Voci non corrette, diffuse in questi giorni su blog e reti sociali sotto forma di "spifferi" anonimi su un presunto ripiego dei 4 cardinali in ordine all'atto di “correzione formale”, mi inducono ad esprimere alcuni pensieri con l'aggiunta di un elenco dei sostenitori dei Dubia.
Per resistere alla confusione effetto delle rivoluzionarie ambiguità vaticane enfatizzate dai soliti corifei e da una capillare penetrazione nel clero, non ci resta che ricorrere alla Sacra Scrittura, al magistero perenne, al Catechismo della Chiesa Cattolica, ai sacramenti e alla preghiera. Tuttavia è indispensabile avere anche punti di riferimento attuali e concreti che, oggi come oggi, possiamo individuare in quei cardinali che hanno dimostrato con i fatti di avere a cuore la salus animarum. E dunque il pensiero corre, in primis, ai “Quattro cardinali” autori dei Dubia, che hanno ricordato e riaffermato pubblicamente e autorevolmente, l'insegnamento costante della Chiesa, per poi guardare anche ai vescovi che hanno espresso il loro sostegno e ricordare che non sono mancati chierici studiosi e fedeli che ne condividono spirito e contenuti dando anche un loro contributo.
In questi giorni Antonio Socci invita a seguire loro evitando
“di andar dietro a chiunque si agiti, specialmente a chi urla invettive contro papa Bergoglio (gridando più forte per mettersi in mostra e far proseliti), io eviterei di andar dietro a presunti veggenti, a siti (magari anonimi) o a “convertiti” dell’ultima ora all’anti-bergoglismo (che magari fino a ieri la pensavano diversamente e oggi assurgono a guide intellettuali). Certamente tutti possono essere utili (limitatamente, a certe condizioni e senza protagonismi), ma non tutti sono pastori della Chiesa e non tutti hanno l’autorevolezza, la responsabilità, la sapienza dottrinale, la carità, la prudenza e la storia dei quattro cardinali. Ѐ un momento in cui è necessario usare un vero discernimento. Altrimenti si rischia di alimentare la confusione e di finire fuori strada”.
Oltre a condividere questo atteggiamento, anche noi abbiamo guardato con fiducia (e continuiamo a farlo) ai quattro cardinali, che del resto non sono soli. Riportiamo di seguito un sommario elenco di vescovi e cardinali che pubblicamente hanno espresso il loro sostegno ai dubia, ai quali aggiungo i prelati studiosi e fedeli che hanno fatto sentire le loro voci:
- Mons. Marian Eleganti, Vescovo Ausiliare di Chur (Coira) in Svizzera, febbraio 2018 è il 9° sottoscrittore della Professione delle verità di fede sul matrimonio
- Mons. Athanasius Schneider: gennaio 2018: Importantissima presa di posizione e formale invito ai vescovi del mondo intero sulla Professione delle verità di fede sul matrimonio
- Cardinale Willem Eijk, gennaio 2018: invita il papa a fare chiarezza nella confusione generata dalle diverse interpretazioni di Amoris Laetitia
- Cardinale Janis Pujats, arcivescovo metropolita di Riga, in Lettonia, gennaio 2018: si unisce alla Professione di fede dei vescovi del Kazakhstan e ai due italiani
- Due vescovi italiani (Luigi Negri, Carlo Maria Viganò), gennaio 2018: aderiscono alla professione di verità sul matrimonio sacramentale
- Tre vescovi del Kazakhstan, 31 dicembre 2017: Pubblica Professione di fede sul matrimonio sacramentale
- Correctio filialis de haeresibus propagatis, luglio/settembre 2017: firmatari 62 (finora) studiosi sacerdoti religiosi e laici - «... Come sudditi, non abbiamo il diritto di indirizzare a Vostra Santità quella forma di correzione mediante la quale un superiore minaccia o amministra la punizione a coloro che sono sottomessi a lui (cf. Summa Theologiae 2a 2ae, 33,4). Le rivolgiamo questa correzione, piuttosto, al fine di proteggere i nostri fratelli cattolici – e quelli fuori della Chiesa, dai quali la chiave della conoscenza non deve essere portata via (cf. Lc 11) – sperando di prevenire una diffusione maggiore di dottrine che tendono per se stesse alla profanazione di tutti i sacramenti e alla sovversione della Legge di Dio. ...» Testo integrale - Sintesi ed elenco firmatari
- Conferenza Episcopale polacca, maggio 2017 - Senza chiarezza l'AL è una ferita per la Chiesa. Con questa decisione, la prima di questo genere da parte di una conferenza episcopale, si ufficializza uno stato di crisi nella Chiesa cattolica che solo una parola chiara da chi è deputato istituzionalmente a darla – il Pontefice – può risolvere.
