Riprendiamo il testo che segue dalla segnalazione di un lettore. Sul blog ne avevamo parlato qui.
Non desidero turbare la tranquillità di nessuno. Le feste sono da sempre il lievito che caratterizza i rapporti tra gli esseri umani. Esse sono sinonimo di apertura di relazioni interpersonali, consolidamento di altre, persino di trasformazioni. Accadeva, in tempi passati, che le feste paesane divenissero luoghi per intessere amori a lieto fine. I segni distinguenti della festa sono l’attesa e la gioia. E all’invito: “e che gioia sia!” ciascuno partecipa con il bagaglio di aspettative magari illudendosi che il finale sia secondo le sue attese. La festa serviva ad allentare tensioni e ansie personali e sociali. Il luogo e le modalità avevano la loro importanza, ma soprattutto l’incontro era il clou desiderato, la fonte stessa e il senso dell’evento.
Chi organizza sente quasi il dovere che tutto vada a buon fine, confidando che ciascuno dei partecipanti si senta a proprio agio e rimanga soddisfatto. Insomma la festa porta, dal momento in cui si ventila di realizzarla fino al suo compimento, il sentore della positività. Come non ricordare “la donzelletta che vien dalla campagna” di leopardiana memoria, che nel “Sabato del villaggio” è descritta nel suo prepararsi fin dall’attimo in cui rimette piede in casa dopo la giornata passata in campagna. L’attesa che lei vive e con lei gli abitanti del borgo, è ancora più bella della stessa domenica, giorno della vera festa. Tralasciamo il pessimismo che Leopardi riversa sulla festa che si consuma rispetto ad una vita che è dolore e inganno e lasciamo, altresì, intatta la trepidazione dell’attesa del giorno festivo e del suo consumarsi inevitabile che trascina con sé la bellezza delle belle fantasie. Guardiamo la festa nel suo insieme. Nel nostro inconscio personale e collettivo essa è davvero sinonimo di allegria al di là se in seguito le aspettative si avvereranno o meno. Questo è il punto nodale: ogni festa porta con sé immagini alte del meglio e non del peggio (a meno di non appartenere al club dei menagrami o degli jettatori).
Nel mondo dell’oggi il mito della festa è lacerato e capovolto: dov’è scritto che la festa debba essere luogo di felicità e di positività? Spesso le feste sono luoghi in cui si esercita l’orrido, il macabro, il ferire (fisico e psichico), in cui il malessere viene esaltato e il sentirsi male è cosa buona. Sempre di più le serate tra adolescenti, ma anche, purtroppo, tra bambini, sono trascorse a vedere film horror, squatter e quanto la nuova fantasia priva di qualsiasi freno riesce a inventare. Ancora di più i giuochi hanno il sentore del far male, del colpire le persone nei sentimenti, dell’esercizio delle passioni morbose. Non c’è più circolo, persino parrocchie e oratori, nei quali, pur di accaparrare nuovo pubblico, non si sia sdoganato qualche film a tema orrido o qualche serata “particolare”. La moda più recente è quella di rendere Halloween, la festa macabra per eccellenza, a dimensione “parrocchiale”, convinti che tutto quello che è negativo ricondotto in ambienti positivi e cristiani possa, già solo per questo motivo, perdere quel senso di male che in se stessi possiedono. Questo modo di pensare è magismo, nulla che abbia che fare con la razionalità e il pensiero cristiano. Quanto descrivo non vale soltanto per Halloween, ma per ogni iniziativa che voglia scimmiottare il peggio che la nostra odierna società sta proponendo. Se vogliamo la “festa” di Halloween è soltanto una delle occasioni; il doloroso discorso sui temi dell’intrattenimento è ben più ampio e meriterebbe una trattazione a sé.
La “festa” di Halloween è, al di là di quanto in questi giorni correttamente viene ricordato e cioè che essa è opposizione al Cristianesimo, il capovolgimento del mondo che è stato a lungo sognato dagli esoterici, dai filosofi nichilisti, dagli occultisti di ogni tipologia e natura. Ribaltare il mondo, il cosmo e renderlo possesso non del suo Creatore ma del suo opposto antitetico, cioè il Male personificato e reso cosmico, è un obiettivo dichiarato e mai smentito.
