Vi annuncio che in questi giorni esce, nelle Edizioni Solfanelli, un testo da noi promosso con grande convinzione che propongo oggi all'attenzione di tutti. È arrivata infatti la settimana della ex «legge Cirinnà oggi Renzi-Alfano». Il Parlamento si è riunito e il voto finale è stato preannunciato entro venerdì, forse già giovedì. Matteo Renzi ha annunciato la fiducia alla Camera sul provvedimento già passato al Senato. Purtroppo i «giochi sono chiari da tempo». E non abbiamo dalla nostra neppure la Gerarchia ecclesiastica; il che è molto grave e indice di una crisi innanzitutto spirituale e conseguentemente antropologica davvero epocale. Ma almeno non desistiamo dal dar voce anche alla visuale non corrotta di chi difende la verità su tutti i fronti. Anche se il tempo stringe, sarà nostra - e spero anche vostra cura - mandare copertina e Presentazione agli indirizzi elettronici di tutti i deputati o comunque di quelli noti. In particolare ai cattolici del PD oltre che all'opposizione (Lega, FI, etc.).
Forse non servirà a niente, però in questo modo avremo fatto sino in fondo il nostro dovere. (M.G.)
Gerard M.J. van den Aardweg, «LA SCIENZA
DICE NO L’inganno del “matrimonio” gay»,
Solfanelli 2016, pag. 168 Euro 12
Titolo originale: «Science says NO. The Gay Marriage
Deception», Lumen Fidei Press, 2015 [vedi qui - qui - qui]
Traduzione dall’inglese di Antonio Marcantonio
Supervisione del filosofo Paolo Pasqualucci, che ha curato
la Presentazione, forte e sapientemente argomentata.
PRESENTAZIONE
Il dr. Gerard J.M. van den Aardweg è uno “psicoterapeuta” specializzato nel trattamento delle “persone omosessuali” ampiamente noto a livello internazionale.
Nato nel 1936 in Olanda, cattolico e sposato con sette figli, l’ottantenne dr. van den Aardweg ha conseguito il dottorato in psicologia all’Università di Amsterdam nel 1967, con la dissertazione dal titolo: Omosessualità e pedofilia omosessuale come nevrosi sessuali (analisi empiriche), successivamente tradotta in tedesco, che condensava una accurata ricerca condotta su più di duecento omosessuali praticanti. Le sue terapie consistono nel trattamento mentale della nota deviazione, sulla base di una efficace sintesi di psicologia, psichiatria, psicoanalisi; nella convinzione, più che documentata, che le tendenze omosessuali siano all’origine delle nevrosi, verità intuita forse per primo da Wilhelm Steckel, allievo di Freud. Nel corso dei decenni, il dr. van den Aardweg ha guarito molti omosessuali, maschi e femmine. Questo solo fatto gli ha procurato l’avversione dei cosiddetti “attivisti gay”. Da quel lato, ha avuto critiche improntate ad offensiva arroganza ma prive di qualsiasi valore scientifico[1].
A livello divulgativo, il dr. van den Aardweg ha esposto la sua analisi dell’omosessualità e i suoi metodi terapeutici in diversi libri, articoli, interviste. Il primo libro sul tema è del 1985, data nella quale apparve in Italia Omosessualità e speranza, terapia e guarigione nell’esperienza di uno psicologo, Ediz. Ares, Milano, ristampato nel 1995 e 1999. In Italia apparvero anche alcuni articoli suoi in Studi Cattolici e la traduzione di un libro pubblicato nel 1996-1997 in tedesco e in inglese: Una strada per il domani - Guida all’auto-terapia dell’omosessualità, Città Nuova, Roma, 2004[2].
Questi testi fanno capire perché il Nostro occupi un posto a sé nell’ambito scientifico e nei suoi metodi di cura.
Di contro alle erronee concezioni al momento dominanti (con l’incredibile appoggio di tanti Governi e l’apatia, quando non peggio, della Chiesa cattolica), concezioni le quali vogliono far apparire l’omosessualità come un “orientamento sessuale” normale, naturale, che l’individuo, agendo in piena libertà da costrizioni di qualsiasi tipo, dovrebbe solo scoprire in se stesso, concezioni scientificamente indimostrate e in realtà indimostrabili; il dr. van den Aardweg riconduce l’origine dell’omosessualità ad un disturbo mentale, che prende piede soprattutto nel periodo dell’adolescenza, allorché il soggetto che ne è vittima, per una serie di motivi dovuti solo in parte a rapporti squilibrati con uno dei due genitori, si forma complessi di inferiorità, di esclusione, di autocommiserazione, che finiscono con il coinvolgere la percezione della sua identità sessuale. L’omosessualità deve dunque ritenersi, quanto alla sua origine, una patologia di origine nevrotica, da considerarsi sempre nel nòvero delle malattie mentali. In nessuno di noi esiste un “orientamento sessuale” omosessuale naturale, cioè innato.
* * *
Tutti questi aspetti sono ben illustrati nel presente articolato saggio, pungente e coraggioso, guidato da una ferrea logica e fornito di una ricca e implacabile documentazione (capp. 1-4). Il lavoro non è dedicato tanto all’omosessualità in sé, per altro ben spiegata come fenomeno,quanto all’inganno del matrimonio gay, come recita il suo sottotitolo, ignobile e falsa equiparazione delle convivenze omosessuali al matrimonio secondo natura, tra l’uomo e la donna, che si sta tentando di introdurre anche nel nostro ordinamento, con il famigerato decreto-legge Cirinnà.
Un punto importante nell’esposizione del nostro Autore è rappresentato dalla documentata confutazione della bugia propalata da anni sui media, tutti o quasi proni alle lobby gay, secondo la quale la biologia avrebbe dimostrato esser l’omosessualità innata, inscritta nei geni degli omosessuali di entrambi i sessi. Ciò è del tutto falso, nel modo più assoluto. Nessuno scienziato è mai riuscito a dimostrare l’esistenza di un “gene gay” né di un “cervello gay”, nonostante i ripetuti tentativi di ricercatori a loro volta gay dichiarati. Le loro ipotesi non hanno retto a prove sperimentali serie. Il mondo scientifico sa benissimo che non si è in alcun modo riusciti a dare consistenza al concetto di “orientamento sessuale” innato, da applicarsi all’individuo dedito all’omosessualità al fine di giustificarlo su base biologica.
Il dr. van den Aardweg è un cattolico di orientamento che possiamo definire tradizionale o comunque conservatore.
Se qualcuno ritiene che egli neghi il supposto carattere biologico dell’omosessualità perché cattolico “puritano”, “bigotto”, si vada a leggere quanto scrive il celebre neurobiologo inglese Steven Rose, ebreo ateo dichiarato e militante, di tendenze che possiamo definire liberal in senso radicale sul piano etico-politico, il quale, in uno dei suoi ben noti testi divulgativi sul cervello, irride senza tanti complimenti alle ricerche volte a scoprire il gene o il cervello “gay”, affermando che non sono scienza ma pura “speculation”, oltretutto imbarazzante perché, in certi passaggi, sembrano rivelare “le bizzarre fantasie sessuali” che ossessionano la mente del ricercatore[3].
Il metodo di cura dello psicologo olandese, individuando le cause del male soprattutto in disturbi della psiche, fa conseguentemente appello all’indagine psicologica di se stessi e all’autodisciplina da parte dei pazienti. Ciò conduce alla riscoperta di valori fondamentali quali la forza di volontà e il carattere, indispensabili per vincersi e cambiare.
In questa battaglia, fondamentale può essere ovviamente l’apporto del fattore religioso ossia la conversione a Cristo4. Il metodo di cura ed i valori cui si ispira il dr. van den Aardweg, sono particolarmente invisi alla mentalità dominante. Oggi, su consiglio di tanti “terapeuti”, si preferisce abbandonarsi agli istinti, anche i più artificiosi perché in realtà abitudini perverse di una società corrotta.
L’avversione cui è fatto oggetto il Nostro, inoltre, deriva anche dal fatto che egli non le manda a dire. E difatti, nel presente saggio non lesina le critiche al conformismo e alla pusillanimità delle Associazioni ufficiali delle discipline psichiatriche e psicologiche per la loro colpevole arrendevolezza nei confronti delle scriteriate e scientificamente inesistenti pretese delle lobby gay, che hanno portato a far cancellare l’omosessualità dalla categoria delle patologie, come se fosse cosa da considerarsi normale e non la deviazione che invece è.
In questo saggio, come del resto nei precedenti suoi lavori, l’Autore non si tira indietro nel descrivere, in modo sempre documentato e senza veli, la psicologia degli omosessuali attivi e praticanti, la vera natura dei loro rapporti: l’immaturità, l’egoismo radicale, il narcisismo, l’indifferenza morale, la sostanziale “natura patologica dello stile di vita gay e lesbico” (capp. 5-9). Dopo aver smontato il mito del “matrimonio gay stabile e fedele” (cap. 5), egli demolisce del pari quello della persecuzione discriminatoria della quale sarebbero vittime gli omosessuali nelle nostre società, le quali, al contrario, non sono mai state così tolleranti nei loro confronti (capp. 7-9)5. Nel recitare continuamente la parte delle vittime, gli attivisti gay praticano invece un costante terrorismo intellettuale e non (quando ad esempio perseguitano gli omosessuali guariti o chi cerca di guarirli), cercando di criminalizzare chi non accetta la loro deviazione con l’impiego di etichette disoneste quali “omofobia”, supposto peccato che si vuole persino sanzionare penalmente e in modo pesante. Ma, come sottolinea il dr. van den Aardweg, non esiste una “omofobia” nel senso di odio o avversione nei confronti dell’omosessuale in
quanto tale, che la mentalità comune considera più che altro un malato; esiste una “avversione” istintiva delle persone normali per il carattere intrinsecamente sozzo e bestiale degli amplessi sessuali omosessuali, maschili o femminili che siano (cap. 8: Non omofobia ma omo-avversione).
