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mercoledì 5 aprile 2017

“Siamo al disastro perché ci siamo illusi di integrare l'islam”

Ieri è morto Giovanni Sartori, fiorentino, considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, attento osservatore delle questioni chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa. Ѐ stato docente in numerose università, incluse le straniere più prestigiose ed era tra i più autorevoli e pungenti commentatori dell’attualità politica.
Ne riprendiamo l'intervista riportata di seguito, che risale ad un anno fa ma non ha perso di attualità, con l'aggiunta di alcune delle sue puntuali osservazioni all'ex ministro Kyenge sulla questione dello ius soli (ne parlavamo qui), tirato in ballo anche di recente in chiave pre-elettorale.
Cose già dette; ma purtroppo non abbastanza consolidate nell'opinione pubblica. E per questo repetita iuvant, soprattutto per chi si affaccia a queste pagine soltanto ora.

“Siamo al disastro perché ci siamo illusi di integrare l'islam”

Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».

Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».

Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».

Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».

Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».

Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».

Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia».

Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».

Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».

Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».

Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».

E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».

Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».

Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».

Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».

E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».

Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».

Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».

* * *

“Giuridicamente parlando, la cittadinanza italiana è fondata sullo ius sanguinis: siamo cittadini italiani se siamo nati in Italia da cittadini italiani”.
Lo ius soli, la “soluzione opposta”, prevede che “si diventa cittadini del Paese nel quale entriamo e ci insediamo”. Una soluzione adottata storicamente, ricorda, “dai Paesi sotto-popolati”, che “adottano lo ius soli perché hanno bisogno di popolazione”. Per Sartori la “distinzione in questione è logica e storicamente giustificata”. Secondo le statistiche “i Paesi che adottano il criterio dello ius sanguinis sono ancora una maggioranza. Ma molti Paesi – sottolinea – sono oggi piccole isole sperdute nei vari oceani”.
 “Lo ius soli è un errore gravissimo.  Sarebbe un disastro in un paese con altissima disoccupazione. Aumenterebbe le file dei lavoratori sottopagati e la delinquenza per le strade.  Io non sono mai stato di destra ma non sto con una sinistra che pensa a quote riservate agli immigrati nella società. Siamo alla demenza. La gente ormai ha paura ad uscire la sera e si vuole favorire la negritudine come in Francia. Ma noi possiamo farne a meno”. 
“Tutti meticci? Mai” – Sartori ricorda poi alla Kyenge che “integrare non è lo stesso che assimilare, e che la integrazione in questione è soltanto l’integrazione etico-politica”. Per esempio, “per i musulmani tutto è deciso dal volere di Allah, dal volere di Dio. Qui il potere discende soltanto dall’alto. Per le nostre democrazie, invece, il potere deriva dalla volontà popolare, e quindi nasce dal basso, deve essere legittimato dal demos”. Infine l’ultima bordata: “L’ex ministro Kyenge ha dichiarato che siamo tutti meticci. Si sbaglia. Qualsiasi buon dizionario glielo può spiegare”. [Fonte]

31 commenti:

  1. Capisco che si debba contrastare la follia di un'acritica (laicista quindi a-religiosa) simpatia per l'Islam, ma Sartori in questo blog sta fuori posto quanto la Bonino... Preghiamo piuttosto per la sua anima.

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  2. Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...

    Ora che un crescente "mormorar di popolo" sta prendendo corpo anche gli irresponsabili e i collusi cominciano a sfumare le interpretazioni dei fatti non soltanto in Francia. Ma ciò accade solo nelle dichiarazioni ad usum masse da imbonire a fini pre elettorali per rosicchiare consensi ai cosiddetti 'populisti'... Ma poiché non si vedono provvedimenti corrispondenti alle dichiarazioni, non riusciranno a illudere chi sta aprendo gli occhi o non li aveva mai chiusi.

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  3. Sartori ricorda poi alla Kyenge che “integrare non è lo stesso che assimilare, e che la integrazione in questione è soltanto l’integrazione etico-politica”.

    Per fortuna la Kyenge, l'improbabile ministro insediato da Letta (se non ricordo male), ormai non è più ministro. Ed era inascoltabile: soprattutto nei suoi ricorrenti 'mantra' contro ogni aspetto della nostra cultura e identità...

