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martedì 31 maggio 2016

Danilo Quinto. Occupiamoci delle anime, non dei corpi

Sostiene Ann Mettler, responsabile dell’European Political Strategy Centre: «alcune delle gang impegnate nel contrabbando di esseri umani nel Nord America, quelle che operano al confine con il Messico, sono ora attive anche in Europa. Quello che talvolta non si capisce è che le migrazioni illegali rendono più potenti i network criminali e diffondono la corruzione. L’incapacità di gestire i flussi migratori ha permesso alle reti criminali di prosperare».

La stessa Caritas conferma che dopo il traffico di droga e quello delle armi, la tratta di esseri umani è il terzo business illegale al mondo e coinvolge 36 milioni di persone. 

Nell’ultimo rapporto di Europol-Interpol si legge che il traffico di migranti verso l’Europa nel 2015 ha fruttato tra i cinque e i sei miliardi di dollari. Il milione di profughi entrati illegalmente nell’Unione europea hanno pagato ai trafficanti tra i 3.200 ed i 6.500 dollari di media per il loro viaggio. Secondo il dossier, il 90% del flusso di migranti che cercano di entrare nell’Unione europea è facilitato, organizzato e gestito dai componenti di una rete criminale. «Una realtà paragonabile a una multinazionale del crimine, visto che coinvolge sospetti originari di oltre 100 Paesi, con una struttura formata da una serie di capi che coordinano le attività lungo le rotte migratorie, organizzatori che gestiscono le attività al livello locale attraverso contatti personali e facilitatori di basso livello». Si attende un aumento del numero dei migranti che cercheranno di raggiungere l’Ue. Nella sola Libia ce ne sono 800mila in attesa di partire. Secondo il rapporto, «nel 2016, oltre il 90% dei migranti che cercano di entrare nell’Ue potrebbe fare ricorso a trafficanti appartenenti a una rete criminale». E’ anche previsto un aumento della «criminalità coatta, perché i migranti potrebbero essere costretti ad attività criminali dai trafficanti», dice il rapporto. La «multinazionale del crimine» favorisce anche lo sfruttamento sessuale o lavorativo, attraverso il quale i migranti pagano il loro debito con i trafficanti. 

Questa situazione viene favorita e potenziata dall’inesistente politica europea, che diviene scellerata in molti casi, come nel caso dell’accordo sui migranti con la Turchia, che consentirà ai cittadini turchi di soggiornare per 90 giorni all'interno dell'Unione senza più bisogno di visti e che prevede l'obbligo per chi entra in Europa di fornire le impronte digitali da inserire in un unico database monitorato dall'antiterrorismo. Il quotidiano londinese Telegraph, nei giorni scorsi, ha pubblicato uno stralcio di un rapporto degli stessi commissari europei, nel quale si legge: «l'accresciuta mobilità all'interno dell'area Schengen da parte di criminali e terroristi con nazionalità turca o comunque residenti in Turchia, non potrà che tradursi in un aumentato rischio di attacchi contro le città europee». A questo proposito, Il Giornale di qualche giorno fa riportava le dichiarazioni dell'ex capo dell'intelligence per l'estero britannico: «fermare il flusso dei migranti cancellando l'obbligo dei visti per 75 milioni di cittadini turchi è un po' come ammassare taniche di benzina vicino all'incendio che si cerca di spegnere». Libera circolazione, quindi, dalla Turchia – che è divenuta il più formidabile collettore di terrorismo internazionale – e possibile estensione, che sarebbe allo studio della commissione europea, della zona di libera circolazione a Ucraina, Georgia e Kosovo. 

In questo contesto, dove la politica si dissolve, per far posto ad un disegno preciso e criminale di destabilizzazione e di islamizzazione del continente europeo – che per certuni sarebbe salvato dal suo inverno demografico proprio dagli islamici, che per secoli hanno tentato di conquistarlo attraverso le guerre e le razzie - le parole d’ordine sono accoglienza e integrazione

Le invoca, innanzitutto, il Capo della Cristianità. Ogni giorno e più volte al giorno. Alle sue parole fa da cassa di risonanza la quasi totalità dei mass-media, complice dell’indottrinamento che viene perpetrato, in maniera indegna, demagogica e populista. Non si dice mai che i problemi da risolvere sono, da un lato, la cessazione del traffico degli esseri umani, eliminando fonti di guadagno spaventose e, dall’altro, gli interventi, anche - se non soprattutto - di polizia militare internazionale, nei Paesi che manovrano i flussi migratori, ma si utilizzano perfino i bambini per far comprendere a tutti che non ci sono alternative a consegnare l’Europa in mani che nella storia le sono state sempre nemiche.