- Cardinale Willem J. Eijk, marzo 2017 - Appello al papa affinché pubblichi un "documento magisteriale" di condanna della filosofia gender e collegati, che amplia il fronte della desistenza e negligenza dell'attuale Pontefice, fronte del quale il silenzio sui Dubia è solo un ulteriore aspetto.
- Mons Luigi Negri: [qui] 6 Marzo 2017 - «L’Amoris Laetitia ha bisogno di una specificazione, purtroppo la guida ultima della Chiesa ancora tace. Io penso che il Santo Padre debba rispondere»
- Arcivescovo Charles J. Chaput: 3 marzo 2017 - John Allen: «Pensa che il Papa debba rispondere ai dubia?» Chaput: «Sì. Penso che sia sempre bene rispondere, chiaramente, alle domande»
- Cardinale Joseph Zen [qui]: 16 feb 2017 - «Una rispettosa richiesta alla quale i cardinali hanno titolo ad avere chiarezza»
- Vescovo Huonder [qui] febbraio 2017 - La santità del vincolo matrimoniale. L'Amoris Laetitia e le indicazioni di Monsignor Huonder al suo clero
- Mille sacerdoti (le Confraternite del Clero Cattolico negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Irlanda) [qui] febbraio 2017 - Una risposta definitiva alle questioni dibattute in relazione al documento papale «È gravemente necessaria per correggere l’abuso dell’esortazione apostolica che mina la tradizione sacra»
- Tomash Peta, Arcivescovo Metropolita dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana; Jan Pawel Lenga, Arcivescovo-Vescovo emerito di Karaganda e Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana [qui]: gennaio 2017 - «Appello (pubblicato e diffuso in sette lingue) alla preghiera perché il Papa confermi l'insegnamento (e la prassi) costante della Chiesa sulla indissolubilità del matrimonio»
- Vescovo Andreas Laun: 23 Dicembre 2016 - «Ho letto le preoccupazioni dei quattro cardinali, e sono d'accordo con loro!»
- Cardinale Renato Raffaele Martino [qui]: 16 DICEMBRE 2016 - «Ѐ lecito in tema di dottrina rivolgere al Papa un parere ed è anche giusto rispondere»
- Cardinale Paul Josef Cordes [qui]: 12 dicembre 2016 - «Con un tono obiettivo, i quattro cardinali hanno chiesto la rimozione di dubbi sul testo [Amoris Laetitia]»
- Cardinal Robert Sarah [qui] - dicembre 2016 - «Neanche un Papa può sciogliere una legge divina»
- Vescovo James D. Conley [qui]: 5 Dicembre 2016 - «Le domande poste al Santo Padre hanno lo scopo di contribuire al raggiungimento di chiarezza»
- Cardinale George Pell [qui]: 29 novembre 2016 - «Come si può non essere d'accordo con una domanda?»
- I Vescovi polacchi [qui]: novembre 2016 - Il presidente del Consiglio per la famiglia della conferenza episcopale della Polonia appoggia la lettera su AL inviata al Papa: «Domande legittime»
- Vescovo Athanasius Schneider: è stato il primo ad intervenire (vedi in fondo all'elenco), ma poi ha anche espresso il suo sostegno ai cardinali [qui]: 23 novembre 2016 - «I quattro cardinali hanno fatto solo il loro dovere fondamentale, in quanto vescovi e cardinali»
- Vescovo Jan Wątroba [qui]: 23 novembre 2016 - «Ogni vescovo e pastore si trova coinvolto in simili domande»
- Vescovo Józef Wróbel [qui]: 22 novembre 2016 - «I quattro cardinali hanno fatto bene a chiedere chiarimenti su Amoris Laetitia. Semmai era doveroso rispondere loro. Il primato della carità comincia dai vicini».
- 80 personalità cattoliche [qui] (che nella petizione pubblica successiva sono diventate 26.500) settembre 2016 - rendono pubblica una «Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina»
- Robert Spaemann [qui] aprile 2016 - «È il caos eretto a principio con un tratto di penna»
- Ventitré studiosi di cinque continenti rilanciano l'appello dei quattro cardinali al papa: [qui] «La barca di Pietro è senza timone».
- Stanislaw Grygiel, Docente ordinario di Antropologia filosofica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia di Roma [qui]: «Verità, non compassione. Ѐ questo che i cardinali chiedono al Papa»
- Due grandi studiosi laici, John Finnis e Germain Grisez [qui]: Dopo i cinque “Dubia”, adesso arrivano gli otto “Errori”
- 45 teologi, filosofi, storici e pastori di anime: luglio 2016 [qui]: «Critica teologica sull'Esortazione post-sinodale Amoris Laetizia».
- Vescovo Athanasius Schneider: aprile 2016 [qui]- «Il paradosso delle interpretazioni contraddittorie di Amoris laetitia»
Chi parla a nome del papa? Quanti "prestanome"
RispondiEliminadi Marco Tosatti
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-chi-parla-a-nome-del-papa-quanti-prestanome-19278.htm
I fatti fino ad ora smentiscono la Sig.ra Guarini, per cui non può dare del non "vere" le voci degli "spifferi" chè anzi sono molto più attendibili e vere di ciò che lei afferma; per cui la mia semplice domanda è questa: "lei ha visto la correzione pubblica promessa dopo l'epifania dai Cardinali nei confronti di Bergoglio"?
