Nel 1984 monsignor Francesco Spadafora ha pubblicato un bellissimo libretto (164 pagine, 11 cm x 18 cm) intitolato Tre Fontane presso l’Editore Giovanni Volpe di Roma.
Abbiamo già visto [qui] il contenuto delle circa sessanta rivelazioni private, che la Madonna ha fatto a Bruno Cornacchiola dal 1947 al 2001, citando il libro di Saverio Gaeta Il Veggente. Il segreto delle tre fontane (Milano, Salani, 2016), il quale ha potuto consultare i quaderni lasciati dal Cornacchiola alla Associazione da lui fondata (SACRI)[1].
Ritorno sul tema poiché il libro di monsignor Spadafora, che non conosceva il contenuto delle rivelazioni private posteriori alla prima parte di quella resa pubblica del 12 aprile 1947, mette molto bene in luce il quadro che circonda la figura di Cornacchiola e il rapporto speciale che la sua conversione, dovuta all’apparizione della Madonna a lui e ai suoi tre figli, ha avuto con il papa Pio XII e l’apparizione della Madonna a Fatima avvenuta nel 1917. I due libri (di Gaeta e Spadafora) si integrano, dunque, a vicenda e vanno letti, meditati e vissuti alla luce del messaggio di Fatima: preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori, riparazione e una tremenda guerra dopo quella del 1914 e del 1938, che “cancellerà intere Nazioni dalla faccia della terra”.
Il martirio di San Paolo e la chiesa delle “Tre Fontane”
San Paolo fu decapitato nel 67 vicino al luogo ove la Madonna apparve a Cornacchiola, che si chiamava nei tempi antichi Aquae Salviae, al terzo miglio dall’Urbe sulla via Laurentina, ove sorge ora la chiesa di San Paolo (detta delle Tre Fontane) limitrofa all’abbazia dei padri Trappisti o “Cistercensi riformati”, che per volere di Pio IX ne presero possesso nel 1868, sostituendo i Cistercensi antichi, che curavano la chiesa già ai tempi di San Bernardo Di Chiaravalle (XII secolo).
Ciborio Arnolfo di Cambio Sotto l'Altare la tomba di San Paolo |
Nel luogo ove l’Apostolo fu decapitato sgorgarono tre fontane di acqua proprio dove la sua testa cadde facendo tre balzi per la leggera china del terreno. Da allora non si parlò più di Aquae Salviae, ma delle Tre Fontane. I fedeli vi costruirono subito un oratorio, che fu restaurato e ampliato da papa Sergio I nel 689.
Nel 1599 il cardinale Pietro Aldobrandini fece demolire l’antico oratorio per costruirvi sopra una grande chiesa disegnata da Giacomo della Porta che si può vedere ancora oggi sostanzialmente immutata.
Sempre vicino alle Tre Fontane sorgono degli edifici costruiti dai monaci Trappisti destinati alla scuola per i figli dei contadini che vivevano nelle campagne adiacenti, scuole affidate da papa Benedetto XV il 10 ottobre del 1917 alle Suore fondate da Santa Lucia Filippini (nata nel 1672 e canonizzata nel 1930), chiamate Maestre pie Filippini. La Madonna disse nel 1947 a Cornacchiola di trasmettere alle “Mie dilette figlie” le Suore pie Filippini, di pregare molto per gli increduli.
Di fronte alle Abbazie e alle scuole delle Suore Filippini separato dalla via Laurentina sorge un bel boschetto di eucalipti piantati dai Trappisti in quella zona, che prima era paludosa e malarica. Proprio lì la Madonna apparve a Cornacchiola il 12 aprile del 1947 e ora vi sorge un piccolo convento di Frati Francescani Conventuali con l’annessa cappella aperta al pubblico, ancor oggi raccolto in silenzio e in preghiera davanti la statua che rappresenta la Madonna apparsa a Cornacchiola, presentataSi come Madonna della Rivelazione, eretta lì con il permesso di Pio XII. Purtroppo col passare degli anni nel boschetto avevano trovato rifugio molte persone dedite al malaffare, compresa la grotta ove Maria apparve a Cornacchiola. “Ove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia” (Rom., V, 20).
