Dai Magi gender alla rivoluzione femministoide
Quella dei cantori della Stella o ragazzi della Stella è una tradizione natalizia da noi poco conosciuta ma diffusa in vari Paesi.
Quella dei cantori della Stella o ragazzi della Stella è una tradizione natalizia da noi poco conosciuta ma diffusa in vari Paesi.
L'usanza, derivata dai drammi medievali sui Re Magi e diffusasi a partire dal XIV secolo, vede alcuni ragazzi girare di casa in casa solitamente vestiti da Re Magi e con una Stella di Betlemme sulle spalle, interpretando canti natalizi.
Se l'usanza nella tradizione natalizia - e cioè prima dell'Epifania - è vecchia di secoli, coinvolgervi delle ragazze, come avviene sin dal 2014 e la recente immagine illustra, invita a far accettare anche nel ruolo dei Magi la presenza femminile.
Il che, unitamente alle anticipazioni sul nuovo Sinodo già in cantiere [qui] (che rischia di rivoluzionare anche il celibato ecclesiastico e il ruolo dei sacerdoti già minato dalla Riforma liturgica di Paolo VI nonché dalla recente diminutio, per effetto dell'AL, dei Sacramenti di Eucaristia, Penitenza e Matrimonio), introduce ulteriori orizzonti rivoluzionari sui quali altri dubia dovrebbero fioccare numerosi e ben motivati. Antesignane le allusioni alle diaconesse e l'introduzione di un'altra recente innovazione su cui mi ripromettevo di soffermarmi. La memoria di Maria Maddalena ricordata nel calendario liturgico il 22 luglio, per espressa iniziativa di Bergoglio è stata promossa a Festa liturgica [vedi a mo' di nota extensa, articolo conclusivo di mons. Arthur Roche], cioè per la Messa del giorno è stato coniato un nuovo prefazio con contestuale aggiornamento nella Liturgia delle Ore.
Santa Maria Maddalena è certamente una figura rappresentativa della cristianità, come colei che il teologo Ippolito Romano (170-235 d.C.) ha definito “l’Apostola degli Apostoli”. È infatti la prima che ha visto Gesù una volta risorto, secondo quanto descritto nel Vangelo di Giovanni. L’ha visto, dapprima non l’ha riconosciuto, ma poi è corsa a dirlo agli undici, ancora sconvolti per il dramma del Golgota e per essere rimasti senza il loro Maestro e Signore. È in questo episodio che viene collocata la centralità della figura femminile di Maria Maddalena. Tuttavia, per evitare l'inevitabile confusione se non gli sviamenti, conseguenza dei cosiddetti processi inopinatamente innescati dall'attuale pontificato, non trascuriamo l'ulteriore riflessione proposta di seguito.
Infatti l'enfasi che ci viene ora imposta mi induce a richiamare un articolo di Vatican Insider [qui] che mi aveva colpita a suo tempo. Non esito a definirlo vergognoso perché, nell'evidente nuovo linguaggio orwelliano attribuisce una non meglio identificata "matristica" a Maria Maddalena! Madre di chi e di che cosa? Attentato alla Vergine Maria! : «...Con Maria Maddalena si apre quella lunga schiera, ancor oggi poco conosciuta, di madri che, lungo i secoli, si sono consegnate alla generazione di figli di Dio e si possono affiancare ai padri della Chiesa: insieme alla Patristica esiste anche, nascosta ma presente, una Matristica....».
Per questo propongo, di seguito, due riflessioni 'sapienti' di nostri lettori con l'utile complemento, dell'articolo di mons. Arthur Roche, Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che illustra il nuovo decreto, uno dei tanti processi innescati durante il cosiddetto Giubileo della Misericordia. che senza rumore e senza reazione alcuna, nell'indifferenza di masse ignoranti ma anche di sentinelle dormienti e cani muti (Cfr. Isaia) rischiano di stravolgere il sensus fidei fidelium.
Tre donne, una donna e la Donna vestita di sole...
Nota extensa
Testi liturgici per la nuova festa di Santa Maria Maddalena - versione testuale
Il prefazio e la liturgia delle ore per il 22 luglio
Per espresso desiderio del Santo Padre Francesco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un nuovo decreto, datato 3 giugno 2016, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, con il quale la celebrazione di Santa Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, sarà elevata nel Calendario Romano Generale al grado di festa.
La decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore (cf. Mulieris dignitatem, n. 16). Questa importanza prosegue oggi nella Chiesa - lo manifesta l’attuale impegno di una nuova evangelizzazione - che vuole accogliere, senza alcuna distinzione, uomini e donne di qualsiasi razza, popolo, lingua e nazione (cf. Ap 5,9), per annunciare loro la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo, accompagnarli nel loro pellegrinaggio terreno ed offrir loro le meraviglie della salvezza di Dio. Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, ossia, di una evangelista che annuncia il gioioso messaggio centrale della Pasqua (cf. colletta del 22 luglio e nuovo prefazio).
Il Santo Padre Francesco ha preso questa decisione proprio nel contesto del Giubileo della Misericordia per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata, come affermano Rabano Mauro parlando di lei («dilectrix Christi et a Christo plurimum dilecta»: De vita beatae Mariae Magdalenae, Prologus) e Sant’Anselmo di Canterbury («electa dilectrix et dilecta electrix Dei»: Oratio LXXIII ad sanctam Mariam Magdalenam). E’ certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Questa interpretazione continuò ed ebbe influsso negli autori ecclesiastici occidentali, nell’arte cristiana e nei testi liturgici relativi alla Santa. I Bollandisti hanno ampiamente esposto il problema della identificazione delle tre donne e prepararono la strada per la riforma liturgica del Calendario Romano. Con l’attuazione della riforma, i testi del Missale Romanum, della Liturgia Horarum e del Martyrologium Romanum si riferiscono a Maria di Magdala. E’ certo che Maria Maddalena formò parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo seguì fino ai piedi della croce e, nel giardino in cui si trovava il sepolcro, fu la prima “testis divinae misericordiae” (Gregorio Magno, XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25,10). Il Vangelo di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva, poiché non aveva trovato il corpo del Signore (cf. Gv 20, 11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e trasformando le sue lacrime in gioia pasquale.
Approfittando di questa opportuna circostanza, desidero evidenziare due idee inerenti ai testi biblici e liturgici della nuova festa, che possono aiutarci a cogliere meglio l’importanza odierna di simile Santa donna.
Per un lato, ha l’onore di essere la «prima testis» della risurrezione del Signore (Hymnus, Ad Laudes matutinas), la prima a vedere il sepolcro vuoto e la prima ad ascoltare la verità della sua risurrezione. Cristo ha una speciale considerazione e misericordia per questa donna, che manifesta il suo amore verso di Lui, cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con «lacrimas humilitatis», come dice Sant’Anselmo nella citata preghiera. A tal proposito, desidero segnalare il contrasto tra le due donne presenti nel giardino del paradiso e nel giardino della risurrezione. La prima diffuse la morte dove c’era la vita; la seconda annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte. Lo fa osservare lo stesso Gregorio Magno: «Quia in paradiso mulier viro propinavit mortem, a sepulcro mulier viris annuntiat vitam» (XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25). Inoltre, è proprio nel giardino della risurrezione dove il Signore dice a Maria Maddalena: «Noli me tangere». E’ un invito rivolto non solo a Maria, ma anche a tutta la Chiesa, per entrare in una esperienza di fede che supera ogni appropriazione materialista e comprensione umana del mistero divino. Ha una portata ecclesiale! E’ una buona lezione per ogni discepolo di Gesù: non cercare sicurezze umane e titoli mondani, ma la fede in Cristo Vivo e Risorto!
Proprio perché fu testimone oculare del Cristo Risorto, fu anche, per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Adempie al mandato del Risorto: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa, come già notato, evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, «apostolorum apostola», poiché annuncia agli apostoli quello che, a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo (cf. Rabano Mauro, De vita beatae Mariae Magdalenae, c. XXVII; S. Tommaso d’Aquino, In Ioannem Evangelistam Expositio, c. XX, L. III, 6). A ragione il Dottore Angelico usa questo termine applicandolo a Maria Maddalena: ella è testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli. Perciò è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa.
+ Arthur Roche
Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Infatti l'enfasi che ci viene ora imposta mi induce a richiamare un articolo di Vatican Insider [qui] che mi aveva colpita a suo tempo. Non esito a definirlo vergognoso perché, nell'evidente nuovo linguaggio orwelliano attribuisce una non meglio identificata "matristica" a Maria Maddalena! Madre di chi e di che cosa? Attentato alla Vergine Maria! : «...Con Maria Maddalena si apre quella lunga schiera, ancor oggi poco conosciuta, di madri che, lungo i secoli, si sono consegnate alla generazione di figli di Dio e si possono affiancare ai padri della Chiesa: insieme alla Patristica esiste anche, nascosta ma presente, una Matristica....».
