Gran sommovimento nell'orbe cattolico nel quale i venti della rivoluzione bergogliana soffiano sempre più impetuosi. Due notizie al volo, ancora in attesa di conferma.
Il vaticanista Nick Donnelly su twitter, rilanciato dal blog Vox Cantoris, riporta voci dalle "sacre" mura secondo cui il cardinale Muller si sarebbe dimesso e sarebbe già avvenuta, per il momento in privato, la "correzione fraterna", in ragione della mancata risposta del papa ai Dubia.
Quest'ultima notizia coinciderebbe con quanto a suo tempo dichiarato dal cardinale Burke ed è in linea con lo stile ecclesiale dei 4 cardinali, rispettoso chiaro ed essenziale, ma estraneo ai clamori mediatici.
Inoltre, da un twit di Edward Pentin, altro noto vaticanista: la posizione del papa attuale è favorevole ad ammettere l'intercomunione con i protestanti, in alcuni casi (ma di fatto alcuni casi già vanificano i principi): "Cardinal Kasper: allowing intercommunion with Protestants in some cases is "the position of the current Pope"
Di questa preoccupante deriva, come pure dei rischi di una ulteriore manomissione della Liturgia abbiamo parlato qui e qui.
Per chi volesse approfondire la tematica all'origine dei Dubia: archivio articoli sull'Amoris laetitia.
Per chi volesse approfondire la tematica all'origine dei Dubia: archivio articoli sull'Amoris laetitia.
http://www.exsurgatdeus.org/2017/02/08/ex-cathedra/
RispondiEliminaex cathedra
Perché Bergoglio non combatte la corruzione invece di limitarsi a denunciarla?
RispondiEliminaA che gioco gioca Papa Francesco? In un'intervista a Civiltà Cattolica stigmatizza preti pedofili e corruzione. Ma ha già gli strumenti giuridici, prima che mediatici, per porre rimedio alla situazione
di Andrea Camaiora
http://www.linkiesta.it/it/article/2017/02/10/perche-bergoglio-non-combatte-la-corruzione-invece-di-limitarsi-a-denu/33215/
A che gioco gioca Papa Francesco? In occasione del numero quattromila di Civiltà Cattolica, il Papa gesuita concede un’intervista alla storica rivista dei gesuiti nella quale, candidamente, tra una cosa e l’altra, lascia cadere una frase che è una bomba e sulla quale, naturalmente, il Corriere della Sera ha aperto la sua edizione: "C'è corruzione in Vaticano. Ma io sono in pace. Se c'è un problema, io scrivo un biglietto a S. Giuseppe e lo metto sotto una statuetta che ho in camera mia". Lo ripeto: a che gioco gioca Papa Francesco?
RispondiEliminaChe senso ha questa accusa se non è circostanziata? Che senso ha per un Pontefice attaccare la Chiesa, per contribuire a demolirla come istituzione senza distinguere mele sane e mele marce? E se le mele marce ci sono, perché Bergoglio non le individua? Si potrebbe pensare che Bergoglio prepara l’ennesimo repulisti in Vaticano, ma che bisogno ha il Papa di far accompagnare le sue decisioni e financo i suoi processi da un simile massaggio massmediatico che – non si può non comprenderlo – danneggia l’immagine della Chiesa?
Per il momento sono solo venticelli vaticani fuoriusciti dalle mura vaticane e come tali sono da considerare anche se niente potrebbe oramai sorprendermi in questa chiesa sempre più la "chiesa di Francesco" e sempre meno la Chiesa di Cristo.
RispondiEliminaAnch'io metterò un biglietto sotto la statua di San Giuseppe: "Signore, degnatevi di suscitare un Papa ed un Gerarchia degni di questo nome".
RispondiElimina@ link 11:45
RispondiEliminaipotesi: queste denunce azzoppano in partenza quelli che saranno attaccati ingiustamente,i quali non si aspettano nessuna reprimenda, sono sereni(!); allertano gli altri a rifarsi un look presentabile davanti agli amici degli amici,degli amici degli amici.Questi ultimi saranno e sono scelti per compattare gerarchicamente l'organizzazione 2:0. Come fu per lui poverino, che non capì e non capisce.
