Come dicevo si è innescato un processo, su una base ineludibile e importantissima dalla quale ci si aspettano ulteriori sviluppi. Stiamo parlando degli echi del documento : “Fare chiarezza”. Nodi irrisolti dell'Amoris Laetitia. L'appello di quattro Cardinali al papa, rimasto privo di risposta e reso pubblico [qui] al fine di lanciare e approfondire la riflessione sui problemi sollevati, che riguardano l'intero edificio della morale cattolica. Esso rivolge al Papa 5 brevi domande sotto forma di “Dubia” che comportano un breve “responsum” (cioè una risposta “sì” o “no”).
Dopo l'intervista di ieri a Catholic action [qui], in una successiva intervista a Edward Pentin, corrispondente romano di NCRegister [qui], il Cardinale Raymond Leo Burke afferma che i cardinali stanno prendendo in considerazione l'idea di una “correzione formale”, nel caso il Papa dovesse mancare di rispondere alle loro perplessità.
Va da sé che le risposte indirette e confermanti l'errore, per vie informali ed ecclesialmente poco corrette [vedi Spadaro su Twitter], equivalgono ad una 'non risposta'.
Stralciamo, nella nostra traduzione, le relative domande cruciali, che tutto il mondo cattolico si sta ponendo da tempo, e le relative risposte.
Questo lo spirito dell'iniziativa, ripetutamente espresso dal cardinale: “Noi, come cardinali, abbiamo ritenuto essere nostra responsabilità richiedere un chiarimento per quanto riguarda i punti di conflitto, al fine di porre fine alla diffusione di questa confusione che, davvero, conduce la gente in errore. Se noi fossimo stati in silenzio su questi fondamentali dubbi, che sono sorti a seguito del testo di Amoris Laetitia, avremmo commesso una grave mancanza di carità verso il Papa e saremmo venuti colpevolmente meno al dovere del nostro ufficio nella Chiesa”. (M.G.)
Dopo l'intervista di ieri a Catholic action [qui], in una successiva intervista a Edward Pentin, corrispondente romano di NCRegister [qui], il Cardinale Raymond Leo Burke afferma che i cardinali stanno prendendo in considerazione l'idea di una “correzione formale”, nel caso il Papa dovesse mancare di rispondere alle loro perplessità.
Va da sé che le risposte indirette e confermanti l'errore, per vie informali ed ecclesialmente poco corrette [vedi Spadaro su Twitter], equivalgono ad una 'non risposta'.
Stralciamo, nella nostra traduzione, le relative domande cruciali, che tutto il mondo cattolico si sta ponendo da tempo, e le relative risposte.
Questo lo spirito dell'iniziativa, ripetutamente espresso dal cardinale: “Noi, come cardinali, abbiamo ritenuto essere nostra responsabilità richiedere un chiarimento per quanto riguarda i punti di conflitto, al fine di porre fine alla diffusione di questa confusione che, davvero, conduce la gente in errore. Se noi fossimo stati in silenzio su questi fondamentali dubbi, che sono sorti a seguito del testo di Amoris Laetitia, avremmo commesso una grave mancanza di carità verso il Papa e saremmo venuti colpevolmente meno al dovere del nostro ufficio nella Chiesa”. (M.G.)
[...]
Cosa succede nell'ipotesi che il Santo Padre non risponda al vostro atto di giustizia e di carità e non dia chiarimenti che sperate di ottenere sugli insegnamenti della Chiesa?
Dovremmo affrontare questa specifica situazione. Nella Tradizione della Chiesa, infatti esiste la possibilità di correggere il Romano Pontefice. Certamente è una circostanza rarissima. Ma se non vi fosse risposta alle domande sui punti controversi, allora direi che si porrebbe la questione di adottare un atto formale di correzione di un errore grave.
In caso di conflitto tra un'autorità ecclesiale e la Sacra Tradizione della Chiesa, cosa si è vincolati a credere e qual è l'autorità che lo determina?
Ciò che è vincolante è la Tradizione. L'autorità ecclesiale esiste unicamente al servizio della Tradizione. Penso al passo di S. Paolo (Lettera ai Galati 1, 8) “se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!”
Se il Papa dovesse insegnare un grave errore o un'eresia, qual è la legittima autorità che può dichiararlo e quali sarebbero le conseguenze?
In questi casi è dovere dei cardinali e vescovi - e storicamente è accaduto - render chiaro che il Papa sta insegnando l'errore e chiedergli di correggerlo.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Sarebbe il caso di fare lo stesso per l'altra questione, più importante: il Papa "attivo" e "contemplativo". Anche in questo caso sarebbe necessario che si facesse chiarezza. Anzi. Primariamente in questo caso.
RispondiEliminaEccoli i veri pastori che ci stanno confermando!
RispondiEliminaE hanno un popolo che le segue. Non siamo soli e neppure loro. È la Chiesa di Cristo Signore in Corde Matris!
E troppe altre cose ci sono da chiarire. Ma occorreva partire da un punctum dolens!
Maria...resto indignata ogni giorno di più.
RispondiEliminaLETTERA A FRANCESCO DA UNA IGNORANTE
Santità,
con tutto il rispetto che voglio portarle, oggi mi rivolgo a lei come mi insegnò il mio babbo.
Era un imperativo categorico che nel mio rivolgergli una richiesta "non partissi dai primitivi".
Appoggiandomi a questa educazione alla sintesi (Essenziale, altrimenti detto), mi faccio forte persino della mia ignoranza, caratteristica che, a quanto pare, ultimamente sta ribaltando le sorti del mondo.
Mi sovviene quel passo del Magnificat: "ha disperso i superbi nei loro cuori..."
Arrivo al punto: lei parla troppo di quello che non serve e non dice quello che la Chiesa intera le domanda da tanto tempo.
I miei Dubia vanno ben oltre il documento dei cardinali, perché riguardano il sano principio di essenzialità a cui lei, santità, ci rimanda da sempre e con giusta verità.
La sua preoccupazione continua per la differenza sociale prodotta da un progresso malato e dalla tecnologia a senso unico, mi perdoni, stride col prossimo spettacolo che andrà in onda a san Pietro il giorno della chiusura della Porta Santa.