Se ci possiamo lamentare di silenzi o di tentativi di coprire falsamente tante dottrine e ideologie, nulla possiamo dire sul ribaltamento operato con Halloween: esso è descritto a chiare lettere programmatiche negli insegnamenti dei maestri dell’occulto, nelle loro sette. Basta leggere qualche manuale, persino online: ci troverete a chiare lettere quel messaggio. Viene esaltato il Demonio, l’opposto di Dio, invocato e osannato dagli occultisti.
Qualcuno potrà già pensare che siamo i soliti esagerati. Cosa potrà mai accadere a chi festeggia Halloween? Suvvia, non vorrai farci credere che una festicciola così ingenua possa procurare danni? Infatti, Halloween non procura soltanto danni è esso stesso un danno e ben più grave di quello che possiamo soltanto lontanamente immaginare. Proviamo a togliere il rivestimento esteriore alla festa e andiamo al suo cuore e nucleo essenziale.
A Corinaldo, il paese natale di s. Maria Goretti, la santa della purezza, quest’anno è al via la 19° edizione di “Halloween: La festa delle streghe” con tante attrazioni. Il paese si vanta di essere la capitale italiana di Halloween e “festeggerà” con radio Halloween, esibizioni di aspiranti streghe, labirinti misteriosi, narrazione di fiabe tenebrose; e per concludere: Halloween magic night e rogo della strega.
La festività della notte del 31 ottobre è la data più importante nella cultura celtica e satanica.
In quella notte avviene uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre cadenzavano il tempo delle stagioni buone: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della raccolta della messe. Il quarto sabba segnava l’arrivo dell’inverno con la "sconfitta" del sole e l’arrivo di freddo, fame e morte.
La festa cattolica di “Tutti i Santi” era stata voluta da papa Gregorio IV nell’anno 840 e cadeva nel mese di maggio. Nel 1048 Odilone di Cluny decise di spostare la celebrazione della festa cattolica all’inizio di novembre al fine di eliminare il culto a Samhain, secondo il principio di togliere le feste pagane sostituendole nello stesso giorno con altre cristiane.
La festa di Halloween solo in tempi più recenti è stata riproposta per contrastare, a sua volta, la festa cristiana di “Ognissanti”.
Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese "All Hallows Eve", che letteralmente significa vigilia d’Ognissanti. Halloween per il mondo dell’occulto è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, per i seguaci di satana.
Le origini di Halloween affondano nella cultura celtica. I Celti celebravano, durante la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, il culto in onore di Samhain, il principe della morte, per ringraziare dei raccolti estivi. Era il "Trinox Samhain" o capodanno celtico. Samhain era il Signore degli Inferi che, con l’arrivo dell’inverno, cancellava la potenza del dio sole, suo eterno rivale. Samhain era identificato con il dio dei morti e iconograficamente con la luna, che spesso appare nelle rappresentazioni di Halloween. Samhain è il nome gaelico del mese che grosso modo corrispondeva a novembre; il giorno della ricorrenza era quello collocato a metà anno celtico. La collocazione dell’essere "in mezzo agli anni" era il momento magico atteso in cui si abbattevano le barriere tra mondo dei vivi e mondo dei morti: questo era il motivo per cui gli spiriti malvagi dei morti ritornavano tra i vivi. Tornare tra i vivi per creare caos.
La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. Inizialmente si onoravano tutti i morti, ma successivamente gli spiriti dei defunti assunsero un connotato diabolico. I partecipanti alla festa dovevano indossare pelli e teste d'animali, al fine di acquistare la forza dell’animale rappresentato e spaventare gli spiriti malvagi che erano presenti. In seguito furono aggiunti simboli e maschere quali pipistrelli, gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi.
La leggenda irlandese collegata ad Halloween racconta del fabbro malvagio Jack, che una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima ubriacatura viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri e rinunciare all’anima del fabbro. Jack muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno. Egli intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante. Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli Irlandesi, giunti come emigrati in U.S.A. a metà del XIX secolo diffusero la storia di di Jack sostituendo le rape con le zucche. La notte d’Ognissanti le zucche illuminate servivano a tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa.
