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sabato 9 settembre 2017

don Elia. Dall’Ungheria la salvezza dell’Europa?

Circa ventisette anni fa avevamo pensato che il nostro futuro fosse in Europa. Oggi noi siamo il futuro dell’Europa (Viktor Orban, 25 luglio 2017). [qui]
Il 2 settembre, nel calendario tradizionale, si fa memoria di santo Stefano, re apostolico d’Ungheria. Il fondatore dello Stato magiaro aveva chiesto e ottenuto dal Papa, al quale offrì il proprio regno, il titolo regale e l’autorizzazione ad essere consacrato con l’unzione. Durante il suo governo, egli propagò vigorosamente il cristianesimo con la fondazione di diocesi e monasteri da lui stesso dotati di beni. Come riconoscimento della sua intensa devozione mariana, il Signore lo chiamò a Sé il 15 agosto 1038. Per volere del beato Innocenzo XI, promotore della coalizione antiturca, la data della festa liturgica coincide però con l’anniversario della riconquista di Buda, attribuita all’intercessione del Santo e avvenuta tre anni dopo la storica vittoria di Vienna (1683). L’Ungheria, liberata dal giogo ottomano, scelse come re l’arciduca Giuseppe d’Asburgo e, fino al 1918, la sua storia rimase legata a quella dell’ultimo impero cattolico.

Se la liberazione di Malta dall’assedio turco, nel 1565, e la storica battaglia di Lepanto, sei anni più tardi, avevano vanificato i progetti di invasione dell’Italia dal mare e posto fine allo strapotere ottomano nel Mediterraneo, limitando sensibilmente le scorribande che per secoli terrorizzarono i Paesi cristiani con saccheggi, massacri e deportazioni, i trionfi riportati sulla terraferma arrestarono l’avanzata musulmana nei Balcani, che mirava ugualmente a raggiungere la Città eterna. Da quando Maometto lasciò Medina (622), dove – guarda caso – era vissuto in seno alla comunità ebraica, l’Islam non ha avuto che un obiettivo: distruggere il cristianesimo. La sua unica modalità di espansione, quella militare, ha provocato più di un millennio di guerre per la conquista delle terre cristiane, prima in Nord Africa e in Medio Oriente, poi in Europa, con decine di milioni di vittime. Più volte la cristianità si è vista stretta nella morsa delle orde musulmane, ma ogni volta le ha respinte sostenuta dalla fede e da interventi soprannaturali; basti ricordare l’epica reconquista della penisola iberica e la conversione della principessa araba Fatima, che diede il nome al luogo scelto dalla Signora per manifestarsi.

Se le potenze europee non fossero state divise dal protestantesimo e da interessi rivali, avrebbero potuto liquidare l’impero turco ben prima della sua decadenza, accompagnata dalla loro conquista di buona parte dei suoi territori. Secondo il beato Charles de Foucauld, il fatto che la Provvidenza avesse affidato alla Francia un enorme dominio coloniale implicava la responsabilità di convertire i musulmani, che altrimenti, un giorno, ci avrebbero invaso. Tra la fine del XIX secolo e la metà del XX buona parte del pianeta era sotto il controllo di Stati cristiani e le missioni cattoliche prosperavano ovunque, con decine di migliaia di vocazioni maschili e femminili. Com’è noto, però, i governi massonici tentarono più volte di soffocare l’apostolato ecclesiale sopprimendo gli istituti religiosi. D’altro canto le colonie, appena ottenuta l’indipendenza dai medesimi governi massonici, sprofondarono – specie in Africa e in India – in orrende violenze che compromisero gravemente l’opera di cristianizzazione.

Giusto in quegli anni, per la Chiesa Cattolica, iniziava a sorpresa la stagione dell’aggiornamento e all’evangelizzazione si sostituì il dialogo interreligioso; la Chiesa conciliare tradì la sua missione, provocando da sé la propria stessa regressione a tutti i livelli. Proprio quando il mondo sembrava a un passo dal divenire cristiano, scoppiò una crisi di fede senza precedenti che pone oggi la necessità di rievangelizzare gli stessi Paesi un tempo fedeli. Una gioventù inerte e senza midollo è risucchiata nel vortice della droga, del sesso e dell’occultismo, che spesso la riduce, fin dalla preadolescenza, a un livello infraumano. A chi potrebbe appellarsi un beato Marco d’Aviano, o chi potrebbe arruolare un principe Eugenio di Savoia? Chi ci difenderà quando i milioni di musulmani che abbiamo in casa si rivolteranno contro di noi e ci taglieranno la gola? Quali istituzioni proteggono le nostre donne, le nostre chiese e le nostre case? Quelle che hanno incaricato sodomiti, islamici e cattolici venduti di controllare la Rete per denunciare chi incita all’odio? Come non vedere in tutto questo un disegno studiato a tavolino per imbastardire la popolazione europea in modo da cancellarne memoria e identità e, con esse, l’eredità cristiana?

Se per più di mille anni l’Islam ha tentato invano di conquistare l’Europa con la forza, oggi sta attuando una sottomissione lenta e inavvertita, aggiornando (anch’esso!) il programma seguito da Maometto fin dall’inizio. Rispetto al passato, però, non si tratta di un Islam autonomo, ma di un Islam manipolato dai poteri occulti che mirano a instaurare un unico governo mondiale. L’invasione è voluta e finanziata da miliardari come George Soros, ebreo di origini ungheresi che ha costruito la sua immensa fortuna su ignobili speculazioni finanziarie su scala mondiale che hanno provocato gravissimi dissesti economici (come – tanto per citarne una – la svalutazione della lira del 1992, che ci portò a un passo dalla bancarotta). Ma finalmente un capo di governo europeo, Viktor Orban, ha avuto il coraggio di denunciarlo pubblicamente, all’interno di una politica volta a preservare la sovranità nazionale e la crescita demografica del suo Paese con un’efficace difesa delle frontiere e un deciso sostegno alla natalità. Nulla di più politicamente scorretto…

Santo Stefano d’Ungheria, a quanto pare, continua ad intercedere efficacemente per la sua terra, ma anche per tutta l’Europa. Quanto affermato da Orban vale per tutti i Paesi dell’Unione: è l’unica via per evitare il suicidio collettivo a cui ci stanno spingendo. «Se l’Europa vuole continuare ad essere attuabile, deve ricuperare la sua sovranità e liberarsi dall’impero di Soros», il cui piano prevede una sostituzione di popoli mercé «un’Europa scristianizzata, governi burocratici e senz’anima». Sembra un sogno udire da un uomo politico parole così dirette, perentorie e inequivocabili! Siamo ad anni-luce dal fumoso e servile politichese in cui s’esprimono i miserabili burattini di casa nostra. L’unico altro esempio, a mia conoscenza, di simile franchezza e chiaroveggenza è Vladimir Putin, non a caso oggetto da tempo, come il suo collega ungherese, di sistematiche campagne diffamatorie da parte del sistema mediatico asservito alla finanza.

Alcuni si urteranno, ma non posso fare a meno di auspicare un’alleanza cattolico-ortodossa che faccia da scudo al dilagare del potere luciferino dell’alta massoneria finanziaria guidata dalle sue cabalistiche dottrine. Come in tutta la storia sacra, Dio sceglie chi vuole. Temo proprio, d’altronde, che all’uopo non bastino conventicole di nostalgici rimasti fermi a un mondo che non esiste più; semmai ci vogliono gruppi coordinati di cattolici fedeli che organizzino la resistenza e si preparino alle prove che ci attendono. Non è per il gusto di fare il profeta di sventura, ma perché ce lo indica il Cielo: fu la Madonna a predire a suor Lucia che la Russia sarebbe stata lo strumento del castigo divino. Ma con gli storici nemici di un tempo, come la Polonia e l’Ungheria, essa potrebbe rivelarsi, inaspettatamente, anche un baluardo posto da Dio.

