Nos autem gloriari opórtet, in cruce Dómini nostri Jesu Christi:
in quo est salus, vita et resurréctio nostra: per quem salváti et liberáti sumus. (Gal.6,14).
in quo est salus, vita et resurréctio nostra: per quem salváti et liberáti sumus. (Gal.6,14).
Tra quei fedeli, alle 15 pomeridiane, c'ero anch'io |
Il 14 settembre di 10 anni fa a Roma, dopo 39 anni di cattività, in S. Maria Maggiore, alle ore 15,30, è stata celebrata la Messa Antiquior, nel giorno in cui entrava in vigore il Motu proprio Summorum Pontificum. E nell'arco della giornata lo stesso è accaduto in tutte le diocesi (o quasi) del mondo.
Oggi i centri di messa destinati all'usus antiquior sono grandemente aumentati, ma stentano a crescere con le potenzialità che prometterebbero, perché continua a mancare la volontà nei vescovi e nei sacerdoti di impegnarsi ad introdurre nelle parrocchie la nostra Messa e la relativa 'pastorale' e non viene stato dato corso alla formazione liturgica ad hoc nei seminari. Dunque, se non ci preoccuperemo anche di questo, saremo più un'adunata di acquiescenti da tenere sotto controllo ben inquadrati nel loro recinto, che fedeli che vivono la Liturgia, culmen et fons di tutto, e ne gioiscono.
In più, come se non bastasse, proprio nei giorni di questo decennale, abbiamo bevuto l'amaro calice del motu proprio Magnum principium, che modifica il can. 838 del Codice di diritto canonico, riguardante le competenze della Santa Sede, delle Conferenze episcopali e dei Vescovi diocesani nell’ordinamento della liturgia. Ne abbiamo già discusso [qui] e non mancheremo di approfondire. Di fatto si tratta di un colpo di spugna all’istruzione Liturgiam authenticam, già temuto e preconizzato [qui], “sull’uso delle lingue volgari nella pubblicazione dei libri della liturgia romana”. La frammentazione della comunione della Chiesa acquista velocità sia sulla dottrina che sulla morale e ora sulla liturgia, fons et culmen di tutto. Quanto a noi non possiamo che affidarci e "resistere".
Oggi sarò al convegno Summorum all'Angelicum.
In più, come se non bastasse, proprio nei giorni di questo decennale, abbiamo bevuto l'amaro calice del motu proprio Magnum principium, che modifica il can. 838 del Codice di diritto canonico, riguardante le competenze della Santa Sede, delle Conferenze episcopali e dei Vescovi diocesani nell’ordinamento della liturgia. Ne abbiamo già discusso [qui] e non mancheremo di approfondire. Di fatto si tratta di un colpo di spugna all’istruzione Liturgiam authenticam, già temuto e preconizzato [qui], “sull’uso delle lingue volgari nella pubblicazione dei libri della liturgia romana”. La frammentazione della comunione della Chiesa acquista velocità sia sulla dottrina che sulla morale e ora sulla liturgia, fons et culmen di tutto. Quanto a noi non possiamo che affidarci e "resistere".
Oggi sarò al convegno Summorum all'Angelicum.
Sempre in Santa MARIA MAGGIORE C'era stata a la Messa del cardinale Castrillon il 24 maggio del 2003. Tutto l'evento e le reazioni che suscitò sono narrate su unavox.it.
RispondiEliminaGuarda caso, nel 1975 proprio a Santa Maria Maggiore c'era stata anche la Messa del Pellegrinaggio della FSSPX.
CELEBRARE CELEBRARE CELEBRARE: così hanno fatto a S. Maria Maggiore, dando luogo a un fenomeno, lui sì, che pare ormai "irreversibile": una comunità consolidata, numerosa, dedita alla vita di fede, saldamente fondata su un nucleo di preti che sono lì esclusivamente per questo.
RispondiEliminaAltrove Summorum Pontificum ha dato spesso vita a delle inziative estemporane, come Pellegrinaggi, Convegni, Conferenze, celebrazioni occasionali o con una periodizzazzio ne estremamente lunga (una volta al mese, un venerdì alla settimana etc. etc.).