A questa festività si era aggiunta l’altra usanza celtica della festività della morte. Gli anziani andavano di casa in casa reclamando offerte per il loro "dio" e capitava che esigessero sacrifici umani. In caso di rifiuto lanciavano maledizioni di morte sulla casa: da qui è nata l’espressione "trick or treat", la cui traduzione è: "maledizione o sacrificio". Per renderla oggi più appetibile "trick or treat", è stata trasformata in "dolcetto o scherzetto".
Nell’Irlanda celtica si credeva che in quella notte gli spiriti tornassero indietro in cerca di un corpo da possedere. Per difendersi da questa minaccia ci si mascherava in modi spaventosi e si sfilava per le strade, sperando così di scacciare i fantasmi vagabondi fuori dalla città.
Per venerare Samhain si praticavano riti divinatori (previsioni del tempo, futuri matrimoni, conoscere cosa accadrà l’anno venturo), usando la mela ed in particolare l’immersione delle mele e la spellatura della mela. La prima prediceva il matrimonio (la prima persona che mordeva una mela si sarebbe sposata l’anno seguente), la seconda riguardava la durata della vita (più lungo era il pezzo di mela sbucciato senza romperlo, più lunga sarebbe stata la vita di chi la sbucciava). Per la notte delle streghe ancor oggi vengono distribuiti dolci come la mela caramellata e si giuoca con la mela (mordere una mela messa in una bacinella d'acqua, tenendo le mani dietro alla schiena).
Per i satanisti e le streghe Halloween non è uno scherzo. Il 31 ottobre, come sottolineato, è il giorno più importante dell'anno satanico: è il compleanno di Lucifero. Halloween è la celebrazione della morte. Le streghe, vere adoratrici di Satana, restano incinta appositamente per sacrificare il proprio neonato in quella notte. Nel medioevo c'era stato il grande ritorno della magia: streghe a cavallo delle loro scope (simboli fallici), streghe che in quella notte assumevano erbe allucinogene e facevano, nude, viaggi in trance. I racconti narrano di quelle notti del sabba con toni tra il fantastico ed il terrore.
C’è davvero, occorre ribadirlo, un profondo legame con l’occulto ed il satanismo. Il 19 ottobre 2009 la diocesi di San Bernardo (Cile) ha rilanciato le dichiarazioni di Cristina Kneer Vidal, ex occultista, ex satanista e spiritista di origine statunitense, tratte dal quotidiano "El Norte". La Kneer abitante a Hermosillo, Sonora, nella sua descrizione si mostrava molto preoccupata del fatto che ogni 31 ottobre decine di bambini venivano uccisi in tutto il Messico dalle sette sataniche. I satanisti in quella notte celebrano la "messa nera", officiata in un campo o in edifici chiusi fortemente protetti, iniziando con l'invocazione a Satana. A metà messa sono macellati animali come gatti, cani e, quando la messa è molto importante, come la notte di Halloween, sono frequenti i sacrifici umani. Vengono scelti i bambini perché non hanno peccato e sono i preferiti da Dio; prima della macellazione sono violentati e privati della loro purezza. Durante il sacrificio viene loro tolto il cuore che viene consumato dai presenti; poi il corpo viene cremato e gettato in mare. Afferma la Kneer, "Per i satanisti è molto facile sbarazzarsi dei corpi perché coloro che fanno la 'messa nera’ sono molto importanti”. Secondo la Kneer, oltraggiare o ferire un bambino dà al satanista il potere di Satana di prendersi giuoco di Dio. Per la Kneer le celebrazioni sataniche, sono sempre tenute in otto date diverse, anche se la più importante è la festa di Samhain o Halloween il 31 ottobre, che inaugura il nuovo anno satanico: "Ѐ come il compleanno del Diavolo". Nella notte di Halloween molti satanisti nascondono nei dolci e nella frutta che regalano ai bambini droghe, veleno o chiodi. La testimonianza della Kneer, convalidata da altre persone, cancella i dubbi residui su cosa sia in realtà Halloween.
In un’intervista, l’esorcista p. Gabriele Amorth, recentemente scomparso, così si è espresso: “Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi''. … “ La festa di Halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L'astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente.”. L’affondo di p. Amorth è sui genitori che accettano passivamente: “Non sanno più educare i figli.".