60 commenti:

  1. Non so a chi si riferisca di preciso don Elia quando dice "Temo proprio, d’altronde, che all’uopo non bastino conventicole di nostalgici rimasti fermi a un mondo che non esiste più; semmai ci vogliono gruppi coordinati di cattolici fedeli che organizzino la resistenza e si preparino alle prove che ci attendono".

    Forse è un mio problema, ma mi sembra di cogliere in queste sue espressioni, da una parte il 'dente avvelenato' più volte manifestato verso un certo tradizionalismo che ne enfatizza un aspetto minoritario e, dall'altro, un auspicio che al momento appare più un wishful thinking che una possibilità concretamente realizzabile.

    Con filiale schiettezza gli dico che sarebbe meglio evitare le denigrazioni, specie quelle sparate nel mucchio che lasciano un sentore amaro senza raggiungere lo scopo perché, se c'è un motivo serio di critica, andrebbe espresso chiaramente e direttamente anche attraverso un possibile confronto.

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  2. Alcuni si urteranno, ma non posso fare a meno di auspicare un’alleanza cattolico-ortodossa che faccia da scudo al dilagare del potere luciferino dell’alta massoneria finanziaria guidata dalle sue cabalistiche dottrine. Come in tutta la storia sacra, Dio sceglie chi vuole

    Io sono appunto uno di quelli che si urtano.
    Cos'è questa? una nuova variante di ecumenismo? Un ecumenismo dettato dalla necessità di far fronte al comune nemico?
    Abbiamo ripetuto fino alla noia la triste realtà che la "Ortodossia" non è per nulla ortodossa, ed una vera alleanza sta (stat) soltanto nella verità (tutta intera).
    Se Dio sceglie chi vuole (ed è vero), chi siamo noi per metterci al posto di Dio per presumere, progettare, intraprendere quello che pensiamo che Lui farebbe? Vogliamo forse insegnargli il mestiere?

    Ad onor del vero devo aggiungere che il vero don Elia in carne ed ossa (non quello virtuale del web) non si manifesta mai in questi termini durante il suo esemplare ministero sacerdotale (Deo gratias).
    Anzi, quasi mai, perché, a quanto pare, questa alleanza pare abbia avuto una suo incipit di realizzazione pratica recentemente in quel di Roma tramite una visita ad una chiesa "ortodossa". Se n'è parlato qui nei commenti:
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2017/08/don-elia-consacrazione-della-santa-sede.html

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  3. Non è per il gusto di fare il profeta di sventura, ma perché ce lo indica il Cielo: fu la Madonna a predire a suor Lucia che la Russia sarebbe stata lo strumento del castigo divino. Ma con gli storici nemici di un tempo, come la Polonia e l’Ungheria, essa potrebbe rivelarsi, inaspettatamente, anche un baluardo posto da Dio.

    Cosa disse la Madonna a Fatima?
    "(...) Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le Mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace”

    La Madonna a Fatima disse che sarebbe il caso di fare un'alleanza cattolico-ortodossa come auspicato sopra da don Elia?
    Non risulta. Quindi quel "perché ce lo indica il Cielo" è di troppo.

    I nemici storici della Russia, Polonia e Ungheria, sono cattolici o ortodossi?
    Cattolici.

    Dio porrebbe un baluardo formato da un'alleanza di ex-nemici tuttora di diversa confessione?
    È solo una supposizione. Ha un'aria di fantapolitica religiosa. A che ci serve?
    Un vero baluardo invece è fondato sulla verità, cioè dalla previa conversione degli eretici-scismatici (conversione della Russia).

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  4. Per sapere a chi si riferisce don Elia quando parla di "conventicole di nostalgici rimasti fermi a un mondo che non esiste più" basta leggere sul suo blog alcuni articoli di luglio (Non pubblicati qui) dal titolo:
    -tra fanatici e buontemponi
    -il programma di Bergoglio
    -la sindrome dell'eletto
    Si capisce bene a chi si riferisce.

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  5. Ovviamente i "mangia ortodossi" duri e puri tutte certezze si sono immediatamente scatenati,dettando la linea dei commenti al consueto "meraviglioso" articolo di don Elia. Io non cado nella provocazione. Siete animati solo da livore e dal complesso di inferiorità tipico di certi laici spiritualmente mal riusciti. Perché pubblicare? Chi segue gli insegnamenti di don Elia lo fa sul suo blog o di persone e non sarà né la denigrazione del saccente Marius né le melliflue circonvoluzioni pseudoteologiche della dottoressa Guarini o degli storici da Mosè a domani mattina, a farci abbandonare questo illuminato sacerdote. Sempre chiacchiere...chi di voi era in Vaticano il 22? Aspetto il consueto fuoco di ingiurie e di sofistici dotti distinguo, a meno che, come caratteristico, preferiate cestinare.

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  6. Emanuele,
    posso immaginare a chi si riferisca don Elia, ed è evidente la ragione per cui non ho pubblicato quegli articoli. Ma non può tacciare da 'conventicola' e liquidare come 'scismatica' una realtà che oltretutto (come purtroppo l'intero mondo tradizionale) presenta diverse tendenze; il che, tra pecore senza pastore, forse è inevitabile.
    E, poi, come sottolinea Marius c'è la contraddizione dell'auspicata alleanza con altri 'scismatici'.

    Il problema di tutti noi è che dovremmo se non smettere di parlare (lo abbiamo fatto ad nauseam, anche se in fondo era ed è tuttora necessario) e agire con maggiore convinzione e determinazione nel quotidiano oltre che in occasioni concrete di esperienze comuni.
    Per quando mi riguarda è da tempo che ci penso e che lo dico, ma sono tante e serie le ragioni che finora mi hanno trattenuta. A Dio piacendo succederà. Mi riferisco all'esperienza comune... :)

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  7. Anzi, quasi mai, perché, a quanto pare, questa alleanza pare abbia avuto una suo incipit di realizzazione pratica recentemente in quel di Roma tramite una visita ad una chiesa "ortodossa". Se n'è parlato qui nei commenti:

    Di per sé una visita ad una Chiesa ortodossa (come anche l'assistere alla Liturgia, che non ci è estranea come altre) non sancisce nessuna alleanza e non mi sembra poi così grave.
    Capisco le perplessità sulla "variante di ecumenismo" che riguarderebbe una più stretta e ufficiale frequentazione e conseguenti commistioni. Ma possiamo chiuderla qui.

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  8. "conventicole di nostalgici rimasti fermi a un mondo che non esiste più"

    Credo che don elia non riesca a cogliere una verità cattolica profonda: chi segue Gesù non è del mondo, e il mondo per questo lo odia. Non segue il mondo e non si confonde col mondo, pur standoci dentro. Ci sta dentro come il sale, il lievito. E’ questo sale non passa mai di moda, perché non è del mondo, coi suoi umori e pruriti. Con le sue “evoluzioni”. E’ sempre uguale a se stesso. E’ la Verità. Eterna. Immutabile.

