Come in altre occasioni, anche in questa, Bergoglio fa emergere il suo spirito protestante ed il suo antigiuridicismo, tipico, appunto, della mentalità protestante.
L'occasione?
Il centenario della promulgazione della prima codificazione canonica della Chiesa (maggio 1917) ad opera del papa Benedetto XV. Quella codificazione fu detta piano-benedettina (dal nome congiunto dei due papi, che l'avvio e che lo portò a compimento). Per la circostanza ha preparato un suo messaggio.
Cosa dice di particolare Bergoglio in questo messaggio?
Afferma che quella codificazione del '17 segnò
«il passaggio da un diritto canonico contaminato da elementi di temporalità a un diritto canonico più conforme alla missione spirituale della Chiesa».
"Diritto canonico contaminato da elementi di temporalità"?? Cioè il diritto canonico di un millennio sarebbe stato non conforme alla missione della Chiesa, in quanto contaminato - a sua detta - da elementi di temporalità .... . Su questo preferisco soprassedere per non essere volgare.
Dopo aver accusato il diritto canonico del passato, quello per intenderci che fu del Corpus Iuris Canonici, di essere stato poco conforme alla missione spirituale della Chiesa (sic!) - e la stessa accusa fu rivolta da Lutero, che, non a caso, arse oltre alla bolla di scomunica anche il Corpus iuris canonici... - accusa la codificazione piano-benedettina di ...aver subito non meglio definite distorsioni, nella teoria e nella pratica (sic!), e aver subito una tentazione positivista... (infatti i protestanti, favorevoli ad una chiesa puramente spirituale, sono stati sempre contrari alla codificazione canonica, accusando la Chiesa di giuspositivismo, perché, con il diritto si "imbriglierebbe" lo Spirito ....).
L'anno centenario, poi, per Bergoglio dovrebbe servire «per riacquisire e approfondire il senso autentico del diritto nella Chiesa», quasi che la Chiesa in duemila anni non ne avrebbe compreso il senso. Ah già ... dimenticavo .... per duemila anni il diritto della Chiesa è stato contaminato!
Così come risibile è la sottolineatura circa «il ruolo svolto dalla codificazione nella emancipazione dell’istituzione ecclesiastica dal potere secolare». Eh già .... per secoli la Chiesa è stata sottomessa al potere secolare, è stata serva del potere secolare e non ha fatto nulla per affrancarsi. Ma forse Bergoglio scrivendo queste scemenze aveva in mente i protestanti o i c.d. ortodossi: loro sì veri e propri, con le loro "chiese nazionali", apparati di Stato!
La Chiesa di Roma ha sempre rivendicato quell'indipendenza (non mera autonomia come ventila il nostro) dal potere politico e secolare! Basti ricordare le grandi personalità del X-XI sec. come S. Gregorio VII o dei secoli successivi come Innocenzo III, Bonifacio VIII, Giulio II, ecc. Insomma, personalità che hanno cercato sempre di rivendicare alla Chiesa la sua indipendenza dal potere secolare! Altro che, caro Bergoglio!
Ed a tutti sono noti i tentativi dei sovrani nazionali di sottomettere la Chiesa, tanto da mietere sovente innumerevoli vittime: basti pensare ai martiri Thomas Becket, Thomas More, John Fisher. Tanto per citare alcuni nomi di campioni che hanno lottato per rivendicare quell'indipendenza.
La Chiesa cattolica ha cercato sempre di sottrarsi - in quanto "cattolica" ed universale - alla creazione di chiese nazionali: in Inghilterra, in Francia, in Germania, nel Regno di Napoli, nel Regno di Toscana, ecc. Una chiesa nazionale voleva dire perdere quell'indipendenza,che per secoli ha goduto.
E ciò era fatto mediante il diritto. Sì quel diritto che il nostro Bergoglio intende come "contaminato".
Per Bergoglio, la codificazione del '17 servì ad «incrementare e garantire l’autonomia che della Chiesa è propria, e al tempo stesso, indirettamente, contribuire all’affermarsi di una sana laicità negli ordinamenti statali». A parte che non esiste più la sana laicità, visto che oramai si va affermando sempre più una laicità "de combat", dove i simboli religiosi del cristianesimo sono oscurati in nome del relativismo culturale e religioso.
No, l'intento dei grandi pontefici Pio X e Benedetto XV non era l'ateismo o l'indifferentismo degli Stati, ma fornire ed ordinare le varie fonti sparse, perché la Chiesa potesse rendere la sua azione efficace - nel contesto moderno - per il bene delle anime.
Caro Bergoglio, la tua è una vera e propria falsificazione storica della mens di quei Pontefici.
E' piuttosto Bergoglio che mira a rendere asservita al potere secolare la Chiesa, favorendo sempre più la creazione di chiese locali e nazionali ed i suoi motu propri sia sul processo canonico sia sulle traduzione liturgiche si muovono in questa direzione. Il risultato? Basti portare a mo' d'esempio la chiesa italiana: asservita completamente al potere politico ed economico (e l'abbiamo visto sia con riguardo alla c.d. legge Cirinnà sulle unioni civili sia con riguardo alla legge sullo ius soli).
C'è bisogno di altro?
Francesco Patruno su Fb
Cirinnà, ius soli, tutto...
