Estraggo dagli interventi emersi dalla discussione, elementi utili per orientarci dopo i recenti sviluppi della vexata questio che stiamo seguendo da tempo. Vengono poste domande essenziali che troveranno risposta probabilmente dopo le festività correnti.
Osservazioni preliminariDall'ultima intervista del cardinale Burke si possono elaborare alcuni passaggi, per orizzontarsi:
- --un papa che "affermasse formalmente un'eresia" decadrebbe dal suo ufficio, per via della cosa stessa.
- --occorre però una dichiarazione dei cardinali, la sede non si libererebbe da sola: "dovrebbero essere dei membri del Collegio Cardinalizio" a dichiararlo eretico; nemmeno tutto il Collegio ma solo una parte di esso basterebbe, anche minoritaria, evidentemente.
- --la situazione è esplosiva: di fatto esiste nella Chiesa una "grandissima divisione, se non si fa chiarezza, essa potrebbe evolvere in uno scisma formale". Nessuno lo vuole, però potrebbe accadere, "se non si fa chiarezza".
- --Si è visto che il Papa non è affatto intenzionato a sciogliere il nodo con il colpo di spada di un sì o di un no, come richiesto dalla prassi. Contrattacca alla sua maniera, inveendo pubblicamente contro i "tradizionalisti" in generale, additandoli all'odio delle folle, rendendogli la vita difficile nella Chiesa. Però non si muove.
- --Ma quale "eresia" dovrebbe dire il Papa? Dobbiamo pensare che sia così ingenuo da fare dei pronunciamenti "formalmente eretici"?
- --Il fatto è che l'eresia l'ha in sostanza già detta, se ho capito bene la situazione: si tratta della famosa nota della AL nella quale concede la possibilità di dare la Comunione, caso per caso, dopo attento "discernimento" a un divorziato risposato e convivente in tutti in sensi (tetto e letto) con il partner femminile e viceversa; di darla quindi a chi vive in situazione di peccato mortale e non mostra alcun pentimento né desiderio di mutare. Non devo ripetere qui l'elenco delle verità di fede che tale concessione oggettivamente nega, a cominciare dall'indissolubilità del matrimonio.
- --I 4 cardinali hanno perciò chiesto al Papa di assumersi la responsabilità di dire se la famosa nota contiene effettivamente questo eretico permesso (come ritengono i vescovi argentini, e il Papa ha approvato in una lettera la loro interpretazione) oppure no. E se, correlativamente, valgono sempre in modo assoluto determinate verità di fede e morale cristiana, sempre insegnate, a cominciare dall'esistenza di atti intrinsecamente malvagi e contrari alla verità rivelata, come ad esempio l'adulterio e la fornicazione (che verrebbero invece moralmente permessi dal famoso permesso accordato dalla nota del Papa).
- --Se lui non risponde ufficialmente e lascia che valga la sua approvazione dell' ereticale interpretazione dei vescovi argentini, allora può esser accusato, io credo, di eresia e in senso "formale" perché ci sarebbe la sua ostinazione a non rispondere e quindi a perseverare nella sua approvazione dell'interpretazione eretica della sua nota.
L'eretico "formale" non è quello "ostinato", dopo gli ammonimenti di rito, nel suo errore, cosa che appare s e g n o della sua intenzione di far del male alla Chiesa?
Per Bergoglio si avvicina sempre più il momento del redde rationem. Detto nel linguaggio improprio dei profani: 4 cardinali minacciano Bergoglio di metterlo sotto accusa, ventilando l'ipotesi teologica che risulti -e venga dichiarato- deposto per eresia, se non cambia rotta, e agitano anche lo spettro dello scisma.
Riflessioni più meditate
Nell'ultima intervista del card. Burke sembra notarsi un salto di qualità. Mi spiego. L'eventuale "correzione fraterna" dei cardinali nei confronti del Papa silente veniva intesa soprattutto come una censura sul piano morale. Almeno così avevo capito io (e, credo, non solo io). Sempre partendo dal presupposto che il Collegio dei Cardinali non ha il potere di "deporre" il Papa. Adesso, invece, si ventila apertamente la possibilità che "membri del Collegio dei Cardinali" possano dichiarare formalmente eretico Bergoglio? Si pone il caso in astratto e poi si dice, nello stesso tempo, che nessuno afferma esser Bergoglio eretico o prossimo all'eresia. C'è qui contraddizione? Potrebbe sembrare e invece non c'è. Consideriamo attentamente.
