NEWSLETTER 2016 – 34
Sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi
Oggigiorno dobbiamo essere tutti democratici: in famiglia, sul lavoro, nella società. Dobbiamo essere aperti all’ascolto di tutti coloro che ci stanno attorno e le decisione che dobbiamo prendere non possono che tenere conto di tutti i pareri espressi. Nessuno si dovrebbe arrogare il diritto o l’autorità di decidere senza prima procedere democraticamente nell’analisi e valutazione della situazione. Questo modo di procedere democratico presuppone che la parola di ognuno abbia lo stesso peso e dignità e che tutti possano o debbano godere degli stessi diritti e responsabilità. La parola di un impostore menzognero e per nulla pentito e quella di una persona sincera ed onesta sono di pari dignità, così come il parere di un esperto conta tanto come quello di una persona volutamente ignorante di un determinato argomento. La conseguenza è che uno stato, un gruppo o delle persone che non si comportano democraticamente sono da tutti additati come liberticidi. Libertà e democrazia sono per noi strettamente legati e quasi impensabili separatamente.
Oggigiorno dobbiamo essere tutti democratici: in famiglia, sul lavoro, nella società. Dobbiamo essere aperti all’ascolto di tutti coloro che ci stanno attorno e le decisione che dobbiamo prendere non possono che tenere conto di tutti i pareri espressi. Nessuno si dovrebbe arrogare il diritto o l’autorità di decidere senza prima procedere democraticamente nell’analisi e valutazione della situazione. Questo modo di procedere democratico presuppone che la parola di ognuno abbia lo stesso peso e dignità e che tutti possano o debbano godere degli stessi diritti e responsabilità. La parola di un impostore menzognero e per nulla pentito e quella di una persona sincera ed onesta sono di pari dignità, così come il parere di un esperto conta tanto come quello di una persona volutamente ignorante di un determinato argomento. La conseguenza è che uno stato, un gruppo o delle persone che non si comportano democraticamente sono da tutti additati come liberticidi. Libertà e democrazia sono per noi strettamente legati e quasi impensabili separatamente.
Se analizziamo la storia potremmo giungere facilmente all’apparente conclusione che mai i popoli furono tanto liberi come lo siamo noi. Infatti la democrazia, estesa a tutti i ceti sociali, non è da molto che si è diffusa a livello globale. Economicamente poi il benessere pare talmente diffuso da farci ritenere scomparsa ogni forma di miseria, povertà e schiavitù. Siamo finalmente diventati liberi! La democrazia e il benessere economico ci hanno resi veramente liberi. E cosa volete di più! Cosa si può pretendere di più sublime? La libertà è per l’uomo moderno la cosa più importante, è il fondamento su cui si regge la nostra società! E nessuna autorità, civile o religiosa, vi può porre dei limiti.
Anche nella Bibbia si parla di libertà, sia nell’antico che nel nuovo testamento.
Nell’antico testamento si parla di libertà specialmente in riferimento alla schiavitù del popolo d’Israele. Di particolare rilievo è la sua schiavitù in Egitto, la sua fuga e tutte le peripezie compiute da questo popolo per raggiungere la terra promessa e la libertà dal dominio straniero. La libertà non è qualcosa di scontato, ma è qualcosa che va conquistato faticosamente. Di democrazia, invece, nessuna traccia.
Ma anche nei Vangeli si parla di libertà e a tutti noi dovrebbe essere noto il seguente versetto: “Se rimarrete costanti nella mia parola, sarete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,32)
Strano, a noi moderni l’idea di libertà si abbina all’idea di democrazia, di uguali diritti e doveri, di assoluta indipendenza. Nel Vangelo la libertà è invece strettamente legata alla verità. È la verità che ci fa liberi. Altrove si dice pure: “In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34). E colui che è schiavo del peccato non può essere costante nella parola di Dio, non è dunque suo discepolo e non potrà conoscere, o solo vagamente, la Verità. Chi è schiavo del peccato non può essere libero. È un’illusione pensare di essere liberi senza preoccuparsi del proprio stato di grazia. È un’illusione pensare che la laicità dello stato sia garanzia di libertà. Ne è piuttosto il primo ostacolo!
