«Le nostre città, la nostra nazione, la nostra Europa stanno attraversando una crisi mortale. La cifra della loro agonia è il freddo inverno demografico che stiamo attraversando. La parola che Dio rivolge a noi pastori ci costringe ad alcune domande: stiamo compiendo l’opera di annunciare il Vangelo o ci accontentiamo di esortare le persone a buoni sentimenti morali, quali per esempio tolleranza, apertura, accoglienza? Non dobbiamo essere sordi al vero bisogno, alla struggente necessità che abita nel cuore di uomini e donne che vivono con ansia i giorni cupi e tristi che stiamo attraversando. Non dobbiamo, noi pastori, essere sordi all’angoscia che abita nel cuore di padri e madri, che pensano con paura al futuro dei loro bambini. È necessario che i pastori della Chiesa testimonino, dicano che dentro ogni istante, dentro ogni evento abita una Presenza, un Ospite che guida tutto ciò che accade al bene di coloro che Dio ama.
Fino a quando sulle nostre spirituali rovine sarà celebrata l’Eucarestia, esse potranno risorgere. Le pie esortazioni morali lasciamole ad altri.
(...) È questo Dio che ci dà il diritto di sperare, non un qualsiasi Dio, ma solo il Dio che ha un volto umano perché si è fatto uomo.
Il Signore dunque faccia tacere sulle nostre labbra di pastori parole vuote, e metta sulla nostra bocca parole vere.
(...) In questi momenti di grave incertezza mantenetevi fermi nella Chiesa. Abbiamo ragioni vere e belle per farlo. È in essa che incontriamo il nostro Salvatore».
Card. Carlo CaffarraSolennità di sant’Agostino
Pavia, 28 agosto 2016 - [Fonte]
qui il testo completo dell'omelia:
RispondiEliminahttp://www.caffarra.it/omelia280816.php
La Fede e la fiducia reciproca sono le grandi malate.
RispondiEliminaun amico protestante disse:
RispondiEliminaBurke e Caffara sembrano i rappresentanti di un'altra chiesa, rispetto a Bergoglio e Galantino. Da noi, questo tipo di differenze si sono manifestate a fine '800.
Le abbiamo affrontate organizzando degli "scismi consensuali".
Ieri parlavo con mia moglie dello stato d'animo, non bello, suggerito da questi tempi: non per la paura di quel che può accaderci, ma perchè mentre in altre circostanze ciò che potrebbe sempre accadere (una crisi, una malattia, un cataclisma, un conflitto) sarebbe avvenuto in un contesto di "cura" (ecclesiale, sociale, istituzionale), oggi l'impressione è che il contesto non solo non è adatto a "curare", ma anzi alimenti le criticità.
RispondiEliminaQuanto più si riempie la bocca di "buoni sentimenti" e predica assistenza, accoglienza, solidarietà e pace a chicchessia, in realtà distrugge alle fondamenta il corpo ecclesiale e sociale che dovrebbe incarnare queste belle parole.
L'istituzione chiesa è in piena dissoluzione dottrinale... anche se resta un pusillus grex (Lc 12,32). Le istituzioni pubbliche stanno seminando "valori" deleteri, sgretolando alle fondamenta (e per di più minandole)lo stesso senso dello stare insieme, mentre la denatalità è un tabu persino negli spot governativi...
Persino il denaro ha cessato di essere vero nelle sue leggi (domanda/offerta): frutto di distorsioni, creando dal nulla ciò che schiavizza davvero.
La natura, la terra, sono tornate divinità pagane, mentre gli stessi che parlano di un creatore non esitano a riconoscersi in un divenire progressivo ed evolutivo...
Per tutti, l'unico peccato è di non poter fare quel che gli pare, ma l'importante è che gli altri facciano quel che pare a chi comanda, a tutti i livelli...
Potrei sintetizzare così: il "non avere paura", detto da Dio perchè non si tema il mondo con le sue logiche e misure (ma temendo invece Dio) è diventato, detto dal mondo (chiesa inclusa) un atteggiamento in cui non si teme affatto Dio, ma si deve sempre aver paura di scomodare, scontentare o scandalizzare il mondo.
Grazie dunque per queste parole del Card. Caffarra.
http://m.ilgiornale.it/news/2016/09/01/terrorismo-lisis-mette-i-preti-nel-mirino-attaccheranno-le-chiese/1301626/
RispondiElimina27 cristiani libanesi residenti in Arabia Saudita, tra cui dei bambini, espulsi perché hanno festeggiato in privato la Vergine Maria...