La tolleranza dimostrata nei confronti dell’omosessualità è proprio essa (fa capire l’Autore) una delle cause dell’aumento esponenziale delle ingiuste pretese degli attivisti gay, che ora mirano sempre più apertamente a distruggere il matrimonio secondo natura, in quanto istituzione.
Significative, in questo senso, le parole di un attivista nordamericano del movimento, il noto Michelangelo Signorile: “Combattere per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e per i suoi privilegi e poi, una volta che esso sia stato concesso, ridefinire completamente l’istituzione del matrimonio, rivendicare il diritto di sposarsi non come mezzo per aderire ai codici morali della società bensì per sfatare un mito e alterare radicalmente un’istituzione arcaica” (cap. 5 : La favola del “matrimonio” gay stabile e fedele).
Lo scopo finale è dunque la distruzione del matrimonio secondo natura, tra il maschio e la femmina ai fini della procreazione, in quanto “istituzione arcaica”. Abbiamo a che fare qui con un assalto frontale alla nostra civiltà, ed anzi tale da mettere in pericolo la sopravvivenza stessa del genere umano: questo dovrebbe esser chiaro a tutti, una buona volta.
Il dr. van den Aardweg viene attaccato dagli ambienti gay anche per il fatto di esser stato in sostanza ignorato dagli ambienti accademici. I suoi lavori non verrebbero mai citati. Ora, egli non è un accademico in senso stretto, non fa parte dell’ambiente, che per di più egli critica senza riguardi per certe sue evidenti manchevolezze. È prima di tutto uno psicologo che si preoccupa di guarire i suoi pazienti; inoltre, è un cattolico militante in senso per così dire conservatore, rara avis di questi tempi. Ce n’è abbastanza perché venga ignorato. Gioca anche il fatto che la sua interpretazione del disturbo che è l’omosessualità, solo in parte coincide con l’impostazione corrente tra quei settori della scienza psichiatrica che pur non la considerano un fenomeno naturale bensì indotto dall’ambiente.
Come ricorda la citata recensione, mentre l’interpretazione psichiatrica tradizionale sull’origine dell’omosessualità insiste su di un rapporto squilibrato tra un genitore e il bambino sino all’adolescenza, quella di Aardweg, pur senza escludere ruoli negativi svolti dai genitori, si concentra invece sulla confusione circa la propria identità sessuale che emergerebbe in età pre e adolescenziale in relazione ai rapporti con i coetanei, se si verifica un arresto dello sviluppo, che si blocchi su forme infantili di narcisismo e autocommiserazione[7].
* * *
Ma questo non significa, ovviamente, che il suo metodo scientifico non sia corretto. La riprova, se mai fosse necessaria, l’abbiamo dagli interventi di un illustre psichiatra americano, Paul McHugh, MD, Distinguished Professor of Psychiatry nella Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University. Anch’egli sostiene con ineccepibile argomenti, ed utilizzando studi che troviamo citati anche nel saggio del dr. van den Aardweg, l’impossibilità di dimostrare un’origine biologica dell’omosessualità, ossia di considerarla un “orientamento sessuale” naturale; concetto privo di qualsiasi fondamento scientifico. Il prof. McHugh, data la sua grande autorità, è stato prescelto per presentare la “lettera dello amicus curiae” alla Corte Suprema degli Stati Uniti, per invitarla a non prendere in considerazione l’orientamento sessuale quale motivo sufficiente ad includere i gay in una categoria meritevole di essere protetta nei suoi “diritti”, incluso quello di contrarre “matrimonio” con persone dello stesso sesso. Come sappiamo, la Corte, nel giugno del 2015, decise altrimenti (con una maggioranza di 5 a 4) stabilendo che nessuno Stato dell’Unione potrà rifiutarsi di riconoscere a quelli che abbiano celebrato il cosiddetto “matrimonio” omosessuale gli stessi diritti dei quali godono le persone regolarmente sposate[8].
La tesi sostenuta con dovizia di argomenti e in base ai migliori studi dal prof. McHugh era dunque la seguente:
“egli compare in veste di amicus per discutere se l’orientamento sessuale, allo stesso modo della razza e del genere, sia una categoria chiaramente definibile (discreta) oppure una caratteristica immutabile e definita. Questi fattori sono rilevanti se questa Corte dovesse dichiarare l’orientamento sessuale una possibile nuova classe da prendere in considerazione. Basandosi sullo stato corrente della ricerca scientifica, ne conclude che l’orientamento sessuale non rientra in nessuno dei due [fattori]”[9].
Perché non rientra? Prosegue l’autore:
“L’individualizzabilità [discreteness] necessaria a costituire una classe ben definita richiede come minimo che un gruppo o un tratto sia chiaramente definito. Ciò non è possibile per l’orientamento sessuale. Una rassegna degli studi scientifici [sul tema] dimostra che non vi è consenso tra gli studiosi su come definire l’orientamento sessuale, sicché le varie definizioni proposte dagli esperti danno in sostanza vita a classi diverse. Mentre la razza e il sesso sono ben definiti e capiti come tali, nonostante la credenza popolare in contrario l’orientamento sessuale resta una classificazione contestata e indeterminata”[10].
È inoltre impossibile applicare qui il criterio dell’immutabilità dalla nascita, per poter stabilire l’esistenza di una classe di appartenenza, criterio sempre mantenuto dalla Corte Suprema. Infatti, “checché ne pensi la credenza popolare, non c’è studio confermato che dimostri esser l’orientamento sessuale determinato dalla nascita. Gli studi giungono invece alla conclusione che tale orientamento è influenzato da fattori complessi e imprevedibili”. Ciò significa che “l’orientamento sessuale è molto più fluido di quanto comunemente si creda”. La Lettera fa dunque presente alla Corte che “gli studiosi non ne sanno abbastanza per stabilire cos’è l’orientamento sessuale, che cosa lo produce e come e perché a volte muti”[11].
Ma da cosa deriva l’impossibilità di individuare l’effettiva esistenza di un orientamento sessuale omosessuale?
Nella prassi, le tre categorie stabilite dalla ricerca sembrano raramente presenti in un’unica persona. Esse sono: “chi pratica un comportamento sessuale omosessuale (behavior); chi ha fantasie erotiche di questo tipo (attraction); chi si identifica come gay o lesbica” (identity)[12].
Ora, la Chicago Sex Survey, “considerata una delle più serie sul comportamento sessuale degli Americani, stabilisce che, nella porzione di popolazione esibente almeno uno dei tre tratti sopra delineati, solo il 15% delle donne e il 24 % degli uomini li mostrava tutti e tre”[13].
Circa l’altra caratteristica, che il tratto desiderato debba potersi considerare immutabile dalla nascita, continua la Lettera, diversi studiosi sono giunti alla conclusione che “i fattori genetici hanno un’influenza piccola o del tutto nulla sull’orientamento sessuale”. Anzi, “ci sono sostanziali prove indirette sull’influenza di un modello sociale nei confronti degli individui coinvolti”[14]. Diversi studi, “hanno trovato forti correlazioni tra l’orientamento sessuale e fattori esterni quali la situazione familiare, l’ambiente, le condizioni sociali, elementi tutti l’azione dei quali è impossibile a spiegarsi solo con le teorie dell’origine biologica”[15].
La convinzione popolarmente diffusa (dai media, lo ricordo ancora) secondo la quale l’orientamento sessuale è “biologically determined”, è del tutto “semplicistica”. In realtà, “non c’è alcuna solida prova a sostenerla, solo indimostrate teorie”. Anzi, la American Psychiatric Association ha di recente ribadito in modo ufficiale, nel 2012, che “non vi sono studi scientifici confermati che dimostrino una specifica eziologia biologica per l’omosessualità”[16].
In realtà, una molteplicità di studi ha dimostrato che l’orientamento sessuale muta. Si nota nella società la presenza di un “bisessualismo” sempre più diffuso. Si è potuto dimostrare che il 50% di appartenenti ad una “minoranza sessuale” come gli omosessuali (che sarebbero il 3,5% della popolazione, ma l’1,8% di loro si considera “bisessuale”), “una volta abbandonata la loro identità eterosessuale, abbiano cambiato l’etichetta della loro identità più di una volta. Tale elasticità si nota soprattutto nelle donne”[17]. Alcuni ricercatori hanno intervistato 30 donne che “avevano speso metà della loro vita come eterosessuali, si erano sposate, avevano avuto bambini, per poi darsi al lesbismo una volta raggiunta la mezz’età. Alcune tra di loro spiegarono il loro lesbismo come risultato di un processo di scoperta di se stesse. Ma un altro gruppo considerava la loro mutazione più che altro come una semplice scelta tra l’esser lesbica o bisessuale, casta o eterosessuale”[18]. Tutto lo stesso, dal punto di vista della libera scelta! Il prof. McHugh non poteva dirlo, in una Lettera di quel tipo, ma la c.d. “bisessualità” diffusa tra tutte queste donne (ed anche la pretesa, tardiva “scoperta” del lesbismo) da dove provenivano se non dalla generale corruzione dei costumi ovvero dall’influenza del modo sempre più depravato di vivere che caratterizza le nostre società, giusta il quale si è smarrito il senso del peccato e si mette tutto sullo stesso piano?
