Madre, sembra che anche noi non abbiamo più vino!
Ho letto in questi giorni un piccolo libretto di una straordinaria e singolare potenza, quella potenza che possiedono solo i fatti che compie Dio. S’intitola “Apparizione della Beata Vergine sulla montagna di La Salette con altri fatti prodigiosi raccolti da pubblici documenti”. E’ di uno dei più grandi Santi di Nostra Madre Chiesa, San Giovanni Bosco. Lo scrisse nel lontano 1871. E’ stato riproposto un anno fa, in italiano moderno, dall’Eremo B.V. del Soccorso di Minucciano, vicino Lucca.
Accanto al racconto dell’apparizione della Beata Vergine Maria a La Salette – avvenuta il 19 settembre 1846, che ebbe come protagonisti due pastorelli, Massimino e Melania – San Giovanni Bosco narra altri “fatti prodigiosi”, egli scrive,
“raccolti anche da pubblici documenti, oppure attestati da persone la cui fede esclude ogni dubbio intorno a quanto riferiscono”. L’intento, afferma il Santo, è quello di “confermare i buoni nella religione, di confutare quelli che forse per ignoranza vorrebbero porre un limite alla potenza e alla misericordia del Signore dicendo: ‘Non è più il tempo dei miracoli’”.
Quest’affermazione – “Non è più il tempo dei miracoli” – valida 150 anni fa, ha ancora più valore per il tempo che viviamo oggi, nel quale il tentativo più grave che si sta consumando è quello della desacralizzazione, che arriva fino al disprezzo del soprannaturale e si alimenta attraverso l’obiettivo di non riconoscere più il Regno di Gesù Cristo, Signore del Cielo e della Terra. Di conseguenza, non si dà più alcun valore alla Sua Parola, al Verbo che si è fatta carne ed è “venuto ad abitare insieme a noi”, come proclama il prologo del Vangelo di Giovanni.
San Giovanni Bosco ricorda che tra gli insegnamenti del Verbo ve n’è uno di fondamentale importanza: il Verbo
“disse che nella Sua Chiesa si sarebbero operati miracoli maggiori di quelli da Lui compiuti, e non fissò né tempo né numero; perciò finche vi sarà la Chiesa, noi vedremo sempre la mano del Signore che renderà manifesta la Sua potenza con prodigiosi avvenimenti, perché ieri ed oggi e sempre Gesù Cristo sarà quello che governa e assiste la Sua Chiesa fino alla consumazione dei secoli”.
Comprendere e vivere questa verità di fede è essenziale rispetto alle rovine alle quali stiamo assistendo e che aumentano, giorno dopo giorno, con una capacità di penetrazione che appare inarrestabile. Queste rovine non devono però far impaurire i “buoni nella religione”. Essi devono concorrere a compiere fino in fondo la volontà di Dio, che consente il male per un bene superiore, come dice il Vangelo di San Luca. Compiere la volontà di Dio significa prima di tutto offrire a Dio la loro personale sofferenza, causata dalla presenza fisica e spirituale del male di cui sono testimoni, forti dello strumento principale che Gesù ha lasciato loro: il Suo Corpo Vivo e Santo. E’ essenziale cibarsi della Santa Eucaristia e vivere in grazia di Dio, mettendo nel conto che ci potranno essere anche tempi ancora più difficili da vivere, nei quali quel Corpo Vivo e Santo si tenterà di sottrarlo, i Crocifissi nelle chiese saranno tolti e i “buoni nella religione” dovranno diventare di nuovo martiri, e nascondersi nelle catacombe, per potersene cibare. Se quei tempi si manifesteranno, bisognerà vivere nella certezza che anche allora ci sarà sempre la Chiesa, che è istituzione divina – non umana - e fino alla consumazione dei secoli ci saranno “prodigiosi avvenimenti”, che come dice San Giovanni Bosco sono “segni sensibili dell’Onnipotenza Divina e presagio di gravi avvenimenti che manifestano la misericordia e la bontà del Signore, oppure la Sua giustizia e il Suo sdegno, ma in modo che se ne tragga la Sua maggior gloria e il maggior vantaggio delle anime”.