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  4. Anche Sartori ha fatto la sua brava trafila. Poi avviandosi al tramonto si accorse che la "sua" sinistra intellettualoide era codina e reazionaria, aveva la puzza sotto il naso, viveva nel mondo della favole, insomma tutta chiacchiere. Ha sproloquiato dall'alto della cattedra americana liberal (figurati), tutti ad ascoltare l'oracolo Sartori, "come dice il professore", come "insegna il professore", "il professore sì che conosce la vera democrazia ammerrikkana". Io ricordo solo stupidaggini contro Berlusconi che non è un genio, ma perlomeno era divertente. La stessa cosa dei vip:tolleranti, democratici, aperti, benefattori, antirazzisti, pro immigrati, contro la giustizia fai-da-te e via dicendo. Poi dopo il primo tentativo di rapina nel villone con parco piscina e sauna,"allarmi siam fascisti", pena di morte, "bombe a mano e carezze col pugnal". Nel frattempo tanto per farci belli giù critiche a don Minutella. Troppo prete di campagna, poco teologo, troppo teologo, troppo conciliarista, troppo ingenuo, finto ingenuo, falso profeta,povera vittima. Lui però ci ha messo la faccia, noi tutti la penna. Fino al giorno in cui ci rimettetemo le penne.

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  5. Non è più ministro, ma sta a Bruxelles, libro paga di Soros come i 5stelle.....

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  6. «Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».

    L`islam è per essenza politico, la sua legge coranica non conosce e non ammette distinzioni fra vita privata e pubblica, i nostri stupidi e codardi e ignoranti governi hanno accolto i musulmani senza nulla chiedere in cambio, finite le nozioni e esigenze di assimilazione e integrazione, al loro posto, non potendo gestire quell`immigrazione, hanno inventato il multicultarismo sfociato nel comunitarismo che ha trasformato interi quartieri e comuni in stati islamici, a Parigi persone che abitavano da generazioni certi quartieri sono stati costretti ad andarsene, al momento della preghiera strade e piazze sono occupati da musulmani che bloccano il traffico, ecc. ecc., ma se lo dici ti fai accusare di islamofobia, la Francia è seduta su una polveriera che annuncia una futura guerra civile.

    ".... E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah.»

    Quel partito esiste già, in Francia, Belgio, Olanda , ed effettivamente non hanno più bisogno di invaderci con le armi come nel passato, la loro è un`invasione """pacifica""", trovano il vuoto e lo rempiono, trovano ventri molli e menti deboli e ne approfittano, concessione dopo concessione ottengono soddisfazione seza talvolta nemmeno aver bisogno di domandare, senza dimenticare la poligamia, proibita dalla legge ma tollerata nei fatti, che farà esplodere la demografia e potremmo trovarci a a vivere sotto la legge coranica a meno che ad un certo punto gli irenisti, i codardi, gli ignoranti, chi tiene le redini di questa Europa suicidaria, si sveglieranno e quella conquista islamica rischia di non essere affatto pacifica ma sanguinaria.

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  7. Spero che il vostro francese sia sufficiente per poter leggere questo articolo di Del Valle, sono notizie e verità che non troviamo sui media allineat:

    https://www.alexandredelvalle.com/single-post/2017/03/31/Vers-le-droit-de-conquete-humanitaire-

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  8. E voi acclamate un intellettual agnostico come producesse raffinate perle di saggezza? Certo che chi non accetta la teocrazia islamica, Deo gratias, ancor più rifiuta l'instaurare omnia in Christo! Mi pare ovvio.....e ha rifiutato funerali laici e religiosi. Fate un pò voi.

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  9. Grazie, cara Luisa
    lo stiamo traducendo.

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  10. Capisco che si debba contrastare la follia di un'acritica (laicista quindi a-religiosa) simpatia per l'Islam, ma Sartori in questo blog sta fuori posto quanto la Bonino... Preghiamo piuttosto per la sua anima.

    Fermo restando che sia nostra linea redazionale che gli orientamenti dei nostri collaboratori sono cristallini, questo blog ama spaziare su argomenti secondo svariate angolature che abbracciano la complessità della realtà. Per cui qui non è fuori posto nessuno che mostri onestà intellettuale. Non sposiamo niente e nessuno in termini assolutistici, l'accento è su cosa vien detto a prescindere da chi lo dica.

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  11. "" Si mettono giustamente in rilievo le colpe dei nostri "governi" E quelle della Chiesa cattolica attuale?

