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mercoledì 20 settembre 2017

"Summa familiae cura" è una risposta ai 'Dubia'?

Il Motu Proprio Summa familiae cura
in stretta connesione con Amoris laetitia


Due giorni dopo la morte del Cardinale Carlo Caffarra, presidente fondatore dell'Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia è stato pubblicato il Motu Proprio Summa familiae cura, che pone termine all'attività dell'Istituto voluto per rispondere alla crisi contemporanea attraversata dalla famiglia, profondamente impegnato per promuovere una dottrina e una formazione più solide sul matrimonio e sugli obblighi morali ad esso connessi.

La nuova istituzione accademica, è denominata Istituto Pontificio Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze Matrimoniali e Familiari, allo scopo di portare avanti l'opera dei recenti Sinodi sulla Famiglia, con la conseguenza che lo statuto dell'istituto originale fondato da San Giovanni Paolo II rimarrà solo provvisoriamente finché, d'intesa con la Lateranense, saranno emanati i nuovi statuti.

Tutto lascia pensare che il cambiamento di studi in scienze e l'enfasi sui riferimenti all'Amoris laetitia potrebbero fornire il destro ad una prospettiva interdisciplinare di nuovo conio, prevedibilmente con approcci più liberal. Altrimenti che senso ha l'azzeramento di cattedre, docenti, programmi, personale amministrativo? Con l'unica eccezione del gran cancelliere Vincenzo Paglia e il preside Pierangelo Sequeri. Non a caso, Magister  [emblematico il suo titolo: Tanti saluti a Wojtyla e Caffarra. Con Francesco si cambia famiglia  qui] si chiede 
... che fine faranno le ultime pubblicazioni del defunto istituto, specie quel "Vademecum" sulla retta interpretazione di "Amoris laetitia" che è visto come la peste dai paladini della comunione ai divorziati risposati e da cui lo stesso motu proprio "Summa familiae cura" sembra prendere le distanze, quando scrive che non sarà più consentito "limitarci a pratiche della pastorale e della missione che riflettono modelli e forme del passato".
Rifondazione socio-ecologica 

L'operazione appare come una rifondazione sociologica del tutto corrispondente alla linea di Amoris laetitia, vista come il culmine del «percorso sinodale» che sarebbe stato iniziato da Giovanni Paolo II nel 1980 ed è culminato con la controversa esortazione apostolica, passando dalla Familiaris consortio, peraltro oltrepassata o citata strumentalmente rimuovendo parti significative delle affermazioni richiamate [vedi]. Rilancia il ritornello del rinnovamento «pastorale», attento alle «ferite dell'umanità» in relazione ai  recenti sinodi sulla famiglia 2014-2015 che hanno «portato alla Chiesa una rinnovata consapevolezza ... delle nuove sfide pastorali cui la comunità cristiana è chiamata a rispondere».  Insiste sull'attuale « cambiamento antropologico e culturale»  che richiede nuove risposte guardando alla « alla realtà della famiglia, oggi, in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre» (riprendendo  Amoris Laetitia, 32). 

La nuova istituzione si muoverà in un campo di interesse basato sullo «sviluppo delle scienze umane e della cultura antropologica in un campo così fondamentale per la cultura della vita». Non manca la ricorrente chiave ecologica: «Il nuovo Istituto costituirà, nell’ambito delle istituzioni pontificie, un centro accademico di riferimento, al servizio della missione della Chiesa universale, nel campo delle scienze che riguardano il matrimonio e la famiglia e riguardo ai temi connessi con la fondamentale alleanza dell’uomo e della donna per la cura della generazione e del creato».

«L’Amoris Laetitia, la nuova Magna Charta»

L’arcivescovo Vincenzo Paglia, in Sala stampa, durante la presentazione del motu proprio ha detto testualmente: « L’Amoris Laetitia diventa la nuova Magna Charta»; il che significa che, lungi dall'essere un semplice incoraggiamento per le famiglie l'esortazione post-sinodale sarà considerata e utilizzata come documento fondante. E spiega la  rifondazione con le seguenti parole: 
«Con questa decisione il Papa allarga la prospettiva: da una focalizzata soltanto sulla teologia morale e sacramentale, a una biblica, dogmatica e storica, che tiene conto delle sfide contemporanee. Francesco ha ben compreso il compito storico della famiglia, sia nella Chiesa che nella società. E la famiglia non è un ideale astratto, ma una realtà maggioritaria della società, che deve riscoprire la sua vocazione nella storia».
La famiglia non è di certo un'astrazione ideologica, ma un modello ideale lo rappresenta e non si capisce la contrapposizione - come se nella tradizione ci fosse - tra teologia morale e sacramentale (evidenti i riferimenti a Eucaristia e situazioni di peccato) e quella biblica, dogmatica e storica. Tener conto delle sfide contemporanee non significa opporsi ad un ideale. Non comprendo cosa intenda per 'realtà maggioritaria'. Inoltre, mentre è vero che la famiglia deve riscoprire la sua vocazione nella storia, non vorrei che lo intendesse in senso storicista, legato alle mode del tempo e secondo l'etica della situazione, visto che il riferimento diretto è proprio AL.