Se guardiamo solo alle cose umane, che nella loro vischiosità e bruttura, possono ottenebrare la nostra mente, non avremo mai cuore e mente liberi per accorgerci della bellezza dei messaggi e delle prove della Sua presenza che ci dona il Signore, quotidianamente, nelle nostre stesse vite e, a maggior ragione, non riconosceremo quei fatti prodigiosi che pur si compiono anche oggi, come “sorgente di grazie e benedizioni”, dice San Giovanni Bosco, che “servono di stimolo alla fede viva, fede operosa, che ci muove a fare il bene e a fuggire il male, per renderci degni della sua infinita misericordia nel tempo e nell’eternità”.
Se solo pensassimo, per un momento, agli attacchi devastanti che negli ultimi secoli la Chiesa ha sopportato – iniziati con il Protestantesimo, proseguiti con l’Umanesimo, l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese e poi con il Modernismo, il Comunismo e le ideologie totalitarie del XX secolo, fino ad arrivare, attraverso l’apporto decisivo di forze massoniche – alla distorsione dei contenuti reali del Concilio Vaticano II e alla rivoluzione provocata dal Movimento del ’68, dovremmo riconoscere che l’annuncio e la promessa di Cristo ai Suoi amici non sono mai venuti meno. La Chiesa, nonostante questi attacchi concentrici e terribili, non è mai crollata e non crollerà, perché le sue basi sono state erette da Cristo stesso. Vediamo, quindi, questo grande miracolo che si compie giorno dopo giorno, che alimenta le nostre vite, che le avvicina alla benevolenza di Dio, che le custodisce e che le preserva dal male. Attraverso questo immenso miracolo, potremo riconoscere quei “fatti prodigiosi” che anche oggi si compiono o che si sono compiuti nel passato per lasciare traccia eterna della presenza di Dio accanto a noi e che ci aiutano a tenere la fede viva per noi e per quelli che verranno dopo di noi.
Danilo Quinto - daniloquinto.tumblr.com
A chi dice:
RispondiElimina"Quando San Bruno si rese conto che la moralità e la condotta della gerarchia era ormai sotto ai limiti del sopportabile, non si mise a gridare allo scandalo o all'eresia, non se ne andò dalla Chiesa sbattendo la porta e non si mise nemmeno a predicare o a fare inutili conferenze sulla situazione creatasi...
San Bruno fece tutt'altro: si fece Santo e come Santo Dio gli donò i Certosini che con la preghiera sanarono la Chiesa..."
Premesso che partire da se stessi è sempre ineludibile, e di andarsene dalla Chiesa non se ne parla, faccio notare che anche Santa Caterina da Siena si fece santa. Anche denunciando le storture e esortando il papa. Ognuno ha la sua chiamata e le eccessive semplificazioni implicano superficialità.
È tanto importante la preghiera quanto l'azione.
la Chiesa è stata fondata da Cristo e non da uomini. Ciò è tanto vero perché l'uomo non si è fatto da se. E ciò che scrive Danilo Quinto è tutto vero.Nonostante le grandissime tempeste la Chiesa non crolla. E questo è un miracolo immenso.......
RispondiEliminaCara mic, a qualcuno farebbe davvero comodo che certi "correligionari" se ne andassero fuori dall'ovile, così da non avere più il fastidio di vederne la diversità e l'indisponibilità a "fare numero" e a "fare media", ma distinguendosi nel cercare -umilmente- la santità.
RispondiEliminaPer altro, oggi i certosini di San Bruno finirebbero probabilmente nel misericordioso tritacarne sperimentato dai Francescani dell'Immacolata, mentre Santa Caterina si confronterebbe con un armatissimo silenzio in merito ai propri "dubia"...
Traggo dall'articolo di Danilo Quinto questo rasserenante passo: "queste rovine non devono però far impaurire i “buoni nella religione”. Essi devono concorrere a compiere fino in fondo la volontà di Dio, che consente il male per un bene superiore, come dice il Vangelo di San Luca. Compiere la volontà di Dio significa prima di tutto offrire a Dio la loro personale sofferenza, causata dalla presenza fisica e spirituale del male di cui sono testimoni, forti dello strumento principale che Gesù ha lasciato loro: il Suo Corpo Vivo e Santo. E’ essenziale cibarsi della Santa Eucaristia e vivere in grazia di Dio, mettendo nel conto che ci potranno essere anche tempi ancora più difficili da vivere, nei quali quel Corpo Vivo e Santo si tenterà di sottrarlo, i Crocifissi nelle chiese saranno tolti e i “buoni nella religione” dovranno diventare di nuovo martiri, e nascondersi nelle catacombe, per potersene cibare”.