    Ma delle colpe della Gerarchia cattolica attuale non si parla mai. Se la Chiesa non avesse ceduto nella fede, promuovendo l'invasione dell'islam grazie al dialogo, accogliendo i maomettani nelle sacristie e nelle chiese, a pregare il loro dio; se insomma non fosse venuto meno il baluardo che la Chiesa cattolica ha sempre costituito nei secoli contro l'islam, nell'alto Medio Evo anche militare, non ci ritroveremmo in questa situazione.
    Se i preti andassero incontro ai musulmani con la croce in mano, per cosi'dire, per convertirli, costoro già si sentirebbero meno inclini ad invaderci. Anche Ratzinger, dopo il timido tentativo di critica alla visione del mondo maomettana, si è allineato e coperto, come gli altri Papi. Il peggiore in questo senso è stato forse Giovanni Paolo II, colui che ha osato baciare il Corano in pubblico, un gesto più negativo dell'azione di mille eresie messe insieme.
    Sartori aveva ragione: questa è da anni un'ínvasione, un atto di guerra e bisognerebbe trarne le dovute conseguenze. Lo ius soli è una sventura, solo l'ultima in ordine di tempo, che i cattocomunisti ci stanno preparando, con il plauso delle associazioni gay e della Gerarchia cattolica attuale. Se fossi musulmano direi: - Che Allah li stermini, tutti quanti! Poiché sono cattolico, dico che pregherò per le loro anime immerse nelle tenebre e per la loro conversione, preparandomi nello stesso tempo per quanto posso alle guerre sempre più incombenti per causa di costoro. Che adesso anche ci minacciano apertamente, come quei politici turchi che hanno recentemente gridato ai quattro venti: in Europa ci saranno guerre di religione; le vostre città diventeranno tante Aleppo! Ciò vuol dire: guai a voi Europei, vi stermineremo!(Qualche politico e prelato nostrano ha preso nota?)
    PP

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  12. Su Sartori, RIP, la penso come S. Eutizio.
    Quando si è accorto che i negher che sbarcavano chez nous non erano come i suoi, pochissimi per altro, colleghi afroamericani, ne' i Muslime invadenti erano come i suoi, pochi, colleghi ex iraniani arrivati al seguito dello Shah a NY, s'e' svegliato. Tardi, troppo tardi. Se avesse meno sparato a zero su Berlusconi ed il centrodesta, ma lo avesse aiutato con consigli e critiche costruttive, invece che irridenti 365 giorni all' anno, forse, dico forse, saremmo meno invasi.
    Personalmente di certa gente che "resipisce" quand'e' praticamente con un piede nella fossa, non so che farmene, intellettualmente, culturalmente, filosoficamente , spiritualmente.
    Chi è causa del suo mal...

    PS: la Kyenge, una che ha trovato la laurea in Medicina nelle patatine PAI, grazie al Partito, fu scelta come ministro dall'intellettuale, ora docente a Sciences Politiques (SciencesPo) alla Sorbona -la Sorbona ! - Enrico Letta.
    Di tali professori universitari non so che farmene. A zappare, li manderei, a zappare...

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  13. Sartori era Sartori, un intellettuale basato su idee incompatibili con il cattolicesimo. Più banalmente, ha pure scritto un sacco di scemenze che non hanno manco sufficiente sostanza per discuterne. Però ha anche scritto cose giuste e fondate, come tutta questa intervista. Che problema c'è? Mic non ha scritto che "Sartori era un grande italiano". Le cose giuste arrivano sempre dallo Spirito Santo, chiunque le pronunci. Non dobbiamo vagliare quanto c'è di buono? Riconoscere a Sartori che imbroccò un'intervista non vuol dire riconoscergli altri meriti su altre questioni.

    --
    Fabrizio Giudici

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  14. "Gli islamisti sfruttano la nostra tolleranza per imporre l'intolleranza".

    Grande Alexandre Del Valle, proprio così, sono d'accordo con S.Eutizio e RR cui chiedo di tradurre la piccola porzione della stele di Rosetta dell'altro commento :)),a zappare, io nelle miniere di carbone che sta tornando di moda, una piccolissima chiosa personale, dopo Ratisbona Ratzinger fu imbavagliato e impacchettato e spedito in Turchia, dopo i violentissimi incidenti e i vari morti causati dalle rivolte islamiche, è la loro strategia, violenza intimidatoria, sono curioso di vedere e sentire cosa e come sarà accolto il fenomeno in Egitto Salaam aleikim!Lupus et Agnus.

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  15. Vi rendete conto che ogni tema, che trattiamo, non è che parte del cedimento della Chiesa Cattolica? Dell'aver lei perso la Fede ed essere venuta meno ai suoi compiti? Questo è l'unico, vero, problema; osservato dalle diverse angolature della vita.

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  16. Riconoscere a Sartori che imbroccò un'intervista non vuol dire riconoscergli altri meriti su altre questioni.
    Fabrizio Giudici


    Per me era scontato ma per le teste quadre no...