La voce di padre Amorth non è l’unica. Don Oreste Benzi ammonisce “gli educatori e responsabili della società affinché scoraggino i ragazzi a partecipare ad incontri ambigui o addirittura ad alto rischio perché segreti o riservati” e fa appello “al mondo cattolico perché non promuova in nessun modo questa ricorrenza”. E così prosegue: “il 31 ottobre si compiono riti satanici in chiese sconsacrate e cimiteri. Si rubano ostie consacrate e si dissacrano i luoghi della tradizione cristiana”.
A causa delle sue radici Halloween può aprire una porta all’influsso occulto nella vita delle persone: paura, morte, spiriti, stregoneria, violenza, demoni. Introduce i bambini alla stregoneria, rendendoli vulnerabili, con l’insegnare loro che è cosa buona giocare con cose oscure, con l’abituarli all'idea di accettare il male piuttosto che combatterlo. Li rende anestetizzati, facendo loro immaginare come divertenti e ludiche delle pratiche che di divertente e innocente non hanno nulla.
Lo scopo è rendere familiare presso l’opinione pubblica l’esoterismo e la magia, estranee e ostili alla cultura cristiana. Ѐ il messaggio lanciato da F. Nietzsche quando dichiarando la morte di Dio, annullava ogni morale fondata sul Cristianesimo capovolgendola rendendo il male un bene e il bene un male. Quali siano state le conseguenze del capovolgimento sono ben note: due conflitti mondiali e l’insignificanza della presenza di Dio nel mondo.
Sembra opportuno rappresentare un ulteriore aspetto negativo di Halloween in modo chiaro: non è un’esperienza priva di pericoli e non è vero che non procuri danni. Questo vale per gli adulti e, a maggior ragione, per bambini e ragazzi. Si tratta di una questione educativa e psicologica. Parto da un’affermazione di L. Feuerbach, il filosofo che aprirà gli occhi di K. Marx sul tema del materialismo. Affermava che “l’uomo è ciò che mangia”. Appare una verità assoluta, incontrovertibile in senso biologico. Ma possiamo allargare il concetto anche al dato spirituale. L’uomo è il risultato di ciò di cui si nutre in senso fisico e in senso spirituale. Un interessante articolo del Corriere della Sera, nella sezione delle scienze, ha reso noto il risultato di una ricerca su lettura e plasticità mentale. Con l’utilizzo di una tecnologia appositamente predisposta, l’esperimento presentato nell’articolo faceva notare quanto la lettura influisse sul modellamento cerebrale. Il nostro cervello è decisamente molto plastico e conformabile.
Il bombardamento di letture a senso unico su temi identici, su generi letterari unici crea una mente conseguente. Quest’effetto è lo stesso per la visione. Come non ricordare cosa accade con la pubblicità subliminale, la cui mancata percezione razionale non impedisce ai messaggi di entrare nella nostra psiche a livello inconscio, dettando i nostri acquisti e orientando le nostre scelte. Se letture e visioni modellano la nostra mente, si può soltanto immaginare cosa possa accadere di fronte ai temi dell’horror, del macabro, del mistero occulto e cosa possa accadere nella psiche fragile e assorbente come una spugna dei bambini e ragazzi in fase di crescita. Pertanto nutriamo la nostra psiche con buone letture, con visioni positive sia per affrontare meglio la vita sia per dormire più tranquilli.
Sempre più gli studi di psicologia hanno clienti a dismisura. Per non parlare degli studi di consultori pubblici e privati e degli psichiatri che non reggono la quantità di persone che si rivolgono loro. Se incominciamo a notare la drammatica realtà del numero di bambini e giovanissimi in terapia in costante e preoccupante aumento esponenziale, qualche interrogativo dovremmo porcelo. Di quest’ampia platea fanno parte casi con disturbi provenienti da paure, irrequietezze, sonni agitati, comportamenti anomali, aggressività apparentemente immotivate.
Quando si sente la testimonianza di ragazzini che narrano quanto accade loro dopo la visione di un film horror o dopo la partecipazione a sedute spiritiche, ebbene si resta colpiti: sonni disturbati, paure, ossessione nel sentire rumori notturni e nei casi peggiori, forme di ansia. Purtroppo i genitori non comprendono subito i motivi del disagio né immaginano quanti danni si scateneranno in futuro a distanza di anni. In special modo i soggetti più deboli subiranno le conseguenze peggiori. A chi dubitasse delle possibili conseguenze, occorre ricordare che la nostra psiche ingloba gli eventi collegati a forti emozioni collocandoli nel nostro profondo: da lì condizionano, nel bene e nel male, la nostra esistenza psichica.