- Un Papa che professi formalmente un'eresia, a causa di quella stessa professione, cesserebbe di esser Papa, si escluderebbe da solo dal Soglio. La cosa è automatica.
- Però occorre una dichiarazione in tal senso di un'alta autorità ecclesiastica, il Collegio dei Cardinali o parte di esso. Da come ho capito io, non sarebbe tale dichiarazione a destituire il Papa, dato che costui si sarebbe già "destituito" da solo, con il professare l'eresia. La dichiarazione dei cardinali avrebbe il significato di una presa d'atto del fatto che il Papa non è più tale, dal momento che si ostina, nonostante pubblici richiami di cardinali e vescovi, a perseverare nel suo atteggiamento eretico. La dichiarazione dei cardinali quindi non provoca la dipartita del Papa ma la certifica come già avvenuta, ex intrinseca causa. Giusto? O No? Secondo quest'interpretazione si eviterebbe "l'errore conciliarista"? Ma quali sono gli esatti termini del "conciliarismo"?
- Applicando lo schema normativo al caso concreto, perché il card. Burke afferma che nessuno accusa Papa Francesco di essere eretico o prossimo all'eresia? Perché, finché lui continua a tacere, l'eresia racchiusa nella sua famosa nota della AL la si può considerare ancora implicita. In una dichiarazione scritta ai vescovi argentini [vedi anche] egli l'ha in pratica sottoscritta, quando ha detto che la loro interpretazione, che si poteva dare la Comunione ai divorziati risposati conviventi more uxorio, era quella giusta (il famoso: "no hay otras interpretaciones"). Ma non ci si può accontentare di una dichiarazione di questo tipo. Correttamente, i 4 cardinali hanno voluto che il Papa dichiarasse il suo pensiero nelle forme del diritto e della teologia cattolici, rispondendo (come suo dovere) attraverso l'ex Sant'Uffizio. In tal modo lo costringono ad uscire allo scoperto, dandogli nello stesso tempo la possibilità di cambiare radicalmente rotta. Cosa che Bergoglio potrebbe ancora fare (un miracolo, ma bisogna pregare perché avvenga). Chiedendo al Papa di chiarire a tutti qual è il significato esatto da dare alla sua nota di AL, è ovvio che non lo si accusa ancora di eresia in senso formale. Quest'accusa pende però sul suo capo e lui certamente lo sa. (PP)
Per come la vedo io è in un cul de sac.
RispondiEliminaNon potrebbe rispondere nemmeno se volesse (e non vuole perché è un casuista). Se rispondesse che non si può dare la Comunione autodemolirebbe tre anni di lavoro.
Se rispondesse sì sarebbe in eresia formale.
Quindi non risponde. Credo che il card. Burke sia stato intelligente, ma allo stesso tempo ingenuo, perché Bergoglio prima di lasciarsi dichiarare eretico lo degraderà o lo scomunicherà o si inventerà qualcosa.
MD
Il fatto è che un Papa non può "inventarsi" nulla, perché c'è un solco dal quale non può deviare neppure un Papa.
RispondiEliminaE non ci sono più "sentinelle dormienti e cani muti" (come li chiama Isaia)...
Il punto è che il "fatto" della eresia non può essere stabilito dal Pinco o dal Pallino della strada. L'autorità competente (che non è mai stata definita ma si può supporre che si tratterebbe di un Concilio imperfetto - non del solo collegio cardinalizio come sostenuto da Burke) deve stabilire il fatto, e sulla base di quel fatto giuridicamente accertato avviene la deposizione. QUESTA e non altra è la tesi sostenuta dal Bellarmino! L'ipotesi per cui Cristo deporrebbe il Papa eretico - lo fosse anche solo segretamente - è la seconda, che il Dottore confuta. Per chiarire i termini della questione vi invito alla lettura dell'ottimo libro dei teologi J. Salza e R. Siscoe "True or False Pope"; e alla lettura degli articoli liberamente accessibili sul loro sito (tra tutti, questo: http://www.trueorfalsepope.com/p/whyfr.html )
RispondiEliminaRiconoscere di aver sbagliato è difficile per chi i pensieri,ritenuti suoi personali, li ha assemblati in modo acritico, per sentito dire; per chi fondamentalmente ritiene di essere mister xy " il ganzo".