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  17. Nessuna testa quadra, ma solo precisazioni.
    Se Sartori, al limitare della sua vita terrena, si è accorto che buon parte delle idee liberal nelle quali credeva, è sbagliata, e ha portato all'invasione musulmana, bene.
    Ma personalmente (sarò superba) lo sapevo molto prima di lui. Perché bastava visitare un po' Francia o inghilterra, o Germania, non per una vacanza mordi e fuggi, ma trascorrendo li settimane, frequentando ospedali, usando i mezzi pubblici, non limitandosi a stare nei bei quartieri bianchi come la neve, bastava notare le forze di polizia che già 12 anni fa militarizzavano il centro di Parigi ( Champs Elisees, Ile de la Cite, Louvre e dintirni, St Germain des Pres e vicinanze, per capire che il multi kulti, in particolare l' "integrazione" con i Maomettani era fallita.
    Per integrarsi, cois come per far funzionere un matrimonio, bisogna essere in due. Se non mi voglio integrare, niente e nessuno riuscirà a farlo per me.
    V. Il libro di Zemmour La Francia si suicida, o quello del Tedesco, socialdemocratic, Sarrazin, La Germania si sfascia ( traduzione mia, libera, perche in Italiano, chissà perché, non è stato tradotto).
    Ecco non mi sembra che ai tempi Sartori si sia battuto molto per difendere Zemmour o Sarrazin, per non parlare della Fallaci e della
    sua Eurabia.
    Ma se si vive in una torre d'avorio accademica, e l'unico problema è l' "uomo nero" ( una vera fissazioni), cioè quell'ignorantone e donnaiolo. (invidia ?) di Berlusconi, si arriverà sempre in ritardo. Sulla Storia (sono in ritardo di almeno 100 anni)

    Lupus, spero che questo secondo commento sia più chiaro. Comunque: "chez nous", da noi, "negher", Milanese per negro, Muslime, Mussulmani...l'espressione "ha trovato la laurea nelle patatine PAI" è lessico familiare, per dire che gliel'hanno regalata, come i regalini che un tempo trovavi nei sacchetti delle patatine, appunto.
    Spero che la "stele di Rosetta" sia ora comprensibile.
    Ah, sempre per Kyenge: ai tempi io avevo colleghi congolesi che studiavano Medicina o Farmacia o Veterinaria. Stavamo tutti nello stesso pensionato studentesco. TUTTI erano in Italia perché pagati dal loro governo, TUTTI appartavano a famiglie "bene", e nessuno si azzardava a manifestare il benché minimo dissesno con la linea governativa di politici, che definire corrotti è un eufemismo.
    TUTTI, una volta laureati, lasciavano l'Italia, NON per tornare ad servire il proprio paese, ma per trasferirsi, per specializzarsi o iniziare a lavorare, in Belgio, Francia, Inghilterra, USA.
    Tutti cercavano di avere storie con ragazze italiane, pur essendo tutti già fidanzati in patria. CHi ci stava, veniva usata e gettata via, perché ritenuta "poco seria", proprio per il fatto di essere stata con loro.
    Avevano un razzismo, se vogliamo usare questo termine ora abusato, enorme nei nostri confronti. "Negro è bello", tutto il resto è spazzatura.

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    1. Esemplare Rr! Testa quadra perché non ho fatto la standing ovation a Sartori? Ad uno che scopre l'acqua calda a novantanni? Un altro di quei superbi che non vedi l'ora che tolgano il disturbo, tanto non mancherà a nessuno. Altro che Spirito Santo come vaneggia Fabrizio Giudici. Figurati ha imbroccato un'intervista lo scienziato!

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  18. È molto importante che i tradizionalisti cattolici non si chiudano nel loro orticello perché, altrimenti, non si accorgeranno che stanno succedendo fenomeni in tutto identici anche in altre Chiese, il che è probabilissimo indice di una regia internazionale ben orchestrata alla quale gli alti prelati di ogni Chiesa stanno prendendo lezione.
    Non può infatti essere casuale che l'indifferentismo religioso, al quale porta lo stile di papa Francesco, sia in qualche modo imitato, pure prima di Francesco in altri ambiti. Vi ricordate Giovanni Paolo II che baciava il Corano?
    Ora guardate qui al minuto 10,30 e vedrete il patriarca di Costantinopoli chiamare "sacro e santo" il Corano.
    https://www.youtube.com/watch?v=5p7DqpeTJM8
    Non è possibile, ripeto, che questi fatti siano semplici coincidenze. Qualcuno sta muovendo i personaggi ecclesiastici come marionette per i suoi fini. E qui, i tradizionalisti cerchino di capirlo!, viviamo in un contesto in cui tutto è relativizzato e rovesciato. Penso che non sia esistito mai un periodo simile nella storia del Cristianesimo.
    Forse anche per questo - in Italia certo non lo diranno mai! - il patriarca Bartolomeo è stato denunciato per eresia al Sacro Sinodo della Chiesa di Grecia.