Ho voluto soffermarmi sulla poco nota Lettera del prof. McHugh, non solo per la sua indubbia importanza storica ma anche perché mi sembra confermare autorevolmente le tesi del dr. van den Aardweg, anche se le ricerche scientifiche ivi menzionate insistono più sui fattori esterni che su quelli interni, rappresentati dalle nevrosi. Il dato che conta (messo in forte rilievo nel saggio dello psicologo olandese) è la dimostrata falsità del concetto base delle pretese illegittime dei gay, quello dell’esistenza di un orientamento sessuale omosessuale dalla nascita ed immutabile (“sono nato/a così”). La lucida analisi dell’illustre accademico americano lo scardina completamente, dimostrando che esso, alla luce degli studi scientifici più seri, è del tutto insostenibile. Purtroppo le femministe e omofile della Corte Suprema non hanno voluto capire. E questa nozione fasulla e nociva si trova anche nei principi della Costituzione dell’Unione Europea, là ove si stabilisce che nell’Unione non vi debbano essere discriminazioni “in base all’orientamento sessuale” di ciascuno, come se si trattasse di un diritto naturale da difendere!
* * *
Che l’omosessualità non abbia un’origine nella natura umana in quanto tale ma sia il frutto di un sentire malato e/o vizioso, risulta anche da quella forma di depravazione a sfondo omosessuale nota come transgenderismo, sul quale il prof. McHugh ha scritto non molto tempo fa un illuminante articolo divulgativo. Oltre che professore universitario per quarant’anni, egli è stato per ventisei Primario del reparto psichiatrico dell’Ospedale della Johns Hopkins. Ciò gli ha permesso, scrive, “di osservare [scientificamente] persone che affermavano di essere dei transessuali”[19].
All’inizio erano solo uomini, sia omosessuali che eterosessuali, alcuni dei quali volevano esser operati perché “si eccitavano eroticamente all’immagine di se stessi come donne”. Poi il fenomeno ha cominciato a coinvolgere le donne. Negli ultimi quindici anni è “cresciuto in modo esponenziale” tanto che anche adolescenti maschi e femmine “hanno cominciato a presentarsi come appartenenti al sesso opposto” rispetto a quello nel quale sono nati. Per questi adolescenti la motivazione non sarebbe erotica. Sono al contrario “spinti da una varietà di conflitti e preoccupazioni giovanili di natura psicosociale”[20].
Ha dunque preso piede l’idea bislacca secondo la quale il sesso sarebbe appunto “una scelta”, dipendente dall’individuo, «una disposizione o un modo di sentire più che un fatto naturale [a fact of nature]. In tal modo, lo si concepisce come una realtà fluttuante, che può cambiare ogni momento per qualsivoglia ragione.»[21] Ora, afferma con estrema chiarezza e decisione il prof. McHugh, «l’idea che sia possibile cambiare sesso è del tutto falsa. Gli uomini transessuali non diventano donne né le donne transessuali diventano uomini. Diventano tutti o uomini femminizzati [feminized] o donne mascolinizzate [masculinized]; la loro è una contraffazione poiché in realtà essi non fanno altro che imitare il sesso nel quale “si identificano”.»[22]
La Svezia è sempre stata un Paese aperto al transessualismo. Proprio in Isvezia risulta da accurate analisi che dieci e quindici anni dopo la “ristrutturazione chirurgica” del loro corpo, molti transessuali si suicidano. Infatti, “la loro percentuale di suicidi è superiore di venti volte a quella dei loro coetanei [non transessuali]”[23]. L’unico modo corretto di affrontare questa deviazione, conclude il Nostro, è la psicoterapia, anche di “gruppo”, non la chirurgia.
Bisogna convincere i “transessuali” del grave errore nel quale sono caduti, quello di credere che il sesso non sia un fatto biologico ma solo un modo di sentire individuale, a piacere. “Il transessualismo – o gender dysphoria in termini tecnici – è un fatto psicologico non biologico”.
(Usando la terminologia del dr. van den Aardweg: un disturbo della psiche, una nevrosi, che va trattata con la psichiatria e la psicoanalisi, la conversione a Cristo). “La cura dovrebbe proporsi di correggere la natura falsa e indimostrabile della convinzione dei “transessuali” e di risolvere i conflitti psicologici che la provocano. Con gli adolescenti, il modo migliore sarebbe quello di una cura nell’ambito della famiglia [family therapy]”[24].
Ma si tratterebbe di un compito improbo, conclude il prof. McHugh, per due motivi. Perché l’idea alla base del “transessualismo” è diventata un vero e proprio feticcio che gode ormai di un culto di massa, nutrito da tutti i media, e ha già il suo business milionario, si capisce – nell’indifferenza più completa per i gran danni che provoca alle famiglie, agli adolescenti, ai bambini. Dovrebbe esser pervicacemente combattuta per quello che è, “un’opinione priva di qualsiasi fondamento”. L’altro motivo di difficoltà è rappresentato dall’azione dei governi. Negli Stati Uniti in particolare la situazione è grave. “Sia i singoli Stati che il Governo Federale stanno cercando di impedire ogni terapia che possa rappresentare un tentativo di controbattere le opinioni e le scelte [sbagliate] degli adolescenti transessuati”. Una consigliera del Presidente Obama, tale Valerie Jarrett, ha detto: “Nell’ambito del suo impegno a proteggere [sic] la gioventù americana, quest’Amministrazione sostiene gli sforzi miranti a bandire l’impiego di terapie di conversione per i minori”[25]. Le conversion therapies sono appunto quelle della psicologia, della psichiatria, della psicoanalisi (intesa come scienza non come freudismo più o meno d’accatto), impiegate con successo dal dr. van den Aardweg e ben illustrate nel suo saggio: esse mirano a far mutare lo stile di vita (mirano alla conversion) riconducendo l’anormale alla normalità.
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Torno ora al saggio del dr. van den Aardweg, per le ultime considerazioni. Negli ultimi due capitoletti (12 e 13) egli fa delle predizioni ed indica alcuni punti di un possibile programma atto a contrastare efficacemente l’offensiva delle lobby gay.
Cosa accadrà, si chiede, dopo la legalizzazione del “matrimonio” gay? È facile prevederlo: la preferenza concessa alle coppie omosessuali su quelle normali quando si tratti di adozioni; leggi e regolamenti contro la c.d. “omofobia”per tacitare ogni critica all’omosessualità; la legalizzazione della poligamia, anche omosessuale, ovviamente; l’abbassamento dell’età del consenso ai rapporti sessuali poiché “il riconoscimento della legalità della pedofilia, in particolare, ha sempre fatto parte integrante del programma dei gay; l’educazione gender obbligatoria a tutti i livelli scolastici; la proibizione delle cure psichiatriche per guarire gli omosessuali che volessero tornare alla normalità” (cap. 12: Cosa accadrà dopo la legalizzazione dei “matrimoni” tra persone dello stesso sesso?). Dire che questo purtroppo realistico scenario sia da incubo, è dire ancora poco.
Il cap. 13 si intitola: Un programma costruttivo di senso comune e compassione. Dopo aver ricordato sinteticamente le responsabilità di ben note organizzazioni internazionali e della massoneria nella diffusione della Rivoluzione Sessuale; nonché gli ammonimenti rivolti a suo tempo (addirittura negli anni trenta e quaranta del XX secolo) da J. Huizinga (il grande storico olandese, l’autore di Homo ludens e de L’autunno del Medio Evo) contro la decadenza morale che già si profilava nelle nostre società, da lui acutamente percepita; scrive:
l’imponente diffusione contemporanea dell’ideologia gay fa parte di questo programma filosofico [il neo-illuminismo nichilistico e incolto che mira ad instaurare il Regno dell’Uomo], che ha veramente gettato alle ortiche ogni senso comune e ogni senso morale, ogni tradizione autenticamente religiosa e anche le conoscenze della vera psicologia. La devastazione morale e sociale che sta diffondendo è sin troppo evidente. Viene mascherata da appello alla compassione, ma questa compassione non è nient’altro che un sentimentalismo superficiale, e in realtà è qualcosa di freddo e anticaritativo. A questo tristo programma di distruzione dobbiamo contrapporre un programma costruttivo che rispetti il senso comune, la vera scienza psicologica e psichiatrica, il senso morale e la saggezza della tradizione cattolica.
Occorre ristabilire la verità a proposito dell’omosessualità, controbattere “le distorsioni e le bugie della propaganda gay”; poter aiutare con le opportune “psicoterapie orientate al cambiamento” gli omosessuali che vogliano guarire; ripristinare la libertà d’insegnamento e di pensiero “sul tema dei disordini sessuali”; “abolire l’attuale educazione sessuale neopagana nelle scuole, denunciare la sua immoralità e le sue bugie a proposito dell’omosessualità”; cancellare “le leggi e norme pro-gay esistenti” a cominciare dal “matrimonio” gay e favorire “il matrimonio e la famiglia”, come stabiliti secondo natura.
Un programma certamente utopistico, allo stato attuale, che fa comunque onore al coraggio di chi lo propone ed appare l’unico oggettivamente all’altezza della tragica situazione nella quale ci troviamo.
