Davamo notizia qui di una recente lettera dei quattro cardinali, firmata da Carlo Caffarra a nome degli altri tre: Walter Brandmüller, Raymond L. Burke e Joachim Meisner. E anche a questa lettera, come già ai "dubia", egli non ha risposto.
I quattro cardinali chiedevano al papa di essere ricevuti in udienza. Per parlare con lui delle divisioni generate da "Amoris laetitia" e della conseguente "situazione di confusione e smarrimento" di larga parte della Chiesa.
La ripropongo di seguito in memoria del Card. Caffarra.
La ripropongo di seguito in memoria del Card. Caffarra.
LA NOSTRA COSCIENZA CI SPINGE…
Beatissimo Padre,
è con una certa trepidazione che mi rivolgo alla Santità Vostra, durante questi giorni del tempo pasquale. Lo faccio a nome degli Em.mi Cardinali: Walter Brandmüller, Raymond L. Burke, Joachim Meisner, e mio personale.
Desideriamo innanzi tutto rinnovare la nostra assoluta dedizione ed il nostro amore incondizionato alla Cattedra di Pietro e per la Vostra augusta persona, nella quale riconosciamo il Successore di Pietro ed il Vicario di Gesù: il "dolce Cristo in terra", come amava dire S. Caterina da Siena. Non ci appartiene minimamente la posizione di chi considera vacante la Sede di Pietro, né di chi vuole attribuire anche ad altri l'indivisibile responsabilità del "munus" petrino. Siamo mossi solamente dalla coscienza della responsabilità grave proveniente dal "munus" cardinalizio: essere consiglieri del Successore di Pietro nel suo sovrano ministero. E del Sacramento dell'Episcopato, che "ci ha posti come vescovi a pascere la Chiesa, che Egli si è acquistata col suo sangue" (At 20, 28).
Il 19 settembre 2016 abbiamo consegnato alla Santità Vostra e alla Congregazione della Dottrina della Fede cinque "dubia", chiedendoLe di dirimere incertezze e fare chiarezza su alcuni punti dell'Esortazione Apostolica post-sinodale "Amoris Laetitia".
Non avendo ricevuto alcuna risposta da Vostra Santità, siamo giunti alla decisione di chiederLe, rispettosamente ed umilmente, Udienza, assieme se così piacerà alla Santità Vostra. Alleghiamo, come è prassi, un Foglio di Udienza in cui esponiamo i due punti sui quali desideriamo intrattenerci con Lei.
Beatissimo Padre,
è trascorso ormai un anno dalla pubblicazione di "Amoris Laetitia". In questo periodo sono state pubblicamente date interpretazioni di alcuni passi obiettivamente ambigui dell'Esortazione post-sinodale, non divergenti dal, ma contrarie al permanente Magistero della Chiesa. Nonostante che il Prefetto della Dottrina della Fede abbia più volte dichiarato che la dottrina della Chiesa non è cambiata, sono apparse numerose dichiarazioni di singoli Vescovi, di Cardinali, e perfino di Conferenze Episcopali, che approvano ciò che il Magistero della Chiesa non ha mai approvato. Non solo l'accesso alla Santa Eucarestia di coloro che oggettivamente e pubblicamente vivono in una situazione di peccato grave, ed intendono rimanervi, ma anche una concezione della coscienza morale contraria alla Tradizione della Chiesa. E così sta accadendo – oh quanto è doloroso constatarlo! – che ciò che è peccato in Polonia è bene in Germania, ciò che è proibito nell'Arcidiocesi di Filadelfia è lecito a Malta. E così via. Viene alla mente l'amara constatazione di B. Pascal: "Giustizia al di qua dei Pirenei, ingiustizia al di là; giustizia sulla riva sinistra del fiume, ingiustizia sulla riva destra".
