Il 9 maggio, in una lettera aperta a mons. Athanasius Schneider, [da noi tradotta qui] a firma di Christopher Ferrara, la rivista cattolica americana The Remnant ha chiesto al Vescovo ausiliare di Astana se l’Esortazione apostolica Amoris laetitia sia suscettibile, di una «interpretazione autentica» conforme alla Tradizione. Il 26 maggio Mons. Schneider ha risposto a tale domanda con questa lettera, a The Remnant, che riprendiamo da Corrispondenza Romana [qui]. Colgo l'occasione per ricordare la coraggiosa e limpida presa di posizione di Mons. Schneider [qui] insieme al nostro massaggio di gratitudine e sostegno [qui].Caro signor Christopher Ferrara,
il 9 maggio 2016 Lei ha pubblicato sul sito di The Remnant una lettera aperta, riguardante la questione relativa all’Esortazione apostolica Amoris laetitia. In quanto Vescovo, provo riconoscenza ed allo stesso tempo mi sento incoraggiato nel ricevere da un laico cattolico una manifestazione tanto chiara e bella di sensus fidei in relazione alla verità divina sul matrimonio e sulla legge morale. Sono d’accordo con le sue osservazioni circa le espressioni dell’Amoris laetitia (AL), specialmente nel suo ottavo capitolo, espressioni che sono fortemente ambigue e fuorvianti. Seguendo il suo filo logico ed attenendosi al senso esatto delle parole, difficilmente si possono interpretare certe espressioni dell’AL in modo conforme alla Tradizione santa ed immutabile della Chiesa.
In AL, ci sono ovviamente espressioni conformi alla Tradizione. Ma non è questo ad essere in causa, ora. Ad essere in causa sono le conseguenze naturali e logiche delle espressioni ambigue di AL. In verità, esse contengono un autentico pericolo spirituale, che provocherà confusione dottrinale, una diffusione rapida ed agevole di dottrine eterodosse riguardanti il matrimonio e la legge morale, così come l’adottare e consolidare la prassi, che autorizza i divorziati risposati ad accedere alla Santa Comunione, prassi che avrà come effetto quello di banalizzare e di profanare, per così dire, in un solo colpo tre Sacramenti: i Sacramenti del matrimonio e della penitenza e quello della Santissima Eucarestia.
In questi nostri tempi bui, nei quali l’amatissimo Nostro Signore sembra dormire nella barca della Santa Chiesa, tutti i Cattolici, dai vescovi al più semplice dei fedeli, che prendano ancora sul serio i propri voti battesimali, devono ad una sola voce (una voce) fare una professione di fedeltà, enunciandone concretamente e con chiarezza tutte quelle verità cattoliche che in alcune espressioni di AL risultino compromesse o sfigurate dall’ambiguità. Ciò potrebbe prender la forma di un «Credo» del popolo di Dio.
AL è evidentemente un documento pastorale (il che significa che ha per sua natura un carattere temporale) e senza alcuna pretesa di carattere definitivo. Noi dobbiamo evitare di «rendere infallibile» ogni parola ed ogni gesto di un Pontefice regnante. Ciò è contrario all’insegnamento di Gesù ed a tutta la Tradizione della Chiesa. Un tale timore, una tale applicazione totalitaria dell’infallibilità pontificia non sono cattoliche, bensì in ultima analisi mondane, come sotto una dittatura; ciò va contro lo spirito del Vangelo e dei Padri della Chiesa.
Oltre a questa possibile professione di fedeltà comune che menzionavo prima, deve essere allo stesso modo fatta, a mio parere, da specialisti competenti in Teologia dogmatica e morale, un’analisi solida di tutte le espressioni ambigue ed oggettivamente erronee contenute in AL. Una tale analisi scientifica deve essere condotta senza livore, né parzialità (sine ira et studio) e con filiale deferenza verso il Vicario di Cristo. Sono convinto che negli anni a seguire i Papi saranno riconoscenti del fatto che delle voci si siano levate da parte di alcuni Vescovi, teologi e laici, in tempi di estrema confusione. Viviamo per l’amore della Verità e dell’eternità, pro veritate et aeternitate.
+Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare di Santa Maria d’Astana
Di analisi critiche dell`AL ce ne sono state, non abbondano ma esistono, provenienti anche da personaggi insospettabili di antibergoglianismo o di conservatorismo cronico e becero, la più forte per me resta quella di Mons. Livi, ma poi?
RispondiEliminaChe effetto producono, che effetto possono produrre quando in faccia c`è un potere autocratico, quando siamo immersi in un regime dittatoriale ammantato di misercordia e finta umiltà, quando chi da anni lavora nell`ombra o penombra per smantellare le fondamenta della nostra fede sta finalmente e concretamente raccogliendo i frutti?
Mons. Schneider si dice convinto " che negli anni a seguire i Papi saranno riconoscenti del fatto che delle voci si siano levate da parte di alcuni Vescovi, teologi e laici, in tempi di estrema confusione", a parte che nessuno sa quale sarà l`avvenire di questa Chiesa che assomiglia sempre meno alla Chiesa di Cristo, ancor meno chi sarà papa e quali saranno le sue opinioni e la sua fede, se non nego e sono grata alle voci che si levano, se sono convinta che l`ambiguità dell`AL è stata programmata e dunque voluta, se è più evidente che Jorge Bergoglio ha già fatto capire quel che LUI vuole e Come deve essere letta e applicata l`AL, mi domando e domando,
IN MODO CONCRETO, QUI E OGGI, coloro che fanno quelle analisi critiche che cosa contano FARE in modo APERTO, VISIBILE, per interpellare Jorge Bergoglio, per domandargli di CHIARiFICARE, di RISPONDERE alle loro domande e di farlo in modo UFFICIALE, affinchè tutti i cattolici, clero e laici, escano dall`ambiguità e dalla confusione create da quel documento papale?
Sig.ra Luisa, non c'è alcun motivo per chiedere al papa di chiarire e rispondere alle loro eventuali domande chiarificatrici...papa Francesco mi sembra che abbia già spiegato tutto!!! P.S vedi pubblico aneddoto -e sottolineo pubblico- di mons. Bruno Forte. Tutto questo è molto triste e squallido! Che pena!