Preghiamo forte.
Mah!Il v.d.r. all'Angelus si è limitato a dire due parole del vangelo mezzo contradicendolo e salutare ......non sembrava contento...avrà ricevuto la correzione...che Dio ci aiuti!
RispondiEliminaIl Vangelo di San Matteo letto nella Santa Messa odierna è tratto da quello stesso capitolo 5 in cui, a corredo delle beatitudini pronunciate da Gesù nel "discorso della montagna", il "sale della terra" (ogni riferimento al gruppo di San Gallo non è casuale) è spronato a mantenersi sapido e perciò a non far scadere la sapienza nell'insipienza.
RispondiEliminaNella prima lettura si legge che: "Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare".
San Paolo ribadisce il concetto: "parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria".
Ecco dunque che, tramite lo Spirito che conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio, la grande sapienza di Dio e il sale della terra possono ritrovarsi nel "Non crediate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti"...
Gesù precisa: neppure uno iota, o un apice". Condizione per essere "grandi" nel regno dei cieli; mentre chi al contrario farà o insegnerà "tagli" alla legge, sarà considerato minimo. La giustizia necessaria ad accedere al regno dei cieli non è quella del legalismo esteriore, ma viene dal cuore. L'ira è già un omicidio in embrione; così certi sguardi sono già anticamere d'adulterio... meglio sopire certe tendenze e privarsene che portarle con noi nella Geenna. Altro che: ma sì, va beh, che vuoi che sia...
Pensiamo all'amore che anima la correzione fraterna, alla vera carità che la ispira.
Non è legalismo, non si compiace di smascherare un errore e sanzionare un errante...
Cerca innanzitutto il suo bene, facendolo ragionare, evitando troppo scandalo.
Ma se c'è pervicacia nell'errore, il sale non può perdere sapore.
Perciò al capitolo 18 la correzione fraterna ha una progressione, graduale, ma precisa.
Preghiamo per chi rischia grosso. Rischiamo noi, facendoci collerici, quasi rinunciando a salvare un fratello, ma solo odiandolo, ritenendolo "non pio" (pazzo). Rischia il sale che perde sapore. Rischia chi chiude ogni propria vantata apertura all'ascolto di un amore che bussa e, pur oltraggiato, non cessa di ritenerlo un amico. La Geenna è un rischio reale.
In fondo il vangelo è chiaro: sono le interpretazioni a complicarlo.
Serve tanta onestà intellettuale.
Altrimenti evitiamo di incensare l'ambone, dopo aver risparmiato incenso al Tabernacolo...
Evitiamo di fare della Parola di Dio (compiuta in Gesù, che è Dio: solo a Lui è lecito adempiere con valore legale una Sua "interpretazione autentica"), la "parola a modo mio".
Qui si va proprio dalla transustanziazione alla transignificazione, in ambo le mense...
Altri rumors vaticani:
RispondiEliminasembra che il vescovo di Berlino, mons. Koch, siamo alla "vigilia di uno scisma" (formale, perché quello sostanziale è già da tempo che esiste) all'interno della Chiesa. La "profezia" (in realtà constatazione) di Bergoglio secondo cui sarebbe passato alla storia come colui che ha diviso la Chiesa si sta per realizzare.
Se così è la situazione sarebbe davvero grave, l'ora sarebbe giunta. Ben venga una divisione, pochi staranno dalla parte della Verità, dalla parte della Chiesa Cattolica quella vera, e senza colui che per tutti (e anche per noi fino alla dimostrazione contraria) è il papa. Non voglio immaginare la situazione drammatica e la virulenza dell'odio che da ogni parte ci si scaglierà contro.
