Leggiamo su Vatican Insider che nel libro “La mia idea sull’arte” (2015) Bergoglio ha chiesto ai musei di ricevere nuove forme d’arte e di aprire le porte ad artisti di tutto il mondo. Non di diventare una «raccolta del passato piena di polvere e soltanto per gli eletti e i saggi, ma una realtà vitale che sappia custodire quel passato per raccontarlo agli uomini di oggi, partendo dai più umili, e tutti insieme disporci così, con fiducia nel presente e nel futuro». Durante la presentazione del libro, il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, ora inopinatamente rimosso, aveva detto pubblicamente di non essere del tutto d'accordo con il Papa. Aveva affermato che «i musei non sono un luogo pieno di polvere», perché degli artisti come Michelangelo e Raffaello sono sempre dei contemporanei. E si era lamentato perché il Pontefice argentino non li aveva visitati fino ad allora, dicendo che avrebbe voluto esporgli «personalmente» la sua posizione. Interessante questo commento di Patrizia Fermani.
Qualche anno fa un vaticanista bene come l’Accattoli batteva le molte parrocchie allarmate dalla elezione ritenuta reazionaria e conservatrice di Benedetto XVI. Il Pastore tedesco, nonostante i trascorsi conciliari, era entrato subito nel mirino del progressismo colto come di quello parrocchiale, e persino conventuale, sconfortato e deluso dalla minaccia di un ritorno del sacro e del bon ton devozionale, anche perché già aleggiava lo spettro del Summorum Pontificum.
Il livore incipiente del Melloni, il disagio fatuo e mal controllato di un Tornielli, quello malcelato di un Rodari, erano in piena sintonia con la “grande stampa” della borghesia intelligente e in quella del demi monde cattoadulto in progress. Accattoli invece, forte del contributo portato alla scienza teologica con il proprio Padre Nostro, diceva apertamente agli ospiti compiaciuti che bisognava mandare il Papa a vivere al Testaccio, con buona pace di chi al Testaccio ci abita contento come Giuliano Ferrara, e che occorreva procedere alla nazionalizzazione dei Musei Vaticani.
Anche se non è detto che il suo fosse un auspicio punitivo per quel Papa amante del decoro ecclesiastico e liturgico, o valesse per il Papa in generale, sul cambio della residenza papale è stato in parte accontentato, e a conti fatti sembra che tale soluzione abitativa risulti in effetti più adeguata alla qualità dell’inquilino.
Bisogna però riconoscere che ora anche il secondo suggerimento merita una particolare attenzione.
Bergoglio ha destituito Antonio Paolucci dalla carica di direttore dei Musei Vaticani. Chiunque abbia avuto la fortuna di seguire i suoi cicli di lezioni sull’arte sacra in generale, regolarmente trasmesse da Sat 2000, unico fiore all’occhiello di una emittente che per il resto non ha nulla da invidiare ad ogni altra Tv nazionale, sa quale sia il grande sollievo spirituale, il piacere intellettuale, l’afflato di nobile umanità e il conforto morale che questo grande e composto maestro riesce a trasmettere a chi ha la fortuna di leggerlo e di ascoltarlo.
Soltanto una ottusità brutale e ignorante, una particolare meschinità di pensiero, una desolante povertà morale e spirituale, la prepotenza di una arrogante irresponsabilità, possono avere guidato un evento tanto desolante, il cui peso distruttivo può ben essere misurato anche sulla disarmante insipienza, sulla povertà espositiva e sulla pochezza saccente di chi è stato chiamato a sostituire il professor Paolucci.
Lo straordinario e insuperato patrimonio artistico italiano – e quello artistico religioso in particolare – era stato conservato per secoli da un popolo pur oppresso dalla miseria, dalle malattie e dalle invasioni straniere. Anzi, in mezzo a tante calamità proprio lo spirito cristiano ispirò la creazione di capolavori di ogni genere e la edificazione di splendide chiese e di grandi complessi monastici che servirono a dare conforto alle anime e sostegno materiale ai più sventurati. Ma venne la barbarie napoleonica, che si accanì sull’Italia depredandola di quanto poté e distruggendo bestialmente alla cieca. Poi venne la guerra aerea, ma non avevamo finito di contare le macerie e rimaneva soltanto da tenere stretto quanto era sopravvissuto, che venne la barbarie degli anni sessanta, gli squadroni della morte di politici rapaci e architetti inetti a cancellare quanto era sopravvissuto nelle belle città antiche. A questi si è presto unita la nuova barbarie clericale, quella che ha distrutto gli altari, li ha segati e dispersi, ha venduto le balaustre, insieme ai messali, alle pianete e agli ostensori.