RispondiEliminaCome investire al meglio il nostro tempo per capire Amoris Laetitia?
RispondiEliminaIgnorandola e rivolgendosi al catechismo e alla dottrina Tradizionali: lì c'è già tutto quel che si deve sapere. Il resto è solo prurito di novità...
E pregando il Signore perché ci illumini sempre di più, specialmente nel discernimento dei pastori.
Ormai non c'è più niente da chiarire. Resterebbe solo da contestare nei modi dovuti da parte di chi ne ha responsabilità.
RispondiEliminaStiamo traducendo una intervista in cui mons. Schneider incoraggia la resistenza ispirandosi alla sua esperienza in un tempo di persecuzione. La differenza è che allora la persecuzione derivava dal regime politico e la dissoluzione - politica, etica, spirituale - non aveva raggiunto i livelli attuali e oggi viene anche dall'interno della Chiesa.
Ebbene non son d`accordo sul fatto che non c`è nulla da domandare al papa, è vero che quel che lui pensa e vuole sembra abbastanza chiaro, rinvia a Schönborn e non a Müller, già questo basterebbe, ma NON ha detto in modo chiaro e inequivocabile, SI i divorziati risposati possono comunicarsi, perchè è questo che sta passando nella mente della gente.
RispondiEliminaChe già lo si facesse sul terreno è gravissimo e sintomatico della crisi della fede e della Chiesa nei suoi sacerdoti, ma un Papa non lo ha mai detto, MAI, e non potrebbe perchè modificherebbe la Dottrina, sapendolo Bergoglio e compagnia cantante son passati via una nota a piè di pagina, metodo scaltro e deplorabile, ambiguità voluta, ed è da questa ambiguità voluta che i cattolici hanno il diritto e dovere di domandare a chi la creata di uscirne, questo sì, questo no.
È bene e doveroso resistere, ma farlo senza unirsi per interpellare in faccia e direttamente il responsabile del caos che suscita un suo documento, su un tema fondamentale e che tocca più di un Sacramento, senza ""obbligarlo"" a uscire da un linguaggio ambiguo e stucchevole, limita, molto e concretamente, l`efficacità di quella resistenza.
Non ignoro la possibilità per un vescovo di retta fede di resistere nella sua Diocesi, non dimentico la forza delle preghiere che salgono al Cielo, ma questa situazione volutamente ambigua nel testo ma molto chiara nelle intenzioni e nella pratica che si sta diffondendo a macchia d`olio, non aiuta in primis i sacerdoti fedeli che si vedono e si vedranno opporre l`Al e la misericordia bergogliana talora avessere l`ardire di non concedere la Comunione a chi è in situazione irregolare.
Luisa se ti riferisci al mio post ho detto che non c'è nulla da chiarire non che non c'è nulla da chiedere, nei modi dovuti, da chi ne ha autorità e responsabilità.
RispondiEliminaVisto l'esito dell'unica richiesta autorevole finora lanciata, occorrerebbe una presa di posizione pubblica ben compaginata ed estesa. Ma non si intravedono pastori-leader...
Invece io mi chiedo cosa vuoi sapere Luisa dal papa che già non sai? Il catechismo ha sempre detto che per ricevere la Comunione si deve essere in stato di grazia e che il matrimonio è indissolubile, quindi...
RispondiEliminaOvvia, dobbiamo proprio chiedere un ripasso di catechismo direttamente al papa, che oltretutto a volte sembra averlo dimenticato!
Queste domande e richieste di chiarimenti al papa hanno solo un aspetto positivo: sottolineano la sofferenza (dovuta all'amore per la Chiesa) che c'è in molti fedeli per la confusione e l'ambiguità che regna nell'attuale gerarchia e nel magistero che questa diffonde.
Se la sig.ra Luisa si riferisce al mio intervento delle 8:55 le rispondo che sono perfettamente d'accordo con Viandante. La voluta perniciosità e fumosità della retorica utilizzata per la stesura di questo documento può solo avere una contromossa applicabile: se c'è rimasto qualche vescovo ancora ortodosso, questi non dovrà fare altro che, con tutte le..."conseguenze" del caso, applicare la retta dottrina dicendo ai parroci della propria diocesi che in merito alla linea da seguire sui casi dei divorziati-risposati civilmente questo documento non va considerato, quindi nihil innovetur! Secondo lei quanti pastori si comporteranno così? Sicuramente ce ne sono ancora...ma non molti! Loro sono l'unica speranza e punto di riferimento, perlomeno ora, in questo "periodo".
EliminaDi Monsignor Lefebvre ce n'e' stato uno solo.
RispondiEliminaAvendo conosciuto la sua vicenda, si guardano bene dall'imitarlo.
Nessuno fara' pubblicamente nulla, nessuno vuole essere una pietra d'inciampo e di scandalo. Aspettano che la nottata passi.
Pirtroppo non si sa quanto durera' la nottata. L'URSS è durata più di 70 anni, e la nottata della Chiesa post CVII è già arrivata ai 50 anni.
O forse, come Don Abbondio, saranno salvati dalla peste.
Viandante non sono stata abbastanza chiara?
RispondiEliminaNon conta quel che io so o non so, conta l`impatto devastante che l`AL ha sulla Chiesa tutta, sui cattolici, sulla fede già in stato comatoso per tanti cattolici.
Chi se non l`autore di quel documento, chi se non il Papa, DEVE confermare e non confondere i cattolici nella fede?
Se nessuno lo mette ai piedi del muro rivolgendogli una domanda CHIARA e PUBBLICA, non privata, che richiede una risposta altrettanto CHIARA e INEQUIVOCABLE, non soggetta a interpretazioni varie, è chiaro che tutto filerà dritto e speditamente sulla strada che Jorge Bergoglio sta facendo imboccare alla "sua chiesa".
Guarda un po' se non c'è stato nessuno che gli abbia detto che debba chiarire la questione! Non la vuole chiarire e se dovesse chiarire quel che pensa, credo (mi posso sbagliare) che la confusione sarebbe ancora maggiore!