RispondiEliminaBasta poi pensare anche alla chiesa spagnola: che è divisa tra "unionisti" ed "indipendentisti" sulla questione catalana, tanto che - paradossalmente - entrambe quelle sponde politiche avrebbero pensato di rivolgersi alla Chiesa come possibile mediatrice, ma non possono farlo perché essa stessa è spaccata e schierata su quelle sponde politiche.
No, è più che sufficiente per annientarla, niente più carisma, religio universalis, tappetino e servitù prona ai grandi potenti/ati che sganciano fior fior di quattrini, le casse sonocolme di soldi, sufficit, tutto ha un prezzo, tutto si può s-vendere, purtroppo per loro non è detto che Luteraccio avesse ragione dicendo che più soldi hai più ti avvicini a Dio, temo non sia così, il giudizio universale ci sarà anche per loro che fanno finta di niente, il Signore è buono e lento all'ira, ma........no comment.
RispondiEliminaSe Bergoglio demolisce soltanto a parole il Codice Pio-Benedettino, Giovanni Paolo II lo fece nei fatti, promulgando nel 1983 un Codice che recepisce pienamente il Vaticano II ed è l'antitesi di quello del 1917 su molti punti, come ricorda il domenicano Michel Guérard des Lauriers (autore del Breve Esame Critico) in "Il problema dell’Autorità e dell’episcopato nella Chiesa":
RispondiElimina- l'attribuzione della suprema e piena potestà sulla Chiesa universale, anche al di fuori del Concilio Ecumenico, non solo al Papa ma anche al collegio episcopale (collegialità): can.336.
- L'attribuzione a tutto il "popolo di Dio" (cioè a tutti i fedeli) della missione data da Dio ai suoi Apostoli ed ai loro successori (cioè la Gerarchia) di santificare, insegnare e governare: can. 204.
- La soppressione della distinzione (se non l'inversione) tra fine primario e fini secondari del Matrimonio: can. 1055 da confrontare col Can. 1013 del Codice del 1917.
- L'autorizzazione, in certi casi, a dare i sacramenti di penitenza, eucaristia ed estrema unzione ai non-cattolici ed a riceverli da essi: can. 844 par. 2,3,4; il che è oggettivamente un orribile sacrilegio (conforme col can. 731 del codice del 1917).
E l'abolizione della pena di scomunica per i massoni. Nonostante le Dichiarazoni "a posteriori" del Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sua Eminenza Joseph Ratzinger.
EliminaL'importante è di credere alle promesse di Dio. La fede è questa.
RispondiEliminaPerciò chiede fiduciosa obbedienza, contro ogni evidenza.
La fede apre al miracolo, mentre il miracolo non porta necessariamente alla fede.
La Bibbia è densa di miracolati che dubitano... Di miracolati che dimenticano presto, sopraffatti da un nuovo bisogno che li schiaccia. Di liberati che rimpiangono la schiavitù.
La Bibbia è densa di esperienze di cielo sopraffatta dall'attaccamento alla terra.
Tutto questo ha delle conseguenze: se ci si fida basta la Provvidenza. Se non ci si fida serve la previdenza, serve l'accumulo, servono le scorte, bisogna attaccarci a qualcosa, mentre a chi si fida è chiesto di lasciare tutto certo che non ci mancherà niente.
E' questo che sperimento in questi anni in cui tutto pare crollare, ma nei quali Dio non mi ha mai fatto mancare incontri e ambiti di fede genuina ed esigente.
Lasciamoci condurre nella prova, da credenti, con fede. Fidiamoci di Dio.
Ha detto "non praevalebunt". Mi basta, anche se tutt'attorno dicesse altro.
Anche se a dirlo fossero gli stessi credenti in Cristo!
L'ha già detto San Paolo (1 Tim 4,1).
Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Mt 24,13). E scusate se è poco...
È simpatico perché parla tanto di missione spirituale della Chiesa, ma è quattro anni che fa solo politica ed ha in pratica ripristinato, con sé stesso, il ruolo Papa Re, meglio, del Tiranno.
RispondiElimina"Il primo carattere dell'eresia antiliturgica è l'odio della Tradizione nelle formule del culto divino. Ogni settario che vuole introdurre una nuova dottrina si trova necessariamente in presenza della liturgia, che è la tradizione alla sua più alta potenza, e non potrà trovare riposo prima di aver messo a tacere questa voce, prima di aver strappato queste pagine che danno ricetto alla fede dei secoli trascorsi." (dom Prosper Guéranger).
RispondiEliminaSVEGLIATEVI, CATTOLICI, non potete dire "non lo sapevamo".... non ci sono più giustificazioni.
Scusate, con vorrei essere duro, e con tutto il rispetto che si deve a un Principe della Chiesa, ad un consacrato, mi chiedo tuttavia dove sia S.E. Reverendissima Card. Burke. Perchè ancora non fa quello che da mesi e mesi ha promesso? Cosa lo trattiene? Cosa lo frena?
RispondiEliminaIl commento di Bergoglio ha un sapore gnostico...
RispondiEliminaOT. In Grecia la marionetta Tsipras ha fatto approvare una legge sul gender. Qui potete trovare alcune reazioni dei vescovi ortodossi:
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/monstrous-orthodox-leaders-slam-lgbt-law-that-lets-teens-change-gender
Proprio come i vescovi nostrani, eh?
Cotti a fuoco lento dalla massoneria ?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=rwWKrqrThPc