RispondiElimina"[...] io eviterei di andar dietro[...] a “convertiti” dell’ultima ora all’anti-bergoglismo (che magari fino a ieri la pensavano diversamente e oggi assurgono a guide intellettuali)"
RispondiEliminaBah! Quindi, anche se mi accorgessi che la mela, che sto mangiando, è marcia, dovrei continuare a mangiarla?
E poi, non si tratta di semplice "antibergoglismo" ma di "anticonciliarismo II", lo stesso conciliarismo sul cui carro era salito Lei, fino a ieri, caro Socci...
Gianlub,
RispondiEliminaNon ho detto che la "correzione" ci sia già stata. Ma non mi risulta che i cardinali abbiano desistito. È questo che ho affermato. E non vado oltre perché in un contesto così delicato non voglio correre il rischio di sollevare polveroni inutili. E, tuttavia, non posso che continuare a sperare e a pregare che desistenza non ci sia...
lister,
RispondiEliminadobbiamo riconoscere a Socci l'onestà intellettuale di essersi reso conto di molte 'deviazioni', anche se sulle cause prossime e remote (bachi conciliari) si chiude ad ogni discussione.
Inoltre credo si riferisca a contesti non equilibrati.
Certo è vero che la 'dissidenza' non va comunque identificata come antibergoglismo perché non è diretta nei confronti della persona ma di gesti e parole quanto meno ambigui, quando non devianti. Quindi per riaffermare la verità e non per opposizione ideologica.
Ma questo può essere facilmente valutato da chi cerca di orientarsi nel ginepraio in cui siamo.
Confermo quanto dice lister. A Socci non bisogna toccare il Concilio. Io l'ho fatto su Twitter e per tutta risposta mi ha bloccato.
EliminaMi chiedo quale sia la credibilità di questo "Fra Cristoforo" e il suo "Anonimi della Croce": da una parte diversi vaticanisti gli hanno dato una elevata visibilità, e alcune degli "spifferi" si sono rivelati attendibili; dall'altra, certe informazioni sembrano bufale davvero grossolane, come quella secondo cui Mons. Fellay sarebbe pronto ad accettare in toto il Concilio e addirittura AL ( https://anonimidellacroce.wordpress.com/2017/03/04/spifferi-parte-xiv-laccordo-tra-fellay-fsspx-e-bergoglio-prevede-laccettazione-di-amoris-laetitia-e-della-messa-post-conciliare-alternata-a-quella-tridentinadi-fra-cristoforo/ ). Non dubito della buona fede del sacerdote in questione, ma la "fonte" al quale si riferisce mi sembra cedere al sensazionalismo, alle volte.
RispondiElimina
RispondiEliminaForse all'elenco sarebbe da aggiungere, specificando, l'appello dell'arcivescovo di Utrecht, card. Willem J. Eijk al Papa affinché pubblichi un "documento magisteriale" di condanna della filosofia gender e collegati, appello pubblicato su questo blog l'altro giorno. L'appello dell'arcivescovo olandese amplia il fronte della desistenza e negligenza dell'attuale Pontefice, fronte del quale il silenzio sui Dubia è solo un ulteriore aspetto.
PP
Un grazie sentito a Mic per lo sforzo di documentare attraverso i link. Veramente completo.
RispondiEliminaCome principio si potrebbe condividere il discorso di Socci,peccato che i così detti pastori di riferimento, oltre a non aver dato seguito a quanto annunciato, non hanno mai espresso in passato il minimo dubbio nel sul concilio ne sul magistero seguente. Socci,dal canto suo,sembra essersi svegliato solo ora dal lungo sonno,fermo restando che non vede più indietro di Bergoglio. Siete così sicuri di essere "equilibrati", piuttosto che illusi? Il timore può fare brutti scherzi.
RispondiEliminaDomanda.
RispondiEliminaLa correzione formale possono chiederla solo i Cardinali?
Se ad esempio i Vescovi sopra citati, i mille Sacerdoti, i vari addetti ai lavori e in aggiunta l'adesione dei fedeli, non renderebbe lecita e attiva una tale richiesta?
Non condivido la "vulgata" reiterata da Anonimo 13:19 sui nostri pastori di riferimento. Inviterei a documentarsi prima di fare affermazioni senza appello.
RispondiEliminaQuanto a Socci, è vero che è completamente chiuso ad ogni valutazione sui 'bachi' conciliari. Ma questo dipende dalla sua formazione ed esperienza e non esclude la sua onestà intellettuale e la sua fede sincera. E del resto è un limite comune alla massa dei fedeli che non hanno occasione di approfondire questi elementi, che pure sono ineludibili perché (lo abbiamo detto mille volte) se non si conoscono le cause, che vengono da lontano e sono confluite nel concilio, non si possono attuare i rimedi.