Bruno Cornacchiola
Nacque il 9 maggio 1913 nel suburbio malfamato di Roma, l’attuale via Metronia, ove finiva l’Urbe e iniziava la campagna. La sua famiglia era originaria di Rieti ed era poverissima, il papà di Bruno era un alcolizzato, dedito alle risse, spesso rinchiuso in prigione e assai violento con la moglie e i figli (cfr. don Giuseppe Tomaselli, La Vergine della Rivelazione, Palermo, 1981).
Bruno per evitare le botte del padre viveva più in strada che in casa, sia di giorno che di notte. Quando una mattina la signora Maria Farsetti vide Bruno appena quattordicenne sdraiato sui gradini della Scala Santa in piazza San Giovanni in Laterano. La signora ne ebbe compassione e lo affidò ai padri Passionisti, che lo educarono ai primi rudimenti della fede e lo fecero accostare alla Eucarestia e alla Cresima.
Ma ritornato a casa fu malmenato dalla mamma e dal padre, così riprese la sua vita errabonda fuggendo a Rieti. Raggiunti i 21 anni fece il servizio militare a Ravenna, ove trovò ordine pace, vitto e alloggio decenti, ma dopo due anni dovette tornare a Roma e lì incontrò Jolanda, la figlia di una guardia carceraria di Regina Coeli, ove suo padre spesso passava le “vacanze”. Fu così che Jolanda e Bruno si sposarono nel 1936. Intanto Bruno era diventato comunista ed era partito per la guerra di Spagna, come infiltrato tra i franchisti e i volontari dell’Esercito Italiano al fine di sabotarli e passare al nemico (Russia, Francia e Inghilterra) preziose informazioni. Lì in Spagna conobbe un soldato germanico, che era protestante e lo convinse che il Papa era l’Anticristo e la Chiesa il dragone rosso dell’Apocalisse. Fu così che Bruno si mise in testa di uccidere papa Pio XII, ossia l’Anticristo, poiché secondo il protestantesimo era il responsabile di tutti i mali del mondo.
Nel 1939 tornò in Italia a guerra finita e riabbracciò la moglie e la piccola bambina che aveva avuta nei primi giorni del matrimonio. Però la moglie era cattolica convinta e Bruno in un impeto di collera distrusse tutte le immagini sacre e i rosari che aveva in casa.
Cornacchiola e Pio XII
Come mai, si chiede monsignor Spadafora[2], Pio XII si interessò subito all’apparizione della Madonna al Cornacchiola? Il 1937 la Madonna apparve proprio alle Tre Fontane ad una giovane assai pia, di nome Luigina Sinapi (nata a Itri in provincia di Latina l’8 settembre 1916 e morta a Roma il 17 aprile 1978) e tra e altre cose le disse: “Tra dieci anni apparirò di nuovo in questo luogo a un miscredente nemico della Chiesa e del Papa. Ora va in San Pietro, lì troverai la sorella del cardinal Pacelli. Porta a lui il mio messaggio. Da questo luogo stabilirò in Roma il trono della mia gloria”. Ora quella giovane conosceva molto bene l’allora cardinal Eugenio Pacelli e dopo avere incontrato la sorella gli riferì l’accaduto. Perciò quando nel 1947 il cardinale era oramai divenuto Papa accolse subito con interesse la storia dell’apparizione della Madonna a Cornacchiola nelle Grotta delle Tre Fontane e la approvò.
Frattanto Cornacchiola era divenuto protestante acceso, ma la moglie lo aveva sfidato a far assieme a lei la pratica dei primi nove Venerdì del mese: “se alla fine tu avrai gli stessi sentimenti di ora, darò il mio nome alla setta, se invece cambierai idea, non parlarmene più”[3]. Cornacchiola fece la pratica dei nove Venerdì, ma non successe nulla.