Quasi che il giorno di Cristo Re, la Porta e il suo custode siano i protagonisti di uno show a fibre ottiche e ad alta tecnologia di risoluzione HD senza precedenti.
È ancora vivo in noi il ricordo dello zoo sui muri di san Pietro per essere in grado di capire anche questa esagerata ed esasperata voglia di comunicare con ogni mezzo disponibile al mondo intero che piazza san Pietro è sempre più una "piazzata" o "sola", come si direbbe a Roma.
Noi poveri e ignoranti la tivvù con tutte quelle cose là non ce l' abbiamo. Ma non è ancora questo il punto.
Il punto, esattamente, è che sua Santità "parte dai primitivi" (in tutti i sensi), onorandoci di interviste (continue), catechesi e discorsi su tutto ma non risponde alla domanda elementare: ma lei, Santo Padre, la fifa di mandare all' inferno qualche anima in peccato mortale, non in maniera dolosa, sia chiaro...ma silenziosa, non ce l' ha o la sta meditando?
No, perché se c'è una cosa che non sopporto in certe caratteristiche femminili è proprio utilizzare altre strategie (trucco, parrucco, teatrini e selfie) per non dire "non ti amo più...mi interessa qualcun altro".
Mi permetto di avere Dubia quando il Vaticano predica in maniera ossessiva/compulsiva in un certo modo e poi razzola come un festaiolo all' ultimo grido del settore mediatico.
Questo progresso è lecito...?
Questo progresso è inclusivo o, piuttosto, sembra una "esclusiva" alla gossip che non si addice a quelle splendide parole da lei scritte sulla umiltà dei cristiani come via per raggiungere Dio?
Le ho lette quelle intense pagine su Doroteo di Gaza che lei scrisse quando ancora non era pontefice.
Ho fatto tesoro nella mia bacheca da ignorante, delle parole di Fabro sui Cattivi Spiriti che pur mossi da una buona intenzione in realtà non provengono dallo Spirito Santo.
Di certo, dopo aver letto le sue parole molto attentamente, mi riesce difficile dire con assoluta certezza che le mie disposizioni interiori hanno provenienza santa e che non si tratta di "Loghismoi" che vengono dal nemico.
Dai frutti si vede la pianta, recita la Parola.
Ma anche sui frutti ci sarebbe da discutere qualche anno perché anche quello, oggi, è prigioniero di una ermeneutica del prodotto/utile sociale, operaio, quasi un "frutto di sintesi", di "laboratorio".
E resto sconcertata dalla quantità industriale di parole, dette, date, intervistate, "televisivate", scritte in libri, microfonate in aereo....ma negate ai nostri cardinali.
Approfitto per ringraziare questi nostri pastori, veri e coraggiosi, che hanno fatto loro le nostre domande e i nostri dubbi, non da "illuminati", non da teologi, non da "popolo gregario" ma da Figli di Dio.
Con devozione filiale continuo a pregare per la Chiesa e il Santo Padre...che prima o poi, dopo tutti questi discorsi, arrivi all' Essenziale.
Condivido ciò che ha scritto questa mia sorella in Xo. Dal 13/03/2013 siamo subissati da discorsi logorroici mai sentiti da un Vicario di Cristo, dove la parola Santa di Cristo è pressoché cancellata se non per correggerLo, come quella della nostra Ss.ma Madre Immacolata Maria, alla quale si nega anche il dogma!? E questo sarebbe un vicario che dovrebbe "confermarci" nella Fede? o portarci giorno dopo giorno a morire luterani? Questo lo sanno bene i pochi Pastori che pensano di "ammonirlo" ufficialmente, come Burke. Questo il 16/11/16. Oggi siamo quasi al novembre 2020, ma la "ammonizione" ancora non si vede. Anzi, ogni giorno che passa allunga l'elenco bergogliano di eresie, apostasie, idolatrie, silenzi, equivoci, che reclamano non già una correzione fraterna ma una immediata deposizione di un simile falso vicario che sta distruggendo la Santa Chiesa di Cristo Gesù con enorme scandalo del popolo di Dio. Cosa si attende per porre termine a questo assurdo in cui la Chiesa di Cristo è rappresentata da un "Anticristo", come lo ha definito l'arcivescovo Lenga? È vero che la Chiesa poggia sulla roccia di Cristo e che finirà con la fine dei tempi, ma può continuare ad essere governata da un eretico, apostata, idolatra? E se anche il piccolo esiguo gruppo di Pastori non concludono i loro stessi propositi, non si rendono essi stessi corresponsabili con il loro silenzio? Credo che sette anni di eresie, apostasie, idolatrie, costituiscano una prova provata, insieme alla confessione del card.Danneels che la sua elezione è stata frutto della "mafia di San Gallo", quindi invalida, ex Universi Dominici Gregis. Allora non si tratterebbe di una fraterna correzione, ma di una vera "espulsione" per invalidità ed indegnità giornalmente crescente e doverosa. Noi laici non possiamo destituire questi invalido vicario, e "Anticristo" ma rimaniamo in attesa se ci rimane almeno qualche buon Pastore, oppure siamo alla mercé dei lupi che hanno superato le porte dell'ovile di Cristo, anzi, avendole trovate spalancate da falsi Pastori ma veri lupi.
EliminaDeo gratias. E Dio abbia pietà di noi e permetta ai cardinali di fare chiarezza dal 1958 ad oggi. Altrimenti continuiamo nel marasma attuale.
RispondiEliminaStupisce che uomini di Dio mostrino la tendenza a considerare la legge, nella sua oggettività e chiarezza, quasi come un ostacolo sulla strada che porta a Dio, quando invece la legge oggettiva e chiara è l’unico strumento che permette la scelta responsabile e quindi l’autentica libertà e quindi la felicità.
RispondiEliminaVorrei una Chiesa più mistica che ritorni esclusivamente alla spiritualità e all'essenziale. Vorrei anche che i Cardinali potessero essere più ascoltati come coloro che rappresentano il popolo cristiano e non che vengano ignorati come succede ora.