Ecco: se le Chiese diventano luogo per cibarsi solo di un simbolo oppure di lasagne&tortellini, significa che ormai il sacro-divino è ridotto all'umano e forse che è l'umano l'unico adorato, fatto idolo a se stesso.
In questo eccesso di zelo per il mondo, in cui la carnalità oscura il mistero del Verbo fatto carne (e soprattutto la ragione del farsi carne, per redimere la carne dal peccato, nel sacrificio crocifisso), la psicologia si fa "spiritualità" e il "sentirsi-volersi bene" diventa il paradigma della "santità"...
Il miracolo allora è dato dalla validità efficace della promessa di Dio, che rassicura chi ha fede in mezzo alla tempesta. Non fede in un'idea, ma in una Presenza che richiede timore e conversione: lo spazio del pentimento necessario a ravvederci a motivo della fede. Altrimenti non c'è spazio per la fede in Cristo, ma solo per qualche nostra idea su di Lui.
Segnalo a tutti questa notizia riportata da lifesitenews, su mons mariano fazio dell opus dei che critica la correzione filiale. Come dicevo in altro post, conosco bene L opus dei, ne sono scappato da poco e dire che sono modernisti è poco.
RispondiEliminaOctober 4, 2017 (LifeSiteNews) – An Opus Dei leader has denounced the signatories of a recently-published “filial correction” of Pope Francis regarding “heresies” propagated by the pontiff.
The order’s Vicar General, its second-ranked prelate, accused the more than two hundred scholars and clergy who have signed the Correction of “attack[ing] the pope” and airing the Church’s dirty laundry in public.
“Lamentably this isn’t the first time in the history of the Church in recent years in which there are groups of people that attack the pope, some of whom, I imagine, with good intention,” Monsenor Mariano Fazio told the Argentinean daily La Nacion in an interview published on September 29.
“It seems to me that, on one hand, that it’s an example of the freedom of opinion that exists in the Church and that the pope respects,” added Fazio. “It seems to me on the other hand that it’s a completely erroneous method because, if we’re talking about a filial relationship, a child doesn’t ‘correct’ his father in public.”
“Any member of the faithful, bishop, cardinal, or layman, has the right to tell the Pope what he thinks for the good of the Church, but it seems to me that he doesn’t have the right to do so publicly, and to scandalize the whole Church with these manifestations of disunity,” Fazio said.
Opus Dei, meaning “work of God,” is an organization recognized by the Catholic Church that teaches that the ordinary life is a path to sanctity. It was founded in Spain in 1928 by priest and saint Josemaría Escrivá.
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Asked about the adherence to the Correction of the Italian Opus Dei supernumerary Ettore Gotte Tedeschi, who formerly led the Vatican Bank, Fazio said, “I regard him also as having made a mistake, like the rest of those who have signed.”
Fazio also expressed his desire that members of the Roman Curia “have a greater spirit of collaboration and service with the reform that the pope wants to carry out,” and claimed there is only “a small group that resists the pope,” which he characterized as a “noisy minority.”
Fazio’s rejection of public acts of correction contrasts sharply with the words of the Filial Correction, which cites the public rebuke of St. Peter by St. Paul recounted in the latter’s Epistle to the Galatians, and adds, “Thomas Aquinas notes that this public rebuke from a subject to a superior was licit on account of the imminent danger of scandal concerning the faith (Summa Theologiae 2a 2ae, 33, 4 ad 2), and ‘the gloss of St Augustine’ adds that on this occasion, “Peter gave an example to superiors, that if at any time they should happen to stray from the straight path, they should not disdain to be reproved by their subjects”
Correction continues to gain support
The Filial Correction was submitted privately to the pope in August and made public on September 23. It was initially endorsed by 62 scholars and clergy, but the number has since grown to 216, with new signatures being added daily.
The Correction states that Pope Francis has “effectively upheld” seven heretical propositions regarding the sinfulness of adultery, binding nature of moral law, and the reception of the sacraments of the Catholic Church, although it does not judge him personally guilty of the sin of heresy.
The document is written in a respectful but firm tone, expressing “profound grief” at the necessity of correcting the pope, “on account of the propagation of heresies effected by the apostolic exhortation Amoris Laetitia and by other words, deeds and omissions of Your Holiness.”