RispondiEliminaHa già suggerito chi è che può chiarire questo documento: il cardinale austriaco Schonborn. Suvvia un po' di logica!
Viandante,
RispondiEliminaquelle richieste non vanno fatte per noi che, per grazia, viviamo la fedeltà. Vanno ufficializzate e dunque rese pubbliche risuonando chiare e limpide per le masse purtroppo sviate, oltre che dall'ignoranza diffusa che non dà gli anticorpi, anche dall'enfatizzazione mediatica che veicola le interpretazioni distorte e distorcenti che sono fatte proprie dai più.
Condivido l'opinione di Luisa. Bergoglio è molto ammirato da persone che hanno, per esempio, della misericordia un concetto del tipo "liberi tutti". Quali conseguenze per le anime? I cattolici che seguono il Magistero sono considerati tradizionalisti chiusi e fuori tempo perfino da molti sacerdoti; molti imperversano sulla rete, spargendo idee moderniste a piene mani, senza più ritegno. Oltre alla sofferenza e alla preghiera per tutto questo, possibile che i laici non possano chiedere altro? Io non riesco ancora a credere che stiano tutti zitti.
RispondiEliminaIL METODO STARACE SEMBRA QUELLO BERGOGLIO!
RispondiEliminaLe dichiarazioni dell’amministratore delegato di Enel,
Francesco Starace, davanti agli studenti della Luiss
del 14 aprile scorso sembrano illustrare meglio di ogni altra analisi
la strategia di Bergoglio per “cambiare” la Chiesa,
utilizzando metodi simili a quelli del Terrore giacobino
nell'intento di paralizzare i Vescovi cattolici
che difendono l’ortodossia. Leggiamo “Francesco” (!) Starace:
“Per cambiare un’organizzazione aziendale
è necessario che un manipolo di cambiatori distrugga fisicamente
i gangli che si oppongono al cambiamento.
A tal fine bisogna creare malessere
e poi colpire le persone che si oppongono al cambiamento
in modo da suscitare paura nell’intera organizzazione.
Così in pochi mesi l’organizzazione capirà
perché alla gente non piace soffrire”
Perchè, secondo lei, il ruolo del papa è quello di "SUGGERIRE"?
RispondiEliminaLei, viandante, può accontentarsi di un papa che "suggerisce"?
Il papa non deve suggerire , il papa deve CONFERMARE nella fede, il papa non deve attraverso parole, azioni e documenti, seminare confusione e ambiguità.
Il papa è Jorge Bergoglio o Schönborn?
Quel che pensano i vari "Tucho" Fernandez, Spadaro, Kasper, Schönborn, Paglia, Forte, ecc.ecc. è chiaro, la logica ci fa CAPIRE quel che pensa e vuole Jorge Bergoglio, ma trattandosi di Fede, di Sacramenti, di Dottrina, siamo in diritto di sollecitare se non esigere che egli, e non altri, ci dica con chiarezza quel che ha voluto dire in quel SUO documento.
Capisco Mic che queste richieste andrebbero fatte per le masse, ma per chi pensate che parli in modo così ambiguo? Per i teologi ortodossi? No, è innanzitutto per le masse che parla così! Pensate che sarebbe un bene per le masse se dicesse chiaramente quel che pensa, così come fa il cardinale Schonborn? Io sono convinto di no.
RispondiEliminaSe lui parla così è perché non si può ancora permettere di dire chiaramente quel che vorrebbe. C'è ancora qualche cosa che lo frena, ma lentamente anche i freni si stanno sfilacciando ...
E non dimentichiamo, riguardo all'ambiguita o al "sì, ma anche no e no, ma anche sì" di cui tutti parlano, che Nostro Signore disse chiaramente: Sia il tuo parlare sì, sì, no, no. Tutto il resto viene dal maligno!
Scusa Luisa, stavo scrivendo e non ho visto la sua replica.
RispondiEliminaIo sono daccordo che il papa non dovrebbe suggerire, non dovrebbe far questo o quello, e invece lui lo fa.
Certo siamo in diritto di chiedere tutto quello che vogliamo al papa, ma ragionevolmente preferisco invocare autorità molto più sicure del papa! Preferisco pregare i Santi, la Madonna e Nostro Signore stesso perchè intercedano, rispettivamente perché mi illumini e aiuti la Chiesa ad uscire da questo caos.
Queste richieste non sono altro che un modo per cercare di convincerlo a darci ragione, a fargli dire quel che lui non condivide. Non ha senso, chiedete piuttosto (nella preghiera) che si converta e torni a parlar chiaro.
Parole sagge quelle di viandante. E' perdita di tempo quella di mettersi ad analizzare AL perchè la "fonte" è in se stessa "inquinata".
RispondiEliminaLe richieste, meglio ci sarebbe da dire le contestazioni, hanno il senso di cui al mio intervento precedente. Inoltre lasciare campo libero all'errore significa esserne complici.
RispondiEliminaLo stesso dicasi per chi sostiene l'inutilità sell'analisi. Come di fa a confutare se non si conosce e come si fa a conoscere se non si analizza?
Ritiene tutto inutile chi si arrende. Io penso che, se pur illuminati e rafforzati dalla preghiera e guidati dall'insegnamento costante della Chiesa, smettere di essere sentinelle stando in guardia e dando gli allarmi pertinenti non sarebbe altro che resa imbelle. Io credo che la "resistenza", per quanto difficoltosa, debba essere attiva (nei limiti del possibile e del ragionevole) e non passiva.
"Queste richieste non sono altro che un modo per cercare di convincerlo a darci ragione, a fargli dire quel che lui non condivide. Non ha senso, chiedete piuttosto (nella preghiera) che si converta e torni a parlar chiaro. *
RispondiEliminaSi può fare le due "cose"? No?
