Da mezzogiorno del 1° agosto a mezzanotte del 2 è il tempo del cosiddetto Perdono della Porziuncola, durante il quale si può acquisire l’indulgenza plenaria, una sola volta all’anno, per sé o per un defunto. La tradizione narra che san Francesco d’Assisi la domandò direttamente a Gesù Cristo, quando ne ricevette l’apparizione in una nottata del 1216, insieme con la Madonna e con numerosi angeli, mentre egli si trovava in preghiera nella chiesetta della Porziuncola.
Francesco, nato intorno al 1182 ad Assisi (dove morirà nel 1226), aveva ormai abbracciato la vita religiosa da una decina d’anni ed era superiore dell’Ordine, riconosciuto da papa Innocenzo III nel 1210. Ciò nonostante, secondo le antiche fonti, il frate era stato colto dalla violenta tentazione di abbandonare la vocazione consacrata e di tornare nel mondo a godersi le ricchezze paterne. Per vincere la diabolica istigazione si era gettato nudo in mezzo a un roveto, che si trasformò in un cespuglio di rose prive di spine.
A quel punto due angeli gli erano apparsi dinanzi e lo avevano condotto in cappella, dove il Signore gli chiese che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu pronta: «Benché io sia misero e peccatore, ti prego che a quanti – pentiti e confessati – verranno a visitare questa chiesa, tu conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». Anche la reazione di Gesù fu immediata: «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza».
Francesco si recò da papa Onorio III, il quale diede l’approvazione, chiedendogli per quanti anni volesse tale indulgenza. Il frate replicò: «Padre santo, non domando anni, ma anime!». Fra le condizioni – oltre alle consuete della confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice – c’è anche la visita a una chiesa parrocchiale o a una chiesa francescana, con la recita del Padre nostro e del Credo, la professione di fede che venne elaborata nei Concili di Nicea (325) e di Costantinopoli (381), per cui si definisce anche «Simbolo niceno-costantinopolitano».
Cio' che e' utile all'anima
RispondiEliminahttp://cordialiter.blogspot.it/2017/08/sulla-terra-siamo-solo-di-passaggio-per.html
Il Paradiso di Dio è il cuore dell'uomo
RispondiElimina"Deliciae meae esse cum filiis hominum (Prov. VII, 31). Il paradiso di Dio, per cosi dire, è il cuore dell’uomo.
Dio vi ama? Amatelo. (…)
Prendete il costume di parlargli da solo a solo, familiarmente, e con confidenza ed amore, come ad un vostro amico, il più caro che avete e che più v’ama.
E s’è grande errore, come si è detto, il trattare con Dio con diffidenza (…) maggior errore sarà il pensare che il conversare con Dio non sia che di noia e d’amarezza.
No, non è vero: Non... habet amaritudinem conversatio illius, nec taedium convictus illius [perché la sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza] (Sap. VIII, 16). Chiedetelo alle anime che l’amano con vero amore, e vi diranno che nelle pene della loro vita non trovano altro maggiore e vero sollievo, che nel conversare amorosamente con Dio.
Non si domanda già da voi un’applicazione continua della vostra mente per cui abbiate a scordarvi di tutte le vostre faccende e del vostro svago.
Altro non vi si domanda, se non che, senza tralasciare le vostre occupazioni, facciate verso Dio quello che fate nelle occasioni verso coloro che vi amano e che voi amate.
Il vostro Dio sta sempre appresso di voi, anzi dentro di voi: In ipso... vivimus, et movemur, et sumus (Act. XVII, 28).
Non v’è portiere per chi desidera parlargli; anzi Dio gusta che voi trattiate confidenzialmente con lui.
Trattate con lui dei vostri affari, dei vostri progetti, delle vostre pene, dei vostri timori, e di tutto quello che vi appartiene.
Fatelo soprattutto, come ho detto, con confidenza e col cuore aperto, perché Dio non suol parlare all’anima che non gli parla; poiché non essendo abituata a trattare con lui, poco intenderà la sua voce quando le parlerà.
Egli senza aspettare che voi andiate a lui, quando desiderate il suo amore vi previene e si presenta a voi, portando le grazie ed i rimedi che vi abbisognano. Non aspetta se non che voi gli parliate, per dimostrarvi che vi sta vicino ed è pronto ad udirvi e consolarvi (…).
Il nostro Dio abita nell’altezza de’ cieli, ma non disdegna di trattenersi i giorni e le notti con i suoi figli fedeli e fa loro parte delle sue divine consolazioni, di cui una sola supera tutte le delizie che può dare il mondo, e che solo non le desidera chi non le prova: Gustate et videte quoniam suavis est Dominus (Ps. XXXIII, 9)."
Dalle “Opere Ascetiche” di Sant’Alfonso Maria de Liguori, (CSSR, Roma 1933, Vol. I, pp. 316-318).
Preghiera
Gesù mio, abbi pietà di me. Io ti offro questo mio cuore ingrato, ma pentito. Sì, mio Redentore, mi pento soprattutto di averti disprezzato. Me ne pento e ti amo con tutta l'anima.