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  19. Rosa,
    direi che può bastare richiamare particolari su Sartori, quando ho detto e ripetuto di aver semplicemente voluto condividere una intervista interessante tirata fuori in occasione delle notizie sulla sua morte. E proprio nel mio primo commento quotavo una sua considerazione nei confronti della tardiva consapevolezza della sinistra francese e osservavo
    "Ora che un crescente "mormorar di popolo" sta prendendo corpo anche gli irresponsabili e i collusi cominciano a sfumare le interpretazioni dei fatti non soltanto in Francia. Ma ciò accade solo nelle dichiarazioni ad usum masse da imbonire a fini pre elettorali per rosicchiare consensi ai cosiddetti 'populisti'... Ma poiché non si vedono provvedimenti corrispondenti alle dichiarazioni, non riusciranno a illudere chi sta aprendo gli occhi o non li aveva mai chiusi".

    In ogni caso lui non era, su queste tematiche, né un irresponsabile né un colluso né un ignorante, ma ha mostrato onestà intellettuale da apprezzare quel che basta anche in un avversario politico.
    Se tu ne eri consapevole prima di lui, chapeau!

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  20. Comunque non mi pare che Sartori si sia allontanato dalle idee liberal, infatti diceva che il problema lo individuava nella mancanza di integrazione dei maomettani con i cd. principi della democrazia, che sono appunto l'ossatura su cui si è costituito ed è cresciuto l'occidente e la modernitá e la post-modernitá di cui il mondo liberal è espressione autentica.
    Però si tratta di due facce della stessa medaglia che è quella del rifiuto ed odio e per parte maomettana e per parte liberale per il primato del vero ed unico Dio, quello trinitario e verace, sulla storia e della sua unica Chiesa, quella Cattolica, sulla societá.
    Marco P

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  21. Da noi si dice "solo gli imbecilli non cambiano mai d`opinione", non conoscevo Sartori ma quel che dice sull`impossibilità di integrare l`islam nelle nostre società occidentali, in qualsiasi società che non accetti di lasciare la legge coranica dirigere la vita dei suoi abitanti musulmani, è la semplice ma dura verità.
    I nostri uomini e donne di governo, pavidi, codardi, ignoranti, gli "islamogauchistes"(di sinistra) alla ricerca di voti, gli irenisti di ogni bordo, la chiesa cattolica in prima linea, i buoni sentimenti strappa lacrime usati e abusati per manipolare, o tentare di farlo, l`opinione della gente, tutto ciò unito al vuoto siderale religioso, morale, di ideali, ha portato alla situazione attuale oramai senza ritorno se non attraverso, prima o poi, un confronto che non sarà certo pacifico.

    Ma nella vita di ogni giorno, nelle città, comuni, quartieri, dove la presenza musulmana ha imposto con arroganza le proprie regole e leggi, e non solo vestimentarie e alimentari, dove le forze dell`ordine non osano più metter piede, in Paesi come la Svezia in cui l`immigrazione musulmana ha portato una violenza e un`insicurezza sconosciuti fino allora, la gente reagisce .

    La reazione non viene dai privilegiati di questa società decadente, dalla sinistra bling bling, "la sinistra caviale" (basta vedere attori, cantanti e alii, mobilizzarsi A PAROLE per i migranti, per le sedicenti vittime della violenza della polizia...) , non viene dalla chiesa oramai al passo con i valori di quella società, viene dal basso, la reazione viene dalla gente obbligata di andarsene perchè nel proprio quartiere i commerci tradizionali hanno chiuso e trova oramai solo negozi islam-conformi, perchè le donne si fanno aggredire o insultare, perchè perfino nelle scuole la comunità islamica è riuscita ad imporre la sua legge, come nelle mense scolastiche.
    Oh certo queste semplici verità non le troviamo nei media allineati, marionette sponsorizzate da organismi come la Open Society Foundations.

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  22. Eutizio 1:03

    Non vi pare di esagerare? "Testa quadra" è riferito a chi non vuole capire che condividere il contenuto di un'intervista non significa sposare l'intero pensiero di un autore. E chi è che ha chiesto la "standing ovation" per Sartori?
    Non è meglio impiegare il proprio tempo ed energia per rimanere sull'essenziale?

