Giornata della memoria: oggi a scuola, una sorta di rito un po' stanco, dovuto.Ne avevo scritto [qui] blog. Ve lo ripropongo, oggi.
Come farne un momento che non fosse di rassegnata celebrazione del male?
"ma per parlar del ben ch'io vi trovai..."
Così ho raccontato dei giusti che, nel silenzio, forse nel presumere di essere i soli, hanno portato la loro goccia di bene, in quella catastrofe di male e di disperazione. Piccole luci nel buio.
Per non dimenticare che, anche quando non si può vincere, non è necessario diventare rassegnati complici e silenziosi testimoni del nulla che avanza.
Perché "non è difficile essere come loro". (F.N.)
Dove sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per "resistere", nella fedeltà.
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venerdì 27 gennaio 2017
Per non dimenticare, ma non in maniera selettiva...
Scrive una mia amica su Fb:
Grazie, Mic. Fuori dal coro ma sempre "con juicio".
RispondiEliminaSenza dimenticare gli aborti nazionali, europei, mondiali.
RispondiEliminaAlfio Riccardo Krancic
RispondiEliminaQuand'e' che gli olocausti e i genocidi devono essere ricordati? Semplice: per essere Olocausti con la O msiuscola devono essere funzionali alle "sorti progressive" o devono essere compiuti da forze "anti-storiche". Mi spiego: il genocidio vandeano e' " giusto" perche' si opponeva alla modernita' incarnata dalla Rivoluzione Francese; idem quello degli Indiani d'America, legati ad una cultura tradizionale e anti-moderna; lo stesso dicasi per i massacri perpetrati dai piemontesi nell'Italia meridionale nei confronti dei cafoni che nn avevano capito la bellezza del messaggio massonico-democratico; stessa cosa per l'olocausto dei kulaki. 6 milioni di persone fatte morire di fame dal macellaio Lazar Kaganovic inviato di Stalin in Ucraina.Anche questi contadini nn avevano colto lo splendore del messaggio bolscevico. Foibe? Erano fascisti.Poi ci sono stati il genocidio dei Tutsi, degli irakeni, dei siriani etc. Ma questi nn contano. Insomma per essere Vittime di serie A occorre avere dei requisiti particolari.Altrimenti nisba. Uno storico ebreo-americano (Rappaport)anni fa scrisse un libro sulle persecuzioni anti-ebraiche nell'Urss. Mezzo milione di vittime. Ne avete sentito parlare? No? E non ne sentirete mai parlare...
RispondiElimina# I "massacri" dei Piemontesi nell'Italia Meridionale non c'entrano
Non furono il frutto di un'ideologia che contemplava a priori l'eliminazione fisica dell'avversario,e non individualmente ma in massa, come popolo (armeni, ebrei) o classe sociale (borghesi, contadini, sterminati in quanto tali). Furono il frutto di azioni di rappresaglia tipiche della guerra per bande o guerriglia, condotta in genere (dai guerriglieri) con abilita' pari alla ferocia, cosa che provoca normalmente spietate rappresaglie dalla controparte. Basta guardare alla storia. La spietatezza delle rappresaglie "piemontesi" era funzionale alla ferocia e crudelta' dei briganti meridionali, del resto dimostrate piu' volte nel corso dei secoli (non perche' fossero meridionali ma in quanto banditi, briganti, uguali sotto tutte le latitudini). Briganti, perche' l'iniziale resistenza popolare contro l'invasione "piemontese" degenero' presto in brigantaggio, secondo una tradizione plurisecolare. Era gia' successo contro i Frances e nel Cinquecento contro gli Spagnoli, ben prima della nascita della Massoneria.
I "tradizionalisti" che, in odio all'Italia unita, hanno trasformato i briganti in eroi senza macchia e senza paura tacciono sempre sulle loro efferatezze, ampliando invece oltre misura quelle della controparte. Tacciono,credo, anche su quello che gli spagnoli hanno fatto e lasciato fare nell'America centrale e del Sud, confermando quella fama di ferocia che si erano guadagnati durante la conquista di gran parte dell'Italia, in competizione con i francesi, che pure non scherzavano (Guerre d'Italia, 1494- 1559, trattato di Cateau-Cambresis). Cio' sia detto per la necessaria obiettivita' nel giudizio storico. PP
Stamattina alla Messa tridentina il celebrante (79 anni) stava tenendo l'omelia sull'apologetica quando è entrato il laico auto-impegnato (quello che alla messa successiva, novus ordo, pretende di leggere le letture): il celebrante con una capriola perfetta ha spostato il tema dell'omelia alle ingiustizie del XX secolo e poi ha concluso la predica.
RispondiEliminaDato che è successo TUTTE le altre domeniche in cui il soggetto laico è entrato durante l'omelia, è chiaro che è un delatore professionista ammanicato col parroco (modernista sessantenne dotato di trenta denari neocatecumenali). Anche a 79 anni si è ricattabili...
Urgentissimo,
RispondiEliminase a 79 anni ti trovi cacciato, magari facendo credere che hai commesso delle porcate, e non ha forme di sostentamento tue proprie, e più dura che per un giovane che ha ancora tutta la vita davanti. E se poi sei malato...
Oggi giornata nera per le omelie.
RispondiEliminaBisogna far presto, il morbo si diffonde. La manipolazione avanza.
Forse bisogna uscire per l'omelia e tornare alla fine. Oppure andare quei venti minuti in ritardo.Un sacerdote forse potrebbe dare un consiglio. Ricordo quando ero bambina, in Romagna, la domenica tutti i mariti fuori sul sagrato e dentro le donne, vecchi e bambini.