Però ecco che, dovendo fare una conferenza a favore del protestantesimo il 13 aprile del 1947, si volle preparare il giorno precedente. Quindi, avendo perduto il trenino per Ostia, si diresse con i tre figlioli al bosco di eucalipti delle Tre Fontane. Lì gli apparve la Madonna e gli dette due messaggi, il primo da rendere pubblico e il secondo da consegnare solo a papa Pacelli. Nel primo la Vergine raccomanda di recitare il Rosario, promette di far dei “grandi miracoli con questa terra di peccato”, ossia con la terra della grotta che prima dell’apparizione era divenuta un luogo di incontro dei peccatori[4]. La seconda parte fu messa per iscritto da Cornacchiola appena tornato a casa e venne portata dallo stesso veggente a Pio XII.
“I pastori del gregge non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via. […]. Prima che la Russia si converta e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare. […]. Allontanatavi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità. […]. Satana è sciolto per un periodo di tempo e accenderà tra gli uomini il fuoco della protesta. Figli, siate forti, resistete all’assalto infernale. […]. La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i suoi ministri. […]. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie. […]. Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sacre e sante. […]. Il mondo entrerà in un’altra guerra, più spietata delle precedenti; maggiormente sarà colpita la Rocca eterna (Roma). L’ira di satana non è più mantenuta; lo Spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, sarà lasciata in balìa del mondo. […]. La colpita maggiormente sarà la Chiesa di Cristo per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro. […]. I sacerdoti saranno calpestati e trucidati, ecco la croce rotta vicino alla talare dello spogliamento esteriore sacerdotale” (Saverio Gaeta, Il veggente. Il segreto delle tre fontane, Milano, Salani, 2016, pp. 80-88).
Il miracolo del sole danzante
Oltre vari miracoli di guarigioni portentose citati da monsignor Spadafora, sempre nel suo libro si legge il racconto di tre miracoli simili a quello avvenuto a Fatima il 13 ottobre del 1917 davanti a circa 70 mila persone.
Alle Tre Fontane il 12 aprile del 1980 di fronte a circa 4 mila persone e il 12 aprile del 1982 di fronte a 10 mila persone il sole si è messo a danzare nel cielo e qualcuno (che conosco personalmente e che me lo ha raccontato) lo ha visto anche da molto lontano, tornando da Rieti a Roma sulla via Salaria.
Conclusione
Queste pagine scritte da monsignor Francesco Spadafora nel 1984 potranno, come quelle scritte da Saverio Gaeta, suscitare contestazioni e polemiche, accuse di sensazionalismo e insinuazioni di “pre-conciliarismo” e di “profetismo di sventura”. Ma se le ispirazioni a Cornacchiola provenivano realmente dal Cielo, come personalmente ritengo, è certamente opportuno che vengano rese note al grande pubblico, sottraendole all’oscurità di qualche polveroso archivio della Santa Sede ed è bene per noi meditarle, unitamente al resoconto di tutte le sessanta apparizioni ricevute da Cornacchiola per riparare il male che viene commesso nel mondo, preservarci l’anima dalla morte eterna e affrontare serenamente il castigo che incombe sulle nostre teste. Refugium peccatorum, ora pro nobis!
d. Curzio Nitoglia
______________________________________1. Schiere Ardite di Cristo Re Immortale.
2. F. Spadafora, Tre Fontane, Roma, Volpe, 1984, p. 47.
3. Ibidem, p. 57.
4. Una reliquia di questa terra può essere chiesta alle Suore Missionarie della Divina Rivelazione, via delle Vigne Nuove, 459, 00139 – Roma, tel.: 06 87130963, mail: missionarie@divinarivelazione.org
RispondiEliminaCosa comporta non ascoltare gli inviti Divini: arrivare tardi, perdere il treno e ...sperare in un'altra intervento Divino per riparare i danni!