[...]25 gennaio 2016
Paolo Pasqualucci
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1. Vedi gli estratti riportati nella voce di Wikipedia in tedesco a lui dedicata: Gerard J. M. van den Aardweg, de.wikipedia.org/wiki/Gerard J. M. van den Aardweg, che ci informa succintamente sui suoi maestri. La voce di Wikipedia vuol mantenere un tono neutrale ma è in sostanza ostile. Le critiche dell’ambiente omosessuale riportate in estratto cercano di mettere in cattiva luce il dr. Aardweg, come se si trattasse di persona senza seria preparazione scientifica, il cui scopo sarebbe solo quello di “offendere e discriminare” i gay. Si tratta di evidenti falsità. (Per la formazione scientifica del Nostro e la sua valutazione positiva da parte di autorevoli studiosi, vedi il Profilo dello stesso tracciato dall’associazione Leo e.V. di Bennungen, diretta da un pastore protestante, che organizza seminari ispirandosi ai suoi principi, per aiutare persone omosessuali a guarire: Überblick zur wissenschaftliche Reputation von Prof. Dr. Gerard van den Aardweg (NL) in Bezug auf seine Analyse und Therapie von Neurosen, 4 aprile 2014, leoevbennungen.files.wordpress.com/di 5 pagine).
2. Per questi dati, vedi la voce di Wikipedia citata alla nota precedente.
3. S. Rose, Lifelines. Life Beyond the Gene, 1997, edizione interamente riveduta, Vintage, London, 2005, pp. 210-211; pp. 288-290. A p. 211 l’Autore cita i nomi di altri due scienziati che condividono le sue sferzanti critiche.
4. Vedi sul punto la recensione a: Gerard J.M. van den Aardweg, The Battle for Normality. A Guide for (Self)-Therapy for Homosexuality, rist. Ignatius Press, San Francisco, 2013, di Linda Nicolosi, intitolata: A book they won’t allow in our schools, apparsa sul sito: newsweekly.com.au/article.php?id=5555, di tre pagine; p. 1 e p. 2.
5. Nel cap. 7: La drammatizzazione della discriminazione, l’Autore tra l’altro sostiene, con convincente documentazione, che lo sterminio pianificato di 200.000 omosessuali attribuito ai nazisti sarebbe in realtà un mito. I morti sarebbero stati circa 7000 solamente e non in quanto omosessuali ma in quanto detenuti (in parte già prima dell’avvento del nazismo) tra i colpevoli di reati a sfondo sessuale (violenza, molestie, corruzione di minore,
etc.). Perirono quando i nazisti trasferirono tutti questi criminali nei campi di concentramento.
6. Ricordo una celebre pagina di Proust in proposito, nel descrivere le nefandezze del barone di Charlus: A la recherche du temps perdu, tome IV, Le coté de Guermantes II - Sodome et Gomorrhe, I, Gallimard, Paris, 1921, p. 262.
7. Recensione citata, p. 2.
8. L’amicus curiae o “amico della Corte” è persona che informa la Corte stessa su questioni in discussione che appaiano dubbiose. Si tratta di richiamare l’attenzione della Corte su un punto che potrebbe esser trascurato. La “lettera” dell’amico della Corte non proviene quindi da una parte in causa. Essa mira a provvedere la Corte con la conoscenza necessaria per decidere nel modo giusto o per ottenere un certo tipo di decisione a favore di un interesse pubblico o privato di terzi, sui quali si riverbereranno le conseguenze della decisione stessa (Steven H. Gifis, Law Dictionary, Barron’s, New York, London, Toronto Sydney, 1984, voce: Amicus Curiae). Tra i 5 voti a favore, i tre delle tre donne della Corte, una (di origine portoricana) accesa femminista ; le altre due, di origine ebraica, femministe anche loro, note per il loro sostegno alle pretese gender e omosessualiste. Il prof. Mc Hugh era assistito dal prof. Gerard V. Bradley, della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Notre Dame. Dei cinque giudici a favore dei gay, tre erano ebrei liberal (Kagan, Ginsburg, Stephen Breyer), due cattolici ugualmente liberal (Sotomayor e Anthony Kennedy); i quattro contrari erano tutti cattolici non liberal: Scalia, Roberts, Alito e l’afroamericano Thomas.
9. Testo della lettera: Brief Amicus of Dr. Paul McHugh in Support of Respondents, Cockle Law Brief Printing Co., diffusa in rete a cura della American Bar Association www.supremecourtpreview.org, pp. 29 di testo precedute da XI pp. con l’indice e la bibliografia. I “respondents” o convenuti in giudizio, erano i governatori del Tennessee, del Michigan, del Kentucky, i quali si opponevano alle ingiuste richieste “matrimoniali” dei gay, che pertanto li avevano citati in giudizio presso la Corte Suprema.
10. Brief Amicus Curiae, cit., p. 2.11. Op. cit., pp. 2-3.
12. Op. cit., p. 9. Vedi anche p. 21.
13. Op. cit., p. 11. L’Autore menziona anche “other national studies” sul tema (op. cit., pp. 11-12).
14. Op. cit., pp. 15-16.
15. Op. cit., p. 17.
16. Op. cit, p. 19. Cinquant’anni di ricerche in questo senso, non sono approdati a nulla (op. cit., pp. 19-20).
17. Op. cit., p. 21. Le stime provengono da un noto Istituto specializzato dell’Università della California (UCLA) e sono frutto della media effettuata su cinque recenti studi sulla popolazione (op.cit., p. 26).
18. Op.cit., p. 27. La “castità” qui va ovviamente intesa nel senso puramente descrittivo di “smettere di far sesso”, di qualunque tipo.
19. P. McHugh, Transgenderism: a pathogenic meme. Gender dysphoria should be treated with psychotherapy, not surgery, 18 giugno 2015, www.mercatornet.com/articles/view/transgenderism-a-pathogenic-meme, di tre pagine; p. 1.
20. Op. cit., pp. 1-2.21. Op. cit., p. 1.
22. Op. cit., p. 2.
23. Op. cit., ivi.
24. Op. cit., p. 3.
25. Op. cit., pp. 2-3. «In due Stati [dell’Unione] un medico che analizzasse la storia psicologica di un adolescente transessuale alla ricerca di una possibile soluzione dei suoi conflitti, potrebbe venir cancellato dall’Albo dell’Ordine dei Medici e così impedito di esercitare.»
Marchini: "Non celebrerò le unioni gay se vinco le elezioni"
RispondiElimina"Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose, qundi non celebrerò unioni gay, se dovessi vincere le elezioni".
Lo ha detto Alfio Marchini, tra i candidati a sindaco di Roma.
Poi ha aggiunto sul tema rom e immigrati: "Chi viene, rom o no,deve stare 6 mesi, deve trovare un lavoro, altrimenti non può stare".
E sull'Imu al Vaticano: "Far pagare l'Imu al Vaticano? "Sì, sulle strutture non dedicate al culto".
Fonte televideo rai
"Lo scopo finale è dunque la distruzione del matrimonio secondo natura, tra il maschio e la femmina ai fini della procreazione, in quanto “istituzione arcaica”. Abbiamo a che fare qui con un assalto frontale alla nostra civiltà, ed anzi TALE DA METTERE IN PERICOLO LA SOPRAVVIVENZA STESSA DEL GENERE UMANO: questo dovrebbe esser chiaro a tutti, una buona volta"
RispondiEliminaSull'obiettivo, o meglio, su uno tra gli obiettivi, di distruggere il matrimonio credo si possa essere senz'altro d'accordo.
Sul fatto invece che siccome sarebbero sempre di meno le classiche relazioni uomo-donna all'interno del matrimonio, per cui la "sopravvivenza stessa del genere umano sarebbe messa in pericolo", questo non credo. Non dimentichiamo che poi comunque è sempre più accettata oramai la tesi che siccome una cosa si può "tecnicamente" fare, allora vuol dire che è (più o meno) lecita. E siccome sarà sempre più possibile "generare" pur senza passare attraverso i canali che il buon Dio ci ha donato (senza contare le innumerevoli realtà, appunto, di "coppie di fatto" eterosessuali che prendono il posto via via di quelle legate dal sacro vincolo matrimoniale), allora a mio avviso è evidente che non sarà pertanto in gioco la suddetta "sopravvivenza" del genere umano, bensì, semmai, la sua progressiva trasformazione, almeno nella nostra società occidentale (sempre che non venga prima messa definitivamente alle corde da quella di origine arabo-islamica), in qualcosa che il Creatore dubito molto che approvi. Ed è questa, tra tutte, la cosa veramente più grave e dolorosa.
Che sia tecnicamente fattibile, non garantisce che riesca bene. Infatti i tentativi di fecondazione artificiale falliscono in un'elevatissima percentuale dei casi, e i bimbi che cosi nascono non è detto siano poi sani ( come recenti ricerche dimostrerebbero).
RispondiEliminaChe coppie non sposate facciano figli, è vero, ma è altrettanto vero che, parallelamente alla depenalizzazione dell'aborto, alla diffusione dei contraccettivi, ala legalizzazione della fecondazione artificiale e unioni di fatto, e alla battaglia contro il matrimonio( non solo sacramentale, ma anche quello civile, ridotto ormai ad un contratto qualsiasi) la natalità degli Europei, Nordamericani, Australiani e Neozelandesi, cioè dei Bianchi, sta rapidamente arrivando a zero.
Quindi forse non arriveremo alla scomparsa del genere umano, ma della razza bianca si.
E non è una bella cosa.
Suggerisco di (ri)leggere queste tappe preconizzate del prof. PALMARO davvero con grande attenzione.
RispondiEliminaIl tutto veniva riportato da questo blog il 22 novembre 2013
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/mario-palmaro-sui-matrimoni-gay-e-la.html
"[...]Va aggiunto che IL CATTOLICESIMO SI E’, PER COSI DIRE, SCAVATO LA FOSSA CON LE SUE MANI, attraverso DIECI MOSSE CLAMOROSAMENTE SBAGLIATE. Eccole:
1. Il giudizio del cristianesimo sulla condotta omosessuale è indubbiamente molto severo da duemila anni; la prima mossa perdente consiste nell'ammorbidire progressivamente questo giudizio di verità, che per altro nulla toglie all'annuncio del perdono e della redenzione del peccatore, come per ogni altro peccato.