Numerosi laici competenti, profondamente amanti della Chiesa e solidamente leali verso la Sede Apostolica, si sono rivolti ai loro Pastori e alla Santità Vostra, per essere confermati nella Santa Dottrina riguardante i tre sacramenti del Matrimonio, della Confessione e dell'Eucarestia. E proprio in questi giorni, a Roma, sei laici provenienti da ogni Continente hanno proposto un Seminario di studio assai frequentato, dal significativo titolo: "Fare chiarezza".
Di fronte a questa grave situazione, nella quale molte comunità cristiane si stanno dividendo, sentiamo il peso della nostra responsabilità, e la nostra coscienza ci spinge a chiedere umilmente e rispettosamente Udienza.
Voglia la Santità Vostra ricordarsi di noi nelle Sue preghiere, come noi La assicuriamo che faremo nelle nostre. E chiediamo il dono della Sua Benedizione Apostolica.
Carlo Card. CaffarraRoma, 25 aprile 2017
Festa di San Marco Evangelista
*
FOGLIO D’UDIENZA
1. Richiesta di chiarificazione dei cinque punti indicati dai "dubia"; ragioni di tale richiesta.
2. Situazione di confusione e smarrimento, soprattutto nei pastori d’anime, "in primis" i parroci.
Requiescat in pace,
RispondiEliminaAmen
Joseph1903
Salvate il soldato Burke
RispondiEliminaIl soldato Burke non ha nessun problema: sapeva benissimo che sarebbe andato incontro ad incomprensioni, derisione e disprezzo (è stato anche dimesso dalla Segnatura Apostolica).
RispondiEliminaMi preoccuperei piuttosto per gli altri cardinali e vescovi che non vogliono difendere a prezzo della vita il Vangelo ed il suo soave giogo.
Il cardinale Burke combatterà ancora, spero ancora per tanti anni, per poi lasciare il testimone: come oggi è accaduto con il card. Caffarra: il giudizio sarà poi di Gesù Cristo NON di Pilato.
RispondiEliminaSe continuna così, tra un po'dei 4 non resterà nessuno (tocchiamo ferro).
Speriamo che il card. Burke e il card. Brandmueller si decidano a pubblicare questa
famosa interpretazione autentica della AL (Correctio doctrinalis).
Dico solo che si sbrigassero ad effettuare la correzione formale, altrimenti rimarrà possibile la sola correzione divina.
RispondiEliminaLa morte del cardinal Caffarra, dopo quella del Meisner, è un grande dolore. Ma c’è senza dubbio un disegno del Signore dietro questi eventi tristi. Che ci aiuti lui! "Salva nos, Domine: perimus!"
RispondiElimina"Requiescant in pace. Amen."
Maso
Dobbiamo avere più fiducia nella Provvidenza. Vedere le cose come le vede Dio. Due suoi fedeli servitori sono stati chiamati nell'eternita' nello stesso modo, con una morte improvvisa. Anche questo non è un segno della Provvidenza? Qualcuno teme che Burke abbia paura? E paura di cosa o di chi? I firmatari dei dubia non sono quattro ma sei, due nomi non sono mai stati resi pubblici. Andiamo avanti. Riflettevo: e se il Vaticano II ed il post Vaticano II fossero stati solo preparatori dell'attuale crisi? Le crisi nella Chiesa sono sempre state lunghissime. Se la crisi fosse iniziata agli occhi di Dio solo nel 2013 la fine dovrebbe arrivare al più tardi nel 2083 quando nessuno di noi sarà più vivo. Forse Dio ha chiamato a se Meisner e Caffarra per dare a noi laici il peso ed il compito di salvare la morale cristiana dalla scarnificazione bergogliana. Chissà. Preghiamo e come diceva don Orione: Ave Maria ed avanti.
RispondiEliminaGià !
RispondiEliminaSperando di non dover scoprire tra poco tempo che anche lui, era malato da tempo..............come i due firmatari ultimi scomparsi.
Riposino in pace alla Luce del Signore e possa Egli inviare San Michele Arcangelo a protezione dei restanti baluardi.