    Marco P.
    Ok. Sartori è liberal. Ma quel che dice in questa intervista è essenziale nitido, verissimo, condivisibile e che a dirlo sia un liberal (che poi vede soluzioni diverse dalle nostre) nulla toglie all'interesse sull'analisi.

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  23. Sartori sì, Sartori no...
    Mutatis mutandis, tutti conosciamo Stalin, no?
    Bene, alla morte di Mussolini, Stalin ebbe a dire:

    " Con la morte di Mussolini scompare un grande uomo politico cui si deve rimproverare di non aver messo al muro i suoi avversari"

    Io, queste parole le prendo come oro colato, indipendentemente da tutte le nefandezze perpetrate da chi le ha proferite e da chi lo ha osannato e continua ad osannarlo.

    Chissenefrega se Sartori era un liberal e si è accorto solo ad ottant'anni del pericolo islamico: l'importante è che se ne sia accorto e l'abbia dichiarato.

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  24. Comunque Sartori i concetti espressi nell'intevista opportunamente pubblicata da Mic, erano alcuni anni che li proponeva. Mi ricordo di lui degli interventi in questo senso sul Corriere della Sera di qualche anno fa, la sua giusta polemica contro la Kyenge. Come politologo era stimato. Certo, apparteneva alla tradizione liberale, con tutte le sue limitazioni e contraddizioni. Non dobbiamo scoprirle adesso.
    Faccio piuttosto un'altra considerazione: le osservazioni più precise e realistiche, un vero e proprio grido dall'allarme nei confronti dell'invasione maomettana, non sono venute da opinionisti cattolici o dalla Gerarchia (che ancora in sostanza tace ed anzi è complice dell'invasione) ma da laici di formazione liberale e democratica, inizialmente molto convinta, quali appunto Oriana Fallaci (che cattolica non era) e Sartori. La Fallaci iniziale era un'accesa femminista e sostenitrice quasi fanatica dei valori della democrazia contro il "fascismo" quale categoria dello spirito. Essendo intelligente e colta e amante della sua Patria italiana e fiorentina, e forse ansiosa di tornare alla fede,ad un certo punto ha cominciato a capire certe cose.
    Sartori e Fallaci erano fiorentini tutti e due, e hanno vissuto a lungo in America tutti e due, una coincidenza. L'antico e sagace spirito critico dei fiorentini non è dunque morto. Forse la permanenza all'estero glielo ha affinato. PP

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  25. Ma personalmente (sarò superba) lo sapevo molto prima di lui.

    Come tutti. Ma qui non si sta facendo una gara a chi c'era arrivato prima (e sappiamo bene che i progressisti in questa gara arrivano sempre buoni ultimi, ammesso che arrivino). Semplicemente, suppongo, mic ha letto l'intervista, ha valutato che contiene cose giuste, è scritta in buon italiano, ha un capo e una coda e quindi aveva senso riproporla invece che mettersi a scrivere da zero una cosa con gli stessi contenuti.

    Altro che Spirito Santo come vaneggia Fabrizio Giudici.

    Sant'Eutizio, il mio non è vaneggiamento: è Magistero (preconciliare). È un fatto che in quell'intervista Sartori disse cose giuste sull'immigrazione ed il multiculturalismo. È un fatto che le cose giuste, anche un barlume di cose giuste, non possono che provenire dall'ispirazione dello Spirito Santo; altrimenti dovremmo concludere che l'uomo è in grado di raggiungerle da solo. Ma questa sarebbe un'eresia. Scriveva per esempio Sant'Agostino:

    Viceversa ci si deve opporre con la massima decisione ed energia a coloro che attribuiscono alla forza della volontà umana da sola senza l'aiuto di Dio la possibilità o di raggiungere la perfezione della giustizia o di tendere ad essa con profitto.

    Il problema in certe discussioni è la totale volontà di non procedere ad analisi, ovvero a scomporre un argomento complesso (come p.es. il pensiero di uno studioso) in parti e valutarle indipendentemente una per una. Può essere che siano anche il 99.9% cattive, il che non esclude che ce ne sia un 0.1% buono. L'esempio di Lister, che addirittura coinvolge due personaggi storici che si sono trovati agli antipodi, mi sembra eclatante.

    Per questo non dovrebbe essere necessario che io sottolinei che la mia frase sull'ispirazione dello Spirito Santo è limitata alle opinioni di Sartori espresse in quell'intervista, non una valutazione sulle sue idee in toto o sulla sua persona.