RispondiEliminaSe il Papa non ha risposto, avrà un motivo, no? Perché non aspettare più rispettosamente? Ci sono tante vie per arrivare al Papa
EliminaIn questi giorni ci sono notizie molto confortanti...la vittoria di Trump, la consacrazione del Perù al Sacro Cuore di Maria Santissima, l'intronizzazione di Gesù Cristo re della Polonia...adesso questa notizia.
RispondiEliminaIl 2017 si avvicina e il vento sembra stia cambiando verso la Verità, solo il Signore sa cosa accadrà ma qualsiasi cosa accada, questi pochi giorni sono giorni felici in cui si assapora un mondo più giusto ed è un sapore meraviglioso...speriamo non sia solo una piccola parentesi ma l'inizio di un ritorno a Cristo.
Sia lodato Gesù Cristo.
RispondiEliminaSempre sia lodato!
Laudetur Jesus Christus, hodie et semper!
Cara mic: sarebbe indicare che la
RispondiEliminaTraduzione presa è stata fatta da MiL.
Roberto
Cioè come fa a dire che la traduzione è vostra? È identica a quella di messainlatino!!! E loro sono stati i primi!
RispondiEliminaVergogna. Un po' di serietà e correttezza.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPerché dovrei Roberto, se l'ho fatta direttamente da NCRegister?
RispondiEliminaE' una segnalazione che ho ricevuto da lettori e, avendo pubblicato ieri l'intervista già esaustiva di Catholic Action, ho preso solo queste affermazioni ulteriori direttamente dall'originale.
Non conosco il testo di MiL. Credo che basti confrontare le traduzioni.
Mi chiedo perché abbiamo sempre bisogno di rivendicare una 'primazia', soprattutto in un momento come questo, che è un gaudete pieno di riconoscenza e di speranza, da sostenere con la preghiera e con l'appoggio reciproco, dato, in primis a questi coraggiosi pastori che ci hanno confermati. E, se mi permette, mi sento confermata soprattutto io, che per voi e per tutti gli altri 'benpensanti' sono sempre stata la voce 'scomoda' da ignorare salvo rare eccezioni e per l'iniziativa di alcuni...
Ma qui lo dico e qui lo nego. Oggi si DEVE puntare alle sinergie!
Infatti ho apprezzato l'idea di don Morselli di pubblicare approfondimenti e mi ripromettevo di riprenderli. Del resto più sintonia di così! La necessità di dare i nostri contributi di diffusione e anche di approfondimento è ciò che affermavo insieme a Paolo Pasqualucci qui:
https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/07/dopo-la-lettera-dei-45-uno-schema-per.html
Da oggi non siamo più soli, ma non sono (e non li lasceremo) soli neppure i nostri Pastori: hanno un popolo. Dicevo, ecco la Chiesa di Cristo Signore in Corde Matris!
Laudetur Jesus Christus, hodie et semper!
Vedo adesso anche Andrea e un Anonimo. Vado a controllare e ribadisco quanto detto qua su. Ma che tipi!
RispondiEliminaHo visto. Complimenti per il vostro tempismo. Mi fa piacere. Ma abbiamo lavorato in tandem e non vi ho copiati. E noto che mentre io ho dato spazio ad un incipit introduttivo voi avete fatto di più nella traduzione. Ebbene, Deo gratias!
RispondiEliminaSì, sono buone notizie! Dobbiamo sperare e pregare stando uniti, senza divisioni sciocche e controproducenti. Speriamo davvero che l'aria stia finalmente cambiando!
RispondiEliminaAnzi sarebbe corretto se toglieste dalla vostra pagina l'indicazione che vi abbiamo cpiati, quando il mio è un articolo "diverso". Ma oggi la gioia è grande e niente può guastarla.
RispondiEliminaLaudetur Jesus Christus!
Grazie Maria, non sono soli, credo che siamo in tanti a pregare per loro e per la Chiesa. Poi gli eventi sarà lo Spirito Santo che muoverà mente e cuori su quello che in concreto si dovrà fare
RispondiEliminaIntanto pensiamo a fare chiarezza sul vdr attivo, vedere se si può finalmente trovare un motivo per, se non deporlo, non conosco la prassi mi vengono solo in mente le cose orribili fatte a certi papi in tempi antichi, se l'AL è considerata Magistero diventa una questione teologica che sta alla Cdf e ai cardinali, pensionati o no sempre cardinali sono, e dovrebbero essere in sintonia col papa, se vi sono punti ritenuti non conformi alla Dottrina della CC si procede fino al caso estremo di deposizione del pontefice per conclamata eresia. La seconda questione del papa contemplativo, mi pare che i messaggi criptici siano stati mandati resta solo da decodificarli, diamo tempo al tempo, spero che la fila dei dissidenti si ingrossi, va bene la paura, ma cavolo, qui si tratta di bypassare 2000 anni di insegnamenti, o mentivano prima o mentono ora, tertium non datur. Anonymous.
RispondiEliminaOT una bella notizia per voi tutti, i FI hanno ricevuto in dotazione una chiesa- parrocchia a Gosport, South Hampshire UK e l'8 dicembre cominceranno le trasmissioni di una radio da loro diretta che si chiamerà Immacolata.....a volte quando tutto sembra perso......nocomment.
RispondiEliminaGrazie, Eminenza Burke. Era ora che quattro cardinali coraggiosi, molto più che coraggiosi, prendessero il toro per le corna o, per usare un'altra metafora, costringessero il pugile a difendersi relegandolo in un angolo. Se il Papa non risponderà, finirà per scavarsi metaforicamente la fossa. Ma credo che non risponda non tanto per i suoi pessimi consiglieri quanto piuttosto perché è prigioniero delle sue quattro scalcinate idee.
RispondiEliminaInfine, grazie a Maria per il lavoro che ha svolto,,senza demordere, in tutti questi anni.
La Santa Chiesa Cattolica si muove con prudente, saggia e magari esasperante lentezza, ma arriva. Inesorabile, indefettibile. Come è stato promesso.
RispondiEliminaVatican Insider dà la notizia ma non riesce ad essere neutrale: qualifica il doveroso intervento dei quattro cardinali come il "guanto di sfida alla vigilia del concistoro" del card. Burke.
