E lo dico raramente.
Ho visto i miei amici piangere ed essere soli. Soli nell' anima.
Nella mia impotenza e mediocre capacità di dire "c'è Gesù! "... ho pensato a chissà quanti stanno come loro.
Così stamattina... Ho chiesto di pubblicare il mio appello.
Ai miei amici...e a tutti quelli che non riesco ad aiutare come vorrei.
* * *
LETTERA ALL' ALBA
Spettabile redazione,
chi vi scrive è una anonima, una tra le 5000, e oltre, firmatarie della Supplica Filiale al nostro amato Santo Padre.
In questi ultimi tre anni e mezzo i lavori Sinodali promettevano una grande cura pastorale e una particolare attenzione ai disordini morali delle famiglie distrutte a causa del divorzio e a quelle che vivono in circostanze non compatibili con la Verità della Chiesa.
Personalmente ho vissuto e vivo fianco a fianco con molte persone (sottolineo persone), veramente in grave difficoltà interiore e che avrebbero bisogno di una unica parola, bruciante e salata, forse, ma data con amorevole e sincera preoccupazione, dalla Chiesa.
Ciò che si è verificato, però, è che non solo non è cambiato nulla nell' accompagnamento alla verità per il semplice fatto che bisognerebbe istituire percorsi di formazione e di istruzione in ogni diocesi, proprio nell' ambito della pastorale familiare e ciò non viene fatto, ma vi è smarrimento totale per le "soluzioni" soggettive/oggettive date in "foro interno" a seconda della logistica parrocchiale.
Io vedo e so di casi che ricevono alcune indicazioni in una parrocchia del paese, per essere poi ribaltate dal fraticello del convento dei cappuccini dello stesso paese! Con quale risultato? Il crollo ulteriore. O la rabbia.
Nel mezzo ci stanno anime che non vogliono andare all' inferno.
È il caso, per esempio, di due miei amici carissimi, divorziati e conviventi che però si trovano a dover affrontare una grave malattia terminale di uno dei due.
Non spetterebbe a me dire loro "siete in peccato mortale, perché conoscete il catechismo e avete solide formazioni morali per non poter invocare la santa ignoranza". Anche perché si tratta di una vita che sta per spegnersi ed è bene prepararsi ora all' incontro col Padreterno. Inoltre sono amica sincera e soffro per loro, sul serio.
I nomi della maggior parte dei firmatari della Supplica, che, come tale si definisce da sola, sono di persone che non conosciamo. Potrebbero essere centinaia le anime che veramente attraverso la supplica chiedono soccorso e non appartengono a nessuna cordata teologica o barricata pro o contro Francesco.
Questa considerazione non la mette in buon conto nessun giornale. Ma i numeri contano e più ancora contano perché non sono numeri ma anime.
Non rispondere a questa supplica è come dire "Arrangiatevi".
E la fede dei più semplici, oppure dei confusi dalle troppe parole senza averne una definitiva e certa da cui poter pensare una conversione, è praticamente ignorata.
Se questa è Misericordia, pastorale dell' accompagnamento o qualcosa del genere, è con grande amarezza che posso solo concludere che il silenzio è solo silenzio. È un ritirarsi dal rapporto con i figli della supplica. Non è proprio un comportamento da buon padre di famiglia.
Demandare e delegare ai confessionali locali è logisticamente impossibile: da una chiesa si esce assolti e da un'altra no!
A forza di evidenziare i firmatari illustri e i nomi di quelli che "contano" e che conoscono già la Dottrina, ci si è dimenticati di quelli che non contano niente.
Per gli uomini di Chiesa, per i giornali e persino per il Santo Padre.
Chiesa in uscita...Chiesa in periferia...Chiesa della Misericordia..
Fino ad ora è solo la Chiesa del silenzio doloso e doloroso.