Bergoglio, da "buon gesuita" sta imponendo alla Chiesa, in modo astuto e deprecabile, quel che lui GIÀ faceva quando era in Argentina, ma oggi è papa, e come papa non deve e non può tradire la Parola del Signore, calpestare e raggirare la Dottrina, DEVE confermare la Fede e confermarci nella Fede, non deve dar ragione a noi, deve rispettare e difendere la Dottrina.
Riuscire a fargli chiarire l`ambiguità, a farlo uscire dai suoi stratagemmi per imporre la sua idea di chiesa e del Vangelo, avrebbe come effetto di poter zittire tutti coloro che oggi per monti e per valli, in città e in campagna, van dicendo che la rivoluzione è in corso e che Bergoglio ha aperto la Comunione ai divorziati risposati.
Non sono un`ingenua, so che sul terreno chi già va contro la Dottrina non cambierà la sua prassi, è evidente che Bergoglio in privato continuerebbe a predicare la sua misericordia a geometria variabile, ma se fosse portato da interpellazioni forti e di peso a dovere senza ambiguità chiarire il contenuto della nota 351 a esplicitarlo in modo che non si presterebbe ad alcuna interpretazione, si potrebbe almeno arginare il torrente in piena che sta già provocando tanti danni.
E non escludo nemmeno che Bergoglio confermi non la Fede e la Dottrina ma la sua visione, dando ragione a chi oggi afferma che oramai i divorziati risposati possono comunicarsi.
Ma perché affannarsi tanto quando Dal Covolo dice che è favorevole all'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole, partendo dal testo dell'AL......la gente non si è addormentata colla nuova messa, è fuggita e basta.
RispondiEliminaL'affermazione di Dal Covolo è allucinante perché non mi pare che nel testo dell'AL ci sia qualche riferimento che supporti una simile aberrazione. Tranne, forse però alla lontana e con molta mala fede, il fatto che manchi il riconoscimento della priorità della responsabilità dei genitori sull'educazione dei figli.
RispondiEliminawww.lastampa.it/2016/06/01/vaticaninsider/ita/documenti dal-covolo-educazione-sessuale-nella-scuola-cattolica-sì-se-si-usa-AL
RispondiEliminaSarebbe da leggere e da tradurre questa bella intervista del Card. Sarah:
RispondiEliminahttp://www.famillechretienne.fr/vie-chretienne/liturgie/cardinal-sarah-comment-remettre-dieu-au-caeur-de-la-liturgie-194987
Anonimo 16:34 intendeva esprimere questo (leggo dal link e ringrazio chi lo ha messo)
RispondiElimina“Dico sì dunque – afferma il Rettore della Lateranense - ad una educazione sessuale nelle scuole cattoliche che abbia Amoris Laetitia come libro di testo”.
Io ho equivocato - e poteva accadere senza il riferimento preciso - perché si poteva comprendere che Dal Covolo fosse favorevole all'insegnamento dell'educazione sessuale nella scuola nei termini aberranti che conosciamo, deducendolo da AL e non con AL come testo di riferimento dell'educazione sessuale.
Anche se persino in questo senso io AL non la consiglierei per le note parti critiche che di fatto sviano dall'insegnamento costante della Chiesa, con tutte le conseguenze negative su una retta formazione.
... e comunque siamo alle solite con l'enfatizzazione in ogni sede degli insegnamenti 'spuri' di questo papa...
RispondiEliminaScrive C. Scandali:
RispondiElimina" La voluta perniciosità e fumosità della retorica utilizzata per la stesura di questo documento può solo avere una contromossa applicabile: se c'è rimasto qualche vescovo ancora ortodosso, questi non dovrà fare altro che, con tutte le..."conseguenze" del caso, applicare la retta dottrina dicendo ai parroci della propria diocesi che in merito alla linea da seguire sui casi dei divorziati-risposati civilmente questo documento non va considerato, quindi nihil innovetur!"
Ripeto quel che ho scritto più sopra e cioè che non ignoro la possibilità per un vescovo di retta fede di resistere nella sua Diocesi, ma questa situazione volutamente ambigua nel testo ma molto chiara nelle intenzioni e nella pratica che si sta diffondendo a macchia d`olio, rende il loro "lavoro di persuasione" molto difficile, dai fedeli e da certi sacerdoti, quelli che hanno visto nell` l`Al il via libera per una pratica che già era la loro, si vedranno opporre l`Al e la misericordia bergogliana.
Per quei vescovi e sacerdoti di retta fede, per i cattolici, per la Chiesa, resto convinta che il papa DEVE uscire dall`ambiguità che lui stesso ha voluto, solo una reazione forte e organizzata, una domanda esplicita che richiede una risposta che lo sia altrettanto, potrebbe mettere fine alle strumentalizzazioni, interpretazioni e applicazioni contrarie alla dottrina indotte dall`Amoris Laetitia.
Vi segnalo la replica di A.M. Valli a Grillo:
RispondiElimina"Misericordia e giudizio. I nodi al pettine"
http://www.aldomariavalli.it/2016/06/02/misericordia-e-giudizio-i-nodi-al-pettine/
RispondiElimina"...resto convinta che il papa DEVE uscire dall`ambiguità che lui stesso ha voluto"
Ma,scusi, se l'ambiguità è voluta perchè mai dovrebbe chiarire.
La vera ambiguità consiste nel credere che vi sia ambiguità dove, purtroppo, è tutto molto chiaro.
E' la stessa erronea analisi applicata ai documenti conciliari, definiti semplicemente ambigui,la dove sono proprio erronei.
Quando lo capiremo ed accetteremo sarà sempre troppo tardi.
Antonio
Aldo Maria Valli: semplicemente magistrale!
RispondiEliminaPer chi vuol capire l'attuale situazione e le tante contraddizioni in atto senza sforzarsi. E' sufficiente leggere l'articolo con attenzione: ci sono tutte le domande di chi ha percepito via via e in modo chiaro nell'azione del papa le tante incoerenze impossibili da comprendere e giustificare.