Costanza Miriano
RispondiEliminaE’ morto un padre per tanti di noi. Il cardinal Carlo Caffarra. L’uomo più colto, intelligente, umile che abbia mai incontrato. Innamorato di Dio e della Chiesa, leale col Papa. Parlava di uomo e donna, di famiglia e maternità e paternità come solo Giovanni Paolo II sapeva fare. Spero di non essere presuntuosa nel dire che era anche mio amico, come di tantissimi di noi. Solo il 24 agosto ha abbracciato tutti i miei figli e lo porterò sempre nel cuore. Era stato molto male ma gli avevo fatto promettere che non se ne sarebbe andato presto.
Adesso che sei con Karol, mi raccomando, veglia su di noi caro padre! Ti voglio tanto bene e mi mancherai terribilmente. Spero di raggiungerti un giorno.
CAROLO S.R.E. CARD. CAFFARRA
RispondiEliminaOPTIMO PRINCIPI
PASTORI PRUDENTISSIMO
FAMILIAE AC HUMANAE VITAE DEFENSORI INTREPIDO
DE RE MORALI DOCTORI INTEGERRIMO
DOCTRINAE CHRISTIANAE ANTEMURALI FIRMISSIMO
REQUIEM AETERNAM
"....Poco prima dell'invio di quella lettera, Caffarra aveva avuto in sorte di incontrare papa Francesco che era in visita a Carpi, vicino a Bologna, il 2 aprile. Durante il pranzo sedeva al suo fianco, ma il papa preferì conversare con un anziano sacerdote e con i seminaristi che sedevano alla stessa tavola...."
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/09/06/carlo-caffarra-profeta-inascoltato-lultima-sua-lettera-a-papa-francesco/
RispondiEliminaSe è vero che i firmatari dei Dubia sono 6 e non 4, perché due nomi non sarebbero mai stati resi noti, be' questo modo tortuoso di procedere non depone bene. Dimostra che l'ambiente è sempre pervaso da timori e sudditanze psicologiche, anche quando si muove a fin di bene.
Speculare su come Dio vede le cose è sempre difficile e a volte azzardato, anche se i criteri per capire come Lui le giudica ce li ha dati Dio stesso, con la Rivelazione e l'insegnamento della Chiesa, fino al Vat. II escluso.
Questo comunque credo si possa dire: le morti improvvise e ravvicinate dei due egregi cardinali, anziani ma non malati, dovrebbero servire di sprone ai due (o quattro) superstiti per procedere finalmente alla pubblica Correctio dottrinale. Se poi davvero ce ne sono altri due, sarebbe forse ora che venissero allo scoperto.
RIP. May the Pontifcafe of Francis end soon.
RispondiEliminaNel cuore della Chiesa, ora nel cuore di Dio.
RispondiEliminaGrazie.
L"affettuosa ironia sul soldato Burke da salvare, stava nel desiderio di stringersi attorno a lui con la preghiera e la stima che merita. È un grande soldato di Cristo. Il Signore lo conservi e.......lo salvi!
RispondiEliminaUn grande cardinale riposi in pace. Preghiamo per lui e per i cardinali rimasti.
RispondiEliminaSegnalo a tutti questi video di questo sacerdote coraggioso. Sentite come parla della crisi della chiesa, con coraggio e senza paura.
https://youtu.be/5atpjXnhBo0
Requiescat in pace,
RispondiEliminaAmen
Anna
Poco prima di morire il Cardinal Caffarra ha detto ad un amico sacerdote: "Il Signore non abbandonerà la sua Chiesa… gli Apostoli erano 12 e il Signore ricomincerà con pochi… dobbiamo chiedere la forza di Sant'Atanasio che si è trovato da solo contro tutti… dobbiamo avere fede, speranza e fortezza".
RispondiEliminaSancte Michael Archangele,
RispondiEliminadefende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur: tuque,
Princeps militiae caelestis,
Satanas aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute in infernum detrude.
Amen.