    Anna

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  9. Ovviamente i "mangia ortodossi" duri e puri tutte certezze si sono immediatamente scatenati,dettando la linea dei commenti al consueto "meraviglioso" articolo di don Elia.

    S. Eutizio. Qui non ci sono duri e puri di nessun genere né tanto meno mangia-ortodossi. Il nostro rapporto con don Elia è tale per cui possiamo permetterci di interloquire con lui e anche dissentire perché schiodi da certi suoi incaponimenti o anche per essere corretti se fosse necessario.
    Comprendo e per alcuni aspetti condivido il suo amore per la spiritualità orientale. Ma diverso è arrivare a conclusioni, che sono le sue personali e non credo possano appartenere a La Catholica. Questo perché chi ha la responsabilità di insegnare e orientare le persone in un ambito così delicato e in un tempo così problematico deve misurare e considerare tutte le conseguenze. Tanto più se ha il dono bellissimo di scrivere "articoli stupendi" perché tra l'altro sa dire molto bene, perché le vive, cose stupende.

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  10. E’ questo sale non passa mai di moda, perché non è del mondo, coi suoi umori e pruriti. Con le sue “evoluzioni”. E’ sempre uguale a se stesso. E’ la Verità. Eterna. Immutabile.

    Attenzione a non confondere la Verità con alcune sue storiche incarnazioni... In nessuna di esse esiste la perfezione, anche se alcune possono esserci più congeniali di altre.
    La Chiesa è e resta sempre la Chiesa (santa e peccatrice).

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  11. @ mic
    non sancisce nessuna alleanza

    infatti io ho scritto incipit di realizzazione pratica, non ho parlato in termini di "sancire"

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  12. Io non cado nella provocazione. Siete animati solo da livore e dal complesso di inferiorità tipico di certi laici spiritualmente mal riusciti. Perché pubblicare? Chi segue gli insegnamenti di don Elia lo fa sul suo blog o di persone e non sarà né la denigrazione del saccente Marius né le melliflue circonvoluzioni pseudoteologiche della dottoressa Guarini o degli storici da Mosè a domani mattina, a farci abbandonare questo illuminato sacerdote.

    "Denigrazione del saccente Marius"
    "Denigrazione"?
    S.Eutizio, risponda a tono a suon di argomenti (se ne ha), non semplicemente insultando con aggettivi tipo "saccente". Grazie.

    Io non cado nella provocazione. (...) Chi segue gli insegnamenti di don Elia lo fa sul suo blog o di persona (...)
    Se Lei lo fa sul suo blog o di persona, allora perché qui è "caduto nella provocazione" di straripare su questo blog?

    (...) a farci abbandonare questo illuminato sacerdote.
    E chi mai ha chiesto a Lei o ad altri di abbandonarlo? Ognuno è libero di fare le sue scelte in base ai propri criteri.
    Qui si discute sugli argomenti, non si vituperano le persone (come Lei ha fatto verso il sottoscritto).

    Come vede, nessun "sofistico dotto distinguo", solo semplici considerazioni di logica e buon senso. Amen.


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  13. Mic, so che rifiuti il “dogma” moderno dell’”evoluzione del dogma” o della sua “interpretazione” o “attuazione” adattata alle esigenze del mondo che cambia.
    Allora per “storiche incarnazioni della Verità” cosa intendi ?

    E quali sarebbero queste storiche incarnazioni della Verità a cui sarebbero rimasti attaccati questi “nostalgici” ?

    Anna

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  14. # Maometto lasciò Medina dove, guarda caso, era vissuto in seno alla comunità ebraica...

    -- E'un chiodo fisso degli antisemiti in servizio permanente rappresentare la religione di Maometto quale invenzione dell'ebraismo, elaborata dai "perfidi giudei" per la distruzione del cristianesimo.
    E'dimostrato che Maometto fu influenzato dal cristianesimo eretico presente in varie sette nella penisola arabica e dal giudaismo anche questo però di tipo eretico: si servì di entrambi a modo suo, ricavandone il miscuglio caratteristico del Corano, una nuova religione, opera d'uomo.
    In Arabia c'erano fiorenti e pacifiche comunità ebraiche, dedite in prevalenza all'agricoltura, che dominavano, anche per le loro capacità, superiori a quelle degli arabi locali, dediti al commercio carovaniero e alle razzie.
    Maometto a Medina non visse "nel seno della comunità ebraica". Visse tra i suoi disputando spesso con i rabbini locali. Si irritò alla fine molto con loro perché non lo riconoscevano come profeta, ovviamente. Quando cominciò la sua politica di espansione militare distrusse sitematicamente tutte le comunità ebraiche, una per una, o portandogli via tutti i beni e riducendo in servitù e schiavitù i loro membri o sterminandole, come accadde nel caso di quella di Medina. Dopo combattimenti iniziati dai maomettani e assai modesti, che costarono ai musulmani 2 morti, Maometto fece sterminare tutti i maschi (tra 600 e 900) e vendere le donne e i bambini. I beni furono divisi tra i maomettani, il "profeta" se ne prese un quinto. Fu un famoso eccidio.
    Questi i rapporti di Maometto con l'ebraismo, storicamente accertati.

    --Circa l'auspicata liberazione proveniente dall'oriente ortodosso, sembra che Putin, così ho letto, aderisca alla visione di una Russia euroasiatica (euroasianismo). La Russia è europea solo in parte, è anche asiatica, la sua origine viene ricondotta non alla Rus'di Kiev (slavo-cristiana, monastica, militare ma legata a Costantinopoli) bensì alla Russia moscovita (slavo-turanica, militare, autocratica) che si pone essa stessa quale Terza Roma, dopo la meritata scomparsa delle altre due, quali centri spirituali della cristianità. Per l'ideologia della Terza Roma, la Roma pontificia e quella sul Bosforo appartengono al passato che non ritorna. Ora, Putin ha fatto e sta facendo bene in Siria, uno Stato che comunque costituiva da decenni un basilare alleato strategico, l'abbiamo sempre detto tutti. Forse meno bene sta facendo nella crisi nordcoreana dove, a leggere le ultime notizie, sembra di fatto sostenere il pericoloso espansionismo nucleare dei Nordcoreani. Infatti, critica sempre l'America ma mai la Nord Corea, ferrea alleata della Russia dai tempi di Stalin.

    --Don Elia semplifica anche alquanto i rapporti storici tra Austria e Ungheria. Ricordo poi che in Ungheria il calvinismo è da sempre molto forte. Nella I gm le divisioni ungheresi avevano sempre anche il ministro calvinista oltre al cappellano cattolico.

    --A me è piaciuto l'articollo di Don Elia della settimana scorsa, che appunto non usciva dall'ambito religioso e offriva diversi spunti di riflessione. Forse don Elia farebbe bene a non avventurarsi nei campi perigliosi della politica e della filosofia della storia, senza aver prima fatto gli opportuni approfondimenti.
    PP

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  15. “.. mangia ortodossi" duri e puri tutte certezze …. animati solo da livore e dal complesso di inferiorità tipico di certi laici spiritualmente mal riusciti”.


    Questo “argomentare” mi ricorda tantissimo quello di un tipo famoso, che suole portare addosso un abito bianco . Noto per la “misericordia” con cui tratta chi osa dissentire o anche solo sollevare “dubia” e per la precisione con la quale entra nel merito delle questioni a lui poste.

    Anna

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  16. "...un tipo famoso, che suole portare addosso un abito bianco."

    :D :D Grande Anna!!