Ma non sono d'accordo sullo stigmatizzare in questo senso i nostri cardinali (e vescovi, penso a mons. Schneider) di riferimento. Intanto perché l'affermazione non corrisponde a verità, dal momento che i vescovi che sostengono le motivazioni dei 'dubia' non fanno altro che riferirsi all'insegnamento costante della Chiesa, mentre il card. Burke ha più di una volta distinto ciò che è "insegnamento liquido" (che non considera magistero cui aderire de fide) da ciò che è magistero perenne. Lo stesso dicasi per mons. Schneider il quale, oltre a dichiarare che occorre un nuovo sillabo per "ripareggiare" la verità dopo le derive post-conciliari,
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/01/convegno-sul-vaticano-ii-proposte-per.html
ci ha anche risposto, recentemente, con un suo insegnamento sulla collegialità
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/03/athanasius-schneider-la-dottrina-sulla.html
Dunque si prega di rivedere certe posizioni e di partire da dove siamo, senza riproporre ad oltranza ciò che va certamente custodito ma anche riconquistato in un indispensabile dibattito intra-ecclesiale e, ribadisco, alla sequela dei nostri pastori di riferimento. Tra essi metto sullo stesso piano i vescovi della San Pio X.
Ringrazio Silvano per l'attenzione e PP, per il suggerimento che ho accolto :)
RispondiEliminaConcordo con Mic. Purtroppo il mondo tradizionalista talvolta soffre di settarismo e di presunzione. Sembra che preferiscano essere pochi, puri e duri e sono quelli che vedono come fumo negli occhi un riconoscimento formale da parte della Santa Sede della Fraternità San Pio X, che non manca di rischi ma nella situazione attuale c'è chi preferisce vederne i vantaggi.
RispondiEliminaA Socci non bisogna toccare il Concilio
RispondiEliminaE' vecchia. Tornate a parlare dell'articolo.
Domanda.
RispondiEliminaLa correzione formale possono chiederla solo i Cardinali?
Se ad esempio i Vescovi sopra citati, i mille Sacerdoti, i vari addetti ai lavori e in aggiunta l'adesione dei fedeli, non renderebbe lecita e attiva una tale richiesta?
Quando i Cardinali non erano ancora intervenuti e dopo la famosa Lettera dei 45 avevamo pensato ad "Uno schema, per discutere e sviluppare un'azione più radicale". Ma non è così semplice. Il nostro voleva essere un contributo, ma son cose che vanno valutate e portate avanti da teologi e canonisti e con la dovuta autorevolezza, che raggiunge il suo culmine proprio nel compito dei cardinali...
https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/07/dopo-la-lettera-dei-45-uno-schema-per.html
Però a me sembra che i firmatari dei Dubia ci "devono" una "spiegazione" del loro silenzio post Dubia, un bilancio della loro azione, ancor più che se ricordo bene si erano decisi, dopo la non reazione di Bergoglio, a pubblicare i Dubia per suscitare la discussione.
RispondiEliminaEbbene quella discussione si riduce da parte dei guardiani della rivoluzione bergogliana a confermare la lettura progressista del`AL con relative picche avvelenate lanciate contro in primis i cardinali, in particolare e sopratutto il card. Burke, e contro chiunque si azzardasse a condividere la loro richiesta di una chiarificazione papale.
Intanto la rivoluzione procede con passo spedito, se non parlano i cardinali, se non continuano la loro buona battaglia restando uniti, se lasciano finire i Dubia nel dimenticatoio, non faranno che contribuire al malessere di chi contava e conta su di loro per scuotere la coscienza di chi ne ha ancora una, per dar coraggio a chi si sente solo non fosse che perchè non è salito sul carro del vincitore, condivide i Dubia ed è confrontato alle esigenze di chi non ha che una frase totem alla bocca: lo vuole il papa.
Purtroppo una correzione formale, come un altro qualsiasi documento "formale" deve essere fatta secondo una "forma" prescritta dal vigente codice di diritto canonico della Chiesa in cui però non esiste nulla di tutto ciò. Il card Burke si rifà a qualcosa fatto nei secoli passati che per lui amante della tradizione ha grande valore, ma che in realtà verrà a configurarsi solo come un altro articolo in cui un eminente cardinale esprime un suo parere, per cui io non confiderei su questo. Più che una correzione formale, sarà una correzione fraterna.
RispondiEliminaDon Mario.
Vi ringrazio molto entrambi, Mic e Don Mario, però mi chiedo, al popolo di Dio, categoria mistica, che ha spesso più fiuto dei pastori, non resta altro da fare che ingoiare il rospo e assistere impotente alla distruzione dell'ovile santo mentre si costruiscono ponti sull'abisso?