RispondiEliminaMons. Koch può andare dai luterani; con lui gli altri simpatizzanti di ogni dove. La Germania che ha il problema del mischiamento del sangue accoglierà con calore i chiedenti ricovero. Noi Italiani che nasciamo mischiati, avendo vissuto secoli di mischiamento forzoso, stiamo tranquilli come stiamo, avendo tutte le razze in pectore. Siamo cattolici per disposizione divina, non abbiamo paura della decrescita perchè, lasciati a noi stessi, siamo fertili come altri mai.La manovalanza non ci manca e l'intelligenza neanche. Il meglio della nostra cultura l'abbiamo dato con i bambini intorno. Quindi ben venga uno scisma se serve a separare il grano dalla pula.
RispondiEliminala correzione formale è un'implicita accusa di eresia formale... Pertanto se non accettasse la correzione formalizzerebbe la sua eresia.
RispondiEliminaDal libro di Saverio Gaeta su Bruno Cornacchiola delle Tre Fontane:
RispondiEliminaQuella del 21 settembre 1988 è la più interessante:
“Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio. Quanto dolore ho provato nella notte, mi si paralizzavano le gambe e non potevo più muovermi, per quel dolore provato nel vedere la Chiesa ridotta ad un ammasso di rovine” (op. cit., p. 218).
Il 31 dicembre 1990 Maria gli confida:
“Falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime cambiando la dottrina di Gesù in dottrine sataniche; e toglieranno il Sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo” (op. cit., p. 221).
Non per andare sulle sabbie mobili delle profezie e rivelazioni private (a noi basta già la terra sicura della Rivelazione pubblica per capire lo sfacelo cui siamo giunti) ma ci sono più voci concordi sulla questione. La battaglia finale si gioca proprio lì, sul cuore della chiesa cattolica e del deposito che è l'Eucaristia sacrificio e presenza reale. Le riforme post conciliari della messa a mio avviso sono state soltanto la tappa intermedia di un progetto ben studiato da realizzare dando tempo al tempo. Ormai la generazione di vescovi e preti è completamente cambiata e deformata nei fondamenti della fede, pronta ad accogliere "l'abominio della desolazione" e la massa dei fedeli altrettanto ignara seguirà senza rendersene conto.
EliminaLa Vergine Maria, donna dell’ascolto docile e dell’obbedienza gioiosa, ci aiuti ad accostarci sempre più al Vangelo, per essere cristiani non “di facciata”, ma di sostanza! Francesco oggi
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/01/18/al-conclave-dei-gesuiti-anche-benedetto-xvi-vota-cosi/
RispondiEliminaBenedetto gliele aveva dette chiaro e tondo. Ma....
Non accetterà alcuna correzione formale perchè non riconosce alcuna autorità formale ne' scritta nè tramandata. E' un sessantottino ritardato, sente le voci e inventa a sentimento di volta in volta. Ha già autorizzato da tre anni la comunione alla convivente con un uomo sposato (perchè tutti lo sapessero) ma chissà quante altre volte l'aveva già fatto. Ha dato la comunione a chi è fuori dalla chiesa Cattolica per Eresia pochi mesi fa (perchè tutti lo sapessero) ma chissà quante volte lo aveva già fatto a Buenos Aires. Ha sparso fumo con AL per addomesticare la volontà di Cristo sul matrimonio cristiano e l'Eucarestia ma questa è da almeno vent'anni che viene negata e violata nelle sacrestie dopo la Messa ufficiale con lo sguardo connivente volto altrove della stragrande maggioranza di vescovi. Siamo in fondo finalmente. Ciascuno nella sua Chiesa. Un gesuita comunista ha portato la Chiesa Cattolica al più grave scisma della sua storia. Solo un "Vescovo di Roma" poteva causare uno scisma più grande di quello di Lutero. Ma forse una Chiesa che per cent'anni ha rifiutato l'aiuto di Maria Santissima non poteva che essere salvata con una sofferenza così grande ed estesa. E' incredibile ma è spuntato un Trump e sembra proprio un D.Day. S.Thomas More ora pro nobis. Sancte Michael Difende Nos In Proelio.
RispondiEliminaAnonimo delle 13 .08
RispondiEliminaIl card Koch è svizzero e non tedesco, è arcivescovo di Basilea e non di Berlino. se i rumori dal Vaticano sono così imprecisi....