La democrazia, pur con i suoi positivi risvolti, non ci porta alla vera libertà, non ne è una garanzia infallibile. Infatti dopo il peccato originale la nostra natura corrotta, seppur redenta col battesimo, rimane ferita e tende al male o perlomeno stenta a riconoscere il bene. Anche le nostre scelte democratiche soffrono di questa ferita della nostra anima. Ecco perché a volte la voce del mercenario appare più suadente di quella del buon pastore. Ecco perché troppo spesso il politico preferisce dire ciò che la gente vuol sentirsi dire per ottenerne l’appoggio. Ma questa non è libertà, qui si nasconde l’inganno, l’ambiguità, la propaganda. E il vizio, la menzogna ed il peccato dilagano. L’attualità ce lo mostra.
Ma la cosa ancor più urgente ed importante da capire è che la Verità esiste ed è lei che deve essere il fondamento della nostra civiltà, non una libertà sganciata da qualsiasi valore o virtù. Questo lo dobbiamo credere anzitutto sulla parola di Gesù Cristo Nostro Signore, anche se la voce di alcuni sembra più suadente e diabolicamente sibillina, proprio come quella che risuonò nel giardino dell’Eden.
FdS - ( lafededisempre@bluewin.ch )
FdS - ( lafededisempre@bluewin.ch )
"La Verità vi farà liberi": così Gesù, in Gv 8. E Gesù predica nel suo vangelo l'amore per il prossimo, declinato attraverso le molte virtù di una vita umana ben vissuta.
RispondiEliminaE' interessante sapere che anche i massoni promuovono la ricerca della "verità", al fine di pervenire alla fratellanza universale. Inoltre l'etica dei liberi muratori predica lealtà, amicizia, fedeltà, sincerità, bontà e altruismo.
Piena sintonia? No! Tanto che ripetutamente il magistero ecclesiale ha rimarcato l'incomponibilità tra l'affiliazione massonica e la comunione ecclesiale.
Perchè la filantropia del grembiulino è fondata sull'astensione da ogni dogma.
La stessa volontà di proporne è bollata come fanatismo. Non sarebbe infatti possibile diffondere un afflato di tolleranza universale e di totale solidarietà materiale verso ogni bisognoso se qualcuno anteponesse a questa semplice intenzione le esigenze di una Rivelazione e un Credo, corredati dalla dottrina -e i suoi vincoli- che ne discende.
Il valore basilare dei massoni è la libertà. Come può essere libero chi professi un dogma? E come liberare l'umanità dalle ingiustizie finchè esisteranno dogmi? Anche se nessuno vi fosse costretto, ma lo credesse liberamente, non potrebbe farne argomento per plasmarvi una cultura, una morale, un'etica e una prassi. Figuriamoci poi se si può credere che queste "credenze" possano trasformarci e migliorare la società, se questa trasformazione non la provochiamo noi, tutti uniti, tutti insieme, da uguali...
Infatti il secondo valore fondativo è l'uguaglianza.
Non possiamo essere differenziati da un sacramento (il battesimo) o da uno stato (la grazia) a motivo di azioni disdicevoli nel dogma (i peccati), ma non per la legge.
Ed eccoci così tutti fratelli... Libertè, egalitè, fraternitè. La radice di "tutto".
E' pur vero che tra i "fratelli" vi sono tre grandi categorie e una trentina di livelli, a motivo del grado di "verità" che si è raggiunto. Ma fin dal primo gradino il dogma è bandito... La tolerance infatti, anche se non è un valore fondativo come la triade rivoluzionatrice, è pur sempre il frutto storico della cultura che si è sviluppata dall'illuminismo, dai "portatori di luce" che liberano dai "secoli bui".
Così liberante da aver imposto il relativismo per via democratica...
Come dire: tante buone intenzioni, ma mettendo Gesù in un cantuccio...
