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giovedì 28 settembre 2017

Anche la Santa Vergine Maria ci dona la vita - Danilo Quinto

Per 54 anni, dal 1664 al giorno della sua morte, avvenuta nel 1718, Benoît Rencurel, Benedetta, laica, del terz’Ordine di san Domenico, fondatrice del Santuario di Notre Dame Du Laus – in lingua occitana significa Nostra Signora del Lago - incontrò e parlò con la Santa Vergine Maria. Queste apparizioni sono state riconosciute dalla Chiesa nel 2008 e a Laus - che si trova sulle Alpi Marittime del Delfinato francese ed è poco distante da un altro luogo celebre di apparizioni, La Salette - la Madre di Dio è venerata come rifugio dei peccatori e Madre della riconciliazione.

La valle dell’Avance, dove si trovava il paese natale di Benedetta, Saint-Étienne d’Avançon, era al confine tra le diocesi di Gap e di Embrun; dipendeva dall’arcidiocesi di Embrun e, per taluni affari giudiziari, dal distretto di Gap, che a sua volta dipendeva da Grenoble. Nel secolo precedente, il territorio di Gap e quello di Embrun erano stati raggiunti dal calvinismo. Guillaume Farel, teologo, riformatore della Svizzera francese, nonché predecessore e collaboratore di Giovanni Calvino, era proprio originario di Gap, dove i protestanti costituivano una minoranza influente, formata soprattutto da magistrati e da medici. La città di Gap, che su circa 4mila abitanti contava 800 protestanti, fu conquistata dalle armate protestanti nel 1562 e riconquistata nel 1567 e nel 1577.
Nel territorio di Gap, dal 1577 al 1597, furono bruciate fattorie e distrutte le chiese della valle. A causa della violenza delle guerre di religione, durante il XVII secolo tutto è in rovina in quella regione. Anche la situazione di buona parte del clero è deplorevole: ignoranza, indisciplina, fannullaggine, immoralità, avarizia in modo particolare, mancanze dovute alla debolezza umana, ma soprattutto a lacune istituzionali. Il degrado della vita cristiana è generalizzato, le parrocchie sono poverissime e spesso devono ospitare l’esercito del Re che va a combattere in Italia. Tra il 1586 e il 1620, il clero francese registra 8.760 preti e religiosi uccisi, mentre gli statuti sinodali sottolineano l’abbandono delle regole religiose da parte del clero delle campagne. Il popolo, però, custodisce la sua fede ed è sensibile all’autorità sociale e morale della Chiesa. 

Nella diocesi di Gap si contano, ai tempi della giovinezza di Benedetta, molte confraternite di pietà e di carità. Molte di esse erano sorte nella prima metà del XVII secolo, allo scopo di sostenere il fervore dei cattolici e convertire i protestanti. La diffusione del Rosario perpetuo s’intensifica nella seconda metà del secolo, quando si moltiplicano anche i luoghi di culto mariano. Uno di questi luoghi è la Cattedrale di Embrun, in stile romanico, costruita tra il 1170 ed il 1225. Fino al XVI secolo, ebbe la denominazione di Notre-Dame-des-Rois o di Notre-Dame du Réal, per la presenza, nel timpano della porta laterale, di un affresco, ritenuto miracoloso, che rappresentava l'Adorazione dei Re Magi. Dopo la presa di Embrun, nel 1585 e dopo aver trasformato la cattedrale in tempio, i protestanti lo fecero sparire. Verso il 1599, l’arcivescovo Guillaume d’Avançon fece dipingere un’altra immagine dei tre Re, ma anche questa scomparve, verso il 1706. Il ritrovamento di un frammento dell’insegna di pellegrinaggio - le insegne erano oggetti simbolici, generalmente placchette metalliche sulle quali venivano riprodotte scene evangeliche o immagini di santi che i pellegrini acquistavano nei luoghi dove si recavano e appuntavano sugli abiti a testimonianza dell’avvenuto pellegrinaggio - permise di ricostruire la scena primitiva: al centro, la Vergine con in braccio Gesù Bambino, alla sua destra i tre Magi e alla sinistra san Giuseppe e un Angelo. Fu verso la metà del XIV secolo che avvennero davanti al Réal i miracoli più strepitosi. Fu sotto quel portico che vennero le folle a implorare la Vergine del Réal, la Vergine dei tre Re e che si verificarono i miracoli. A volte veniva celebrata la Messa, su un altare portato per l’occasione. Anche i Re di Francia vennero in pellegrinaggio a Notre Dame di Embrun.