    PS Il commento di PP sulle vicende umane di Sartori, ma soprattutto per quanto sto per scrivere mi riferisco alla Fallaci, sostanzialmente mi ricorda il figliol perduto-prima-che-prodigo, che almeno, nel porcile, si rende conto di aver scelto una destinazione sbagliata. E almeno inizia a guardarsi intorno e cerca di togliersi dal fango. A differenza dal personaggio della parabola, che compie tutto il percorso di ritorno, la fine della vita terrena di queste persone le ha colte mentre erano ancora per strada, e non è detto che avessero neanche ben chiara la direzione verso cui muoversi. Però traspare l'intenzione di trovare quel percorso. Da lì in poi è questione che riguarda solamente Dio. Ma dal porcile fino a lì è anche questione umana ed è umanamente ingiusto, nello scambio di idee, non riconoscere almeno quella parte di cammino che hanno intrapreso.

    --
    Fabrizio Giudici

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  26. Domanda: Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
    Risposta di S. «Sono cose che dico da decenni».
    Considerazione: non mi pare che da questo incipit si possa desumere che S. avesse cambiato idea o avesse preso coscienza di suoi abbagli ideologici, lui stesso infatti dichiara il contrario.

    Domanda: Quale disastro?
    Riposta di S. «Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso,….
    Considerazione: emerge il liberalismo che nega qualsiasi possibilità che lo spirituale ed il temporale possano convivere. Però a differenza della retta visione che vede il temporale guidato dallo spirituale e però necessario perché il secondo possa attuare ciò che è in potenza, il maomettanesimo vede il temporale schiacciato totalmente dallo spirituale che lo domina. Ovviamente una visione distorta ed aberrante. Questo aspetto è non visto da S. che vede i maomettani ed i cattolici come pari per visione della realtà, il che è ovviamente falso, ma S. ha le lenti dell’ideologia che deformano. Infatti più sotto mette sullo stesso piano la S. Inquisizione e l’Islam, o ancora questo con il “nostro” Medioevo, con evidente parallelo tra i due per quanto consta la, secondo S. omogenea visione spirituale della realtà. Interessante anche notare come questo “nostro” si legga in senso occidentalizzante, egli, S., vede evidentemente l’età di mezzo come organica in uno sviluppo della storia di tipo evolutivo, una tappa insomma, totalmente altro rispetto alla giusta visione di quel tempo come alto esempio di fioritura della Fede con le sue giuste opere. Tale visione di tipo evolutivo si riscontra nell’affermazione “Islam incapace di evolversi” poiché per l’ideologia che S. supportava tutto deve evolversi, quindi anche l’Islam. Quello dell’evoluzione è un dogma che sostituisce gli altri, veri o falsi che siano. L’ideologia deforma la realtà e la nasconde, quando si vuole catalogare la battaglia di Vienna ancora come tappa di costruzione dell’occidente moderno, postmoderno oggi e chissà cosa domani, laddove invece tali battaglie furono combattute per difendere la Fede e la possibilità di professarla (cosa che invece l’ideologia di cui S. è latore vuole relegare nel privato, o privatissimo).

    Domanda: Perché non possono convivere?
    Risposta di S. «Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah.
    Considerazione: entrambe queste sovranità mettono al primo posto un idolo, l’uomo in un caso, il falso dio maomettano nel secondo; peccato (si fa per dire) che “Omnes dii gentium daemonia at vero Dominus coelos fecit”. Quindi entrambe le idolatrie, da parti differenti, convergono nella loro essenza anticristica.

    Domanda: Qual è la sua Europa?
    Risposta di S. «Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa.
    Considerazione: un disegno che non si discosta molto dall’attuale situazione, in quanto in fondamenti di questa Europa sartoriana sarebbero gli stessi del moloch sotto cui siamo finiti: giuspositivismo e primato dell’economia, alla faccia della Legge Eterna e di quella naturale.

    Conclusione: non condivido praticamente nulla di quanto sostenuto da S. L’unica parte commestibile è l’ultima, quella relativa allo jus sanguinis/jus soli.
    Se per assurda ipotesi domani mattina tutti i maomettani residenti in Europa se ne tornassero nelle loro lande, i nostri problemi non sarebbero certo risolti.
    Mi pare di aver fatto un analisi argomentata stando sul tema e senza divagare.
    Tacciatemi pure di massimalismo, però argomentate.

    Marco P.

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  27. «Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah."