Per questo propongo, di seguito, due riflessioni 'sapienti' di nostri lettori con l'utile complemento, dell'articolo di mons. Arthur Roche, Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che illustra il nuovo decreto, uno dei tanti processi innescati durante il cosiddetto Giubileo della Misericordia. che senza rumore e senza reazione alcuna, nell'indifferenza di masse ignoranti ma anche di sentinelle dormienti e cani muti (Cfr. Isaia) rischiano di stravolgere il sensus fidei fidelium.
Tre donne, una donna e la Donna vestita di sole...
Non ci si può “inventare” in Maria Maddalena, una donna che rischi di diventare più decisiva e importante, per la fede della Chiesa, della Beata Vergine Maria, l’Immacolata Concezione, l’Assunta in Cielo.
Se non fosse per gli spezzatini cari agli esegeti di stampo modernista, la Tradizione ecclesiale non esclude affatto - anzi - che Maria di Betania, Maria sorella di Lazzaro e Maria di Magdala (nota come Maria Maddalena) siano la stessa persona o non due (o tre).
Il 22 luglio era la memoria, ora promossa a Festa liturgica, di Maria Maddalena, che dai racconti evangelici fu la prima a ricevere la notizia e poi a propagare l’annuncio della resurrezione di Gesù. Un compito che non nasce da “meriti mistici” o da un protagonismo esaltato dagli evangelisti: credeva che si trattasse del giardiniere!
Un ruolo che certi esegeti “cristiani”, esperti in psicologia e romanzi rosa, non esitano a radicare in una proiezione del dolore, con allucinazioni dovute all’inconsolabilità di un amore spezzato.
Propendendo per l’opzione che si tratti sempre della stessa persona, per San Luca era una “donna peccatrice” e per San Marco da lei furono espulsi “sette demoni”. Fu lei ad ungere Gesù con l’olio costosissimo il cui “spreco” scandalizzò Giuda, sempre lei a lavare i piedi di Gesù versando lacrime di pentimento (scandalizzando il fariseo), ancora lei la Maria che seppe prendersi “la parte migliore” mentre Marta si affannava con “le cose concrete”.
Con Marta, fu testimone della resurrezione del fratello Lazzaro e con la Madonna fu presente sotto la croce, nel venerdì santo, nelle ore dell’agonia, della morte, della deposizione e della sepoltura.
Il primo giorno della settimana, quando era ancora buio, si reca con altre donne alla tomba di Gesù, intenzionata a ripetere sul cadavere di Gesù l’unzione già avvenuta sei giorni prima di Pasqua.
A lei, piangente, preoccupata della scomparsa di una salma da onorare, verosimilmente compresa nel solo orizzonte terreno del suo dolore, il Signore risorto fa la grazia di completarne la redenzione: da peccatrice pentita a colei che di Gesù sceglie la parte migliore; dalla capacità di infischiarsene del parere economico dei benpensanti alla presenza sotto la croce insieme alla Madre; da interessata alla carne di un cadavere ad annunciatrice della resurrezione del Verbo incarnato.
“Non trattenermi: devo ancora salire al Padre mio!” Gesù le dice che non si può circoscrivere l’effetto della redenzione rinchiudendolo nelle nostre misure, persino quelle colme di amore puro e sincero. C’è un oltre… Ancora più bello! Non si può nemmeno fare di Maria Maddalena un’icona della donna innamorata e protagonista di un compito ecclesiale, usandola contro Pietro e Giovanni.
Non si può nemmeno “inventarsi” in Maria Maddalena una donna più decisiva e importante, per la fede della Chiesa, della Beata Vergine Maria, l’Immacolata Concezione, l’Assunta in Cielo.
Maria di Magdala rappresenta in realtà l’umanità malata di peccato, pentita, guarita, diventata capace di riconoscere nel Cristo l’unica salvezza, per volere del Cielo, con la Volontà di Dio unica prospettiva, senza imprigionarla in qualche rivendicazione di genere, sentimentalismo o psicologia. (R.S.)
La “13a Apostola”: Maddalena. Clericalismo e anacronismi femministi in Vaticano
Leggo che a partire dal 22 luglio, la celebrazione di Maria di Magdala, già memoria obbligatoria nel rituale Romano, avrà “il medesimo grado di festa dato alle celebrazioni degli apostoli perché è giusto che risalti la speciale missione di questa donna che è esempio e modello per ogni donna della Chiesa”.
Dire che come donna e credente io sia caduta dalla seggiola è un eufemismo, perché in realtà dentro di me un po’ tutto ha gridato contro il tentativo di togliermi la mia dignità di donna persino all’interno della Chiesa istituzione.
Di un nuovo ’68 femminile non se ne sentiva bisogno, men che meno io, che per grazia di Cristo ho ricevuto una libertà di figlia di Dio che rifiuta e ripudia ogni tentativo di darmi una collocazione permanente, in un tentativo insano e sociologico di strutturare un “ruolo” della donna nel contesto ecclesiastico.
Ci mancava una festa liturgica dall’enfasi roboante per dirmi che sono importante nella chiesa e cosa dovrei fare e come e imitando chi.
Se penso alla donna nella storia biblica ovviamente penso prima a Eva e non c’è bisogno di dire il perché e poi alla Vergine Madre Figlia del suo Figlio, Maria, ma anche la creatura umana il cui grembo partorì tutta la nuova umanità redenta, Maddalena compresa.
Maddalena… oh questa donna! Che io amo in modo così particolare, ché mi appartiene di diritto, in quanto il Vangelo me la dona, e Cristo stesso che è in me mi fa capire cosa significò per questa prostituta aver trovato uno sguardo, probabilmente l’unico, che non la guardasse come la schiava del suo corpo.
La grandezza di Maddalena fu la sua enorme caduta, il suo peccato che la soffocava fino al pensiero del suicidio, molto probabilmente, se non si fosse messa in cerca di Lui, un tale, amico di famiglia, che dicevano il Messia.
Non credo di esagerare se mi spingo a pensare che l’umanità di Maddalena la stava uccidendo. Maddalena porta nel Vangelo, in effetti, un evento nuovo: il Battesimo delle lacrime, della vergogna, del disperato e la supplica dell’olio profumato sui piedi di un uomo che non osava sporcare negli occhi fissandolo, come per altri tipi d’uomo e a ben’altri fini aveva fin lì fatto.
Si vergogna di guardare Gesù, altro che 13° apostolo!
Maddalena non ha il coraggio di guardare Gesù… teme di sporcarlo. La sua sporcizia interiore rischiava di consumare i suoi giorni, magari con dei gesti estremi. Ma non mi dilungo oltre perché di letteratura enfatica e mistica ce n’è già molta su questa donna che, a mio avviso, racchiude in sé l’urlo disperato del peccatore di ogni tempo e di ogni nazione e sesso.
Maddalena, dunque, è davvero solo una donna o è un fatto circostanziale? Perché al tempo di Cristo l’uomo adultero non era giudicato se abusava del suo corpo o se accontentava i suoi istinti, o almeno: non lo era quanto la donna. Infatti, ai piedi di Gesù mancano coloro che di lei facevano mercimonio e magari erano pure tra gli invitati a casa di Simone. Maddalena include o esclude il peccato maschile, dunque?
E’ vero che Maddalena è colei a cui è stato molto perdonato perché molto ha amato. Ma tutta questa straordinaria storia di vergogna, pentimento e poi di rivoluzione totale della sua vita, che cosa ha a che fare col “ruolo della sua vita, che cosa ha a che fare col “ruolo della donna nella chiesa?”
Già dopo queste prime battute la domanda si fa oscura, meno zuccherosa del presupposto iniziale.
La 13a Apostola? E, di grazia, quando Gesù nel Vangelo conferì a Maria di Magdala un ruolo particolare?
Vide il Risorto per prima. Sarebbe questo il titolo onorifico che fa di Lei una sorta di privilegiata tra le donne, a tal punto da indurre a credere che forse Gesù oltre alla Madre della Chiesa intendesse dare alla sua Chiesa anche una legittima non proprio casta sposa, ma perdonata? Ci sarebbe da ridere se non fosse che ci hanno già ricamato film assurdi tempo fa.
Al sepolcro, in quel sepolcro vuoto, un primo ci doveva essere per forza e fu Maddalena.
Rifletto: colei a cui fu molto perdonato e che cambiò vita, sapeva fin troppo bene che la sua volontà era al sicuro sulla roccia della presenza di Cristo. Senza il suo Maestro poteva peccare ancora, ovvero in sé il peccato originale impresso nella carne non era morto, ma viveva nella enorme vergogna che comunque la accompagnò fin sotto la croce dove vede morire coi suoi occhi morire il suo Tutto.
A ben vedere, questa mi pare la grandezza di Maddalena: si è fatta forte della sua debolezza per restare e perseverare e arrivare al limite della follia nel non voler abbandonare un sepolcro. Maddalena era là.