RispondiElimina"Se il Papa non risponderà alla richiesta di chiarimenti dei quattro cardinali che gli hanno scritto sull’esortazione Amoris Laetitia, «allora dovremmo affrontare questa situazione: c’è infatti, nella Tradizione della Chiesa, la possibilità di correggere il Romano Pontefice. È invero sicuramente molto raro. Ma se non vi fosse risposta alle domande sui punti controversi, allora direi che si porrebbe la questione di assumere un atto formale di correzione di un errore grave».
È il guanto di sfida che, alla vigilia del Concistoro, il cardinale americano Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, lancia a papa Francesco, cui insieme ad altri tre porporati - Walter Brandmueller, Carlo Caffarra e Joachim Meisner - ha sottoposto recentemente in una lettera cinque «dubbi» sull’interpretazione e l’applicazione della Amoris Laetitia, riguardanti sia la tanto discussa questione della comunione ai divorziati risposati, sia il valore delle norme morali in rapporto alla vita cristiana.
«Ovunque io vada sento confusione. I sacerdoti sono divisi gli uni dagli altri, i sacerdoti contro vescovi, i vescovi divisi tra di loro. C’è una tremenda divisione nella Chiesa, che non è la via della Chiesa. Ecco perché dobbiamo ristabilizzare queste questioni morali fondamentali, che ci uniscono», dice il cardinale Burke in un’intervista al National Catholic Register."
http://www.lastampa.it/2016/11/16/vaticaninsider/ita/vaticano/burke-pronto-a-un-atto-formale-per-correggere-il-papa-9wqTcIr04u8Q159iCnDOQL/pagina.html
Raymond Leo Burke, un vero leone, visto che è l'unico non emerito...
RispondiEliminaUna petizione in linea al Santo Padre, a sostegno della coraggiosa lettera dei quattro cardinali:
RispondiEliminahttps://lifepetitions.com/petition/pope-francis-i-support-the-4-cardinals-letter-pleading-for-clarity-on-amoris-laetitia
Io ho appena firmato, e spero che tutti facciano lo stesso. Spargiamo la voce.
Maso
Per come si esprime il cardinale sembrerebbe pensare ad un atto di correzione fraterna, più che all'ammonizione giuridica nei confronti dell'errante. Ma può darsi che sia semplicemente prudente nell'esprimersi.
RispondiEliminaAmmettiamo per ipotesi che s'arrivi a tale atto formale di correzione. Cosa cambierebbe canonicamente? Il papa potrebbe fare come sta facendo coi dubia, cioè ignorare?
RispondiEliminaMa i cardinali non sono stati troppo precipitosi? Non potevano aspettare an ora?
RispondiElimina@Anonimo16 novembre 2016 22:21
RispondiEliminaAspettare ancora?
No di certo.
La Provvidenza ha provveduto, perché siamo proprio alla vigilia del Concistoro e la cosa non potrà essere ignorata. Bergoglio in un modo o nell'altro dovrà prendere posizione
...
RispondiEliminaI Cardinali non stanno ancora aspettando una risposta del Papa alla loro lettera (se cosí fosse, molto probabilmente non l’avrebbero pubblicata); una risposta — non saprei dire in quale forma — devono averla già ricevuta; ed essa consiste nel fatto che il Papa non risponderà ai loro quesiti. Solo questo possono significare le seguenti parole, contenute nella “premessa” alla lettera:
Il Santo Padre ha deciso di non rispondere. Abbiamo interpretato questa sua sovrana decisione come un invito a continuare la riflessione e la discussione, pacata e rispettosa.
“Il Santo Padre ha deciso di non rispondere”. Una decisione — giustamente definita “sovrana” dai Porporati — dunque c’è stata: il Papa non risponderà ai dubia. Inutile quindi continuare ad attendere una risposta che non verrà. Di qui la decisione di pubblicare la lettera.
Tale decisione di Papa Francesco non meraviglia. Non solo perché finora si è sempre comportato allo stesso modo in situazioni analoghe; ma perché rifiuta, per principio, questo modo di procedere. Accettare di rispondere ai dubia proposti dai Cardinali significherebbe accettare una visione della Chiesa e del ministero papale, che non è sua. Lo ha già espresso chiaramente piú volte. Nella intervista rilasciata a Padre Spadaro all’inizio del pontificato, affermava:
Se il cristiano è restaurazionista, legalista, se vuole tutto chiaro e sicuro, allora non trova niente. La tradizione e la memoria del passato devono aiutarci ad avere il coraggio di aprire nuovi spazi a Dio. Chi oggi cerca sempre soluzioni disciplinari, chi tende in maniera esagerata alla “sicurezza” dottrinale, chi cerca ostinatamente di recuperare il passato perduto, ha una visione statica e involutiva. E in questo modo la fede diventa una ideologia tra le tante (La Civiltà Cattolica, n. 3918, 19 settembre 2013, pp. 469-470)
Un concetto ripreso nell’esortazione apostolica Amoris laetitia:
Comprendo coloro che preferiscono una pastorale piú rigida che non dia luogo ad alcuna confusione. Ma credo sinceramente che Gesú vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità: una Madre che, nel momento stesso in cui esprime chiaramente il suo insegnamento obiettivo, «non rinuncia al bene possibile, benché corra il rischio di sporcarsi con il fango della strada» [Evangelii gaudium, n. 45] (n. 308).
Come si può vedere, ci troviamo di fronte a due concezioni di Chiesa e di pastorale antitetiche: da una parte c’è chi ritiene che la Chiesa sia tenuta a “fare chiarezza”, a mostrare ai fedeli quale sia la verità da seguire; dall’altra, chi invece ritiene che la Chiesa debba essere un “ospedale da campo”, dove si curano le ferite dei fedeli, mostrando loro la propria vicinanza, senza preoccupazioni di carattere legalistico; da una parte c’è chi considera dovere pastorale della Chiesa insegnare, cosí com’è, la dottrina rivelata; dall’altra, chi propugna come unici atteggiamenti pastorali accettabili l’accoglienza, l’accompagnamento, il discernimento e l’integrazione. Che nella Chiesa ci siano sempre state sensibilità diverse, è un dato di fatto e non meraviglia; ma ho l’impressione che ci troviamo di fronte a una polarizzazione di posizioni non solo diverse, ma alternative e tra loro inconciliabili.