Gli esorcisti potranno confermare la tendenza di un aumento dei soggetti più giovani che si recano da loro per disturbi e possessioni dovuti all’infiltrarsi del maligno in occasione di riti, magie, fenomeni esoterici, iniziazioni, pratiche demoniache… Se p. Amorth, il più profondo conoscitore dell’esorcismo, ha speso parole durissime contro Halloween avrà avuto modo di constatare che il fenomeno è davvero preoccupante e generalmente sottovalutato, Confidava che “parlando direttamente con il demonio” gli confermava dove preferiva insinuarsi, lui che di tecniche persuasive, invasive e ossessive se ne intende. E la preferenza andava agli eventi lugubri e macabri…
Il condizionamento del modo di fare comune, lo sdolcinamento che rende Halloween qualcosa di carino, i genitori che, pur di vedere i figli contenti e che realizzano quanto tutti gli altri fanno, diventando incapaci di distinguere bene e male, sono tutti elementi che concorrono al successo dell’evento Halloween. Gli adulti diventano pieni di tenerezza con i bambini che disegnano mostri, scheletri. A tutto questo aggiungiamo l’incapacità da parte dei genitori, non priva alla base di sensi di colpa pregressi, nel sapere pronunciare la parola “no” di fronte alle richieste inaccettabili dei figli.
C’è un altro grande equivoco: facciamo la festa in oratorio. Non serve a nulla, anzi è peggiorativo realizzare mascherate di Halloween in oratori e sale parrocchiali: non si rimuove l’essenza stessa della festa, se di festa si tratta. Il solo fatto di portarla in ambienti sacri e protetti non toglie l’elemento demoniaco insito in essa. Quando viene versato e offerto vino avvelenato e chi lo beve non lo sa, non è che siccome non lo sa chi lo beve non muore. Fa male e basta. Non si fa festa con il Diavolo! Quella consuetudine va semplicemente smantellata e dimenticata, facendo opera di educazione. Basta far fare altro ai figli, proponendo cose belle e festose nel contenuto e nell’espressione.
L’ultima cosa che vale la pena di osservare riguarda il fattore educativo: genitori, insegnanti, catechisti non devono far finta di nulla o sottovalutare i pericoli. Nelle scuole materne si preparano i piccoli ad Halloween iniziandoli all’orrore: chi mastica un po’ di pedagogia seria sa benissimo quanto sia anti educativo. Maestre e educatrici sembrano aver perso il senso della misura e della ragionevolezza.
Va diffusa una ri-evangelizzazione (a costo di cominciare da zero). Occorre ripresentare la tradizione cristiana delle festività, in primis quella di “Tutti i Santi”, che ha valore positivo, che canta la gioia, che veste le persone simbolicamente di bianco, il colore della luce, della vittoria della vita in opposizione al nero, colore delle tenebre e della notte, simbolo di morte, di sconfitta. In qualche realtà la nuova idea si sta facendo largo. Con fatica, è vero ma è un segno di speranza. Contro la scristianizzazione lodiamo chi va contro corrente e non si vergogna del suo essere cristiano, senza clamore ma con decisione.
Agli educatori non credenti vorrei far balenare l’idea che Halloween è una festa in cui condizionamento sociale e motivi economici la fanno da padrona. Non è il caso di operare una riflessione più profonda? Ѐ vera festa dove si rincorre il male dell’altro, dove la paura è padrona, dove ci si trasforma nei simboli scheletrici e orridi della morte, dove le persone vivono le proprie notti agitate?
Gesù non ha mai turbato il sonno di nessuno, il Demonio sì. [Fonte]
Tanti particolari non sono necessari alla comprensione dell'argomento. Grazie.
