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mercoledì 16 agosto 2017

I silenzi del papa: non segno di debolezza ma strategia

Nulla di muovo per noi. Ma è l'ennesima riprova che sono in molti urbi et orbi a notare con stupore e sconcerto quanto accade in Vaticano. Di seguito un recente testo ripreso nella nostra traduzione da TradiNews. Della serie: dialogo con tutti tranne che con i cattolici più fedeli alla Tradizione.
Ne avevamo parlato qui - qui - qui e qui già nel 2013.

I silenzi di Francesco non sono segni di debolezza, ma piuttosto l'espressione di una strategia spirituale, che è principalmente quello di dare tempo al tempo di acclimatarsi nella Chiesa cattolica una nuova concezione della morale tradizionale
Lo scorso dicembre sono stati congedati tutti i 31 membri della Pontificia Accademia per la Vita. In seguito abbiamo appreso la riorganizzazione di una grande dicastero per i laici, sotto l'autorità di Mons Vincenzo Paglia, che ora centralizza tutte le questioni relative alla famiglia o al rispetto per la vita. In questo contesto, era attesa con ansia la nomina dei nuovi membri dell'Accademia per la Vita. 

Il minimo che possiamo dire è che non siamo rimasti delusi! Certo, la signora Lejeune, Jean-Marie Le Mene, i cardinali Caffarra, Sgreccia, Eijik Fisher, storici ferventi difensori della vita, sono stati riconfermati. (Sono, dice Mons Paglia, "la preziosa storia dell'Accademia che non deve essere dimenticata, compresa la nuova era dell'Accademia"). Ma molti sono stati licenziati come il teologo americano John Finnis, autore di una lettera aperta al Papa molto critica dell'Amoris Laetitia, il filosofo tedesco Robert Spaemann, o l'austriaco Josef Maria Seifert e molti altri studiosi di rinomanza mondiale, molto impegnati a favore del movimento pro-vita. Per quanto riguarda le nuove nomine, sono state fatte, riferisce mons Paglia in un'intervista a Vatican Insider, a seguito di precise indicazioni di Papa Francesco, che gli ha chiesto di "attivare un dialogo cordiale e attivo con altre istituzioni scientifiche, compresi in un quadro ecumenico e inter-religioso, sia di ispirazione cristiana che provenienti ​​da altre tradizioni  culturali e religiose". Tra i nuovi membri dell'Accademia, tre non sono cristiani, uno è musulmano, un altro è Ebreo e un altro ancora Shintoista. 

Ma il problema non è soltanto  nella scelta di membri estranei alla Chiesa, dopo tutto, la vita è un valore per tutti gli uomini. Emblematica della nuova era, appare la nomina di Maurizio Chiodi, docente di teologia morale, del quale sono note le posizioni sulla contraccezione eterodossa, fecondazione in vitro, l'eutanasia di genere. Altro "caso": la nomina di Nigel Biggar. Anglicana, professore di Morale e Teologia Pastorale all'Università di Oxford, ha detto in un'intervista nel 2011: "Sarei favorevole a limitare l'aborto nella 18 settimana dopo il concepimento (5 mesi!) , più o meno quando c'è qualche evidenza di attività cerebrale, e quindi la coscienza". Intuibile il clamore internazionale suscitato da questa nomina, a cui mons Paglia, imbarazzato, ha risposto in modo significativo, anche assurdo, dicendo che Nigel Biggar ha promesso che non parlerà di questo argomento alle sessioni dell'Accademia ... Silenzio totale da parte di papa Francesco ...