RispondiEliminahttp://www.christianophobie.fr/breves/arabie-saoudite-27-chretiens-expulses-fete-prive-vierge-marie
http://www.iltimone.org/35088,News.html
RispondiEliminaÈ sempre utile leggere e rileggere la Beata Emmerich dopo simili notizie.
"Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano sopravvissuti, ma la vittoria era la loro". (22 ottobre 1822)
"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti". (22 aprile 1823)
Tralcio, condivido pienamente il tuo commento. Per fortuna esistono ancora consacrati come il card. Caffarra, ma mi sembrano pochi davvero, ormai.
RispondiElimina" 27 cristiani libanesi residenti in Arabia Saudita, tra cui dei bambini, espulsi perché hanno festeggiato in privato la Vergine Maria..."
RispondiEliminaE poi ci raccontano che anche gli islamici venerano la Madonna! Trovo molto colpevole, soprattutto da parte di preti, dire parole confuse che, in realtà, sono menzogne.
Se ne è già discusso, ma il momento suggerisce di ritornarci.
RispondiEliminaTutto quello che riguarda la fede cristiana si pone su un duplice livello, sensibile e metasensibile, storico e metastorico. L’uomo è una creatura molto particolare, dotato di una natura materiale e di una natura spirituale: la prima è soggetta a caducità e finitezza, la seconda non lo è.
La capacità dell’uomo di approfondirne la conoscenza ha portato, nei secoli, a scandagliarne le profondità, sfidarne le altezze ed esplorarne i misteri. La rivelazione divina consegnataci dalla Bibbia e in particolare il cristianesimo, costituiscono un vertice assoluto di questa avventura.
Due le possibilità per l’uomo: vedersi rivelata la verità da Dio o raggiungerla con un proprio sforzo.
Gesù, nel rivelare la realtà indagabile e la necessità di entrare in questo pellegrinaggio che ha per meta l’eterna sapienza, presenta se stesso come la porta (stretta) delle pecore, come mezzo con il quale gli angeli salgono e scendono verso i cieli aperti, per ammetterci al Regno celeste, ultraterreno di cui Egli è re, smarcandosi dai regni di questo mondo, ostile al Regno di Dio. Gesù evidenzia l’impossibilità per l’uomo di conseguire il risultato tramite le modalità del mondo (o semplicemente di vedere i risultati in questo mondo), indicandoci un ruolo da mendicante di grazia, da malati bisognosi di guarigione, da immiseriti bisognosi di misericordia.
Anche dentro l’approfondimento della fede cristiana hanno fatto capolino tentazioni gnostiche, già presenti prima di Cristo e al di fuori della cultura cristiana. In pratica è teoricamente possibile (come “idea” che poi si sviluppa in ideologia) cercare e pensare di realizzare una salvezza (la soluzione ai problemi, in particolare l’angoscia del vivere di fronte al dolore e alla morte) tramite la conoscenza, la qual conoscenza però non deriva dalla rivelazione di Cristo, via verità e vita, ma può ignorarla o -se invece se ne serve- superarla in un progredire del movimento con il quale tende all’utopia. La fede in Cristo può essere una tappa, ma non racchiude la conoscenza necessaria alla salvezza, che anzi si arricchisce di altre esperienze, persino antitetiche.
Nell’oscurità in cui l’umanità procede, consolata dall’illuminazione prodotta da poche menti illuminate, la luce di Cristo può essere semplicemente un barlume tra i tanti. La sua fine sulla croce, la teologia dell’incarnazione, dell’espiazione e della redenzione, addirittura la pretesa di una Presenza reale nei sacramenti, sono -al più- delle simbologie insufficienti, a volte deboli ed altre stolte, per la sapienza di chi non si nega ad altre illuminazioni, fossero pure luciferine.
Tornando comunque, in un’ottica solo cristiana, al duplice livello in cui avvengono le cose, la morte e la vita delle anime è su un piano innanzitutto spirituale, così come il pusillus grex di cui parla San Luca al capitolo 12. La Chiesa attuale non è ridotta di numero di battezzati, ma si sta riducendo al lumicino nella consapevolezza dei battezzati di ciò che Cristo ci chiede. L’amore per il prossimo non è pura filantropia; il dialogo con il mondo può essere un modo di quietare la sfida tra i figli delle tenebre e i figli della luce, tra regni del mondo e regno dei cieli, riducendo la spiritualità a psicologia e la carità al volontariato, seguendo mode e rileggendo con quelle il vangelo, storicizzandolo. Non è così.
