Negli ultimi giorni è corsa voce - da noi non verificata per quanto ci è possibile, ma che riteniamo abbia una alta probabilità di veridicità - che la Fraternità San Pio X avrebbe perfezionato il contratto di acquisto di un complesso immobiliare a Roma, composto da un ampio fabbricato con annessa chiesa.
Riportiamo la notizia, come è nostro solito, dopo che essa è già stata diffusa su alcuni siti cattolici internet internazionali.
Si tratterebbe dell'acquisto del complesso già appartenuto ai Frati della Carità detti Frati Bigi, che lo fecero erigere dalla fine dell'800 al 1914. Il complesso, situato su via Emanuele Filiberto, tra viale Manzoni e via Galilei, si trova nel quartiere Esquilino, nel centro di Roma, nei pressi della Scala Santa [e del Laterano]: è composto da un ampio fabbricato che i Frati, la cui congregazione si è estinta nel 1973, usavano come convento con annessa scuola. [Fonte]
wow !
RispondiEliminadalle stalle...
...alle stelle
Una Chiesa, quando c'erano ancora i Frati Bigi (anni 70), che frequentavo per la Messa domenicale con mia suocera. È una zona (vicinissima, oltre che al Laterano, al Colosseo, Santa Maria Maggiore, p.za Vittorio) nella quale ci sono tutti i ricordi della mia infanzia e della mia giovinezza.
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RispondiEliminaUna zona, adesso, piena di orientali, cinesi, arabi, terra di missione. In tutti i sensi.
Che il Signore e Maria Santissima illuminino e proteggano coloro che stanno prendendp quella decisione, una decisione che accoglierò con gioia anche se difficilmente potrò mettere a tacere le inquietudini che la realtà mi suggerisce.
RispondiEliminaDa chi dipenderà la FSSPX?
È una Prelatura personale ma leggo su WIki che :
-canone 297
"Parimenti gli statuti definiscono i rapporti della prelatura personale con gli Ordinari del luogo nelle cui Chiese particolari la prelatura stessa esercita o intende esercitare, previo consenso del Vescovo diocesano, le sue opere pastorali o missionarie."
Quid se il vescovo è contrario alla Fraternità?
Quale sarà il loro margine di azione e libertà?
E spero che la Fraternità non dipenda dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica di cui avevo messo in link (nel post sulla deposizione del papa) l`ultimo e siderante documento.
Ho comunque fiducia in chi guida la Fraternità, nella loro fede e intelligenza, sono certa che avranno domandato e ottenuto tutte le garanzie per continuare a esercitare la loro missione.
In qualità di prelatura personale (come l'Opus Dei) non dovrebbe "dipendere" dalle lune di traverso di qualche dicastero. Ricordiamo che a suo tempo la prelatura personale fu inventata su misura dell'Opus Dei e in seguito ristretta a casi stalmente complicati da non concederla più a nessuno (erano in troppi a volere un simile privilegio).
RispondiEliminaFonti imprecisate di Radiospada avevano smentito già venerdì scorso, chissà che non sia solo per scaramanzia.
Il luogo è meraviglioso e perfetto. Spero proprio che la FSSPX sia in grado di radicarsi in quel punto di Roma. Credo che da ogni punto di vista sia quanto di meglio si potesse immaginare. Ma senza "prelatura" lontano dalla nuova chiesa panteista massoprotestante di Bergoglio. Vera, autentica Chiesa di Cristo, luogo di casa ed accoglienza per i tutti i sacerdoti che, credendo alla Presenza Reale, saranno presto perseguitatai col benestare dell'attuale loro presidente. Sarei veramente contento che la Chiesa Cattolica, quella 1.0, rinascesse da lì. Sopra i Santi Martiri del Colosseo e Apostoli del Laterano. Se la FSSPX resiste fino al 13 ottobre pv è possibile. Preghiamo per questo.
RispondiEliminaSan Josemaria Escrivà era laureato in Giurisprudenza oltre che teologo, prima di arrivare alla Prelatura ci furono altri passaggi intermedi che furono sempre accettati e sempre si lavorò, in contemporanea, per arrivare alla definizione finale che, se non ricordo male, San Josemaria vide dal Cielo.
RispondiEliminaCondivido con voi una considerazione che mi ronza in testa da un po'. Ditemi cosa pensate.
RispondiEliminaUmanamente, le preoccupazioni della FSSPX e sulle violenze che potrebbe subire se si assoggettasse a Roma sono più che comprensibili. Ovvie, direi.
Ma c'è anche una prospettiva soprannaturale. Se dobbiamo interpretare questo momento come la Chiesa che, Sposa di Cristo, deve subire essa stessa un calvario; e cioè una sconfitta temporanea; che sia temporanea ce lo garantisce solo ed esclusivamente la fede in Cristo e nessun potere o atto umano; bene, allora la FSSPX - che è Chiesa - non dovrà subirlo insieme al resto della Chiesa? Cristo ha subìto la morte tutto intero; non si è salvata nessuna parte del suo corpo.
Ovviamente, un conto è fare queste considerazioni in astratto, seduto sul divano, come sto facendo ora, altro è il ruolo di chi deve prendere decisioni. Ma, mi dico, non è possibile che i responsabili, come mons. Fellay, non siano assistiti dallo Spirito Santo e dalla Madonna.
