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domenica 5 novembre 2017

Commento di un osservatore straniero alla persecuzione interna nella Chiesa: 'non praevalebunt!'

Da Stilum curiae stralciamo, riprendendolo di seguito, quello che Marco Tosatti definisce un contributo importante, perché pieno di lucidità sulla situazione attuale, ma anche di speranza. Proviene da un suo interlocutore straniero:

“Caro Tosatti, le propongo una riflessione di un mio stimato amico, non italiano, che è un osservatore coinvolto in questa chiesa ‘rivoluzionaria’. La traduzione in italiano è mia:
– Caro Tosatti esultiamo! Leggendo in queste ultime ore del dimissionamento di P. Thomas Weinandy, preceduto da quello di altri teologi, perplessi su Amoris Laetitia, quali Thomas Stark e il prof. Seifert, dopo il disprezzo manifestato ai cardinali dei Dubia, la demonizzazione dei firmatari della Correctio e quello recente espresso nei confronti di un sant’uomo come il card. Sarah, ho capito due cose, una riferita a Amoris Laetitia, l’altra riferita alla crescente paura che stanno facendo questi coraggiosi difensori della fede. La prima cosa compresa su Amoris Laetitia è che non deve esser messa in discussione perché è la chiave di ingresso nel luteranesimo. Con essa si mettono in discussione ben tre Sacramenti (matrimonio, confessione ed Eucarestia), e conseguentemente tutti gli altri. La seconda cosa compresa è che i veri nemici della chiesa e del Vicario di Cristo, sono pochi, pochissimi, ma sembrano vincere per la paura dei tanti e della viltà, chiamata prudenza, di molti altri. Costoro hanno ben capito che i veri cattolici son molto più numerosi di loro, hanno ben capito che la chiesa che stanno reprimendo, escludendo, intimidendo e persino minacciando, è la chiesa di Cristo protetta dalla Vergine Maria ed è ben superiore a quella piccola schiera oscura che si è temporaneamente impossessata delle redini del potere ufficiale ed è ora terrorizzata che possa esser fermato il processo in corso. Da qui l’imposizione di Amoris Laetitia e l’accelerazione dei licenziamenti. Caro Tosatti, voi opinionisti ascoltati dovete aprire gli occhi a quella parte di chiesa confusa, impaurita intimidita, ma ferma nella fede, che continua a ripetere: tanto “non praevalebunt” e aspetta che qualcosa succeda. E’ necessario spiegare loro che i nemici veri della chiesa e del papa son convinti che han già prevalso: ‘Iam praevaluit’. Altrimenti non esalterebbero senza ritegno il luteranesimo, la massoneria, la gnosi ambientalista e malthusiana,ecc. Non lo dichiarerebbero a viso aperto in convegni della Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, nata nel 1994 grazie a San Giovanni Paolo II per affermare la Dottrina Sociale della Chiesa. Neppure all’Unesco oserebbero trattare tante ‘invenzioni’ come vere, come succede li. Ma mentre noi discriminati, demonizzati, intimiditi, perseguitati, siamo la chiesa di Cristo che sopravvivrà, loro verranno incorporati nella nuova ‘Santa Sede’ che ha sede in NY, piazza delle Nazioni Unite, nell’edificio donato da John Rockefeller e progettato da Oscar Niemeyer, detto ‘Palazzo di vetro’ ( per la sua ‘trasparenza’ negli obiettivi e nei mezzi usati …) – ”.

6 commenti:

  1. La prima lettura della Santa Messa odierna dice che Dio non è affatto un vitellone (d'oro) da prendere per l'anello che noi gli mettiamo al naso in modo da tirarlo dove ci pare mentre "lo adoriamo" nella sua disponibilità ad assecondare le nostre voglie.

    Dio è un po' "diverso" e si sottrae alle nostre comode riduzioni. Il monito è principalmente rivolto ai suoi sacerdoti, ma lo possiamo estendere ad ogni fedele che ha avuto la grazia di approfondire il dono della fede (Gesù dice che ci verrà chiesto in misura di quel che ci è stato dato). Il fatto è che Dio ha i suoi "diritti". E' Dio!

    Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni.
    Dio fa tutto bene e ciò che fa è buono. La maledizione di Dio non è un atto "positivo" di Dio, ma precisamente il venir meno della Sua benedizione, esattamente come il male è assenza del Suo bene e la tenebra assenza della Sua luce.
    Tutto dipende dall'allontanamento dalla retta via, finendo con l'essere d'inciampo a molti con il vostro insegnamento. Insomma: "avete rotto" (l'alleanza).

    AL è una rottura notevolissima, in chiave protestante, esemplare sintesi dei festeggiamenti a Lutero, dello stravolgimento della Messa e della prospettiva di preti sposati e donne prete. I sacramenti "a ramengo" non sono tre, ma tutti e sette e la radice è nell'aver riscritto i comandamenti, a cominciare dal primo, che non prevede idoli al posto di Dio.