Rimaneva il patrimonio romano, troppo utile anche turisticamente per essere vistosamente manomesso. La sapienza e la cultura di papi all’altezza di un compito ineguagliabile e di una tradizione culturale sconosciuta a qualunque altra comunità politica o religiosa, lo avevano accumulato, ampliato e custodito. I Papi sapevano per primi che la bellezza è una categoria dello spirito e il traguardo alto dell’umanità, che la fede se ne nutre e di essa nutre le anime. Anche chi non ha la fede, sente la forza spirituale di quelli che hanno eretto la cattedrale di Bourges o di chi ha dipinto la cappella degli Scrovegni, o il Cappellone degli Spagnoli.
Antonio Paolucci ci ha trasmesso per anni la bellezza delle statue lignee policrome, la forza del martirio di Santa Agnese e di santa Elisabetta d’Alessandria, di tutti gli angeli musicanti. Ma la barbarie e la forza della cecità morale e intellettuale possono essere più forti della bellezza che l’uomo esprime con la materia corruttibile e dalla quale sa trarre divinamente la sapienza sovrannaturale delle atmosfere, le più fragili, le più impalpabili e le più esposte al buio della ragione e alla ottusità dell’anima.
Ha ragione Accattoli: per salvare alla posterità almeno i Musei Vaticani, bisogna nazionalizzarli prima che sia troppo tardi.
Magari santa Caterina d'Alessandria. .....non Elisabetta!!!!!
RispondiEliminaL'OSSERVATORE ROMANO GIUDICA COME UNA ESAGERZIONE LA DEVOZIONE MARIANA, ECCO IL MONITO DI MONS. NEGRI, VESCOVO DI FERRARA :
RispondiEliminaNON C’È CRISTO SENZA MARIA E NON C’È MARIA SENZA CRISTO. Non posso non segnalare una cosa ancora più grave… ovvero che alcuni teologi o teologhe, o sedicenti tali, su fogli anche ufficiosi del mondo cattolico possano cominciare a scrivere cose anche gravissime contro la Madonna e contro l’insieme del dogma mariano che fa corpo con l’insieme del dogma cristologico. Attaccare Maria, anche sul piano teorico, è UN ATTO DI GRAVISSIMA IRRESPONSABILITÀ E DI CONSAPEVOLE SERVIZIO AL DEMONIO, perciò chiunque assumesse questa posizione è fuori della Chiesa e tengo a dirlo a tutti voi che siete qui: chiunque assuma, pubblicamente o anche solo privatamente, queste POSIZIONI CONTRO LA MADONNA è ipso facto FUORI DALLA NOSTRA COMUNITÀ ECCLESIALE.
(Hermann Sta su Fb)
MI SONO VENUTI BRIVIDI DI RACCAPRICCIO E DI TERRORE, a leggere questo articolo.
RispondiEliminaForse è perchè sono un estèta (da leggere con la "è stretta", come in dialetto barese, per sottolineare il concetto) ma mi sembra che questa azione, ovvero " musei di ricevere nuove forme d’arte" COLMI LA MISURA. HANS SEYDELMAYR, Beato Angelico, Michelangelo, Leonardo, Benvenuto Cellini, fatevi sentire. Mentre scrivo sto piangendo, davvero.
"l'osservatore Romano giudica una esagerazione la devozione mariana"
RispondiEliminaLogica conseguenza di una bestemmia proferita da un cosiddetto "papa":
"Maria sotto la Croce, ha pensato: Dio è un bugiardo"!!!
Lo stesso cosiddetto "papa" che è andato ad abbracciare i luterani che rifiutano la devozione mariana.
Logico che i turiferari gli reggano il gioco onde evitare di far la fine del Professor Antonio Paolucci.
Sic transit gloria mundi (vaticani).