"Seifert, un'altra vittima del misericordismo di AL"
RispondiEliminadi Marco Tosatti
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-seifert-un-altra-vittima-del-misericordismo-di-al-20958.htm
La misericordia di Bergoglio e della sua corte in azione: non solo il papa argentino non risponde alle lettere, rifiuta le udienze, durante un pranzo ignora apertamente un cardinale seduto alla sua destra colpevole di porgli delle domande sull`AL, , ma i collaboratori (complici) della sua rivoluzione defenestrano coloro che non si piegano al religiosamente, eticamente, moralmente e socialmente corretto secondo il Bergogliopensiero, pensiero che è poi quello di chi lo ha portato al potere, un potere che con ogni evidenza egli ama esercitare.
Quello che è straordinario è osservare che chi non fa che ricordare la dottrina cattolica, esprime le sue inquietudini e dubbi sulla divisione e caos provocati dalle varie e opposte interpretazioni dell`AL è accusato di essere, lui, un fattore di divisione e di confondere i fedeli!
Leggere per credere:
L’arcivescovo accusa, senza presentare prove, Seifert di “pregiudicare la comunione della Chiesa”, di “confondere la fede dei fedeli” con i suoi scritti. E conclude che il documento di Seifert “non serve in finale alla verità della fede, ma molto di più agli interessi del mondo”.
Conclude Tosatti:
"Come, non è spiegato, e pensiamo che difficilmente potrebbe esserlo. La defenestrazione del professore è uno dei numerosi esempi di come dialogo e misericordia vengano usati, a mo’ di randello, verso chi esprime dubbi più che legittimi sulle conseguenze logiche di un documento ambiguo."
Se continuna così, tra un po'dei 4 non resterà nessuno (tocchiamo ferro).
RispondiEliminaRimarranno altre persone, noi inclusi. I Dubia, una volta formulati, rimangono finché non si risponde.
Riflettevo: e se il Vaticano II ed il post Vaticano II fossero stati solo preparatori dell'attuale crisi?
Uno dei passaggi per me più notevoli delle rivelazioni della Emmerich, perché è raro trovare riferimenti temporali così precisi nelle profezie, è il seguente:
... e mi è stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. ...
Quindi di certo non si parte con il 2013.
Se è vero che i firmatari dei Dubia sono 6 e non 4, perché due nomi non sarebbero mai stati resi noti, be' questo modo tortuoso di procedere non depone bene.
Anche a me piacciono le carte sul tavolo; però in guerra a volte è meglio tenere nascosti certi movimenti al nemico, in modo che non possa prendere contromisure.
RispondiElimina"Morto Caffarra: la "maledizione" di Francesco"
http://www.ilgiornale.it/news/politica/morto-caffarra-maledizione-francesco-1438559.html
Che strano, mamma mia! Libera nos a malo, Domine noster
Elimina
RispondiElimina"I Dubia rimangono fino a che non si risponde"
Certo, rimangono. Ma continuando a latitare la risposta di chi di dovere, alla fine non si corre il rischio che sia il Signore stesso a darla, e con un castigo tale da far impallidire quello toccato agli ebrei increduli nel 70 d.C.?
E'vero che la "risposta" ai Dubia data dai 2 cardinali chiuderebbe oggettivamente in un angolo Papa Francesco, dal momento che lui ha autorizzato (nella famosa lettera ai vescovi argentini) l'interpretazione contraria alla vera dottrina e favorevole al peccato. Ma l'apertura della crisi nella Chiesa che la "risposta" dottrinalmente corretta dei 2 vescovi provocherebbe, non è ormai più procrastinabile. Anzi, si sta ormai temporeggiando troppo.
Si continua a ragionare come se ci fosse tanto tempo a disposizione, si discute su quello che farebbe il prossimo Papa, e cose del genere. Di tempo per agire ne resta invece sempre meno.
Forse i due improvvisi e ravvicinati decessi dei due valorosi cardinali significano proprio questo: che il tempo è ormai agli sgoccioli, che bisogna finalmente o s a r e il passo decisivo; che deve (inoltre) farsi avanti chi nella Gerarchia appoggia Burke e Brandmueller, se esiste.