Summa familiae cura è la risposta ai Dubia?

In ragione di quanto precede e della designazione dell'AL come Magna charta, c'è da chiedersi: la nuova Lettera apostolica Summa familiae cura può forse esser considerata una risposta ai Dubia

Proprio il card. Carlo Caffarra, uno dei cofirmatari dei Dubia, ricordava nella conferenza: La memoria che genera futuro - Washington D.C., Istituto Giovanni Paolo II, 21 aprile 2016 (memoria di sant’Anselmo, dottore della Chiesa) 
"Nella Costituzione Apostolica Magnum matrimonii sacramentum, che fonda canonicamente l’Istituto, la riflessione su questo documento è esplicitamente assegnata come un compito specifico dell’Istituto. È il grande tema della verità della procreazione umana"....
"Il DNA dell’Istituto, se così posso dire, è dunque il seguente. Scoprire la verità del matrimonio e della famiglia, sulla base di un’adeguata antropologia, per aiutare l’uomo e la donna a vivere in pienezza la loro vocazione coniugale".
E non dimentichiamo  la profezia di suor Lucia dos Santos, la veggente di Fatima [qui] riferita dallo stesso Cardinale:
""All’inizio di questo lavoro affidatomi dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, ho scritto a suor Lucia di Fatima, attraverso il vescovo perché direttamente non si poteva fare. Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto – in cui è scritto: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo.
E poi concludeva: ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa. Si avvertiva, anche parlando con Giovanni Paolo II, che questo era il nodo, perché si toccava la colonna portante della creazione, la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni. Se si tocca la colonna portante crolla tutto l’edificio, e questo adesso noi lo vediamo, perché siamo a questo punto, e sappiamo. E mi commuovo, leggendo le biografie più sicure di Padre Pio, di come quest’uomo fosse attento alla santità del matrimonio, alla santità degli sposi, anche con giusto rigore più di una volta"".
Al Cardinal Caffarra è stato risparmiato vedere lo scempio...
Maria Guarini

36 commenti:

  1. Cara Mic, concludo dicendo al Cardinale Cafarra è stato risparmiato vedere questo...
    Quanto amaro in bocca...quanta pena quanta sofferenza. Capisco la prudenza da parte dei 4 cardinali ma ora di tempo ne è passato moltissimo e chi sia Bergoglio e la sua cerchia è abbastanza chiaro, dove stanno andando e vogliono andare anche. Cosa si deve ancora aspettare? Quanto ancora? Nel frattempo tre cardinali sono morti! Dico tre perchè nessuno ha fatto notare che insieme a due cardinali dei dubia è morto anche il cardinale. De Paolo s, che molto si era speso durante il sinodo. Che poi muoiano due cardinali su quattro, statisticamente e probabilisticamnete è davvero curioso ed interessante. Comunque ciò che mi rattrista è vedere che ancora nessun cardinale prende coraggio per dire basta, si è superato il limite, vogliamo chiarezza sul conclave, vogliamo chiarezza sui punti saldi della dottrina Cattolica. Speriamo che il Signore nella sua misericordia abbia compassione di noi fedeli, accorci questi tempi di prova

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  2. Mi permetto di segnalare sul tema anche questo interessante articolo
    https://onepeterfive.com/german-bishops-website-comments-new-john-paul-ii-institute/

    Grazie Mic per il suo lavoro preziosissimo

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  3. Fuori tema ma interessante:

    http://traditioliturgica.blogspot.it/2017/09/lo-scandalo-dellamore-verso-il-prossimo.html

    Grazie per la lettura.

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  4. Una curiosità.. chi è informato saprebbe dire che genere di ecclesiastico é il Pierangelo Sequeri? Un fedele servitore della Chiesa o è anche lui un "convertito" all'integralismo ambientalista e assistenzialista in voga oggigiorno? O cos'altro?

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  5. Troppo si è atteso per la correzione formale.

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  6. Avevo conosciuto di persona Pierangelo Sequeri, parecchi anni fa, presso le Madri Orsoline della mia città. È un uomo - almeno, così allora mi parve - di grandissima intelligenza e cultura. Essendo anche molto dotato musicalmente, ha composto vari canti, tra i quali il famoso Symbolum 77.
    Altro non so dire: il mio ricordo è piuttosto remoto e sfuocato. All'epoca ne ero rimasta entusiasta, ma col tempo le conoscenze in materia di fede si approfondiscono, e forse oggi il mio giudizio potrebbe essere diverso...

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  7. "... Insiste sull'attuale « cambiamento antropologico e culturale» che richiede nuove risposte guardando alla « alla realtà della famiglia, oggi, in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre» ..."