Avevo sottovalutato che la furia dissolutrice di Bergoglio potesse rivolgersi anche all'arte in Vaticano. In effetti per chi ha in odio il Bene e il Vero è inevitabile che abbia in odio anche il Bello.
RispondiEliminaMiles
RispondiEliminaIl vescovo di Roma, come un carro armato, va in avanti eliminando e schiacciando gli ostacoli, pronto anche a porgere un orecchio benevolo a quelle chiacchiere che a parole tanto vitupera, consapevole che non ha tanto tempo a disposizione, sta imponendo la sua lunga e pesante mano su tutto ciò che ritiene urgente di modificare, tutto deve diventare, deve essere a sua immagine, una chiesa a sua immagine, il Vangelo a sua immagine, non stupisce dunque che si attacchi anche ai Musei Vaticani, simbolo, nella sua percezione, di tutto quel che egli detesta, anche questo spazio dovrà subire la sua impronta ideologica.
Delle conoscenze di ritorno da Roma, dove tanto si rallegravano di visitare per la prima volta San Pietro e scoprire la Piazza e i dintorni del Vaticano, sono state scioccate da quel che hanno visto: ma è un souk, Luisa, come è possibile che lo permettino?
E intanto, in assenza di sue risposte e reazioni dirette del VdR, il suo turiferario massimo esce dal cassetto l`esegesi e pratica valliniana per la diocesi di Roma dell`AL, con tanto di grassetti per i cocciuti che non capirebbero.
Basta il tutolo: il papa usa il condizionale ....appunto il papa usa il condizionale.
«Il Papa usa il condizionale, dunque non dice che bisogna ammettere ai sacramenti, sebbene non lo escluda in alcuni casi e ad alcune condizioni»
http://www.lastampa.it/2017/01/07/vaticaninsider/ita/vaticano/dubia-sui-sacramenti-ai-risposati-la-via-di-vallini-rZJGCELLnVmgHLr14G4zJO/pagina.html
Tra Lutero e l'Epifania, la profezia di Papa Adriano VI che Francesco dovrebbe leggere http://www.ilfoglio.it/bandiera-bianca/2017/01/06/news/papa-adriano-vi-lutero-profezia-papa-francesco-113875/
RispondiElimina
RispondiEliminaBentornata Luisa.
Il Papa usa il condizionale e siccome esso non è chiaro, lo stesso papa che lo usa, peraltro in questione molto delicata, AVEVA IL DOVERE MORALE, RELIGIOSO E GIURIDICO di RISPONDERE DIRETTAMENTE a coloro, soprattutto i 4 cardinali, che chiedono chiarimenti.
Lascia invece al soggettivismo interpretativo di prelati, sacerdoti e fedeli, in cui ognuno continua a dire la sua, nel divenire a lui tanto caro che io chiamo gran casino.
Mons. Vallini, suo vice, a settembre, con il suo 'intervento poco citato' (chissà peeche'...) dava perlomeno da una risposta approfondita e argomentata in cui, in sostanza, si ammetterebbero eccezioni - molto rare e da valutare singolarmente - che confermano la regola.
Vallini, però, indica una via molto filtrata e laboriosa decisamente diversa da quella che, più semplicisticamente, avevano indicato i vescovi argentini.
Il papa, però, aveva confermato (in modo scandalosamente irrituale e superficiale) l'interpretazione di questi ultimi, mentre NON ha confermato (non mi risulta e comunque Tornielli lo avrebbe rimarcato) l'interpretazione, più equilibrata e sensata, del Vallini
Questo infatti interpreta in modo rigido, con un flitro di difficilissima attuazione concreta, visto il livello medio e l'alto tasso di modernismo della maggioranza dei sacerdoti, tutti impegnati a far contente le folle per farsi belli.
Emerge quindi con evidenza lo scandalo di un papa che lancia la pietra e nasconde la mano su questi dottrinali e pastorali delicatissime.
E che lo fa volutamente, perche' non è un ingenuo, ma una volpe.
Se il papa avesse dato una risposta ufficiale e chiara come quella data da Vallini ai 4 cardinali, sarebbe stato già diverso per il bene della Chiesa, a prescindere dal merito della questione.
E invece no, più che usare il condizionale, il papa usa l'ambiguità, che fa pendere il piatto della bilancia, in modo subdolo e ambiguo, a favore della linea lassista, già in corso
Egli sa benissimo sapendo bene che essa rappresenta la maggioranza del clero è che nessuno la fermerà.