"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti".
Coloro che hanno compiuto un percorso "cattolico" e possono testimoniarlo con la loro vita, se ci sono, sono sconosciuti anche a se stessi. Tutti gli altri o per dovere o per piacere hanno ingerito tanto di mondo che, anche i più sani, sono mondani. Non pochi sono coloro che denunciano la non cattolicità di tanti cattolici doc. Ma sono davvero pochissimi quelli che fanno venir voglia di correre verso l'esempio riconosciuto, alla scuola del quale porsi. Non cito neanche gli ordini religiosi tutti segnati, fatti salvi spero,al loro interno, i pochissimi muti che seguono il loro carisma fedelmente. Questa è la situazione reale, pura resistenza, senza conforto...è così per tutti, mi si dirà. Certamente è vero, però dei tutti si ha esperienza per via di un racconto, di qualcosa che viene riferito, di se stessi l'esperienza è sulla pelle, nel cuore.
RispondiElimina@ Li hanno espulsi per coerenza con le loro assurde credenze
RispondiElimina@ Cristiani espulsi. Noi e la Maria islamica
Li hanno espulsi per coerenza con le "rivelazioni" del loro libro sacro. Festeggiare la Vergine quale Madre di Dio e' per loro somma bestemmia perche' Allah non puo' essersi incarnato in un uomo, per quanto considerato quest'uomo dotato da Allah di poteri eccezionali (lo Isah del Corano, chiunque egli sia, dato che Isah pare possa voler dire anche Esau'). Il culto dei cristiani per la Madonna e' per i musulmani blasfemo, merita le punizioni piu' severe, tanto piu' che, sempre secondo il Corano, i cristiani venererebbero la Madonna anche come terzo membro della loro ovviamente blasfema Trinita'! In altri tempi i 27, almeno i maschi adulti, li avrebbero decapitati o lapidati e venduto donne e figli, per farne concubine e schiavi. Oggi i Sauditi, per esigenze di politica internazionale, devono adottare atteggiamenti piu' diplomatici.
Cio' premesso, bisogna aggiungere: non si deprechera' mai abbastanza la falsa rappresentazione dell'islam (grazie al sottaciuto e al non detto) contenuta nella dichiarazione Nostra Aetate (recentemente criticata anche dal coraggioso card. Burke), in particolare ove scrive: "Benche' essi non riconoscano Gesu' come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua Madre Vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione"(NAet, par. 3).
Ora, dovrebbe esser ormai noto che: 1. essi onorano Gesu' solo in quanto "profeta" nel senso maomettano cioe' come supposto anticipatore e precursore di Maometto perche' avrebbe insegnato un monoteismo assoluto come quello di Maometto e avrebbe parlato di Maometto, ma i suoi discepoli malvagi ne avrebbero cancellato il nome dagli scritti canonici dei cristiani, da ritenersi percio' falsificati e da non leggere; 2. Onorano sua Madre, Maria, Vergine (solo prima del parto) e "la invocano con devozione" in quanto anch'essa (per loro) brava musulmana (= sottomessa ad Allah) e madre di un profeta dell'islam, di un precursore di Maometto. Solo per questo "la invocano con devozione", ma solo occasionalmente, non c'e' un culto di Maria diffuso come da noi, per ovvi motivi. La Maria maomettana non e' la Beatissima Vergine, non ha nulla in comune con essa. Far credere che il culto di Maria possa costituire qualcosa in comune tra di noi e i maomettani significa solo ingannare i fedeli cattolici. Se si guarda bene, si deve concludere che questo culto in realta' non puo' che accentuare le nostre differenze da loro!
Maometto l'ha anche confusa "Maryam madre di Isah" con Maria sorella di Aronne, vissuta quindi al tempo di Mose', circa tredici secoli a.C. Le conoscenze bibliche di Maometto, sia dell'Antico che del Nuovo Testamento derivavano soprattutto dai suoi contatti con comunita' di cristiani della penisola arabica intrise di eresie. Migliori avrebbero dovuto essere le sue conoscenze dell'ebraismo ortodosso dati i suoi contatti (e le sue dispute) con la comunita' ebraica di Medina. Tuttavia, anche qui, egli stravolge i dati biblici e pesca tra le eresie, come quella della divinizzazione biblica di Esdra, inesistente nei Testi autentici ma (sembra) professata da una setta di samaritani, ramo eretico dell'ebraismo.