PP
...."coloro che sollevano obiezioni sull’Esortazione pontificia, si richiamano alla dottrina immutabile della Chiesa e non hanno alcuna intenzione di uscire da essa. Se a causa della loro fedeltà al Magistero sono ufficialmente sanzionati, chi li sanziona compie un atto di auto-separazione da questo Magistero. Gli articoli del prof. Josef Seifert sono mossi dall’amore per la Chiesa e soprattutto per la Verità. Il vescovo che lo punisce si separa dalla legge naturale e divina che proibisce l’adulterio, l’omicidio ed altri peccati gravi, senza eccezioni o compromessi. Accusandolo di rompere l’unità con il Papa, il prelato manifesta l’esistenza di un magistero di papa Francesco incompatibile con il Magistero della Chiesa di sempre...
RispondiEliminaSe per essere in comunione con papa Francesco si è costretti ad abbracciare l’errore, chi vuole permanere nella verità di Cristo, è obbligato a separarsi da papa Francesco. È questo che pubblicamente afferma mons. Martínez Fernández, arcivescovo di Granada. (Roberto de Mattei)"
https://www.corrispondenzaromana.it/il-caso-seifert-chi-si-separa-dalla-chiesa/
Anna
Se per essere in comunione con papa Francesco si è costretti ad abbracciare l’errore, chi vuole permanere nella verità di Cristo, è obbligato a separarsi da papa Francesco. È questo che pubblicamente afferma mons. Martínez Fernández, arcivescovo di Granada. (Roberto de Mattei)"
RispondiEliminaNon l'ho pubblicata perché sto preparando un articolo.
Aveva firmato i "dubia" sull’Amoris laetitia appunto. Muore dopo Meisner anche lui firmatario della lettera al Papa. Ma la Chiesa che chiede maggiore chiarezza sull'Esortazione apostolica rimane viva?
RispondiElimina"In tal senso e in proposito il card. Caffarra resterà esempio di "responsabilità sacerdotale", esempio di virtù per un possibile processo di beatificazione futura. Ma vedo di rispondere ad una domanda "tranello". Ora, secondo me, i cardinali Burke e Brandmuller dovranno dedicare alla memoria di Meisner e Caffarra maggiori sforzi, con impegno superiore. E mi auguro che altri due ben precisi santi Cardinali (viventi ed operanti) siano disponibili a compensare l’opera dei due cardinali defunti, sostituendoli nell’impegno volto a chiedere chiarezza per il bene delle anime. Ma ora vorrei chiedere al lettore di Intelligonews di ricordare Caffarra con un requiem. Inutile dire che ci proteggerà da dove si trova, come ha fatto fino a ieri qui sulla terra".
http://www.intelligonews.it/le-interviste-della-civetta/articoli/6-settembre-2017/66410/morto-cardinale-carlo-caffarra-parla-gotti-tedeschi-e-ora-tocca-a-burke-brandmuller-e-altri-due/
https://www.youtube.com/watch?v=Zi8vJ_lMxQI
Piccola preghiera del Card.Caffarra alla Madonna di S.Luca
RispondiEliminaBreve o lungo sta per iniziare l'ultimo capitolo della mia vita , guidami in questi anni perche' incontri il Volto festivo del Tuo Figlio , Lui che ho desiderato , Lui che ho amato .
Dichiarazione di mons Zuppi per la morte del Cardinale Caffarra
https://www.youtube.com/watch?v=o0jRzyXJZy8
"Se per essere in comunione con papa Francesco si è costretti ad abbracciare l’errore, chi vuole permanere nella verità di Cristo, è obbligato a separarsi da papa Francesco. È questo che pubblicamente afferma mons. Martínez Fernández, arcivescovo di Granada. (Roberto de Mattei)"
RispondiEliminaAnche volendo prescindere, per pura ipotesi, dalle gravi questioni dottrinali che sono sul piatto, si dovrebbe sentire e si sente il dovere morale di distaccarsi da questa condotta:
* zoticona,
* doppia,
* e ripugnante alla coscienza di ogni persona minimamente civile.