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  17. "Ricordo poi che in Ungheria il calvinismo è da sempre molto forte."

    Infatti, tanto per dirne una, Viktor Orban non è cattolico, ma calvinista (è cattolica la moglie).

    Comunque, prima di andare avanti nella discussione: ma cosa intendeva don Elia per "alleanza"? Per me c'è un termine chiaro, che non dà adito a confusione, sulle collaborazioni che si possono avere con fedi non cattoliche, ed è "co-belligeranza". Vuol dire che si individua, sulla base di una visione del mondo almeno parzialmente comune, un nemico da combattere e si uniscono le forze. Il piano di collaborazione è chiaramente l'agone politico, pertanto non ci sono ambiguità dottrinarie e rischi di sincretismo. Negli USA, per esempio, i cattolici "ortodossi" co-belligerano con esponenti di altre fedi religiose; e deve funzionare piuttosto bene se la co-belligeranza con gli evangelici, per esempio, si è meritata l'appellativo di "ecumenismo dell'odio" da parte di Padre Spataro (evidentemente espressione del pensiero del Santo Padre). Dunque, gli ecumenici sincretisti, su questo piano, si trovano all'opposto: dimostrazione che non ci sono problemi. Si può fare con gli evangelici negli USA, si può fare con gli ortodossi in Europa (con tutti i limiti sui russi perfettamente inquadrati dal commento del prof. Pasqualucci sopra).

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  18. Per me c'è un termine chiaro, che non dà adito a confusione, sulle collaborazioni che si possono avere con fedi non cattoliche, ed è "co-belligeranza". Vuol dire che si individua, sulla base di una visione del mondo almeno parzialmente comune, un nemico da combattere e si uniscono le forze. Il piano di collaborazione è chiaramente l'agone politico, pertanto non ci sono ambiguità dottrinarie e rischi di sincretismo. (fabriziogiudici)

    Alcuni si urteranno, ma non posso fare a meno di auspicare un’alleanza cattolico-ortodossa che faccia da scudo al dilagare del potere luciferino dell’alta massoneria finanziaria guidata dalle sue cabalistiche dottrine. (...) fu la Madonna a predire a suor Lucia che la Russia sarebbe stata lo strumento del castigo divino. Ma con gli storici nemici di un tempo, come la Polonia e l’Ungheria, essa potrebbe rivelarsi, inaspettatamente, anche un baluardo posto da Dio. (don Elia)


    Fabrizio Giudici e don Elia stanno intendendo la stessa cosa?
    Stanno parlando ambedue di una collaborazione in cui l'aspetto confessionale rimane marginale e confinato all'identità dei rispettivi "alleati" o "cobelligeranti" in vista di un obiettivo comune da perseguire politicamente insieme?
    Sarebbe interessante saperlo.
    Talvolta qui si ha la sensazione che questi due aspetti (religione e politica) siano come fusi assieme, magari confusi, quasi che la fede sia concepita come uno strumento per realizzare una vittoria umana sull'incarnazione mondana del nemico di sempre.


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  19. "È antica malizia dei maestri di errore, adoperarsi a fare universalmente accettare una parola, di senso ambiguo, proponendola dal lato innocuo; acciocchè valga poi di passaporto per introdurre il lato reo, che da principio si tiene nascos[t]o". L'ENCICLICA DELL'8 DICEMBRE E LA LIBERTÀ, Pe Matteo Liberatore, S. J. http://progettobarruel.comli.com/novita/17/Liberatore_Quanta_cura_V.html

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  20. Sì, intendevo "alleanza" nel senso di collaborazione sul piano "politico".

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  21. Maometto, disputando con i rabbini, mirava appunto - così è dato dedurre dai dati storici - ad essere riconosciuto come profeta in seno all'ebraismo, che avrebbe potuto utilizzarlo per i suoi scopi. Tutto fa pensare che ci sia stato inizialmente un illusorio idillio, poi degenerato in tragedia. L'odio islamico contro gli Ebrei nasce proprio dalla rottura consumatasi a Medina. D'altronde Maometto mescolava allegramente elementi della religiosità pagana delle tribù arabe a una visione cristologica ebionita (setta giudeo-cristiana sopravvissuta al di fuori dei confini dell'impero) e a varie leggende ebraiche.
    E' notorio che i rapporti storici tra l'Austria e l'Ungheria siano stati più complessi di quanto si può dire in un fuggevole accenno, fatto in un discorso che si occupava d'altro. Il fatto che Orban, nella rettitudine di cui sta dando prova, sia calvinista mi preoccupa molto meno della soggezione al sistema di tanti pseudocattolici nostrani attivi in politica; un uomo retto può sempre convertirsi, specie se ha una moglie cattolica.
    Quanto a Putin, la sua visione (e quella di Kirill) avrà pure un baricentro diverso dal nostro, ma di fatto rimane l'unico leader cristiano di una grande potenza che si stia opponendo al nuovo ordine mondiale, il quale sta accerchiando la Russia da Est e da Ovest, ma per il quale la Corea del Nord (per quanto guidata da un pazzo) è una provvidenziale spina nel fianco, a meno che non gli serva da pretesto per scatenare una guerra planetaria (visto che non si è riuscito in Siria).

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  22. Mic,mi fa piacere che finalmente assumi posizione critica verso alcune discutibili affermazioni di don Elia,per altro molto apprezzabile per altri versi. Fino ad ora solo Luisa,io e pochi altri avevamo evidenziato certe sue "cadute".
    Antonio (napoli)
    P.S. senza polemica, ma solo per evitare equivoci, ricordo che la Chiesa è solo Santa. Come ben sai è un articolo di fede. Peccatori siamo noi uomini di chiesa. Lo so che lo sai ma é meglio essere chiari.

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  23. Nessuno di voi ha figli, costretti a frequentare scuole statali italiane? Quello che si deve porre in atto per testimoniare la verità, richiede tali e tanti sforzi, sempre al limite del subire l'ostracismo discriminante da parte dei "dialoganti-non-discriminanti", che non è difficile intravedere il momento in cui l'ostracismo sociale attuato dalla massa delle menti plagiate si tramuterà in persecuzione pseudo-giuridica conclamata (v. legge Scalfarotto). L'attualità di un autore come Solzenicyn è impressionante. Anche quando parla specificamente del totalitarismo sovietico, basta sostituire "comunismo" con "liberalismo-libertarismo-NICHILISMO-socialismo-gramsciano" per rendere pienamente applicabili alle marciscenti democrazie occidentali le sue analisi ("nichilismo" è qui posto al centro, perché in esso esitano, come giustamente sosteneva Del Noce, sia il liberalismo-libertario che il marxismo gramsciano, figlio tutt'ora ben in salute, quest'ultimo, anche se per eterogenesi dei fini, dell'attualismo gentiliano).