...
http://querculanus.blogspot.it/2016/11/pericolosa-polarizzazione.html
Che nella Chiesa ci siano sempre state sensibilità diverse, è un dato di fatto e non meraviglia; ma ho l’impressione che ci troviamo di fronte a una polarizzazione di posizioni non solo diverse, ma alternative e tra loro inconciliabili.
RispondiEliminaSe sono inconciliabili - e perché? -, qual è, però, quella giusta? E da cosa e chi lo riconosce?
Il discorso è complesso non può finir qui e con i tanti fraintendimenti già confezionati dai 'benpensanti'. Lo approfondiremo.
"Ma i cardinali non sono stati troppo precipitosi? Non potevano aspettare an ora?"
RispondiEliminaForse hanno anticipato i tempi in vista del concistoro per non fare la fine dei 13 cardinali vilipesi durante il sinodo. Ma, al di là di tante illazioni non bastano le ragioni che hanno ampiamente e rispettosamente esposte?
Qui già il titolo falsa la questione:
RispondiEliminaQuattro cardinali contro Papa Francesco: «Troppa confusione sulla comunione ai divorziati»
http://www.ilgazzettino.it/italia/cronaca_bianca/cardinali_contro_papa_francesco_confusione_comunione_divorziati-2080387.html
@mic
RispondiEliminaMa lei stà scherzando? chiede qual'è quella giusta? ma lei si occupa di religione Cattolica o di altro? E' chiaro che la concezione di Chiesa secondo la Dottrina Cattolica è antitetica a quella blaterata da Bergoglio nel suo "ospedale da campo" in cui, come afferma Padre Scalese,è tenuta a fare chiarezza per mostrare quel'è la Verità e che le due concezioni siano incociliabili ed alternative non sono necessarie lunghe disquisizioni ma il tutto è evidente.
@ Japhet
RispondiElimina"Forse hanno anticipato i tempi in vista del concistoro"?
Direi piuttosto che hanno aspettato fin troppo e per un pelo non han perso l'ultimo treno
Anonimo,
RispondiEliminaMi chiedo che caspita legge su questo blog se ha capito che io mi chiedessi davvero qual è quella giusta....
@ Mic
RispondiEliminaogni tanto ci si sorprende di scoprire qualcuno che (come si suol dire dalle nostre parti) capisce "roma per toma".
Speriamo solo che non siano troppo di più di quelli che capita di scoprire...
"Che nella Chiesa ci siano sempre state sensibilità diverse è un dato di fatto e non meraviglia; ma ho l'impressione che ci troviamo di fronte ad una polarizzazione di posizioni non solo diverse ma alternative e tra loro inconciliabili."
RispondiEliminaDal CVII la Chiesa, in particolare la gerarchia, ha preso l'abitudine di parlare in piazza. Se è vero, come è vero, che la Chiesa è una famiglia, nella famiglia non si parla di tutto davanti ai figli.Padre e madre molti argomenti li trattano tra loro, perchè concernono la loro specifica responsabilità,e perchè è bene essere davanti ai figli con una sola voce e questo unisono va provato e riprovato, prima che i figli imparino a fare lo slalom tra padre e madre. L'errore fondamentale di Papa Francesco è quello di riversare tutte le problematiche sulle spalle di tutti. Ed è l'errore della sua generazione, della mia generazione e di molte generazioni venute dopo, errore che ha spesso lasciato i figli, anche piccolissimi, decidere al posto dei genitori. Un modo per lavarsi le mani, senza parere, con il plauso dei tempi non coercitivi.Tra due pesi bisogna trovare l'equilibrio: tra il padre padrone e il padre compagnone c'è ampio spazio per il padre. Se padre e madre sono concordi tra loro, l'educazione che daranno ai figli sarà semplice, chiara, senza tante discussioni; quando un figlio sbaglia viene aiutato, come si è sempre fatto, dal padre e dalla madre e anche dai fratelli, i quali tanto meglio lo aiuteranno quanto meglio saranno stati educati. Altrimenti il fratello che sbaglia è facile che diventi la rovina della famiglia. Concludendo non ci sono posizioni diverse c'è, a mio parere, una problematizzazione globale di errori sempre esistiti che si cercava di affrontare caso per caso, con discrezione, in separata sede, vuoi tra consacrati tra loro, vuoi tra consacrato e fedele quando la caduta richiedeva un accompagnamento più personale. Questa bolla del "parliamone" impedisce nei fatti di pregare in modo adeguato e di fare le cose giuste,mai spettacolari,sempre nascoste. Quindi un po'meno parole in piazza e un po' più seduti davanti al Santissimo dove le polarità trovano l'equilibrio nel centro di sè cioè Gesù Cristo.
Maria Guarini osserva su Chiesa e posctoncilio che il documento dei 4 cardinali deve essere letto in collegamento con il precedente “Appello” inviato da un gruppo di 45 studiosi, prelati e sacerdoti cattolici al Collegio dei Cardinali con il quale è stato chiesto a Papa Francesco di “ripudiare” le ritenute “proposizioni erronee” presenti nell’Amoris laetitia. Va ricordata anche la Supplica filiale sottoscritta da 790.000 firmatari in tutto il mondo; la Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina, presentata da 80 personalità cattoliche, che ha raccolto in breve tempo migliaia di adesioni. Senza dimenticare la prima autorevole richiesta di chiarimenti da parte di Mons. Athanasius Schneider : Il paradosso delle interpretazioni contraddittorie di Amoris laetitia.
RispondiEliminaCome rileva sullo stesso blog il prof. Paolo Pasqualucci, autorevoli membri del Collegio cardinalizio, sicuramente in rappresentanza di cardinali e vescovi che per ora preferiscono tacere, chiedono in sostanza al Papa di chiarire in maniera definitiva ambiguità gravi presenti nella Amoris laetitia, che è un documento magisteriale emanato dallo stesso Papa: ambiguità da permettere di disattendere e contraddire norme fondamentali dell’etica cristiana, che si basa sulla Rivelazione divina.