In nessun modo Eva, donna del giardino mandato alla rovina e alla morte, può essere contrapposta a Maddalena. Lei non annuncia la Vita. No. Lei, la Maddalena, comunica un messaggio di Resurrezione, lo va a dire in giro perché così aveva detto Gesù. Ma Maddalena in nessun modo è la donna che comunica la Vita. La Donna che comunica la Vita è e resta nei secoli la Sempre Vergine, Maria, la Madre di Lui.
Maria, moglie di Giuseppe il carpentiere, è stata la donna più perdonata di tutte e lo dico con certezza, perché non fu un modello umano di tipo superiore allorché è stata donna tanto quanto Maddalena, con la differenza che tutto le fu perdonato in anticipo, compreso il peccato originale Senza questa misericordia al massimo della sua maestà, anche Maria poteva commettere qualunque peccato. La Vergine non ebbe il tempo di piangere su alcuna sua miseria, ma quando capì da cosa era stata preservata, sopportò per mezzo dello Spirito Santo il tremendo peso della totale innocenza. La totale innocenza è l’assenza della miseria umana e solo un vuoto totale dell’io poteva raccogliere tutto Dio e l’incarnazione del medesimo suo Figlio; ma non solo, tutta l’Incarnazione della storia fino all’ultimo giorno del mondo. Per questo a Lei, sotto la croce, a san Giovanni il teologo, Gesù disse: “Ecco tua madre”. La madre di tutti i cristiani.
Maddalena può, a questo punto, essere sul serio il modello apostolico della donna? Può essere manipolata la sua storia per divenire, oltre ogni corretta e fondata esegesi Biblica, un modello sociale? Perché dire la donna è come dire la folla. Non si dice nulla e tutto e ora si avrebbe la pretesa di dare un ruolo ad una folla con lo stratagemma di un nome, magari elevato a titolo di apostola.
Perché, mi chiedo io, come donna, visto che c’è tutto questo carrierismo “celeste” – e ripeto: anacronistico e risibile – e sessista dentro la Chiesa, non fare della samaritana un’altra apostola?
“Venit mulier de Samaria haurire aquam”, disse Cristo al pozzo, ad una donna sconosciuta. Stessa situazione, persino di peccato! Addirittura la Samaritana senza vergogna ammette di avere avuto cinque uomini e di spacciare per marito un sesto, ma in lei, questa sconosciuta senza nome, tutto viene stravolto. Lo conosciamo bene questo racconto straordinario che si conclude con la donna che si scorda di tutto, del perché era andata al pozzo e corre in città ad annunciare: “l’ ho incontrato! L’ho visto!”, perché era fuori di sé dalla gioia e, traboccando di ogni follia santa, non poteva più fare altro che annunciare il Signore. Divenire apostolo è questo. O meglio, fare apostolato, perché gli apostoli come fondamento della Chiesa di Cristo sono e restano i 12.
Nella liturgia bizantina è vero che Maddalena è detta “uguale agli apostoli”, ma non in Maddalena si può ridurre il modello femminile, posto che questa frase abbia una qualsiasi ragione di senso compiuto.
Prima di concludere con un pensiero di Benedetto XVI, che della liturgia è il patrono indiscusso, mi preme aggiungere, a titolo di testimonianza personale, come, dopo aver letto che il modello della donna all’interno della chiesa possa essere Maddalena, abbia avuto su di me l’effetto di un capestro, un guinzaglio da cani. Perché io voglio essere madre, moglie, sorella, voglio essere il cieco che grida “Gesù Cristo, Figlio di Davide!… abbi pietà di me!”. Voglio essere Zaccheo che si arrampica su un sicomoro, quando ho bisogno che Cristo si accorga di me per fermarsi a casa mia. Voglio poter essere il lebbroso che torna a ringraziare, l’unico tra i dieci guariti. E vorrò, nel mio ultimo anelito di vita, essere anche San Dismas, già, quel Buon ladrone che si festeggia il 25 marzo, passando in secondo ordine, e che, se i santi fossero gelosi o invidiosi detesterebbero, perché tutti sono stati canonizzati da uomini, uomini di chiesa ma uomini, mentre lui è stato santificato da Cristo appeso sulla Croce.
A proposito, Dismas... quest’uomo la cui condanna alla crocifissione testimonia una grave condotta (si dice in alcuni scritti che abbia pure partecipato al rapimento di Gesù da piccolo, nella fuga in Egitto) ma che l’evangelista ci consegna in una confessione totale e in un appello disperato, a cui Gesù risponde senza esitazione alcuna: “Oggi, con me, sarai in Paradiso”. Il giorno della redenzione del mondo il Salvatore sale al cielo con un ladrone, santificato da Lui e ammesso per primo alla vista di Dio, del Figlio e dello Spirito Santo. Più apostolo di Disma?... Eppure...
Lasciatemi essere tutto l’umano che Cristo salva in ciascuno dei suoi incontri nel Vangelo! In nome di tutta la Verità di Cristo non chiudetemi nel sarcofago di Maria Maddalena! Il mio riposo di donna, di credente e di figlia, sta nel cuore di Gesù e nel grembo purissimo e immacolato di colei che partorendo il Messia ha partorito pure me.
Non vi è altra Donna che Colei che è vestita di sole.
Maddalena è l’amore incontrato e la rivoluzione della sua storia. In definitiva è la storia di qualunque discepolo che intenda dirsi cristiano, come concluse Benedetto XVI nell’Angelus del 23 luglio 2006 a Les Combes:
“ Qui Mariam absolvisti et latronem exaudisti mihi quoque spem dedisti”. (L.F.)
_____________________________La “13a Apostola”: Maddalena. Clericalismo e anacronismi femministi in Vaticano
Leggo che a partire dal 22 luglio, la celebrazione di Maria di Magdala, già memoria obbligatoria nel rituale Romano, avrà “il medesimo grado di festa dato alle celebrazioni degli apostoli perché è giusto che risalti la speciale missione di questa donna che è esempio e modello per ogni donna della Chiesa”.
Dire che come donna e credente io sia caduta dalla seggiola è un eufemismo, perché in realtà dentro di me un po’ tutto ha gridato contro il tentativo di togliermi la mia dignità di donna persino all’interno della Chiesa istituzione.
Di un nuovo ’68 femminile non se ne sentiva bisogno, men che meno io, che per grazia di Cristo ho ricevuto una libertà di figlia di Dio che rifiuta e ripudia ogni tentativo di darmi una collocazione permanente, in un tentativo insano e sociologico di strutturare un “ruolo” della donna nel contesto ecclesiastico.
Ci mancava una festa liturgica dall’enfasi roboante per dirmi che sono importante nella chiesa e cosa dovrei fare e come e imitando chi.
Se penso alla donna nella storia biblica ovviamente penso prima a Eva e non c’è bisogno di dire il perché e poi alla Vergine Madre Figlia del suo Figlio, Maria, ma anche la creatura umana il cui grembo partorì tutta la nuova umanità redenta, Maddalena compresa.
Maddalena… oh questa donna! Che io amo in modo così particolare, ché mi appartiene di diritto, in quanto il Vangelo me la dona, e Cristo stesso che è in me mi fa capire cosa significò per questa prostituta aver trovato uno sguardo, probabilmente l’unico, che non la guardasse come la schiava del suo corpo.
La grandezza di Maddalena fu la sua enorme caduta, il suo peccato che la soffocava fino al pensiero del suicidio, molto probabilmente, se non si fosse messa in cerca di Lui, un tale, amico di famiglia, che dicevano il Messia.
Non credo di esagerare se mi spingo a pensare che l’umanità di Maddalena la stava uccidendo. Maddalena porta nel Vangelo, in effetti, un evento nuovo: il Battesimo delle lacrime, della vergogna, del disperato e la supplica dell’olio profumato sui piedi di un uomo che non osava sporcare negli occhi fissandolo, come per altri tipi d’uomo e a ben’altri fini aveva fin lì fatto.
Si vergogna di guardare Gesù, altro che 13° apostolo!
Maddalena non ha il coraggio di guardare Gesù… teme di sporcarlo. La sua sporcizia interiore rischiava di consumare i suoi giorni, magari con dei gesti estremi. Ma non mi dilungo oltre perché di letteratura enfatica e mistica ce n’è già molta su questa donna che, a mio avviso, racchiude in sé l’urlo disperato del peccatore di ogni tempo e di ogni nazione e sesso.
Maddalena, dunque, è davvero solo una donna o è un fatto circostanziale? Perché al tempo di Cristo l’uomo adultero non era giudicato se abusava del suo corpo o se accontentava i suoi istinti, o almeno: non lo era quanto la donna. Infatti, ai piedi di Gesù mancano coloro che di lei facevano mercimonio e magari erano pure tra gli invitati a casa di Simone. Maddalena include o esclude il peccato maschile, dunque?