I pochi vescovi che negheranno e faranno negare l'Eucaristia ad alcuni parrocchiani divorziati riposati faranno scalpore, saranno linciati mediaticamente ed emarginati con il "trattamento don Pusceddu", o mobbing che dir si voglia.
Io la chiamo un'astuta vigliaccheria.
Sarebbe possibile avere la fonte dell'intervento di S.E. mons. Negri e dell'articolo dell'Osservatore?
RispondiEliminaGrazie.
RispondiElimina"Boom dei gay tour nei Musei vaticani, anche grazie all’effetto-Bergoglio"
http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/16_agosto_24/boom-gay-tour-musei-vaticani-d041a246-695e-11e6-8470-1b8893e36b4b.shtml
Provocazione. Io li chiuderei addirittura i musei. Michelangelo non ha affrescato la Cappella Sistina per un museo, ma per farne luogo di culto e di preghiera. La teagedia è questa mercificazione dell'arte sacra. Non vi è più storica città italiana in cui nelle chiese importanti si possa accedere liberamente, senza dover pagare un biglietto. Se vuoi farlo per andare a pregare ti fanmo passare da ina porticina, quasi di nascosto.... Questa è già la morte della fede. Il sacro, per sua definizione, è ciò che non ha prezzo né si può metcificare. Altro chr portare l'arte sacra contemporanea nei musei. Il papa dovrebbe preoccuparsi di evitare lo scempio della mercificazione del sacro!!
RispondiEliminaLucis
Vorra' fare come Chirac che ha "imposto" uno spazio di "arte primitiva" al Louvre
RispondiEliminae poi questo
https://it.wikipedia.org/wiki/Mus%C3%A9e_du_quai_Branly
Piero
Sta di fatto che proprio l'arte religiosa del passato, anche quando non raggiungeva la dignità del capolavoro, parlava al cuore di tutti con un linguaggio intenso e immediato, mentre quella del presente ha molto spesso bisogno di essere decifrata dai saggi e dagli eletti, ovvero dai critici con i loro arrovellamenti.
RispondiEliminaBeh, non è l'anno della reunion coi luterani? Quando tintinnano i soldi......si affitta la Sistina e la facciata della basilica e così siamo tutti affratellati, non è questo il senso dell'apertura incondizionata a tutti quelli rigorosamente non cattolici? Paolucci lascia ufficialmente per raggiunti limiti di età, il suo vice, una donna, ne prenderà il posto, un protestante amigo dirigerà l'OR argentino, di quello italiano non si sa ancora nulla.Times are a' changing.
RispondiEliminaper Baronio
RispondiEliminal'articolo dell' Osservatore Romano è quello commentato qui:
http://www.lanuovabq.it/it/articoliPdf-il-femminismo-clericale-rifiuta-la-spiritualita-mariana-18569.pdf
Mons. Umberto Benigni che scrive alla FSSPX su MIL.Messainlatino è lo stesso Benigni che porta l'anello vescovile che era di Bugnini? - leggetevi l'articolo.
RispondiEliminahttps://costanzamiriano.com/2017/01/08/riportare-in-vita-il-padre-per-difendere-i-figli/
RispondiEliminaChe c'entra Bugnini?
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2017/01/preghiera-incessante-per-la-piena.html
Qui l'interessante spiegazione di Tosatti sulla vicenda di don Pusceddu. Interessante anche per le modalità di aiuto.
RispondiEliminahttp://www.marcotosatti.com/2017/01/08/ho-rimosso-larticolo-su-don-pusceddu-vi-spiego-perche-e-accenno-a-una-realta-nascosta-persecuzione/
guardatevi da tutti coloro che tentano di svilire la devozione mariana ...Siano essi teologi... preti o vescovi... farebbero solo gli interessi del demonio... invece "...non abbiate mai timore di amare troppo la Madonna..."(S.Luigi G. Di Monfort)... solo così amerete davvero il Signore e salverete le vostre anime dalla deriva della vera fede.