Corrispondenza Romana
Vedo che si continua a contrapporre quello che dice Papa Francesco con la tradizione, con la dottrina e con le norme. Provare a leggere le sue parole alla luce del Vangelo è chiedere troppo? Perché quello che dice Papa Francesco io lo vedo molto più in sintonia con il Vangelo di Gesù che con tutto il resto, e se devo scegliere scelgo il Vangelo!
RispondiEliminaEmanuele,
RispondiEliminaIntanto il Vangelo (sei come Lutero per il Sola Scriptura?) va letto insieme alla tradizione bimillenaria. Le fonti della Rivelazione sono due: Scrittura e Tradizione.
Ma non ti accorgi che le parole di Bergoglio dicono l'opposto (AL versus parole di Gesù sull'indissolubilità del matrimonio) o elidono (es: misericordia senza giustizia) e altro ancora, purtroppo, di ciò che il Signore ci ha consegnato nel Vangelo. Dunque quale vangelo scegli? Quello di Cristo Signore o quello di Bergoglio?
@mic
RispondiEliminaVista la risposta ad Emanuele, non capisco com'è che fà a contestare a Padre Scalese l'incompatibilità tra la posizione di Bergoglio e la Chiesa Cattolica.
S. Paolo (Lettera ai Galati 1, 8) “se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!”
RispondiEliminaDa Cattolico, Alla luce di questa scrittura sopracitata domando: La chiesa da quale Vangelo e stato ispirato per introdurre le dottrine di rendere Culto a tutti i Santi?
Vangelo di MATTEO CAP.4:10. (Allora gli disse Gesu': Vattene Satana! sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e a lui SOLO PRESTERAI CULTO. )
ROMANI CAP.1:25. (Essi che scambiarono la verita' di Dio con la menzogna e ADORARONO E PRESTARONO CULTO ALLE CREATUREINVECE CHE AL CREATORE, CHE e' benedetto nei secoli.)
Il Papa non è un sovrano assoluto ma il custode del tesoro della fede. I dubbi che sono stati espressi non sono di natura politica (anche se la gogna mediatica la butta sul 'politico') ma teologica. Se il Papa rispondesse con parole ferme e sicure in conformità col Depositum fidei metterebbe fine ad una confusione che non è inventata ma è nei fatti, nelle interpretazioni diverse in situazioni identiche (fine dell'oggettività e trionfo del soggetivismo) sia delle diocesi che dei singoli preti. Il papa sembra invece aver scelto la confusione e lo ha praticamente confermato attraverso Schoenborn, Kasper, Spadaro e i vescovi argentini. Ma la confusione mina l'unità e la credibilità della Chiesa.
RispondiEliminaInoltre chi chiede aiuto con tanta evidenza non merita di essere né ignorato né bistrattato, a maggior ragione se è un Cardinale e a maggior ragione se si tratta di più cardinali che richiamano e rappresentano le esigenze del popolo dei credenti che amano la chiarezza e a loro volta la invocano; esigenze che sono del corpo mistico di Cristo.
Ed è un atteggiamento infido quello di chi prende di mira le persone etichettandole come nemici del Papa e prendendo in considerazione l'aspetto politico e non quello teologico della questione, teso ad alimentare un prassi non scissa dalla dottrina che non è una gabbia, ma un baluardo sicuro. Sarebbe ora di finirla con questa metafora subdolamente strumentale dei muri e dei ponti che non vanno assolutizzati. Infatti, quando necessario: i primi servono come confini e come difesa; i secondi come strutture funzionali alla comunicazione e all'incontro.
Vista la risposta ad Emanuele, non capisco com'è che fà a contestare a Padre Scalese l'incompatibilità tra la posizione di Bergoglio e la Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaCiò che ho contestato a Padre Scalese non è questo. Alla fine sembrava che le due posizioni fossero sì inconciliabili, ma senza chiarir bene il come e il perché...
Da ciò che ha scritto Padre Scalese è chiaro che le due posizioni sono inconciliabili ed altrettanto chiare sono le motivazioni di questa inconciliabilità
RispondiEliminaInterventi come quelli dell'Anonimo 14:52, potrebbero essere trollaggini per sviare dall'approfondimento del tema. Ma, nel dubbio, chiarisco:
RispondiEliminaDa Cattolico, Alla luce di questa scrittura sopracitata domando: La chiesa da quale Vangelo e stato ispirato per introdurre le dottrine di rendere Culto a tutti i Santi?
Se fosse un vero cattolico saprebbe che ai Santi non si "rende culto". Non sto qui ad approfondire i distinguo tra: latria (culto dovuto solo a Dio, adorazione); iperdulia (Non adorazione ma venerazione in grado eminente dovuta alla Vergine); dulia (venerazione dovuta ai Santi)
Infatti i santi tutt'al più si "venerano", come intercessori particolari, avendo acquisito in grado eccellente una particolare configurazione a Cristo. Non dimentichiamo che oltre all'adorazione, alla contemplazione, esiste anche la preghiera di intercessione, della quale anche Sommo Protagonista e Maestro è proprio Gesù Signore.
Scusate, mi intrometto su questa discussione sulle parole di Padre Scalese.
RispondiEliminaA dirla tutta, l'articolo cui fate riferimento, ha una conclusione (che è un'opinione di Padre Scalese), che qui nel blog non è riportata.
Se io interpreto bene questa conclusione, Padre Scalese sembra dare ragione alle ragioni di Burke.
Perché Padre Scalese, secondo me, prima osserva che ormai si è arrivati all'evidenza di due "concezioni" di Chiesa assolutamente inconciliabili.
Poi osserva a conclusione:
"Qualcuno è convinto che siamo alle soglie di uno scisma. In effetti, alcuni segnali potrebbero indurre a pensarlo. Speriamo e preghiamo perché ciò non avvenga. In ogni caso, ritengo che anche la sola ipotesi che possa avvenire solleva qualche dubbio sulla validità della “riforma” della Chiesa in corso."
Interpreto male?
Giuseppe M.
anche la sola ipotesi che possa avvenire solleva qualche dubbio sulla validità della “riforma” della Chiesa in corso
RispondiEliminaOK. Ma se è l'ipotesi di scisma a sollevare qualche dubbia sulla "riforma" in corso e non gli argomenti teologici, le sembra che padre Scalese abbia fornito una motivazione esauriente?