    Qualcuno qui o altrove può dirmi in che cosa consiste il cambiamento antropologico e culturale attuale?
    Si possono avere esempi concreti del cambiamento antropologico e culturale?

    Qualcuno qui o altrove può dirmi quale sia la complessa realtà della famiglia oggi?
    Si può dare un nome alle componenti di questa complessità?
    E' possibile un elenco delle luci della realtà delle famiglie?
    Parimenti è possibile un elenco delle ombre della reatà delle famiglie?

    Si può avere un elenco delle ferite delle famiglie? Quante e quali sono?

    Grazie a tutti per l'aiuto a dissipar le mie nebbie.

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  8. La risposta ai dubia va data in senso univoco. Essi sono stati posti affinche si eviti ogni ambiguita' e per rispondere ai dubia bisogna in primis affermarlo in modo inequivoco, dopodiche bisogna prosaicamente elencare dei si o dei no.

    Il resto e' solo rumore.

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  9. Unica cosa su cui dobbiamo essere precisi: "è una risposta ai dubia"? Lo è in senso lato, cioè che il Papa se ne frega, fa quello che la sua superbia gli suggerisce, non accetta né critiche né visioni diverse dalla sua, e ha intenzione di scassare tutto (ma questo era evidente da molti altri fatti). Ma non è una risposta formale. La risposta ai dubia deve essere formale e finché non arriva, il Papa è gravemente inadempiente nei confronti di tutto il gregge.

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  10. Purtroppo di risposte formali da lui è difficile aspettarsele. Non ama la 'forma' che, sola, permette la precisione cristallina necessaria per orientare e non per lasciare nella confusione.
    Di fatto questa operazione rappresenta una 'comunicazione indiretta', visto che mette l'AL come fondamento. La comunicazione indiretta è comunque malsana... ma questo è quel che abbiamo.

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  11. Non ama la forma ma la prassi, non ama le rigidità e le certezze della legge=dottrina= (per lui) dogana, le raggira e calpesta, ma in fondo che cosa sta facendo se non instaurare ed imporre la sua legge, le sue certezze, e dogane rigidissime e senza cuore, attraverso decisioni sempre più mono-orientate che sono altrettante risposte indirette ma chiare a chi intralcia il suo cammino, pone domande, e lo critica, che cosa sta facendo se non, passo dopo passo, mettere in forma, dare una forma alla "sua" chiesa, alla sua visione di quel che dovrebbe essere la chiesa?

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  12. Provo a dissipare le nebbie di Irina, anche se credo che già conosca le risposte e introduca un approfondimento interessante sulla necessità di queste innovazioni.
    Infatti questa necessità deriverebbe dallo sfaldamento del matrimonio, dato il numero enorme di separazioni e divorzi, dalle conseguenti 'famiglie allargate', cioè divorziati risposati con nuovi figli e famiglie omosessuali, che vogliono avere figli come le coppie etero ed esser ritenuti sposi e genitori a tutti gli effetti di legge.
    Lo disse prima del Sinodo:"che risposta diamo a queste nuove realtà?"
    Che è come dire:'mica possiamo ancora proporgli le regolette dottrinali di san GPII e dei secoli passati.
    In altri termini, il presupposto è che il modello di famiglia basato sul Vangelo, e sulla dottrina bimillenaria che su di esso si basa, non è adatta ai tempi.

    Quindi c'è la necessità di cambiarla, altrimenti perdiamo fedeli e la Chiesa muore.
    E siccome la Chiesa ha il potere di legare e sciogliere, e lo Spirito Santo ha fatto rinunciare B XVI sostituendolo con Bergoglio, allora cambiamo tutto senza paura.
    Questa è la sorpresa dello Spirito Santo, che non finisce mai di stupirci.... Rinnegando persino se stesso e 2000 anni di dottrina.
    In pratica, la Chiesa deve essere 'meno Chiesa e più partito',
    E di sinistra, perché più vicina al suo progetto politico di Chiesa e perché, secondo lui, acchiappa fi più.

    Quindi partiamovdalla famiglia

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  13. @Irina
    Avvertenza: le espressioni che lei chiede di chiarire appartengono al linguaggio ideologico con cui si esprime, per necessità, il modernismo; un linguaggio necessariamente ambiguo, che dice e non dice, che allude a una cosa e contemporaneamente al suo contario. O, meglio, che dice ciò che realmente si intende dire, solo a chi "conosca" (v. gnosi) le reali intenzioni del parlante o dello scrivente modernista. Dico "per necessità", poiché il modernismo, come indicato da Cornelio Fabro già nella voce relativa dell'Enciclopedia Cattolica del 1952, è quella forma di "gnosi" (conoscenza) che pretende il massimo dell'impossibile (mi passi questa espressione): l'abbracciare contemporaneamente un'affermazione e l'affermazione contraddittoria alla prima, con l'illusione di potere contenere con ciò in sé, in modo sublime e quasi mistico, tutta la conoscenza (coincidentia oppositorum).