Queste inziative sono utili per il 'lancio', per riavvicinare i fedeli ignari, ma poi ne deve scaturire la stabilità che si è creata in Val Vigezzi: celebrare tutti i giorni, magari più volte al giorno, la Messa, e poi l'ufficio, i Sacramenti...
Dalla "S. Messa in rito antico che si celebra nella Parrocchia XX il terzo giovedì di ogni mese che finice in aio" non nasce niente: lo si ì visto in tante occasioni: si va avanti per mesi, anni, senza alcun incremento, e quando cambia il parroco, fine delle trasmissioni. Lo sparuto gruppetto che aveva l'abitudine di presentarsi una volta al mese si disperde e non avrà la forza di resistere, perchè non avrà potuto fondare la sua vita di fede sul VO. D'altra parte, era un "gruppo stabile" quello che si riuniva una volta al mese per una Messa feriale celebrata in orario notturno?
segue dalla precedente
RispondiEliminaIn troppi casi la Messa VO diventa una occassione di una esperienza spirituale in più, offerta ai fedeli nel mare magnum delle tante. Per fedeli che hanno "questa sensisbilità": ma da quando il rito è questione di sensibità? Davvero la "sensibilità" può essere motivo sufficiente per pretendere la celebrazione di una forma rituale piuttosto che un'altra? per indurre una modifica nella normativa liturgica della chiesa tanto grave da determinare la convivenza mai vista nella storia di "due forme del medesimo rito"? Non scherziamo. Qui è in ballo qualcosa di molto più serio della sensibilità, è in ballo la nostra identità di cattolici.
Di fronte alla perversa fascinazione anche di tanti fedeli che si considerano 'tradizionali' per gli slogan "Riforma della riforma" e "Mutuo arricchimento", la soluzione è una sola: nessuna Riforma della riforma, nessun Mutuo arricchimento, solo celebrare sempre, quotidianamente e in pienezza tutta la liturgia Vo, così come essa si è conservata, sfruttandone all'estremo tutte le possibilità , tendendo alla perfezione per svelarne tutta la magnificenza formale e contenutistica (polifonia, proprio gregoriano, culto delle reliquie e in particolare della Vera Croce in primis, partecipazione comunitaira alla liturgia delle ore in canto).
Solo così si creerà un nucelo di fedeli talmente numeroso e forte da non poter più essere messo in discussione; solo così Summorum Pontificum diventerà, lui si, "irreversibile". Per adesso sono rarissimi i luoghi dove queste premesse di irreversibilità si sono già realizzate, e Vocogno è un caso, ma altrove, se domani abolissero SP, ci sarebbe qualche protesta soprattutto sul web, e poi ciao, si ritornerebbe alla sparuta clandestinità degli anni settanta-ottanta.
Le condizioni di irrreversibilità invece ci sono già per gli Istituti Ecclesia Dei, che infatti celebrano con costanza e continuità SOLO il VO. Il cosiddetto "populus summorum pontificum" invece, quasi ovunque non esiste ancora, e spesso è solo una bandiera politica -assolutamente troppo debole per potersi imporre in una prospettiva politica.
GUai a contiunare a insistere con la Riforma della riforma: non vedono che essa è già in corso? Lavanda dei piedi alle donne, traduzioni a rischio impazzimento locale, commissione di studio per la messa ecumenica, e questo per stare solo alle attività ufficiali o para ufficiali. Teniamoci stretto il VO così come è, altrimenti prima o poi, con il grimardello del "Mutuo Arricchimento" (altro solgan inspiegabilmente amato da alcuni dei 'nostri') ci faranno la riforma della riforma anche in casa nostra...
La conclusione è questa: da adesso, da subito, priorità alle celebrazioni stabili, costanti, regolari. Tutto il resto non può che essere di corredo, e non è più urgente. E basta con le "S.Messe in rito antico della ultima domenica dei mesi con cinque domeniche da ottobre a maggio", che servono proprio a poco.