2. Tacere che la condotta omosessuale è un peccato. In nome del rispetto dovuto agli altri, e alla complessità delle cause, si conclude che questa condotta è sostanzialmente ingiudicabile. Se ci fate caso, anche i cattolici più rigorosi si sentono in dovere di premettere che "non hanno nulla contro gli omosessuali". Eppure, parlando del nono comandamento, non direbbero mai: "premesso che non ho niente contro gli adulteri".
3. Il passo successivo è negare esplicitamente che si tratti di peccato: c'è chi nasce così, e non si può far nulla per cambiare le cose.
4. Si abolisce dal proprio linguaggio (prediche, catechesi, conferenze, libri) il termine "contro natura", liquidando così anche l'idea di una natura in senso filosofico. L'unica natura che resta è così quella dei documentari di Piero Angela.
5. Si abbandona ogni pretesa di conservare nell'ordinamento giuridico una distinzione di giudizio rispetto all'omosessualità. Per secoli le leggi hanno considerato questo fenomeno come tollerabile, o come del tutto irrilevante sul piano giuridico, ma hanno sempre mantenuto una valutazione implicita negativa verso una condizione che può avere aspetti problematici di rilevanza pubblica. Pensiamo alla possibilità di ricoprire ruoli educativi, o di far parte di comunità organizzate specifiche come l'esercito o un ordine religioso. Distinguo e motivate discriminazioni che nascevano dal riconoscimento del carattere patologico, riconosciuto a livello mondiale fino al 1973, di quella condizione.
6. A questo punto dilaga l'effetto "laicità dello stato": siccome l'ordinamento non può dare giudizi etici, deve trattare tutto allo stesso modo; ergo, ogni relazione affettiva ha il medesimo valore morale e sociale; dunque, le leggi tratteranno esattamente allo stesso modo omosessuali ed eterosessuali, ed eventuali categorie ulteriori.
7. A questo punto, chiunque provi a dire che l'omosessualità è contro natura, o che non vorrebbe un maestro omosessuale, diviene un fuorilegge prima sul piano mediatico (gogna televisiva e giornalistica) e poi sul piano giuridico (leggi sull'omofobia); e qui il mondo cattolico abbandona al loro destino tutti quelli che incappino nella mannaia organizzata dalla nuova omocrazia, liquidandoli come "imprudenti" o "integralisti".
8. Arriva dunque la legge sulle unioni gay, e qui il cattolico perdente ostenta soddisfazione perché "si evita di definirli matrimoni".
9. Arrivano, ovviamente, i matrimoni gay, e qui il cattolico perdente ostenta ottimismo perché "non sono previste le adozioni gay".
10. Arrivano le adozioni gay, e qui il cattolico perdente conclude, soddisfatto, che comunque "la famiglia tiene".
Fonte: Il Timone, ottobre 2013 (n. 126)
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/11/mario-palmaro-sui-matrimoni-gay-e-la.html
Mi pare, caro prof. Palmaro che ci stai vedendo e ascoltando ormai da lassù, che quaggiù intanto siamo già arrivati al punto n. 8 da te preconizzato…Ti chiediamo pertanto di intensificare la tua intercessione presso il buon Dio.
Non possiamo fare nulla. Di grande, risolutivo qui e ora, sì e vero.
RispondiEliminaQui e ora tutti possiamo impegnarci, davanti al Prof. Mario Palmaro, a dire:"contro natura" ogni volta che è richiesto, a proposito.
E facciamo diga con il Prof. Gerard M.J.van den Aardweg e con il Prof. Paolo Pasqualucci dicendo, a proposito, quando richiesto:"Contro natura".
RispondiEliminaE' vero che possiamo fare ben poco, ma anche il nostro 'poco' che sia, ci fa tenere il fronte e non allinearci con la menzogna e con la contro-natura.
RispondiElimina... Occorre ristabilire la verità a proposito dell’omosessualità, controbattere “le distorsioni e le bugie della propaganda gay”; poter aiutare con le opportune “psicoterapie orientate al cambiamento” gli omosessuali che vogliano guarire; ripristinare la libertà d’insegnamento e di pensiero “sul tema dei disordini sessuali”; “abolire l’attuale educazione sessuale neopagana nelle scuole, denunciare la sua immoralità e le sue bugie a proposito dell’omosessualità”; cancellare “le leggi e norme pro-gay esistenti” a cominciare dal “matrimonio” gay e favorire “il matrimonio e la famiglia”, come stabiliti secondo natura.
RispondiEliminaUn programma certamente utopistico, allo stato attuale, che fa comunque onore al coraggio di chi lo propone ed appare l’unico oggettivamente all’altezza della tragica situazione nella quale ci troviamo.
Ovvio che tutto quanto detto nei confronti dell'omosessualità vale per la teorie del genere e tutte le altre aberrazioni - guidate - che si stanno imponendo con troppo poche resistenze.
RispondiEliminaComunque le ultime tre tappe previste da Mario Palmaro contengono una descrizione del "cattolico perdente medio" che è veramente straordinaria quanto amara nella sua verità, con una lucidità e una ironia che veramente ci fanno ancor più rimpiangere questo grande confessore e difensore della fede cattolica:
RispondiElimina"8. Arriva dunque la legge sulle unioni gay, e qui il cattolico perdente ostenta soddisfazione perché "SI EVITA DI DEFINIRLI MATRIMONI".
9. Arrivano, ovviamente, i matrimoni gay, e qui il cattolico perdente ostenta ottimismo perché "NON SONO PREVISTE LE ADOZIONI GAY".
10. Arrivano le adozioni gay, e qui il cattolico perdente conclude, soddisfatto, che comunque "LA FAMIGLIA TIENE".
Grazie Mario Palmaro e che Dio ci dia la forza, il coraggio e anche un po' di quella ironia (giusto per sopravvivere a questi tempi senza sconfortarci troppo) che avevi tu...
“Islam, la lezione di Padova: niqab vietato in tutti gli uffici pubblici
RispondiEliminaDa oggi a Padova è vietato entrare nelle mostre e in tutti gli uffici comunali con il volto coperto dal velo. Le donne islamiche dovranno togliere il burqa o il niqab e farsi identificare. Anche dopo l'identificazione, non potranno rimettere il velo.
Il via libera è stato dato con un "sì" alla delibera della giunta comunale su proposta dello stesso sindaco Massimo Bitonci
http://www.ilgiornale.it/news/politica/islam-lezione-padova-niqab-vietato-tutti-uffici-pubblici-1256861.html
http://www.tempi.it/unioni-civili-poi-i-tribunali-faranno-le-nozze-gay-lo-scrive-scalfarotto#.VzH_WPmLTIU
RispondiEliminaPiazza San Pietro inospitale per i marciatori, quelli per la vita
RispondiElimina... a Roma in piazza San Pietro no, papa Francesco non ama vederla comparire. Lo si è capito da come l'ha maltrattata al "Regina coeli" di domenica 8 maggio, festa dell'Ascensione.
Al momento dei saluti finali, dopo aver dato volentieri spazio agli applausi prima dei fedeli di Roma e poi di quelli di Polonia, Francesco ha detto con tono piatto e faccia seria un: "Saluto i partecipanti alla Marcia per la vita", i cui applausi però ha voluto coprire ripetendo due volte, come irritato, le parole successive del testo che stava leggendo. Salvo subito dopo tornare a regalare gesti e sorrisi a un gruppo di scout romani e a un altro di cresimandi di Genova, gratificati questi ultimi con un amichevole fuori testo: "Siete rumorosi, genovesi!".
Per verificare, basta rivedere il video del Centro Televisivo Vaticano, dal minuto 11'39'' al minuto 13'11'':
> "Regina coeli" dell'8 maggio 2016
Alla Marcia per la vita di quest'anno a Roma, la sesta della serie, partita dalla Bocca della Verità e arrivata a San Pietro per il "Regina coeli", hanno preso parte 30 mila persone, tra cui il cardinale Raymond Leo Burke, l’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri e il vescovo ausiliare di Astana Athanasius Schneider, tre ecclesiastici ai quali Francesco è notoriamente allergico. Ma l'ostracismo contro l'intera iniziativa è stato attuato anche da "L'Osservatore Romano", che non vi ha dedicato una sola riga.
Quanto ad "Avvenire", il quotidiano della Chiesa italiana, in un articolo nascosto a pagina 11 di martedì 10 maggio, per dare segno di un minimo di benevolenza papale per la Marcia ha dovuto pescare una lettera del sostituto segretario di Stato monsignor Angelo Becciu non alla Marcia della vita di Roma – lasciata a secco anche di qualsiasi standardizzato messaggio d'ufficio – ma a quella che si terrà in Portogallo sabato 14 maggio.
......
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/05/10/piazza-san-pietro-inospitale-per-i-marciatori-quelli-per-la-vita/
RispondiEliminaUnioni civili,CEI: fiducia è sconfitta di tutti
"Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, avrà anche probabilmente le sue ragioni,ma il voto di fiducia spesso rappresenta una sconfitta per tutti" ha detto mons. GALANTINO,segretario CEI a proposito della fiducia chiesta sulla legge per le unioni civili.