RispondiEliminaAllo stato attuale, stante l'agenda ufficiale di Bergoglio, la correzione formale dovrà esserci per forza. Ciò vorrà dire scisma e dunque anche separazione legale a tutti gli effetti. Occorrerà un giorno "particolare". Penso al Giovedì Santo, giorno dell'Istituzione della Chiesa e del Santo Sacrificio Eucaristico, giorno da subito profanato da Bergoglio in odio al suo significato. Dunque è esiziale prepararsi bene in termini di proprietà, chiese, titoli, diritto canonico e rapporti con gli stati per l'esercizio del culto, culto in locali privati ad altro destinati. Per questo, occorre tempo, va prima preparata e rodata un'autorevole task force di avvocati internazionali. Comunque un fatto nuovo preoccupante c'è. L'incursione del vero grande elettore di Bergoglio, il card. Martino, l'uomo che ha portato la curia in dote ai tedeschi di Kasper e Marx ed ai cattocomunisti sudamericani, fra coloro che sostengono l'utilità della risposta ai dubia. Vuol dire che la curia è preoccupata per ciò che sta succedendo e cerca di "legare" e stoppare i quattro probabilmente "vendendo" a breve le dimissioni di Bergoglio e promettendo allettanti scelte finali come fecero con Ratzinger dal 2011 in poi. Allora ci fu lo sdoganamento della TDL con l'arrivo di Muller, oggi forse un tana liberi tutti sull'Amoris Letitia, e qualche chiusura temporanea d'occhi sul VO. Cari moschettieri la battaglia dall'interno sembra più facile ed il corpo a corpo affascina. Ma se dopo averti messo in una gabbia ti attaccano coi mitra 20 contro 1 ci sarà da rimpiangere di non essersi dati alla macchia e il non aver scelto la guerriglia. Anche perchè le anime cristiane sono già tutte alla macchia. Bergoglio ha completato la sua missione conciliare, il sacco è vuoto, "dentro" di cattolico non c'è più niente. Carletto, tu che già mandasti il curiale di cui sopra a quel paese, proteggi i tuoi colleghi, ripeti il nobile gesto.
RispondiElimina@ Luisa
RispondiEliminaLa tattica è muro di gomma: ogni iniziativa, ogni discussione, ogni denuncia rimbalza.
Ha indetto due sinodi per la famiglia. Quello che è stato detto, è stato detto. Ha rimbalzato. E si è proceduto come precedentemente pianificato. Manovra diversiva. Fumo negli occhi. Forse nel libro di R.H.Benson il suo eroe è Giuliano Felsenburg.
RispondiEliminaMais comment osez-vous mettre en discussion ce que le pape affirme ?
Le pape n'est-il pas l'oracle de la Vérité, l'organe du Saint-Esprit ?
Devant le Saint-Esprit tout le monde ne doit-il pas s'agenouiller et dire Amen ?
Non sono affatto convinta di quel che dice don Mario. Tira fuori l'effetto pratico coerente con l'andazzo 'liquido', ambiguo e sfuggente conseguente alla tendenza all'informe di conio conciliarista. Ma credo che un atto fermo e autorevole non possa rimanere senza conseguenze e ogni caso lo ritengo dovuto a prescindere dagli effetti concreti, la cui efficacia non possiamo ipotecare in partenza. Dovuto per riaffermare pubblicamente e solennemente la verità cattolica al fine di chiarire confusione e contraddizioni, a tutela della salus animarum, come più volte ripetuto dal card. Burke, che di questo è più che consapevole al pari, evidentemente, di quanti non hanno fatto mancare il loro appoggio...
RispondiEliminaMais comment osez-vous mettre en discussion ce que le pape affirme ?
RispondiEliminaLe pape n'est-il pas l'oracle de la Vérité, l'organe du Saint-Esprit ?
Devant le Saint-Esprit tout le monde ne doit-il pas s'agenouiller et dire Amen ?
Tutta questa enfasi sullo Spirito Santo, oltre a sapere di 'papolatria', è da setta evangelista o da gioachimismo.
RispondiEliminaGrazie a Mic per il grande e impareggiabile lavoro svolto, con questo elenco, veramente prezioso.
La situazione è sempre bloccata ma mi sembra ingeneroso prendersela con il cardinale
Burke o con tutti e quattro i cardinali. Non sappiamo come stiano effettivamente le cose.
Probabilmente sono sottoposti a forti pressioni. L'uscita pubblica del card. Mueller contro
la pubblicazione dei Dubia e la sua difesa a priori di AL mi sembra significativa: sembra denotare un certo isolamento dei quattro. Che comunque, a quanto se ne sa, sono ancora compatti, sino ad oggi.