La porta (Cristo) è stretta: non è che ci entri, armi e bagagli, chiunque "ami".
Il diavolo si nasconde nei dettagli. Fa pentole, ma non coperchi.
Perciò è sempre molto ambiguo usare frasi come "guardare prima a che cosa ci unisce" oppure "in ogni religione c'è una parte di verità".
La Dichiarazione "Quaesitum est", uscita dalla CDF nel 1983 è esplicita.
La Dominus Iesus, scritta dal modernista Ratzinger, è molto chiara.
La denuncia della "dittatura del relativismo", papale papale, pure.
Non è che certi personaggi diano fastidio... No: stanno proprio sugli ammennicoli!
Um commento normalista delle recenti critiche di Aldo Maria Valli
RispondiEliminahttp://www.cittadellaeditrice.com/munera/i-timori-di-a-m-valli-e-gli-ideali-di-un-cattolicesimo-semplificato/
Qui c'è già la risposta di Aldo Maria Valli, il vaticanista del quale hanno scritto "Il papa perde un pezzo grosso".
RispondiEliminahttp://www.aldomariavalli.it/2016/06/02/misericordia-e-giudizio-i-nodi-al-pettine/
Benvenuto tra i perplessi fedeli alla Verità ad Aldo Valli!
RispondiElimina.....
La pastorale di per sé è una prassi e come tale ha bisogno di una dottrina a cui essere agganciata. Una pastorale senza dottrina, o costruita su una dottrina vaga e ambigua, può andare contro la verità evangelica. La pastorale, svincolata dalla legge, può diventare semplice consolazione di taglio sentimentale, privo di indicazioni circa il vero bene e la strada da seguire per la salvezza dell’anima. E se la Chiesa si limita a questo tipo di accompagnamento rischia di cedere, di fatto, alla logica del mondo.
Il papa raccomanda continuamente che la Chiesa sia missionaria e «in uscita», ma, contrariamente al suo predecessore, non sembra interessato alla questione della verità. Ecco l’origine del disagio che alcuni possono provare davanti ai suoi pronunciamenti.....
Benvenuto tra i perplessi fedeli alla Verità ad Aldo Valli!
RispondiElimina.....
La pastorale di per sé è una prassi e come tale ha bisogno di una dottrina a cui essere agganciata. Una pastorale senza dottrina, o costruita su una dottrina vaga e ambigua, può andare contro la verità evangelica. La pastorale, svincolata dalla legge, può diventare semplice consolazione di taglio sentimentale, privo di indicazioni circa il vero bene e la strada da seguire per la salvezza dell’anima. E se la Chiesa si limita a questo tipo di accompagnamento rischia di cedere, di fatto, alla logica del mondo.
Il papa raccomanda continuamente che la Chiesa sia missionaria e «in uscita», ma, contrariamente al suo predecessore, non sembra interessato alla questione della verità. Ecco l’origine del disagio che alcuni possono provare davanti ai suoi pronunciamenti.....
Da legfere tutto l'intervento di Valli. Ottima replica che gli dà occasione di toccare molti punti nevralgici degli indirizzi di questo papa, che fanno problema.
RispondiEliminaBel commento Tralcio. Al riguardo sarebbe utile aggiungere, così da chiudere il cerchio, che agli alti gradi è dato sapere chi è il dio adorato dalla massoneria. Ebbene spero non sia una sorpresa per nessuno sapere che il loro dio è Lucifero.
RispondiEliminaI gradi sono 33, così tanto per......AMV è finalmente caduto da cavallo ed ha capito, mi fa piacere, forse dovrebbe ripensare alle cattiverie gratuite che ha riservato al vituperato predecessore, che stava eccome sugli ammennicoli di tanti, intra et extra ecclesiam.Tralcio sugli scudi.
RispondiEliminaMentre prego Santa Brigida improvvisamente mi affiora un ricordo dimenticato : mia madre non diceva " preghiamo " ma " diciamo le orazioni " . Che differenza c'e' tra "orare" e " pregare" ?