"C'è necessità di politiche che siano più attente e che mettano al centro l'importanza della famiglia fatta di madre,padre,figli",ha continuato GalantIno,aggiungendo che "la famiglia non deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutta la società".
da televideo rai
Stia sereno, mons. Galantino, perché tanto se si continua con il "buon Ramadan" e con "accogliete tutti, soprattutto se non sono cristiani, meglio se sono musulmani" e con gli incontri nelle varie moschee del mondo (questo come da trentennale consuetudine), vedrà, caro monsignore che presto saranno gli IMAM, non più la Cei, a parlare. E loro non lo faranno con quelle solite tre quattro parole stanche, ma in ben altro modo...
'Un amico si marita (con altro uomo), l'invito è solo per gli intimi'. Vivi ancora un po' e queste cose si faranno in pubblico e si pretenderà di registrarle......scriveva Giovenale nella II satira, sembra ieri ed è già oggi. Possiamo fare niente, tutto è già stato deciso, con avallo di sedicenti cattolici politici a 360 gradi e celebri per le loro giravolte, e per altri vizietti un tempo impronunciabili, mi limito qui. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaVORREI CHIEDERE A CHI LEGGE: ESISTONO LEGGI IN NATURA? VANNO RISPETTATE?
RispondiEliminaPERCHE' QUESTE LEGGI VENGONO DEFINITE FERREE?
VI RISULTA CHE IL CORPO UMANO SIA REGOLATO DA LEGGI?
NEL CORPO UMANO E' VERO CHE OGNI PARTE HA LA SUA FUNZIONE?
PERCHE' NON INFILO UNA FORCHETTATA DI SPAGHETTI NEL TIMPANO?
Grazie per la gentile attenzione.
E' la pura verità.
RispondiEliminaMia figlia lo ha letto il presente articolo e mi detto affranta :"Papà, così come è è meglio non diffonderlo. Ti esponi a grattacapi. Se proprio vuoi, fai qualche piccolo "taglio" [....], circa le espressioni più cariche".
Pregate per mia figlia.
Che significa "espressioni più cariche"?
RispondiEliminaNon dice forse la verità in termini scientifici e non pressappochisti o fumosi?
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/05/10/unioni-civili-galantino-e-la-cei-fuori-tempo-massimo___1-v-141851-rubriche_c415.htm
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminatutti si riempiono la bocca di scienza, ma viviamo in una delle epoche meno amanti della scienza e più superstiziose che ci siano.
Tutti hanno paura a dire: signora, lei sta morenso di cancro, quindi, nel suo interesse, si ricoveri. Invece si parla di ulteriori esami, messa appunto della terapia, cosi la pz, stanca di tutti gli esami che ha già fatto, dice di no, se ne torna a casa, e muore 4 giorni dopo, sola come in cane, perche' neanche ai parenti e' stato detto come stanno le cose. Per non ferirli, per essere più umani e misericordiosi.
E cosi tutti hanno paura di dire chiaramente quello che il professore dice nel suo libro, perché ormai è tutto edulcorato, è tutto bello e rosa.
Poi ogni tanto, vedi il festino omo di alcuni mesi fa, quando hanno ammazzato un giovane, la realta' ( che eè razionale, e risponde a quelle leggi di natura sopra citate) si impone con tutta l'evidenza del caso.
Per quella figlia, non preghiere, ma il metodo scientifico: fornire evidenze, sotto forma, se è maggiorenne, di alcuni testi della letteratura omo, alcuni diari, anche di illustri letterati. Le si rivoltera' talmente lo stomaco che non troverà più troppo " cariche" le espressioni scientifiche del professore olandese.
@23:22
RispondiEliminaI giovani sono, strano a dirsi, conformisti. Parlano la lingua del mondo. A volte occorrono anni prima che ritrovino il lessico familiare.
Una decina del rosario l'ho fissa per figli e figlie.
RispondiElimina"Parte la crociata Lgbt all'assalto della Chiesa"
di Riccardo Cascioli
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-parte-la-crociata-lgbt-allassalto-della-chiesaavvenire-e-la-punta-ma-anche-losservatore-16105.htm
Ma in questo momento storico, sarebbe stato più importante e necessario per il Parlamento, discutere delle unioni civili (dicasi matrimonio omosessuale) o discutere sulla legittima difesa? o cento altre leggi sul lavoro, occupazione, economia, invasione che viene del terzo mondo (o islamica e difesa del popolo) scuola ed istruzione)? ma lo vedono che le nuove generazioni a milioni non hanno sbocchi? e loro trattano le unioni civili.
RispondiEliminaE' scandaloso, e dove stanno le piazze dei metalmeccanici che distruggevano Roma negli anni settanta oppure gli studenti 68ni che bruciavano la facoltà di architettura?
Certo all'epoca governava la DC mica il PCI (PD odierno)e compagnucci mentre questi di oggi hanno accanto l'intera gerarchia vaticana e l'intera massoneria deviata e compagnia bella.
La chiesa di bergoglio e del vat.II, ha distrutto la dottrina cattolica, mentre la politica sinistroide che alla fine messe insieme è un tutt'uno, ha distrutto tutte le leggi morali e la sicurezza dei cittadini -
non possiamo far nulla, perchè insieme questi l'han fatto mille volte apertamnente, vogliono l'invasione islamica per distruggere l'Italia e l'Europa, solo perchè derivano da una cultura Cristiana.
RispondiElimina@ Perche' favoriscono l'invasione - La nuova legge e' comunque incostituzionale
Ma la favoriscono, quest'invasione, anche perche' solo in questo modo possono mantenere il loro stile di vita gaudente e corrotto. Le donne, per esempio, possono continuare a praticare i loro attuali lascivi costumi, conditi di saffismo e abortismo, tanto "i figli" che loro non vogliono piu' fare ce li portano "gli altri", la plebe multirazziale (pero' musulmana) che dovrebbe costituire la mano d'opera che ci manca a causa della denatalita'.
La cosa piu' ripugnante in tutto questo e' tuttavia l'atteggiamento della Gerarchia della Chiesa, sempre piu' schierata, a grande maggioranza, a fianco del nemico, non solo della religione ma anche della civilta' tout court. Perche' queste c.d. "unioni civili" sono in realta' "incivili" e persino anticostituzionali.
L'art. 29 della Cost. dice: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa' naturale fondata sul matrimonio" (1mo comma). Fermandosi a questo comma, si vede subito che la c.d. "unione civile" non e' e non puo' essere una "societa' naturale fondata sul matrimonio". L'istituto del matrimonio viene scimmiottato in una "unione" che in nessun modo puo' considerarsi una "societa' naturale". E' anzi una status contronatura perche' la natura (creata da Dio) vuole la generazione della prole da parte del maschio e della femmina. Societa' contronatura e quindi nemmeno societa', tale "unione" e' del tutto artificiosa, oltre che immorale, e non puo' avere "diritti" che lo Stato possa riconoscere. Il concetto di "societa' naturale" usato nella Costituzione costituisce una barriera insormontabile per le pretese gay, se lo si vuole usare per impugnare la legge.
Il comma 2 dice: "Il matrimonio e' ordinato all'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unita' familiare". Ora, l'uguaglianza "morale e giuridica" la vuole stabilire la nuova legge anche per le coppie omo, fatto salvo l'obbligo della fedelta', pare di capire. L'eliminazione di quest'obbligo, per ovvi motivi, dimostra che di uguaglianza morale e giuridica tra i "coniugi" qui non si puo' parlare, nel modo piu' assoluto. Se non c'e' l'obbligo della fedelta', l'uguaglianza "morale e giuridica" dei "coniugi" va a farsi benedire. Anche da questo lato il nuovo istituto appare bislacco e deforme, incompatibile con il dettato costituzionale.
Anche se la legge oggi, come si teme, passera', non bisogna ancora considerare persa la partita, bisogna impugnarla subito alla Corte Costituzionale. La battaglia continua. Siamo solo all'inizio. E deve continuare anche contro la fazione deviata del clero, che si e' visto esser ben radicata nelle strutture di potere vaticane, a cominciare da quelle mediatiche. PP
@ berni-exodus
RispondiEliminatanto odio verso il Cristianesimo non è spiegabile se non con la volontà di mettersi al posto di Cristo. Cambiano i tempi, le bandiere, le ideologie è al Suo posto che sempre ambiscono. Odio inveterato e sempre rinnovato.
Le maschere vengono, loro malgrado, sempre loro tolte. Anche a questi rinnegati Dio lascerà tutto il tempo per comprendere i propri errori. Che sappiano trarne santo profitto ed espiarne, con pacificata fortezza, le conseguenze.
L'espressione conro-natura è sbagliata, perchè in natura ci sono anche le cose brutte, compresa l'omosessualità (che esiste in molte specie animali, ci sono specie che ad una certa età cambiano sesso ecc ). Il matrimonio cristiano è sovra-naturale , perchè è un sacramento.
RispondiEliminaperchè in natura ci sono anche le cose brutte, compresa l'omosessualità
RispondiEliminaChe in natura ci siano anche cose brutte fa parte della ferita provocata dal peccato originale. Ma qui si parla di "legge naturale" quella "inscritta da Dio nell'essere umano".
Dobbiamo dunque ben intenderci sulla nozione di natura. Già il card. Ratzinger osservava come la legge naturale sia diventata «una parola per molti quasi incomprensibile a causa di un concetto di natura non più metafisico, ma solamente empirico» (Discorso del 12 febbraio 2007). La legge naturale non è infatti la legge fisico-biologica della natura umana, ma l'ordine morale e metafisico del creato, che l'uomo può scoprire con la sua ragione. Tutti i Padri e i Dottori della Chiesa hanno parlato di questa legge, definendola talvolta scintilla animae, la scintilla che illumina la coscienza. San Tommaso d'Aquino la definisce la «partecipazione della legge eterna nella creatura ragionevole» (Summa Theologiae, I-II, q. 91, a. 2).
