Ricordiamo che oggi, venerdì (è anche il Primo Venerdì del mese), è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].
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Ѐ importante mantenerci fedeli nel nostro impegno per la preghiera di riparazione, perché gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù sono quotidiani e condotti a ogni livello. Altrettanto insistente e continua deve essere la nostra preghiera di riparazione. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.
Per la nostra formazione, concludiamo la lettura di Selezione di Detti dei Padri del deserto. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
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LUNEDÌ 1° MAGGIO 2017 A PAGNANO (frazione di Merate – LC), presso il teatro OP (via Cappelletta) con inizio alle ore 09.45 e chiusura con la S. Messa, che verrà celebrata alla ore 17.30, si terrà il Terzo Incontro nazionale della Lega Cattolica per la Preghiera di Riparazione
Per il programma dettagliato, cliccate qui.
Sarà possibile pranzare presso il ristorante Caminun (via Lunga, 19), al costo di euro 15,00, oppure mangiare al sacco.
Per esigenze organizzative vi preghiamo di comunicare la vostra partecipazione entro il 15 aprile, specificando se desiderate pranzare al ristorante. In caso di nuclei familiari vi raccomandiamo di indicare il numero dei componenti. Tutte le comunicazioni andranno fatte all’indirizzo legariparazione@email.it
http://www.tempi.it/usa-attaccano-la-siria-abou-khazen-perche-vogliono-decidere-loro-per-noi#.WOdNnlOLR7M
RispondiEliminaMa perche' non bombardano se' stessi , la loro casa , la loro propria famiglia .
Questo nostro povero (di Dio) mondo è divenuto, come forse mai prima d’ora, nostro nemico; anche se ciò non significa detestare ogni cosa esistente e i nostri simili…
RispondiEliminaPiuttosto nutriremo gran pietà (vera misericordia)del penosissimo contesto dove tutto ciò che respira davvero di cristianesimo diviene estraneo e scomodissimo.
E’ utile sottolineare quel “davvero”, poiché in questa temperie c’è molta falsa spiritualità, in cui la religione stessa concorre alla “plastica” e alla “fantasticità” di un tentativo di rendere culto non a Dio, ma all’egocentrismo, in cui tuttavia, orwellianamente, alcuni sono molto più “uguali degli altri”.
Il mondo è confuso, incerto, narcisistico e artificiale: ha rinunciato a riunirsi al vero e ne vive separato. E’ in atto un attacco di dimensioni inimmaginabili, tendente ad impadronirsi dell’anima degli uomini. Lo spirito di questo mondo è evidentemente lo spirito del suo principe che lo signoreggia.
Il vero avversario da togliere di mezzo è il Verbo incarnato, la luce, la verità e la vita: trionfa la morte. Per poter sopravvivere è necessario prendere la croce, rinnegando noi stessi e questo strano mondo.
"Chi agisce con approssimazione si abitua anche a parlare con approssimazione, e il parlare grossolano, impreciso e sciatto coinvolge in questa indeterminatezza anche il pensiero [... ] Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale".
padre Pavel Florenskij (martire). Lo citava qualche giorno fa Antonio Socci.
segue ...
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RispondiEliminaUn cuore malato produce una spiritualità utilitaristica e produce la centratura dell’uomo su se stesso. Produce cioè superbia, che è il distillato della cultura del diavolo. In una cultura siffatta persino le buone intenzioni e le buone azioni non possono essere opera dello Spirito Santo, presuntuosamente chiamato a garante di una fede razionalistica e idealistica che usa Dio e gli uomini per affermare soluzioni care al mondo, traendone soprattutto soddisfazione, gloria e tornaconto. Inutile enfatizzare l’intervento della Grazia se poi la si riconduce alle “nostre opere” e alla “nostra fede”, incapaci di distinguere la volontà dell’io da quella di Dio e la nostra ragione dall’intelletto, dono del Cielo. Così il cuore non fa memoria di Chi ci precede e ci supera.
Dio in effetti non punisce nessuno, perché Dio ama tutti. Quello che Dio vuole è che il nostro cuore sia trasformato nel proprio desiderio di felicità, facendolo passare da un premio (o una conquista) ad un abbandono disinteressato e senza tornaconto, che ci colma della gioia dei beati. E’ giusto chi impara ad amare così, ed è ingiusto chi non lo fa. Gli uni e gli altri avranno la visione del Dio increato, ma i primi godranno in eterno la gloria di Dio come luce e calore, mentre i secondi sperimenteranno in eterno un fuoco bruciante.