    Di fronte a questa realtà del "totalitarismo libertario" (la "dittatura del relativismo" a cui si riferiva Benedetto XVI), sempre più pesantemente incombente, io vedo addirittura come necessaria una qualche forma di alleanza con l'ethos ortodosso, il quale, al di là e al di sopra delle sue traduzioni in politica, in primis rimane ethos intrinsecamente legato alla legge naturale, in quanto radicato nell'innato misticismo (non-gnostico) del Cristianesimo ortodosso. Ed è questo il punto fondamentale: ci sono momenti storici in cui diviene evidente quanto non possa esserci sopra-natura senza integrità del piano "naturale" (= integrità della legge naturale). Oppure pensate forse che chi non è più in grado di riconoscere le follie intrinseche per es. alla "teoria gender", possa conservare una vera fede soprannaturale nella Santissima Trinità? In altre parole, quando crollano le verità in cui consistono i principi primi della legge naturale, la fede soprannaturale è automaticamente annichilita e probabilmente non è mai realmente esistita... Se non si vedono, infatti, le verità più elementari appartenenti al piano naturale, come si potrà mai essere in grado di comprendere (per quanto possibile) quelle soprannaturali (la fede è grazia, ma si nutre delle verità naturali di base o, al contrario, viene irrimediabilmente avvelenata da false verità naturali)? [segue]

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  24. Ecco allora che, sebbene gli ortodossi possano certamente considerarsi perlomeno scismatici, la loro cultura di fondo mantiene un attaccamento alla legge naturale (grazie al misticismo, poiché non c'è vera legge naturale che non sia fondata nel riconoscimento dell'esistenza di Dio, anzi, nel riconoscimento della dimostrabilità razionale della sua esistenza: il giusnaturalismo moderno dei "diritti naturali" ben poco ha a che vedere con la legge naturale), che di per sé costituisce un immenso bene, che noi (come cultura) stiamo ormai perdendo del tutto. Questo è dunque il motivo di fondo per cui, di fronte allo sfacelo totalitario avanzante, sarebbe assurdo non trovare il modo opportuno per "allearsi" con il mondo ortodosso.

    Sui modi poi, appunto, "opportuni" (ossia, esenti da compromessi intorno alle questioni che ci dividono) disputandum est. Ma penso che in analogia alla diplomazia politica, che è una virtù, possa realizzarsi una giusta e buona diplomazia a riguardo delle materie etiche di fondo (senza ambiguità su quelle di fede), quando si versa in condizioni storiche così estreme. Certo, c'è bisogno di uomini di natura realmente "super partes" e, se ho capito bene, è a questi uomini che si riferiscono i richiami di Don Elia nella forma di rimprovero a chi non sia così. E non posso dare torto a Don Elia. Come ricercatore universitario ho passato quasi 10 anni nella più importante università pontificia a Roma e posso dire (e non mi riferisco solo all'ambiente della mia ex università) che, anche tra le persone, già molto rare, che mantengono buone intenzioni e onestà intellettuale, ancora più rare, quasi del tutto introvabili, sono le persone che possiedono una visione super partes (ossia una mentalità schietta e non settaria o campanilistica. Uno dei pochi che ho incontrato? Monsignor Brunero Gherardini, a cui va la mia più profonda e incondizionata stima).

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  25. Mic,mi fa piacere che finalmente assumi posizione critica verso alcune discutibili affermazioni di don Elia,per altro molto apprezzabile per altri versi. Fino ad ora solo Luisa,io e pochi altri avevamo evidenziato certe sue "cadute".
    Antonio (napoli)


    Non ci vedo niente di strano visto che con chi si conosce e si stima si può dissentire e confrontarsi.

    P.S. senza polemica, ma solo per evitare equivoci, ricordo che la Chiesa è solo Santa. Come ben sai è un articolo di fede. Peccatori siamo noi uomini di chiesa. Lo so che lo sai ma é meglio essere chiari.

    Hai fatto bene a precisare. Avevo nelle orecchie l'espressione latina di Sant'Ambrogio e il fatto che il peccato appartenga agli uomini di Chiesa lo avevo spiegato tante di quelle volte che non mi sono posta il problema. ;)

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  26. Totalmente,incondizionatamente d'accordo con don Elia. Anche laddove auspica un'alleanza (che ritengo ovvia e necessaria) con i fratelli ortodossi. Anni fa, un vecchio sacerdote mi diceva: "chi attacca a sproposito gli ortodossi ha un animo protestante". Certi post qui pubblicati mi fanno pensare che avesse ragione.

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  27. Lo so.Mic,ma proprio l'espressione di .Ambrogio é stata oggetto di speculazioni teologiche. (Ideologiche) Von Balthasar docet.
    Con stima.
    Antonio

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  28. "Certi post qui pubblicati mi fanno pensare che avesse ragione."

    Non confondiamo la fede con l'ideologia.

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  29. Totalmente,incondizionatamente d'accordo con don Elia. Anche laddove auspica un'alleanza (che ritengo ovvia e necessaria) con i fratelli ortodossi. Anni fa, un vecchio sacerdote mi diceva: "chi attacca a sproposito gli ortodossi ha un animo protestante".

    Silente, forse a Lei è sfuggito quanto don Elia ha appena finito di chiarire qui sopra in seguito al quesito da me posto il 9 settembre 2017 22:48:

    Elia ha detto...
    10 settembre 2017 08:39
    Sì, intendevo "alleanza" nel senso di collaborazione sul piano "politico".

    Quindi, dopo questa sua chiarificazione, non attribuisca a don Elia, fino a prova contraria, una confusione tra il piano politico con quello religioso e confessionale.


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  30. Marius, non attribuisco niente a nessuno. Dico solo, da cattolico, che certi attacchi ingiustificati agli ortodossi hanno un brutto odore protestante. Aggiungo che l'astio per i nostri fratelli orientali era tipico dei modernisti. Poi veda lei, ma non travisi il mio pensiero.

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  31. Sembra proprio che San Pio V (o chi per lui e con la sua approvazione, quanto meno tacita) subito dopo Lepanto stava progettando e ponendo le basi per un assalto a tenaglia contro gli Ottomani. Assalto a tenaglia che prevedeva un allargamento della Lega anti-turca anche a TUTTI i principali avversari della Sublime Porta. Ovvero: Russi (scismatici); Etiopi (eretici e scismatici); Persiani (islamici) e forse perfino i Moghul dell'India (islamici anche loro, con sudditi Indù).

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  32. Orban è calvinista? Come Le Pen? Sapevo che nel 2015, il premier ungherese Orban, ben consapevole del grande valore anche solo culturale ed identitario della fede religiosa, voleva affidare ai vescovi cattolici la supervisione sulle scuole di ogni ordine e grado, inclusi diritti di intervento diretto sui programmi. La C.E. ha ringraziato, ma ha rifiutato, adducendo che, dopo il Vat.II non possono più avere posizioni di privilegio. Allora c’è stato qualcuno che si è ricordato che esiste una forma peculiarmente magiara di calvinismo episcopale :gli Evangelici “unificati” (nati da una forma di particolare “ecumenismo” settecentesco. Seguendo l’esempio di quanto stava facendo Federico II in Prussia, una serie di chiese protestanti si “fusero” dal punto di vista gerarchico. Dal punto di vista dottrinale, furono invitate ma non obbligate a mettere a punto una “gerarchia” tra le concezioni religiose). Il controllo sulla scuola è stata proposto a costoro. Inutile dire che hanno accettato DI CORSA.

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  33. # Chi (di noi) attacca gli ortodossi ha un animo protestante?