RispondiEliminaSi tratta sempre del solito problema: la mancanza di una alternativa SANA. L'alternativa sana esiste ma, richiede lo sforzo di ogni singola persona per essere messa in atto. Siccome tutti siamo abituati ormai ad essere intrattenuti, animati, con prodotti preconfezionati da altri, questi sono i risultati. Halloween è solo un esempio. Il degrado non sarebbe giunto a questi livelli se non ci fossimo lasciati nutrire, per decenni, di polpette avvelenate, 'molto ben confezionate', preparate da altri, il cui unico scopo era ed E' renderci automi nelle loro mani. Buon divertimento.
http://www.futureshock-online.info/pubblicati/fsk39/html/biselx.htm
RispondiEliminaDa tener presente, per i defunti che ricordiamo oggi.
RispondiElimina"Molti anni fa mia madre e io ci recammo a Lourdes per la prima volta. Non era un pellegrinaggio organizzato, eravamo da soli, e per questo motivo ci aggregammo alla comitiva dei "Pellegrini di un giorno" organizzata dal santuario per tutti i gruppi linguistici e destinata a fornire una guida per chi giungeva a Lourdes da solo, magari per la prima volta. Questo gruppo era guidato da un sacerdote del gruppo linguistico dei pellegrini, che ci guidò per i vari luoghi di Lourdes.
Quel sacerdote ci disse una cosa che non conoscevamo: che la statua "ufficiale" della Madonna di Lourdes presentava un rosario con sei decine, non cinque. La Madonna, infatti, ci disse il sacerdote, era apparsa appunto con un rosario di sei decine.
In questo luogo, infatti, c'era la pia tradizione di dedicare una sesta decina del Rosario a suffragio delle anime del Purgatorio, e la Madonna, apparendo così, mostrava l'apprezzamento del Cielo per questa pia tradizione.
Ecco quindi un altro suggerimento di preghiera per le anime del Purgatorio: aggiungere una sesta decina in loro suffragio. Il Cielo ha già "approvato"."
Si tratta del rosario di Santa Brigida...
EliminaIniziativa della Ass. Famiglia di marca in collaborazione con FSSPX a Treviso: la processione di Ognissanti con i bambini vestiti da angioletti:
RispondiEliminahttps://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/no_halloween_treviso_processione_protesta-3335191.html
https://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/no_halloween_treviso_processione_protesta-3335191.html
http://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/cronaca/17_novembre_01/corteo-anti-halloween-treviso-bimbi-le-tuniche-come-angioletti-c233df00-bf13-11e7-957c-5fd1462f9a77.shtml
RispondiEliminaNotazione filologica e non solo
Per comodità del lettore: la parola Samhain, nell'irlandese moderno significa: "novembre" e si pronuncia all'incirca: sa'un. La notte del 31 ottobre, notte della vigilia di tutti i Santi (Halloween Eve, dove Hallow = santo), la chiamano: oíche shamhna: notte di samhain (pron. appross.: iche au'na; dove oíche : notte; shamhna: genitivo sing. di samhain). Filologicamente, ci sono due interpretazioni sul significato della parola: fine dell'estate o assemblea dell'estate.
Nel suo aspetto innocente marcava la fine dell'estate per i Celti irlandesi, quando il bestiame tornava dai pascoli estivi, si era alla fine del raccolto e si celebrava la cosa con feste popolari. Però, si credeva anche che si aprissero contestualmente le porte dell'oltretomba e che i morti, gli spiriti, divinità infernali venissero fuori. Da qui, tutta una serie di superstizioni e tenebrose mitologie. Ma si tenevano anche assemblee e cerimonie iniziatiche per propiziarsi gli spiriti che invadevano le tenebre, nelle quali cerimonie si praticavano anche sacrifici umani, per esempio di bambini.
Tutte queste tradizioni furono raccolte dai monaci cristiani e oggi alcuni cercano di svalutarle per ciò che riguarda il loro contenuto diabolico (sacrifici umani, etc.), come se si fosse trattato di invenzioni dei monaci, di propaganda cristiana antipagana.
Ma le testimonianze dei sacrifici umani presso i Celti le troviamo anche nelle fonti antiche. I Romani, in genere tolleranti in fatto di culti stranieri, perseguitarono e distrussero il druidismo proprio per il suo carattere efferato.
(Si è voluto negare che ci fossero sacrifici umani presso gli Aztechi o i Peruviani, ma recenti scoperte archeologiche li hanno confermati, sono stati trovati gli scheletri delle vittime sacrificate).
G.