All’inizio del XVII secolo, il Re di Francia fu particolarmente devoto alla Madre di Dio, al punto di consacrare a Lei il suo regno. Luigi XIII rimase tutta la vita fedele alla Vergine Maria. Ricorse espressamente a Lei in molte occasioni: nel 1627, durante l’assedio della Rochelle, ordinò di elevare pubblicamente preghiere alla Madonna; nel 1630, malato, implorò la Madonna di Loreto; nel 1635, quando il suo regno sfiorò la rovina, ordinò una novena mariana e vi partecipò in prima persona. Nel 1637, supplicò la Madre di Dio mediatrice di donargli un erede. Il desiderio venne esaudito. Il 15 agosto 1638, a Abbeville, in una cappella riconquistata al nemico, il Re consacrò il suo regno alla Madonna. Se la festa dell’Annunciazione era già molto popolare, quella del 15 agosto diventò la festa di Maria, della Francia e del popolo. L’Assunzione divenne la principale solennità della Vergine Santa. Il Rosario e le feste mariane crearono un clima di particolare devozione. 

Il Rosario fu molto importante anche per tutta la vita di Benedetta, che nacque da Guillaume Rencurel e Catherine Matheron. Si erano sposati nel 1643 o nel 1644. I documenti d’allora non sono certi, come non è certo il giorno della sua nascita. Lo si può desumere dalla data del Battesimo. A quell’epoca, i bambini venivano battezzati il giorno dopo la nascita, perché la mortalità infantile era elevatissima. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1654, quando Benedetta ha sette anni, la sua famiglia affronta una situazione di grande miseria, simile a quella che vivono tutti gli abitanti del suo paese. Il giorno della sua nascita, il villaggio conta 40 famiglie. Di queste, solo due o tre dispongono del pane quotidiano. Vedove e orfani sono costretti a mendicare. La gente mangia semi trovati sotto terra, ghiande, radici, felci, foglie, cortecce ed erbe. Ci sono solo due paia di buoi per arare i campi. Il terreno, distribuito in appezzamenti minuscoli, nutre qualche decina di pecore e di capre. Il fondovalle è riservato al grano, alla segale, a qualche verdura e alla canapa. Terreni boscosi, che forniscono materiale da costruzione e qualche vigna. Sulle marne affiorano filoni di una roccia particolare, che serve a produrre un gesso di ottima qualità, per il quale la gente viene anche da lontano. In queste cave, gli abitanti scavano dei forni a calce per gli usi personali. Gli uomini validi vanno a lavorare al sud nella stagione della vendemmia; le vedove, sovente, trovano impiego come domestiche a Gap. Un contadino su due è manovale, possiede una piccola fattoria, un piccolo campo, qualche pianta di vite. L’altro è in condizioni di estrema povertà. Molti sono i venditori ambulanti. Bambini e bambine badano alle pecore. Anche Benedetta, che non sa né leggere né scrivere, molto presto incomincia a mettersi a servizio come pastorella presso famiglie di contadini che si trovano in una condizione economica più fortunata di quella della sua famiglia.

Un giorno di primavera del 1664, Benedetta segue le sue pecore ai piedi di una montagna che separa la piccola vallata dell’Avance da quella della Durance - detta poi di Saint-Maurice - a sud-est del villaggio di Saint-Étienne, a due chilometri dal paese. E’ sola. Le pecore salgono senza fatica, ma lei ha sete, a causa del tepore primaverile. Si addentra nel bosco, sperando di trovare una fonte dove dissetarsi. La ricerca la conduce sull’altopiano situato sul fianco occidentale della montagna, a un centinaio di metri dalla cima. Giunta lì, scorge qualche cappella abbandonata e, più in là, una vecchia cappella dedicata a San Maurizio. S’inginocchia e inizia a recitare il Rosario. Dimentica, così, la sete, quando un uomo anziano, che aveva visto già altre volte, le si presenta. E’ bello, con una lunga barba, alto, il viso dolce. Porta una veste rossa e sul capo una specie di cuffia alta e appuntita, che somiglia a una mitra. La conversazione tra la bambina e il vecchio è dolce e lunga, racconta la tradizione. Quando il giorno volge verso la fine, il vecchio le dice: «Figlia mia, non tornare qui, questi posti fanno parte di un altro territorio. Le guardie prenderanno le tue pecore se le trovano qui. Vai verso la valle sopra Saint-Étienne e lì che vedrai la Madre di Dio». «Oh, Messere, sta in cielo, come farò a vederla qui?», domanda Benedetta. «Sì, sta in cielo e anche in terra, quando lo vuole», risponde il vecchio e aggiunge: «Ai piedi di questa montagna, vedrai uscire dal bosco quattro lupi che si avvicineranno alle tue pecore, minacciali con questo bastone e vedrai che si allontaneranno».  Esisteva, in quell’epoca, un modesto priorato benedettino sulla cima della montagna, dipendente dall’abbazia di Boscodon, vicino alla città episcopale di Embrun. Fondata nel 1130-1132 da Albert Pons e Guillaume de Montmirail, dopo essere appartenuta all’ordine di Chalais e di Boscodon, era diventata un’abbazia benedettina. Era dedicata a San Maurizio, che subì il martirio tra il 275 e il 305 d.C. nell’antica Agauno, nella regione del Vallese, nel territorio dell’odierna Svizzera, insieme ai suoi compagni, Esuperio e Candido, soldati della Legione Tebea: come riferisce sant’Eucherio di Lione, furono uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano, per essersi rifiutati di perseguitare i cristiani. 

