“L’intervento russo ha smascherato la commedia dell’intervento americano. Quando a bombardare erano gli americani e i loro alleati lo Stato islamico si espandeva. Quando i russi hanno incominciato a bombardare l’Isis ha, finalmente, iniziato a ritirarsi. Me lo lasci dire… verrebbe un po’ da interrogarsi sul ruolo degli americani”.
Monsignor George Abu Khazen, 69 anni, vescovo cattolico di Aleppo, non ha peli sulla lingua. Da mesi loda l’intervento russo e l’offensiva dell’esercito siriano perché, come ribadisce in questa intervista a Il Giornale, “l’avanzata dei nostri militari garantisce una maggiore sicurezza a tutti gli abitanti della città e regala per la prima volta po’ di speranza. Prima di quest’offensiva le bombe dei ribelli cadevano sulla città e uccidevano ogni giorno più di dieci civili. Senza contare che Aleppo è rimasta per due mesi senz’acqua e per sei senza elettricità. Oggi, invece, tutto sta finalmente tornando alla normalità”.
Per lei dunque l’intervento russo è stato positivo?
“Finché a intervenire erano gli Stati Uniti e i loro alleati lo Stato islamico ha continuato a estendersi ed è arrivato ad occupare fino al 50 per cento del territorio. Con l’intervento russo, Stato islamico e Al Nusra hanno perso in meno di due mesi molti dei territori occupati. Secondo lei con chi dovremmo stare? Con Al Nusra e Isis o con i russi? Ma la conseguenza più importante dell’intervento russo è il processo di pace. Per la prima volta in cinque anni si è aperto un dialogo tra le parti che ha portato a un cessate il fuoco”.
In Europa gli organi d’informazione accusano l’esercito siriano di assediare Aleppo.
“Non so se ignorino la verità o seguano una sorta di verità ufficiale… L’esercito siriano è un esercito regolare impegnato a difendere i propri civili. Doveva abbandonare la città nelle mani dello Stato islamico e di Al Qaida? Per noi l’esercito siriano rappresenta la liberazione. Dove entra riprende la vita. In molti villaggi i bambini non andavano a scuola da tre o quattro anni. Appena è arrivato l’esercito hanno ripreso a studiare. Se questo è un assedio allora benvenuto l’assedio”.
Dunque lei e i cristiani di Aleppo state con Bashar Assad.
“Noi cristiani non stiamo con Bashar Assad. Stiamo con i valori di convivenza e tolleranza di una Siria che in Medio Oriente ha rappresentato un’autentica oasi di pluralismo garantendo la convivenza di 23 gruppi etnici religiosi. In Europa preferite un colore solo? Preferite quello nero?”.
In Europa si è detto che i bombardamenti russi generano nuovi profughi.
“E quelli arrivati prima dell’intervento russo da cosa scappavano? In Europa dovreste informarvi un po’ meglio… qui dove arriva l’esercito la gente non scappa, ma torna ai propri villaggi”.
Cosa si augura per Aleppo e per la Siria?
“Bisogna che tutti s’impegnino a garantire la continuazione di questo processo di pace. I governi che hanno appoggiato i gruppi venuti a combattere in Siria devono chiedere loro di farla finita. Devono spingerli a trovare una soluzione attraverso il dialogo”.
C’è spazio per una riconciliazione?
“L’intervento russo ha spinto molti militanti a cercare la riconciliazione e il dialogo. In questo momento molti ribelli stanno abbandonando le armi e collaborano con il governo. Voi europei dovreste capire che se qui arriva la pace non avrete più il problema dei profughi. La Siria in passato non esportava profughi, ma li accoglieva. Quindi se voi europei volete veramente risolvere il problema dei profughi lavorate per la pace in Siria”. [Fonte]
"Monsignor George Abu Khazen, 69 anni, vescovo cattolico di Aleppo, non ha peli sulla lingua"
RispondiEliminaPer scovare qualche prelato senza peli sulla lingua bisogna ormai portarsi verso la Siria, come minimo, se non oltre, e comunque in zone totalmente disastrate dove il cristiano è tenuto costantemente sotto pressione e attacco. Dalle parti occidentali il loro personale tenore di vita infatti è troppo elevato per poter permettersi di rischiare, qualunque sia il campo: da quello dottrinale a quello più "politico", come in questo caso...
"... Quindi se voi europei volete veramente risolvere il problema dei profughi lavorate per la pace in Siria”.
RispondiElimina“Noi cristiani non stiamo con Bashar Assad. Stiamo con i valori di convivenza e tolleranza di una Siria che in Medio Oriente ha rappresentato un’autentica oasi di pluralismo garantendo la convivenza di 23 gruppi etnici religiosi. In Europa preferite un colore solo? Preferite quello nero?”.