E’ vero che Maddalena è colei a cui è stato molto perdonato perché molto ha amato. Ma tutta questa straordinaria storia di vergogna, pentimento e poi di rivoluzione totale della sua vita, che cosa ha a che fare col “ruolo della sua vita, che cosa ha a che fare col “ruolo della donna nella chiesa?”
Già dopo queste prime battute la domanda si fa oscura, meno zuccherosa del presupposto iniziale.
La 13a Apostola? E, di grazia, quando Gesù nel Vangelo conferì a Maria di Magdala un ruolo particolare?
Vide il Risorto per prima. Sarebbe questo il titolo onorifico che fa di Lei una sorta di privilegiata tra le donne, a tal punto da indurre a credere che forse Gesù oltre alla Madre della Chiesa intendesse dare alla sua Chiesa anche una legittima non proprio casta sposa, ma perdonata? Ci sarebbe da ridere se non fosse che ci hanno già ricamato film assurdi tempo fa.
Al sepolcro, in quel sepolcro vuoto, un primo ci doveva essere per forza e fu Maddalena.
Rifletto: colei a cui fu molto perdonato e che cambiò vita, sapeva fin troppo bene che la sua volontà era al sicuro sulla roccia della presenza di Cristo. Senza il suo Maestro poteva peccare ancora, ovvero in sé il peccato originale impresso nella carne non era morto, ma viveva nella enorme vergogna che comunque la accompagnò fin sotto la croce dove vede morire coi suoi occhi morire il suo Tutto.
A ben vedere, questa mi pare la grandezza di Maddalena: si è fatta forte della sua debolezza per restare e perseverare e arrivare al limite della follia nel non voler abbandonare un sepolcro. Maddalena era là.
In nessun modo Eva, donna del giardino mandato alla rovina e alla morte, può essere contrapposta a Maddalena. Lei non annuncia la Vita. No. Lei, la Maddalena, comunica un messaggio di Resurrezione, lo va a dire in giro perché così aveva detto Gesù. Ma Maddalena in nessun modo è la donna che comunica la Vita. La Donna che comunica la Vita è e resta nei secoli la Sempre Vergine, Maria, la Madre di Lui.
Maria, moglie di Giuseppe il carpentiere, è stata la donna più perdonata di tutte e lo dico con certezza, perché non fu un modello umano di tipo superiore allorché è stata donna tanto quanto Maddalena, con la differenza che tutto le fu perdonato in anticipo, compreso il peccato originale Senza questa misericordia al massimo della sua maestà, anche Maria poteva commettere qualunque peccato. La Vergine non ebbe il tempo di piangere su alcuna sua miseria, ma quando capì da cosa era stata preservata, sopportò per mezzo dello Spirito Santo il tremendo peso della totale innocenza. La totale innocenza è l’assenza della miseria umana e solo un vuoto totale dell’io poteva raccogliere tutto Dio e l’incarnazione del medesimo suo Figlio; ma non solo, tutta l’Incarnazione della storia fino all’ultimo giorno del mondo. Per questo a Lei, sotto la croce, a san Giovanni il teologo, Gesù disse: “Ecco tua madre”. La madre di tutti i cristiani.
Maddalena può, a questo punto, essere sul serio il modello apostolico della donna? Può essere manipolata la sua storia per divenire, oltre ogni corretta e fondata esegesi Biblica, un modello sociale? Perché dire la donna è come dire la folla. Non si dice nulla e tutto e ora si avrebbe la pretesa di dare un ruolo ad una folla con lo stratagemma di un nome, magari elevato a titolo di apostola.
Perché, mi chiedo io, come donna, visto che c’è tutto questo carrierismo “celeste” – e ripeto: anacronistico e risibile – e sessista dentro la Chiesa, non fare della samaritana un’altra apostola?
“Venit mulier de Samaria haurire aquam”, disse Cristo al pozzo, ad una donna sconosciuta. Stessa situazione, persino di peccato! Addirittura la Samaritana senza vergogna ammette di avere avuto cinque uomini e di spacciare per marito un sesto, ma in lei, questa sconosciuta senza nome, tutto viene stravolto. Lo conosciamo bene questo racconto straordinario che si conclude con la donna che si scorda di tutto, del perché era andata al pozzo e corre in città ad annunciare: “l’ ho incontrato! L’ho visto!”, perché era fuori di sé dalla gioia e, traboccando di ogni follia santa, non poteva più fare altro che annunciare il Signore. Divenire apostolo è questo. O meglio, fare apostolato, perché gli apostoli come fondamento della Chiesa di Cristo sono e restano i 12.
Nella liturgia bizantina è vero che Maddalena è detta “uguale agli apostoli”, ma non in Maddalena si può ridurre il modello femminile, posto che questa frase abbia una qualsiasi ragione di senso compiuto.
Prima di concludere con un pensiero di Benedetto XVI, che della liturgia è il patrono indiscusso, mi preme aggiungere, a titolo di testimonianza personale, come, dopo aver letto che il modello della donna all’interno della chiesa possa essere Maddalena, abbia avuto su di me l’effetto di un capestro, un guinzaglio da cani. Perché io voglio essere madre, moglie, sorella, voglio essere il cieco che grida “Gesù Cristo, Figlio di Davide!… abbi pietà di me!”. Voglio essere Zaccheo che si arrampica su un sicomoro, quando ho bisogno che Cristo si accorga di me per fermarsi a casa mia. Voglio poter essere il lebbroso che torna a ringraziare, l’unico tra i dieci guariti. E vorrò, nel mio ultimo anelito di vita, essere anche San Dismas, già, quel Buon ladrone che si festeggia il 25 marzo, passando in secondo ordine, e che, se i santi fossero gelosi o invidiosi detesterebbero, perché tutti sono stati canonizzati da uomini, uomini di chiesa ma uomini, mentre lui è stato santificato da Cristo appeso sulla Croce.
A proposito, Dismas... quest’uomo la cui condanna alla crocifissione testimonia una grave condotta (si dice in alcuni scritti che abbia pure partecipato al rapimento di Gesù da piccolo, nella fuga in Egitto) ma che l’evangelista ci consegna in una confessione totale e in un appello disperato, a cui Gesù risponde senza esitazione alcuna: “Oggi, con me, sarai in Paradiso”. Il giorno della redenzione del mondo il Salvatore sale al cielo con un ladrone, santificato da Lui e ammesso per primo alla vista di Dio, del Figlio e dello Spirito Santo. Più apostolo di Disma?... Eppure...
Lasciatemi essere tutto l’umano che Cristo salva in ciascuno dei suoi incontri nel Vangelo! In nome di tutta la Verità di Cristo non chiudetemi nel sarcofago di Maria Maddalena! Il mio riposo di donna, di credente e di figlia, sta nel cuore di Gesù e nel grembo purissimo e immacolato di colei che partorendo il Messia ha partorito pure me.
Non vi è altra Donna che Colei che è vestita di sole.
Maddalena è l’amore incontrato e la rivoluzione della sua storia. In definitiva è la storia di qualunque discepolo che intenda dirsi cristiano, come concluse Benedetto XVI nell’Angelus del 23 luglio 2006 a Les Combes:
“La storia di Maria di Magdala richiama a tutti una verità fondamentale: discepolo di Cristo è chi nell’esperienza dell’umana debolezza ha avuto l’umiltà di chiederGli aiuto, è stato da Lui guarito e si è messo a seguirLo da vicino, diventando testimone della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte”.Discepolo di Cristo... appunto. Senza dover aggiungere né sesso né ruoli né riduzioni, né tanto meno promozioni indebite.
“ Qui Mariam absolvisti et latronem exaudisti mihi quoque spem dedisti”. (L.F.)
Nota extensa
Testi liturgici per la nuova festa di Santa Maria Maddalena - versione testuale
Il prefazio e la liturgia delle ore per il 22 luglio
Per espresso desiderio del Santo Padre Francesco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un nuovo decreto, datato 3 giugno 2016, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, con il quale la celebrazione di Santa Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, sarà elevata nel Calendario Romano Generale al grado di festa.
La decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore (cf. Mulieris dignitatem, n. 16). Questa importanza prosegue oggi nella Chiesa - lo manifesta l’attuale impegno di una nuova evangelizzazione - che vuole accogliere, senza alcuna distinzione, uomini e donne di qualsiasi razza, popolo, lingua e nazione (cf. Ap 5,9), per annunciare loro la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo, accompagnarli nel loro pellegrinaggio terreno ed offrir loro le meraviglie della salvezza di Dio. Santa Maria Maddalena è un esempio di vera e autentica evangelizzatrice, ossia, di una evangelista che annuncia il gioioso messaggio centrale della Pasqua (cf. colletta del 22 luglio e nuovo prefazio).