Dal punto di vista della forma questa "correzione" sembra non facile ad inquadrarsi. Ma a questo punto la forma conta poco, di fronte all'imperversare della crisi. A mio modesto modo di vedere, la "correzione" dovrebbe andare oltre il fatto della mancata risposta ai Dubia, prendendo spunto dall'appello del card. Eijk (vedi supra). Di fronte alle gravi aberrazioni morali presenti ormai in quasi tutte le legislazioni dell'Occidente e diventate costume, il Papa ha il dovere, non solo morale, di intervenire con un documento magisteriale. Bisogna rompere con la nefasta abitudine, imposta da Roncalli al Concilio e poi rimasta, di non condannare più gli errori del secolo (una desistenza che forse può definirsi addirittura eretica perché il dovere di "confermare nella fede i fratelli" fa parte della costituzione divina della Chiesa).
La "correzione", se vuol servire a qualcosa, dovrebbe pertanto essere un documento severo, che inchiodi Bergoglio alle sue responsabilità di Vicario di Cristo, minacciando, se non cambia rotta, di metterlo sotto accusa per negligenza, omissione,impreparazione e confusione dottrinale, incapacità a governare la Chiesa, nella quale la AL sta creando divisioni.
PP
Scusate, ma non me ne ricordo bene: qual era la situazione delle donne laiche teologizzanti prima del Concilio Vaticano II?
RispondiEliminaScusate, ma non me ne ricordo bene: qual era la situazione delle donne laiche teologizzanti prima del Concilio Vaticano II?
RispondiEliminaSe intende alludere a chi scrive, non c'è nessuna contraddizione: non rinnego il Vaticano II, non ne faccio un blocco unico "prendere o lasciare"; il che è consentito dalla sua 'pastoralità', anche se c'è chi tenta di farne un mito intoccabile... Ciò che critico, alla scuola dei miei maestri, sono le diverse, individuate e motivate innovazioni, radici delle deviazioni storiciste e antropocentriche (in una parola 'moderniste', influenzate dalla 'nouvelle théologie') che hanno comportato la 'rivoluzione' di cui oggi sono ancor più evidenti le conseguenze.
E poi che cosa intende dire? Se una donna laica ha qualcosa da dire la dice e testimonia la sua fede e ne fornisce le ragioni. Punto. Se dicesse sciocchezze, c'è chi la riprenderebbe... Gli altri si limitano ad insultare.
Il commentatore francofono che continua inviare messaggi apodittici come sopra rincarando la dose, avrà risposta se ci dimostra che un papa è infallibile sempre e comunque senza condizioni.
RispondiEliminaE questo vale per i cardinali:
RispondiElimina«Essendoci pericolo prossimo per la fede, i prelati devono essere richiamati dai sottoposti, anche pubblicamente. Così fece san Paolo, che era sottoposto a san Pietro: lo richiamò pubblicamente, in ragione di un pericolo imminente di scandalo in materia di Fede. E come dice la glossa di sant’Agostino: “Lo stesso san Pietro diede l’esempio a coloro che governano, così che, allontanatisi qualche volta dalla retta via, non ricusino come indegna una correzione che venga dai loro sottoposti”» (Summa Theol., II-II, 33, 4, 2).
"Scusate, ma non me ne ricordo bene: qual era la situazione delle donne laiche teologizzanti prima del Concilio Vaticano II?"
RispondiEliminaLe donne intelligenti e sapienti, consacrate e /o laiche, hanno sempre trovato il posto che a loro competeva e così è stato per gli uomini intelligenti e sapienti al di là delle amicizie,del censo, dei partiti,dei sindacati, della piazza.Accanto al mondo con i suoi valori banali ne esiste un altro, manifesto ed insieme nascosto,con valori distinti che funziona ed ha funzionato, in ogni tempo,in modo diverso .
Sono battute ironiche?
RispondiElimina"La situazione è sempre bloccata ma mi sembra ingeneroso prendersela con il cardinale Burke o con tutti e quattro i cardinali. Probabilmente sono sottoposti a forti pressioni. L'uscita pubblica del card. Mueller contro la pubblicazione dei Dubia e la sua difesa a priori di AL mi sembra significativa: sembra denotare un certo isolamento dei quattro."
RispondiEliminaHo sentito il card. Müller mercoledi scorso in una conferenza per presentare il suo ultimo libro (sulla speranza). Ad ogni pié sospinto citava Francesco: come dice Francesco di qui... come dice Francesco di là...
Caro Marius, Muller e Schomborn sono i peggiori fra tutti. Da prima che ci fosse inflitto il vdr. Non salutava neppure Bergiglio, ora si schiera apertamente a suo favore? BENE! Un infiltrato in meno.
RispondiEliminaCredo anch'io che il defilarsi di Muller abbia influito non poco sull'indugio. Ed è comprensibile.
RispondiEliminaMa resta l'urgenza e la serietà di un'azione della sanior pars dei nostri pastori per mettere in campo un inizio di ripristino della verità cattolica.