Ed è lo stesso silenzio che ascoltiamo sulla molto chiara richiesta dai quattro cardinali, Caffarra, Burke, Meisner e Brandmüller che hanno chiesto al Papa di ribadire in modo chiaro l'insegnamento della Chiesa sulla comunione da amministrare o no in caso di peccato pubblico. Francesco non ha nemmeno accusato ricevuta della lettera, che, dopo alcuni mesi di silenzio, è stata portata all'attenzione del pubblico. Il tono è decisamente umile e filiale, la domanda corta e centrata sui fatti. Il cardinale Carlo Caffarra ha dovuto dire, fatto insolita e sorprendente, di non essere sedevacantista. Egli ha ricordato che "sono state date al pubblico diverse interpretazioni di alcuni passaggi oggettivamente ambigui della recente Esortazione post-sinodale (Amoris laetitia) , non divergenti, ma in contrasto con il Magistero della Chiesa" (...) riguardanti "non solo l'accesso alla Santa Eucaristia di coloro che vivono oggettivamente e pubblicamente in una grave situazione di peccato e l'intenzione di rimanervi, ma anche una concezione della coscienza morale contro la tradizione della Chiesa. E così - oh, quanto doloroso constatarlo! - ciò è peccato in Polonia è bene in Germania, ciò che è vietato nell'Arcidiocesi di Philadelphia è lecito a Malta. E così via. " [...] "sentiamo il peso della nostra responsabilità e la nostra coscienza ci spinge a chiedere un'udienza con rispettosa umiltà".

Fatto inaudito nella storia della Chiesa, nessuna risposta è stata data da Francesco rifiutandosi persino di ricevere coloro che, per il munus cardinalizio, sono gli abituali consiglieri papali. Ci si chiede in quale clima di tensione si svolgerà il prossimo Concistoro.

Un rapido sguardo al programma ufficiale di Papa Francesco del 21 giugno, nel sito del Vaticano: ci dice che ha ricevuto in udienza ... la National Football League!
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

19 commenti:

  1. Il bisogno di aprire ogni cosa all'ecumenismo è indice di una mentalità generale: pensare che la cosiddetta verità nasce dal basso e non è rivelata dall'Alto. Se è bene confrontarsi con il contesto storico e culturale, per quanto riguarda la proposta del messaggio evangelico, è molto rischioso adattarlo o decurtarlo a seconda delle idee nella società. Ma la direzione intrapresa è oramai questa per cui non è l'uomo che deve adeguarsi alle esigenze del Vangelo ma è il Vangelo che deve essere adattato (leggi decurtato) in base alle idee delle persone.
    Già da tempo si notava l'abbassamento della liturgia ad una prassi che non di rado raggiunge i livelli della taverna o della balera. Il principio anche qui è lo stesso e come tale principio ha toccato la liturgia e il dogma non si vede perché non debba toccare pure la vita morale che ancora era rimasta indenne da tale capovolgimento. Diviene dunque sempre più chiaro il disegno di capovolgere la Chiesa stessa le cui fondamenta sono ancorate alla rivelazione, non agli uomori e alle mode secolari. Credo che tutto ciò apparirà in tutta la sua chiarezza solo quando tali scelte avranno quasi completamente svuotato le Chiese. Solo allora i pochi rimasti ricominceranno a collegarsi con i fondamenti della Rivelazione (senza distorsioni od oscuramenti). C'è però da porsi una domanda seria e profonda: questo capovolgimento dei principi della Chiesa non comincerà a svuotare la stessa successione apostolica e quindi la possibilità di conferire dei validi sacramenti? La successione apostolica, infatti, rimane valida fintanto che la linea episcopale mantiene i fondamenti della tradizione. Dal momento in cui li travisa e li altera stacca se stessa dalla linea apostolica e diviene qualcos'altro. Da quel punto in poi chi dovesse venire dopo anche se si "svegliasse" e tornasse indietro si troverebbe una gerarchia impotente di effettuare dei validi sacramenti. E' uno scenario da prendere SERIAMENTE in considerazione perché lo stesso episcopato rimane valido findanto che si appoggia sui solidi fondamenti della fede (che si riferiscono pure ad una dottrina morale ortodossa). In caso contrario invalida se stesso.