RispondiElimina
RispondiEliminaBisogna solo augurarsi, a questo punto, che i quattro benemeriti cardinali presentino presto al Papa la c.d. "correzione fraterna" che ne stigmatizza il silenzio, in modo da poter poi, di fronte al probabile protrarsi di quel silenzio, renderla pubblica (dopo non molto, perche' il tempo stringe sempre di piu'). Una correzione del genere, pubblica come lo fu quella di san Paolo a san PIetro ad Antiochia, sarebbe un fatto rivoluzionario nella Chiesa cattolica.
A parte questo, cio' che conta e' che con una tale pubblica "correzione", per quanto rispettosa e "fraterna", si comincerebbe a costruire l'istruttoria per accusare legittimamente questo Papa di omissione grave dei suoi doveri (per lui, rispondere e' un dovere di stato) e di conseguente incapacita' di governare la Chiesa, che difatti sta sprofondando sempre di piu' nelle eresie e nel caos. Nonche' di affermazioni ufficiali (in atti di governo, come AL) che si prestano ad interpretazioni palesemente eretiche, del tutto incontrastate, contribuendo ampiamente all'attuale caos. Su queste basi, del tutto corrispondenti ai fatti sinora accertati, si potra' chiedere al Papa di dimettersi, senza commettere peccato alcuno o eresia di sorta. PP
chiedo alla redazione la cortesia di denunciare con un post questa orrenda eresia :
RispondiEliminahttp://www.marcotosatti.com/2016/12/22/maria-non-era-vergine-e-giuseppe-neanche-parola-gesuita-spagnolo-che-dice-la-severa-congregazione-per-i-religiosi/
Ciò che hanno fatto i Kirchner (Nestor e Cristina) in Argentina lo sta faccendo Bergoglio adesso in scala ecclesiale, e io aggiungerei mondiale. In sintesi, una mostruosità. Nel campo educativo los Kichner hanno cominciato a creare una generazioni di inetti, infatti, hanno innescato un processo. Ma è solo in Argentina. Immaginiamo per mera ipotesi cosa potrebbe risultare dall'educazione religiosa sotto "l'idea dell'arte" di Bergoglio, e in meno tempo. Libera nos Domine a malo.
RispondiEliminaGrazie Luigi, vorrei solo dire che per più costrittivo possa sembrare o essere il famoso "cammino di discernimento" nell`interpretazione di Vallini ( e già che un testo di quell`importanza che tocca ben tre Sacramenti sia soggetto ad interpretazione è abominevole), essendo, per ammissione dello stesso Vallini, il foro interno del sacerdote confessore a decidere, e conoscendo la matrice progressista che ha "formato" il foro interno del clero, non è essere profeti di sventura ma lucidamente realisti se si preevde che quel cammino sarà agevolato e gli ostacoli tolti o raggirati senza troppe difficoltà.
RispondiEliminaDel resto non è una novità che quella che avrebbe dovuto restare un`eccezione è rapidamente diventata la norma per la chiesa tutta, vedi Comunone sulla mano, o il latino espulso dalla Liturgia.
Visitai i Musei vaticani due anni fa (c'ero già stata molti anni fa, quando l'arte non era una moda di massa, ma una passione per pochi), e notai che le visite erano organizzate malissimo. Lasciar entrare chi è da solo o in famiglia insieme con le carovane di decine di turisti vocianti in una babele di lingue, più o meno barbare, quelli che han pagato in anticipo e di più con quelli che decidono all'ultimo momento, e non prevedere un accesso separato e solo alla Sistina, è a mio modesto parere una cretinata, per non essere volgare. Di questo ci si dovrebbe preoccupare, e non di portare arte povera o contemporanea. Per altro c'e' già una sala dedicata ad opere contemporanee voluta da Paolo VI: non c'entrava quasi nessuno, quel giorno. Eppure c'erano opere di artisti famosi, alcune anche interessanti, ma certo tra un Raffaello ed un Michelangelo, erano ben povera cosa.
RispondiEliminaIl VdR s'intenderebbe d'arte ????????!!!!!!!! LOOOOOOL!
Mi auguro vivamente che la sostituta di Paolucci (nulla da dirgli come studioso, come organizzatore mi sono già espressa, un altro interessato alla quantità, non alla qualità dei visitatori) si limiti ad un "lip service" nei confronti del VdR, ma in concreto non faccia nulla.