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1564_Due_note_su_Dollinger-Ratzinger.html
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1537_Skojec_Sulla_storia_di_Fatima.html
RispondiEliminaDi riffa o di raffa si è costretti a prendere in considerazione le famigerate "rivelazioni private", in sogno, visione o messaggio.
RispondiEliminaSan Luigi Maria Grignion de Montfort e gli "apostoli degli ultimi tempi"; la beata Anna Katharina Emmerick e la "strana Chiesa"; poi La Salette e Lourdes; quindi la visione di Leone XIII il 13 ottobre 1884 e la preghiera a San Michele Arcangelo; quella di San Pio X, nel 1909, riguardante un papa con il suo stesso nome (Giuseppe); poi Fatima, con sempre un 13 ottobre di mezzo e un segreto in busta chiusa da aprire dopo il 1960; poi Therese Neumann (morta nel 1962) e Bruno Cornacchiola, senza dimenticare Amsterdam, Suor Agnese Sasagawa ad Akita, Kibeho e molte altre circostanze ancora.
Soprattutto negli ultimi due secoli le rivelazioni private hanno contrastato le tendenze ecclesiali moderniste, quelle che hanno fatto dire in questo millennio che la Chiesa era indietro di duecento anni... Così, malgrado il non riconoscimento di miracoli eucaristici ed eventi prodigiosi, malgrado le ironie alla "postina" e ai profeti di sventura", malgrado il disprezzo per "le facce inespressive" di chi recita rosari, malgrado l'enfasi per "la Parola" e l'essere "cristiani adulti" che non hanno bisogno ne' di devozioni, ne' di rivelazioni private, ne' di miracoli, insomma, malgrado tutto, eccoci a fare i conti con la profezia.
La quale si radica anche nelle parole stesse di Gesù, nella visione di Apocalisse, nello stesso Catechismo della Chiesa. E nella fede di Papi capaci di sgretolare anche la loro formazione modernista, lasciandosi interpellare davvero dai segni (come soprattutto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) senza sentirsi in dovere di dire al Cielo come si fa a comunicare con gli uomini quando persino l'orecchio della gerarchia si fa sordo o troppo attento al mondo.
Quando si arriverà al dunque c'è chi si sarà preparato, vivendo le profezie e attendendone il compimento, e chi si chiederà dov'è finito, insieme a quel tipo di Chiesa che ha scelto, balzata duecento anni "in avanti", in una terra di nessuno, nient'affatto promessa, tra Lutero, Buddha e qualche altra lobby vorace.
http://sinodo2015.lanuovabq.it/teologi-di-area-germanofona-amoris-laetitia-dovrebbe-portare-a-una-revisione-del-catechismo/
RispondiEliminaUn passo avanti ? Sembra che occorra proporre la revisione del catechismo .
.....spinta dall’appoggio di un inter gruppo parlamentare formato da più di 100 onorevoli di area PD-SEL-M5S –
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-fatti-mandare-dalla-mamma-a-fumar-canne-16464.htm
Le parole di commiato di Maria, nell'apparizione alle Tre Fontane sono ricche di significati:
RispondiElimina"Al termine dell’incontro, la Madonna fa un inchino e dice a Bruno: «Sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Ecco, prima di andare via io ti dico queste parole: la Rivelazione è la Parola di Dio, questa Rivelazione parla di me. Ecco perché ho dato questo titolo: Vergine della Rivelazione» . Poi fa alcuni passi, si gira ed entra dentro la parete della grotta. Termina allora quella grande luce e si vede la Vergine che si allontana lentamente. La direzione presa, andando via, è verso la basilica di S. Pietro."
Quanti erano e chi erano i componenti dell'"Alleanza Europea" all'interno del CVII?
RispondiEliminaVennero ben preparati al CVII, suppongo.
Quale fu la fucina in cui il loro pensiero si forgiò? L'Istituto Biblico di Roma, come mi è parso indicare Mons. Spadafora? O qualche Università d'Oltralpe?