Quando si ha come padrone (il solo e unico "Padrone dovrebbe essere un Altro) un despota che può decapitare come e quando vuole un Ordine religioso, che può neutralizzare le resistenze e opposizioni che, se a parole sono con l`arte consumata di un certo tipo di comunicazione, perfino incoraggiate, nei fatti gli sono inaccettabili e suscitano la sua ira vendicativa,
RispondiEliminaquando si sa che il regime attuale della chiesa è di tipo dittatoriale, stile o sei con me o sei contro di me e se sei contro di me ti faccio saltare in un modo o nell`altro, siccome non tutti son dotati di coraggio, tetanizzati dal timore delle reazioni, inibiti dalla loro concezione di obbedienza, il silenzio e peggio ancora anche il lecchinaggio diventano una "virtù" magari chiamata "prudenza",
quando l`attaccamento alla poltrona e ai privilegi che porta prevale sulla difesa della Fede e della Dottrina,
quando si pensa che, in questa chiesa di una tenerezza e misericordia tutte relative , facciata luccicante che cela una ben altra realtà, se si vuole mantenere posto e responsabilità ( come alla CdF) è meglio far qua e là qualche concessione e relative citazioni papali in libri e conferenze,
quando il lucido realismo dice che tutte le azioni critiche cozzeranno contro un muro di gomma,
il silenzio degli uni, il lecchinaggio di altri, non può e non deve stupire, sono ben poche le mie speranze e aspettative di una reazione sana, vigorosa e coraggiosa.
Ma posso sbagliarmi, spero di sbagliarmi.
I media Cattolici "tradizionali" dovrebbero fare anche un pochino di autocritica. Non "autodistruzione", ma autocritica. Fermo restando che il problema principale del "mondo tradizionale", nel quale vi sono diverse "sensibilità", ma teoricamente l'amore comune per la "Vera Fede", rimane la frammentazione. E' un problema enorme, e il superamento di questa frammentazione dovrebbe essere il PRIMO, fondamentale, problema da risolvere.
RispondiEliminaAbbiamo visto i frutti amari di questo problema in vari casi. Inutile ricordarli. Minimizzare il problema, secondo me, non è affatto salutare. Si fa come i "conservatori", che minimizzano o negano il ribaltamento della fede, con la solita frase "la dottrina non è cambiata...".
E anche in questi casi, si vede il frutto di questo problema. I media tradizionali, ognuno fermo sulla propria linea, sia editoriale che di "sensibilità spirituale", si dibattono presumibilmente per la medesima Fede. Però, DETTANO LA LINEA sul COME. Così Socci. Prima attacca con VIOLENZA, perché ritiene che il problema sia gravissimo e non si debba stare a sottilizzare. POI pubblica l'articolo di "tregua delle armi". Ma non solo: INVITA (diciamo ORDINA) a fare tutti come dice! Poi chiaramente non "obbliga" nessuno...Ma chi non lo fa... bla bla bla...
Stessa cosa la SPX. Stessa cosa gli altri.
Che ne dite se ci facciamo un bel bagno di umiltà, e invece di ORDINARE la linea da seguire, non ci concentriamo tutti sull'unico fine? Che poi, se il fine è il Vangelo, a Tradizione, come dovrebbe, i MEZZI vedrete che si accomuneranno! Le virtù Cristiane pure. Invece, si continua a spostare l'attenzione dal Fine, ai MEZZI.
...I cardinali hanno una responsabilità. Non si può zizagare continuamente.
RispondiEliminaIo non metto in dubbio i problemi da superare. Ma in questi ultimi 50 anni, siamo stati continuamente in mezzo a contraddizioni devastanti.
Non portare a compimento ciò che si inizia, è peggio che fare il male in modo diretto. Del resto questo è quello che ci ha detto il Signore. Meglio tu fossi freddo!
Più che i mezzi, caro Stefano, si mette in discussione lo stile che alla fine qualifica (o squalifica) il messaggio.
RispondiEliminaEffettivamente le sensibilità e le corrispondenti sottolineature sono diverse. Ed è normale. Ma questo dovrebbe costituire una ricchezza e sviluppare una efficace complementarità.
Nonostante le delusioni, val la pena non smettere di crederci, di riprovarci senza scoraggiarsi e di perseverare nel proprio impegno non mancando di correggere il tiro quando serve.
Mueller termina il mandato a luglio. Credo non sarà riconfermato.
RispondiEliminaIl VdR viene il prossimo fine settimana a Milano e Monza. Mi sbaglierò, ma sarà un successo mediatico (ne parleranno le TV in tutte le salse) ed un flop reale.
Sec. me aspettano che il "fenomeno" si sciolga da solo, come la neve al sole. Perché esporsi ed attirarsi altre critiche, o peggio, quando i suoi "dante causa" hanno già deciso di silurarlo ?
Perché agitarsi ancora ?
Concordo con Stefano 78. Ammetto di non essere un campione di pazienza, ma a forza di aspettare, di rimandare, di tentennare non si risolve niente, anzi si peggiora la situazione fino a renderla veramente drammatica. A cosa serve continuare a tacere?