Critics of the Correction have responded with a barrage of mudslinging but have said little about the substance of the document. The Vatican’s Secretary of State, Cardinal Pietro Parolin, has called for dialog with the signers.
Bè, dire che "...non è mai crollata e non crollerà..." a questo punto della storia (umana) mi pare lievemente superato dagli eventi. Che in un indeterminato ed indeterminabile futuro, dopo il crollo, possa esserci una ricostruzione può essere.
RispondiEliminaMiles
Una delle tante espressioni di una chiesa allo sbando:
RispondiElimina"Il vescovo propone il Viagra per risollevare Avellino e canta Luigi Tenco"
http://www.ilmattino.it/avellino/il_vescovo_dall_altare_canta_luigi_tenco_vescovo_avellino_viagra-3280831.html
RispondiEliminaI critici della Correctio filialis dimenticano sempre di ricordare un particolare: la Correctio è stata resa pubblica il 23 settembre, dopo esser stata presentata privatamente al Papa l'11 agosto precedente, mi sembra di aver letto. Quindi, dopo 42 giorni dalla consegna. Perdurando il silenzio del Papa, si è deciso per la pubblicazione. La procedura corretta è stata seguita, nessuna mancanza di rispetto. Dove sarebbe?
Il silenzio del Papa mostrava gelida indifferenza ed era un suo atteggiamento recidivo, se si pensa al comportamento tenuto nei confronti dei Dubia dei cardinali e degli stessi cardinali. Si è capito che il Papa non avrebbe mai risposto, anche alla Correctio.
Le valutazioni dell'esponente dell'Opus Dei citato sono solo aria fritta, conformismo della peggior specie. Sul merito, ovviamente, egli si guarda bene dal fare anche un solo cenno.
Il non-rispondere di Bergoglio sulle questioni dottrinali è anche una tecnica, in un certo senso indispensabile: volendo riformare la Chiesa in modo non conforme al Deposito della Fede, è ovvio che egli deve ignorare il possibile dibattito sui principi (ancorati al Deposito) e continuare nella sua "prassi" distruttrice. In punto di dottrina, egli risponde di essere tomista, senza argomentare ovviamente. E tira dritto, convinto di aver chiuso il discorso. La contestazione al suo "corso" è invece solo all'inizio.
E speriamo che questi benedetti cardinali dei Dubia si diano finalmente una mossa, aprendo una fase forse decisiva.
PP
Canta bene , provino assicurato .
RispondiElimina"...Le valutazioni dell'esponente dell'Opus Dei citato sono solo aria fritta,..."
RispondiEliminaInfatti, da quello che so, tutti coloro, in qualche modo legati o frequentanti l'Opus Dei, che parlano e agiscono in pubblico lo fanno a nome proprio e non dell'Opus Dei. Non so però se questo riguarda anche i sacerdoti. Voglio tuttavia ricordare qui, per chi non sa e/o per chi ha dimenticato:
Rogelio Ricardo Livieres Plano (Corrientes, 30 agosto 1945 – Buenos Aires, 14 agosto 2015) è stato un vescovo cattolico argentino.
Rimando a Wikipedia e a WWW Chiesa:
Il vescovo destituito in Paraguay. La parola alla difesa
È stato rimosso senza poter leggere i capi d'accusa. Ha bussato alla porta del papa senza essere da lui ricevuto. Ecco la sua ricostruzione dei fatti, sullo sfondo drammatico della Chiesa del suo paese.
di Sandro Magister
Il silenzio del papa argentino esprime il suo rispetto per quella parte del gregge che non lo segue ciecamente e-o con tamburelli e canti di gioia:
RispondiElimina-la supplica filiale che ha raccolto 900.000 firme nel 2015,
-la dichiarazione di fedeltà all`insegnamento immutabile presentata da 80 intellettuali e firmata da 35.000 persone nel 2016,
- i Dubia consegnati da quattro cardinali nel 2016,
-la lettera del cardinale Caffarra per domandare, a nome dei suoi tre confratelli, un`udienza che chiarisca i "Dubia",
-la Correctio Filialis de haeresibus propagatis del 25 settembre scorso, con ad oggi 233 firmatari,
tutte queste iniziative hanno ricevuto come "risposta" il SILENZIO" di colui a chi erano rivolte, il papa.