Il Santo Padre Francesco ha preso questa decisione proprio nel contesto del Giubileo della Misericordia per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata, come affermano Rabano Mauro parlando di lei («dilectrix Christi et a Christo plurimum dilecta»: De vita beatae Mariae Magdalenae, Prologus) e Sant’Anselmo di Canterbury («electa dilectrix et dilecta electrix Dei»: Oratio LXXIII ad sanctam Mariam Magdalenam). E’ certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Questa interpretazione continuò ed ebbe influsso negli autori ecclesiastici occidentali, nell’arte cristiana e nei testi liturgici relativi alla Santa. I Bollandisti hanno ampiamente esposto il problema della identificazione delle tre donne e prepararono la strada per la riforma liturgica del Calendario Romano. Con l’attuazione della riforma, i testi del Missale Romanum, della Liturgia Horarum e del Martyrologium Romanum si riferiscono a Maria di Magdala. E’ certo che Maria Maddalena formò parte del gruppo dei discepoli di Gesù, lo seguì fino ai piedi della croce e, nel giardino in cui si trovava il sepolcro, fu la prima “testis divinae misericordiae” (Gregorio Magno, XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25,10). Il Vangelo di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva, poiché non aveva trovato il corpo del Signore (cf. Gv 20, 11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e trasformando le sue lacrime in gioia pasquale.
Approfittando di questa opportuna circostanza, desidero evidenziare due idee inerenti ai testi biblici e liturgici della nuova festa, che possono aiutarci a cogliere meglio l’importanza odierna di simile Santa donna.
Per un lato, ha l’onore di essere la «prima testis» della risurrezione del Signore (Hymnus, Ad Laudes matutinas), la prima a vedere il sepolcro vuoto e la prima ad ascoltare la verità della sua risurrezione. Cristo ha una speciale considerazione e misericordia per questa donna, che manifesta il suo amore verso di Lui, cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con «lacrimas humilitatis», come dice Sant’Anselmo nella citata preghiera. A tal proposito, desidero segnalare il contrasto tra le due donne presenti nel giardino del paradiso e nel giardino della risurrezione. La prima diffuse la morte dove c’era la vita; la seconda annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte. Lo fa osservare lo stesso Gregorio Magno: «Quia in paradiso mulier viro propinavit mortem, a sepulcro mulier viris annuntiat vitam» (XL Hom. In Evangelia, lib. II, Hom. 25). Inoltre, è proprio nel giardino della risurrezione dove il Signore dice a Maria Maddalena: «Noli me tangere». E’ un invito rivolto non solo a Maria, ma anche a tutta la Chiesa, per entrare in una esperienza di fede che supera ogni appropriazione materialista e comprensione umana del mistero divino. Ha una portata ecclesiale! E’ una buona lezione per ogni discepolo di Gesù: non cercare sicurezze umane e titoli mondani, ma la fede in Cristo Vivo e Risorto!
Proprio perché fu testimone oculare del Cristo Risorto, fu anche, per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Adempie al mandato del Risorto: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa, come già notato, evangelista, ossia messaggera che annuncia la buona notizia della risurrezione del Signore; o come dicevano Rabano Mauro e San Tommaso d’Aquino, «apostolorum apostola», poiché annuncia agli apostoli quello che, a loro volta, essi annunceranno a tutto il mondo (cf. Rabano Mauro, De vita beatae Mariae Magdalenae, c. XXVII; S. Tommaso d’Aquino, In Ioannem Evangelistam Expositio, c. XX, L. III, 6). A ragione il Dottore Angelico usa questo termine applicandolo a Maria Maddalena: ella è testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli. Perciò è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa.
+ Arthur Roche
Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
* * *
Testo originale latino del nuovo prefazio:
Præfatio: de apostolorum apostola
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutáre,
nos te, Pater omnípotens,
cuius non minor est misericórdia quam potéstas,
in ómnibus prædicáre per Christum Dóminum nostrum.
Qui in horto maniféstus appáruit Maríæ Magdalénæ,
quippe quae eum diléxerat vivéntem,
in cruce víderat moriéntem,
quæsíerat in sepúlcro iacéntem,
ac prima adoráverat a mórtuis resurgéntem,
et eam apostolátus offício coram apóstolis honorávit
ut bonum novæ vitæ núntium
ad mundi fines perveníret.
Unde et nos, Dómine, cum Angelis et Sanctis univérsis
tibi confitémur, in exsultatióne dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
[00975-LA.01] [Testo originale: Latino]
Præfatio: de apostolorum apostola
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutáre,
nos te, Pater omnípotens,
cuius non minor est misericórdia quam potéstas,
in ómnibus prædicáre per Christum Dóminum nostrum.
Qui in horto maniféstus appáruit Maríæ Magdalénæ,
quippe quae eum diléxerat vivéntem,
in cruce víderat moriéntem,
quæsíerat in sepúlcro iacéntem,
ac prima adoráverat a mórtuis resurgéntem,
et eam apostolátus offício coram apóstolis honorávit
ut bonum novæ vitæ núntium
ad mundi fines perveníret.
Unde et nos, Dómine, cum Angelis et Sanctis univérsis
tibi confitémur, in exsultatióne dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
[00975-LA.01] [Testo originale: Latino]
Ed era questo che volevo segnalare quando invitai ad ascoltare la intervista di Monica Mondo al Sig.Enzo Bianchi .
RispondiEliminaAlla affermazione della giornalista : " Ma lei " padre " (?!?) Bianchi tra le figure femminili ama di piu' la Maddalena , perche' ?"
Risposta di Bianchi : " Sì sono entusiasta della Maddalena....ecc.ecc."
La segnalazione era per dar modo, a quelli fra voi che sono piu' preparati , di confutare eventuali aberrazioni in modo da mettere in guardia i piccoli che possono essere facilmente confusi da svariate sfumature .
Questa sarebbe la meritoria opera di ri - evangelizzazione , fare quello che fece Gesu' : "Si e' detto... " ma " Io vi dico "....
Grazie
La mia impressione e' che si voglia esaltare i meriti di Maddalena diminuendo la Madre di Dio.
Il senso di stanchezza dei pastori e dei fedeli ( basta sacrifici , basta penitenze , liturgia delle ore )..fara' il resto .
La mia impressione e' che non si voglia piu' cercare l'acqua che disseta ma per la pigrizia e la voglia di novita' ci si accontenta di qualunque acqua proveniente dall'esterno della Chiesa cattolica .
RispondiElimina~ Sembra regnare sempre una certa confusione sulla vera identita' di Maria Maddalena (Maria di Magdala).
Dai vari testi qui sopra presentati mi sembra non si chiarisca la vera' identita' di Maria di Magdala, confusa con la "pubblica peccatrice" del noto episodio di Lc 7, 36 ss. e Maria di Bethania sorella di Marta. Credo sia utile riportare in riassunto quanto spiegato con estrema chiarezza nella voce "Maria (di Bethania; di Magdala; la peccatrice innominata) del "Dizionario Biblico" curato da mons. F. Spadafora, Studium, Roma, 1963.
"La Chiesa Latina, al 22 luglio, celebra la solennita' di s. M. Maddalena (o Magdalena) accomunando nella Liturgia vari passi neotestamentari. Rispecchia cosi' la sentenza affermatasi tra gli Occidentali con s. Gregorio Magno che vede indicata ovunque una sola e medesima donna. Ma gli stessi PP latini anteriori espressero sentimenti diversi e i PP greci ammisero tre donne distinte [...] Come ritengono comunemente i moderni esegeti, i testi evangelici sono contrari all'unita' [delle tre donne in una sola]".
Circa la pubblica peccatrice e M. Maddalena. [...] Descritta l'unzione [dei piedi del Maestro] della prima, Lc cosi' continua:"In seguito Gesu' passava di citta' in citta', di villaggio in villaggio...e con lui andavano i dodici ed anche alcune donne, le quali erano state guarite da spiriti maligni e da infermita': M. detta Maddalena, da cui erano stati cacciati sette demoni; Giovanna etc. e molte altre, le quali somministravano ad essi dei loro averi"(Lc 8, 1ss). M. Maddalena e' presentata come un nuovo personaggio senza relazione alcuna col racconto precedente. Essa e' tra le miracolate, benestanti, che, grate, seguono il Signore, pensando al sostentamento suo e dei discepoli; liberata da un'ossessione particolarmente grave (Lc 11, 26): ma l'ossessione non e' mai considerata come indice di vita colpevole; andava invece congiunta e si manifestava con disordini delle facolta' mentali, di cui nessuna traccia si ha nella peccatrice innominata.
Il testo separa nettamente le due donne: l'una ignota, e' una peccatrice pubblica che con la contrizione perfetta ha meritato il perdono dei peccati e manifesta in pubblico il suo amore penitente per Gesu'; l'altra, ben conosciuta, segue per gratitudine il Maestro che l'ha guarita, attraverso la Galilea, fino ai piedi della Croce; il cui amore ardente Gesu' premia nel giorno della Risurrezione".