    Fabro definisce, infatti, il modernismo come "il tentativo, proprio dello gnosticismo, di abbracciare tutte le istanze della verità attraverso un unico principio: la soggettività della verità e la relatività di tutte le formule" (C. Fabro, Modernismo, Enciclopedia Cattolica, vol. VIII, Sansoni, Firenze 1952, colonna 1192).
    [segue]

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  14. E' così ?!? uhm sara'...... niente e' per sempre
    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ecco-tutti-uomini-papa-bergoglio-1439075.html

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  15. @Luigi Rmv: sicuramente costoro che si sono avventurati in questi cambiamenti, oltre a tutte le loro mancanze, sono poco conoscitori del mondo del calcio.
    Nella prima finale mondiale (1930) disputata tra Uruguay e Argentina ci fu un problema in quanto non c'era ancora un pallone "unico" e quindi l'arbitro decise di giocare il primo tempo con quello dell'Argentina ed il secondo con quello dell'Uruguay. Puntualmente il primo tempo si concluse con gli argentini in vantaggio 2-1. Sapete cosa fece l'allenatore uruguaiano? Niente. Disse ai suoi che stavo giocando bene, che era solo questione di avere l'occasione per applicare i propri schemi per andare a segnare. Così infatti avvenne complice anche l'uso del pallone al quale erano abituati (più pesante e duro).
    Morale della favola: Se credi davvero in ciò che fai non devi andare ad "inseguire" le mille variabili del mondo ma insistere ed aspettare il tuo turno e l'occasione per poter esprimere ciò in cui credi.
    I giocatori uruguaiani ebbero fiducia nel loro allenatore, a qualcuno manca forse la Fede nel Maestro...

    PS: da tutto si può trarre un insegnamento utile alla "causa", l'importante è non avere il paraocchi

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  16. @ Luigi Rmv,
    Quali sono le cause dello sfaldamento del matrimonio?
    delle separazioni?
    dei divorzi?
    Che nesso c'è tra sfaldamento del matrimonio e 'conseguenti' famiglie allargate?
    Grazie, Luigi.

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  17. @Irina
    Ecco allora che dicendo "cambiamento antropologico e culturale attuale", ci si intende riferire a tutte le concezioni gravemente errate della famiglia (v. famiglie "allargate" dal divorzio e "famiglie" omoerotiche), ma senza che tale espressione contenga una qualsiasi forma di giudizio negativo o di condanna, anzi, sottintendendo che la realtà in cui consiste questa nuova concezione antropologica della famiglia, corrisponde solo a una "complessità" degna di ricevere "nuove risposte", ossia non risposte di condanna, ma risposte corrispondenti all'accettazione dei contraddittori (la visione tradizionale della famiglia insieme a quella nuova, che in realtà la distrugge). Non a caso si parla, infatti, di "complessità" contenente sia "le luci" che "le ombre", ossia contenente le due inconciliabili concezioni sulla famiglia...

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  18. Ed ecco spiegata l’improvvisa morte del Cardinal Caffarra. Si, è vero, era già malato da tempo, ma la notizia, giuntagli sicuramente per vie traverse - che’ mica a S.Marta si degnano di osservare anche le regole minime dell’ educazione e cortesia ( cfr il silenzio pressoché assordante sulla dipartita del presule bolognese - lo avrà “steso”.
    Ne ho visti tanti, di pazienti, stare tutto sommato abbastanza bene ed improvvisamente precipitare, scoprendo poi che avevano ricevuto ferali notizie.

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  19. @Catacumbulus,
    Allora il 'cambiamento' antropologico e culturale attuale, nei fatti, non esiste; esiste la coesistenza, nella società, di forme e concezioni sane accanto a forme e 'concezioni gravemente errate della famiglia' che non si vogliono riconoscere come errate. Cosa che,fin dove arriva la mia memoria, si è sempre fatta, avendo come scopo sia il guarire che il prevenire. Ora evidentemente non si vuole nè che le persone guariscano, nè che abbiano strumenti di prevenzione. Non si vuole, nei fatti, che nessuno migliori, guarisca o non si ammali affatto. Perchè si vuole questo? Perhè non si vuole che le persone migliorino? Chi è che non vuole? Perchè?

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  20. @Irina
    Si può parlare di coesistenza con proporzioni molto diverse, tenendo conto anche delle differenze tra i principi della legge naturale, che, di volta in volta, vengono attaccati. Ad esempio per quanto riguarda il divorzio i grandi numeri dicono che è entrato nel costume (ossia nella prassi etica comune) e quelli che lo ritengono un male sono senz'altro minoritari. Il discorso è già diverso a proposito dell'aborto e, ancor più, a riguardo della teoria gender (con tutti gli annessi e connessi).