Sarà l’immersione nella purificazione richiesta al nostro cuore a determinare un conflitto con il nostro rifiuto, senza che vi sia ingiustizia, ma senza nemmeno un’antitesi tra ricompensa e punizione, che altrimenti comporterebbe una tentazione egocentrica e la pretesa a fare di noi “servi inutili” più di quel che siamo.
Perciò questo mondo così superbo è sbagliato anche nelle sue espressioni religiose, oltre a quelle socio-politiche quasi opposte, persino vantando “civiltà” così diverse da richiederne lo scontro.
L’unica salvezza consiste nel fare spazio a Dio, rinnegando l’io, senza vantare alcun merito: solo così Dio opera la trasformazione necessaria ad uscire dalla separazione, riunificandoci nella Verità, sollevandoci dalla dispersione spirituale dell’egocentrismo e dell’antropocentrismo che si volge allo spirito satanico.
La trasformazione del cuore avviene lasciando agire Dio, cooperando con Dio in modo disinteressato e umilissimo, senza cavalcare convinzioni e soddisfazioni che sono occasione di gloria terreno: è la logica crocifissa a risorgere dalla morte. Altrimenti seminiamo solo morte e crocifissi. Chiedere pace è riconoscerci guasti.
Dio ama anche quelli che Lo rifiutano. Ma chi Lo rifiuta si volge all’eterno tormento. Ci vuole questa fede per riparare senza avere la pretesa di essere coloro che consolano o placano un “Dio adirato”. Dio non è superbo e non è falso.
Oltre alla fede per riparare ci vorrebbe anche quella per convertire, che purtroppo la gerarchia attuale ha abbandonato. E ne vediamo le conseguenze.
RispondiEliminaÈ solo con la difficile ma non impossibile conversione dei musulmani et alii che il mondo potrebbe esser sottratto al regno del suo principe per restaurare il Regno di Dio nell'Unico Figlio...
Una situazione così esplosiva nella Chiesa non si era mai vista. Mentre tutti tacciono!
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/bergoglio-arriva-ad-affermare-chiesa-gesu-si-diavolo-tutti-fanno-finta-nulla-la-sua-strategia/
Cara mic,
RispondiEliminagiustamente tu scrivi che il mondo necessita di conversione...
Quel che intendevo è che la conversione alla volontà di Dio nel Suo Figlio non serve solo all'Islam: è la fede dei cristiani quella che latita, non dico per convertire, ma almeno per convertirci prima noi... anche la voce del "mondo occidentale" è blasfema!
Caro tralcio,
RispondiEliminaE' vero quello che dici. Ma davo per scontato che la conversione debba riguardare noi per primi e personalmente.
Quello che volevo sottolineare è il discorso della conversione applicata al problema dei problemi del nostro tempo che, certo nasce dallo stesso male insidioso da sempre e fino alla fine dei tempi e non riguarda solo i musulmani.
Ma appunto, mentre il discorso vale per tutti, sono loro che al momento costituiscono la minaccia più massiccia; ma forse non la più pesante, se pensiamo alla scristianizzazione e al degrado morale e civile del nostro tempo.
E, sì, la soluzione principale è partire da noi. Ma, poi, se non fosse precluso il tanto vituperato "proselitismo", che non è imposizione ma annuncio e testimonianza, credo che la situazione cambierebbe. Questo argine, terribile, che viene posto alla cristianità oenso sia all'origine di tanta diffusa tepidezza quando non indifferenza e, soprattutto, errore (tanto tutte le religioni sono uguali...)
... tutti uguali, ma qualcuno più degli altri, come ben sapeva Orwell.
RispondiEliminaE meno male che si divertì a giocare alle allusioni limitandosi al solo regno animale...
@Tralcio
RispondiEliminaBellissima riflessione, purtroppo oggi gli uomini non solo non credono in Dio, ma non credono nella vita oltre la morte, pensano che tutto finisca qua, per questo ci sono tanti suicidi, certo che bisogna convertire e convertirsi, ma non ne vedo in giro tanti che tentano di farlo, la nostra è una società tanatofila che ha paura di morire, ma che preferisce la morte alla vita perché non sa che farsene e non spera nel futuro perché non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel in cui si è cacciata. Le civiltà muoiono suicide, un tempo rinacquero col Cristianesimo, aspettiamo santi monaci.Anonymous.
Riparare, riparare....
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/report-pope-francis-thanks-malta-bishops-for-allowing-remarried-divorcees-t
Aiutiamoci/li
RispondiEliminahttp://it.radiovaticana.va/news/2016/10/12/intervista_con_padre_paolo_carlin,_esorcista/1264631