Come si coagulò questa "Alleanza Europea"? Intorno a chi? Per quali motivi? Ci furono mecenati,ideologi? Fu sponsorizzata da qualcuno? Se sì, da chi? Che cosa cementò questa "Alleanza" a tal punto da metterla in opposizione al lavoro preparatorio di Roma? Qual'era l'elemento comune a tutti gli "alleati"?
Se di questo si è già trattato altrove, i rimandi sono bene accetti. Grazie.
Cara sorella , mi piacerebbe tanto che chiedesse a Don Elia di invitare Padre Serafino Tognetti , un altro araldo di Maria , per una bella catechesi infuocata . Vuole pensarci su ?
RispondiEliminaNon mi risponda la prego .
Nel frattempo , continuiamo a tenere le maniche rimboccate e respiriamo questi venti minuti di puro ossigeno :
https://gloria.tv/video/W77nv32yMne52KuYYgcgGzwcy
O qualche Università d'Oltralpe?
RispondiEliminaLe varie fasi e strascichi della Scuola di Tubinga?
Il resto a domani
Roberto De Mattei: Il Concilio Vaticano II,una Storia mai scritta, p.78
RispondiElimina"...Tre anni dopo la Pascendi, nel Motu Proprio Sacrorum Antistitum del 1 settembre 1910 egli (san Pio X) aveva anche avanzato l'ipotesi che il movimento avesse una sotterranea organizzazione unitaria, fino a formare una vera e propria "società segreta" all'interno della Chiesa...La segretezza e la dissimulazione caratterizzavano infatti i modernisti come già era accaduto per gli eretici italiani del '500."
Oggi noi pur non avendo le prove provate, abbiamo sotto gli occhi una lunga storia che invera quella ipotesi avanzata da San Pio X nel Motu proprio Sacrorum Antistitum del 1 settembre 1910.
I 'dissidenti' non erano una grande massa ma erano ben organizzati e agguerriti.
RispondiEliminaDel resto è noto che la storia è fatta dalle minoranze determinate.
Anche noi siamo minoranza; ma purtroppo ciò che ci caratterizza è la frammentazione.
Ho provato molte volte a creare sinergie ma senza esito. Evidentemente intanto ci è chiesto di agire nella povertà e nell'apparente insignificanza nell'ambito circoscritto in cui ci troviamo... ma solo materialmente perché, come porzione di Chiesa, uno dei nostri confini è l'Infinito.
La candidata musulmana (di Sala) a Milano: ha agganci con i Fratelli musulmani e la madre inneggia ai jihadisti su Fb
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2016/06/14/imbarazzo-per-la-candidata-pd-la-madre-celebra-i-jihadisti-su-fb/1271344/
Nuovo nominato del Papa a Berlino. Difende omosessuali ed eutanasia.
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/vaticans-new-archbishop-of-berlin-defends-gay-unions-kasper-proposal
Infatti cara Mic, le minoranze hanno sempre rovesciato il potere costituito a norma e secondo le leggi. Basta guardare come sono andate al potere le dittature al posto delle democrazie. Comunque, poi per rovesciare le dittature c'è sempre voluta una rivoluzione e si è versato il sangue.
RispondiEliminaNostro Signore per cambiare quel mondo ha dovuto versare il Sangue Prezioso sulla Croce, poi ha vinto.
Eliminare questa dittatura e ripristinare il Cristianesimo ci vogliono di nuovo altri Martiri e molti Santi - comunque non demordiamo, perchè abbiamo sia Santi che Martiri Santi pronti a tutto.
Saccheggio della Grecia
RispondiEliminahttp://www.imolaoggi.it/2016/06/14/saccheggio-della-grecia-la-commissione-ue-pretende-limmunita-per-gli-esecutori/
"Vescovi e teologi progressisti consolidarono nei primi giorni della sessione conciliare la rete di relazioni che già avevano stabilito negli anni precedenti. Se tra i teologi il nucleo più attivo era quello franco-tedesco, tra i vescovi l'asse portante era quello belga-brasiliano." Cfr.R. De Mattei,"Il Concilio Vaticano II",
RispondiEliminap. 218.