A proposito della Madonna, questo è quanto disse a Madre Mariana de Jesus Torres:
Quella notte sarà la più orribile, perché sembrerà all’umanità che il male abbia trionfato; e allora la mia ora sarà giunta per detronizzare l’orgoglioso Satana in una maniera sorprendente, schiacciandolo sotto il mio piede e incatenandolo negli abissi infernali, liberando così finalmente la Chiesa e la Nazione dalla sua crudele tirannia.
Altri messaggi simili ripetono il concetto: "quando tutto sembrerà perduto, allora trionferò". Ecco, quel "tutto sembrerà perduto" non potrebbe essere una profezia che deve essere compiuta interamente, come il "Tutto è compiuto" di Cristo in croce, subito prima di morire? E quindi, forse, non dovremmo passare attraverso un momento in cui il male sembrerà aver prevalso veramente su tutto, inclusa la FSSPX? Quel "sorprendente" mi ha sempre risuonato in testa. Non vuol dire "fuori da ogni prospettiva umana"? Come la resurrezione di Cristo, d'altronde.
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Fabrizio Giudici
RispondiEliminaUn'osservazione: sembra strano fare un acquisto cosi'costoso prima ancora della c.d. "regolarizzazione canonica" della FSSPX. Per quanto se ne sa, sarebbe pronta, però ancora non c'è.
Aprire dei seminari nel cuore delle grandi citta'moderne, rumorose ed invadenti, non è mai stata la politica della FSSPX, sempre tenutasi alla larga dalle moderne Babilonia e preferibilmente in zone collinari, sopraelevate.
Naturalmente, la Fraternità può sempre mutar politica. Ma la notizia di questo acquisto andrebbe accolta con la dovuta cautela. P.
Roma, dove tutto sembra facile, tutto è a portata di mano, è pericolosa. Al tempo dell'Università ho visto tanti giovani perdersi. Giovani venuti a studiare, nella capitale con borse di studio, cader preda delle mille sirene, che si presentano da subito amiche, con le quali perdi tempo, perdi i sogni, perdi la borsa di studio, e se ti riesce, torni a casa sconfitto ed ammaccato. Prudenti come serpenti dovranno essere tutti quei giovani seminaristi, sacerdoti e le loro guide spirituali.
RispondiEliminaLa sede della Prelatura non è detto che debba ospitare anche il Seminario.
RispondiEliminaLa prelatura personale e' una figura giuridica prevista per la prima volta nel decreto presbiterorum ordinis del Vaticano II. L'Opus Dei dipende dalla congregazione dei vescovi pur essendo composta al 98% da laici.
RispondiEliminaInfatti il seminario è bene che resti ad Albano.
RispondiEliminaNon ospiterà infatti il seminario, ma un centro di studio ecumenico...
RispondiEliminaUn centro di studio ecumenico?
RispondiEliminaNon mi pare l'Opus Dei abbia fatto una bella fine. Sono propensa a pensarla come Fabrizio Giudici, forse dovremmo arrivare alla sensazione che tutto sia perduto e per ora la FSSPX è un buon salvagente a cui tante anime si sono aggrappate, forse anche noi fortunati dovremmo passare per quel buio, per quella prova tremenda, dopo la quale probabilmente non ci sarà più bisogno di nessuna Fraternità sacerdotale, perchè tutta la Chiesa tornerà a risplendere e tutto sarà chiaro, gli scismatici saranno scomunicati e i buoni cattolici non avranno bisogno di prelature personali per salvare la pelle.
RispondiEliminaQuesta sì che è una degna commemorazione della Cattedra di Pietro
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=7bSQrqXk7Is
22 febbraio Festa della Cattedra di Pietro. In video ed audio originali.
Il 7 maggio 2005, Benedetto XVI pronunciava una Omelia portentosa a riguardo della Cattedra di Pietro, la sua missione, le sue prerogative, e specificava:
"Colui che siede sulla Cattedra di Pietro deve ricordare le parole che il Signore disse a Simon Pietro nell’ora dell’Ultima Cena: "….e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli…." (Lc 22, 32).(...) Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Così la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici.
(...) La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. (...) Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Così, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode...."
"Centro di studio ecumenico?"
RispondiEliminaNon si preoccupi, sono solo le solite battute di chi vede traditori e tradimenti anche in qualunque semplice colloquio col Vaticano. Le facevano anche i sedevacantisti nei confronti di Mons. Lefebvre.
Cosa dicono al proposito i bergogliani sfegatati e tutti i modernisti che vedono la FSSPX come il fumo negli occhi?
RispondiEliminaDomine exaudi orationem meam pro fraternitate, qualunque sia la forma giuridica a me va bene (se è la prelatura tanto meglio, che l'opus dei non mi pare così malandata e comunque le voci dissidenti si trovano in ogni organizzazione, religiosa o meno che sia)..
RispondiElimina"Matzuzzi su Il foglio dà per scontato l'acquisto da parte della FSSPX della chiesa di S.Maria Immacolata dell'Esquilino"
RispondiEliminaE' la notizia che abbiamo dato anche noi. Ma sembra che la Chiesa (che pure reca il Nome dell'Immacolata) sia un'altra: in Via Taranto, con annesso edificio. Comunque è nella stessa zona. Ma non ci sono conferme ufficiali.