In Traslatione S. Dominico P. N. 24-05-2016 — presso Trieste, Parrocchia Beata Vergine del Soccorso.
Quest'anno l’Ordine dei frati domenicani festeggia il proprio giubileo, ricorrendo ottocento anni dalla bolla Gratiarum omnium largitori di papa Onorio III con la quale veniva confermato l’Ordine. Tema di questo anno giubilare è “Mandati a predicare il Vangelo”, un tema che decisamente centra appieno il carisma di questi religiosi il cui Ordine è chiamato appunto “dei predicatori”. La parrocchia della B.V. del Soccorso ha voluto unirsi al gaudio di questo antico Ordine così importante nella storia della Chiesa, per il suo pensiero teologico e la sua spiritualità, promuovendo per martedì 24 maggio alle ore 18,30 la celebrazione di una santa Messa in lingua latina secondo il rito domenicano nell’occasione della festa della Traslatio di san Domenico. Ad officiare padre Didier Baccianti, giovane religioso luganese del convento di Torino.
Il rito domenicano presenta diverse particolarità rispetto all’antica liturgia romana (nella “forma straordinaria”) con la quale condivide il nucleo centrale (Canone della Messa).
Si denota un sostanziale snellimento nella parte iniziale della Messa durante la quale trova posto anche la preparazione delle offerte, un offertorio estremamente sobrio nel quale l’ostia e il calice vengono simultaneamente presentati.
Si denota un sostanziale snellimento nella parte iniziale della Messa durante la quale trova posto anche la preparazione delle offerte, un offertorio estremamente sobrio nel quale l’ostia e il calice vengono simultaneamente presentati.
Dopo la consacrazione il celebrante stende le braccia imitando quelle di Cristo stese sulla croce (tale è un gesto caratteristico anche di altre tradizioni liturgiche occidentali), parimenti essenziali e ridotti risultano i riti che accompagnano la comunione durante la quale, il celebrante, porta alla bocca l’Ostia con la mano sinistra, la mano del cuore. Il rito domenicano conobbe la sua codificazione nel XIII secolo durante il governo di Umberto di Romans, quinto Maestro Generale dell’Ordine e da allora ebbe a conservarsi sostanzialmente intatto. Esso era pienamente conforme a quella caratteristica dei frati domenicani di essere “soldati leggeri della Chiesa” deputati ai più incalzanti ritmi della vita apostolica: breviter et succinte recitano infatti le antiche Costituzioni domenicane. La liturgia di martedì 24 è stata accompagnata dal canto del coro virile polifonico “Alabarda” diretto da Riccardo Cossi, organista titolare della parrocchia. La compagine corale, oltre a sostenere il Proprium del giorno, eseguito secondo la versione domenicana dei libri di canto gregoriano, ha eseguito la messa “Æterna Christi Munera” di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), il princeps musicæ. Per l’occasione sono stati predisposti per i fedeli degli opuscoli con i testi latino ed italiano e con la notografia gregoriana per facilitare non solo la comprensione ma altresì la partecipazione più piena e autentica.
Alla celebrazione della santa Messa è seguita la venerazione della reliquia di san Domenico e quindi la benedizione delle corone del Rosario, che era storicamente e tradizionalmente riservata ai sacerdoti domenicani che per primi diffusero quella che, indubbiamente, è la più importante devozione alla Madre di Dio. Si è trattato senza dubbio di un’occasione unica ed importante per conoscere da vicino la spiritualità dell’Ordine domenicano attraverso la sua liturgia di cui è rilevante espressione.
Sarebbe stato bello che questa Messa fosse stata pubblicizzata adeguatamente qualche giorno prima della celebrazione, in modo che chi voleva avrebbe potuto partecipare.
RispondiEliminaLa redazione pubblicizza tutto ciò che le viene segnalato o che apprende e riconosce meritevole di risalto. Purtroppo non ne abbiamo saputo nulla in tempo utile.
RispondiEliminaLo so, Mic. Mi risulta che in questa chiesa di Trieste vengano saltuariamente organizzate SS Messe in forma straordinaria da parte di Unavoce o comunque di sodalizi ad essa collegati, ma queste celebrazioni non vengono mai pubblicizzate sui vari siti, così la gente comune, che magari sarebbe intenzionata a partecipare, non ne sa mai nulla.
RispondiEliminaMi permetto di chiedere agli organizzatori un pò più di collaborazione. Di questi tempi non possiamo più permetterci di operare in circoli chiusi e autoreferenziali...
Mi scuso se vado diretto al nocciolo della questione. Grazie.
Anche in Francia l'apostolato tradizionale è avversato.
RispondiEliminahttp://www.riposte-catholique.fr/en-une/mgr-dornellas-veut-supprimer-messe-traditionnelle-a-rennes
Prosegue l'auto demolizione della Chiesa cattolica ad opera del corpo di occupazione neomodernista.
RispondiEliminaLa causa della cancellazione dell'Apostolato dell'Icrss a Rennes? L'insofferenza delle esangui e vuote parrocchie vicine nel vedere la quantità di giovani frequentare la Messa in rito antico e l'apostolato.
La Francia è in una situazione semicatastrofica (hanno voluto sdoganare gli omo ? e mo' pedalano) tra attentatori mussulmani senza piu alcuna esitazione, estr misti di sinistra che nostalgici del "mitico '68" guerreggiano con la polizia, peccato non ci sia De Gaulle a Pr sidente, ma il "loro" Hollande, crisi economica e disastri naturali, ed a Rennes non hanno di meglio da fare che prendersela con l'IRCSS, che se non sbaglio è un istituto Ecclesia Dei, quindi in" completa " comunione ?
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