RispondiElimina
RispondiElimina@ Postille alle giuste osservazioni di Tralcio sul credo massonico
I massoni aspirano alla liberta' dell'individuo innanzitutto come liberta' della ragione che non riconosce nessun dogma. La verita' deve essere il frutto dell'analisi della ragione solamente. L'idea di Dio deve pertanto essere razionale, il Dio delle religioni rivelate il massone lo rispettera' per ragioni di lealta' e convenienza al Governo e allo Stato e per
rispetto dell'opinione dominante. Ma ne combattera' sempre l'esistenza, innanzitutto con il lavorio metodico della analisi "critica" delle fonti stesse della religione rivelata.
Ora, prescindendo dall'errore deista, che finisce nell'idea del Dio fannullone, che non crea il mondo, non giudica e allora cosa ci sta a fare, e infine nell'immanentismo e nell'ateismo, va notata la contraddizione fondamentale della mens massonica.
Essa vuole costruire la personalita' sulla base della ragione, che stabilisce come credere in Dio e quale etica (civile) si deve praticare, e nello stesso tempo si pasce della mitologia piu' incredibile, quella appunto di tutta la paccottiglia dei rituali ed iniziazioni massoniche. Quale verita' ci sarebbe qui? In questi riti non c'e' nessuna verita', non ci puo' essere. E tutto l'incredibile simbolismo massonico? Si tratta di subcultura della peggior specie. Rituali e simboli sono solo imposture belle e buone, in relazione alla pretesa loro di condurre alla scoperta della verita'.
Gli alti gradi massonici, si dice, verrebbero posti a conoscenza di un "segreto" che costituirebbe la Verita'; depositari quindi di una "rivelazione", di una gnosi da far comprendere all'umanita'. Il dogma, cacciato dalla porta, rientra dalla finestra, sotto forma di caricatura dell'autentica Verita' Rivelata; sotto forma di autentica "patacca".
Siamo nel regno dell'irrazionale piu' completo, in totale contraddizione con l'esigenza di far dipendere tutto dalla ragione, che vede, analizza, calcola, etc. Il "segreto" massonico non esiste, si tratta soprattutto di gentiluomini (e oggi anche gentildonne,credo) che, negli alti gradi, amano giocare alla teurgia, alla magia e, si dice, anche al satanismo, secondo voglia.
Federico il Grande, re di Prussia, spirito scettico e mordace, fattosi iniziare alla Setta per seguire la moda del suo tempo, a chi gli chiedeva - ma cos'e' questa Massoneria, della quale si parla tanto?- rispose: "Un gran niente, questo e'". A. P.
RispondiElimina'' Che differenza c'e' tra "orare" e "pregare"?
Nessuna.
Interessante lo scritto di Carlo Alberto Agnoli "La Massoneria alla conquista della Chiesa" , disponibile su internet.
RispondiElimina"Orare" (infinito) da cui "oratione" (ablativo) in latino significano rispettivamente "pregare" e "orazione,preghiera". C'è chi dice che il latino è una lingua morta, io credo invece che sia una lingua viva a cui nella nostra società frettolosa non vogliamo dar spazio (perchè richiede pazienza concentrazione e altre cose a cui non siamo più abituati e a cui non sentiamo la necessità di riabituarci) e che è più comodo considerare morta (e infatti le ore di latino sono state diminuite ovunque meno che al classico). Ma chi padroneggia il latino ha 3 vantaggi: avere una maggior apertura mentale, parlare un italiano migliore (non sempre e solo quello strettamente indispensabile per il 6 a scuola) e poter capire i testi originali dei Padri (tipo s.Agostino) e della Bibbia e della Messa gregoriana.
RispondiEliminaMi pare che non ci sia margine per dire che il latino è morto, è piuttosto moribondo perchè ci stiamo impegnando ad ucciderlo (ed è cosa assai diversa e alquanto spiacevole per come la vedo)..
Ebbene a me sembra di avvertire una sfumatura : nell'orazione sento sia di pregare che di adorare la Divinita' .
RispondiEliminaGrazie ad entrambi , in particolare a Michele McD .