Mi chiedo quanti laici dovranno prendere il posto del sacerdote, ruolo che non gli compete se non in virtù del Battesimo, per poter aiutare, sostenere e correggere con vera misericordia, i cuori e le anime distrutte che avranno presto il loro appuntamento con Dio?
Perché perdere o prendere tempo è contro il Vangelo. Anche non dire nulla lo è.
"Vegliate perché non sapete l' ora in cui tornerà il vostro padrone", oppure "Stolto, non sai che proprio questa notte ti verrà chiesta la tua vita?" è la verità del tempo che non ci appartiene. È Parola indiscutibile.
E se per Nostro Signore una sola anima vale ben più di due passeri, perché per il Santo Padre più di 5000 non valgono una parola?
Concludo con una sola "coincidenza" alla quale non credo più di tanto: erano circa cinquemila, senza contare le donne e i bambini, su quella Montagna delle Beatitudini ed ebbero pane, pesci e Parole definitive di speranza e di gioia eterna.
Con rispetto filiale verso il Santo Padre che ha smesso momentaneamente di essere nostro "padre".
Laura.
Col cuore afflitto chiedo preghiera.Urgente.
Aiutatemi ad aiutarli
Questo grande dolore coinvolge, credo, tutti noi. Figli, fratelli, amici, purtroppo anche genitori coinvolti in questo vortice di disgregazione che allontana da Dio, in cerca disperata di una felicità orizzontale, che pensa di potere prescindere dalle leggi e dalla volontà di Dio, magari pensando che non ci siano più leggi, non ci siano più peccati, ma salvezza per tutti a buon mercato, col risultato di vivere un inferno già sulla terra perché le leggi di Dio sono scritte nella coscienza di ogni uomo.
RispondiEliminaNon chi dice Signore…, ma chi fa la volontà di Dio.. diceva Gesù
Oggi si parla tanto di fragilità, di diritto alla felicità, di famiglie ferite.. Ma non si dice più che le croci che ci capitano addosso vanno portate con pazienza, anzi offerte con amore a Colui che per amore nostro la portò per primo. Nessuno dice più che dalle croci portate con amore nascono frutti meravigliosi e santi.
Vorrei raccontare una storia, d’altri tempi (anche se non troppo lontani, credo), una storia raccontata da don Leonardo Maria Pompei in una sua omelia. La storia di un moglie che, tradita continuamente, ed umiliata dal marito, che si prodigava anche a raccontarle le sue avventure nei dettagli, continuava a comportarsi con lui come una sposa fedele, che rispettava ed assisteva il marito, secondo le promesse. E pregava per lui. Il giorno stesso della morte di lei la conversione del marito, poi la sua vocazione sacerdotale e la sua morte in odore di santità. Anche santa Monica dovette sopportare molto dal marito, che si convertì prima di morire.
Il Signore quando ci manda o consente che ci arrivino delle croci, ci manda anche la grazie per sopportarle. E’ questo tempo in cui le croci sono schiodate dai muri delle scuole e delle case, e tolte anche da tante chiese, è questo tempo in cui vengono costruiti templi in adorazione del benessere e della felicità terrena, templi in adorazione dell’uomo, è questo tempo in cui si sotterra la sofferenza e la morte, è questo tempo senza più Dio che non ci consente più nemmeno di capire cosa è l’amore vero, quell’amore che non maschera in realtà l’amore per noi stessi e la mercificazione dell’altro, che ci sta bene solo se a noi è utile, solo se a noi ci dà felicità.
Proprio oggi meditavo i misteri della passione di Gesù con l’aiuto delle meditazioni di S. Alfonso Maria De’ Liguori. Condivido con voi questa piccola perla: “.. sulla cattedra della croce .. col suo esempio ci insegnò ad ubbidire ai divini precetti, a rassegnarci alla volontà di Dio e soprattutto ci insegnò come si deve amare. Padre Paolo Segneri disse ad una sua penitente di scrivere ai piedi del proprio Crocifisso queste parole: Ecco come si ama”.