Interessante spigolare qualche altro documento. Ad esempio, l'intervista con Mons. Gherardini: un testimone oculare riporta un semplice fatto che, da solo, mostra più di tante argomentazioni, quanto quello che Gherardini chiama gegen-Geist (contro-spirito) fosse presente già prima del Concilio, affermandosi grazie ad esso.
RispondiEliminaDi seguito, una interessante recensione del Libro di mons. Gherardini Concilio Vaticano II. "Il discorso mancato", nel quale è riportato l'episodio, insieme ad altre considerazioni che completano il discorso, approfondito in altri momenti.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/04/nel-suo-articolo-di-oggi-rorate-caeli.html
Qui l'intervento di mons. Gherardini sul Concilio e i suoi documenti
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/01/convegno-di-roma-sul-vaticano-ii.html
Vedi anche (il documento porta anche ad altri due, precedente e successivo, che completano l'analisi)
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/brunero-gherardini-rivoluzione-e_12.html
E stato dimostrato da ricerche in Scienze sociali che basta un 10% di individui d'accordo tra di loro su un piano d'azione per far cambiare opinione e decisione al restante 90%, se i primi sono convinti, determinati, risoluti, decisi al tutto per tutto.
RispondiEliminaSe poi hanno il Capo dalla loro...
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1566_Nitoglia_Compromesso_storico.html
RispondiElimina.........Francesco I applica alla a-teologia (“a” da alfa privativo, non ci si interessa più di problemi teologici ...) quel che Giovanni XXIII .. e Paolo VI ..applicarono alla nuova prassi del cristianesimo nei confronti del marxismo: cioè la possibilità di agire assieme per la pace nel mondo e la giustizia sociale, lasciando da parte le divergenze dottrinali, adesso Francesco I lo applica a tutti gli indirizzi e sensibilità cattoliche, compresi i tradizionalisti.
La strategia della “mano tesa” del comunismo .. ha agguantato i cristiani ingenui, che son stati il cavallo di Troia introdotto nel santuario. I cristiani ingenui risposero, basandosi sulla presunzione falsa, che ogni dottrina anche se originariamente erronea può evolvere verso il “bene”, non necessariamente verso il vero, che non ha più alcun interesse per i pragmatisti cristiani come per i marxisti.
San Tommaso invece insegna che “un piccolo errore iniziale diventa grande al termine”. Il realismo tomistico si scontra immancabilmente con l’utopismo liberal/modernista, che non tiene conto della ferita della natura umana dopo il peccato originale per cui l’uomo è più inclinato al male e all’errore che al bene e alla verità......................
In breve dal campo dei principi dell’immanentismo kantianamente modernistico (Benedetto XVI) siam passati a quello marxiano del primato assoluto della prassi, dell’incontro personale (Francesco I). Per cui non si parla più ..di continuità con la Tradizione del Vaticano II, di piena ortodossia della Messa di Paolo VI, ma ci si incontra, .. si fraternizza.. e si finisce per pensare come si agisce poiché non si agisce più come si pensa (“agere sequitur esse”).
Purtroppo i più fragili ..sono i cattolici fedeli poiché ..sono pieni di “buone intenzioni”, mentre il modernismo come il marxismo non si preoccupa del bene e del vero, della metafisica e della morale, ma solo del risultato pratico, come nella favola di Cappuccetto rosso, .... È nella natura delle cose che .. il lupo sbrani la pecora, che il modernismo edulcori e trasformi pian piano, insensibilmente, il cristianesimo dal di dentro, lasciandone solo le apparenze (la bella Liturgia) senza più la sostanza (la filosofia, la teologia, l’ascetica e la mistica). Eppure al tempo di Ario i cattolici per un solo iota (homousios / homoiusios) si son fatti scomunicare e persino martirizzare.