Certamente no.
RispondiEliminaA me pare che Padre Scalese abbia fatto più il cronista.
Non si è voluto sbilanciare motivando, salvo poi, però, in conclusione fare capire chi delle due parti, secondo lui, ha ragione.
Non volendo (ora come ora) rendere esplicita la sua posizione, non si avventura con motivazioni, ma si limita ad un'osservazione finale (più appunto da cronista osservatore)...."già solo il fatto che si parli di scisma da parte di settori tradizionalisti, dovrebbe far capire che questa riforma della neochiesa è sbagliata".
Giuseppe M.
Padre Scalese porta come argomenti teologici le due concezioni antitetiche: quella dell'"ospedale da campo" di Bergoglio e quella "legalistica" della Chiesa Cattolica e che lui, giustamente, ritiene inconciliabili.
RispondiEliminaHo spostato qui il commento dell'ultimo Anonimo per evidenziare meglio la consequenzialità delle risposte.
RispondiEliminaDunque, gli ripeto: Padre Scalese porta, da cronista, due concezioni antitetiche che ritiene "giustamente" inconciliabili. Ma non dice qual è quella da accogliere! Sembra condividere le perplessità sulla "riforma", ma la ragione che esplicita è il rischio di scisma e non gli argomenti teologici.
Non volendo (ora come ora) rendere esplicita la sua posizione, non si avventura con motivazioni, ma si limita ad un'osservazione finale (più appunto da cronista osservatore)...."già solo il fatto che si parli di scisma da parte di settori tradizionalisti, dovrebbe far capire che questa riforma della neochiesa è sbagliata".
RispondiEliminaEsattamente quello che intendevo dire io con la mia rapida stringata osservazione. Mi pareva ovvio. Una conclusione da interpretare e per di più senza motivazioni. E ci sono volute ulteriori precisazioni...
Intanto per il Concistoro del 19, che avrebbe potuto essere una buona occasione di confronto e di 'ascolto', il papa glissa: nessun incontro, rompendo la consuetudine, con i Cardinali convenuti a Roma da tutto il mondo...
RispondiEliminaVedi nuovo articolo con quanto evidenziato da Tosatti.
Così conclude l'articolo de Il Giornale, dal titolo estremizzante e che esaspera i toni : Sui risposati quattro cardinali divorziano da Papa Bergoglio - Hanno scritto al Pontefice per prendere le distanze sui sacramenti ai separati. La risposta: silenzio assoluto
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/politica/sui-risposati-quattro-cardinali-divorziano-papa-bergoglio-1332478.html
[...] «Accompagnare, discernere e integrare la fragilità. Non ci sono altre interpretazioni», conclude il Papa. Ma i quattro cardinali sembrano non volerci sentire.
Intanto non c'è nessuna dichiarazione di divorzio. Ma quando il discorso viene liquidato in questi termini mentre gli argomenti vanno a farsi benedire, la massa più superficiale e quindi manipolabile cosa può interiorizzare?
Compie il peccato di scisma colui che si separa dal successore di Pietro, cioè si sottrae alla sua autorità e primazia che, di diritto o di fatto, non riconosce e non segue più. Lo scisma secondo me, nella presente situazione ecclesiale, è una ipotesi assurda. Qui si può parlare di Clero (parte del) e di gerarchia (parte della) che si sta macchiando di eresia (o forse addirittura di apostasia, sembrando l'errore essere diretto alla demolizione dei fondamenti stessi della fede cattolica: legge di Dio, Sacramenti, morale, bene e male?). Forse questa gerarchia di pastori erranti sta spingendo la parte di Pastori (e di fedeli) rimasta fedele alla Rivelazione verso uno "scisma", che costituirebbe a mio modo di vedere una mera trappola, congegnata per poi avere una "scusa" per poi espellerla da sé, calunniarla, abbandonarla alla persecuzione del mondo (il mondo è autorizzato a perseguitare la "chiesa non ufficiale", modello Francia post Rivoluzione, o Cina attuale). Ma non credo che ciò debba accadere, e non credo che accadrà. Voglio dire: un S.Atanasio scacciato, esiliato, scomunicato, e i fedeli che lo seguivano, erano "scismatici"? Non mi risulta. Questa non è l'era dello scisma. E' molto peggiore. E' l'era dell'apostasia, della "discessio", dell'abbandono cioè della Chiesa Cattolica da parte degli Stati nazionali (tranne alcune eccezioni) e, soprattutto, da parte di una parte della gerarchia e del clero (e fedeli ciechi annessi) che si distaccano dalla fede Cattolica. Qui, al momento, non c'è un "papa cattolico" (in senso sostanziale, cioè professante la retta Dottrina di Fede) da seguire, o da qui separarsi. Qui il problema è che non c'è un papa cattolico!! Capite che la situazione è molto più grave? Lo scisma poteva esserci con Papa Benedetto XVI se, faccio un esempio, lui avesse con decisione IMPOSTO qualcosa alla Chiesa Tedesca, ed una parte (credo maggioritaria) della stessa si fosse apertamente ribellata: quello era scisma. Lo scisma è da Pietro, e da Roma. Ma se Pietro è nell'eresia, non può esservi scisma: loro potrebbero chiamarlo così, ma sarebbe- ancora una volta- puro teatro vaticano. Qui avviene qualcosa di più tremendo, di più probante per la fede: l'errore (e forse il peccato di sacrilegio...) viene indicato come "strada possibile da seguire" (con pure "libertà di scelta....con "discernimento", e che diamine!) dal vertice (apparente? reale? QUI il vero mistero: ha, per me, da sempre, RAGIONE STEFANO 78!!). Capiamo l'enormità di tutto ciò? Capiamo che solo qualcosa di così tremendo poteva essere un "Terzo segreto" indicibile ed inconfessabile(perché recante con sé il rischio dello "scandalo" per i fedeli:ma oggi non scandalizzerebbe più nessuno,se non gli ipocriti, perché lo stiamo vivendo!)Mi viene in mente, giocoforza,la parte del segreto di La Salette(che ho sentito dalla bocca di P.Serafino Tognetti,che non è uno sprovveduto)che dice qualcosa di tremendo,ma anche di PERFETTAMENTE IN LINEA con il Magistero cattolico(essendo ad es. una delle "cose non certe, ma possibili" insegnate dal Trattato del P. Agostino Lemann"L'Anticristo",dei primi del'900,recante note di apprezzamento di P.PioX con autografo del card. Merry del Val e tutti i "nihil obstat" ed "imprimatur" del caso):"Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'Anticristo"(dove Roma vuol dire città di Roma,non Chiesa di Roma).Non sono "fantasie",ed è bene saperlo.Poi,nessuno sa il giorno,nè l'ora.