E' proprio la falsificazione del concetto di legge naturale, che porta ad accettare la teoria del gender, che considera l'uomo esclusivamente nella sua realtà materiale, ritenendola modificabile a piacere a seconda delle necessità, interessi e mode del momento. E allora accade che alla legge naturale, posta da Dio, si sostituisce la legge positiva, imposta da gruppi di pressione politici e mediatici. In un'ottica totalmente anticristiana.
Non trovate ambiguo Gandolfini su Repubblica?
RispondiElimina"Il Paese è pronto per il riconoscimento di diritti civili legati alla persona e giocati all'interno di una relazione affettiva, su questo non c'è dubbio. Ma il ddl Cirinnà è un simil matrimonio, compreso il diritto di adozione sui bambini, che viola il diritto dei più piccoli di avere un padre e una madre. Mi sono fatto portavoce di un grandissimo disagio da parte delle famiglie italiane di fronte a questa deriva antropologica. Per la cultura e la tradizione del popolo italiano il matrimonio è un maschiro e una femmina con la possibilità di avere dei figli".
"Come diceva Ratzinger "La legge naturale non è infatti la legge fisico-biologica della natura umana, ma l'ordine morale e metafisico del creato"
RispondiEliminaMa comunque anche attraverso il "mero" (si fa per dire perché è già un gran miracolo del Signore) aspetto biologico e fisico, comunque, ce ne è già più che abbastanza per trovarvi dietro la "mano, il cuore e la mente" di Dio, come afferma anche San Paolo. E se uno poi lo inizia a trovare, dopo averLo evidentemente in qualche modo cercato, allora Egli poi si farà trovare ancora di più.
"Dobbiamo dunque ben intenderci sulla nozione di natura".
RispondiEliminaVerissimo, ma il vero problema, gentile Mic, è che non tutti accettano che la cosiddetta "Legge naturale", intesa come l'ordine morale e metafisico dell'intero creato, sia stata inscritta da Dio nell'essere umano, perché non credenti.
Se manca l'accettazione di quella premessa, l'intero castello cede e ogni discussione non ha motivo di sussistere. Se così non fosse, non si capirebbe perché milioni di individui accettano senza batter ciglio la legge positiva che evolve. Ed è evidente che il tutto avviene in un'ottica totalmente anticristiana, non si tratta infatti di cristiani. Luigi
Certo che è ambiguo.
RispondiEliminaPer quale motivo la Miriano si è defilata dicendo che non era disponibile a far politica?
In una dichiarazione oggi anche il ministro della giustizia Orlando ha ricordato che il mancato riconoscimento dei diritti (parla delle unioni civili) E’ STATO LAMENTATO DALLA CORTE DI STRASBURGO e che quindi non si può più aspettare.
RispondiElimina"Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «BISOGNA OBBEDIRE A DIO PIUTTOSTO CHE AGLI UOMINI. (At 5,29)
Ma oggi Pietro (sia quello, diciamo, “in azione”, sia quello più in preghiera e ritirato) non mi pare che abbia molta intenzione di aprire bocca…
Della serie non è vero né giusto, ma dobbiamo essere preparati e pronti ad affrontare le nuove sfide e strategie dei tempi attuali, ce lo chiede la modernità ( in soldoni la UE ci obbliga, ma ci fa sconti sul debito) a me personalmente danno il volta stomaco, ma Gandalf-ini è politicamente corretto, io no. Anonymous.
RispondiEliminaGandalf-ini (neocat) è politicamente corretto.
RispondiEliminaAllora, più che a Gandalf, bisogna paragonarlo a Saruman.
RispondiEliminaRENZI su Facebook brinda alle unioni civili.
"È UN GIORNO DI FESTA per tanti, oggi - scrive il premier - per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi".
E aggiunge: "Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, PER CHI SEMPLICEMENTE NON STA PIU’ NELLA PELLE".
http://www.ilgiornale.it/news/politica/unioni-civili-renzi-tira-dritto-oggi-giorno-festa-tutti-1257250.html
DOPO "AMORIS LAETITIA" UN ALTRO GIORNO DELL'AMMMORE...
Lupi ha annunciato il suo voto a FAVORE?
RispondiElimina@"UN ALTRO GIORNO DELL'AMMMORE"
RispondiEliminaSì, letteralmente, infatti Renzi ha anche detto:
"Le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. PER CHI AMA, non per chi proclama".
E avanti così, di slogan in slogan...
RispondiElimina@ Sul concetto di natura
L'ordine naturale, oltre che morale (per cio' che attiene al mondo umano), e' anche fisico. Si intreccia ad un ordine fisico che non si puo' violare. Lo si deduce dal fatto che la procreazione e' stata stabilita dalla natura (e quindi da Dio) quale risultato del rapporto di copulazione tra il maschio e la femmina. Che certi organi siano in funzione della copulazione-riproduzione e altri per altre cose (ad esempio l'evacuazione), questo non risulta gia' dall'anatomia? E allora, utilizzarli per altre cose (sappiamo tutti quali) per ricavarne indebitamente piacere, non e' gia' un andare "contro-natura"?
Non e' anche contro la vera natura umana, sia negli uomini che nelle donne, ricercare il piacere sensuale in certe cose, una piu' degradante dell'altra?
Ricordo poi che il concetto dell'esser "contro natura" i rapporti omosessuali, sia maschili che femminili, fu affermato gia' da Platone nel suo ultimo dialogo, rimasto incompiuto, "Le Leggi" (I, 636 c : "e sia che si pensi questo argomento per gioco o seriamente, bisogna riconoscere che tale piacere [quello sessuale] sembra esser stato attribuito dalla natura al genere femminile e a quello dei maschi in quanto fra loro si uniscono per la generazione, ma l'unione dei maschi coi maschi o delle femmine con le femmine e' contro natura [para' physin], atto temerario creato fin da principio da disordinato piacere", tr. it. A. Zadro, Platone, Opere, II, Laterza, 1966, p. 624).
Che vi siano occasionali comportamente "omosessuali" tra le bestie, cio' nulla toglie alla validita' della legge di natura che risulta dalla natura stessa delle cose. PP
Dopo la dichiarazione di ieri ad inizio giornata, Alfio MARCHINI (cioè uno dei candidati a sindaco di Roma) ha suscitato un gran putiferio.
RispondiElimina“I suoi recuperano un tweet del marzo scorso: «Da sindaco non tollererò più che una coppia gay non possa passeggiare tranquillamente al Colosseo».
E lui, in privato, cita una vecchia intervista: «NEPPURE CRISTO, se nascesse oggi, rifiuterebbe ad una coppia la possibilità di condividere i loro diritti civici solo perché “COLPEVOLI” di amare una persona dello stesso sesso». Ma i matrimoni, quelli no. Perché, racconta chi lo conosce bene, «per lui quello è un istituto sacro, al quale tiene molto». Se e quando diventerà sindaco, se ne riparlerà.
http://www.corriere.it/politica/16_maggio_11/marchini-omofobo-io-mai-stato-ma-nozze-sono-sacre-a49b414c-16ed-11e6-a3a2-ca09c5452a5d.shtml
Forse alla fine era meglio se non faceva quelle dichiarazioni iniziali, talvolta la pezza è peggio del buco (che magari buco non era, anzi, ma siccome in questo clima generale da più parti lo si è fatto passare per buco, allora Marchini avrà pensato che un po' lo fosse stato…)
Sulla Natura e la Fede in Dio:
RispondiEliminaLasciamo perdere per un attimo Dio. Assumiamo, etsi non daretur, che Il mondo, l'universo, si formi per caso, e sempre per caso compia la vita, le specie viventi. Che poi per necessità' ( cfr "Il caso e la necessita" di J. Monod) si devono riprodurre, se no cessa la specie e cessa la vita. La Natura, l'evoluzione, prima per caso e poi per necessità , ha trovato due soluzioni al problema: o la riproduzione asessuata, nei batteri e nei polipi ( celenterati) o quella sessuata. O non c'è differenziazione sessuale , o c'e' ( situazione "binaria"). La riproduzione sessuata mescola i due sessi ( i loro cromosomi, il loro DNA) che sono differenti, e dalla diversità ottiene un' unita' , un essere nuovo, simile ai due progenitori, ma non uguale e che, in certi casi, è migliore (= più fit, in termini evolutivi).
NON esiste alcuna riproduziome sessuata che NON sia fatta da due sessi diversi, maschile e femminile. Solo così la specie si riproduce.
In NaTura NON esistono coppie o meglio paia della stesso sesso, perché o gli animali civono soli, seppur in branco, e si accoppiano solo al momento giusto( quando la femmina è ricettiva) o s'accoppiano e vivono imsieme per la vita: casi rari, mam per es. tra i cetacei le orche. Mai viste paia di leoni, tigri, elefanti, delfini, pesci rossi, serpenti, farfalle, api, meduse...
Certo poi i cani nel canile si accoppiano tra maschi: sono in cattività, in prigione, senza femmine, quindi...
Poi certo c'e' la scimmi dello,zoo che, riamsta"vedova", trova una ' amicizia, chi iamo.a cosi, in un'altra dello stesso sesso.
Poi ci sono i bonobi, che s' accoppiano con qualsiasi cOsa si muova, inclusi i propri cuccioli appena nati, ma sono bonobi, tra i più infimi tra i primati ( prova a far accoppiare un gorilla alfa con un altro maschi, poi vedi che ti fa).