Anna
Cara Laura, non posso aiutarti, nè so come aiutarti. Quest'anno due miei amici sono morti.Una dopo immani sofferenze ha chiesto l'estrema unzione.L'altro no.La vita di entrambi è stata segnata dai mali dell'anima di questo secolo, famiglie, figli, tutti in cerca di vite, sempre nuove, fai da te. Erano entrambi cristiani, in una il catechismo di San Pio X ha retto a lunghe dimenticanze, a famiglia iniziata e cambiata, ad una cultura del nulla in cui ora ci troviamo. L'altro gran devoto della Santa Vergine, ortodosso. Non essendo stato in ospedale mai, non ha visto passare un sacerdote per casa sua, nè alcuno per rispetto della sua libertà,della sua volontà, della sua coscienza gliene ha mai fatto cenno. Siamo rispettosi.Intanto la Chiesa è occupata nelle pubbliche relazioni e non ha tempo, in questo tempo, di stare a raccogliere i cocci che schizzano qua e là. Affidiamo i nostri cari vivi e defunti, i sacerdoti in altro occupati, alla Santa Madre di Nostro Signore Gesù Cristo. Certa che tutto questo dolore, questo pianto ha senso, anche se ora indecifrabile.
RispondiEliminaSegnalo e riporto la reazione di Raffaella sulla CEI che marcerà con i radicali, una reazione che condivido in toto :
RispondiEliminahttp://ilblogdiraffaella.blogspot.ch/2016/10/perche-la-cei-alla-marcia-dei-radicali.html
http://www.riscossacristiana.it/la-rivelazione-di-bergoglio-secondo-introvigne-di-patrizia-fermani/
RispondiEliminaquando si divinizzano gli uomini succede
RispondiElimina"San Giovanni Paolo II, la profezia sulla famiglia che nella Chiesa non trova più ascolto"
di Riccardo Cascioli
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-san-giovanni-paolo-ii-la-profezia-sulla-famigliache-nella-chiesa-non-trova-piu-ascolto-17800.htm
Diversi articoli interessanti su Riscossa cristiana, segnalo questo:
RispondiElimina"La Rivelazione di Bergoglio secondo Introvigne"
di Patrizia Fermani
http://www.riscossacristiana.it/la-rivelazione-di-bergoglio-secondo-introvigne-di-patrizia-fermani/
... nel frattempo le firme sono diventate più di seimila...
RispondiEliminaPredica di mons. Schneider, rivolta anche agli scoraggiati:
http://www.onepeterfive.com/bishop-schneider-in-times-of-crisis-god-makes-use-of-the-little-ones/
[Lo Spirito Santo dispensa grazie anche nei momenti peggiori]. Queste grazie, dove la Santa Messa è celebrata con reverenza, con Fede, con dignità, in questi luoghi dove il Signore è veramente adorato come Dio durante la Santa Comunione - sia interiormente che esteriormente - in questi luoghi sta avvenendo un vero rinnovamento della Chiesa. E questo è il potere dello Spirito Santo. E anche quelli che hanno autorità nella Chiesa non possono fermarlo. Anche il papa non può fermarlo, perché è opera dello Spirito Santo. E il papa non è forte come lo Spirito Santo, è solo un debole ministro di Cristo.
[Preghiamo per il papa, i vescovi e i pastori]
--
Fabrizio Giudici
Lo stato d’animo della signora Laura è anche il mio. Vorremmo aiutare persone amiche che sbagliano: preghiamo, digiuniamo, cerchiamo, con discrezione, d’ “istruire gl’ignoranti” e “consigliare i dubbiosi” (sono opere di misericordia anche queste, no?), ma una parola a dir poco confusa che viene da un luogo altissimo rischia di far danni incalcolabili.