Sì, mio Salvatore, mio Dio, io ti amo, io ti amo. Anzi, sii tu stesso a ricordarmi sempre quanto hai patito per me, perché io non mi dimentichi più di amarti.
(da S. Alfonso M. de' Liguori)
Ricordiamoci che dal mezzogiorno del 1° Agosto, alla mezzanotte del 2
RispondiEliminaAgosto, si puo' lucrare l'Indulgenza Plenaria di Assisi!
Organizziamo le nostre prossime giornate per ottenere l'indulgenza:
CONDIZIONI PER RICEVERE L'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI, (per sé
*E* per i defunti)
-Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni
precedenti o seguenti il 1° e il 2 agosto);
-Partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica negli 8 giorni prima o
dopo il 1° e il 2 agosto;
-Visita ad una chiesa francescana o parrocchiale nel 1° o 2 agosto, dove si
rinnova la Professione di Fede, mediante la recita di 6 CREDO, per
riaffermare la propria Identità Cristiana; la recita di 6 PATER NOSTER, di
6 AVE MARIA, e di 6 Gloria per riaffermare la propria dignità di Figli di
Dio ricevuta nel
Battesimo; Una preghiera secondo le intenzioni fissate per
sempre, dei Romani Pontefici, (***che SONO l'estirpazione
dell'eresia, la concordia dei governanti cristiani e l'esaltazione della
Santa Madre Chiesa***) per riaffermare la
propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di
unità è il Romano Pontefice, questo per ottenere l'Indulgenza Plenaria per
noi stessi,
per chiederla per i nostri defunti dobbiamo sostituire i 6 GLORIA con 6
REQUIEM. Si
può chiedere più di un Indulgenza al giorno entrando in Chiesa, recitando
quanto elencato sopra,poi uscendo e rientrando,ripetendo le Pie Pratiche
sopra citate.
SANCTE FRANCISCE, ORA PRO NOBIS.
@Il Perdono di Assisi secondo l'uso tradizionale
RispondiElimina"Ricordiamoci che dal mezzogiorno del 1° Agosto, alla mezzanotte del 2
Agosto, si puo' lucrare l'Indulgenza Plenaria di Assisi! (...)"
Potrebbe citare la fonte?
Grazie
Segretario
Enchiridion Indulgentiarum, anno 1952.
RispondiEliminaA chi obbietta che si tratta di regole non più in vigore, ricordo che Dio, San Pietro e San Francesco, certamente non si offenderanno.
Avrei bisogno di una precisazione, per me e per i miei familiari e amici. Tra le condizioni richieste, leggo qui sopra che secondo l'uso tradizionale si prescrive una preghiera secondo le intenzioni fissate dai pontefici nei secoli (e mi sembra giusto. Dunque come considerare l'avviso dato dai pulpiti della mia città dove si dice ai fedeli che bisogna fare una preghiera "secondo le intenzioni del papa" ? a quale papa penseranno secondo voi ? ed è lo stesso problema del rosario recitato la sera nelle chiese, dove alla fine si prega secondo le inttenzioni dell'attuale pontefice. Ma se costui mira - ormai palesemente - all'unione mondialista tra le religioni, si può aderire a tale preghiera? e come si può spiegare la caotica situazione ai fedeli ignari, senza traumatizzarli ?
RispondiEliminaAggiungo che il sacerdote da me udito domenica scorsa non ha fatto il minimo cenno alla Confessione e Comunione sacramentaale : solo le preghiere da fare entrando in una chiesa francescana ! sono sconcertata e preoccupata (e probabilmente sarei rimproverata, anzichè aiutata e compresa, da quei preti a cui chiedessi chiarimenti, dato che già mi è capitato....)
Aggiungo che il sacerdote da me udito domenica scorsa non ha fatto il minimo cenno alla Confessione e Comunione sacramentale.
RispondiEliminaConfessione e Comunione Sacramentale sono le c.d. "SOLITE CONDIZIONI". Sono le condizioni NECESSARIE & NON SUFFICIENTI per lucrare tutte, singole & ciascuna le indulgenze. Fa eccezione la sola Via Crucis.
Ma se costui mira - ormai palesemente - all'unione mondialista tra le religioni, si può aderire a tale preghiera?
RispondiEliminaCertamente no.
@ Anonimo delle 8.08:
RispondiEliminaQuando viene prescritto di pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si esclude automaticamente ogni sua intenzione che sia, eventualmente, contro la Fede e la morale, insomma che sia peccaminosa, questo è ovvio.
Di conseguenza si pregherà appunto secondo le intenzioni che un Sommo Pontefice DEVE moralmente avere (che poi un Papa di fatto non le abbia è cosa del tutto ininfluente per ciò che è in questione): e le intenzioni papali della Tradizione cattolica sono quelle già segnalate nell'intervento delle 20.53 di ieri.
Così facendo potrà essere tranquilla in coscienza, sapendo di agire così come la Chiesa ha sempre indicato.
Orazione
RispondiEliminaGuarda, Signore, il tuo popolo riunito nel ricordo della beata Vergine Maria, Regina degli Angeli, e fa' che per sua intercessione possa partecipare alla pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore.
https://www.youtube.com/watch?v=KuathXlQQ4Y