    Tuttavia quello che le nostre società hanno, purtroppo, ormai assorbito in profondità, è il principio primo da cui ogni distruzione della legge naturale proviene. Si tratta del principio rivoluzionario per essenza, che consiste nell'inversione esatta di quanto Nostro Signore dice in S. Giov. 8, 32, che recita: "Veritas liberabit vos" (la verità vi farà liberi). Questo principio ha una valenza perfettamente filosofica, in quanto non ha senso decidere con un puro atto di volontà come le cose devono stare, prima di avere capito come stanno di fatto, ossia prescindendo dalla conoscenza di come la realtà è fatta in sé (sarebbe come guidare senza voler aprire gli occhi). Nell'inversione di Giov. 8,32 si ha dunque l'atto di orgoglio (necessariamente nichilistico, cioè distruttivo della realtà) massimo, poiché si pretenderebbe con esso di ri-creare la realtà per come la concepiamo con un puro atto di volontà (volontarismo), che rifiuta di vedere come le cose stanno indipendentemente dalla nostra volontà stessa.

    Esposto il cuore del problema in termini così sintetici, può sembrare impossibile che qualcuno veramente ci creda. Va però considerato che le conseguenze di questo principio si ottengono per gradi, sia in campo teorico che pratico. E in questo senso stiamo parlando di un processo rivoluzionario che dura almeno dal Rinascimento e dalla rivoluzione luterana, per tappe successive.

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  21. Commento de il Giornale (ma lo schiaffo non è ai tradizionalisti, è a tutti i cattolici, quelli veri): http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lultimo-schiaffo-bergoglio-ai-tradizionalisti-1444203.html

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  22. @ Catacumbulus
    "... Nell'inversione di Giov. 8,32 si ha dunque l'atto di orgoglio (necessariamente nichilistico, cioè distruttivo della realtà) massimo,..."

    Questo mi è chiarissimo, lo tocco con mano con tutti coloro che prima pretendono di non vedere il reale, poi non lo vedono più. Non solo questo orgoglio lo vedo spesso anche sui volti dei bambini, in particolare di quei bambini che vengono tenuti all'oscuro di ogni insegnamento religioso da parte dei genitori ma, ai quali viene profuso pane ed orgoglio ogni giorno.

    Detto questo mi chiedo, come è accaduto che la Chiesa, che certamente dal Rinascimento ad oggi ha avuto anche ottimi anticorpi in se stessa, non è riuscita a contrastare efficacemente questa piaga? A porla entro dei limiti, dei confini? Perché la Chiesa non ha capito o non ha voluto capire che questi nodi fondamentali dovevano essere insegnati ad ogni nuova generazione? Come è potuto accadere che la pestilenza si sia diffusa fino a questo punto? In particolare riguardo alla libertà di cui i giovani sono assetati insieme alla verità di cui non trovano spesso testimoni credibili?

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  23. Tra i miei libri da leggere ritrovo:
    Pierangelo Sequeri, MUSICA E MISTICA,Percorsi nella storia occidentale delle pratiche estetiche e religiose, Collana:"Esparienza e Fenomenologia Mistica", LEV, Città del Vaticano, 2005.
    Parte Prima
    Incanti del Mondo
    Estasi del divino, modulazioni della fede
    1) Divinazioni del ritmo originario. Tracce
    2) La parola, il ritmo, l'affezione. Agostino
    3) Mistica della creazione riconciliata. Hildegarde
    4) L'Uno e i molti, Lo Spirito e la voce. Palestrina, il Grand Siècle
    5) L'eredità liturgica del Musikgeist. Schutz, Bach, la Romantik

    Parte Seconda
    Disincanti dell'io
    Ambivalenze dell'eros, ricomposizione del rito
    6) Controfigure della mistica. Parsifal e Don Giovanni
    7) Decomposizioni e trasfigurazioni. Transizione
    8) Iniziazione, invocazione. Contemporaneità

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  24. Da Wikipedia
    Pierangelo Sequeri (Milano, 26 dicembre 1944) è un teologo, scrittore e musicista italiano, preside del Pontificio istituto Giovanni Paolo II.

    Indice [nascondi]
    1 Biografia
    2 Musica
    3 Opere pubblicate
    4 Altri progetti
    5 Collegamenti esterni
    Biografia[modifica | modifica wikitesto]
    Figlio di due musicisti (il padre era concertista di violino e la madre una pianista), ha studiato a sua volta violino e composizione parallelamente alla sua vocazione religiosa. Ordinato sacerdote nel 1968 ha proseguito gli studi, ottenendo un diploma in biblioteconomia musicale all'Università di Urbino, e un dottorato in teologia nel 1972. Dal settembre 2012 è preside della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, dove è anche professore ordinario di teologia fondamentale; è inoltre incaricato di estetica teologica presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. È inoltre direttore della rivista "L'ErbaMusica" (trimestrale di pedagogia speciale e cultura musicale). A parte gli argomenti teologici e filosofici, i suoi studi si orientano ai temi di confine tra le scienze religiose, la filosofia, la psicologia e l'estetica. Dal 2010 al 2014 ha fatto parte della Commissione internazionale di inchiesta su Međugorje. Dal 15 agosto 2016, nominato da papa Francesco, è preside del Pontificio istituto Giovanni Paolo II. Segue