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  2. Davanti a tutto ciò ho solo conati di vomito. Faccio difficoltà a sentirmi in comunione con questo vescovo vestito di bianco. Mi dispiace. Sarà una mia debolezza o forse un peccato che dovrò scontare ma come si fa nella evangeli gaudium a negare un dogma come quello della antica allenanza che è stata abolita dicendo e scrivendo che L antica alleanza non è mai stata abolita. Non è una negazione del dogma? E se è negazione del dogma allora non è eresia? E se è eresia conclamata scritta nero su bianco, allora si può dire che è ancora cattolico? Che fa parte del corpo mistico? O forse non si è auto escluso dalla comunione e dalla chiesa? E che autorità può avere su di me fedele un eretico, anche se veste di bianco? Scusate lo sfogo ma sono scoraggiato. Ho letto che a maggio ad un monsignore in visita ad limina avrebbe detto che L eucarestia non è il futuro della chiesa e che se ne può fare a meno (fonte blondet). Incredibile! E come mai nessuno gli impone di porre fine allo scandalo di non inginocchiarsi davanti a Dio Nell Eucarestia? È uno scandalo che deve finire ed è inaccettabile che nessuno osi rimproverarlo pubblicamente su questo. Se è capo della chiesa cattolica, se lo è, deve inginocchiarsi, lui per primo ed adorare Dio in ginocchio realmente presente nel Santissimo. Questo è lo scandalo maggiore per me che non mi fa essere in comunione con questo signore. L'offesa a Dio non è tollerabile. Cordialmente Alex da roma

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  3. La cancellazione di ogni cosa anche lontanamente cattolica è l'obiettivo primario di papa Bergoglio, a cominciare dal culto a Maria Santissima.

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  4. Invito Anonimo 9:35 a leggere qui:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/03/certezza-del-papa-e-dei-sacramenti-o.html
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/06/don-curzio-nitoglia-una-questione.html
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/07/la-querelle-sulla-validita-dei.html

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  5. Corrisponde a verità quel che leggo a proposito del Papa che avrebbe detto ad un vescovo che il futuro della Chiesa non è nell'Eucarestia? Qual è la fonte di tale notizia?

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    1. Fonte:http://www.maurizioblondet.it/parole-senza-verbo-questa-la-chiesa-futura-francesco/

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  6. https://anticattocomunismo.wordpress.com/2017/08/12/papa-francesco-leucarestia-il-futuro-della-chiesa/

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  7. Come l'ha segnalato Alex da Roma la fonte è quella :

    http://www.maurizioblondet.it/parole-senza-verbo-questa-la-chiesa-futura-francesco/

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  8. Memoráre, o piíssima Virgo María,
    non esse auditum a sǽculo,
    quemquam ad tua curréntem præsidia,
    tua implorántem auxilia,
    tua peténtem suffrágia, esse derelíctum.
    Ego tali animátus confidéntia, ad te,
    Virgo Virginum, Mater, curro, ad te vénio,
    coram te gemens peccator assisto.
    Noli, Mater Verbi, verba mea despícere;
    sed áudi propitia et exáudi.
    Amen.

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  9. Fonte originale canadese in lingua francese, Poi ripresa anche dal sito riscossa cristiana: http://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1048473/leveque-de-rouyn-noranda-rencontre-le-pape-francois

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  10. A dire il vero ho riportato qui più di una volta le parole che Bergoglio avrebbe detto ad un vescovo canadese senza suscitare un particolare interesse ...
    aggiungendo anche che, vista la gravità di quelle parole, la prudenza era di rigore. Detto questo visto che il resoconto del vescovo canadese con quelle esternazioni papali, pur avendo fatto il giro del web, non sono state smentite in primis da lui stesso e in seguito dal Vaticano, si è indotti a credere che il papa argentino le ha veramente dette.
    Ancora una volta il silenzio dei cosidetti custodi della dottrina di fronte alle uscite-fuoriuscite di Jorge Bergoglio sono la norma e tocca ai laici sempre più disorientati e senza guida il compito di esprimersi.