    E in che cosa questa affermazione sarebbe falsa e non condivisibile?
    Io vivo in un Paese di democrazia diretta, al popolo nelle urne l`ultima parola, ognuno vota secondo la propria coscienza più o meno ben formata, non interpreto questo voto come l`espressione dell`uomo idolatrato!
    Io sono cattolica e vivo un un Paese che mi lascia la libertà di votare secondo coscienza, in un Paese che mi permette di dare Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, si chiama libertà, o, una forma di libertà.
    Libertà che non hanno i fedeli di Allah sottomessi alla legge coranica, una legge che rende la loro integrazione nelle nostre società impossibile se e quando è seguita alla lettera.
    Basta vedere quel che succede, come vivono le donne, è solo un esempio, nei quartieri, e nei comuni oramai in mano islamica.

    Trovo abbastanza bizarro queste far le pulci ad un uomo che mi sembra dica cose condivisibilissime anche se in mezzo ad altre che lo sono meno, donota a mio avviso, una chiusura, una rigidità, una forma di arroganza che mi lascia basita.

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  28. Nelle democrazie, dirette o indirette che siano i singoli nel loro privato potranno anche dare a Cesare e a Dio il proprio, ma così non fa il governo e questo non è cattolico in quanto il potere temporale deve fare tutto il possibile perchè le persone possano aderire e professare la vera Fede. Essere liberi di andare a Messa è un bene ma insufficiente se lo stato è indifferente rispetto alle varie religioni, ad es consentendo il lavoro domenicale (si, lo so: provoco).

    Sará un mio limite vedere la democrazia come un sistema contraddittorio, falso come è falsa la teocrazia islamista, seppur su fronti diversi. Un mio limite al pari degli altri così delicatamente elencati da Luisa che evidentemente mi conosce bene pur non avendomi mai incontrato.
    Non mi piace aggredire sul personale gli interlocutori, capisco che vi sia chi la vede diversamente.
    E con questo chiudo.
    Bien a vous.
    Marco P

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  29. " Nelle democrazie, dirette o indirette che siano i singoli nel loro privato potranno anche dare a Cesare e a Dio il proprio, ma così non fa il governo e questo non è cattolico in quanto il potere temporale deve fare tutto il possibile perchè le persone possano aderire e professare la vera Fede."

    Ma il mio governo fa tutto il possibile perchè io, cattolica, possa professare la mia fede, e che possa farlo chi professa un`altra fede, il ruolo di un governo non è di agire per fare aderire i cittadini ad una fede ma di permettere ad ognuno di poter praticare liberamente la sua fede, si chiama laicità dello Stato.
    Fare tutto il possibile perchè le persone scelgano di avvicinarsi, di convertirsi alla nostra Fede , "perchè le persone possano aderire e professare la vera Fede", è un impegno che appartiene ai chierici, ai semplici fedeli, non ad un governo.

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  30. Anche il governo, se è cristiano, deve aiutare la vera religione

    Deve concorrere nel suo ambito anch'esso, indirettamente, alla salvezza delle anime. In primo luogo tutelando la morale, pubblica e privata, i costumi, premiando i buoni e punendo i viziosi, come si diceva una volta. In secondo, tutelando la religione cattolica a preferenza delle altre. Le religioni non cattoliche, nel Regno d'Italia prima e durante il Fascismo, erano "culti tollerati" (a condizione che non fossero immorali), come diceva lo Statuto Albertino, e poi "culti ammessi", al tempo del Duce. Tollerati o ammessi, era sempre la stessa cosa. Uno Stato perfettamente laico, come il nostro attuale, è uno Stato inaccettabile dal vero punto di vista cattolico: tale Stato nei fatti si rivelerà indifferente ed anche ostile alla vera religione e favorirà l'impiantarsi ed il diffondersi delle altre, ad essa ostili. Provocherà anche, alla lunga, con il suo agnosticismo, il crollo della morale, la decadenza dei costumi, e lo stiamo vedendo.
    L'errore di Sartori stava nella prospettiva rigidamente laica, in ordine ai rapporti tra religione e Stato: lo sappiamo, è l'errore liberale, anche se tale forma di governo consente alla Chiesa e alla religione cattolica di organizzarsi liberamente e garantisce libertà di stampa, di associazione, di voto. Però la nativa intelligenza gli ha permesso di mettere a fuoco il pericolo islamico, di coglierne i tratti essenziali (a proposito, poche ore fa un nuovo attentato col camion,stavolta nel centro di Stoccolma, morti e feriti). Tuttavia, egli non poteva rendersi conto che la soluzione del problema non può venire dal sistema democratico.
    Può venire solo se 1. si bloccano le frontiere, 2. se la Chiesa cattolica, tornata in sé, inizia l'indispensabile opera di conversione alla vera fede nei confronti dei milioni di musulmani ormai installati a casa nostra. Utopia, al momento, però noi qui più che indicare ciò che secondo logica si dovrebbe fare, non possiamo. PP

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