RispondiEliminaIn questo mondo ribaltato credo che sia lui quello che noi dobbiamo cercare di educare alla Fede Cattolica, con fermezza, pazienza e caritas. Senza dimenticare che, per un risultato positivo, dobbiamo di minuto in minuto educare noi stessi imitando Gesù Cristo.
"Credo che il card. Burke sia stato intelligente, ma allo stesso tempo ingenuo, ..."
RispondiEliminaNon credo proprio che il card. Burke (+ gli altri 3) abbia escogitato una strategia (che come tale può essere vincente o perdente, o un po' di entrambe) ma abbia semplicemente fatto secondo verità ciò che andava fatto.
Questo è il procedere dei santi e dei martiri, i quali non "calcolano" le conseguenze che umanamente parlando possono portare detrimento personale.
Teologicamente Bergoglio e' stato messo in un angolo. Ha fatto tutto da solo con le idee sue e dei suoi cortigiani. Non sa come uscirne. E allora non risponde. Disprezza la Tradizione ma nello stesso tempo teme di dire apertamente quello che vuole che sia fatto perché altrimenti sarebbe formalmente eretico. Il 2017 ci riserverà delle sorprese. Che la Madonna (di Fatima) ci assista.
RispondiEliminaSituazione di una tristezza estrema.
RispondiEliminaViene il Santo Natale e la Chiesa si presenta intristita, a motivo non solo dei "dubia" e delle mancate risposte, ma delle affermazioni tracotanti e sgangherate di buona parte dei suoi vertici.
E' la chiesa galantiniana, che ha praticamente azzerato ogni stupore per l'avvento del Signore, riducendolo ad evento da organizzare e ricondurre agli schemi degli uomini: una domanda in Comune, il parere dei vigili urbani, la presenza dell'ambulanza, gli stand gastronomici, gli immarcescibili volontari, l'immancabile iniziativa di solidarietà, manifesti inneggianti all'inclusione a prezzo della perdita di ogni identità, qualche transenna, i diritti siae e la raccolta differenziata...
E' la chiesa kasperiana, la chiesa bergogliana, sommamente incazzosa se ostacolata e ipocritamente misericordiosa se può imperversare senza ostacoli... umile negli spot che propone e superba nei diktat che dispone ed impone...
E' triste, caro Gesù, attendere di contemplarti nella Tua incarnazione respirando quest'aria.
Secondo me, dove più si sfiora l’eresia, nell’ “Amoris laetitia”, è dove s’accenna, sia pure implicitamente, alla possibilità (liceità?) d’un rapporto sessuale tra due che non sono legittimamente sposati tra loro (per la ragione, assurda, che l’astinenza potrebbe comportare un rischio per la fedeltà – come se si potesse esser fedeli a uno che non è il nostro coniuge!) Ora fo fatica a trovare il riferimento preciso, ma è (ahimè!) una nota a piè di pagina, come tutti sappiamo. Qui secondo me non si scappa: il principio dell’illiceità di qualunque uso della sessualità fuori d’un legittimo matrimonio è di diritto divino, assoluto e irreformabile.
RispondiEliminaLa negazione della comunione ai pubblici peccatori è pure, senza il minimo dubbio, un argomento d’importanza capitale, ma qui potrebb’esser forse un po’ più difficile sceverare con evidenza, in una polemica, il diritto divino e il diritto umano.
Maso
Segnalo dal sito onepeterfive: il giornale der spiegel ha un articolo dal titolo: Pope Francis’ Reported Words: “I Might Go Down in History for Having Split the Church”.... veramente interessante
RispondiEliminaEntro stanotte traduco l'articolo di One Peter Five...
RispondiElimina"Credo che il card. Burke sia stato intelligente, ma allo stesso tempo ingenuo, perché Bergoglio prima di lasciarsi dichiarare eretico lo degraderà o lo scomunicherà o si inventerà qualcosa."
RispondiEliminaQualunque sanzione disciplinare da parte di Papa Bergoglio sarebbe senza fondamento, e dunque invalida (se non c'è delitto, ogni corrispondente sanzione - compresa la scomunica - è del tutto nulla).
Ma anche agli occhi delle persone intellettualmente oneste sarebbero atti punitivi del tutto ingiustificati, vista la mancata esplicita risposta ai dubia.