La leggenda popolare di Jack O'Lantern (che viene a patti con il diavolo e ottiene di non finire all'inferno, vagando come spirito senza destinazione) è di origine irlandese, medievale. Raggiunse il Nord America con le massicce emigrazioni dall'Irlanda. In America non si trovavano le grosse rape (che accoglievano la brace accesa simboleggiante l'eterna dannazione evitata), usate in Europa e così si ricorse alle zucche illuminate per scacciare gli spiriti inquieti come quello di Jack, in cerca di una casa.
RispondiEliminaAncor più lontano nei secoli c'è il culto paganeggiante druidico, degli antichi Celti. Era un culto non privo di particolari raccapriccianti e macabri, riportati da storici romani quali Giulio Cesare, Plinio il Vecchio e Tacito. La ricorrenza principale cadeva proprio a fine ottobre. I sacerdoti celti passavano di casa in casa chiedendo offerte (sacrifici) agli dei pagani e in caso di rifiuto si passava a temute maledizioni sulla vita e le cose di chi non si prestava al tributo richiesto.
Ecco da dove viene il treat o il trick, o mi dai qualcosa (sacrificio) oppure sono cavoli tuoi (maledizione). Ridetto altrimenti divertimento/piacere o trucco/imbroglio.
Tutte cose "innocenti", per bambini ingenui con il loro innocuo "dolcetto o scherzetto"...
In realtà si celano simbolismi esoterici e paganeggianti, non di rado collegati alle sette del culto a satana, che hanno scelto il 31 ottobre per loro "capodanno", in cui ci si "diverte con la morte" e si dissemina l'attesa di spiriti, mostri, streghe e sangue colante, venendo a patti, inconsapevoli fin che si vuole, con il potere delle tenebre. Un Natale al contrario, perché se in quel caso anche un non credente finisce con il far festa alla nascita del Verbo incarnato, in questo caso è il credente a "far festa" con chi ha rifiutato la volontà di Dio e proprio nel giorno che aprirebbe al culto dei santi e alla commemorazione di defunti che hanno bisogno di intercessione per raggiungere la pace.
A proposito di diavoli, satanismo e corna:
RispondiEliminahttp://www.quieuropa.it/dal-metal-al-gay-padre-james-martin-chi-e-costui/
Anna
Qui c'è una "cattolica", addirittura "conservatrice" (di che, non è chiaro), che non solo dice che è una festa; ma che addirittura che è una festa cattolica.
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/fate-festeggiare-ai-vostri-bambini-halloween-grande-festa-cattolica#.WfsdK7Vrxdg
Ho letto con molto interesse il post, ben scritto e ricco di dettagli di cui ero ignaro. Il legame odierno fra questa "festa" e il mondo esoterico è risaputo. Ma forse tornare ad un halloween come in origine, o forse a quello che è adesso cioè un carnevale bis, non mi sembra così errato. Leggevo l'articolo suggerito da Marco, e non l'ho trovato così scandaloso.
RispondiEliminaPer molti oggi è l'occasione inconsapevole e ignara dei suoi significati per far divertire i propri bimbi con il vestito da vampiro o con il cappello a punta. Se spiegato bene ai bimbi che son cose immaginarie, il tutto si riduce ad una carnevalata.
Quello che invece mi preoccupa, è che tanti erano in piazza a distrarsi il 31, e pochi a Messa per il 1. Come pochi sono a Messa il Mercoledì delle Ceneri e molti sono a bivaccare il martedì grasso.
Se queste occasioni servono a distrarre dalla vera Festa, che è Gesù Cristo, allora portano lontano; come riuscire a non contrapporle secondo me è una bella sfida.
Per la mia esperienza, ho portato i bimbi in piazza a chiedere caramelle ai negozi, e il giorno dopo a Messa a gustare qualcosa di più sostanzioso.
Tiriamo fuori il Concilio di Monsignore dal congelatore
RispondiEliminahttp://querculanus.blogspot.it/2017/11/lo-scongelamento-del-concilio.html#more
@Matteo
RispondiEliminaCredo che l'articolo citato di Tempi pecchi gravemente di ingenuità. Andiamo con ordine.
Allora, mettiamo in chiaro che… le streghe non esistono. [...] Possiamo stare certi che nessuna delle persone processate e giustiziate per stregoneria nel XVI secolo avesse autentici poteri magici. Erano persone normali travolte da accuse calunniose.