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  11. La frase riferita dal vescovo canadese è probabilmente parte della strategia più raffinata, come accenna sopra Luisa: il silenzio in prima persona, ma le cose imbarazzanti lasciate dire da altri. Ricordo che la Gendarmeria Vaticana tempo fa pubblicò un comunicato in cui affermava di essere seriamente impegnata a correggere le distorsioni del pensiero di Francesco; inoltre c'è la Sala Stampa Vaticana che, quando torna utile, dimostra che le smentite è in grado di farle (vedasi alcuni ultimi post di Tosatti). Il fatto è che, però, è anche vero che ci sono personaggi che a volte mettono in bocca a Francesco cose che non ha detto. Anche se di fatto le parole del vescovo canadese non sono una sorpresa - sono coerenti con la strategia ecumenica e la pastorale assolutamente irrispettosa della Presenza Reale - io credo che non dovremmo usarle in una argomentazione, proprio perché la fonte non è certa. Ci sono molti bravi preti che riconoscono la grave crisi, ma quando gli si parla di Papa Francesco tirano fuori il "complotto" (ho l'impressione che ci sia stata recentemente un'imbeccata dall'alto). Tirare fuori argomenti tipo "Tizio ha detto che Francesco", pertanto, è controproducente.

    L'argomento princie per inchiodare Francesco alle sue responsabilità sono i Dubia, dove il fatto eclatante non è una risposta non ufficiale, ma la mancanza di risposta ufficiale, e questa mancanza non è spiegabile in alcun modo con manipolazioni dei giornali.

    PS A proposito di Dubia, in un commento all'ultimo post di mic ho segnalato un'intervista al card. Burke che lascia intendere che ci stiamo avvicinando alla correzione formale.

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  12. Caro Fabrizio L'argomento principe non sono i Dubai, dei quali la stragrande maggioranza del popolo di fedeli non ne sa niente e sono di difficile comprensione ai più. Provi a spiegarli alla vecchietta di un paese di 500 anime dove sono ora in vacanza, che va a Messa tutte le mattine e alla quale il sacerdote non fa che parlare di quanto è bella la misericordia di Papa Francesco. No. La cosa inaccettabile, per ogni fedele è permettere che chi pretende di essere Vicario di Cristo, non si inginocchi davanti al Santissimo Sacramento, negando di fatto la presenza Reale di Gesù, e offendendo Dio. Concordo con lei che non si ha certezza delle parole di un monsignore canadese. Ma è sotto gli occhi di tutti e certo come il fatto che il sole sorge ad oriente che Bergoglio non si inginocchia davanti a Gesù Sacramentato. Questo non è accettabile da alcun fedele. Non può essere accettato. Lo ripeto. È una cosa che grida vendetta al cospetto di Dio. Se non parlerete parleranno le pietre! Anche il Vicario di Cristo deve inginocchiarsi davanti a Cristo e non davanti a mussulmani eretici e scismatici, come fa da sempre da quando era cardinale. Il suo comportamento è chiaramente, palesemente pubblicamente non cattolico ed autorizza a pensare e denunciare che egli non crede nella presenza reale di Gesù nell'Eucarestia. Il suo comportamento nei riguardi del Santissimo non è un comportamento da cattolico e per me offensivo, più di tutte le cose strampalate che ha detto fino ad oggi, più o meno gravi. Più delle affermazioni gravi contenute nella Evangelii Gaudium o nella AL. Bisogna pretendere che si inginocchi davanti al Santissimo, durante la Santa Messa, nella Adorazione Eucaristica (dalla quale fugge!) e durante il Corpus Domini. Non è accettabile che non partecipi, in testa al popolo di fedeli, alla processione del Corpus Domini. Inutile ricordare il diverso atteggiamento di adorazione verso il Corpus Domini che avevano i Papi precedenti, Sua Santità GPII, e BXVI. Cordialmente Alex da Roma

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  13. Ma è sotto gli occhi di tutti e certo come il fatto che il sole sorge ad oriente che Bergoglio non si inginocchia davanti a Gesù Sacramentato.

    Lo ha ricordato anche il Card. Sarah nel suo intervento a Sacra Liturgia, a Milano, che sto lavorando e pubblicherò domani.