Abbiamo parlato abbastanza, abbiamo fatto troppe di queste esperienze sporadiche di 'sensibilità' tradizionale. Ogni giorno è buono perchè venga annunciata la soppressione del MP, Grillo la strombazza da mesi Dobbiamo essere numerosi, pronti, e 'radicati nella fede' e nella pratica quotidiana della liturgia di sempre. Facciamoci trovare preparati, come le vergini sagge: creiamo una realtà irreversibile. CELEBRARE TUTTI I GIORNI, DA OGGI, PER POTER RESISTERE DOMANI.
A Vocogno lo hanno fatto: e nei nostri coeuts?
http://www.iltimone.org/36395,News.html
RispondiEliminaQuesto e' il logo da regalare al Papa .
"...Oggi sarò al convegno Summorum all'Angelicum."
RispondiEliminaE' chiaro che ci sei e noi siamo dietro a te come forza viva e tu sei i nostri sensi lì.
A proposito o a sproposito fai presente la NECESSITA' di scendere nei fatti, cioè L'EDUCAZIONE CATTOLICA V E R A, legata alla LITURGIA quindi alla VITA.
Se esiste qualche TV anche straniera che riprende conferenze, Messe, processioni passaci l'indirizzo, grazie.
Il Signore ti e vi benedica.
"...Oggi sarò al convegno Summorum all'Angelicum."
RispondiEliminaE' chiaro che ci sei e noi siamo dietro a te come forza viva e tu sei i nostri sensi lì.
A proposito o a sproposito fai presente la NECESSITA' di scendere nei fatti, cioè L'EDUCAZIONE CATTOLICA V E R A, legata alla LITURGIA quindi alla VITA.
Se esiste qualche TV anche straniera che riprende conferenze, Messe, processioni passaci l'indirizzo, grazie.
Il Signore ti e vi benedica.
RispondiEliminaLento pede vera Missa Catholica incipit
Per dare slancio alla celebrazione della Messa di Rito Romano Antico, bisognerebbe che il Papa stesso la celebrasse, almeno periodicamente. Ma nemmeno Benedetto XVI ha osato tanto. Se i due riti devono "arricchirsi" reciprocamente, perché il Papa non li celebra tutti e due? Questa dell'arricchimento reciproco resta una proposizione astratta, frutto di una visione libresca della liturgia. Nella Chiesa cattolica il clero ha sempre come costante punto di riferimento il Papa, la cosa viene spontaneamente ed giusto che sia così. Se il Papa non la celebra mai questa messa OV "sdoganata", allora perché dovrebbero celebrarla i sacerdoti? Resta pertanto, la Messa OV una Messa per la "riserva indiana" nella quale si trovano attualmente i cattolici rimasti fedeli alla liturgia di sempre, sicuramente cattolica. La sua celebrazione, rimossi da B. XVI certi ostacoli giuridici, è comunque affidata alla sensibilità personale per la vera e autentica liturgia cattolica del singolo vescovo o sacerdote, resta quindi un fatto occasionale ed erratico. Nei Seminari, essa viene insegnata, celebrata? Suppongo di no. (Seminari, avete detto? Quei luoghi semideserti dove si imparano eresie e si cacciano i giovani che si inginocchiano davanti al Santissimo?) Il "ritorno" alla vera Messa cattolica rimane lento e faticoso e non potrebbe essere altrimenti. Ma, come è scritto nel Nuovo Testamento: "con la vostra pazienza acquisterete la vita eterna".
Z.
Il Signore vi benedica tutti ..
RispondiEliminaAve, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it
RispondiEliminaLe ragioni del prof. Seifert licenziato per troppa fedeltà.
I due riti non possono arricchirsi reciprocamente: uno è nato naturalmente, è cresciuto, si è sviluppato con il tempo, è stato talvolta, quando ce ne è stato bisogno, riformato per riportarlo alla purezza della sua origine apostolica. L'altro è un prodotto artificiale, di laboratorio: una consacrazione valida nel contesto di una preghiera che non ha nulla a che vedere con la tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA proposito o a sproposito fai presente la NECESSITA' di scendere nei fatti, cioè L'EDUCAZIONE CATTOLICA V E R A, legata alla LITURGIA quindi alla VITA.
RispondiEliminaGiustissimo.