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  25. Segue

    Musica[modifica | modifica wikitesto]
    Il nome di Sequeri è noto all'interno della Chiesa cattolica italiana, per una serie di canzoni di ispirazione sentimentale - religiosa che ha composto e che sono molto spesso eseguite durante le messe. Tra le raccolte più note, si ricordano Symbolum '77 - Tu sei la mia vita, Symbolum '78 - E sono solo un uomo, Symbolum '80 - Oltre la memoria. Tra le opere più classiche, si possono ricordare il Quintetto per David in memoria di David Maria Turoldo; Bethania, sonata biblica per violino e pianoforte; e una Messa Giubilare, per coro e orchestra, trasmessa in Mondovisione il 3 dicembre 2000. Negli anni precedenti al 2011 ha collaborato con il gruppo musicale Gen Verde per la buona riuscita dell'album "Il mistero pasquale" pubblicato appunto nel corso del 2011. Egli, infatti, lo ha arricchito in senso teologico e musicale, sia per le architetture portanti dell'insieme sia per il nucleo teologico e spirituale profondo di ogni passaggio, gesto e momento. Una raccolta divenuta ricca e attenta ai particolari spesso sottolineati dal mons. Pierangelo Sequeri.

    Da un punto di vista didattico, nel 1985 Sequeri ha elaborato uno speciale programma di educazione musicale, chiamato "musicoterapia orchestrale", per i bambini e ragazzi con difficoltà psichiche e mentali. Il metodo, che ottenne l'Ambrogino d'oro nel 2000, consiste nell'inserire le persone in gruppi musicali da camera o sinfonici, utilizzando delle partiture appositamente semplificate.

    Nel 2002 l'artista bergamasco Giovanni Bonaldi ha l'opportunità di conoscere mons. Sequeri con il quale approfondisce diversi aspetti che legano la cultura e la fede ebraica con quella cristiana. Da questa amicizia inizierà una collaborazione poiché mons. Pierangelo fornirà all'artista alcuni suoi manoscritti musicali da inserire nelle “macchine dell'invenzione” di Bonaldi. Per questo artista, il teologo milanese curerà un catalogo edito da Skira, insieme con la scrittrice e critica d'arte israeliana Nadine Shenkar, dal titolo "L'origine tesa” in occasione della mostra personale di Giovanni Bonaldi presso il Museo della Stampa Ebraica di Soncino in occasione della IV Giornata Europea della Cultura Ebraica. Segue

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  26. @Irina
    Si tratta di "masse critiche". Quando le singole anime sono corrotte in una quantità tale da raggiungere la massa critica, l'essenza della cultura e l'ethos dei popoli cambia e così sempre più si diffonde l'errore. Non so chi sia Don Elia, ma ha ragione di richiamarci innanzitutto alla ricerca della santità personale: la corruzione avanza perché i singoli si fanno corrompere e non oppongono più resistenza.

    Il movimento contrario, quello che porta ad una massa critica portatrice di maggior bene, è cosa molto più difficile. E storicamente la massa critica più travolgente in senso positivo è stata proprio quella del Cattolicesimo, dal cui apice si è incominciata una, sino ad ora, inarrestabile discesa... Senza forze metafisiche questi movimenti non si riescono a spiegare, specialmente se pensiamo agli attuali abissi del non senso, quelli di cui parlavo a proposito dell'essenza della gnosi modernista (il "fumo di Satana"...).

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  27. Le premesse della rivoluzione:

    Riportiamo un commento del teologo Andrea Grillo, che ben descrive, appoggiandolo, il disegno che sta dietro le incredibili nomine ai vertici del «Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e la famiglia»: una svolta nell'impostazione del centro internazionale che è stato custode e promotore per 25 anni dell'autentico magistero della Chiesa in questo ambito (un'applicazione ad esso e alla teologia morale in generale dell'«ermeneutica della rottura» del Concilio Vaticano II denunciata da Benedetto XVI) e il superamento in particolare del lascito magisteriale su sessualità, vita e famiglia di Paolo VI e Giovanni Paolo II.

    http://www.iltimone.org/35052,News.html

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  28. Dietro alla cortina fumogena di frasi a effetto, è chiara la questione: la verità su matrimonio e famiglia è un ideale astratto, bisogna mettersi in cammino con tanti altri alla riscoperta di ciò che può andare bene a tutti. È questo pensiero che spiega, ad esempio, come mai le nuove nomine nella Pontificia Accademia per la Vita includano personaggi favorevoli all’aborto o che fanno ricerca sugli embrioni, e spiega anche quale indirizzo si voglia dare al nuovo Istituto teologico per le Scienze su Matrimonio e Famiglia.