Luisa,
S. Pietro e dintorni erano un suk già appunto due anni fa, infatti lasciammo perdere la visita alla Basilica per evitare il possibile borseggio ed il sicuro fastidio dei "vu' cumpra' " ( termine che in Italiano colloquiale denota i venditori ambulanti stranieri, generalmente africani).
Che sarebbe diventata cosi, lo si è temuto fin da quella fatidica e famigerata sera. per parafrasare certi bloggers americani: "se importi il Sudamerica, avrai il Sudamerica". Roma è ormai avviata, tra il VdR ed i 5Stelle, a diventare una "vIlla miseria" o una favela brasiliana.
OT. chiedo scusa a MIL. il vescovo discepolo di Bugnini è Luca Brandolini che porta al dito l'anello vescovile di Bugnini e si è infuriato quando B.XVI ha emesso il MP Summorum che ripristinava il VO. (l'avevo scambiato per Mons. Benigni).
RispondiEliminaMüller ha appena fatto sapere di essere contrario a qualsiasi correzione al papa
RispondiEliminaOremus per la Chiesa
Nonna
La barbarie vaticana è anche in questo:
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2017/01/08/vaticaninsider/ita/vaticano/mller-non-ci-sar-alcuna-correzione-al-papa-xuMTKsChc1bUhkD1XWNtlI/pagina.html
Card. Müller: "Ma io non vedo alcuna contrapposizione: da un lato abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall'altro l'obbligazione della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà».
RispondiEliminaMi ricorda qualcosa come "concilio pastorale", non dogmatico.
La solita solfa che incentiva il divorzio pragmatico tra dottrina e pastorale
«Siamo molto lontani da una correzione e dico che è un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente. "Amoris Laetitia" è molto chiara nella sua dottrina."
RispondiEliminaMolto chiara? Davvero? Possiamo credere che quello sia il vero pensiero di Müller? Possiamo farlo dopo i suoi vari interventi?
O piuttosto pure lui teme gli strali del boss?
L`AL è talmente chiara che Müller in Spagna e altrove ha sentito il bisogno di CHIARIRE che il papa "non ha inteso in alcun modo rompere con la precedente disciplina, perché se davvero "avesse voluto cancellare una disciplina tanto radicata e di tanta rilevanza l'avrebbe detto con chiarezza e presentando ragioni a sostegno", cosa che non ha fatto."...
Come argomento, sopratutto da parte del Prefetto della CdF, avrei sperato meglio, in realtà egli "piega" l`AL alla dottrina, la fa entrare di forza nella dottrina, in particolare il paragrafo 8 e la famosa nota a piè di pagina, e così afferma che
-"in ogni caso l’Amoris Laetitia non può invalidare ciò che i papi precedenti hanno detto,
- che " l’Amoris Laetitia «non deve essere interpretata in modo da indicare che non sono più validi i precedenti pronunciamenti di papi e Congregazione per la Dottrina della Fede»
- e che «l’indissolubilità del matrimonio deve essere l’indefettibile fondamento dottrinale per qualsiasi accompagnamento pastorale».
Se ci fosse chiarezza, se l`AL è così chiara nella sua dottrina, perchè Müller è intervenuto a più riprese e in modo pesante per metterla sui binari forzati della dottrina?
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351295
https://dominusjesus.wordpress.com/2016/12/03/i-quattro-cardinali-non-sono-soli-anche-muller-e-con-loro/#more-571
Card. Müller: «in questo momento non è possibile una correzione al Papa perché non c'è alcun pericolo per la fede»
RispondiEliminaCome dire: i 4 cardinali stan prendendo lucciole per lanterne, ma soprattutto non mi va di essere sbattuto fuori (per così poco)
Comunque deve esserci un gran nervosismo in quel di Santa Marta, l`iperattività del turiferario massimo su V.I. tenderebbe a dimostrarlo.
RispondiEliminaCome osa il Prefetto della CdF dire che non c`è alcun pericolo per la fede quando la REALTÀ di quel che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti, quando si moltiplicano le affermazioni nemmeno possibiliste ma aperturiste che danno per certa l`interpretazione la più "liberale" e progressista dell`AL, quando i sacerdoti che vogliono continuare a mettere in pratica la retta dottrina si fanno insultare?