Oh, certo: la salma dra del Bornwo( o dell'Amazzzonia) che magari cmabia sesso...cambia sesso una volta sola, da femmmina a maschio, e non viceversa. Ma e una. SALAMANDRA! E solo UNA specie.mE comunque cambia sesso, NON si accoppia con lo stesso sesso. Cambia sesso, e poi si accoppia con femmine!
La vita, animale o vegetale che sia, che si sia autocreata o che sia stata creata, e' biologicamente solo questo: nascere, crescere, rirpodursi, morire. Chi non e' fit per la riproduzione, o perché malato, o perché troppo giovane, o perché troppo vecchio, viene abbandonato al suo destino, il branco non lo protegge, perché per la specie non è utile, non serve.
Il branco non inventa diritti per quelli unfit to reproduce, li elimina. Questa è la Natura.
Tutto quanto scritto è " etsi Deus non daretur". Per gli omo e' in realta meglio se "Deus daretur", cosi non li si elimina ( ed infatti in URSS li eliminavano). Ma ciò non significa dire sono pro- natura, quando sono contro-natura, semplicemente biologicamente, evoluzionisticamente parlando.
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RispondiEliminaMi permetto di segnalare la mia "Lettera d'amore a Marco Pannella", pubblicata sulla mia pagina FB, sul mio sito http://daniloquinto.tumblr.com, su Gloria.Tv https://gloria.tv/video/y7VMC4GhLu5 (dove finora ha avuto 3.400 visualizzazioni), su Radio Spada e su altri siti.
RispondiEliminaNei giorni in cui viene approvato il matrimonio sodomitico, è necessario fare quello che ci chiede di fare Cristo: pregare perchè questa persona si salvi dalla sua ideologia.
Il matrimonio sodomitico fa parte, infatti, di quell'ideologia dei cosiddetti diritti civili che, a partire dal divorzio, ha portato alla dissoluzione dei principi dell'ordine naturale, scritti da Dio nell'anima di ogni essere umano.
E' necessario che Pannella se ne renda conto, al termine della sua vita terrena, che si penta pubblicamente prima della sua morte. Se così avvenisse, tante persone - avvinghiate a quest'ideologia - ne comprenderebbero le conseguenze. Preghiamo perchè sia così. Vi ringrazio.
Luigi ha centrato il problema. Quella che per il cristiano è la natura dopo il peccato per il laico è la natura tout court, nella quale l'essere umano è presente come specie animale, e vaglielo a far capire!
RispondiElimina
RispondiEliminaSì, a proposito della Parola della Scrittura citata appena sopra e cioè: "Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «BISOGNA OBBEDIRE A DIO PIUTTOSTO CHE AGLI UOMINI. (At 5,29),
se non è Bergoglio né la gerarchia ecclesiastica ad esortare a disobbedire a questa legge sulle "unioni civili", pare che qualcuno però ci abbia pensato:
18.18
"SINDACI DELLA LEGA, DISOBBEDITE".
E' l'invito lanciato dal segretario del Carroccio Matteo SALVINI a proposito delle Unioni civili, ai sindaci
leghisti.
"E' una legge sbagliata - ha aggiunto - ANTICAMERA DELLE ADOZIONI GAY".
Fonte: Televideo Rai
..in fondo che essa possa essere l'anticamera del "matrimonio gay" e poi delle "adozioni gay" lo scriveva, come abbiamo letto ieri, pure il compianto Mario Palmaro, e non solo lui...
Anche qui si è tremebondi, le idee sono poche e confuse (Flaiano).
RispondiEliminaLa natura è ferita.
Ferita sì, ferita no, in essa natura sono iscritte leggi ferree.
Le aberrazioni in natura avvengono in condizioni particolari. Una tra queste la cattività (Konrad Lorenz).
La natura essendo guidata dall'istinto è cieca cioè non consapevole.Uno degli ultimi esempi l'avvocatessa tedesca che perse la strada durante una passeggiata in montagna. In albergo non vedendola tornare iniziarono le ricerche. Solo dopo giorni un pastore la ritrovò. Ne ritrovò la testa in un campo. Il corpo, i resti sparsi qua e là, era diventato cibo degli animali del bosco durante le notti e i giorni.
Dio ci ha comandato di dominare sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra (Gen 1,26). Noi abbiamo la consapevolezza che deve guidare prima noi stessi e poi loro.Quindi desti, senza farsi prendere la mano nè dal terrore nè dal dialogo con le bestie.
La natura ha delle leggi,ripeto ferree, valide anche per noi consapevoli e coscienti. Se apro la finestra perchè voglio librarmi nell'aere non volo su ma, mi schianto giù. E così trovate voi tutti gli esempi possibili. La contiguità di orifizi non mi conduce a mettere un chucchiaino di zucchero nella narice ma,aperta la bocca, verso lo zucchero sulla lingua.Queste osservazioni possono essere verificate da tutti cristiani, idolatri, atei,scismatici. Valgono per tutti e ovunque. All'affamato non infilo un panino nell'occhio nè se lo infila lui anche se ha una fame che non ci vede.Qui la morale entra solo se questi comportamenti li compio per ridere e/o per chiarire l'ovvio(G.K.Chesterton).
Mi sono dilungata sulla parte superiore del corpo umano, ma anche la parte inferiore è governata dalle stesse leggi ferree e dalle diverse funzioni a cui è preposta, dalla natura, ogni sua parte.
Se c'è qualcuno che non ha capito mi dispiace per lui e/o lei, qui io chiudo.
RispondiElimina@ "E vaglielo a far capire!"
Platone non era cristiano, dato che e' vissuto 4 secoli prima di Cristo, pero' c'era arrivato lo stesso a "capire" che cosa era effettivamente secondo e contro natura. E cioe' che i rapporti sessuali corretti erano tra il maschio e la femmina e finalizzati alla riproduzione. i rapporti omosessuali erano solo "atti temerari prodotti sin dall'inizio da una ricerca disordinata del piacere", atti "contro natura", sia quella razionale dell'uomo che quella in senso biologico.
Non occorre esser cristiano per capire che l'omosessualita' e' di per se' un disordine che va contro la natura, sia umana nostra che animale, per quanto siamo come gli animali nell'attivita' volta alla riproduzione. E ci teneva, ormai vecchio, a scrivere questo in Grecia, dove l'omosessualita' era stata sempre colpevolmente tollerata anche se mai equiparata al "matrimonio", ovviamente. PP
Scrive il Giornale che, oltre all’appello di Salvini ai sindaci leghisti a non “celebrare” le unioni civili,
RispondiElimina“Domani, presso la sala stampa della Camera, i parlamentari Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Gian Luigi Gigli e Mario Sberna di Ds-Cd, Guglielmo Vaccaro di Italia Unica e il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, terranno una conferenza stampa "PER PRESENTARE INIZIATIVE PER L’INDIZIONE DI UN REFERENDUM ABROGATIVO IN MATERIA DI UNIONI CIVILI"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/nozze-gay-salvini-ai-sindaci-disobbedite-non-celebratele-1257517.html
Per PP :
RispondiEliminaPlatone era un genio, uno su 100 milioni. Le persone comuni non amano la verità, non desiderano che il loro egoismo venga messo in gioco.
Oggi pomeriggio, il TG3 Campania, nella sua rubrica di recensioni librarie, ha presentato il libro "LETTERA DI UN OMOSESSUALE ALLA CHIESA DI ROMA". Si tratta di un libro scritto da un magistrato napoletano, cattolico ed omosessuale dichiarato, che torna a presentare come scientifico il concetto della condizione gay come innata. Pertanto invita a dare delle nuove definizioni, circa tutta l'antropologia cristiana.
RispondiEliminaAnonimo,
RispondiEliminai magistrati, ovvaimente, sono laureati in legge, non in scienze e, visto come la maggior parte di loro tratta i casi in cui la scienza ha un peso, non ne capiscono nulla. Del resto.notoriamente in Legge ci si iscrive soprattutto dal Liceo classico, ed altrettanto notoriamente s'iscrivono al Classico quei ragazzi che di scienze ne capiscono poco o nulla, o comunque non sono interessati.
Pensasse a fare il magistrato, invece che scrivere libri, che a Napoli e dintorni ce n'e' tanto bisogno !
RispondiElimina@ Platone e le persone comuni
Giusta osservazione. Pero' rispondo: le "persone comuni" spesso capiscono per istinto cio' che i grandi pensatori sono capaci di spiegare articolando i concetti. Ora, nel caso della omosessualita', e' vero o no che le "persone comuni" l'hanno sempre respinta d'istinto, gia' per il carattere "turpe" (San Paolo) delle sue manifestazioni?
Non credo che questa istintiva condanna sia oggi scomparsa. Pero' nessuno ha piu' il coraggio di esternarla, a cominciare dai preti, perche' domina la paura imposta da un terrorismo gay per di piu' appoggiato in molti paesi dal braccio della legge (delle cattive leggi che proteggono ed ora persino impongono l'omosessualita'!). Inoltre, data la grande diffusione della corruzione dei costumi, intesa ancora in senso lato, come vivere all'insegna del permissivismo pronto a tutto giustificare, come allentarsi e scomparire di ogni giudizio morale in senso proprio, ne consegue che le "persone comuni" hanno perso la capacita' di seguire le loro altrimenti giuste intuizioni. E accettano senza discutere le falsita' piu' incredibili, come quella che la scienza avrebbe dimostrato il carattere innato, naturale delle tendenze omosessuali. PP
Riguardo al commento del divieto a PADOVA di avere il volto coperto non è stato inventato nulla di nuovo, perché sono 40 anni che vige quella legge, dai tempi delle Brigate Rosse!
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