Insomma, si darebbe ugualmente la zappa sui piedi.
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RispondiEliminaGrazie di cuore, Baronio.
RispondiEliminaAppena la ricevo pubblicherò.
"Credo che il card. Burke sia stato intelligente, ma allo stesso tempo ingenuo, perché Bergoglio prima di lasciarsi dichiarare eretico lo degraderà o lo scomunicherà o si inventerà qualcosa."
RispondiEliminaCredo che il cardinale Burke e i suoi confratelli non abbiano cercato tanto una strategia, quanto di rimanere nella verità di Cristo Signore per se stessi per la Chiesa e per le anime, nei cui confronti sono responsabili.
http://sinodo2015.lanuovabq.it/card-kasper-amoris-laetitia-e-chiara-nessun-dubia/
RispondiEliminaTraduzione spedita!
RispondiEliminaBuona notte a tutti.
B+
"...un papa che "affermasse formalmente un'eresia" decadrebbe dal suo ufficio, per via della cosa stessa"
RispondiEliminaTanto, lui non è Papa, è eretico di per sè, quindi chejefréga: eresia più, eresia meno...
@ sacerdos quidam
Lei parla di "persone intellettualmente oneste"...
Ma chi? Il popolo bue? Quello che lo riconosce come Papa e lo applaude in Piazza S.Pietro?
Ma quando mai è stato capace di usare l'intelletto?!
RispondiEliminaIl card. Burke e i suoi confratelli hanno agito spinti dalla necessita', per il bene
della Chiesa e delle anime, senza fare tanti calcoli. I calcoli, casomai, li fanno quelli che,
nella presente terribile situazione nostra e della Chiesa, pur capendone la gravita', stanno zitti. PP
Tralcio:
RispondiElimina"E'la chiesa kasperiana, la chiesa bergogliana, sommamente incazzosa se ostacolata e 1ipocritamente misericordiosa se può imperversare senza ostacoli... umile negli spot che propone e superba nei diktat che dispone ed impone..."
E'la chiesa che si identifica con la sinistra
@ Lister
RispondiEliminaLa situazione di oggi nella Chiesa è diversa da quella del pur recente passato. A differenza di quanto successe nel caso di Mons. Lefebvre, oggi anche parecchi 'conservatori moderati' stanno aprendo gli occhi, dopo aver constatato dove portano, con il presente Sommo Pontificato, le 'novità conciliari'.
Naturalmente la massa dei fedeli non comprende le questioni in gioco, ma ciò è scontato: in nessuna delle grandi crisi nella Chiesa, in passato, le masse hanno opposto un'attiva resistenza.
Il Signore si serve invece di piccoli numeri per ribaltare le situazioni più gravi.
Intanto, la petizione in appoggio dei quattro Cardinali e dei dubia da loro presentati ha raggiunto quasi 25.000 firmatari - non anonimi.
Contiamo anche le varie lettere aperte di docenti e teologi contro l'Amoris laetitia, ed il sordo malcontento nella Curia Romana.
Abbiamo visto anche come autorevoli giornalisti, un tempo 'moderati', siano intervenuti con articoli assai pesanti contro le pseudo-riforme di questo Papa: penso ad un Pentin, un Thompson, ai nostri Tosatti, Socci e Valli, e poi a tanti siti web italiani ed in specie esteri, che tutti conosciamo.
Inoltre, paradossalmente, lo stesso Papa Bergoglio (lo si deve ritenere Papa fino a prova - sottolineo: prova - contraria) se son vere le sue parole riportate, ha prospettato una vera e propria 'divisione' nella Chiesa: espressione che lascia intendere l'esistenza di un numero comunque consistente di suoi oppositori.
Infine, come dicevo, ciò che conta non è il numero:
"Appena videro l'esercito nemico avanzare, gli uomini di Giuda dissero:- Come potremo, noi che siamo così pochi, combattere contro un esercito tanto numeroso e agguerrito? Per di più noi siamo stanchi; è da un giorno che non mangiamo.
Ma Giuda rispose:
- Molti possono cadere in mano a pochi. Per il Signore infatti è indifferente salvare per mezzo di molti o per mezzo di pochi. La vittoria in guerra non dipende dal numero dei soldati, ma è dal Cielo che viene la forza." (1 Maccabei, 3, 18-19)
Sursum corda!