    Una fesseria resta sempre una fesseria, anche se detta da un anziano e sicuramente
    rispettabilissimo sacerdote. Errare humanum est.
    PS. ma perché andare a cercar rogna, dal punto di vista della fede, con il frequentare le messe degli "ortodossi" greco-scismatici quando è stata perfettamente conservata la vera liturgia cattolica, la Messa OV e tutto il resto, dalla FSSPX? Andate alle Messe celebrate da loro. Se vi stanno antipatici o se avete paura di frequentare le loro Messe, andate da qualcun altro che celebri l'Antico Rito. Insomma, la possibilità di salvezza liturgica all'interno della Chiesa latina c'è, non c'è bisogno di frequentare gli eretici e scismatici orientali.
    PP

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  34. Caro PP (da me stimato professor Paolo Pasqualucci, di cui credo di avere tutte le sue ultime opere e di cui considero la sua Una Sanctam un testo fondamentale), guardi che alla Messa Vetus Ordo ci vado abitualmente. E non frequento gli eretici (non lo sono) e scismatici (forse) ortodossi.
    Ma non sopporto una certa "ortodossofobia" che ammorba i nostri ambienti. Lo ribadisco: quando sento certi attacchi alle Chiese Sorelle d'Oriente, sento puzza di protestantesimo e di modernismo.
    Un caro saluto con la stima di sempre
    Silente

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  35. "Aggiungo che l'astio per i nostri fratelli orientali era tipico dei modernisti."

    Per quanto mi riguarda io non ho espresso alcun astio, ma ho semplicemente affermato con forza la mia avversione al concetto di ecumenismo, in quanto salta a piè pari le differenze dottrinali.
    Nel caso degli "ortodossi" vi sono diversi innegabili problemi, quali p.es. il riconoscimento del primato petrino, il Filioque, i più recenti dogmi recenti mariani, ma soprattutto mi preme sottolineare la concezione di matrimonio che prevede una forma di divorzio sotto il nome di "matrimonio morto", ciò che corrisponde alla problematica che da 4 anni assilla anche tutti noi cattolici, a causa delle teorie del "teologo in ginocchio Kasper" che proprio da questa "oikonomia" traeva linfa per spazzar via il matrimonio indissolubile voluto dal Creatore e rivelato da NSGC.

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  36. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  37. "Marius, non attribuisco niente a nessuno. (...) Poi veda lei, ma non travisi il mio pensiero."

    Silente, non mi pare proprio di aver travisato il Suo pensiero.
    Infatti Lei ha espresso un pensiero su un'alleanza di tipo chiaramente religioso dichiarandosi nel contempo "Totalmente, incondizionatamente d'accordo con don Elia. Anche laddove auspica un'alleanza (che ritengo ovvia e necessaria) con i fratelli ortodossi."

    Nel frattempo però don Elia si era appena espresso specificando chiaramente di essere per un'alleanza di tipo politico.

    Se Lei qui è risentito devo desumere che Le era sfuggita quella breve precisazione di don Elia.
    Quindi, come vede, io non ho per nulla travisato.

    Rimango in attesa di ulteriori sviluppi...

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  38. L'ultimo dei mohicani11 settembre, 2017 00:13

    Quindici commenti su 37,poco meno della metà, sono di Marius e di Mic, cioè della redazione, come sempre accade.Puntuali nel ribattere qualsiasi opinione che non corrisponda alla loro. Il problema è veramente serio. Mi ricorda un mio amico di infanzia, figlio del dottore, che portava sempre il pallone; siccome era uno scarpone perdeva sempre e si portava via il pallone. Non è che l'ho ritrovato?

    RispondiElimina
  39. E non frequento gli eretici (non lo sono) e scismatici (forse) ortodossi.

    Il rapporto con gli Ortodossi dev'essere gestito in modo razionale: nessun astio e la considerazione che nelle loro chiese c'è Cristo Sacramentato - cosa molto importante. Ma non si può sostenere che non sono eretici e scismatici. Se si negano dati di fatto assolutamente evidenti è inevitabile fare pasticci e - come dice marius - non percepire il limite tra la collaborazione politica e quella religiosa.

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  40. Vale per tutti ma è dedicato in particolare all'ultimo dei mohicani che invece di argomentate il suo dissenso perde tempo a stigmatizzare.

    Ciascuno ne ha abbastanza dei propri difetti senza bisogno di caricarsi anche di quelli degli altri; aggiungo che l'amicizia non soltanto non lo richiede, ma al contrario, ci obbliga a darci reciprocamente una mano per liberarci da tutte le forme di imperfezione. E' fuor di dubbio che bisogna sopportare con dolcezza l'amico nelle sue imperfezioni, ma non incoraggiarlo in quelle, e ancor meno trasferirle in noi.

    (San Francesco di Sales - Filotea)

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  41. Puntuali nel ribattere qualsiasi opinione che non corrisponda alla loro

    Non è una tautologia, questa? Se uno non è d'accordo con un'opinione, non è ovvio che la contrasta? La metafora (peraltro renziana) del pallone non c'entra molto: sarebbe pertinente se i commenti in disaccordo fossero cassati. Il che non è.

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  42. @Fabrizio Giudici11 settembre, 2017 12:37


    E non frequento gli eretici (non lo sono) e scismatici (forse) ortodossi.

    Il rapporto con gli Ortodossi dev'essere gestito in modo razionale: nessun astio e la considerazione che nelle loro chiese c'è Cristo Sacramentato.
    Non per essere pignoli ma non conservano L'Eucarestia. Accusano di "latinismo" coloro che stanno cominciando ad impartire le benedizioni eucaristiche.

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  43. Non per essere pignoli ma non conservano L'Eucarestia. Accusano di "latinismo" coloro che stanno cominciando ad impartire le benedizioni eucaristiche.

    Non ho capito.

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  44. Caro Silente,
    la ringrazio per la generosa stima che dimostra ai miei lavori. Circa la battuta del sacerdote sulle inclinazioni "protestanti"di chi critica gli "ortodossi", diciamo allora che era una battuta infelice e lasciamola lì. Resta il problema di fondo: c'è oggi una stima per gli "ortodossi" che, ad avviso mio e non solo mio ovviamente, è sicuramente eccessiva. Si può capire che tanti cattolici, di fronte allo sfacelo del rito a causa delle sgangherate riforme liturgiche montiniane, sentano il fascino della liturgia "bizantina", come praticata nel rito degli scismatici orientali.
    E'pero una attrazione pericolosa perché tra noi e loro ci sono differenze fondamentali che rischiano, a chi li frequenti (parlo in generale), di far perdere la fede, nel senso di trasmutarla, dandole la tinta "mistico-sentimentale" tipica di quella setta, un "misticismo"che si nutre di ostilità preconcetta per il Papato e per la chiara e razionale prospettiva dottrinale e pastorale della Chiesa latina.
    Gli "ortodossi" poi detestano da sempre i cattolici, lo si vede anche in grandi scrittori come Dostoievski e Solgenitsin. Il cristianesimo di Dostoievski, esaltato come una specie di profeta, non era abbastanza singolare? A prescindere dagli aspetti strettamente religiosi, gli ortodossi russi sono poi particolarmente pieni di orgoglio: per loro la "santa Russia" è tale perché appunto "ortodossa", religione nazionale e di Stato, unico vero cristianesimo, convinto di avere un compito messianico da realizzare perché infuso direttamente dallo "Spirito".
    PP

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  45. Scrivo questa riflessione al solo scopo di ricevere maggiori delucidazioni da chi conosce la storia, perchè è mio intimo desiderio non diventare un antisemita "in servizio permanente" e quindi rappresentarmi erroneamente "la religione di Maometto quale invenzione dell'ebraismo, elaborata dai "perfidi giudei" per la distruzione del cristianesimo."
    Leggo: "Questi i rapporti di Maometto con l'ebraismo, storicamente accertati", ovvero una sistematica distruzione e sterminio delle comunità ebraiche, "quando cominciò la sua politica di espansione militare".
    Riflessione: Però, nonostante ciò "l’espansione islamica avvenne principalmente in modo pacifico e secondo gli studiosi Leonardo Capezzone e Claudio Corvino si può dire "che ovunque risiedessero Semiti, il governo Bizantino era fieramente avversato e quindi, non appena cessato il timore di Eraclio, gli Arabi furono salutati come liberatori."
    Grazie dell'attenzione.