E poichè questo è lo stile che viene da colui che dovrebbe essere il 'dolce Cristo in terra'... doppio trauma.
Quando si sono poi venute evidenziando le nubi nella vita e nella gestione della Chiesa, che ormai sono sotto gli occhi di tutti; e quando scoprì che il magistero non era più adeguatamente proposto e percepito - proposto dalle guide e percepito dal popolo - come corrispondente alla propria esigenza di formazione; con vero scandalo – lo scandalo della sua coscienza di prete e di vescovo formato con indiscussa adesione al magistero pontificio - si sobbarcò la responsabilità di essere una presenza caritativamente critica della vita della Chiesa, e di proporre al Papa quei punti di dubbio che soltanto il Papa avrebbe potuto o potrebbe risolvere adeguatamente."
RispondiEliminaMons. Luigi Negri
Siamo arrivati al capolinea della cultura della morte. Sono le istituzioni pubbliche, i tribunali, a decidere se un bambino ha o non ha il diritto di vivere. Anche contro la volontà dei genitori. Abbiamo toccato il fondo delle barbarie. Siamo figli delle istituzioni, e dobbiamo la vita ad esse? Povero Occidente: ha rifiutato Dio e la sua paternità e si ritrova affidato alla burocrazia!
RispondiEliminaCard. Cafarra
Confratelli ed altri ricordano il Card.Caffarra .
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=BvAyu_Gi4JM
Voglio esprimere anch'io il mio dolore per la perdita del Cardinale, la cui intercessione, ne sono sicuro, continuerà a sostenere la Chiesa in questa epoca di tribolazione. Requiescat in pace
RispondiEliminal'Ultimo dialogo che ho avuto qualche settimana fa con l'arcivescovo di Bologna
RispondiEliminadi Costanza Miriano
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4840
Il Papa :" Caffarra servitore del Vangelo , saggio e sollecito ".
RispondiEliminahttp://www.acistampa.com/story/il-papa-caffarra-servitore-del-vangelo-saggio-e-sollecito-6788
Forse un giorno, magari nemmeno lontano, quando la Chiesa nostra madre avrà ritrovato la bussola, lo vedremo innalzato all'onore degli altari. Intanto, preghiamo per lui.
RispondiEliminaMaso
RispondiElimina"Forse i due improvvisi e ravvicinati decessi dei due valorosi cardinali significano proprio questo: che il tempo è ormai agli sgoccioli, che bisogna finalmente o s a r e il passo decisivo; che deve (inoltre) farsi avanti chi nella Gerarchia appoggia Burke e Brandmueller, se esiste."
PP
Condivido in toto.
Occorrono Primari e Medici e Infermieri spirituali per i poveri peccatori che sono al buio, accecati dal fumo di satana .
RispondiEliminaPer correttezza:
RispondiElimina“Fedele servitore” e “insigne pastore”. Con queste parole il Papa ricorda il card. Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, scomparso ieri all’età di 79 anni, nel telegramma diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. “Ho appreso con tristezza la notizia della morte del card. Carlo Caffarra”, scrive Francesco esprimendo al vescovo di Bologna, Matteo Zuppi, all’intera comunità diocesana e ai familiari del porporato la sua “sentita partecipazione al loro dolore”. “Penso con affetto a questo caro fratello nell’episcopato – prosegue Francesco – che ha servito con gioia il Vangelo e ha amato intensamente la Chiesa e ricordo con gratitudine la generosa opera pastorale da lui profusa dapprima quale fondatore e docente del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e la famiglia, poi quale zelante pastore dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e in seguito come guida sollecita e saggia di codesta arcidiocesi”.