I Vangeli mostrano inoltre che M. di Bethania non aveva nulla a che vedere con la peccatrice innominata; era invece la "fiduciosa contemplativa" e i testi non ci danno assolutamente alcun elemento per pensare che abbia avuto in precedenza esperienze di "vita prava". PP
Omelìa su la Madre di Dio :
RispondiEliminahttp://www.donleonardomariapompei.it/phocadownload/OmelieMesseMariane/La%20straordinaria%20grandezza%20della%20Madre%20di%20Dio.mp3
Se Maria Maddalena è Apostolo e Giuda Iscariota Vescovo, beh si può pensare a nuovi orizzonti per l'"ordinazione".
RispondiEliminaForse senza crisma, così da ottenere un sacerdozio diversamente sacro come con il balzo in avanti tedesco per gli "agenti pastorali", aprendo una nuova via per la SS Messa celebrata da qualcuno privo di ordinazione... ops.. ma questa c'è già: la celebrazione protestante!
Presiede, in questo genere di ardite innovazione, una costante: la sovversione della teologia cattolica.
RispondiEliminaIniziò Giovanni XXIII, inserendo il nome di San Giuseppe nel Canone: uomo concepito nel peccato, e nel peccato venuto alla luce, a differenza di San Giovanni Battista, santificato nel grembo di Santa Elisabetta. Devotissima pratica, per l'amor del Cielo, ma che inaugurò la manomissione dei più venerandi riti, nella quale il Vaticano II si cimentò senza scrupoli.
Tra l'altro la menzione del Battista fu soppressa assieme a San Michele Arcangelo e ai Santi Apostoli Pietro e Paolo dal Confiteor del rito riformato. E recentemente Bergoglio ha fatto aggiungere il nome di San Giuseppe anche nelle altre Preghiere Eucaristiche. Ora è il turno di Santa Maria Maddalena, in chiara opposizione al culto di iperdulia dovuto alla Santissima Vergine. Il titolo della Maddalena Apostolorum Apostola suona quasi temerario, mentre viene ostinatamente negato il riconoscimento dogmatico della Mediazione di Maria Santissima, rifiutato sdegnosamente dai novatori sin dal Concilio, in nome dell'ecumenismo...
Sia chiaro: massima venerazione per San Giuseppe e per la Maddalena, ci mancherebbe. Ma vien da chiedersi perché si cerchi sempre di capovolgere le gerarchie dei Santi. Sempre e solo in un senso.
Questa neo-chiesa si inventa nuovi santi, celebra un nuovo calendario, si crea nuove liturgie, legittima un papato bicefalo, si forgia nuovi dogmi, predica una nuova morale e - quod Deus avertat! - si appresta a farsi addirittura nuovi ordini e nuova disciplina ecclesiastica, (dopo aver soppresso il Sacro Suddiaconato e parte degli Ordini Minori).
Nulla a che vedere con la Chiesa di Cristo: questo è palese.
Dubia? Abbiamo già dato: adesso abbiamo solo certezze.
Io ho letto l'esaltazione di S.Maria Maddalena nei testi gnostici specie tra quelli in uso nelle correnti neo-templari. Lì si incensava questa figura (molto probabilmente per oscurare quella della Madonna) strizzando l'occhio alla Massoneria che infatti la venera particolarmente!
RispondiEliminaSarà un caso che il capo del Vaticano non celebra o non partecipa quasi più a nessuna solennità della Gran Madre di Dio (l'ultimo 8 dicembre mostrò scimmie e oranghi sulla facciata di S. Pietro) e si preoccupa addirittura di dedicare a Santa Maria Maddalena una Festa Liturgica con nuovo prefazio?
Mi dispiace per questa grande Santa del Vangelo le cui meravigliose virtù e meriti sono state ben esplicate nell'articolo ma il contesto proprio non quadra!
http://www.vitanuovatrieste.it/rivoluzione-gender-anche-tra-i-re-magi/
RispondiEliminaNon ci vedo nulla di strano in questa mossa, molto strategica e ben studiata. Se Maddalena, riconosciuta come apostola e parimenti celebrata con una festa e non in memoria obbligatoria, ha vissuto quindi nella chiesa un ruolo anche più importante dei 72 diaconi... perché non usare questo precedente per ammettere al diaconato pure le donne? Maddalena è il grimaldello nascosto che anticipa e prefigura le prossime conclusioni del sinodo che bergoglio. Una strategia davvero ben studiata. L'esempio di Maria Madre di Dio non era strumentabile. Quello della Maddalena lo sarà.
RispondiEliminaE' una mossa da massoni... la Maddalena é "venerata" dai figli della vedova come "sposa" di Gesú...
RispondiElimina@ Mons. Cesare Baronio : "Nulla a che vedere con la Chiesa di Cristo: questo è palese.
RispondiEliminaDubia? Abbiamo già dato: adesso abbiamo solo certezze." : grandissimo, caro Reverendo, è bello riconoscersi totalmente nel Suo pensiero, cattolico che più non si può. Una preghiera Le rivolgo : prenda la guida di noi cattolici "molto" tradizionalisti (forse anche troppo per taluni titolari di siti cattolici), vedrà quanti la seguiranno. Ci vuole un esempio che trascini, senza tentennamenti, falsa obbedienza, inutili timori reverenziali; "à la guerre comme à la guerre", fidando nell'aiuto del Signore e della Sua SS.ma Madre (e Madre nostra), la Beata Vergine Maria, Regina delle Vittorie, Vergine potente contro il male, Fortezza inespugnabile, Debellatrice di tutte le eresie.
Sarà contento Dan Brawn, lui ci ha fatto un mucchio di soldi con queste scemate everestiane.....
RispondiElimina...tutto fa brodo pur di dissolvere il poco che resta di duemila anni di cattolicesimo. A questo punto impossibile negarlo: Bergoglio ha certo fatto saltare il tappo ma buona parte dei prelati tra rimozioni di Crocefissi, negazioni di Presepi, esaltazione di religioni altrui e deprecazioni di quella cattolica, sembra in preda a una irrefrenabile frenesia di auto annientamento e omologazione.
RispondiEliminaMiles
RispondiElimina# Osservazioni critiche su Maria Maddalena "apostola", messa sullo stesso piano degli Apostoli, apparente primo passo verso il conferimento del sacerdozio alle donne - I
1. La Maddalena e' "venerata" dai massoni come "sposa" di Gesu'.Giusta osservazione. Sappiamo che la Massoneria basa il suo armamentario di miti e riti sulle elucubrazioni degli Gnostici. La Maddalena "sposa" di Gesu' appare in effetti nei cosiddetti "Vangeli gnostici". Uno di essi si intitola Vangelo di Maria [Maddalena]. Ne sono rimaste poche pagine. In un altro di essi, il c.d. Vangelo di Filippo, la Maddalena viene presentata come l'amante di Gesu' [sic].
"Tre persone camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei, e la Maddalena, detta la sua compagna. Maria infatti [si chiamava] sua sorella, sua madre, e sua compagna" (Vang. Fil., 59, 10). "La Sofia, chiamata "sterile" e' la madre degli angeli; la compagna del Figlio e' Maria Maddalena. Il Signore amava Maria piu' di tutti i discepoli, e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli domandarono: Perche' l'ami piu' di noi tutti?". Il Salvatore rispose loro: "Com'e' ch'io non vi amo quanto lei?" (Ivi, 64). C'e' chi intende queste effusioni in senso puramente spirituale o simbolico, come sempre avviene con gli scritti degli gnostici. In ogni caso, la Maddalena, negli scritti degli Gnostici (che ritenevano lo Spirito Santo entita' femminile) appare portatrice di un insegnamento segreto affidatole da Gesu' e in disputa quasi continua contro Pietro, simbolo di autoritarsimo maschile, patriarcale. Essa e' infatti (questa Maddalena gnostica,del tutto inventata ovviamente) un'icona delle femministe, le "teologhe" del Dio-femmina, quelle che vogliono imporre nella Chiesa la supremazia del feminino, per di piu' deforme e perverso come piace a loro. (Fonte: I Vangeli Gnostici. Vangeli di Tomaso, Maria, Verita', Filippo, a cura di L. Moraldi, Adelphi, 1984. Edizione scientificamente ineccepibile, con un ricco apparato di note e commenti).
2. La figura della Maddalena, non quella storica ma quella dei miti fasulli incrostatisi su di essa, intrecciati inoltre alle leggende e fantasticherie del Santo Graal e roba del genere, e' di fatto una figura che puo' essere usata in modo altamente distruttivo nella Chiesa. E' gia' e' stata usata in questo senso in passato, dagli gnostici prima, dai massoni poi e comunque da tutta la variegata componente anticristiana che si rifa' alle favole del "pensiero" esoterico. Usata dall'esterno contro la Chiesa. Ora sembra che tale figura venga ad esser usata dall'interno (dal nemico interno) contro la Chiesa stessa, nell'ambito dell'opera di "riforma" ex mente Concilii accelerata dall'attuale Papa.