    RispondiElimina
  46. Marius: sì, intendo sostenere, con gli ortodossi, un'amicizia sia religiosa che politica. E allora? Lei è protestante? Perché vede, come ho già avuto modo di dire, l'ortodossofobia, come la russofobia, è tipicamente protestante, e in particolare anglosassone.
    Silente

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  47. @Fabrizio Giudici11 settembre, 2017 20:32

    Anonimo @Fabrizio Giudici ha detto...

    E non frequento gli eretici (non lo sono) e scismatici (forse) ortodossi.

    Il rapporto con gli Ortodossi dev'essere gestito in modo razionale: nessun astio e la considerazione che nelle loro chiese *c'è Cristo Sacramentato*.
    Non per essere pignoli ma NELLE CHIESE ORTODosse Cristo SACRAMENTO NON C'è PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE SOLITAMENTE non conservano L'Eucarestia. Diciamo più esattamente che nelle loro Chiese si compie il Sacrificio Eucaristico. Accusano di "latinismo" quegli Ortodossi che stanno cominciando ad impartire le benedizioni eucaristiche.
    11 settembre 2017 12:37
    OpenID fabriziogiudici ha detto...
    Non per essere pignoli ma non conservano L'Eucarestia. Accusano di "latinismo" coloro che stanno cominciando ad impartire le benedizioni eucaristiche.
    Non ho capito.
    Credo di spiegato il fatto. Ammetto di aver scritto di corsa il precedente messaggio. Chiedo venia.

    RispondiElimina
  48. Lei è protestante? Perché vede, come ho già avuto modo di dire, l'ortodossofobia, come la russofobia, è tipicamente protestante, e in particolare anglosassone.

    Mi chiedo che bisogno c'è di mettere sempre etichette, ma soprattutto di enfatizzare come "fobie", con la stessa enfasi di chi ha inventato l'omofobia, delle normali argomentate critiche.

    RispondiElimina
  49. Marius: sì, intendo sostenere, con gli ortodossi, un'amicizia sia religiosa che politica. E allora? Lei è protestante? Perché vede, come ho già avuto modo di dire, l'ortodossofobia, come la russofobia, è tipicamente protestante, e in particolare anglosassone.
    Silente


    Anzitutto constato che, a differenza di quanto qui sopra espresso da don Elia (10 settembre 2017 08:39) dietro esplicita richiesta di chiarimento, Lei è per un'amicizia (o alleanza?) sia religiosa che politica.

    Silente, se io conoscessi degli "ortodossi" avrei con loro rapporti interpersonali normali come con tutte le altre persone, ma non mi considererei fratello nella fede con loro, esattamente come farei verso i protestanti tipo luterani, zwingliani, calvinisti, anglicani, tanto meno coltiverei con loro momenti di comunicatio in sacris, in quanto io mi attengo a quanto stabilito nel CDC precedente.
    Ma non escluderei di avere con loro dialoghi, confronti, dispute a soggetto religioso.

    Come ben può vedere, per grazia di Dio, io sono cattolico e mi sforzo di esserlo.
    Questa di voler etichettare come protestante chi si accorge che l' "Ortodossia" non è affatto ortodossa è una fissa tutta Sua, che come Lei racconta, ha imparato da un prete di cui Lei sembra avere la massima considerazione.
    Le consiglierei di non assolutizzare un'affermazione che magari può suonar bene come battuta ma che denota lapalissiani limiti logici.

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  50. Marius ha detto: "tanto meno coltiverei con loro momenti di comunicatio in sacris.

    Su questo sono perfettamente d'accordo. I rapporti devono comunque eventualmente svilupparsi al di fuori dei momenti propriamente religiosi.

    Marius ha detto: "Ma non escluderei di avere con loro dialoghi, confronti, dispute a soggetto religioso".

    Qui invece mi chiedo se non sia possibile, senza scandalo alcuno, trovare forme di alleanza sul piano culturale, non meramente politico (o "politico" nel senso più ampio e classico), in riferimento ai principi primi della legge naturale. In questo senso un ortodosso è ben apprezzabilmente diverso dai protestanti (pur tenendo presente il problema delle seconde unioni adulterine).

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  51. "Chiedo venia."

    Ci mancherebbe. Ringrazio per la spiegazione: ho imparato un'altra cosa. Dunque gli Ortodossi non effettuano la pratica dell'Adorazione Eucaristica? Anche questo ricade nel "latinismo"? Effettivamente è un'altra differenza di notevole portata.

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  52. @ Espansione pacifica dell'Islam, non direi proprio

    Basterebbe leggere : Sir John Bagot Glubb , "Le grandi conquiste arabe", tr. it. Aldo Martello, Milano, 1963. D'accordo è un libro che oggi è difficile trovare, credo. Ma sono dati storici noti. Maometto stesso ordinò di uccidere prigionieri, fece uccidere da sicari suoi nemici personali, e sembra che qualcuno l'abbia ammazzato lui personalmente, caduto nelle sue mani. (E tralasciamo certi aspetti della vita privata di Maometto, come la sposa-bambina Aiscia, la sua moglie più giovane, che aveva 9 anni quando dovette consumare il matrimonio con lui).
    I "semiti", tra cui gli ebrei sotto l'amministrazione bizantina soffrivano per l'alta tassazione, che gravava su tutti e, nel caso degli ebrei, per restrizioni di carattere religioso. In certe zone gli arabi musulmani si presentarono come "liberatori" dal fiscalismo bizantino e posavano a setta cristiana (per via del loro rispetto per "Gesù" e sua madre, come intesi nel Corano) nei confronti dei confratelli arabi cristiani o cristianizzati. Era un inganno, ovviamente. Incapaci di governare essi stessi all'inizio uno Stato, si servirono in modo intelligente delle classi dirigenti locali, che poi gradualmente passarono all'islam, se non volevano restare nella condizione servile di dhimmi ed esclusi da ogni potere.
    Il fatto che comunità ebraiche, sia in Ispagna che nell'impero bizantino, in odio al cristianesimo, abbiano sostenuto i maomettani nelle loro lotte contro i cristiani, non consente tuttavia di interpretare l'islam come se fosse un prodotto del giudaismo, al fine di distruggere il cristianesimo, e Maometto uno strumento nelle mani di "rabbini"[sic]. Né consente di eliminare il fatto che la conquista musulmana fu basata sulla violenza, in tutte le sue forme. Del resto, non fu Maometto a dire ai suoi seguaci che "il Paradiso si ottiene all'ombra delle spade"?
    Maometto, inizialmente deriso dai più per le sue "rivelazioni", lo si cominciò a prender sul serio quando iniziò a costruirsi un dominio con la guerriglia, il brigantaggio e il terrorismo. E a porre alla fine la questione della sua missione in questi termini: "Se non riconosci che io sono l'inviato di Allah, ti faccio tagliare la testa dai miei". Questo è il marchio di fabbrica dell'Islam, che puntualmente riappare, nonostante gli elementi di civiltà che vi si sono poi sovrapposti, con la rielaborazione originale di influenze culturali straniere, greche e persiane, la posteriore nascita di una mistica con relativa letteratura.