RispondiEliminaPenso e spero che non si tratti di continuare a tacere ma a darsi il tempo di calibrare adeguatamente l'azione.
RispondiElimina"E' un problema enorme, e il superamento di questa frammentazione dovrebbe essere il PRIMO, fondamentale, problema da risolvere."
RispondiElimina"Ma in questi ultimi 50 anni, siamo stati continuamente in mezzo a contraddizioni devastanti."
"Effettivamente le sensibilità e le corrispondenti sottolineature sono diverse. Ed è normale. Ma questo dovrebbe costituire una ricchezza e sviluppare una efficace complementarità."
Credo che la frammentazione abbia tra le sue cause la contraddizione, ecco perchè da ricchezza tra complementarietà si è trasformata in povertà tra potenziali dissidenti.La mancanza di una regola, sempre quella, non adeguantesi ai tempi; la mancanza di un capo, autorevole, santo, da tutti riconosciuto, sono le cause e gli effetti della contraddizione, della frammentazione, della povertà che stiamo vivendo.
Questa è la dimostrazione che "far finta che tutto vada bene, bene, benissssimo" non paga. Ora come allora. E' una menzogna. E una menzogna ripetuta non diventa verità. E' menzogna. E' ipocrisia. E la realtà, non cede, non si piega, alle lusinghe, ai sorrisi con trentadue denti, alle blandizie, tutti amici, ciaociaociao- ciaaao, nessun conflitto. E' la solita presa per i fondelli. E' questa, una visione magica, de noantri, della vita. Se ripeti la formula magica, non è vero che l'incantesimo continua. Ti stai semplicemente scavando la fossa. Mentire a testa alta è mentire a testa alta, non diventa verità. Quindi prendere per i fondelli, come ci ha spiegato la Dottoressa Mari è andare contro mano, andare contro mano significa andare a sbattere e andare a sbattere a Roma si dice, infrociare, giustamente, perchè andando contro senso ci si scontra con la realtà,con la verità, con la scienza, con la creazione. E questo vale per la metafisica e per la fisica e per la politica e via conoscendo, indagando. In sintesi il vecchio principio di non contraddizione andiamocelo a riprendere; non buttiamo la cesta con il bambino; noi non buttiamo nè la cesta, nè il bambino. Sia chiaro. Non si tratta più di allisciare. Siamo diventati invertebrati. Oggi in Chiesa ad un certo punto c'è stato un odore di fogna incredibile. Poi mi son detta, questa è la nostra condizione, siamo nella fogna. Come è venuto, è sparito Ma qualcosa deve aver detto a tutti.
Sì idolatra l'unità della Chiesa, purché sia, ma che sia unità.
RispondiEliminaCome può esserci unità senza verità?
Il popolo di Gerusalemme era unito nello scegliere Barabba a Gesù..
Eh sì, erano uniti nel crocifiggere la Verità!
"Penso e spero che non si tratti di continuare a tacere ma a darsi il tempo di calibrare adeguatamente l'azione."
RispondiEliminaAnch'io come te, Mic.
Effettivamente mandare in porto un'azione di importanza universale richiede un impegno di responsabilità anche in termini di tempo che va ben oltre di quello che un blogger d'impeto può fare dietro una tastiera.
Però quel che mi lascia un po' perplesso è che il cardinal Burke aveva già delineato dei termini in modo pubblico che poi però sono slittati e tuttora rimangono nel vuoto senza che nel frattempo sia stato da lui dato almeno un accenno di motivazione. Forse ciò che lascia straniti è questo divario tra i proclami di prima e il silenzio di ora. È così? o mi è sfuggito qualcosa?
Chissà Marius... forse, visto lo scalpore suscitato dalle interviste e data la delicatezza del momento, preferisce non buttarsi nella mischia e prepararsi a dovere.
RispondiEliminaI dubia non erano così dubia. Erano più delle domande retoriche con risposta più che ovvia. Se il Papa non ha risposto è perché è permeato dalla logica della "eccezione" di stampo postconciliare. Vero tutto... Ma questa è una eccezione pasrorale... Da questa logica non si scappa.
RispondiEliminaAdesso il problema è che non si può lanciare il sasso nello stagno, provocare onde che fanno vibrare i cuori e gli spiriti del cattolicesimo, per poi far sedimentare tutto così. Una non presa di posizione da chi ha posto i dubia, sarebbe stata una scelta legittima se non vi fosse stata la pubblicazione da parte degli stessi. Li hanno pubblicati, adesso sono chiamati ad una presa di posizione, anche fosse un "abbiamo chiesto, non ci ha risposto, per noi finisce qui ribadendo i dubbi sul testo". Questo silenzio invece da entrambe le parti ha il sapore della beffa, e fa male comunque. Preghiamo e preghiamo perché la questione si sblocchi, ma ogni giorno che passa è un giorno perso per riaffermare la Verità