RispondiEliminaFaccio mie le parole della signora Laura: abbiamo bisogno d’un’“unica parola, bruciante e salata, forse, ma data con amorevole e sincera preoccupazione, dalla Chiesa”. Questa è misericordia. Questa è carità. Questa è prudenza. Questo vuol dire esser pastori.
Restiamo uniti nella preghiera.
Maso
Cara Laura, attingo dalle grazie che, tramite l"intercessione di Maria Santissima, il Signore Gesù ha concesso a mio padre, poco prima di morire, nella speranza che possano essere anche per te, un piccolo incoraggiamento, perché i tuoi amici, potrebbero trovare, attraverso la tua testimonianza, l'aiuto di cui necessitano. La malattia terminale di mio padre, gli concedeva ancora poca vita, così un giorno, inizia a parlargli di un bravo Sacerdote che conoscevo e che mi aveva aiutato. Poi, senza tentennamenti gli feci una precisa domanda, se avesse il desiderio di confessarsi (non si reggeva quasi più in piedi e, causa dei molti farmaci, era spossato e con pochi momenti in cui era vigile), ma in questo raro momento di piena lucidità, mi fece una confidenza: un pensiero continuo che lo turbava molto a causa di una scelta sbagliata che aveva compiuto nella sua vita. La sua risposta fu chiara: avrei dovuto portargli in casa il Sacerdote di cui gli avevo parlato bene ( mio padre frequentava regolarmente la Parrocchia e conosceva molto bene il Parroco, ma non lo voleva per quella ultima e importante confessione e solo lui ne conosceva i motivi). Parlai al Sacerdote di mia conoscenza, già anziano, ma molto disponibile, sopratutto quando gli spiegai il turbamento che vedevo in mio padre e di cui ero venuta a conoscenza. Mio marito si rese disponibile ad andare a prendere il Sacerdote, che anche lui conosceva bene e a portarlo a casa di mio padre, distando circa cinquanta chilometri. Dopo la Confessione e aver ricevuto l'estrema unzione da quel Sacerdote, mio padre chiese anche di ricevere la S.Comunione, era molto sereno ed era pronto ad affrontare il tratto più difficile della sua vita. È morto accudito da tutti i suoi familiari e ci ha donato una bellissima testimonianza di sofferenza accettata e offerta al Signore, senza mai lamentarsi. Tutti gli aiuti spirituali che gli abbiamo donato e di cui gli abbiamo parlato, li ha tenuti vicino al suo letto e li ha utilizzati: acqua santa, un crocifisso che baciava sempre appena apriva gli occhi e prima di dormire, varie immagini benedette di Santi, il S.Rosario lo sgranava e riuscendo a fatica a parlare, ci chiedeva di recitarlo noi, lui lo seguiva mentalmente. Qualsiasi aiuto potrai dare ai tuoi amici, donalo senza timore e vedrai che Maria e Gesù ti aiuteranno a trovare la strada stretta, ma ricca di grazie. Anna
RispondiEliminaPer Anna :
RispondiEliminaSi parla della > Beata Elisabetta Canori Mora - Sposa, madre e mistica , donna eroicamente fedele che ci aiuta a capire cosa significa e cosa comporta "sposarsi nel Signore"e come bisogna concepire e vivere la fedeltà . La sua tomba si trova nella Chiesa di S.Carlino alle 4 fontane - Roma - Questa Chiesa e' custodita dai Padri Trinitari .
http://www.sancarlino.eu/beata/index.asp
http://www.intratext.com/IXT/ITA1070/
Nel mezzo ci stanno anime che non vogliono andare all' inferno.
RispondiElimina@Carissima Laura,
Bergoglio ha già risposto, con una delle dichiarazioni a Scalfari, che ha provocato un vero terremoto in questo blog, ma che sembra passata quasi inosservata da chi di dovere:
Tranne qualche irriducibile egoista TUTTI vanno in Paradiso, che lo vogliano o no.
Ovviamente si tratta di una eresia al grado sommo, ma questa è la sua risposta.