RispondiEliminaC'è un lieve dettaglio: il Vaticano, la Chiesa Cattolica fuori dalla Siria e dall'Iraq è politicamente a braccetto con chi ha dato il via all'assalto al governo siriano dopo aver fatto la festa a Iraq, Tunisia e Libia. Basta ascoltare - voltastomaco permettendo - Radio Vaticana per rendersene conto. E ciò spiega la "singolare" elusività e latitanza della suddetta Chiesa Cattolica col Jefe in testa sull'intera faccenda. Temo che per i poveri siriani da quella parte non arriverà mai la cavalleria ma (forse) potranno contare su quel che resta dell'ex Armata Rossa...
RispondiEliminaMiles
L'Armata rossa è nuovamente in sella ed in marcia, basta vedere la parata di oggi a Mosca.
RispondiElimina>RR: un'amara ironia della sorte: abbandonati dai propri e salvati dagli ex cattivi.
RispondiEliminaMiles
La verità ufficiale servita da governi, politici e media al seguito è che Bachar el Assad è un criminale da eliminare, il solo responsabile del dramma siriano, le bombe sono solo e tutte "sue", il suo "regime" il solo ostacolo sulla via della pace, dunque da eliminare, l`obiettivo centrale delle riunioni di pace è la soppressione del "regime" di Bachar Assad, pochissimi sono i commentatori ad avere l`onestà e serietà di dire tutta la verità, anzi le loro fonti, credibili a prescindere, sono certi osservatori dei diritti degli uomini che, in realtà, non sono altro che delle antenne di chi finanza e sostiene i ribelli.
RispondiEliminaArabia Saudita e Katar, gli Stati principali che dall`inizio stanno dietro questo conflitto, non solo non sono messi in questione ma con loro i governi europei firmano succosi contratti di vendita d`armi, mentre loro continuano a comperare banche, industrie, clubs di calcio prestigiosi, territori interi, finanziano moschee e immam.
Il denaro non ha odore si dice da noi, non lo ha nemmeno quando l`odore è quello del sangue delle vittime.
Preghiamo che non facciano fare una brutta fine a questo coraggioso vescovo.
RispondiEliminaLa Siria era nel piano complessivo delle primavere arabe.
RispondiEliminaA parte la follia di concepire una destabilizzazione permanente del MO, chiamarle poi primavere è stata una beffa senza pudore, senza vergogna, sfacciata, diabolica. Più passa il tempo più la figura di Geddafi riacquista onore e dignità.
Le persecuzioni sono adesso anche in Europa. Dal Giornale:
RispondiEliminaFuggiti dalle persecuzioni in Medio Oriente, non trovano pace nemmeno in quell’Europa che dovrebbe accoglierli e proteggerli. L’odissea dei cristiani perseguitati sembra non avere fine neppure una volta arrivati nel Vecchio Continente, la patria d’elezione che moltissimi, per sfuggire ai tagliagole che li vogliono morti, scelgono dopo aver abbandonato Afghanistan, Siria e Iraq.
Secondo un rapporto stilato da diverse associazioni impegnate in favore dei diritti umani, in Germania sarebbero addirittura quarantamila i profughi cristiani sottoposti a vessazioni quotidiane all’interno dei centri di accoglienza e di identificazione. Con loro, seppure in numero minore, anche altri richiedenti asilo di fede non musulmana.
Dalle interviste di almeno 231 migranti cristiani è emerso infatti che quasi il novanta per cento del campione ha denunciato di essere stato discriminato a causa della propria fede, racconta la ong impegnata nel supporto ai cristiani Open Doors Germany.
Insulti, percosse e addirittura minacce di morte le vessazioni più diffuse, che in alcuni casi provengono anche dalle guardie, spesso di fede musulmana, dei campi.
Secondo l’emittente pubblica Deutsche Welle, che cita il capo di Open Doors per la Germania, Markus Rode, questi dati rappresentano “solo la punta dell’iceberg”. I dati di Action for Persecuted Christians, riporta la stampa tedesca, parlano di almeno quarantamila persone esposte a questo tipo di vessazioni.
Tra gli episodi riportati, le minacce dopo che alcuni profughi cristiani si sono rifiutati di prendere parte a preghiere collettive imposte dai musulmani. Secondo Paulus Kurt del Centro tedesco per i Cristiani d’Oriente vi sono addirittura famiglie cristiane che hanno deciso di tornare al Paese d’origine proprio per queste minacce continue, mentre Karl Hafen dell’International Society for Human Rights riferisce che i cristiani scappati dallo Stato Islamico a Raqqa in alcuni casi hanno ritrovato i propri persecutori siriani all’interno dei campi profughi.