    Sì, Giovanni Paolo II è stato fatto santo, ma si cerca di distruggere tutte le sue opere.
    https://anticattocomunismo.wordpress.com/2017/09/20/famiglia-attacco-alleredita-di-giovanni-paolo-ii/

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  29. E'successo tutto perché cambia l'obiettivo e lottare è faticoso.
    E' molto più comodo trovare un compromesso.
    Nostro Signore ci ha insegnato che la Sua Parola è opposta al mondo, perché il mondo rifiuta la Sua luce.
    Quindi i figli della luce, che dicono di essere suoi seguaci, devono lottare, perché Lui ha lottato (eccome!) ed è venuto a portare la spada, segno di lotta e di separazione tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è luce e ciò che è tenebra.

    Ma costa fatica, fino alla bara.
    Critiche feroci, emarginazioni, calunnie, complotti, violenza, nelle sue svariate forme, disprezzo, anche se con i nuovi modi del terzo millennio.
    E la nuova Chiesa di Bergoglio e dei modernisti, questa fatica non la vuole fare.

    Il modernismo è un modo ipocrita, molto ipocrita, per aggirare questo lato scomodo.
    Nel linguaggio legale, aggirare una norma si chiama frode.

    Aggirare il Vangelo, fingendo che le nuova pastorale sia più adatta ai tempi, e che anzi renda la Chiesa più aderente al Vangelo di quanto non sia mai stato, si può definire un'operazione fraudolenta per evitare quella scomoda e faticosa lotta.
    E ipocrita, molto ipocrita.

    Questo a conferma di quanto sopra osservato sullo gnosticismo, che tale lotta evita.

    Per compierla bisogna aver necessariamente perso, in tutto o in parte, la propria fede in Gesù Cristo, e anche il timore del Suo giudizio.

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  30. @Catacumbulus
    "... Senza forze metafisiche questi movimenti non si riescono a spiegare, specialmente se pensiamo agli attuali abissi del non senso, quelli di cui parlavo a proposito dell'essenza della gnosi modernista (il "fumo di Satana"...)..."

    Da quella che è la mia esperienza ho visto che mediamente i progressisti sono tali per quello che riguarda la morale delle 'masse', mentre nel privato personale sono mediamente conservatori se non tradizionalisti, cioè monogami, figli nelle scuole cattoliche, professionisti seri,all'apparenza. Plaudono tutte le rivoluzioni del momento, come se esistesse un tacito accordo, come se sapessero. Quando il vescovo di Roma dalla loggia se ne uscì con il 'buonasera', che lasciò basito l'universo mondo, loro no. Loro hanno capito tutta la tiritera. Immediatamente divenne il loro papa.Il loro eroe. Così fu per le primavere arabe, in quei tempi, molti fecero viaggi nelle zone 'primaverili', come oggi fanno viaggi sulle orme di Lutero. Perchè parlo di esoterismo massonico, per l'uso di azioni come se fossero simboliche, di tacito supporto per la 'causa', per riconoscimento reciproco, forse magia di contatto, non so. Il fatto dell'uso di scienza/scienze mi dice che verranno insegnate 'tecniche'. Dove c'è la tecnica, lo vediamo tutti i giorni, retrocede l'umano. L'umano si atrofizza, perde capacità senza acquisirne delle altre. Ci saranno iniziazioni diaboliche, e forse già ci sono, e santificazioni semplici, Padre Pio che domani ricorderemo. E questa è la Via, la Verità, la Vita.

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  31. Fatta la festa, gabbatu lu Santu.

    Da un certo punto di vits c'è uan sottile ironia, un paradosso. Oppure una sottile e perfida vendetta, postuma.
    In qualsiasi caso, niente di veramente cristiano e men che meno cattolico.

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  32. Della serie " Le tante sfumature di famiglia ? "

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  33. Parlando di scienza, e della tecnica che ne discende, e dell'umano che si ritira, vedi uso calcolatrice grazie alla quale nessuno sa più fare a mente 2+2, capiamo perchè la Chiesa abbia sempre detto, no all'uso della scienza e della tecnica nell'atto procreativo, detto anche coito, perchè l'umano allora si ritira anche da lì e rimane solo la parte meccanica del movimento su e giù che porta all'orgasmo,per cui l'unione tra uomo e donna si tramuta in una masturbazione reciproca. Se la Chiesa imbocca questa strada, l'uomo che lei ha sempre preteso di curare, nella sua completezza di corpo, anima e spirito, diventerà meno di un animale in calore, che è guidato dalle leggi ferree dell'istinto. L'uomo massa, plagiato e manipolato, di rivoluzione in rivoluzione, potrà solo masturbarsi col prossimo, il generare sarà infine a lui completamente sottratto, e messo nelle mani dello stato, che valuterà il numero e la qualità degli incroci, secondo i lavori che i nascituri saranno indotti a compiere.