Grazie mond. Schneider:
RispondiElimina... "AL è evidentemente un documento pastorale (il che significa che ha per sua natura un carattere temporale) e senza alcuna pretesa di carattere definitivo. Noi dobbiamo evitare di «rendere infallibile» ogni parola ed ogni gesto di un Pontefice regnante. Ciò è contrario all’insegnamento di Gesù ed a tutta la Tradizione della Chiesa. Un tale timore, una tale applicazione totalitaria dell’infallibilità pontificia non sono cattoliche, bensì in ultima analisi mondane, come sotto una dittatura; ciò va contro lo spirito del Vangelo e dei Padri della Chiesa."...
RispondiElimina"...resto convinta che il papa DEVE uscire dall`ambiguità che lui stesso ha voluto"
Ma,scusi, se l'ambiguità è voluta perchè mai dovrebbe chiarire."
Perchè glielo chiederebbero ( condizionale d`obbligo) un gruppo unito, e perchè no variegato, di chierici e laici.
Se la domanda è pubblica e pubblicata, se è rivolta direttamente al papa, se è semplice e essenziale, se richiede in risposta un "questo sì, questo no", sono definitivamente ingenua e ottimista se penso che Bergoglio non potrà rifiutare di rispondere?
n "questo sì, questo no", sono definitivamente ingenua e ottimista se penso che Bergoglio non potrà rifiutare di rispondere?
RispondiEliminaSì. O, per meglio dire, più che ingenua e/o ottimista, no sa che il modernista, per sua natura ed indole, e' allergico alle risposte chiare, sintetiche e cogenti. In ciò che dice (non è che lo fa apposta, e' proprio fatto così) non la troverete mai. La risposta diretta, a domanda diretta, lo vede e vive come una sorta di atto tirannico a cui ribellarsi.
Luisa,
RispondiEliminaMonsignor Schneider s'e' già rivolto pubblicamente, tramite Corrispondenza romana se non erro, al Papa. Risultato? Zero.
Come già scritto varie volte, solo una chiamata pubblica nel senso di una conferenza stampa davanti a TV, radio e giornali, potrebbe forse ottenere una risposta chiara.
Ma chi ha il coraggio di osare di essere tacciato come l'Antipapa ?
In AL ai nn dal 280 al 286 c'è la parte con titolo "si all'educazione sessuale".
RispondiEliminaUn commento che sottoscrivo è qui (credo giá segnalato sul blog):
http://www.riscossacristiana.it/laltra-faccia-della-amoris-laetitia-leducazione-sessuale-e-di-genere-obbligatorie-anche-per-la-chiesa-di-elisabetta-frezza/
Trovo che presentare sotto qualsivoglia veste positiva l'educazione sessuale in un documento pontificio sia aberrante.
Ricordo che l'educazione sesduale costituisce uno dei passi fondamentali voluti dalla massoneria quale veicolo di corruzione dei giovani e degli innocenti e dare l'avallo a quest'opera di corruzione è scandaloso, nel senso proprio del termine e non in quello sensazionalista ma vuoto che gli si dá oggi.
Domani è la festa del Sacro Cuore, invito tutti ad iniziare la pratica dei primi 9 venerdì, fonte di grazie indescrivibili.
Marco P
"Ma,scusi, se l'ambiguità è voluta perchè mai dovrebbe chiarire."
RispondiEliminaIo sono piuttosto d'accordo con Luisa. Vedo tre possibilità: se si ostina a non chiarire, un più grande numero di fedeli lo sgamerà. Molti che facevano finta di non vedere pian piano iniziano a capire; i pezzi di Valli sono un segnale piuttosto chiaro, una punta dell'iceberg. Quindi, da un certo punto di vista, è necessario continuare a chiedere che chiarisca proprio perché la non risposta diventerebbe chiarificatrice in sé. Se poi, a sorpresa, dovesse chiarire in modo corretto, tanto meglio. Se invece, come più probabile, dovesse chiarire in modo errato, ci sarà un punto chiaro da contestare su cui potrebbero muoversi Mueller & co.
Insomma... se l'ambiguità è una strategia voluta, perché può agire a comodo suo, proprio per questo bisogna evitare che se la goda senza problemi...
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Fabrizio Giudici
RispondiElimina"Insomma... se l'ambiguità è una strategia voluta, perché può agire a comodo suo, proprio per questo bisogna evitare che se la goda senza problemi..."
Penso che, alla "luce" di quel che Jorge Bergoglio e i suoi corifei van dicendo, possiamo togliere il "se".
Solo i bugiardi che mentono sapendo di mentire possono negare l`evidenza palesata della strategia usata da Bergoglio e dai suoi amici.
Chi era alle manovre sin dall`inizio oggi trionfa e si attiva ( vedi simposio della CEI sull`AL), i vescovi "aperturisti" gongolano pure loro, i vescovi che, invece, si son lasciati abbindolare durante il Sinodo e che hanno oramai aperto gli occhi sulla realtà di due Sinodi convocati a giochi fatti, non trionfano, devono al contrario in cuor loro rammaricarsi (almeno lo spero) del voto che hanno dato, ma preferiscono, invece di denunciare, dire che niente cambia, cha la dottrina non cambia, che tutto va ben madama la marchesa, dire i contrario sarebbe ammettere il loro errore.
Ben pochi, conosciamo i loro nomi, sono coloro che, una volta aperti gli occhi hanno il coraggio di parlare chiaramente, alcune reazioni sono inattese e sono forse quelle che maggiormente possono scuotere un pochino la cosceienza, il carro dei vincitori.
In questi nostri tempi bui, nei quali l’amatissimo Nostro Signore sembra dormire nella barca della Santa Chiesa, tutti i Cattolici, dai vescovi al più semplice dei fedeli, che prendano ancora sul serio i propri voti battesimali, devono ad una sola voce (una voce) fare una professione di fedeltà, enunciandone concretamente e con chiarezza tutte quelle verità cattoliche che in alcune espressioni di AL risultino compromesse o sfigurate dall’ambiguità. Ciò potrebbe prender la forma di un «Credo» del popolo di Dio.
RispondiEliminaConcordo con Viandante.