Beh finalmente se ne accorgono anche i giornali italiani di quel che succede ai Cristiani rifugiati in Europa, gli unici che possono veramente fregiarsi del titolo di "rifugiati", essendo gli altri, sostanzialmente, dei tagliagole in missione.
RispondiEliminaQualcuno dovrebbe spiegarlo alla CEI.
Più che spiegarglielo bisognerebbe mandare alla CEI un bel carico di immigrati mussulmani da tenersi in casa finchè non riescano a convertirli o, per rispetto del non proselitismo, finchè i musulmani non fanno un buon lavoro di pelo e contropelo.
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2016/05/10/la-proposta-della-lega-diamo-gli-aiuti-per-i-profughi-anche-agli-itali/1256703/
RispondiEliminahttp://www.imolaoggi.it/2015/06/03/crema-giovani-musulmani-non-ci-vogliamo-integrare-solo-convivere/
RispondiEliminaAnnare, sei fantastica !
RispondiEliminahttp://www.lavocedelpopolo.it/index_dettagli.php?get_id=17672
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/mondo/leuropa-copre-i-clandestini-non-date-i-loro-dati-ai-governi-1256889.html
RispondiEliminaCosì l'Europa copre i clandestini: "Vietato dare i loro dati personali ai governi"
Da Strasburgo viene emanata la circolare che vieta di condividere i dati personali dei clandestini con le autorità di immigrazione che dovrebbero controllarli. Il Consiglio d'Europa: "Bisogna evitare che gli vengano negati i diritti umani"
Così l'Europa che diceva di distinguere tra migranti in fuga da guerra, profughi(pochi in realtà), migranti "climatici", avventurieri e terroristi, con questa mossa blinda, difende e tutela tutti gli immigrati, anche quelli clandestini e senza diritto di venire qui.
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11907246/Sanremo-scuola-elementare-organizza-gita-in-moschea-ma-undici-genitori-si-oppongono.html
RispondiEliminaDopo la parentesi sovietica, la Santa Russia sta riprendendosi il suo ruolo di protettrice della Cristianità in Medio Oriente. Da sempre Mosca aspira, giustamente, a un ruolo nel Mediterraneo. Per centinaia di anni, la spinta russa-cristiano-ortodossa fu quella della liberazione di Costantinopoli e dei Luoghi Santi dall'occupazione musulmana, quando ormai l'Occidente aveva rinunciato, sulla base della decadenza cristiana del rinascimento prima e dell'illuminismo poi, a ogni visione di Crociata.
RispondiEliminaL'ultimo, grande tentativo di liberazione dei Luoghi Santi avvenne tra il 1853 e il 1856. Fu la cosiddetta guerra di Crimea tra la Russia e l'impero ottomano. La Santa Russia avrebbe certamente vinto e i Luoghi Santi sarebbero stati certamente liberati se le potenze massoniche dell'epoca, Inghilterra e Francia, non fossero intervenute a favore dei musulmani turchi, con l'inutile, ridicolo aiuto del Piemonte di Cavour, ansioso di conseguire benemerenze nei confronti delle Grandi Logge di Londra e Parigi.
Così, grazie alla massoneria e al liberalismo internazionale, Costantinopoli e i Luoghi Santi rimasero sotto il feroce dominio musulmano.
C'è un buon libro che descrive questi eventi: Orlando Figes, Crimea - L'ultima crociata Einaudi, 1915. Ma il titolo originale è solo The Last Crusade.
Oggi Istanbul è una città solo turca e musulmana. Gerusalemme: i Luoghi Santi sono solo tollerati dagli ebrei in quanto fonte di esosissime tasse turistiche che i pellegrini devono pagare all'entità sionista. Gli espropri di case, gli attentati a chiese cristiane da parte di "zeloti" giudei sono all'ordine del giorno. Chiunque è stato pellegrino in Terra Santa sa che in alcuni quartieri di occupazione ebraica, anche se d'interesse storico per un cristiano, è bene non entrare.
E se la Santa Russia avesse vinto la Guerra di Crimea?
Se la S. Russia avesse vinto la Guerra di Crimea, l'Impero turco sarebbe crollato molto prima, amche perché si sarebbero scatenati i Bulgari, i Greci, i Serbi; la Marina inglese non avrebbe fatto il bello ed il cattivo tempo in Mmediterraneo, le imprese coloniali in Nordafrica e Mediooriente sarebbero state meno agevoli, l'Italia non si sarebbe forse unita, e Napoleone III, non insuperbito dalla vittoria, non avrebbe attaccato la Prussia. Per altro forse l'impero asburgico non avrebbe guerreggiato con la suddetta Prussia, e avrebbe forse potuto sistemare meglio e prima le sue cose nei Balcani.