L’annuncio di San Maurizio si realizza qualche giorno dopo, quando Benedetta sta pascolando il gregge su un terreno che ancora oggi viene chiamato vallone dei Forni, perché allora si produceva gesso. E’ una distesa di prati, attraversati da un piccolo torrente che scende dalla montagna per poi giungere al paese. A quei tempi, si aprivano, in questa valle, ora piena di boschi, delle fenditure naturali, la più grande delle quali formava una grotta con le pareti ripide. Con gli anni, la grotta franò e venne costruita una cappellina nel luogo preciso in cui, per la prima volta, Benedetta vide la Bellissima Fanciulla che avrebbe cambiato la sua vita. Portava per mano un bambino, anche Lui di una bellezza straordinaria e rara. La Bellissima Fanciulla non parla. Sorride. Si avvicina a Benedetta e poi, rapidamente, si allontana. Sul suo viso, un’espressione di grazia celeste, di dolce regalità, che non somiglia a niente di quello che è sulla terra. I suoi tratti sono di una regolarità perfetta e di una finezza ineguagliabile. Sembra che dai suoi occhi nascano dei raggi di luce che rischiarano la valle, come in quelle giornate scure in cui la terra è illuminata dai raggi del sole che filtrano, quasi furtive, tra le nuvole. I suoi vestiti emanano dei profumi così soavi, che viene da pensare che tutta la valle sia coperta dalle piante e dai fiori più profumati.

Inizia così l’itinerario di queste meravigliose apparizioni. Un itinerario che si può rivivere pienamente recandosi al Santuario di Nostra Signora di Laus e visitando i luoghi dove Benedetta visse, vide e parlò con la Santa Vergine Maria. L’incanto di quei luoghi – rimasti quasi del tutto intatti d’allora – insieme agli insegnamenti che la Madre di Dio dona a Benedetta, fa comprendere ancor meglio quanto scriveva Don Divo Barsotti in Maria nel mistero del Cristo: «Anche la Vergine ci dona la vita. Anzi, è per il Mistero del Cristo che Ella diviene veramente la Madre di tutti: come mediante la resurrezione, Gesù diviene Colui che ha ogni potere sulla terra e nei cieli, diviene Spirito che dona la vita, così con la resurrezione del Figlio, Maria, associata al Suo mistero, diviene la Madre di tutti i viventi».
daniloquinto.tumblr.com

7 commenti:

  1. Diceva il Filosofo che non si possono sciogliere i nodi che non si vedono. Cosa dire di quelli che non si vogliono vedere?

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  2. Mai una volta che la Madonna appaia a persone colte o ricche. Chissà perchè...

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  3. La risposta di Bergoglio:
    http://blogs.herdereditorial.com/la-civilta-cattolica-iberoamericana/la-gracia-no-es-una-ideologia/

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  4. OT: http://wdtprs.com/blog/2017/09/7-oct-polish-bishops-urge-1-million-poles-to-pray-rosary-at-border-in-honor-of-historic-defeat-of-islam/

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  5. Santa preghiera di riparazione a tutti in questo Venerdì dei Santi Arcangeli :

    https://www.facebook.com/domradio.de/videos/10155730040513311/?fref=mentions

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  6. Gli angeli sono esseri spirituali creati da Dio, naturalmente invisibili all’occhio umano ma che sono intorno a noi e mettono costantemente in pratica i compiti che Dio ha affidato loro.
    https://it.aleteia.org/2017/09/28/cosa-sono-9-cori-angeli-dio/

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  7. Buon proseguimento , alla fine della strada si trovera' S.Michele Arcangelo ...speriamo che l'Immacolata le faccia la grazia di tornare indietro rapidamente..
    http://www.maurizioblondet.it/kasper-piu-nessuna-differenza-cattolici-protestanti/

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