Durante l'incontro con i 500 bimbi profughi giunti dalla Calabria con il Treno dei bambini, il Papa ha portato con sé e mostrato ai piccoli il giubbotto salvagente di una bimba morta in mare, regalatogli da un volontario mercoledì scorso all'udienza generale. «Mi ha portato questo giubbetto», ha detto – come ha riportato Radio Vaticana - «e piangendo un po' mi ha detto: “Padre, non ce l'ho fatta. C'era una bambina, sulle onde, ma non ce l'ho fatta a salvarla'. Non voglio rattristarvi, ma voi siete coraggiosi e conoscete la verità. Sono in pericolo: tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo. Pensiamo a questa bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo e ci guarda».

Demagogia, populismo e buonismo sono armi del demonio, che usa la menzogna. L'islamizzazione del continente europeo è un obiettivo della massoneria e della gnosi e usare i bambini morti o in pericolo di vita per chiedere più accoglienza e integrazione è una scelta immorale.

Così com’è stato immorale l’abbraccio con l’imam di Al Azhar, Ahmed al Tayeb. Nei giorni scorsi, Vittorio Sgarbi ha scritto: «Perché il Pontefice non ha chiesto ragione delle tanti stragi di cristiani avvenute in questi mesi in Iraq, Siria o Pakistan? Perché non ha chiesto all'Imam in nome di quale Dio sono stati uccisi?». Aggiungerei un’altra domanda: è stato sancito l’abbraccio per far intendere che bisogna credere nello stesso Dio e salvare insieme tutti? Salvare tutti da e per che cosa?

Credere, per un cristiano, ha un valore più alto rispetto a quello di salvare chi è in pericolo di vita, perché l’intervento verso il profugo è solo un atto di carità, che rimanda la morte, non la elimina. Se mi assumo la responsabilità del peccato di un mio simile posso ottenere dal Signore che quel peccato venga cancellato e distrutto. Solo così salvo veramente mio fratello. Diciamolo con le parole di San Tommaso: «Grande è la creazione; grande cosa la resurrezione di un morto, ma più grande cosa ancora è la conversione di un peccatore». Il Papa si occupi della salvezza delle anime, non dei corpi.
Danilo Quinto - http://daniloquinto.tumblr.com/

2 commenti:

  1. Parliamo tra noi. Nessuno ascolta. Tutti voltano il viso dall'altra parte. Un incantesimo? Finchè tutti avremo i ceppi ai piedi. La schiavitù tanto condannata a parole reintrodotta con l'abito nuovo della libertà ed il mantello dell'accoglienza, mentre la vita non vale più nulla e la dignità della vita calpestata.A nulla servono le nostre parole ma, una volta dette non possono essere cancellate. Come dall'isola deserta il naufrago affida alle onde il suo grido di aiuto nella piccola bottiglia, così noi affidiamo le nostre parole di denuncia all'oceano dell'indifferenza,della sordità, del mutismo di un'opinione corrotta e corruttrice, nella ferma speranza che sopra il brulicar del mondo Qualcuno vede ed ascolta ed è sostegno ai piccoli che a Lui si affidano.

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  2. A. R. ha detto:
    quelli che dicono che l'Africe a l'islam ci salveranno dalla denatalita' sono gli stessi che la provocano accettando o promuovendo la Rivoluzione Sessuale con tutti i suoi vizi ed orrori.
    Ed anzi immponendola per legge, come si e' visto recentemente.
    Le volontarie dei servizi umanitari che si commuovono per i bambini stranieri affogati o gravemente ammalati, sono in genere persone che amano gli animali, i fiori, i cibi vegetariani, non si sposano o comunque loro di figli non ne fanno, bene che vada sono bisessuali. A. R.

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