RispondiEliminaForse non sarebbe scoppiata la I guerra mondiale,ecc.ecc.
Oppure le Potenze occidentali avrebbero comunque trovato il modo di far guerra alla Russia, e quindi...
Tutte le volte che la Russia si volta ad Ovest, e si apre al resto dell'Europa, questa le volge le spalle, e la schernisce. La Russia si offende, si irrigidisce, e si ritrova " asiatica" con tutti i mali che ciò comporta. Ora non è neanche più l'Europa in I persona ad agire cosi, ma sono gli USA che obbligano l'Europa a farlo. Robb de matt!
Come scrive oggi Blondet, i Turchi e d i Kossovari entreranno senza visto in UE-Schemgen, ed i Russi no !
C'è un buon libro che descrive questi eventi: Orlando Figes, Crimea - L'ultima crociata Einaudi, **1915**. Ma il titolo originale è solo The Last Crusade.
RispondiEliminaE' un libro del 1915? O si tratta di un refuso per 2015?
RispondiElimina@ La Guerra di Crimea e il Grande Gioco IMperiale - Quale missione per la Russia?
La guerra di Crimea del 1856 e'stata sempre inquadrata nell'ambito del Grande Gioco imperiale intrapreso dai due imperi contrapposti, quello russo e quello britannico. Per gli inglesi era fondamentale impedire la dissoluzione del decadente impero ottomano perche' era parte di una fascia di Stati satelliti o controllati da loro, che andava dall'Egitto e da Karthoum sino all'India, perla dell'IMpero, passando per l'Iran e l'Afghanistan, zona quest'ultima di frontiera tra i due imperi, controllata mediante accordi con i capi tribali locali. Si trattava di calcoli geo-strategici, come si suol dire, nei quali la massoneria c'entrava solo nel senso che molti statisti britannici erano sicuramte massoni. Tale strategia corrispondeva alle esigenze di espansione del capitalismo inglese (che dominava il commercio mondiale, potendo dominare gia' i mari con le flotte di Sua Maesta' e si rafforzava grazie alla rivoluzione industriale da poco iniziata). Del resto, massoni non c'erano anche nella classe dirigente russa? C'erano dappertutto. Allora era la Massoneria internazionale che combatteva se stessa per l'interposta persona della Gran Bretagna e della Russia zarista? Visto che i massoni erano dappertutto, anche nella classe dirigente austriaca...Non lo sapevamo, ma si trattava in realta' di una guerra civile tra logge massoniche! Chi l'avrebbe mai detto...
L'espansionismo imperiale russo non si volgeva solo verso i Balcani e gli Stretti, per sboccare nel Mediterraneo. Oltre a queste direttrici e al teatro centroasiatico e orientale (Iran, Afghanistan, Estremo Oriente, Alaska) si indirizzava anche verso l'Europa centrale. E faceva paura. Non bisogna dimenticare che la Santa Russia aveva partecipato alla spartizione della Polonia assieme all'Austria cattolica e alla Prussia luterana. Teneva quindi come provincia la sua parte di Polonia cattolica. La grande Caterina non aveva forse proposto all'imperatore austriaco dell'epoca di dividersi il mondo in due? "Date a noi russi Bisanzio e parte dell'Europa orientale e prendetevi voi tutto il resto d'Europa, compresa Roma col Papa". Non aveva detto forse cosi', piu' o meno? Cioe': ce lo prendiamo assieme poi ce lo dividiamo.
Certo, sarebbe stato bello se i Russi avessero liberato Istanbul dai Turchi. Bisognava vedere poi che uso ne avrebbero fatto. Oggi la situazione e' molto diversa. L'Occidente sta sprofondando nella dissoluzione che sappiamo, mentre la Russia sta tornando al suo cristianesimo scismatico e cesaro-papista, sempre migliore si capisce dell'attuale cattolicesimo corrotto. E soprattutto sta difendendo con le armi anche i cristiani in Medio Oriente. E' tuttavia un'azione sempre a meta' tra la Realpolitik e il messianesimo russo-bizantino, quello inaccettabile della Terza (vera) Roma.
Per questo occorrerebbe che il Papa facesse finalmente la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, richiesta tramite la veggente di Fatima e mai fatta nel dovuto modo, finora. Convertendosi cosi' di colpo al cattolicesimo, la Russia potrebbe iniziare la Crociata per liberare l'Occidente dai barbari (il fronte laico degenerato che ci governa, unito ai maomettani) e ripulire la Chiesa cattolica dall'infezione che la deturpa. Historicus
Si, chiedo scusa, la data di pubblicazione del libro che ho citato è, ovviamente, il 2015.
RispondiElimina