RispondiEliminaLa sua non è ignoranza, tutte le sue dichiarazioni mostrano quanto egli sia preoccupato a causa di quelle interpretazioni e applicazioni dell`AL, è il suo ruolo quello di difendere e riaffermare la Dottrina, ma pretendere che la Dottrina con l`Al non è sotto attacco è una grave e irresponsabile menzogna.
Francamente ritengo importante che Müller conservi la sua posizione alla CdF. In fondo ha dimostrato di avere a cuore la sana dottrina sacramentale. Se in qualche modo è stato "invitato" a pronunciarsi in questi termini nelle ultime esternazioni, di certo non ha potuto ignorare la necessità di conservare lo status quo al Sant'Uffizio.. per carrierismo o per il bene della Chiesa, non importa. Comunque ad maiorem Dei gloriam. Provate ad immaginare se gli subentrasse uno Schönborn per esempio!!?! In questo gioco delle parti, bisogna evitare un effetto domino.. ed è dunque molto meglio che Müller resti al suo posto!
RispondiElimina"...la necessità di conservare lo status quo al Sant'Uffizio.. per carrierismo o per il bene della Chiesa, non importa. Comunque ad maiorem Dei gloriam."
RispondiEliminaNO COMMENT
Non condivido, Petrus, o condivido molto parzialmente.
RispondiEliminaLa Dottrina è sotto attacco A CAUSA di un documento papale, ben tre sacramenti sono "sconvolti" a partire da quel documento, e delle sue LIBERE interpretazioni e applicazioni, quelle aperturiste avallate dall`autore stesso di quei documento attraverso lettere a vescovi argentini, allusioni non molto fini in discorsi o meditazioni mattutine, o usando portavoci come Schönborn, Spadaro, Kasper e alii.
Oggi come ieri il ruolo del Prefetto della CdF chiunque egli sia, e chiunque sia il papa, è di difendere la Dottrina della Fede, oggi il card. Müller riafferma la Dottrina MA, e non è un piccolo "ma", sceglie di affermare che " Amoris Laetitia è molto chiara nella sua dottrina", dire questo è è semplicemente falso, basterebbe a domostrarlo quel che sta succedendo sul terreno, senza che il papa o chi per lui alzi un dito, dica STOP, non solo Bergoglio non lo fa ma promuove a modo suo le aperture che lui GIÀ applicava in Argentina.
È possibile che Müller, consapevole che se si oppone apertamente al papa la sua poltrona salterebbe e che al suo posto verrebbe un progressista sfegatato, scelga una via di "compromesso" cioè quella di mentire diplomaticamente riaffermando la Dottrina , ma se così fosse ciò non farebbe che confermare il clima dittatoriale che regna nella "chiesa della misericordia" e il terrore che tetanizza le resistenze e il coraggio di chi è, a parole, Custode della Dottrina della Fede.
Henri Delassus, Il problema dell'ora presente: Antagonismo tra due civiltà. Parte prima, Guerra alla Civiltà Cristiana,Edizioni Effedieffe, 2014
RispondiEliminaIeri sera ho ripreso in mano questo libro, comprato quando qui se ne parlò; non l'avevo terminato così ho letto alcuni capitoli più vicini ai problemi di ogni nostro giorno.In queste pagine abbiamo una panoramica del piano di assedio e distruzione della Chiesa Cattolica e della sua sostituzione con altra istituzione simile ma molto diversa. Gli strumenti di questa presa di possesso della Chiesa sono indicati nel dettaglio:corruzione delle anime nelle scuole, nei seminari, negli ambienti popolari, borghesi e aristocratici, nella gerarchia cattolica fino al soglio pontificio. Corruzione dei costumi e della dottrina e con l'avanzata delle libertà, stravolgendo il ruolo della donna e tanto ancora come il ruolo dello spiritismo. Quindi invito Maria e tutti coloro che possiedono questo libro, appena possono,di fare almeno una citazione. Lo schema di quello che stiamo vivendo è stato tracciato da tempo, tanto.