https://agensir.it/quotidiano/2017/9/7/papa-francesco-telegramma-di-cordoglio-per-morte-card-caffarrafedele-servitore-e-insigne-pastore/
http://www.campariedemaistre.com/2017/09/cosi-caffarra-smontava-il-gender-25.html
RispondiEliminaCosì Caffarra smontava il gender. 25 anni fa
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-mia-amicizia-con-caffarra-mentre-si-consumava-per-amore-della-chiesa-20955.htm
RispondiElimina"I Dubia rimangono fino a che non si risponde"
RispondiEliminaCerto, rimangono. Ma continuando a latitare la risposta di chi di dovere, alla fine non si corre il rischio che sia il Signore stesso a darla, e con un castigo tale da far impallidire quello toccato agli ebrei increduli nel 70 d.C.?
E'vero che la "risposta" ai Dubia data dai 2 cardinali chiuderebbe oggettivamente in un angolo Papa Francesco, dal momento che lui ha autorizzato (nella famosa lettera ai vescovi argentini) l'interpretazione contraria alla vera dottrina e favorevole al peccato. Ma l'apertura della crisi nella Chiesa che la "risposta" dottrinalmente corretta dei 2 vescovi provocherebbe, non è ormai più procrastinabile. Anzi, si sta ormai temporeggiando troppo.
Si continua a ragionare come se ci fosse tanto tempo a disposizione, si discute su quello che farebbe il prossimo Papa, e cose del genere. Di tempo per agire ne resta invece sempre meno.
Forse i due improvvisi e ravvicinati decessi dei due valorosi cardinali significano proprio questo: che il tempo è ormai agli sgoccioli, che bisogna finalmente o s a r e il passo decisivo; che deve (inoltre) farsi avanti chi nella Gerarchia appoggia Burke e Brandmueller, se esiste.
PP
Sono perfettamente d'accordo:
tempus fugit
motus in fine velocior
Non solo: ora che ha già fatto a brandelli la Chiesa Militante, egli procede senza freni inibitori a fare a brandelli la Creazione, o se si vuole essere gentili, a "lasciare" che siano le forze anticristiche a farlo: esempio emblematico:
- i suoi attivi e pressanti incentivi all'invasione islamica dell'Europa sotto mentite spoglie di accoglienza dello straniero.
- il deleterio "chi sono io per giudicare" ai fini di sdoganare la distruzione dell'etica cristiana e umana naturale.
Non basterebbero queste?
Non c'è veramente più alcun motivo per aspettare.
Chi ha la possibilità deve far qualcosa per fermarlo, e non star lì a guardare i suoi bombardamenti come se fosse uno spettacolo pirotecnico... e noi poi qui ogni volta a commentarli mettendoci le mani nei capelli.
Gesù disse: "Io non sono venuto a giudicare il mondo". E fece cadere le pietre dalle mani degli accusatori.
EliminaNoi dobbiamo convertire noi stessi non gli altri. Non siamo autorizzati a "metterci le mani nei capelli".
Noi dobbiamo convertire noi stessi non gli altri. Non siamo autorizzati a "metterci le mani nei capelli".
RispondiEliminaNon saremmo autorizzati a metterci le mani dei capelli (ma soprattutto a dire il perché) se, come cristiani, non fossimo anche chiamati a testimoniare e a rendere conto delle ragioni della nostra Fede, soprattutto quando il problema è epocale, visto che questa viene messa in pericolo per tante anime tenute nell'ignoranza, sviate o addirittura accecate...
E non si tratta di un fatto privato. Gli atti e i detti fuori misura (è un eufemismo) sono pubblici. Dunque altrettanto pubbliche (per quanto possibile in base alla situazione di ognuno) è bene che siano le denunce e le rettifiche per "ripareggiare" la verità.
Quanto al "convertire noi stessi", su questo non ci piove. Tra l'altro noi non possiamo convertire nessuno, E' lo Spirito del Signore Risorto che converte chi ascolta gli insegnamenti che Lui stesso ci ha consegnati tramite la Sua Chiesa.