La Messa Cattolica Tradizionale va benissimo, ma poi chi garantisce la sintonia tra Lex Orandi (S.Messa) e Lex Credendi?
Occorre esplicitarla la Lex Credendi, per evitare che, mentre nella Liturgia si sia tradizionali, nella fede si rimanga nel neomodernismo.
Come ci educhiamo alla Fede?
Vi è una catechesi tradizionale coordinata con il rito tradizionale?
È assolutamente necessario, altrimenti è facile che si scada in un atteggiamento tipo "pizzi&merletti", tutto estetica e sentimenti: bella spiritualità, bel raccoglimento, bella musica e bel canto, senza scalfire la falsa credenza dell'ecumenismo conciliare.
A mo' di esempio: ultimamente ho assistito ad una Messa Tridentina in cui due validi solisti hanno cantato tutto il Kyriale e tutto il Proprium, liturgia solenne con paramenti magnifici, ecc
nel contempo
in presbiterio sedeva un pope ortodosso
indossante la stola (indossare la stola = celebrare un sacramento)
che all'Offertorio ha ricevuto incensazione doppia esattamente come si addice ai presbiteri cattolici (tripla a Dio, doppia ai sacerdoti. semplice ai fedeli).
Questo è un esempio emblematico
di Liturgia Cattolica Tradizionale (Lex Orandi)
imbastardita
di credenza ecumenica conciliare (Lex Credendi neomodernista)
A mio parere questo è in genere il limite dei gruppi SP.
Sarebbe bello sapere qui, su questo blog, quali siano i gruppi che organizzano una catechesi tradizionale regolare.
Una volta al mese, p.es, in una determinata regione i fedeli tradizionali dovrebbero poter alimentare comunitariamente la loro Fede Cattolica di sempre.
Vari sono gli elenchi delle Messe in Italia (e nel mondo).
Occorrerebbe fare altrettanto per le catechesi.
Chiedo a Mic:
questo bel blog, tramite la sua colonna di destra, non potrebbe fungere da mezzo di informazione costantemente aggiornato al riguardo?
Ok Marius. Provvederò.
RispondiEliminain presbiterio sedeva un pope ortodosso
RispondiEliminaindossante la stola (indossare la stola = celebrare un sacramento)
che all'Offertorio ha ricevuto incensazione doppia esattamente come si addice ai presbiteri cattolici (tripla a Dio, doppia ai sacerdoti. semplice ai fedeli).
Sicuro che ortodosso e NON unite? Ovvero cattolico di rito orientale?
Anche è capito di ascoltare (in verità prima del SP, in tempi di indulto) omelie da far cadere le braccia.
http://www.unavox.it/Roma24-5/RomaMaggio2003.htm
RispondiEliminaSicuro che ortodosso e NON unite? Ovvero cattolico di rito orientale?
RispondiEliminaSicurissimo, proprio ortodosso doc.
Lo so perché lo conosco, so chi è: è il parroco ortodosso della mia regione.
Anche A ME è capito di ascoltare (in verità prima del SP, in tempi di indulto) omelie da far cadere le braccia.
RispondiEliminaSul tipo:
a)"Ecco tutto. Questa è la Messa Tridentina! Che credevate che fosse? Ecco quella cosa, per la quale esiste gente TANTO STOLTA Che, per averla o per celebrarla è disposta a mettersi perfino a rischio di censure canoniche. LA CHIESA è UNA BUONA madre e vine incontro perfino alle sensibilità di tali stolti;
b) Se avessi il più vago sospetto anche solo uno dei presenti la pensa come quelli della FSSPSX, NEPPURE SOTTO LA MINACCIA DELLE ARMI, VERREI A DIRE QUESTA MESSA.
https://www.youtube.com/watch?v=CVP1bKRsFek
RispondiEliminaThe Exaltation of the Holy Cross Solemn Pontifical Mass in the Extraordinary Form of the Roman Rite in Thanksgiving for the 10th Anniversary of Summorum Pontificum. Celebrated by The Most Rev’d Joseph N. Perry, Auxiliary to the Archbishop of Chicago at the Cathedral Basilica of SS Peter & Paul, Philadelphia, Pennsylvania. September 14, 2017