    Abu Bakr, conquistatore dell'Egitto (632) nelle "regole di guerra" date ai suoi soldati, scrisse, tra l'altro, di risparmiare gli eremiti (pare fossero simpatici a Maometto) ma di sterminare i monaci : "Vi imbatterete in uomini con la testa rasata tranne che per una corona di capelli tutt'intorno al capo. Colpiteli con la spada", ovvero: ammazzateli.
    Ma i monaci, che male avevano fatto? (Fonte, per Abu Bakr, la nota raccolta di documenti islamici curata da B. Lewis, in due volumi)
    PP

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  53. @Catacumbulus

    Sì, per me la cosa è aperta anche al piano culturale; in generale direi che è aperta a tutto ciò che non comporta pasticci sul piano religioso.

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  54. @ Espansione pacifica dell'Islam, non direi proprio.
    Diciamo che Nestoriani, monofisiti ed ebrei spesso fecero da "quinta colonna" al servizio degli arabi.

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  55. Grazie PP, avere un maestro così pronto a insegnare e ad informare ad ogni richiesta è una gran fortuna ed un pregio per questo blog. Un'altra riflessione però è: la distruzione del cristianesimo era/è o non era/è un obiettivo perseguito sia dal giudaismo che dall'islamismo? A meno che non si instauri il nuovo ordine mondiale, fondante l'epoca d'oro della pace e della prosperità, la qualcosa renderebbe la seguente domanda del tutto pleonastica, oso comunque chiedere: per quale delle tre religioni storicamente antagoniste dovrebbe valere il detto: il nemico del mio nemico è mio amico?

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  56. A meno che non si instauri il nuovo ordine mondiale, fondante l'epoca d'oro della pace e della prosperità, la qualcosa renderebbe la seguente domanda del tutto pleonastica, oso comunque chiedere: per quale delle tre religioni storicamente antagoniste dovrebbe valere il detto: il nemico del mio nemico è mio amico?
    Dopo realizzato l'improbo e non agevole lavoro di sviscerare ed esporre le tesi e prassi più diffuse negli insegnamenti UFFICIALI delle confessioni maggioritarie di Cristianesimo, islam e giudaismo, si realizza con tali dati una tavola sinottica, esce fuori che tra giudaismo ed islam le differenze sono molto meno delle somiglianze. Discorso opposto tra Cristianesimo e giudaismo e tra Cristianesimo ed islam.
    Gli Ebrei del Nord Africa festeggiano l'anniversario dell'occupazione francese dell'Algeria, perché da allora cessarono le discriminazioni contro di loro. Ma la Francia del 1830, già non era più cattolica.

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  57. # Prego. Non c'è di che.

    Ma non chiamatemi "maestro", per carità, altri sono i Maestri.
    La confusione creata dal presente e nefasto ecumenismo professato dalla Gerarchia, provoca paragoni intricati fra le tre grandi religioni "monoteistiche".
    Il detto "il nemico del mio nemico è mio amico" non vale di sicuro per il Cristianesimo, a mio avviso. Essendo l'unica vera religione,non ci ha amici ("Chi non è con Me, è contro di me"). Cristo è segno di contraddizione, anche per chi è cristiano, poiché deve lottare con l'aiuto della Grazia ogni giorno contro se stesso allo stesso modo che contro il mondo, regno del Principe di questo mondo.
    Ebraismo e Islam mirano alla distruzione del Cristianesimo? Gli sono entrambi ostili, dal punto di vista dottrinale e non solo. (Ma lo sono anche l'induismo e il buddismo, mi pare). Per l'Islam il discorso mi sembra più semplice: esso mira semplicemente a sottomettere tutto il mondo, con tutti i mezzi: tutto ciò che non appare conforme al Corano va eliminato, o distrutto o sottomesso. Questa è l'impostazione, la tattica può variare a seconda dei tempi, essere più o meno diretta.
    Per l'Ebraismo il discorso mi sembra assai più complesso, anche perché appare diviso in tre componenti principali: gli ultraortodossi, gli ortodossi di taglio liberale, i laici. Questi ultimi sono quasi tutti atei e raccolgono la maggioranza dell'intellettualità ebraica, su scala mondiale. A questi ultimi non credo importi molto del problema religioso, in generale.
    Sono secolarizzati e hanno contribuito essi stessi alla secolarizzazione delle nostre società, rinnegando di fatto per prima cosa proprio il Giudaismo, in quanto religione.

    Il rapporto di noi cattolici con il Giudaismo non si può mettere sullo stesso piano di quello con l'Islamismo. Con quest'ultimo, non abbiamo niente in comune. Con gli Ebrei invece no. Questo è il paradosso: la religione ci divide dall'Ebraismo ma nello stesso tempo ci unisce ad esso, dato che riconosciamo anche noi l'Antico Testamento, anche se dandogli ovviamente un valore e un significato diverso, preparatorio alla Nuova Alleanza.
    La controversia con i rabbini è quindi del tutto diversa da quella con gli imam. Dico a ragion veduta: controversia e non "dialogo", termine ambiguo, fonte di tutti i disastri.

    Né mi pare giusto dire che ci siano molte somiglianze tra Ebraismo e Islamismo. Possiamo davvero trovare delle somiglianze tra l'Antico Testamento e il Corano? E dove sarebbero?
    La concezione del ruolo del profeta da parte di Maometto, non ha poi nulla a che vedere con quella che appare dalla Bibbia. Questo gli studiosi occidentali l'hanno messo bene in rilievo. PP

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  58. somiglianze tra l'Antico Testamento e il Corano? E dove sarebbero?
    A PRESCINDERE. Somiglianze tra Giudaismo e Islam:
    1) Non dico che esistono tanti giudaismi quanti sono se non gli Ebrei, quanto meno le scuole rabbiniche e tanti islam quante sono le scuole coraniche, ma stiamo là;
    2) Un minimo comun denomiNATORE TRA (Quasi) tutti gli islam e (quasi) tutti i giudausmi è il RIFIUTO DEI 2 PUNTI FONDAMENTALI E CARATTERIZZANTI della fede cristiana Trinità di Dio e Divinità di Gesù Cristo;
    3) molte regole alimentari sono molto simili. Dove è poco agevole trovare negozi halal, i musulmani sono solitamente autorizzati a servirsi dei negozi kasher e viceversa;
    4) Quando ci sono contrasti fra Islamici e Cristiani, gli Ebrei tendono ad assumere una "neutralità" benevola solitamente verso gli islamici.

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  59. aggiungo che son ambedue essenzialmente religioni della forma. Non dico che la sostanza è reputata un optional ma poco ci manca. Es. l'importante è l'osservanza formale dei precetti.

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  60. Ci sono comunque enormi differenze tra il Dio descritto dall'AT e quello del Corano. Il primo è un Dio buono per sua stessa natura e misericordioso come può esserlo un padre. Non è bizzarro, inconoscibile - nonostante non sia ancora incarnato - e non comprensibile con la ragione. Il dio del Corano è buono per sua volontà, ma potrebbe anche non esserlo; non è padre, ma padrone e la sua misericordia è quella che può avere un dittatore se si fa quello che chiede; non ci appare razionale, ma - in virtù della sua volontà - può chiedere un giorno di fare una cosa e il giorno dopo il suo contrario. Amarlo non vuol dire cercare di adeguarsi dalla sua essenza, che è il Bene, ma soddisfare i suoi capricci.

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