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  34. D. Come è potuto accadere che la pestilenza si sia diffusa fino a questo punto?

    R. Quando le singole anime sono corrotte in una quantità tale da raggiungere la massa critica, l'essenza della cultura e l'ethos dei popoli cambia e così sempre più si diffonde l'errore. [...] Il movimento contrario, quello che porta ad una massa critica portatrice di maggior bene, è cosa molto più difficile.


    Sono d'accordo con la risposta di irina. Premesso che forse oggi è un po' pretenzioso tentare di dare una spiegazione ad un evento che si è svolto in un lasso temporale di cinque secoli, e quindi questa è una chiacchierata tra noi, io riassumo le cose così. Noi oggi diamo le colpe ai pastori, ed è giusto farlo per ovvi motivi; è giusto mettere sotto scrutinio il loro comportamento negli ultimi cinquant'anni, così come certe decisioni puntuali molto gravi che hanno aperto il vaso di Pandora. Però i demoni nel vaso c'erano già. Ci sono entrati perché, in questi cinque secoli, li ha chiamati il popolo. Se la Chiesa ci dice che dobbiamo pregare per le vocazioni e per i pastori, è perché - detto in moto sbrigativo - Dio "accontenta" le persone: il popolo, nei secoli, ha prestato ascolto a tutti gli spiriti maligni e ha progressivamente respinto lo Spirito Santo, dunque ha ricevuto i pastori che si merita. Come dice irina, è scontato che la maggioranza faccia ciò: dopotutto la Bibbia ci racconta che il popolo di Israele più volte fece lo stesso. Ora, i "cento anni" della "scommessa" satanica rivelata a Leone XIII, insieme alle ripetute apparizioni mariane, sono il messaggio dello Spirito Santo che ci avvisa che la situazione è diventata estrema: abbiamo tanto invocato Satana che si è impadronito di tutto. Dio ci rammenta che è disposto ad aiutarci, ma dobbiamo chiamarLo. L'appello non è raccolto, dunque il processo andrà fino in fondo: in pratica ci stiamo tirando addosso una fine del mondo anticipata. Dio interverrà per impedirla, perché il futuro è solo Suo, ma, in rispetto alla nostra libertà, la impedirà solo un istante prima che avvenga; come un genitore che permette che il figlio adolescente si faccia anche molto male, per imparare la lezione, ed interviene solo per evitare che si ammazzi.

    (continua)

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  35. Probabilmente il moto opposto di ricostruzione non avverrà per massa critica, ma per sottrazione. Dio sta permettendo che, temporaneamente, cadano tutte le motivazioni che portano le persone a rimanere esteriormente nella Chiesa, ma non per convinzione: siano esse culturali, politiche, tradizionali - nel senso solo umano -, legalistiche, formali, come l'ossequio indiscriminato all'autorità ecclesiastica. Nei fatti Dio accontenta di nuovo la richiesta di libertà del popolo. L'unico vero motivo per rimanere nella Chiesa rimarrà l'amore sostanziale per Cristo, peraltro sottoposto a grandi prove. Niente più scuse esterne: ognuno è messo dinnanzi ad una scelta che deve compiere personalmente. È proprio Cristo che porta la spada per dividere, come nell'immagine evangelica. Certe profezie di santi parlavano di un momento della Storia in cui si sarebbe verificato una specie di "piccolo giudizio", precursore di quello finale. Dio si assicura che comunque rimangano testimoni della Verità che gli uomini di buona volontà possono seguire: pur se in affanno, perché essi temporaneamente non possono più contare su alcun tipo di supporto umano, culturale, politico, eccetera. Quando tornerà il primo Papa ortodosso forse avverrà uno scisma vero e proprio (preparato propedeuticamente dalle "decentralizzazioni" di cui siamo già testimoni): intere diocesi e conferenze episcopali si staccheranno, per preservare la propria "libertà"; contesteranno esplicitamente l'autorità del nuovo Papa, accusandolo di tradire la rivoluzione di Francesco; il quale, magari, quando riterrà compiuta la sua opera farà uscire un ultimo documento che permetterà ai fedeli di "discernere" tra l'obbedienza al Papa e quella alla propria conferenza episcopale (o magari singola diocesi). Magari sarà questo il famigerato punto d'incontro ecumenico tra Cattolicesimo e Luteranesimo. I fuoriusciti si estingueranno presto, ultimo colpo di coda del protestantesimo, mentre nella Chiesa rimarrà il Piccolo Gregge, compatto e motivato. In altri termini, si potrebbe descrivere il tutto come una bolla che si sgonfia.

    In questo senso si può intepretare il pontificato di Francesco come provvidenziale. Una punizione provvidenziale, volta a porre fine alla deriva.

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