Nel lontano 1945 Palmiro Togliatti ...rilanciò ..l’idea leninista/gramsciana dell’incontro, nei Paesi a maggioranza cristiana, delle masse comuniste e cattoliche, ..Sapendo bene che il marxismo o la pura prassi non aveva nulla da perdervi, mentre il cristianesimo, in cui il primato spetta alla teoria, avrebbe perso il sale e sarebbe diventato insipido e “quando il sale diventa insipido è buono solo ad essere gettato a terra e calpestato” (Mt., V, 13).
Togliatti (come Francesco I) prospettava l’incontro tra comunisti e cattolici (modernisti/cattolici) unicamente sul piano dell’azione,... Lo stesso fa Francesco I. Togliatti non ha ceduto nulla della dottrina comunista come Francesco I non cede nulla della teologia ultra-modernista. L’importante è agire inizialmente assieme per giungere finalmente alla leadership del movimento marxista su quello cristiano e del modernismo pratico sul cattolicesimo romano.
Cosa è successo? Ebbene l’imprudenza, la fiducia, l’ottimismo esagerato, la presunzione di sé, l’utopismo insano hanno portato i cristiani nelle fauci del marxismo, come successe a Cappuccetto rosso, che finì in quelle del lupo.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1565_Le-Sel_de_la_terre_Normalizzazione%3F.html
............III. Mons. Lefebvre è stato suscitato da Dio per resistere all’auto-demolizione della Chiesa. La Provvidenza a poco a poco ha posto le opere fedeli alla Tradizione al riparo da questo sistema della Chiesa conciliare. Questo ha permesso loro di prosperare conservando la fede e la morale..........
Anna
Anna,
RispondiEliminalo avevo programmato per la pubblicazione per domani. Lo pubblico ora.
Quello che colpisce è la continuità del progetto modernista pur nella apparente vaghezza dei suoi assunti. All'inizio del '900 viene identificato, denunciato, condannato. Continua il suo percorso sottotraccia. Con il Concilio VII tutti i suoi affluenti emergono a formare un unico fiume riconosciuto e continuamente gonfiato ed idolatrato. All'inizio del secondo millennio arriva alla foce con la demitizzazione del Papato che da foce, del grande fiume della chiesa VIIista, diventa delta.
RispondiEliminaDavanti a questo panorama si notano due caratteristiche di fondo: inizi di pochi e spesso isolati tra loro, saldatura al CVII con divisione dei compiti e nuovo proselitismo fino alla picconata finale al Papato; il manipolo dei guastatori è esiguo,irriducibile e non demorde davanti a nulla.
Mi chiedo che cosa anima ed ha animato questi guastatori? Quella "società segreta" dei primi anni del '900 esisteva dunque? Su qual patto si fondava?
@Anonimo 10:14
RispondiEliminaN.Gòmez Dàvila, In margine a un testo implicito, pp.80-81
"Quando smetterà di essere la presenza della Grecia nell'anima cristiana, l'Occidente sarà morto."
Una Vox, articoli da fonti diverse: numero 1588, Due note sulla controversia Dollinger-Ratzinger sulla pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima( 23 maggio,5 giugno 2016)
RispondiEliminaCon quanta cura e pastorale vigilanza i Romani Pontefici Predecessori Nostri, eseguendo l’ufficio loro
RispondiEliminaaffidato dallo stesso Cristo Signore nella persona del Beatissimo Pietro, Principe degli Apostoli, e
l’incarico di pascere gli agnelli e le pecore, non abbiano mai tralasciato di nutrire diligentemente tutto il
gregge del Signore con le parole della fede, di educarlo con la salutare dottrina e di rimuoverlo dai pascoli
velenosi, a tutti ed a Voi in particolare, Venerabili Fratelli, è chiaro e manifesto. PIO PP. IX
SERVO DEI SERVI DI DIO
http://www.lastampa.it/2016/01/13/italia/politica/bettazzi-adozioni-gay-si-valuti-ogni-caso-ma-deve-prevalere-il-bene-del-bambino-Tj6ILGST8KgipnoE00whZI/premium.html