RispondiEliminaLa risposta all'ambiguità è la certezza del Catechismo Tradizionale. IGNORARE l'ambiguità, in qualsiasi documento "pastorale" si trovi (chi vuole intendere, intenda) non è ignorare la realtà e men che meno ignorare i problemi. E' affrontarli CON UNA RISPOSTA. Ovvero: si deve andare avanti con la Tradizione! Poi, possiamo anche criticare (nei giusti modi), DIRETTAMENTE ciò che è criticabile. Ma dobbiamo fondarci inevitabilmente nella Tradizione, e farlo concretamente. Insegnare che il Matrimonio è indissolubile, e che solo se si è in stato di Grazia, ovvero se ci si pente del concubinato o peggio dell'unione civile contratta senza nullità del Matrimonio legittimo, è di fatto la PRIORITA' assoluta. Che deve essere praticata, prima di ogni altra cosa. POI, si può rendere ragione della distanza tra questo insegnamento e la prassi attuale. Questo è dare alle cose il giusto ordine (rendendo ragione anche della giustezza della Dottrina Tradizionale!), non IGNORARE la realtà. Si deve cominciare a pensare che esiste una complementarietà e una armonia nei principi cattolici. Non è sempre: o l'uno o l'altro. E': l'uno e l'altro, in armonia dei principi.
Riguardo la richiesta di chiarezza, è certo utile a livello di simbolo e di emersione del malessere. Certo, nulla è impossibile a Dio. E chissà che non si concretizzi un miracolo, certo sostenuto dalla preghiera e dalla nostra offerta.
E' ciò che penso per ogni ambito. Anche riguardo discorsi su cui non torno...
http://www.lafedequotidiana.it/marcello-veneziani-francesco-piu-che-il-papa-sembra-il-presidente-dellonu/
RispondiEliminahttp://www.lafedequotidiana.it/marcello-veneziani-francesco-piu-che-il-papa-sembra-il-presidente-dellonu/
RispondiEliminaww.chiesaespressonline.it. scholas occurrentes: la rivoluzione pedagogica di francesco.
RispondiEliminaQuando si legge l`articolo di Magister sulle Scholas Occurrentes, mi dispiace ma mi vien spontaneo di dire : ma Jorge Bergoglio è cattolico? Il papa, questo papa, è cattolico?
RispondiEliminaNon che quel pensiero non avesse già traversato la mia mente ma sempre l`ho respinto come inutile, ma come respingerlo leggendo le parole stesse dio Bergoglio?
"Scholas Occurrentes": la rivoluzione pedagogica di Francesco"
"Insegnamento cattolico addio. La rete mondiale di scuole che il papa cura e promuove con grande fervore ha un paradigma educativo totalmente secolarizzato.""Perché siamo convinti che i giovani hanno bisogno di comunicare tra loro, hanno bisogno di mostrare i loro valori e di condividere i loro valori." I giovani oggi hanno bisogno di tre pilastri fondamentali: istruzione, sport e cultura".
Tre pilastri fondamentali!?!
E dov`è IL PILASTRO fondamentale, senza il quale gli altri non reggono? Senza il quale la costruzione è destinata ad essere fragilizzata, cedere e cadere?
Un`educazione in cui è assente il Signore, il Suo Vangelo, il Magistero della Chiesa, eppure sposnorizzata, seguita con passione, da un vescovo diventato poi papa, cercate l`errore!
Ora della religione non si deve parlare più perchè turba tutta quanta l'età evolutiva, anzi per essere precisi è nostro Signore Gesù Cristo che turba i fanciulli e gli adolescenti, quindi silenzio.Al posto di Gesù qualcuno va messo intanto sono tutti pari a Lui!La Verità è che moltissimi ritenendosi Dio, Uno e Trino, non amano la concorrenza, sgomberano gli altari e vi si assestano sopra loro. Che atei ed atei questi sono superbi oltre la superbia, sono pieni di sè tanto da riempire l'universo con le loro arie. Pace. Dio, Uno e Trino, rimetterà i loro piedi in terra con uno spillo.
RispondiEliminaPadre Dwight Longenecker, un ex religioso anglicano convertitosi al Cattolicesimo, attraverso un articolo pubblicato nel blog “Crux” pone una domanda molto interessante: la Chiesa di Roma è sull’orlo di uno scisma?
RispondiEliminaPartendo da un ragionamento di Daniel Maguire, teologo ed insegnate di storia delle religioni alla Marquette University di Milwaukee, egli delinea il profilo di tre gruppi che oggi, a suo parere, caratterizzano il corpus dei fedeli che si dichiarano cattolici:
Vi sono i tradizionalisti, ovvero coloro che preferiscono il rito antico, la messa tridentina.
Aderiscono in toto al Catechismo di Baltimora (1885), a quello di Pio X (1889) e agli insegnamenti precedenti il Concilio Vaticano II (1962 – 1965).
Sono attivi nelle battaglie a favore della vita e della famiglia tradizionale; diffondono ed amano particolarmente la musica sacra antica, la finezza della liturgia e le forme classiche dell’architettura. Sono a favore del celibato per un clero esclusivamente maschile, della promozione della vita monastica e della riscoperta di molte antiche devozioni.
Ci sono poi i magisteriali, coloro che pongono assoluta fiducia nel Papa e si attengono agli insegnamenti del magistero prima d’ogni altra cosa. Sebbene siano concordi con i princìpi del Concilio Vaticano II, vorrebbero “riformare la riforma”. Celebrano il Novus Ordo Missae con devozione, rispetto e solennità.
I magisteriali amano occuparsi d’evangelizzazione, apologetica e difesa dei valori cattolici; ritengono inoltre che la Chiesa dovrebbe comunicare al mondo e ai giovani usando più spesso i nuovi media rimanendo tuttavia assolutamente fedele ai millenari insegnamenti.
I magisteriali aderiscono alla tradizionale visione cattolica riguardo la fede e la morale cercando di vivere il tutto in maniera “aggiornata”. George Weigel li definisce “cattolici evangelici”.
In ultimo abbiamo i progressisti.
In genere molto attivi nelle questioni riguardanti la pace, la giustizia e l’equità, amano concentrare le proprie risorse nell’aiuto dei più sfortunati, augurandosi un rinnovo sia politico che religioso.