Un silenzio deprecabile ancor più che chi tratta in quel modo parte del gregge è, o dovrebbe essere, il pastore universale che dovrebbe prendere cura di TUTTO il suo gregge senza distinzioni, senza "favoritismi", senza carezzare gli uni e bacchettare gli altri, sempre gli stessi.
Trattare con il disprezzo chi non condvide le proprie opinioni, chi intralcia il cammino disegnato, non avere che antipatia e irritazione per chi pone domande non su bazzecole ma su punti fondamentali della fede cattolica, non è un comportamento degno del Vicario di Cristo in terra.
A mio umilissimo avviso Jorge Bergoglio risponde con il silenzio perchè sa perfettamete che se dovesse rispondere sarebbe costretto di confrontarsi con la Verità, dovrebbe lasciare le zone grigie da lui privilegiate e, in particolare per i Dubia, rispondere con in sì o con un no, dovrebbe, come papa, confermare la Parola di Cristo che è la Verità e non proclamare la sua verità.
RispondiEliminaFacendolo vanificherebbe tutto quel che sta facendo in modo diretto e indiretto, non risponde perchè non può rispondere se vuole continuare indisturbato la sua rivoluzione detta "pastorale".
Convocare, lui o la sua corte, San Tommaso, e altri santi, Giovanni Paolo II o Benedetto XVI, a sostegno delle sue parole e azioni, rinviare a Schönborn, rispondere a vescovi argentini, mandare in continuità messaggi e segnali che dicono dove lui vuole andare, non sono risposte alle domande dei cattolici, che essi siano pochi o molti non dovrebbe essere il criterio per colui che è, normalmente, il Pastore universale della Chiesa, di tutto il gregge.
Normalmente, ma c`è anora qualcosa di "normale" in questa chiesa?
Nel comportamento di coloro che dovrebbero essere i Custodi della Dottrina e della Liturgia?
Ma a questo punto il papa può anche infischiarsene finché campa? Perché se è suo diritto andare avanti senza ascoltare nessuno allora mi permetto di suggerire di orientare le varie "suppliche" future, che inevitabilmente ci saranno, ad una maggiore diffusione mediatica.
RispondiEliminaSe il papa non ascolta e soprattutto non è tenuto a farlo non ci può di certo impedire di "avvisare" i nostri fratelli e sorelle.
Il papa è uno, i fedeli sono milioni...ritengo sia un semplice indirizzare gli sforzi dove serve di più.
Rogelio Ricardo Livieres Plano (Corrientes, 30 agosto 1945 – Buenos Aires, 14 agosto 2015) è stato un vescovo cattolico argentino.
RispondiEliminaNon ho messo in evidenza che era dell'Opus Dei.
Chiedo scusa.
Mons. Livieres (Opus Dei) e' stato brutalmente destituito da Bergoglio senza uno straccio di motivazione (peggio ancora di quanto e' accaduto a mons. Oliveri ad Albenga). Leggiamo i post dell'epoca: neppure uno flebile voce di protesta si e' levata dell'Opus Dei.
EliminaIl papa deve fare la volontà di Cristo e non la sua, la Chiesa è di Cristo e non sua, se e quando un papa ignora se non bastona quei cattolici che vogliono restare fedeli alla Parola del Signore, alla Dottrina della fede che non può che essere immutabile perchè insegnamento del Signore, come non porsi delle domande anche le più impensabili che personalmente mai avrei pensato pormi?
RispondiEliminahttp://www.maurizioblondet.it/correctio-filialis-le-obiezioni-mons-lorizio-un-inno-al-modernismo/
RispondiEliminaLo psichiatra americano Richard Fitzgibbons, già consulente della Congregazione Vaticana per il Clero, analizza i costi della rabbia aggressiva passiva che il Vaticano e le gerarchie esprimono verso i fedeli che vogliono restare fedeli alla tradizione.
RispondiEliminahttp://maritalhealing.com/conflicts/PassiveAggressiveAnger-Fall2017.pdf
https://gloria.tv/article/N31VALC6BT6C3WQRxpnGeFVLs
RispondiEliminac'è chi era già avanti...
la foto è tutto dire!
Anche questo e' un miracolo
RispondiEliminahttp://fsspx.news/en/news-events/news/society-st-pius-x-saves-architectural-jewel-netherlands-32465