3. Cio' premesso, bisogna rilevare le ambiguita' e le affermazioni distorte e distorcenti contenute nella Nota extensa all'istituzione della nuova festa liturgia, scritta dall'arciv. Arthur Roche, irlandese, almeno a giudicare dal cognome.
[Segue la II sezione]. PP
A proposito di corsi e ricorsi:
RispondiElimina- La chiesa "massonica" di Santa Maria Maddalena a Venezia, vedi qui http://www.venetoinside.com/it/aneddoti-e-curiosita/post/massoneria-a-venezia-chiesa-santa-maria-maddalena/
- La Massoneria parla della ierogamia di Gesù, nonché della Femminilità Sacra della Maddalena, sostenendo che fosse addirittura venerata come divinità (sic!) nella cattedrale di Notre Dame; viene anche definita Sposa di Dio; qui: http://www.loggiagiordanobruno.com/20110507-l%E2%80%99altra-meta%E2%80%99-della-luce-2.html qui: http://www.progettoatlanticus.net/2014/04/la-ierogamia-di-maria-maddalena.html qui: http://www.progettoatlanticus.net/p/i-templari-e-la-massoneria.html e qui: http://cosco-giuseppe.tripod.com/misteri/segreto.htm
- Maria Maddalena nella teosofia: http://www.riflessioni.it/teosofia/maria-di-magdala.htm
- Si vedano i farneticamenti sul "grande segreto templare" di Maria di Magdala: http://www.duepassinelmistero.com/terza_e_ultima_parte.htm
- Non ci si stupisca se un simbolo inquietante della cosiddetta ierogamia (il presunto matrimonio tra Gesù e la Maddalena) appare addirittura nello stemma di Bergoglio: http://soscollemaggio.com/it/linsostenibile-leggerezza-dei-qsimboliq-di-papa-francesco/ii-parte.html
Ancora una volta, strane "coincidenze": ovvio, noi siamo prevenuti, rigidi, malpensanti...
RispondiElimina# Osservazioni critiche sulla "Nota extensa" relativa alla nuova festa Liturgica di "M. Maddalena apostola" - II
1. Circa il problema dell'identita' della Maddalena evangelica, risolta in modo chiarissimo dall'esegesi moderna, che ha confermato su questo punto la tradizione dei Padri latini e greci, mons. Roche si mantiene ambiguo. Da come scrive sembra che la questione sia rimasta in sospeso.
Ma vengo al rilievo piu' importante, ossia al tentativo di mettere la Maddalena sullo stesso piano degli Apostoli, cosa che non ha nessuna base nei Vangeli e nemmeno nella Tradizione.
2. "E' certo che M. Maddalena formo' parte del gruppo dei discepoli di Gesu', lo segui' fino ai piedi della croce e, nel giardino, in cui si trovava il Sepolcro, fu la prima testis divinae misericordiae etc." Ebbe dunque il privilegio di ricevere la prima apparizione del Risorto, che riferi' agli Apostoli, nascosti per timore dei Giudei. Le donne non venivano molestate, potevano dunque andare al sepolcro. Fu dunque messaggera di questa lieta novella della Resurrezione. A titolo onorifico R. Mauro e san Tommaso la chiamarono "apostolorum apostola", giocando probabilmente sul significato del termine "apostolo", che in greco vuol dire messaggero.
Ma da questo e' scorretto farne una "apostola" in senso proprio. Dice infatti il testo di mons. Roche: "ella e' testimone del Cristo Risorto e annuncia il messaggio della risurrezione del Signore, come gli altri Apostoli". Niente affatto. Gli "altri Apostoli", dopo la Pentecoste, annunciarono il messaggio della Resurrezione con la predicazione pubblica al fine della conversione, predicazione alla quale non presero m a i parte le donne della sequela di Gesu', che continuarono ad aiutare gli Apostoli nella loro missione, tenendosi sempre in secondo piano, continuando in tal modo il loro prezioso lavoro di aiuto e supporto.
Per sostenere la sua tesi, mons. Roche dice che M. Maddalena "fece parte del gruppo dei discepoli". Non e' esatto. Se leggiamo attentament Luca 8, 1ss. vediamo che la Maddalena faceva parte delle pie donne che seguivano Gesu' non del "gruppo dei discepoli", composto di soli uomini,i Dodici. I "discepoli" erano loro, non le pie donne al seguito (La Maddalena, Giovanna moglie di Cusa procuratore di Erode, Susanna "e molte altre che l'assistevano [Gesu'] con le loro sostanze"). Dunque: per poterla arbitrariamente elevare ad "apostola", bisogna ora dichiarare che la Maddalena faceva parte del gruppo dei "Discepoli". Ma cio' significa falsificare i Vangeli. [Fine] PP
Narra la Sacra Scrittura che uno dei Profeti, non ricordo bene chi, mi sembra Daniele, con le sue preghiere riuscì ad affrettare i tempi per la venuta del Messia.
RispondiEliminaQuesto benemerito blog ogni mese ci ricorda "L'Assalto al Cielo", campagna di preghiera in cui si cimenta e ci invita il Cardinale Burke, con le relative intenzioni.
Senza volersi per nulla paragonare al Cardinale (ovviamente, men che meno al Profeta), qualcuno ha pensato di lanciare una pratica molto più piccola, ma non meno ambiziosa.
NON un Rosario, ma solo due Ave Maria al giorno. Oggi questo signore e la sua famiglia hanno cominciato tale devozione. Aggiungere alla proprie usuali preci quotidiane, ripeto, non un altro Rosario; non un'altra Corona, ma solo 2 Ave Maria (ovviamente chi vuole e può, se ne recita di più, fa anche meglio), con una intenzione : CHE IL PRESENTE ANNO CENTENARIO DI FATIMA VEDA LA FINE DELLA attuale DESOLAZIONE DELLA CHIESA.
Tutte queste riesumazioni non esisterebbero se non pochi consacrati, non avessero cessato di pregare come Dio comanda,dandosi invece a pratiche di meditazione, a tecniche di controllo della volontà e del pensiero di stampo esoterico-massonico. Ottenendo anche risultati concreti. Di questo sono sicura al 99,9 %.
RispondiEliminaQui ognuno decida per se stesso, in queste "amenità" sono stata dentro anni ed ho detto, a ragion veduta,RINUNCIO. Ripeto, battezzata, confessata, comunicata, cresimata, regnante Pio XII, desidero finire la vecchiaia e morire cattolica. Sono tutte bischerate anche se ben confezionate.State attenti. Meglio curare il nostro patrimonio che andar dietro a questi forsennati.Non saremo noi a fermarli ma NSGC.
Noi dobbiamo essere, se ci riesce, onesti cattolici.
Come ricorda l'Editoriale di questo mese sul sito 'Radicati nella Fede' (http://radicatinellafede.blogspot.it/), non c'è da meravigliarsi delle progressive e continue 'novità' sottilmente o grossolanamente (a seconda delle opportunità) anticattoliche promosse dai Papi 'conciliari', quando si è già accettata la rivoluzione più importante con il cambiamento della Messa operato dal duo Paolo VI-Bugnini nel 1969.
RispondiEliminaTutto il resto, dalle sacrileghe riunioni di preghiera in stile 'Assisi' fino ai 'magi gender' e al travisamento della figura di Santa Maria Maddalena in funzione delle mire bergogliane, dirette all'instaurazione progressiva del sacerdozio femminile e ad altro ancora, tutto il resto non è dunque che la logica continuazione di quella Rivoluzione liturgica.
Che è a sua volta il proseguimento della Rivoluzione del Vaticano II, il quale pose le premesse anche per quella sovversione liturgica tramite la falsa ecclesiologia di Lumen gentium e di Unitatis redintegratio.
Nella dottrina cattolica tutto è strettamente collegato: dogmatica, morale, liturgia, spiritualità, diritto. Ogni sovversione attuata in uno di questi ambiti provoca la sovversione, prima o poi, in tutto il resto.
Certo, la Rivoluzione neomodernista vaticansecondesca ha avuto, come ogni Rivoluzione politica, varie fasi a seconda delle convenienze, dal Terrore alla pseudo-restaurazione in stile napoleonico.
Ma finché non verranno recise tutte le teste dell'Idra del Vaticano II, ossia tutte le famigerate 'novità' conciliari, la Rivoluzione continuerà inesorabile.
E continuerà magari con un Giovanni XXIV, o un Paolo VII, un Giovanni Paolo III o un Benedetto XVII. Oppure con un Francesco II. A variare, insomma, saranno solo lo stile personale e la velocità di attuazione dei cambiamenti.
Ciò purtroppo è del tutto ininfluente.
Come spesso ripeto in stile catoniano: 'Carthago (il corpo delle 'novità' del Vaticano II) delenda est'.