Cristo e anticristo, a mio avviso, sono all'apparenza identici come un fax, solo che uno è il documento autentico, l'altro no. Come fare a distinguere, in un momento storico in cui l'ipocrisia la si trasmette con il latte materno? Tutti fingono. I costumi sono un buon indicatore, quello che le persone fanno tutti i giorni, cioè le abitudini private e pubbliche. Anche i viaggi astrali oggi sono diffusi sia tra gli occultisti dichiarati sia tra pretesi cristiani e veri cristiani vedi Padre Pio. Ora in Padre Pio ha agito la Fede e la Grazia, non era un intellettuale. Negli altri agiscono la superbia e le tecniche orientali e occidentali. Santi con doni simili a Padre Pio, ne esistono e sono esistiti tanti ma noi, che andiamo al passo coi tempi, abbiamo fatto loro spallucce e continuiamo a farle. Perchè Maria Santissima per le sue comunicazioni si sceglie quelli e quelle nati e vissuti lontani dalla canea dell'aggiornamento indotto? Perchè sono gli strumenti umani pù puri sia per la ricezione, sia per la trasmissione. E non finisce qui, nell'ultimo attentato l'attentatore ha detto che sentiva "voci" nella sua testa. Il solito psico-labile. No. Non credo, mi sembra molto più probabile una forma di telepatia messa in atto su soggetti che sono più ricettivi di altri, da parte di chi sa infilarsi nella mente altrui e Tolkein scrivendo, scrivendo ne ha fatto cenno.
"La setta(massoneria) è tutta nelle sue opinioni;essa non esiste più, è doppiamente schiacciata quando i suoi discepoli l'abbandonano per ritornare ai principi della società...per giungervi bisogna far loro una guerra di saggezza, di verità, e di luce...bisogna opporre loro una guerra di costumi,di virtù, di conversione...Il framassone ha l'inferno per sè, finchè combatte contro Gesù Cristo...Bisogna infine portare in questa guerra una volontà indomita...Sappiate volere come essi e non avrete più nulla da temere da loro.Possa io terminando queste Mèmoires, aver profondamente inculcato questa verità nello spirito dei miei lettori!Possa ella sorattutto disporre le vie al ritorno della Religione, delle leggi e della felicità nella mia patria!"(op.cit. p.571/572)
Leggo: "[Muller]ha dimostrato di avere a cuore la sana dottrina sacramentale."
RispondiEliminaChi, quello che nega il dogma della verginità di Maria dicendo che "la verginità non ha a che fare con le caratteristiche fisiologiche nel processo naturale della nascita di Gesù, come la non-apertura della cervice, l’incolumità dell’imene o l’assenza di doglie (che precisione ginecologica!), ma con l’influsso salvifico e redentore della grazia di Cristo per la natura umana"?
Ma per carità: lì, il più pulito c'ha la rogna!
Sempre più scene da Unione Sovietica.
RispondiEliminaOra si comprende come il VdR sia rimasto incolume durante gli anni dei generali in Argentina. Stesso stile di governo, stesso rispetto per gli altri.
RispondiEliminaFiniremo per avere i "desaparecidos" della Junta vaticana.
Oddio, in realtà ci sono già: gli FFI.
Mi ripeto, è subito dopo la Evangelium Gaudium che avrebbero dovuto squillare tutti i campanelli d`allarme, in quel testo c`è tutto quel che J. Bergoglio sta attuando e chi conosceva l`allora arcivescovo di Baires sapeva con quali metodi avrebbe imposto la sua volontà, e in che modo si sarebbe sbarazzato delle opposizioni.
RispondiEliminaCupo, collerico, vendicativo, autoritario, così mi descrivevano le mie conoscenze argentine il neoeletto papa, una descrizione ben differente dall`immagine di facciata che si è imposta grazie ai suoi amici mediatici.
Il silenzio timorato degli uni, l`entusiasmo papolatrico di altri, fa sì che in tre anni quell`uomo ha già potuto imporre la sua traccia e concretizzare quel che diceva un suo amico cardinale e cioè che in 4 anni con Bergoglio la chiesa sarebbe modificata senza alcuna possibilità di ritorni nel passato.
Mi correggo: Evangelii Gaudium
RispondiEliminaI quattro Cardinali dei dubia dovrebbero effettuare subito la correzione, prima che venga fatto loro il vuoto intorno. Se aspettano ancora, la loro azione sarà meno efficace.
RispondiEliminaNon mi sono mai fidato di Muller. E' peggio di Bergoglio. La correzionem va fatta lo stesso giorno in cui Trump avrà i pieni poteri. E Bergoglio sarà in bancarotta.
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