Speriamo che anche il cardinale Caffarra alzi presto il tiro.
Nessuno ha parlato del Fertility day e delle reazioni che ha suscitato.
RispondiEliminaSi diffonde un messaggio in cui si vuole riparare il dramma della denatalità, ma lo si fa salvaguardando l’ideologia post-sessantottina che la procreazione è solo una questione privata soggettiva e femminile, anzi femminista. Insomma questa società che non vuole sconfessare l’ideologia che l’ha formata ed è contraria alla realtà, proprio di fronte al problema reale della denatalità, tira fuori modalità di informazione che la destabilizzano. Una specie di corto circuito ideologico, insomma.
Accuse contro i cattolici attribuite falsamente da Bergoglio a GiovanniPaolo II
RispondiEliminaIl documento di Bergoglio sulla Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2016/documents/papa-francesco_20160901_messaggio-giornata-cura-creato.html,
così tira in ballo san G.P. II: “§ 3: Nel 2000, anch’esso un Anno Giubilare, il mio predecessore san Giovanni Paolo II ha invitato i cattolici a fare ammenda per l’intolleranza religiosa passata e presente, così come per le ingiustizie commesse verso gli ebrei, le donne, i popoli indigeni, gli immigrati, i poveri e i NASCITURI”. Naturalmente non c’è rinvio, perché questo il papa lo fa solo per sé stesso e per il patriarca Bartolomeo I, e nel 2000 il papa tenne così tanti discorsi che è difficile trovare riferimenti precisi, ma il documento della Commissione Teologica internazionale “Memoria e riconciliazione. La Chiesa e le colpe del passato” (che chiamerò “Documento Ratzinger”): http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20000307_memory-reconc-itc_it.html
che è il più ampio in argomento, e cita (n.19) precedenti richieste di perdono del papa “per i torti causati ai non-cattolici nel corso della storia"; agli Indios dell'America latina e agli Africani deportati come schiavi; agli Africani per la tratta dei Neri, rimanda poi alla Tertio Millennio Adveniente, (http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_letters/1994/documents/hf_jp-ii_apl_10111994_tertio-millennio-adveniente.html), dove si condannano colpe contro l’unità del popolo di Dio (§34), metodi di intolleranza e persino di violenza nel servizio alla verità (§35), corresponsabilità di tanti cristiani in gravi forme di ingiustizia e di emarginazione sociale (§36 e passim). Si ricordavano poi “ le problematiche connesse con il rispetto dei diritti della donna e con la promozione della famiglia e del Matrimonio” (§51), e il dialogo con ebrei e musulmani (§53). Niente su immigrati. Nel Documento Ratzinger ci sono questi §§: 5.2. La divisione dei cristiani, 5.3. L'uso della violenza al servizio della verità; 5.4. Cristiani ed Ebrei.
E vengo ai nascituri: Nel §5.5 “La nostra responsabilità per i mali di oggi”, è all’apostasia e non ai cristiani che viene imputato l’abortismo: “Connessa con l'eclissi di Dio si incontra poi una serie di fenomeni negativi, quali l'indifferenza religiosa, la diffusa mancanza del senso trascendente della vita umana, un clima di secolarismo e di relativismo etico, la negazione del diritto alla vita del bambino non nato, perfino sancita nelle legislazioni abortiste, e un'ampia indifferenza nei confronti del grido dei poveri in interi settori della famiglia umana”. Certo tutti siamo colpevoli almeno di omissioni, ma da un papa che ha nominato la “Marcia per la vita” per 4 secondi (verificabile!), che non ha mai visitato un Centro di aiuto alla vita, non accetto queste accuse, e le respingo al mittente.
A.V.
Ma della bravata di pessimo gusto, del figlio di un alto funzionario della caritas ambrosiana munito (a che titolo?) di auto della stessa caritas non ne parla nessuno?bobo
RispondiEliminaOvviamente quello del protestante è una osservazione da/di protestante. Ovvero da persona convinta che NON esiste LA Chiesa, ma "le" Chiese. Anzi, per essere più precisi che esiste la "Chiesa", ma che è di natura invisibile.
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