RispondiEliminaIl mio intervento sulla citazione di Padre Scalese era motivato in modo particolare sulla polarità delle posizioni, che nel mio intervento ho cercato di ricomporre per quello che so e per quello che posso.Non avevo però tanto in mente Padre Scalese, ma il Papa che più di una volta ha accennato, in altri contesti, alla polarità.Ora il Papa studiò l'opera di Romano Guardini(1885/1968); Guardini scrisse un libro: "L'opposizione polare, saggio per una filosofia del concreto vivente". Ora Guardini è uno di quei teologi che molti tirano di qua e di là, molto più di là che di qua. Guardini era un rigoroso, che ebbe un'educazione severa e visse nel tempo nel quale correnti di pensiero venivano ad intrecciarsi da ogni dove nel cuore dell'Europa, in Germania, ove egli visse, studiò ed insegnò. Ora quello che a me interessava era semplicemente dire che gli opposti nel centro trovano l'equilibrio, equilibrio che non è morte ma, tensione sempre di nuovo dominata. Non so se e quanto questo pensiero sia mio o di altri ma, so per certo che l'equilibrio è stato inteso,da molti, come punto morto e l'oscillazione perpetua come vitale.Per quello che qui ci riguarda sono certa che le tensioni, nello specifico, appartengono alla stanza dei genitori, i quali uscendone danno, di comune accordo, linee guida equilibrate e certe ai figli.
RispondiEliminaChe ne dite?
RispondiElimina"C’è stata poi una sorpresa: Burke prende in considerazione la monizione canonica contro Bergoglio per le (volute?) ambiguità dottrinali contenute nella Amoris Laetitia. Francamente fatico a considerare una coincidenza la correlazione tra il tempismo dell’intervista del cardinale e l’elezione di Trump, se pensiamo che l’esortazione apostolica è di gennaio. E poi storicamente molti uomini di Chiesa hanno atteso il favore della politica per risolvere alcune questioni complesse."
Mi risulta però che la lettera è stata presentata a Settembre e solo ora resa pubblica!!
RispondiElimina@Anonimo 19:11
RispondiEliminaDico che tutta la faccenda potrebbe essere stata preparata, tre anni e mezzo Bergogliani compresi. Non ho prove, nè possibilità di fare ipotesi con pezze d'appoggio circostanziate. E'un pensiero che va e ritorna.
Il problema più importante per noi..., come cantava Celentano, non è avere una ragazza di sera,e neanche un ragazzo, il problema è che, in caso di scisma la Chiesa è dalla parte di Francesco e noi risulteremmo fuori, come successe a Lefebre tanto per capirci. Per questo dall'inizio di questo pasticcio l'unico che può intervenire con tutta la sua autorità e mettere le cose al posto giusto è papa Benedetto
RispondiEliminaCondivido con Silvano: il problema è quello che potrebbe scomunicare chi non accetta le novità della sua Chiesa new age.
RispondiEliminaE in effetti Benedetto, se è vero, come ha detto, che ha rinunciato solo ad alcune funzioni, ma è ancora papa, dovrebbe per forza intervenire.
Ma non credo che si arriverà a uno scisma formale e relative scomuniche.
Riassumendo quanto gia' scritto da altri, mi sono fatto l'idea che Bergoglio stia tacendo, e tacera', perché in primo luogo non sa rispondere, essendo evidente il contrasto delle sue posizioni con la dottrina, la tradizione della Chiesa e quindi il Vangelo. E siccome i dubia sono chiari e basati sulle Scritture e sulla logica, come risponde, risponde male.
Inoltre, per rispondere dovrebbe essere chiaro, mentre lui preferisce l'oscurità delle interpretazioni nebbiose, da cui sbucano come fantasmi le grottesche 'sorprese' dello Spirito Santo.
Infine, mi sembra accertato che Francesco, al contrario di quello che crede la massa e della sbandierata sincerità che incoraggia a voce, in realtà è molto, molto intollerante contro chi osa criticare le sue eresie.
Messo alle strette, assumerà la veste di vittima di complotti immaginari per aizzare le masse moderniste, laiciste e massoni, contro i cattolici che non vogliono seguirlo.
Come hanno fatto con i 13 cardinali durante il sinodo e come fece con la vicenda di Nuzzi, Fittipaldi e compagnia.
E'lui che ha attraversato il Rubicone e tratto il dado, non credo che torni indietro.
Il Papa risponderà nei tempi e modi che riterrà utili, non sta ai fedeli discutere di materie che a loro non concernono ma sopratutto non sta agli uomini decidere quale sia o no la volontà di Dio -come non sta a voi decidere chi risulterà o no degno di fronte agli occhi del Signore.
RispondiEliminaLa superbia vi consumerà.
Nessuno qui giudica chi è degno o non è degno. Non entriamo nel foro interno di nessuno. Ma usiamo il discernimento su fatti e parole che ci riguardano nella misura in cui riguardano la vita della Chiesa.
RispondiEliminaE inoltre le ricordiamo che, come insegna San Tommaso d’Aquino, i subalterni sono tenuti a correggere pubblicamente i superiori quando vi sia un pericolo imminente per la fede (Summa Theologiae, IIa IIae q. 33 a. 4 ad 2, a. 7 co.), e i fedeli cattolici hanno il diritto e talora il dovere, compatibilmente con le loro conoscenze, competenza e posizione, di far conoscere i loro pareri su questioni concernenti il bene della Chiesa (Codice Latino di Diritto Canonico, Canone 212, § 3)