blogspot.it/
A proposito di Aleppo:
RispondiEliminaAlmeno 5mila jihadisti entrati in Siria dalla Turchia. Fra loro anche cinesi uiguri
Si prepara “una grande battaglia” attorno ad Aleppo. Ankara permette il transito di armi e reclute. L’Arabia saudita blocca i dialoghi di pace. Per la popolazione dei villaggi vicini ad Aleppo vi è solo la fuga.
http://m.asianews.it/index.php?art=37298&l=it
RispondiElimina@ La battaglia di Aleppo - Mosul
Lister: dovrebbe esser chiaro dalla stampa internazionale che citavo, che il ruolo decisivo svolto dai russi a Palmira era messo ben in rilievo nel mio intervento.
Inoltre, non e' sportivo cercare di interpretare le sigle usate da chi interviene.
"Guarda a quel che e' detto ma non a chi lo dice": questo e' lo spirito di un blog aperto alla discussione.
Mic: sembra che in questa sporca guerra tutti facciano il doppio gioco, tranne i Russi.
Intanto, sul fronte di Mosul, la ditta italiana che ha preso i lavori per la manutenzione della famosa diga, sta cominciando ad impiantare i cantieri. Sara' protetta, dicono i giornali, da circa 500 soldati nostri. Si possono ipotizzare scenari bellici di tipo afgano: convogli di camion protetti dai nostri, mine, imboscate, tiri di mortaio da lontano. Comunque il nostro esercito in Afganistan si e' portato bene e ha fatto una buona esperienza, che sara' senz'altro utile. A. R.
@ A.R.
RispondiEliminaNon capisco il tono acido della sua risposta.
"...cercare di interpretare le sigle..." ???
Io chiedevo a me stesso ed all'Anonimo se A.R. fosse il suo nickname.
Nessuna antisportività...
La stampa internazionale che lei citava, parla di progressi in Siria contro l'IS, grazie alla "coalizione a guida americana". Incredibile!