I progressisti sono più inclini ad abbracciare forme di culto più aperte, alternative forme di spiritualità, e vorrebbero rendere la fede cattolica più “alla mano”: proprio per tale motivo ritengono che la Chiesa si dovrebbe adattare ai tempi che cambiano.
Sono inoltre molto sensibili ai temi della pastorale e dell’ecumenismo: vedono infatti la dottrina e la morale cattolica come delle linee guida su cui basare un’interpretazione che può variare a seconda delle circostanze. Daniel Maguire riassume il loro pensiero così: “I progressisti non hanno bisogno del Vaticano. La loro coscienza è il loro Vaticano”.
Penso che i veri distinguo siano soprattutto l'Amore che ognuno difende, solo che, quello autentico, ha un solo Nome e questo Nome, Gesù Cristo, non è amato allo stesso modo dagli uomini, nonostante l'appartenenza ai gruppi più zelanti. L'ultimo gruppo, illudendosi di essere il più emancipato, l'ha proprio smarrito. Aggiungerei anche le categorie miste: tradizional-magisteriali, magisterial-progressisti e una nuova categoria: i geometri della nuova chiesa che, lavorando per l'illustrissimo architetto, hanno baipassato i progressisti. Avrebbero certamente sostituito il nuovo pastore, ma visto il buon lavoro che sta compiendo, si sentono prossimi al trionfo. Possiamo solo attenderci che da questo ramo illuminato, non arrivino smentite, né chiarimenti di alcuna sorta. Le illusioni sono il frutto dell'inganno e i vari falsari stanno facendo a dovere il lavoro di seminare confusione e sgomento, tanto che anche tra i primi due gruppi regna il dubbio su chi sia il vero pastore. Come si può credere che un negatore di Dio, del Dio cattolico, sia il garante della Fede in Cristo? Il vecchio pastore si è fatto di lato, ma il nuovo è proprio deragliato.
http://querculanus.blogspot.it/2016/06/bergoglio-e-guardini.html
RispondiEliminaMolto interessante il ragionamento di Padre Scalese .
Oltre a Viandante, Donati e Mic, con le differenze tra i loro interventi, condivido in
RispondiEliminaparticolare l'intervento di Rr, che mi permetto di trascrivere di nuovo per ribadirne il contenuto:
"Di Monsignor Lefebvre ce n'e' stato uno solo.
Avendo conosciuto la sua vicenda, si guardano bene dall'imitarlo.
Nessuno fara' pubblicamente nulla, nessuno vuole essere una pietra d'inciampo e di scandalo. Aspettano che la nottata passi..."
Aggiungo che la Bergoglio & C. è molto più determinata e decisa dei modernisti dei tempi di Lefebvre perché vede nel proprio papa un'occasione unica per sviare definitivamente la Chiesa cattolica verso la modernità, col sostegno grande dalla massa che gioisce per la nuova, comoda e misericordiosa autostrada, e dai laicisti con i mass media da loro controllati che gioiscono per lo deminutio della Chiesa.
Ficchiamoci bene in testa che per Bergoglio & C. "alea iacta est".
Hanno dichiarato guerra e preso il potere.
Non tornano più indietro nemmeno se viene il Padre eterno, è il caso di dire.
Figuriamoci se daranno retta a coloro che, cardinali o laici, associati o meno, seguiranno la Tradizione nelle 'riserve indiane' in cui verremo emarginati
Coome sopra già accennato non ricordo da chi, MAI il papa Bergoglio, forte del sostegno popolar/laicista, si pronucnera' in modo chiaro, perche' rovinerebbe tutta la VOLUTA confusione preparata ad hoc per cambiare la dottrina di sempre attraverso la prassi. Sarebbe una contraddizione della sua "missione" modernista, confusa per definizione.
Coloro che si opporranno a questi "lavori di ristrutturazione" della via stretta indicata da Gesù e alla nuova autostrada per l'inferno, saranno emarginati, derisi e se troppo rompiscatole pure calunniati.
Lo dicono le profezie di sante e santi che conosciamo tutti ed è ormai evidente.
Quindi ci dobbiamo rassegnare? Il contrario!
Questa consapevolezza serve solo per avere ben presente il tipo di scontro che si va profilando: all'ultimo sangue, quello nostro però.
Solo tenendo presente questo troveremo i modi adatti per dare la nostra testimonianza di fede come ci invita a fare il nostro Anastasio, senza strafare né commettere ingenuita', ne' codardi nè avventati, sostenuti dalla preghiera incessante e dal Santo Rosario.
Il clero buono ha bisogno di noi, rompiamo le scatole e 'armiamo casini' (Bergoglio dixit) ai modernisti!
https://www.youtube.com/watch?v=Dr1oGRuUyew&feature=youtu.be
RispondiEliminaUdienza Institute of Jainology 01-06-2016
Centro Televisivo Vaticano
Grazie, Luigi.
RispondiEliminaE' vero, Bergoglio e C. sono molto più agguerriti dei modernisti di allora, una parte dei quali c'è purtroppo ancora, seppur molto vecchi.
Tuttavia oggi ci sono mezzi di comunicazione ed informazione che allora non c' erano, non solo, ma paradossalmente tutta l'opera modernista di critica alla Chiesa e al Papato, specie sotto GPII e BXVI, ma anche sotto l'ultimo Paolo VI, ha reso i Cattolici, anche i " tradizionalisti" più "open minded", più critici, più agguerriti nel chieder conto alla Gerarchia di come tratta la Fede. Inoltre purtroppo gli scandali sulla pedofilia e non solo hanno reso tutti un po' diffidenti,e quindi piu analitici, e di nuovo più critici.
Per questo ritengo che un' aperta denuncia avrebbe effetti positivi, se non altro per incrinare il coro osannante dei papolatri attuali.
Tre anni fa, quando sfiguro' il Giovedi Santo, no, due anni fa, dopo il primo Sinodo ed i primi sioenzi sul M.O., forse, ma ora, tra immigrati e leggi pro omo, l'appoggio popolare, intenso proprio del popolino, è sicuramente molto scemato. Se poi si prostrasse a Lutero...