    Molti veggenti usano l'espressione che "il diavolo pare aver fretta". Sa già di aver perso, ma deve convincere chi si presta ai suoi trucchi di poter stringere in pugno la vittoria e così si affretta, come se gli mancasse il domani: motus in fine velocior.

    Hanno infiltrato la Chiesa di eretici e di apostati o semplicemente di ingenui.
    Hanno sdoganato di tutto. Eppure perderanno. Hanno già perso.
    Ma sono sempre più tronfi ed arroganti nelle loro pretese, come ogni dittatore negli ultimi giorni prima della fine.

    Chiediamo a Dio la grazia di fare silenzio in noi ed ascoltare solo Lui.
    Dio è "diverso" da chi pensa di trionfare secondo il mondo con i mass media a celebrarne la falsa gloria e un codazzo di cortigiani a sgomitare per essere d'aiuto a cotanto potere.
    Dio ha una caratteristica biblica che Malachia dichiara subito: è "terribile".

    Non è una versione horror di qualche stupido mostricciattolo di Halloween, ma l'iperbole per indicare qualità positive, in misura eccezionale, ben altro rispetto ai mezzi di cui dispone il mondo. E comunque (è terribile...) incute un sano timor di Dio, uno di quei doni dello Spirito santo che il protestantesimo si dimentica sospendendo il peccato (o peccando fortiter), facendo a meno anche dell'intelletto che richiederebbe la purezza del cuore.

    La terribilità e il terrore che incute Dio rimandano alla terra di cui siamo fatti.
    Siamo chiamati al Cielo, ma senza Dio siamo solo terra. La grazia ci è data, non è nostra.
    Siamo creature che la grazia eleva a figli adottivi. Senza la grazia no. E se scacciamo la grazia, facendo di Dio un vitello d'oro, rimaniamo terra, senza Cielo. Tutto torna.

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  2. Vero, vero, vero! Anch'io penso che non basti sperare che "qualcosa succeda". Siamo noi che lo dobbiamo far succedere, non possiamo solo aspettare. Ci sono autorità all'interno della Chiesa che possono e devono parlare, chiarire pubblicamente, altrimenti il popolo di Dio rischia di disperdersi e di perdersi davvero. Non è chiaro che si sta portando la Chiesa cattolica nelle braccia mortali del luteranesimo? Cos'altro deve accadere ancora perchè si trovi il coraggio per uscire allo scoperto? Ho parlato con diversi sacerdoti; i più sensibili e consapevoli mi ripetono che questo è il papa, che dobbiamo accettare e restare fedeli alla nostra coscienza.... Beh, la mia coscienza mi dice che questo papa ci sta portando a fondo.

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    1. Bisogna fermarlo. Burke agisca subito,per carità!

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  3. E' tempo che ognuno di noi faccia la sua parte, io per prima. Quando ascoltiamo omelie di stampo propaganda totalitaria, a conclusione della Santa Messa, passare in sacrestia o se il sacerdote aspetta all'ingresso, secondo l'uso protestante, fermarsi e sottolineare che si è desiderosi di ascoltare la parola di Dio, andando a Messa, con commento che vi rimanga aderente fin nel dettaglio, senza svolazzi aggiornati.
    Solo così ogni anima ne trae il succo che a lei, e a lei sola, è necessario per nutrirsi e vivere cristianamente.

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  4. Ai primi di Dicembre sarà ordinato Vescovo per la diocesi di Innsbruck (Austria) il don Hermann Glettler. E’ curioso notare tutte le “aperture” di questa nuova recluta della neo chiesa. Ovviamente don Hermann manifesta con molta naturalezza l’importanza del diaconato alle donne e del matrimonio dei preti, come anche dell’ immancabile intercomunione con i protestanti (http://www.katholisch.de/aktuelles/aktuelle-artikel/auf-den-schultern-der-pfarrer-lastet-zu-viel).

    Va da se che ormai Bergoglio abbia dato chiare indicazioni affinchè le nuove nomine episcopali siano tutte di questo calibro. State pur certi che nell’episcopato della neo chiesa non c’è più posto per i sacerdoti “cattolici”. Le diocesi saranno pian piano avvelenate, partendo dalla testa. Proprio un’idea diabolica. Degna del miglior regime totalitario.

    Le qualità per diventare Vescovo non sono più come una volta. Non conta più l’attaccamento alla Vera Dottrina; non vale più niente se uno prega o meno o se ha zelo per il Vangelo.

    Oggi per diventare Vescovo basta esprimere idee progressiste, tipo essere favorevoli alla “messa ecumenica”, al sacerdozio femminile, ai migranti. Se poi uno sa anche “sculettare” tanto meglio. Un fiore all’occhiello in più.

    Il Tempio di Dio è profanato. E l’apostasia dilaga.

    Fra Cristoforo

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  5. “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza dire nulla”
    -Albert Einstein-

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