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  14. Alex,
    potresti gentilmente inviarmi la tua mail? scrivi a romaperenne@gmail.com
    Prego anche altri lettori romani di inviarmi le loro mail. Ho comunicazioni importanti, a partire da Roma...

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  15. A corollario di tutto, leggo su blog esteri che in Australia la Corte Suprema, organo governativo, quindi laico, chiede che sia rotto il sigillo del segreto della confessione, in cent, i preti sono invitati, per ora solo per i casi di pedofilia, a venir meno al sacro vincolo e denunciare chi lo ha confessato, cari amici, dopo la distruzione dell'Eucarestia, ricordatevi le poche parole di Papa Benedetto a riguardo, anche l'ultimo baluardo della ex CC viene a cadere, ut unicum sint, cioè niente. Lo trovo molto grave, non so voi che ne pensate, intanto spero ricorderete Ducroux e le sue 'gesta' pedo-omicide che sconvolsero il Belgio una ventina di anni fa, beh, è fuori, per intercessione di tanti potentati, ivi compresa la corona britannica fortemente implicata, mentre van Rompuy chiede ulteriori passi di lato della cc.....okkio, siamo tutti UC (under control).Lupus et Agnus.

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  16. "Ma è sotto gli occhi di tutti e certo come il fatto che il sole sorge ad oriente che Bergoglio non si inginocchia davanti a Gesù Sacramentato"

    Alex, capisco il suo punto. E concordo. Ma non è così evidente da comunicare agli altri. A me insegnarono ad inginocchiarsi le suore. Poi, da adolescente, vidi parecchi che non si inginocchiavano (parlo di una chiesa dove, specialmente all'epoca, la messa, pur VO, si celebrava in modo solenne). Non essendo un ribelle, feci come gli adolescenti non ribelli: imitai gli adulti. Siccome nessuno mi spiegava niente, probabilmente pensai che era normale che gli uomini non si inginocchiassero, e per un certo periodo (qualche mese) rimasi in piedi. Dopodiché la cosa mi metteva a disagio e non mi tornava per niente. Per cui, dopo averci riflettuto un po', tornai ad inginocchiarmi. Ma sono molti i fedeli ortodossi che conosco che non si inginocchiano, o se lo fanno non trovano niente di particolarmente grave se altri non lo fanno (chiaramente qui non considero chi può avere gravi impedimenti fisici). Non è quindi un argomento convincente, purtroppo.


    Inoltre - e qui di nuovo esperienza personale - la discussione tipicamente procede così:

    - Non s'inginocchia.
    - Non è vero. Chi lo dice?
    - Ci sono le foto.
    - Ma una foto non prova niente.

    Che una foto non provi niente è vero, perché c'è il modo di scattarla fuori contesto. La prova sta nella mancanza di foto in cui si inginocchia. La discussione così prosegue:

    - Ma allora mostrami le foto dove si inginocchia: io non ne vedo.

    E la cosa finisce lì, perché è l'interlocutore che dovrebbe fare questo sforzo, e non ne ha nessuna voglia perché vuol tenere la testa sotto la sabbia. Per non dire che questa verifica è impossibile se si tratta di una discussione verbale improvvisata.

    La mancanza di risposta ai Dubia, è vero, non è facile da spiegare a certe vecchiette. Ma può funzionare per quella categoria di fedeli che continua a credere che Francesco non vuole cambiare la dottrina.

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  17. "I silenzi di Francesco non sono segni di debolezza, ma piuttosto l'espressione di una strategia spirituale, che è principalmente quello di dare tempo al tempo di acclimatarsi nella Chiesa cattolica una nuova concezione della morale tradizionale".

    Credo che questo sia l'ultima fase della rivoluzione conciliare, perchè anche sui problemi del Concilio esiste silenzio. È un'altra tradizione.

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  18. Ovviamente, sopra dovevo scrivere "pur NO". Se non sto attento, tendo a scambiare gli acronimi.

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