Questo non è vero. Le "streghe" esistono e - a parte i casi, in maggioranza, di ciarlatani - sono i satanisti. I quali ormai fanno impressione alla massa di cattolici solo quando ci scappa l'omicidio (come a Somma Lombardo), ma dovrebbero invece farne già di per sé, nelle intenzioni che professano. Forse l'autrice dovrebbe intervistare qualche esorcista per chiarirsi le idee su questo punto.
Nel corso del XX secolo Halloween si è profondamente “secolarizzata”, perdendo ogni riferimento alle anime dei morti, agli angeli, ai demoni e a tutte le altre realtà soprannaturali e preternaturali. Durante i festeggiamenti i bambini e i ragazzi si travestono da personaggi della letteratura e del cinema horror: streghe, vampiri, zombi, fantasmi eccetera.
Andare a fare l'analisi delle origini di Halloween è una forma di archeologismo inutile. Tanto per capire il concetto: l'Anticristo non è una cosa che pare esattamente l'opposto di Cristo: anzi, come anche valanghe di letteratura cattolica e ortodossa mostrano, esso si presenta in modo tanto simile da riuscire a sostitursi a Lui. È una sottile astuzia di Satana. Così, un potrebbe dire a maggior ragione che il Natale di Santa Claus e della corsa agli acquisti è chiaramente di origine cristiana. Innegabile. Peccato però che ha sostituito il suo nucleo originale con il suo esatto contrario. Il Natale consumistico ha certamente origini cristiane... ma è anticristico. Idem per Halloween. A pensarci bene, è una cosa piuttosto comune di questi tempi: anche certe processioni, dove le statue della Madonna vengono fatte "inchinare" davanti alla casa di un boss, subiscono la stessa sorte. Solo che quelle sono questioni locali, e non necessariamente coinvolgono tutti i partecipanti. Per riportarle alla normalità basterebbe poco, anche tenendo conto che si tratta di attività operativamente soggette all'autorità ecclesiastica. Halloween invece è globale, non è sotto il nostro controllo ed è dotata di un supporto culturale molto sofisticato, per cui è molto più pericolosa.
è una forma di neo-paganesimo romantico, che combina assieme suggestioni culturali varie, da ultimo anche suggestioni ecologiste. Con i loro rituali magici, le sedicenti streghe e i sedicenti stregoni cercano di stabilire un contatto con un qualche dio interiore e con le impersonali forze della natura, non con gli spiriti del male.
Beata ingenuità... Paolo, nella Lettera ai Romani, dice proprio il contrario, a proposito di chi cerca le "impersonali forze della natura". O Dio o Satana, non è dato un terzo.
Sebbene non sia esplicitamente cristiano, il genere horror tira implicitamente acqua al mulino della fede.
Anche questa è una grande ingenuità, che vedo peraltro molto diffusa. Può essere vero in alcuni casi, ma non in generale. Usando lo stesso ragionamento si potrebbe giungere all'assurda conclusione che i seguaci di Marilyn Manson sono portati a credere in Cristo.
Caro Matteo: una volta insegnavano a star lontani da certi "giochi", poi li hanno legalizzati, ma la materia (ciò da cui bisognerebbe star lontani) è quella e anche "giocarci" è pericoloso.
RispondiEliminaL'ingenuo non è cattivo, ma alla fine è responsabile se dalla sua ingenuità segue un danno.
ma nei XIX secolo gli irlandesi non si erano già civilizzati? Non erano già cattolici? Come mai avevano ancora usanze celtiche; addirittura chiedevano sacrifici umani?
RispondiEliminaQuando si è scoperta l'America l'Europa era già da un pezzo cristiana, come mai si è portata una festa pagana in America, quando sia inglesi che irlandesi erano già cristiani?
RispondiEliminaI sacrifici umani dei riti celtici summenzionati (druidici) si riferiscono ovviamente ai tempi antichi, anteriori alla conversione al Cristianesimo. Tant'è vero che ho menzionato i Romani (antichi) e la loro persecuzione del druidismo, con il quale essi cominciarono a confrontarsi al tempo della comquista cesariana della Gallia, nel I sec. a. C.
G.