Ed infatti anche i giornalisti ben collocati, che proprio come tali sanno fiutare il vento, cominciano a smarcarsi.
RispondiElimina@ L'idea balzana che la Chiesa deve adattarsi "ai tempi che cambiano".
E' diventato uno slogan, dal Vatic. II in poi. E sembra persino un imperativo categorico, per la Chiesa. Ma come cambino, i tempi, nessuno sembra mai volerlo spiegare, lo danno per scontato. E' chiaro che "i tempi" indica l'uomo contemporaneo. E' cambiato, in Occidente, e la Chiesa deve adattarsi. Ossia: sono cambiati i suoi valori e la Chiesa deve adattarsi ad essi. Ma quali sarebbero i "nuovi valori" tipici del "cambiamento"?
La negazione del soprannaturale, cui si contrappongono: agnosticismo, scetticismo, ateismo dichiarato e anche militante. Culto dell'uomo (antropocentrismo), grazie alla scienza, con la quale si crede di poter non solo dominare la natura ma anche manipolarla e ricostruirla come piace a noi, alla maniera degli alchimisti di un tempo ed anzi assai peggio. Dissoluzione della cultura in favore della tecnica, un sapere da Wikipedia, globalizzato e generalizzante. Culto dell'ignoranza e della maleducazione, del turpiloquio, della mancanza di decoro e pudore. Dissoluzione della morale grazie alla Rivoluzione Sessuale e al Femminismo, con il relativo culto della Donna; non pero' la Gran Madre saggia e prolifica
ma quella del feminino vizioso e corrotto, lesbico e bisessuale, che vuole dominare il mondo. Dissoluzione di ogni sana politica, con la distruzione dell'idea di Stato, Nazione, Popolo, sostituiti da una marmellata interrazziale e multiculturale, nella quale crede di prosperare l'individualismo nichilistico cui si e' ridotto il pensiero occidentale...
Questi i cambiamenti dei tempi. E non li ho elencati tutti. La Chiesa dovrebbe adattarsi a questi "tempi mutati"? Chi lo dice non si rende conto di quello che dice: e' come se la Chiesa dovesse rinnegare se stessa, la sua stessa essenza, la sua missione, che e' di esser segno di contraddizione contro i peccati del Secolo, non per condannare il Mondo ma per salvare il maggior numero possibile di anime. E difatti la Chiesa, anzi la Gerarchia che vediamo all'opera oggi e' la contraddizione vivente di se stessa, in quanto Gerarchia cattolica. E'l'autoannientamento, il negativo in senso assoluto (per dirla alla maniera di Hegel), incapace di relazionarsi ad altro, sprofondante nel proprio non-essere: un cadavere, le cui frenetiche attivita' mondane assomigliano in realta' all'agitarsi parossistico dei vermi della decomposizione PP
Grazie, Luigi.
RispondiEliminaPossono essere più agguerriti ed aggressivi, ma anche noi lo siamo. I tempi sono molto diversi da quelli di Lefebvre, nel senso che ora possiamo informarci e comunicare molto di più, e quindi organizzarci.
Inoltre proprio il precedente del Monsignore può essere d'utilità, se uno soltanto avesse un minimo di coraggio. Cosa voleva in fondo ? La S. Messa di sempre. Che è stata dichiarata ufficialmente da BXVi come mai abrogata. Le scomuniche sono state tolte, ed ora ufficialmente per un anno i Sacramenti amministrati dall'FSSPX sono detti validi. Quindi il Monsignore non aveva torto.
Perciò, un minimo di coraggio e d'iniziativa potrebbe sortire grossi risultati.
Se solo si ricordassero di essere Principi e non servi...
Quando si iniziano ad aprire porte, a chi non si deve, prima o poi, Il principe delle tenebre, non si fa attendere ed entra da padrone. Il caso citato dei due Sacerdoti che accogliendo una falsa dottrina, anche se appariva come evoluzione buona della stessa, ad uno reca danni più lievi, perché in buona fede, ma all'altro Sacerdote,apri, apri...arriva la possessione diabolica (monito per i progressisti che a furia di aprire porte si troveranno Completamente occupati):
RispondiEliminahttp://www.cooperatoresveritatis.net/it/due-sacerdoti-una-possessione-diabolica-e-la-dottrina-di-teilhard
Concordo con quanto detto da Luigi.
RispondiEliminaVorrei anzi aggiungere che è finito il tempo delle guerre classiche, con i due eserciti nemici schierati. Siamo nel tempo delle guerre ibride, come le chiamano. "...le guerre ibride incorporano una varia gamma di modelli di guerra, incluso le capacità convenzionali, tattiche e formazioni irregolari, atti terroristici incluso la violenza indiscriminata, la coercizione ed il disordine criminale..." allo scopo di indebolire e confondere la difesa.
La battaglia nella Chiesa non sfugge a questa logica: nessuno contraddice la dottrina a parole, nei fatti la stanno minando. Tutti amano Gesù Cristo Nostro Signore, praticamente il solo crocifisso dà già fastidio.
Noi cerchiamo di capire questo e cerchiamo di essere anche noi astuti come lupi. Non dimenticando ciò che ci rende imbattibili: la grazia divina che umilmente possiamo ottenere dalla divina Provvidenza in vari modi.
Io spero per un concistoro straordinario.
RispondiEliminaIL concistoro straordinario (CAN. 353, C.J.C.) può deporre Bergoglio. Ecco perché, come dice correttamente Luisa, occorre insistere nel chiedere ufficialmente e pubblicamente insistentemente chiarimenti spiegazioni correzioni.
Deposto Bergoglio, su quale altro campione cadrà la "libera scelta" delle cordate interne al conclave, essendo lo Spirito imbavagliato da decenni? Lo Spirito Santo
RispondiEliminasta gridando ma nessuno lo sente e ne distingue più la voce, soffocata dalla ipertrofia di tanti ego in "libera uscita".
http://unafides33.blogspot.it/2016/06/il-pastoralismo-malattia-infantile-del.html
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