Antonino
Il card Koch è svizzero e non tedesco, è arcivescovo di Basilea e non di Berlino. se i rumori dal Vaticano sono così imprecisi.... Antonino
RispondiEliminaPer il saccente di turno:
1. Heiner Koch è un arcivescovo cattolico tedesco, arcivescovo metropolita di Berlino dal 2015
2. nessuno l'aveva nominato cardinale
3. E' svizzero il card. Kurt Koch, prefetto per l'unità dei cristiani
Antonino,
RispondiEliminaIl card. Koch è solo omonimo del citato mons. Heiner Koch vescovo di Berlino
http://www.erzbistumberlin.de/wir-sind/leitung/erzbischof/
"Dal primo capitolo delle sue 'Questioni ad Anfilochio' ricaviamo che seppe cogliere l'importanza della critica testuale, perché egli formula il principio che anche il più piccolo errore testuale o di interpunzione può ingenerare confusione o condurre all'eresia."
RispondiElimina(N.Wilson, Il Patriarca Recensore, p.29, saggio introduttivo a: Fozio, Biblioteca, Adelphi, Milano, 1992)
Se correzione c'è stata, possibile che il vatican sniper, come lo definisce la nuova bussola quotidiana, non ne abbia ancora scritto nulla? E neppure gli altri turiferari come Melloni e Badilla?
RispondiEliminaI rumors circa le dimissioni di Müller sono verosimili se si pensa che Coccopalmerio possa aver fatto avere in anteprima alla Cdf il suo libretto oppure Müller può essersi dimesso ritenendo che a lui e non a Cocco spettava interpretare l'ambiguissimo capitolo 8 di Amoris confusio. Comunque il conto torna. Il libretto di Cocco e' la risposta all'intervista di Müller al Timone.
RispondiEliminaSe correzione c'è stata, possibile che il vatican sniper, come lo definisce la nuova bussola quotidiana, non ne abbia ancora scritto nulla? E neppure gli altri turiferari come Melloni e Badilla?
RispondiEliminaHa scritto il Faro di Roma: dice che ha risposto. Ma in realtà è la solita musica. Sto scrivendo l'articolo.
ECCO I VERI NEMICI DELLA CHIESA E RUFFIANI DI QUESTO PONTIFICATO..... leggete, leggete....
RispondiEliminaCi sono voluti un po’ di giorni per riordinare le idee dopo la pubblicazione dell’intervista sul mensile “Il Timone”. Ma ora la decisione è presa, la parola d’ordine è lanciata: eliminare il cardinale Müller. Il segnale è un articolo su Vatican Insider, che in sostanza invita il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede a dimettersi.
di Riccardo Cascioli
E continuavano a chiamarlo Vatican Sniper
RispondiEliminaPer chi non sa l'inglese (e ama ancora l'itala lingua):
Vatican Sniper : cecchino del Vaticano (sniper: tiratore scelto, cecchino [I g.m.], da:
snipe: beccaccino, che si colpisce appostati in un nascondiglio - lo "sniper" e' colui che spara ai beccaccini). ("Cecchino": da Cecco Beppe, diminutivo dato all'imperatore Francesco Giuseppe, durante la I g.m., applicato dai nostri soldati ai suoi tiratori scelti, assai attivi nella guerra di trincea di quei tempi, su entrambi i fronti).
Rumours : voci, indiscrezioni.
" Il libretto di Cocco e' la risposta all'intervista di Müller al Timone."
RispondiEliminaIl volumetto di Coccopalmerio è stato scritto già nel luglio 2016, non mi stupirebbe , vista l`aria che tira in vaticano, che chi di dovere abbia deciso di farne una risposta a Müller presentandolo in modo molto formale ma, a meno che chi lo presenterà dica che QUELLA è la risposta del papa, non sarà che la lettura di un cardinale che per importante possa essere viene DOPO il Prefetto della CDF:
http://www.eancheilpaparema.it/2016/07/il-cap-viii-di-amoris-laetitia-per-una-lettura-guidata-card-coccopalmerio/#
http://sinaisdoreino.com.br/?cat=9&id=5811
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