Concordo con Sacerdos quidam.
RispondiEliminaCeterum censeo...
RispondiEliminaPasso dopo passo, progressivamente, ma sicuramente e astutamente, Jorge Bergoglio sta imponendo la sua volontà=ideologia modificando in profondità la Chiesa.
Assistiamo impotenti a questo picconamento, Bergoglio regna in modo autocratico e lo fa dividendo, si fa un baffo della confusione, del casino (parole sue) che provoca anzi se ne rallegra perché lui vuole una chiesa inquieta, inquieta ma ai suoi ordini, e guai a chi resiste, subirà gli strali, la collera e la vendetta del papa non poi tanto così buono, Bergoglio è a suo perfetto agio nelle zone grigie.
Intanto, ha già attaccato con l`AL tre sacramenti, si murmura che il prossimo passo sarà quello dei preti sposati, del diaconato per le donne, non sopprimerà direttamente il celibato ma farà in modo che le eccezioni sul terreno divengano progressivamente la norma, furbizia e determinazione,.
Anch`io Irina desidero desidero finire la vecchiaia e morire cattolica, sto cercando di non cedere al disgusto per questa chiesa che mi è così estranea, per i discorsi di chierici nei quali non sento più quel che mi è stato insegnato ma aperture vertiginose, per il capovolgimento delle certezze fondanti della nostra fede che la gerarchia di questa nuova chiesa promuove o codardamente subisce e accetta, grande la tentazione di allontanarsi da questo spettacolo degradante, una forma di legittima difesa per non mettere la fede in pericolo.
PRIMA LETTURA (1Gv 3,7-10)
RispondiEliminaChiunque è stato generato da Dio non commette peccato.
Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli [Gesù] è giusto.
Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore.
Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio.
In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.
Chiediamo al Signore di perseverare in questa grazia!
Di essere come dei pettirossi, con il petto "sporco" del sangue di Gesù a cui abbiamo tolto almeno una piccola spina, o per averla tolta dal cuore immacolato di Maria, che il discepolo che ama Gesù ha ricevuto per madre come ultima volontà di Cristo crocifisso... Gesù ha sete!
Quanto alla "strana Chiesa", non stupiamocene più, visto che una mistica la descrisse fin nei dettagli ancora nel 1820. Facciamo piuttosto sacrifici e ripariamola, come San Francesco.
Attendiamo fiduciosi anche l'ultima parola del venerdì santo: "Tutto è compiuto".
Poi potremo entrare nella gioia indicibile e inimmaginabile della resurrezione.
Cara Luisa, voglio riferirLe una mia esperienza, l'omelia di di un pretino ascoltata nel luglio scorso durante le vacanze al mare. Si trattava d un pretino polacco (in mancanza di preti italiani) : ebbene, durante l'omelia disse che il cristiano che guarda verso l'alto, cercando di fare un cammino di perfezione (e mettendone al corrente il suo confessore), SBAGLIA, non deve farlo; deve invece guardare verso il basso, "tenere i piedi per terra", come suol dirsi. Al termine della messa mi avvicinai a lui e gli chiesi "scusi, don, ma perché il cristiano oggi non deve tendere verso l'alto, cercando di perfezionarsi?". Incredibile la sua risposta : "perché in tal modo porterebbe la divisione nella sua comunità, dividendola in buoni e cattivi...". Niente da aggiungere, tutti salvi, santi e peccatori, "a prescindere"... come direbbe Totò.
RispondiEliminaUn OT un po per tutti - Diceva il grande magistrato ucciso dalla mafia Giovanni Falcone, che come la mafia ha avuto un inizio, prima o poi avrà anche una fine; e questo lo andava dicendo ai ragazzi nelle scuole, ma lo diceva anche nei convegni ed ai giornali. Di conseguenza insegnava a comportarsi nella legalità (a noi il Vangelo insegna come comportarci senza ascoltare le nuove baggianate).
RispondiEliminaPrima di ogni cosa obbedire a Dio piuttosto che agli uomini; Dio stesso provvederà per ciò di cui abbiamo bisogno - ricordiamoci che Dio nel deserto quando il Suo popolo ha avuto bisogno ha fatto scendere dal cielo la manna ed il miele ed ha fatto uscire l'acqua dalle rocce.
Quando la falsa chiesa di questa gerarchia predicherà satana al posto di Dio, Dio stesso raccoglierà i Suoi agnelli e darà una nuova guida - Dio non abbandona mai i Suoi figli, l'ha promesso fino alla fine dei secoli. Dio ha progetti diversi dagli uomini ed anche tempi diversi. A noi chiede solo fede.
Nel piano massonico di distruzione della Chiesa redatto nel 1962 e poi aggiornato nel 1993, si legge, alla fine:
RispondiElimina"[...] Vietate a tutti i religiosi di porre in discussione, senza permesso, queste nuove disposizioni. Spiegate che Dio ama l'umiltà e odia coloro che aspirano alla gloria. Accusate di disobbedienza nei confronti dell'Autorità Ecclesiastica tutti coloro che pongono interrogativi. Scoraggiate l'obbedienza verso Dio. Dite alla gente che deve obbedire a questi superiori Ecclesiastici.
Conferite al Papa il massimo potere di scegliere i propri successori. [...] Dichiarate falsi i Dogmi precedenti, tranne quello dell'Infallibilità Pontificia. [...] Soltanto l'Antipapa eletto deve essere obbedito. Dite alle genti che debbono inchinarsi quando verrà pronunciato il suo nome. Ordinate a tutti i sudditi del Papa di combattere per estendere l'unica religione mondiale. [...] Tutto ciò apporterà all'umanità quanto essa ha sempre bramato: l'epoca d'oro della pace".
Non so se questo piano sia autentico, ma di certo - essendo stato pubblicato nel 1962, contiene molte cose che si sono realizzare solo nei decenni successivi, ed è inquietante vedere la corrispondenza di tutte le riforme postconciliari con le istruzioni massoniche.
Mancava ancora la parte relativa allo strapotere papale: pare che ci siamo arrivati, o quasi.
Usquequo Domine?
Fino a quando, Signore?...
RispondiEliminaconcordo con Cesare Baronio e Sacerdos quidam
RispondiEliminasegnalo
http://querculanus.blogspot.it/2017/01/modi-diversi-di-vivere-la-tradizione.html
cui ci sarebbe molto da replicare.
Anna
Questa frase credo sia emblematica della posizione di P. Scalese:
RispondiElimina"quando c’è piena consapevolezza della propria identità e tolleranza verso le legittime diversità, un accordo prima o poi lo si trova, pur conservando ciascuno la propria specificità (che a quel punto non è piú un motivo di conflitto, ma una ricchezza per tutti"
Questo poliedro della nuovachiesa non si fa problemi ad avere tante facce diverse, l’importante è che nessuno abbia la pretesa di spacciare la sua specifica “sensibilità” per Verità integra. Come nella massoneria. Per evitare questo pericolo occorre assorbire chi si mantiene a un passo di distanza, in difesa della integrità della fede, assorbirlo, ridurlo a una delle tante maschere di questo carro carnevalesco che è il volto deforme della Santa Chiesa. Un volto che prescinde e apostata dalla Verità, per sposare un idolo, il vitello d’oro della falsa misericordia. Una delle tante maschere che può sì imbellettarsi con paramenti antichi e ricche formule di una lingua desueta. Ma che non può avere la pretesa di difendere la Verità, di correggere gli erranti. Una maschera che sorride fissa al falso dio di tutte le “sensibilità cristiane”, quelle cattoliche e quelle eretiche, di tutte le sensibilità religiose dell’unico dio e di tutte le religioni non monoteiste.
Anna
L'odio per il Vir ed il Padre cresce e si manifesta sempre di più.
RispondiEliminaOltrettutto nell'immaginario popolare sappiamo com'è vista la Maddalena. Additarla ad esempio potrebbe creare scandalo e confusione.
L'altra Europa. In Polonia la Camera riconosce l'importanza del culto Mariano per l'intero paese.
RispondiEliminaBeata Polonia !
RispondiEliminaCon la consacrazione al S.Cuore di Gesu' e all'Immacolata Madre di Dio la Polonia e' blindata .
http://www.stpauls.it/madre/0706md/santuari.htm
Ogni lustro viene rimesso sul tappeto l'aum aum tra NSGC e Santa Maria Maddalena. Mio granitico convincimento è: ognuno giudica con il suo metro. Tutti coloro che dispongono solo di quel metro è meglio per loro tagliarlo e buttarlo a mare, la loro visione del mondo guadagnerà almeno in altezza, lunghezza, profondità.
RispondiEliminaChe tristezza la manipolazione di una figura biblica al solo fine di cavalcare l'onda della popolarità, assecondando le nefaste tendenze che da qualche decennio a questa parte, contribuiscono al sovvertimento della nostra identità culturale e sociale.
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